21 November, 2024
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Riflettori accesi, questa mattina a Cagliari, sulla grafologia e sui diversi approcci, aree di indagine e risultati. Esperti del settore, provenienti da tutta la Sardegna e dalla Sicilia, si sono dati appuntamento nello storico quartiere di Villanova nella sala conferenze dell’ente Alta Formazione e Sviluppo per dialogare sul tema: “La scienza grafologica ausilio della giustizia, professionalità e applicazioni pratiche”.

L’equipe di specialisti ha fatto una attenta disamina sia teorica sia pratica della grafologia e nello specifico come supporto in ambito pedagogico ed evolutivo, psicologico e applicata nella criminologia e giurisprudenza. L’incontro, organizzato da  Arigraf (associazione Italiana di Ricerca Grafologica nell’area del Mediterraneo), in collaborazione con Afs, Fondazione Istituto “Carlo Felice”, A.G.I (associazione grafologica italiana), AGP (associazione grafologi professionisti), Forinst e Aiga (associazione italiana giovani avvocati), ha visto la partecipazione di numerose professionisti, aspiranti grafologi, che lavorano nei suddetti settori.

«L’analisi grafologica – afferma Maria Valentina D’Anna, grafologa specializzata in età evolutiva – in ambito pedagogico è un valido strumento che permette di cogliere stili comportamentali, emotivi, cognitivi e genitoriali nei diversi setting relazionali (scolastico, familiare, ludico) in cui il bambino si trova ad agire. L’analisi grafologica è uno strumento utile al riconoscimento di eventuali disagi emotivi o comportamentali, dei disturbi di apprendimento e degli stili cognitivi.»

In che modo la psicologia e la grafologia si incontrano nello studio della personalità? Ne ha dato risposta Andrea Moi, psicologo, giudice onorario presso la Corte d’Appello sezione minori di Cagliari.

«La psicologia  dice – è una materia di ampio respiro che indaga la mente, il comportamento, la “psiche”. Si incontra con la grafologia, che si occupa della “traduzione” del mezzo grafico, in alcuni strumenti utilizzati per l’analisi e l’approfondimento della persona attraverso l’ausilio di test psicologici, proiettivi e grafologici.»

Sull’argomento sono intervenuti anche Paola Pischedda, avvocato del foro di Cagliari e criminologa; Daniele Solinas, avvocato del foro di Sassari nonché componente Aiga nazionale; Sara Gullotti, avvocato, consigliere nazionale di Aiga Patti; Francesco Dellavalle, presidente Forinst e Salvatore Caccamo, grafologo specializzato in grafologia giudiziaria nonché presidente ArigrafMediterraneo.

Presente alla giornata anche Marinella Arcidiacono, coordinatrice Arigraf in Sardegna. In ultima battuta, Salvatore Caccamo ha evidenziato l’applicazione della grafologia nell’ambito della perizia grafica in tribunale.

«Il responso della giornata è positivo – conclude l’esperto – grazie alla numerosa partecipazione di pubblico. A novembre inaugureremo il primo corso di grafologia professionale qui a Cagliari e avremmo quindi modo di approfondire la tematica.»

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La scrittura come strumento d’indagine su noi stessi. Dallo scarabocchio alla comunicazione scritta, il gesto grafico rappresenta l’impronta dell’essere umano, l’espressione individuale e sociale dell’uomo nel suo ciclo di vita. In che modo lo studio della scrittura può essere d’aiuto per riconoscere le nostre difficoltà e i nostri talenti? Questi ed altri aspetti verranno affrontati, sabato 30 giugno, nel seminario dal titolo: “Percorsi di vita e dinamiche grafologiche – la scrittura come specchio dell’anima” organizzato dall’ente di formazione Afs, dalla Fondazione Istituto “Carlo Felice” ed Arigraf associazione Italiana di Ricerca Grafologica nell’area del Mediterraneo, in collaborazione con associazioni del terzo settore. L’incontro, moderato dalla giornalista Marinella Arcidiacono, si svolgerà a Cagliari, dalle ore 9.30 alle 13.00, presso la sede di Afs in via San Giacomo 111. Relazioneranno sul tema Stefania Cuccu psicologa, psicoterapeuta e responsabile Afs; Andrea Moi, psicologo e giudice di Corte d’appello di Cagliari nella sezione minori; Loredana Soldini grafologa specializzata in età evolutiva e consigliere Arigraf Nazionale; Maria Valentina D’Anna, grafologa specializzata in età evolutiva; gli esperti calligrafi Maria Laura Orrù e Marco Almerighi; Salvatore Caccamo, grafologo specializzato in grafologia giudiziaria nonché presidente ArigrafMediterraneo.

«L’iniziativa nasce dall’esigenza di far conoscere la grafologia professionale – afferma Salvatore Caccamo – per approfondire le sfaccettature del segno grafico in ogni sua declinazione, dal disegno alla scrittura, e soprattutto la potenzialità dell’analisi grafologica nei suoi diversi possibili campi di applicazione, ovvero, da strumento di osservazione per ogni stadio della vita di ogni essere umano allo studio di perizie e testamenti olografi.»

Un lavoro di squadra tra gli enti di formazione proponenti.

«Afs e Arigraf lavorano su temi differenti ma entrambe si occupano di formazione e sviluppo delle competenze, di progettazione e organizzazione di percorsi formativi professionalizzanti – dice Stefano Porcu, psicologo e referente Afs – l’impegno e la dedizione per il lavoro, ha creato questa intesa tra le due organizzazioni. Per questo motivoAfs promuove il seminario di Grafologia e sosterrà le iniziative che Arigraf proporrà nel nostro territorio, mettendo a disposizione le proprie risorse umane e competenze psicologiche e trasversali.»

All’incontro saranno presenti esponenti delle associazioni del terzo settore, partner dell’iniziativa: CSV Sardegna Solidale, Anteas Sardegna, Associazione Anteas Amica Metropolitana Provinciale Cagliari, Associazione Alzheimer Cagliari, Avis Comunale Sinnai, Assomensana, Telefono Amico Cagliari, Cittadinanzattiva Cagliari, GEA, Amici di Sardegna ONLUS, ASeCon, Luna e Sole Associazione Onlus, Sopra le Righe, Sinergie e Arvèschida.

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Si è conclusa venerdì sera ad Oristano, la due giorni di convegni aperta a Nuoro il 18 maggio ed organizzata dal CAM Nord Sardegna (Centro Ascolto Uomini Maltrattanti), dal titolo “Fondamentale Cambio di Paradigma nel contrasto alla violenza di genere – Perché aiutare gli uomini”, che ha visto l’alternarsi, al tavolo dei relatori, di interventi mirati a cura di professionisti del settore, provenienti dall’ambito legislativo, come il dott. Andrea Moi, psicologo e Giudice onorario della Corte d’Appello di Cagliari e il sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Nuoro, il dott. Giorgio Bocciarelli, insieme all’avv. Francesco Lai e la dott.ssa Marianna Chessa; sanitario, con la direttrice del distretto sanitario di Nuoro, la dott.ssa Gesuina Cherchi e il dott. Gianfranco Pitzalis, direttore DSMD per Oristano; della comunicazione, del sociale e del mondo associazionistico con la FIDAPA.

Ad emergere un dato su tutti: «L’ostacolo maggiore è rappresentato dal pregiudizio legato alla possibilità di cambiamento di un uomo autore di violenza, manifesto con reazioni legittime ed illegittime, che si riflettono sul lavoro che noi portiamo avanti con gli uomini».

Una prima analisi fornita dalla presidente del Centro, la dott.ssa Nicoletta Malesa: «Non si comprende la finalità del servizio, il nostro non è e non sarà mai un servizio di antitesi a quello dei Centri Antiviolenza, tutt’altro rappresenta un servizio a supporto, un percorso in parallelo». Una domanda rappresentativa quella che ha fatto da sottotitolo all’evento – Perché aiutare gli uomini – decisiva per comprendere il cambiamento da attuarsi: «Dobbiamo cambiare il modo di percepire l’uomo, uscire dalla solita questione – Voi difendete gli uomini – per capire che non difendiamo nessuno, bensì aiutiamo le persone a combattere un problema che coinvolge l’intero ambito famigliare e tutta la nostra società, attraverso un servizio di contrasto alla violenza che pone al centro la sicurezza della donna».

Frasi scaturite dalla dott.ssa Nicoletta Malesa, schierata da anni nella lotta contro la violenza sulle donne, per l’occasione in veste di moderatrice, per dare voce e spazio alle autorità delle Forze dell’ordine presenti, dal Primo dirigente della PS, dirigente divisione polizia anticrimine della Questura, dott. Domenico Nicola Chierico, per Nuoro, e il dott. Giuseppe Scrivo per Oristano, che hanno posto l’accento su uno strumento legislativo recente, ma efficace come l’ammonimento del Questore, fino al Primo dirigente della PS del servizio centrale operativo della direzione centrale anticrimine della Polizia di Stato, la dott.ssa Maria Carla Bocchino, giunta da Roma per l’occasione, che ha sottolineato la necessità di «misure tese più al recupero che alla carcerizzazione» perché «non si tratta di un problema solo italiano, né di un fenomeno criminale, in quanto nessuno di noi può dire di esserne immune, senza considerare che capire le dinamiche della violenza, calibra la capacità di primo intervento».

Parola d’ordine “formazione”,dunque, da estendere a tutti gli operatori come priorità, tesa al fine di comprendere l’importanza di un percorso in parallelo. La Bocchino ha inoltre posto l’accento su alcune criticità: «Si sono scatenate molte conflittualità tra Centri Antiviolenza e Centri per Uomini, perché c’é un retro pensiero per cui sostenere l’uomo autore di violenza, porti via delle risorse economiche».

Sicurezza, ma anche comunicazione mediatica in chiave di responsabilità del linguaggio specifico e della diffusione delle notizie, trattata nell’intervento della vice capo redattrice del TGR Rai Sardegna, la dott.ssa Flavia Corda: «Come giornalisti dobbiamo impegnarci perché troppe volte la narrazione porta a giustificare, si tratta di un cortocircuito che deve essere fermato, o continuerà a portare avanti stereotipi».

Dopo aver posto l’accento sulla “responsabilità delle parole” ed aver ripercorso con esempi pratici gli errori troppo spesso commessi dai mass media, la Corda ha ricordato l’importanza del recupero, appartenendo alla SDR (Associazione Socialismo Diritti e Riforme) che la porta settimanalmente a tenere dei colloqui con i detenuti.

Una due giorni intensa che rende difficile riportare in un articolo tutti gli interventi e persino i saluti, tra cui quelli portati dalla dott.ssa Gabriella Murgia, presidente regionale Commissione Pari Opportunità, dimostratisi di particolare incoraggiamento a proseguire il servizio, con un sostegno fondato e palesato durante il dibattito finale, segnale che qualcosa sta cambiando nella lotta contro la violenza sulle donne, in cui sembra comprendersi il vero significato del lavoro di squadra, per portare a casa il medesimo risultato: la tutela e la sicurezza delle donne, sulle quali «non può pesare l’intero onere dell’uscita dalla violenza».

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Una donna uccisa ogni tre giorni: si tratta di uno degli ultimi dati diffusi nelle scorse settimane, ma che definisce un quadro nazionale sempre più allarmante. Un fenomeno, quello del femminicidio, che rappresenta il gesto estremo di un sommerso della violenza che riempie le prime pagine di cronaca, e che ancora, nonostante l’evidente complessità del fenomeno, viene definito con termini come “raptus” ed attribuito spesso, nella diffusione mediatica, alla “follia” di un momento.

Un anno, quello del 2016, che ha visto il mobilitarsi delle istituzioni, l’apertura di tavoli di confronto, approfondendo la tematica con gli operatori coinvolti, come avvenuto per i Centri Ascolto per Uomini autori di violenza, una cui rappresentanza è stata ricevuta a Roma, a Palazzo Montecitorio. Parlarne ed ancora parlarne, dunque, per trovare strumenti atti ad arginare un fenomeno che porta i numeri di un conflitto.

Il CAM (Centro Ascolto Uomini Maltrattanti) Nord Sardegna, che da anni porta avanti la sua battaglia per fornire risposte e strumenti in termini di prevenzione, attraverso la presa in carico degli uomini autori di violenza, pone nuovamente degli interrogativi e dopo il convegno del 19 novembre che ha visto assegnatogli il primato nazionale insieme al Mos (Movimento omosessuale sardo), con la firma di un protocollo che estenda il lavoro contro la violenza domestica alle coppie LGBT, torna a far sentire la propria voce e lo fa con ben due convegni dal titolo “Fondamentale cambio di paradigma nel contrasto alla violenza di genere – Perché aiutare gli uomini”, che si terranno rispettivamente a Nuoro ed Oristano, il 18 ed il 19 maggio dalle ore 16.00 alle ore 19.30: «Due serate che vogliono mettere in evidenza come la presa in carico dell’uomo che agisce violenza rappresenta solo una parte delle strategie di contrasto alla violenza domestica e che non va perso di vista l’obiettivo primario di una programmazione efficace di interventi necessari, in ambito penale, sociale e individuale per far fronte al fenomeno nella sua totalità«.

A parlare è la presidente del CAM Nord Sardegna, la dott.ssa Nicoletta Malesa, che aggiunge: «Strategie che dovrebbero prevedere un’integrazione di provvedimenti legislativi e di tutti quegli atti che delineino gli interventi dei tribunali, delle forze di polizia e di tutto il sistema giudiziario». Da qui la necessità di un incontro che porti ad uno stesso tavolo relatori nazionali, come il Primo Dirigente della PS, la dott.ssa Maria Carla Bocchino del Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine della PS, e locali, come il Primo Dirigente della Polizia di Stato – dirigente divisione Polizia Anticrimine della Questura, il dott. Domenico Nicola Chierico per Nuoro e il dott. Giuseppe Scrivo per Oristano, ed ancora seppur proveniente da ambiti differenti, la vice caporedattrice del TGR Rai Sardegna, la dott.ssa Flavia Corda. Solo alcuni dei nomi che si alterneranno durante la due giorni di convegni, figure accomunate per ruoli e competenze.

Insieme per creare un’opportunità di confronto tra enti, istituzioni, professionisti, associazioni e operatori impegnati nel settore dell’assistenza alla persona in genere, attraverso un impegno che getti le basi di un lavoro congiunto per portare a risultati concreti, scopo precipuo del “fare rete”.

L’evento è patrocinato dalla ASL di Nuoro e di Oristano, dalla F.I.D.A.P.A. (sezione di Oristano), dalla Commissione Pari Opportunità del comune di San Gavino Monreale e dal Centro Studi per la Legalità, la Sicurezza e la Giustizia.

Relatori saranno la dott.ssa Gesuina Cherchi, la dott.ssa Maria Carla Bocchino, il dott. Domenico Nicola Chierico, il dott. Giorgio Bocciarelli, il dott. Francesco Lai, la dott.ssa Flavia Corda, il dott. Gianfranco Pitzalis, il dott. Giuseppe Scrivo, la dott.ssa Marianna Chessa e il dott. Andrea Moi.

I lavori saranno moderati dalla dott.ssa Nicoletta Malesa.

Porteranno i saluti istituzionali il dott. Mariano Meloni e la dott.ssa Pupa Tarantini.

Sarà presente il vincitore del premio Eleonora d’Arborea, l’autore Alessandro Cadelano.

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Sabato sera, a Carbonia, in via Dalmazia (fronte scuole medie) si terrà l’incontro/dibattito “Spregiudicate”, sui temi legati alla violenza di genere, organizzato dall’associazione “Luna e Sole”, con il patrocinio del CSV Sardegna Solidale e di Alta Formazione e Sviluppo.

E’ prevista la presenza di diversi relatori: Bruno Fiori, vicepresidente dell’associazione “Luna e Sole” onlus; Francesca Murgia, racconti; Valeria Loddo, Violenza assistita; Massimo Dotta, Cultura – dati e statistiche; Andrea Moi, interventi sull’abusante, Stefania Cuccu, Ritrovare gli equilibri; Marinella Canu, Dinamiche del fenomeno.

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Sabato 17 dicembre, a partire dalle ore 18.00, presso il Teatro “Casa della Musica” di Domusnovas, si parlerà di bullismo insieme al dott. Stefano Porcu e al dott. Andrea Moi. Un incontro organizzato dall’associazione Elda Mazzocchi Scarzella con la collaborazione dell’agenzia formativa “Alta Formazione e Sviluppo” e il patrocinio gratuito del comune di Domusnovas. La serata, dedicata alle famiglie, sarà l’occasione per presentare anche il libro “Storie di Bullismo” e facilitare i genitori nel complesso compito di prevenire e riconoscere comportamenti a rischio dei propri figli.

Il seminario è il primo di una serie di incontri previsti dal progetto curato  dell’associazione Elda Mazzocchi Scarzella contro la povertà educativa “Con la cultura si mangia” .