25 November, 2024
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Venerdì 21 dicembre, alle ore 14.30, presso sala congressi T-Hotel in Via dei Giudicati 66, a Cagliari, si terrà una assemblea aperta a tutti i cittadini organizzata dalle segreterie regionali di Uil Fpl e Uil Trasporti sui temi della funzione pubblica e dei trasporti in Sardegna.

All’evento sono stati invitati i candidati governatori ufficiali Massimo Zedda (centrosinistra), Christian Solinas (centrodestra), Francesco Desogus (Movimento 5 Stelle) ed Andrea Murgia (Autodeterminatzione) che risponderanno alle domande della segretaria generale UIL FPL Sardegna Fulvia Murru e del segretario generale UIL TRASPORTI Sardegna William Zonca.

 

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In attesa di conoscere l’esito delle Primarias del Partito dei Sardi che si concluderanno domani 16 dicembre, oggi è stata ufficializzata la partecipazione di un quinto candidato alla presidenza della Regione per le elezioni del prossimo mese di febbraio, che guiderà la lista “Sardi Liberi”, nata dall’accordo tra il movimento Unidos guidato da Mauro Pili ed il movimento Progres guidato da Gianluca Collu, entrambi già presenti cinque anni fa a sostegno delle candidature, rispettivamente, di Mauro Pili e della scrittrice Michela Murgia. Al progetto hanno già dato la loro adesione il consigliere regionale Angelo Carta, che lascia il Partito Sardo d’Azione, nel quale ha militato per circa trent’anni, e l’ex presidente dello stesso PSd’Az, Giovanni Columbu.

L’accordo è stato ufficializzato questa mattina, nella sala Search, a Cagliari. Non è stato annunciato chi sarà il candidato alla carica di governatore, anche se appare assai probabile che possa essere Mauro Pili, 52 anni, già presidente della Regione dal 25 ottobre 2001 al 25 agosto 2003. Il prescelto, si confronterà con gli altri quattro candidati già in campo, Christian Solinas (centrodestra), Massimo Zedda (centrosinistra), Francesco Desogus (M5s), Andrea Murgia (Autodeterminatzione) e con il candidato del Partito dei sardi che scaturirà dalle Primarias, a meno che nei prossimi giorni non si inseriscano nuove coalizioni e nuovi candidati.

 

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Domani, martedì 4 dicembre, gli iscritti abilitati a votare sulla piattaforma Rousseau residenti in Sardegna, saranno chiamati a scegliere il candidato presidente del Movimento 5 Stelle per le prossime elezioni regionali. L’annuncio ufficiale è stato pubblicato stamane nel sito www.ilblogdellestelle.it , nel quale si ricorda che, da Statuto, possono votare gli iscritti entro il 22 giugno 2018 con documento certificato.
I 5 candidati che sono risultati più votati al termine del primo turno ed ammessi al secondo turno di ballottaggio, sono (in ordine alfabetico): Cherchi Marcello, Desogus Francesco, Forcillo Donato, Mandas Gianluca e Sulis Anna. I partecipanti al primo turno erano 26.
Ogni iscritto avrà a disposizione una preferenza.
La votazione è attiva sulla piattaforma Rousseau, nella giornata di domani, dalle ore 10.00 alle 19.00.
I risultati, con l’indicazione del candidato governatore del Movimento 5 Stelle, che prenderà il posto di Mario Puddu, vincitore della prima consultazione tra gli iscritti e poi uscito di scena per rinuncia spontanea, a seguito della condanna ad un anno inflittagli dal Tribunale di Cagliari, per una vicenda di abuso d’ufficio, in riferimento ad una vicenda verificatasi quando era sindaco di Assemini, dovrebbero conoscersi già in serata.
Il candidato del Movimento 5 Stelle a governatore della Sardegna sarà il quarto, dopo Andrea Murgia per Autodeterminatzione, il senatore sardista Christian Solinas per la coalizione di centrodestra ed il sindaco di Cagliari Massimo Zedda per la coalizione di centrosinistra.
I candidati alla carica di governatore dovrebbero essere sei. Dal 6 al 16 dicembre il Partito dei Sardi sceglierà il suo con le “Primarias” (i candidati sono cinque: Gian Paolo Casula, Paolo Maninchedda, Matteo Murgia, Giovanni Panunzio ed Antonio Sardu). Mauro Pili dovrebbe scendere in campo, infine, come cinque anni fa, con il suo movimento Unidos, questa volta, con ogni probabilità, alleato con alcuni movimenti che si battono per l’autonomia della Sardegna.

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Andrea Murgia, 46 anni, funzionario della Commissione Europea, sarà il candidato di Autodeterminatzione alla presidenza della Regione. Questa mattina l’annuncio ufficiale durante una conferenza stampa in Consiglio, presenti i rappresentanti delle 8 sigle confluite nel movimento: Rossomori, Sardigna Natzione, Irs, Liberu, Sardegna Possibile, Gentes e Radicales Sardos.

«La candidatura di Andrea Murgia è il frutto di un lavoro complesso, di un percorso condiviso da tutte le forze riunite intorno ad Autodeterminatzione – ha detto il consigliere regionale dei Rossomori Emilio Usula – è un segnale di speranza per portare avanti il progetto di emancipazione della Sardegna.»

«Autodeterminatzione riparte dopo aver superato il traumatico post elezioni politiche – ha aggiunto il presidente del movimento Fabrizio Palazzari – il nostro è un movimento aperto, nato per rappresentare la Sardegna e i sardi che vivono fuori dall’Isola. Il nostro candidato, a differenza di quelli delle altre coalizioni indicati da Milano e Roma, è stato scelto a Tramatza.»

Andrea Murgia, che nel 2009 venne candidato nel listino da Renato Soru e nel 2014 partecipò alle primarie della coalizione del centrosinistra, ha aderito ai Rossomori il 2 luglio scorso, giorno della scomparsa di Gesuino Muledda che di quel partito fu fondatore e leader politico. «Ho deciso di lasciare il perimetro del centrosinistra e del Pd dopo il referendum sulle trivelle – ha spiegato Andrea Murgia – il mio dialogo con Autodeterminatzione è iniziato un anno fa. Ho sposato questo progetto perché vedo assoluta lealtà tra le forze politiche che lo sostengono e camminano nella stessa direzione. Voglio portare Autodeterminatzione dentro il Consiglio regionale, nonostante una legge elettorale che ci penalizza ma con la quale occorrerà confrontarsi».

Incalzato dai giornalisti, Andrea Murgia ha chiarito la collocazione politica del Movimento: «E’ scontato che non guarderemo a destra – ha detto Andrea Murgia – in passato io sono stato vicino al centrosinistra ma, anche in quel caso con una proposta tutta sarda. Escludo inoltre qualsiasi ipotesi di accordo con il Pds di Paolo Maninchedda. Vogliamo dare un segnale di discontinuità: chi ha appoggiato la Giunta Pigliaru, anche con incarichi di Governo, non può essere nostro alleato. In caso contrario si creerebbe solo confusione».

Sul programma di governo, Andrea Murgia ha puntato molto sul rapporto con l’Europa: «Io lavoro a Bruxelles dove mi occupo di fondi europei – ha affermato il candidato di Autodeterminatzione -, l’Europa mette a disposizioni moltissime risorse che andrebbero sfruttate meglio. Oggi la nostra capacità di spesa è di circa mezzo miliardo di euro all’anno mentre potrebbe arrivare a 1,5 miliardi. Nella prossima programmazione saranno disponibili circa 10 miliardi di euro, un’opportunità per i giovani sardi, i disoccupati, gli studenti e gli incapienti».

Altri fronti su cui concentrarsi saranno la sanità “oggetto di scelte economiciste”, la legge urbanistica («per fortuna bloccata sul nascere») e la legge elettorale («che ostacola il principio di rappresentanza, in Europa solo la Turchia ha una soglia di sbarramento oltre il 5%»).

Ancora da capire se Autodeterminatzione si presenterà alle prossime elezioni con un’unica lista o come coalizione: «Non è un passaggio tecnico ma politico – ha rimarcato Murgia – lo valuteremo insieme. In ogni caso sceglieremo i candidati migliori aprendo le nostre porte a tutti i sardi».

 

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«Stiamo finalmente facendo un grande passo avanti, dalla tutela passiamo alla messa a valore del paesaggio: se rispettato e regolato, il paesaggio è una risorsa economica straordinaria per i territori costieri e interni della Sardegna.»

Lo ha detto Barbara Argiolas, assessora regionale del Turismo, Artigianato e Commercio, nell’intervento che ha chiuso ieri, alla Fiera di Cagliari, la tavola rotonda “La valorizzazione del paesaggio (anche costiero) attraverso le nuove direttive tecniche regionali in materia di sentieri (ciclo)escursionistici e ippovie”, organizzata dall’agenzia Forestas nell’ambito delle iniziative ospitate dal Turisport 2018.

L’incontro, molto partecipato, ha riunito funzionari di Forestas, docenti universitari, esperti del Club Albino Italiano, operatori turistici, rappresentanti delle Guide ambientali escursionistiche, con lo scopo di presentare i punti salienti delle Linee guida per la nascita della Rete escursionistica della Sardegna (RES), approvate pochi giorni fa dalla Giunta regionale: la RES, istituita formalmente con la legge regionale 16 del luglio 2017, nasce con circa 1.000 km di percorsi censiti e due obiettivi: accatastare nei prossimi anni all’interno del sistema SIRA dell’assessorato della Difesa dell’Ambiente i 4.000 km stimati di sentieri esistenti e includere nella rete tutti gli attrattori archeologici, culturali, ambientali presenti sul territorio regionale. Inoltre, grazie al progetto INTENSE, cofinanziato dal Programma Interreg Italia-Francia Marittimo 2014-2020, si arricchirà la RES connettendola al circuito della vie del cicloturismo su strada grazie ai cosiddetti “hub ciclo-escursionistici”, punti di contatto tra le ciclovie ed i sentieri escursionistici.

Con la delibera approvata dalla giunta, ha sottolineato la titolare del Turismo, «continuiamo a dare gambe alla legge sul turismo del 2017 e portiamo avanti il lavoro su tutti quei segmenti funzionali allo sviluppo di un turismo lento e attivo in Sardegna che si affianchi a un balneare forte e sempre più di qualità. Oltre alla nascita della RES – ha spiegato Barbara Argiolas – abbiamo progetti importanti sulle ciclovie, sul circuito dei Giardini storici, sui borghi, sui cammini minerari e gli itinerari religiosi, oppure legati al turismo enogastronomico, coi quali vogliamo creare nuove stagionalità che amplino il richiamo turistico della destinazione Sardegna oltre i mesi estivi e generino sviluppo col ruolo fondamentale delle imprese, il coinvolgimento attivo delle comunità e la valorizzazione delle loro peculiarità».

«Sulle linee guida – ha continuato Barbara Argiolas – c’è ancora da lavorare e qualche aspetto avrà bisogno di una successiva messa a punto. Ma oggi dobbiamo sentirci soddisfatti perché, nei due livelli di coordinamento regionale e locale, abbiamo dato un ruolo a tutti gli attori coinvolti. Crediamo, infatti, che il ruolo della politica sia quello di infrastrutturare i progetti e creare le condizioni perché le imprese possano operare, ma soprattutto riteniamo che il sistema turismo possa funzionare soltanto attraverso il coinvolgimento, la corresponsabilità e la suddivisione dei ruoli e dei compiti tra tutti i soggetti coinvolti, in una visione unica e sostenibile che superi l’individualismo e sappia mettere a valore la nostra unicità sotto il profilo ambientale e culturale.»

La tavola rotonda si è articolata in due sessioni nelle quali sono state discusse la strategia della Regione e i compiti di Forestas (cui è demandata la gestione operativa della RES), il ruolo delle associazioni e delle guide ambientali escursioniste, la collaborazione con gli operatori turistici e la possibile estensione dei percorsi marini come ampliamento della RES sulle coste, col coordinamento di Alessio Saba dell’Ufficio comunicazione di Forestas. Nella prima si sono confrontati i “tecnici”: PierFrancesco Boy, presidente CAI di Cagliari, Giorgio Argiolas, coordinatore regionale dell’Organo Tecnico CAI escursionismo; Dionigi Secci e Andrea Murgia, funzionari del Servizio Tecnico – DG Forestas; Marco Marrosu, guida escursionistica e dottore naturalista; Italo Meloni, docente del Dipartimento di Ingegneria dei trasporti, Università di Cagliari. Nella seconda, orientata sulla nuova visione turistica e sostenibile della Sardegna, prima delle conclusioni dell’assessore Barbara Argiolas, sono intervenuti Davide Sanna, Club della Vela a Porto Conte; Paolo Insolera, operatore turistico nel trasporto via mare a Cala Gonone e componente tecnico commissione ambiente del Comune di Dorgali; Alessandro Abis, coordinatore regionale AIGAE (Associazione Italiana Guide Ambientali Escursionistiche); Matteo Cara, geografo ed scrittore; Giuseppe Pulina, Amministratore Unico dell’Agenzia Forestas.

Proprio Giuseppe Pulina, dopo aver portato i saluti dell’assessora della Difesa dell’Ambiente Donatella Spano, ha sottolineato «il lungo percorso, quasi ventennale, compiuto per arrivare oggi alla RES, che nasce anche grazie all’esperienza dell’Ente Foreste della Sardegna portata oggi avanti da Forestas, che gestisce 150 compendi e una superficie di 220mila ettari. La legge del turismo del 2017 ha compiuto, grazie al grande lavoro degli assessorati del Turismo e della Difesa dell’Ambiente, il passo decisivo, quello di dare uno standard unico alla risorsa costituita da sentieri e percorsi e mettere insieme esigenze che finora era parcellizzate. Ma il difficile – ha puntualizzato Giuseppe Pulina – viene adesso: abbiamo finalmente la legge e l’atto di indirizzo, sarà ora necessario fare il salto culturale per rendere questa infrastruttura un’autentica opportunità per tutti i territori».

 

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La neonata rete escursionistica (RES), quella cicloturistica, le ippovie: la Sardegna costruisce nuove opportunità per il turismo attivo e per la valorizzazione sostenibile dell’ambiente, del paesaggio, dei territori e delle loro bellezze. Se ne parlerà domani, sabato 6 ottobre – al Turisport della Fiera di Cagliari, nello spazio incontri dell’assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio all’interno del Padiglione I, con inizio alle ore 15.00 – nella tavola rotonda organizzata dall’agenzia regionale Forestas dal titolo: “La valorizzazione del paesaggio (anche costiero) attraverso le nuove direttive tecniche regionali in materia di sentieri (ciclo)escursionistici ed ippovie”.

«Sarà – spiega Barbara Argiolas, assessore del Turismo, Artigianato e Commercio – il primo incontro pubblico sulla Rete escursionistica regionale dopo l’approvazione delle linee guida per la sua costituzione durante l’ultima seduta della Giunta regionale. La RES e i progetti legati alla rete ciclopedonale e alle ippovie hanno un peso strategico nello sviluppo di quel modello di turismo sostenibile in cui crediamo e che stiamo costruendo insieme ad enti e operatori.»

«Questa – dice Donatella Spano, assessore della Difesa dell’Ambiente – è un’occasione per mettere in vetrina un’isola meravigliosa e confrontarsi su altre opportunità di turismo sostenibile. In questi anni abbiamo infatti sempre puntato sulla sostenibilità, per noi parola chiave per il futuro della Sardegna. Abbiamo investito molte risorse regionali nei parchi e nelle aree protette per tutelare e valorizzare al meglio il nostro ambiente e il suo patrimonio di eccellenza, che è ormai riconosciuto e premiato a livello internazionale. Nel caso della sentieristica regionale, realizzata tramite Forestas, abbiamo voluto coniugare le politiche ambientali con quelle del turismo attivo che per noi è una scelta vincente.»

Durante la tavola rotonda si parlerà della strategia della Regione e dei compiti di Forestas (cui è demandata la gestione operativa della RES), del ruolo delle associazioni e delle guide ambientali escursioniste, della collaborazione con gli operatori turistici e della possibile estensione dei percorsi marini come ampliamento della RES sulle coste. È prevista la partecipazione di PierFrancesco Boy, presidente CAI di Cagliari, Giorgio Argiolas, coordinatore regionale dell’Organo Tecnico CAI escursionismo; Matteo Cara, geografo ed scrittore; Davide Sanna, Club della Vela a Porto Conte; Paolo Insolera, operatore turistico nel trasporto via mare a Cala Gonone e componente tecnico commissione ambiente del Comune di Dorgali; Dionigi Secci e Andrea Murgia, funzionari del Servizio Tecnico – DG Forestas; Alessandro Abis, coordinatore regionale AIGAE (Associazione Italiana Guide Ambientali Escursionistiche) Marco Marrosu, guida escursionistica e dottore naturalista; Italo Meloni, docente del Dipartimento di Ingegneria dei trasporti, Università di Cagliari; Giuseppe Pulina, Amministratore Unico dell’Agenzia Forestas. Le conclusioni saranno affidate a Barbara Argiolas.

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Gran finale, oggi a Nureci, per l’undicesima edizione di Mamma Blues, il “festival nel festival” Dromos che ogni anno completa il suo lungo cammino nel piccolo borgo della Marmilla con tre serate all’insegna del genere di matrice afroamericana. A chiudere in bellezza il trittico che nei giorni precedenti ha visto protagonisti il cantante e chitarrista camerunese Roland Tchakounté e la norvegese Kristin Asbjørnsen, arrivano dalla Nigeria Seun Kuti & Egypt 80, sul palco dell’Arena Mamma Blues a partire dalle 23.00 (biglietti a 15 euro più prevendita). Ad aprire la serata, alle 22.00, il quartetto isolano South Sardinian Scum, cui spetterà più tardi anche il compito di animare lo spazio “dopofestival” da mezzanotte in su.

Ultimo figlio della leggenda dell’afrobeat Fela Kuti, di cui ha raccolto l’eredità politica e musicale, Seun Kuti approda al Mamma Blues con il suo nuovo album “Black Times”, il quarto registrato in studio con la straordinaria orchestra creata dal padre, l’epica Africa 70, ribattezzata Egypt 80 per riflettere le origini dell’Africa nera nell’antica civiltà faraonica. Con il trentacinquenne musicista e cantante nigeriano al sassofono contralto e alle tastiere, altri tredici musicisti: Adebowale Osunnibu ed Ojo Samuel David ai sassofoni, Adedoyin Adefolarin e Oladimeji Akinyele alle trombe, le coriste e danzatrici Joy Opara ed Iyabo Adeniran, David Obanyedo ed Oluwagbemiga Alade alle chitarre, Kunle Justice al basso, Shina Niran Abiodun alla batteria, Kola Onasanya, Wale Toriola ed Okon Iyamba alle percussioni.

Anche l’ultima serata di Mamma Blues sarà introdotta alle 22.00 da una formazione sarda, che il pubblico del festival ritroverà anche dopo il concerto di Seun Kuti & Egypt 80 nei Giardini del Sottomonte: a surriscaldare valvole e amplificatori nella notte ferragostana saranno i South Sardinian Scum, band nata nel 2013 e attualmente composta da quattro musicisti uniti dalla passione per il rock’n roll più scuro, il rockabilly maniacale e lo psychobilly old school: Giampietro Guttuso alla voce, Angelo Scuderi alla chitarra, Luca Utzeri al basso ed Andrea Murgia alla batteria.

Ultima giornata del festival e ultimi appuntamenti collaterali ai concerti: alle 18.00 si tiene il laboratorio per i più piccoli “Primi passi verso il Blues” curato dalla Music Accademy di Isili, mentre nei locali del Museo del Fossile si può visitare una piccola raccolta di materiali che raccontano la storia del Mamma Blues e del genere di matrice afroamericana.

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Doppio appuntamento nella domenica di Dromos, il festival organizzato dall’omonima associazione culturale che si muove fino al prossimo mercoledì (15 agosto) tra Oristano e altri suoi undici comuni. Domani (domenica 12 agosto) alle 21.30 a San Vero Milis (ingresso libero) andrà in scena l’ultima proiezione della rassegna cinematografica “Gli anni ‘68” a cura dell’Associazione Lampalughis. A Nureci, invece, alle 22.00, “preludio” a Mamma Blues, il “festival nel festival”, quest’anno alla decima edizione, con il progetto “Upside down Woodstock”.

Il primo appuntamento della giornata, dunque, vedrà accendere i proiettori alle 21.30 nel Giardino del Museo Archeologico di San Vero Milis per l’ultimo dei tre film della rassegna cinematografica “Gli anni ’68” curata dall’associazione Lampalughis. In programma il film di Guido Chiesa “Lavorare con lentezza”, uscito nel 2004 con le scene del regista, per l’occasione affiancato dal collettivo Wu Ming, ed ambientato a Bologna nel 1976, poco dopo l’inizio delle trasmissioni di Radio Alice, libera emittente di intervento politico militante e di innovazione mediatica.

Mezzo giro d’orologio più tardi (alle 22.00) il festival pianta le tende a Nureci, il piccolo borgo della Marmilla, per affrontare l’ultima parte del suo cartellone con l’immancabile appuntamento con Mamma Blues. Tre intense serate (dal 13 al 15 agosto) all’insegna della ruvida e polverosa musica di matrice afroamericana vedranno la loro anteprima domani (domenica 12) con “Upside down Woodstock”: protagonisti i neo diplomati (del corso BTEC) della Music Academy di Isili, giovani talenti musicali alla prova del grande palco dell’arena Mamma Blues per rileggere in musica alcuni tra i momenti salienti del ‘68 (celebrato quest’anno dalla “Dromos Revolution”) con la speranza di tornare in futuro da veri artisti. La collaborazione tra il festival e la scuola di musica isilese (che è attiva dal 2012 e che fa parte di un network di scuole distribuite in Italia e vanta collaborazioni con università ed enti certificatori internazionali) è attiva dal 2016, anno in cui è stato attivato il progetto “Piccoli bluesman crescono”, mentre nella scorsa edizione è stato perfezionato un laboratorio musicale per bambini e ragazzi a cura dei docenti della Music Accademy.

MammaBlues entra nel vivo della sua decima edizione lunedì 13 agosto con il bluesman camerunense Roland Tchakounté. Con quattro album e centinaia di concerti all’attivo (in USA, Canada, Vietnam, Singapore, Africa, Indonesia, Francia, Germania, Belgio, Repubblica Ceca, Lituania, Italia e Spagna), il cantante e chitarrista di Douala, da tempo trapiantato in Francia, si caratterizza per uno stile che mescola blues e tradizione africana (scrive in Bamiléké, la sua lingua madre), ispirato in partenza da artisti come John Lee Hooker ed Ali Farka Touré. Al suo fianco saliranno sul palco di Nureci Mick Ravassat alla chitarra elettrica, Tahiry Jamiro Razanamasy al basso e Karim Bouazza alla batteria.

Martedì (14 agosto) Mamma Blues incontra una delle espressioni di spicco della scena musicale norvegese, Kristin Asbjørnsen. Accompagnata da Olav Torget alle chitarre e Suntou Susso alla kora e al canto, la cantante presenta l’album “Traces Of You”, uscito la scorsa primavera. Un disco dove risuonano tracce di musica dell’Africa occidentale, ninnananne e jazz contemporaneo del Nord Europa; canzoni come delicate percezioni di segni della vita, della presenza e dei cambiamenti dell’amore, dove la voce, le chitarre e la kora, sono creativamente intrecciati in una vibrazione calda e meditativa. La notte di Ferragosto riflettori puntati, infine, per la formazione di Seun Kuti & Egypt 80. Il trentaquattrenne musicista e cantante nigeriano, figlio più giovane della leggenda dell’afrobeat Fela Kuti, arriva al Mamma Blues con il suo nuovo album “Black Times”, il quarto registrato in studio con la straordinaria orchestra creata dal padre (l’epica Africa 70), ribattezzata Egypt 80 per riflettere le origini dell’Africa nera dall’antica civiltà faraonica. Con Seun Kuti (sassofono contralto, tastiere) altri tredici musicisti: Adebowale Osunnibu ed Ojo Samuel David ai sassofoni, Adedoyin Adefolarin ed Oladimeji Akinyele alle trombe, le coriste e danzatrici Joy Opara ed Iyabo Adeniran, David Obanyedo e Oluwagbemiga Alade alle chitarre, Kunle Justice al basso, Shina Niran Abiodun alla batteria, Kola Onasanya, Wale Toriola e Okon Iyamba alle percussioni. Come da tradizione, ogni serata di Mamma Blues è introdotta alle 22.00 e chiusa intorno alla mezzanotte nel tradizionale dopoconcerto nei Giardini del Sottomonte), da una formazione isolana: il 13 agosto saranno di scena il progetto Malignis Cauponibus del musicista Luca Marcìa, caratterizzato da un blues in lingua sarda non convenzionale, viscerale, teatrale, sporco nei toni e nelle provocazioni, ed il Bob Forte Trio, formazione di convinta matrice blues e dal solido groove, nata poco più di un anno fa per iniziativa del chitarrista e cantante cagliaritano Bob Forte (al secolo Matteo Spano), con l’esperto e poliedrico Marco Piu al basso e Pietro Frongia alla batteria. Un anno fa proprio ad agosto il trio ha anche prodotto il suo primo disco, registrato dal vivo alle antiche terme romane di Fordongianus. Martedì 14 è invece la volta del duo Don Leone, ovvero i sulcitani Donato Cherchi (voce) e Matteo Leone (chitarra, batteria), che due anni fa hanno unito le forze e le esperienze personali, mettendo nel calderone spiritual rivisitati e stravolti, pezzi originali, ma anche cover importate da altri generi. Un progetto di musica blues, cruda, elettrica e rauca. Ad aprire e chiudere la serata di Ferragosto saranno, infine, i South Sardinian Scum, band nata nel 2013 ed attualmente composta da quattro musicisti uniti dalla passione per il rock’n roll più scuro, il rockabilly maniacale e lo psychobilly old school: Giampietro Guttuso alla voce, Angelo Scuderi alla chitarra, Luca Utzeri al basso e Andrea Murgia alla batteria.

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Riccardo Pietro Cardia è il nuovo presidente della sezione ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) di Carbonia. Lo ha eletto lo scorso 11 marzo l’Assemblea generale degli iscritti, riunitasi per rinnovare le proprie cariche sociali, come previsto da statuto e regolamento.

L’elezione degli organi direttivi si è svolta «dopo un dibattito partecipato ed appassionato sulle ragioni che hanno portato alla nascita dell’antifascismo, sull’importanza e attualità di essere antifascisti oggi, nello spirito del 25 aprile e della Costituzione, e sulla necessità di una militanza convinta ed attiva, con il coinvolgimento delle nuove generazioni che, fortunatamente, non hanno vissuto in prima persona la immane tragedia del fascismo, della guerra e dei campi di sterminio».

L’Assemblea generale ha approvato, all’unanimità, l’elenco dei candidati proposti dalla commissione elettorale, appositamente nominata. Sempre all’unanimità sono stati così eletti i componenti del nuovo Comitato direttivo della sezione ANPI di Carbonia: Franca Lilliu, Riccardo Pietro Cardia, Alessandra Pusceddu, Gianni Cannas, Monica Porcedda, Andrea Murgia e Angelo Loi. Sono stati nominati componenti del Collegio dei revisori dei conti: Maria Grazia Mannai e Antonio Orrù, mentre Liliana Loi è stata nominata in qualità di componente supplente. 

Il Comitato direttivo, riunitosi a chiusura dell’Assemblea, infine, ha eletto presidente  della sezione Riccardo Pietro Cardia.

Riccardo Pietro Cardia.

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Ed

A due anni dall’avvio del Por Fesr (Fondo europeo di sviluppo regionale) 2014-2020, è stato programmato il 63,6% delle risorse (592 milioni di euro dei 930 complessivi a disposizione) e presentata la certificazione di 33 milioni, che a fine anno diventeranno 70. Nel 2018 ne verranno certificati altri 90, il che consentirà di centrare l’obiettivo di spesa previsto dei 165 milioni nei primi tre anni. Situazione positiva che consente di procedere a pieno ritmo con la programmazione e la spesa delle altre risorse: lo stato di avanzamento del Fesr presenta dunque notevoli progressioni, con l’attivazione di tutti gli Assi e un allineamento ottimale su programmazione e spesa certificata.
È stato ufficializzato durante i lavori del Comitato di sorveglianza riunito oggi a Cagliari, presieduto dall’assessore della Programmazione Raffaele Paci con l’Autorità di gestione Graziella Pisu. Ma c’è un altro importante risultato centrato dalla Regione: a marzo scorso è stata chiusa la programmazione 2007-2013 con un notevole successo, perché non solo sono state spese tutte le risorse disponibili (significa che neanche un euro è stato restituito a Bruxelles), ma sono stati rendicontati progetti per il 104% della cifra a disposizione, ovvero 1 miliardo e 400 milioni di euro invece del miliardo e 300 erogato dall’Europa grazie all’integrazione con i fondi regionali.
Il Comitato ha poi approvato la rimodulazione di 15 milioni per il credito d’imposta per le imprese. «Abbiamo deciso di inserire di una nuova misura sull’asse 3, quella del credito d’imposta, che servirà anche come volano per attivare risorse nazionali – spiega Raffaele Paci -. L’intervento che le imprese apprezzano, rapido e veloce, che con l’accesso ai contributi garantisce subito la defiscalizzazione».
Il Fesr, con 930 milioni di euro, è uno dei principali strumenti per il rilancio del sistema economico della Sardegna, attraverso interventi destinati alla ricerca e innovazione per la competitività delle imprese, all’agenda digitale, all’efficienza energetica, all’inclusione sociale, oltre che all’ambiente e alla prevenzione del rischio idrogeologico. Alle sessioni di lavoro, che si sono protratte per tutta la giornata, hanno partecipato i rappresentanti della Commissione europea con il referente per la Regione Andrea Murgia, della Presidenza del Consiglio con Giuseppina Meli, della Agenzia di Coesione Territoriale con Edmondo Mone e del Partenariato istituzionale, economico e sociale.
Nello specifico, sull’Asse 1 sono state avviate procedure per 43,8 milioni sui 128 di dotazione, 60,5 sono impegnati in procedure di prossimo avvio e 24,5 sono invece da programmare. Asse II, Agenda digitale: 130 milioni disponibili, 125 in procedure avviate e 5,3 di prossimo avvio. Asse III, Competitività: su 213 milioni, 157 in procedure avviate, 53 di prossimo avvio e 3 da programmare. Asse IV, Energia sostenibile e qualità della vita: 150 milioni di cui 128 di procedure avviate, 3 di prossimo avvio e 19 da programmare. Asse V, Ambiente: 55 milioni, 37 in procedure avviate e 18,5 da programmare. Asse VI, Risorse, Natura, Cultura e Turismo: 164 milioni, 59 di procedure avviate, 1,6 di prossimo avvio e 103 da programmare. Asse VII, inclusione sociale: 51 milioni, 10,5 di procedure avviate, oltre 39 di prossimo avvio, un milione da programmare. Asse VIII, Assistenza tecnica: su 37 milioni sono state attivate procedure per quasi 31, di prossimo avvio per 1 milione e restano da programmare 5,5 milioni.
Apprezzamento per l’avanzamento dei lavori è stato espresso anche dai rappresentanti della Commissione europea che, sottolineando l’importante lavoro fatto sulla programmazione delle risorse (come detto circa 590 milioni su 930), ha ribadito la convinzione che la Sardegna riuscirà senza problemi a centrare l’obiettivo del 2018 (165 milioni spesi). «Sui fondi europei la parola d’ordine è correre, correre per non perdere i fondi ma anche programmarli e spenderli bene – dice il vicepresidente della Regione -. Stiamo lavorando proprio in questa direzione: siamo a un ottimo punto con la programmazione delle risorse, sulla spesa siamo sicuri di centrare l’obiettivo 2018, abbiamo ottime performance per esempio sulla programmazione territoriale fortemente condivisa con gli enti locali ma anche su programmi di internazionalizzazione, agenda digitale, competitività delle imprese, energia sostenibile, strategia di specializzazione intelligente e qualità della vita ma anche sugli interventi per la mitigazione del rischio ambientale. Continuiamo così, puntando dritti all’obiettivo». Apprezzamento è stato espresso anche per il nuovo Piano regionale dei rifiuti che, consegnato nei tempi previsti, secondo la Commissione europea con ottimi contenuti ha soddisfatto i requisiti richiesti per la spendita dei fondi. «La novità di quest’anno è che ci sono controlli in itinere sugli obiettivi, senza aspettare la fine della programmazione. Un ulteriore stimolo a lavorare bene e rapidamente. I fondi europei sono un’occasione enorme per la Sardegna – conclude Raffaele Paci -. Siamo soddisfatti dei risultati raggiunti ma lavoriamo per migliorarli a vantaggio della qualità della vita di tutti i sardi».