4 November, 2024
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«Nei decenni scorsi la Sardegna ha scommesso sull’industria pesante, e ha corso il rischio di mettere fra parentesi un settore strategico e fondamentale quale l’agricoltura e l’agroindustria. Oggi siamo finalmente ansiosi di cogliere l’enorme opportunità che l’agricoltura può essere per l’intero sviluppo della Sardegna». Lo ha detto oggi il presidente della Regione Francesco Pigliaru intervenendo alla manifestazione regionale organizzata alla Fiera campionaria di Cagliari da Coldiretti Sardegna, a cui hanno partecipato anche il presidente nazionale Roberto Moncalvo e il vice ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Andrea Olivero.

«Siamo una terra che può vendere qualità meglio di altri luoghi d’Europa e del mondo. Abbiamo una certificazione che ci rende inimitabili: la longevità. Solo pochissime zone al mondo, in cui la Sardegna domina, sono identificate come quelle dove c’è un alto numero di centenari. Questo ci dà una forza enorme nei mercati internazionali. Dobbiamo preservare quindi la qualità e il suo collegamento al nostro territorio, farla conoscere all’esterno ed evitare il rischio di creare incertezza nei consumatori: inquinare le nostre produzioni con importazioni strampalate è un pericolo per l’intero sistema.»

«A me va benissimo il km zero – ha aggiunto il presidente della Regione – ma non basta. Serve organizzarsi per entrare nei grandi mercati, lavorare per evitare le oscillazioni del prezzo del pecorino romano, progettare, investire, avere una prospettiva strategica dove tutti fanno la propria parte. Il modo migliore per intervenire è mettere ordine redistribuendo gli utili in tutta la filiera. Non è pensabile che quando le cose vanno in un certo modo gli utili compensano, magari, i trasformatori e stanno lontanissimi dai produttori. Questo crea conflitto e con il conflitto non c’è crescita. Dobbiamo fare un lavoro di squadra.»

Il presidente Pigliaru ha poi affrontato il tema dell’Organismo interprofessionale del comparto ovino su cui l’assessorato dell’Agricoltura sta lavorando dal luglio 2015 con tutti gli attori del settore. «L’assessorato dell’Agricoltura sta spendendo tutte le sue energie per far nascere l’Organismo interprofessionale: uno strumento usato in altre parti d’Europa che serve a dare una piattaforma più stabile, un equilibrio tra trasformatori e produttori. L’utile che arriva oggi nelle campagne dovrà crescere molto. Per raggiungere questo obiettivo tutti dovranno essere convinti di avere la propria quota parte.»

«Abbiamo bisogno della trasformazione, anzi di più trasformatori – ha precisato il presidente della Regione – sul pecorino romano stiamo rischiando troppo. Stiamo portando un unico prodotto in un unico mercato: siamo maturi per guardare verso altri mercati, per farlo abbiamo bisogno dei trasformatori che ci sono adesso e di quelli che possono nascere e crescere nei prossimi mesi e anni.»

«Abbiamo certificazioni di ogni tipo che attestano la qualità del latte sardo. Con il nostro Programma di sviluppo rurale stiamo spendendo oltre 225 milioni di euro sul benessere animale. Siamo in pochi a fare investimenti del genere. Queste risorse e il grande lavoro degli allevatori pagano in termini di produzioni di eccellenza. Abbiamo pascoli fantastici e politiche che sostengono la cura degli animali. Non so cosa succede in Romania, ma so quello che facciamo in casa nostra, dove la qualità è il nostro punto di forza.»

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Welfare rurale, agrinido, agriasilo, progetti per i giovani e per l’assistenza degli anziani che garantiscano un presidio delle aree rurali d’Italia e, nello specifico, della Sardegna. Sono i temi centrali che hanno animato l’incontro “Agricoltura e impegno sociale”, tenuto ieri a Oristano, a cui hanno partecipato il vice ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Andrea Olivero, l’assessore dell’Agricoltura, Elisabetta Falchi, il sindaco di Oristano, Guido Tendas, l’arcivescovo della città giudicale, mons. Ignazio Sanna, e altri numerosi relatori fra studiosi e religiosi.

«L’agricoltura di qualità non può prescindere da un ambiente e da un territorio di qualità, che si accompagnino a interventi di welfare rurale con l’obiettivo di garantire il presidio del territorio – ha detto nel suo intervento l’assessore dell’Agricoltura – Il nuovo Programma di sviluppo rurale dedica due Misure, la 6 e la 16, proprio per sostenere le attività di recupero, attraverso l’agricoltura, di persone disoccupate, disagiate o con disabilità. Si tratta di interventi di welfare locale che mirano alla creazione di nuovi posti di lavoro e a fare in modo che i nostri giovani trovino le condizioni più favorevoli per non abbandonare le campagne.»

L’incontro è servito anche per illustrare le novità legislative elaborate dal governo nazionale proprio sul piano dell’Agricoltura sociale. Il vice ministro ha spiegato che, nella nuova legge approvata la scorsa estate sull’Agricoltura sociale, tutte le attività sociali svolte dalle imprese agricole sono parte integrante e riconosciuta delle attività delle imprese stesse. Nella norma sono state individuate figure, come per esempio la “tata rurale”, o idee come l’agriasilo o l’agrinido che oltre a dare integrazione al reddito delle aziende possono dare servizi alla comunità per fare in modo che le famiglie rimangano nelle zone rurali.

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«Invito la comunità internazionale a un atto di solidarietà, per trovare al più presto una soluzione alle problematiche della malnutrizione che da anni affliggono milioni di persone al mondo. In tal senso, Expo Milano 2015 ha rappresentato un vero e proprio baluardo per la lotta ad una terribile ingiustizia.»

Con queste parole Vicente Ehate Tomi, Primo ministro della Repubblica della Guinea Equatoriale, ha sottolineato l’importanza dell’Esposizione Universale e ha dato il via alle celebrazioni del National Day del Paese dell’Africa centrale.

Alla presenza di Pedro Ela Nguema, ministro degli Affari Esteri, Salomon Nfa Ndong, ministro dell’Agricoltura e delle Risorse Forestali, José Antonio Esono Abeso, ministro della Cultura e del Turismo, Cecilia Obono Ndong, ambasciatore della Guinea Equatoriale in Italia, Il Primo ministro ha voluto inoltre ricordare il programma “Guinea Equatoriale 2020”, proposto dal governo africano per «sviluppare in un programma quinquennale ambizioso un equilibrio tra politiche economiche ed il rispetto per l’ecosistema e lo sviluppo sostenibile».

A fare gli onori di casa, il vice ministro delle Politiche agricole e forestali, Andrea Olivero, che ha sottolineato “l’importanza simbolica di questa giornata che segna la conclusione delle celebrazioni delle giornate nazionali a Expo Milano 2015”.

Il vice ministro ha anche richiamato l’attenzione «sull’impegno profuso da parte del governo della Guinea Equatoriale nei confronti delle tematiche promosse da questa manifestazione. Il mio popolo è stato capace di promuovere, con il proprio Padiglione, le potenzialità e ricchezze del paese, guadagnando un ruolo centrale all’interno del dibattito ‘nutrire il pianeta, energia per la vita’».

Le celebrazioni del National Day della Guinea Equatoriale sono proseguite con balli e danze folcloristiche sul palco dell’Open Plaza ed una parata lungo il Decumano. Successivamente, appuntamento al Cluster Frutta e Legumi, dove sono state offerte ai visitatori degustazioni di prodotti tradizionali.

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«Il Bangladesh è una terra di abbondanza che ha tanto da offrire al mondo». È ricordando il motivo della partecipazione del proprio Paese a Expo Milano 2015 che, questa mattina, il ministro del Commercio Tofail Ahmed ha aperto le celebrazioni del National Day del Bangladesh. È stato il vice ministro dell’Agricoltura Andrea Olivero a dare il benvenuto alla delegazione del Paese asiatico.

«Da quando abbiamo ottenuto l’indipendenza – ha dichiarato il ministro Tofail Ahmed – siamo diventati un Paese autosufficiente che riesce a sfamare la propria popolazione e a esportare il proprio riso all’estero. Siamo lieti di essere all’interno del Cluster del Riso – ha aggiunto -: abbiamo l’occasione di presentare le nostre innovazioni nel campo dell’agricoltura sostenibile per la coltivazione di tale cereale, ma anche le nostre ricchezze nell’ambito della cultura, della musica, del cibo in generale.

Il vice ministro Andrea Olivero ha ricordato come la comunità bengalese in Italia – la seconda più numerosa d’Europa – rappresenti «un modello di integrazione riuscita. Siamo felici di accogliere tale presenza al Cluster del Riso a sostegno del progetto ‘Un pugno di riso’, un’iniziativa con la quale sconfiggere per sempre il fenomeno della denutrizione. La partecipazione del Bangladesh all’Esposizione Universale – ha proseguito – è un segno tangibile dell’amicizia che lega i nostri Paesi. Un’amicizia basata sulla consapevolezza delle possibili cooperazioni nei settore industriale, agroalimentare, della difesa».

A dare il via ai festeggiamenti sono state le esibizioni del Bangladesh Folk Group che, con canti e danze in abiti tradizionali, ha animato la platea riunitasi davanti all’Expo Centre per la cerimonia dell’alzabandiera. La compagnia, che proviene dall’accademia nazionale dello spettacolo Shilpakala Academy, ha poi sfilato lungo il Decumano raggiungendo il Cluster del Riso.

Al termine della cerimonia, il ministro Tofail Ahmed ha visitato Palazzo Italia, dove ha incontrato il commissario generale del Padiglione, Diana Bracco.

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Danze spettacolari, musiche tradizionali e un’esplosione di entusiasmo da parte dei numerosi visitatori malgasci arrivati appositamente per l’occasione: così si è aperta la cerimonia ufficiale della giornata nazionale del Madagascar a Expo Milano 2015.

A fare gli onori di casa Andrea Olivero, viceministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, alla presenza del Commissario Generale di Expo Milano 2015, Bruno Antonio Pasquino. La delegazione del Madagascar invece ha visto una nutrita partecipazione di ministri e personalità legate al commercio e al settore internazionale, capeggiati dal presidente della Repubblica, Hery Rajaonarimampianina.

«Il Madagascar è un laboratorio di evoluzione e biodiversità – ha spiegato Olivero, citando alcuni dati che testimoniano la ricchezza del Paese africano e l’importanza della sua presenza all’Esposizione Universale -. Il 91% dei rettili, l’80% di piante da fiore, il 74% dei mammiferi, il 46% degli uccelli che vi abitano sono esemplari unici. In più il vostro meraviglioso Paese può vantarsi di possedere il 10% della biodiversità mondiale. Il vostro contributo costituisce un valore aggiunto per Expo Milano 2015.»

Sulla stessa lunghezza d’onda il presidente della Repubblica del Madagascar Rajaonarimampianina, che ha spiegato: «Con la partecipazione all’Esposizione Universale il Madagascar si assume la propria responsabilità come attore chiave nell’ambito internazionale per la sicurezza alimentare e lo sviluppo sostenibile. ‘Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita’ è un diapason della nostra linea politica e degli impegni internazionali, in un momento in cui le economie sono più produttive e più ricche che mai, ma allo stesso tempo ci sono popolazioni che vivono nella precarietà e insicurezza alimentare».

Rajaonarimampianina ha anche ricordato come il suo Paese sia ricco di risorse e opportunità: «Grazie a un suolo fertile, più di due milioni di ettari coltivati, una diversità climatica senza pari, il Madagascar si è posto come obiettivo per i prossimi anni di diventare il granaio dell’Oceano Indiano».

Le celebrazioni continuano lungo il decumano e al Cluster delle Isole, Mare e Cibo, di cui il Madagascar fa parte, con gli spettacoli dei gruppi tradizionali Firaisan-Kinan’i Tanora Malagasy e Gasy Tsy Manavaka, mentre in serata si terrà una sfilata della stilista Mialy Seheno Rakotosolofo.

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È con la tradizionale cerimonia dell’alzabandiera che sabato l’Algeria ha aperto le celebrazioni del proprio National Day a Expo Milano 2015. A guidare la delegazione del Paese in visita all’Esposizione Universale è stato il ministro della Pesca Ferroukhi Sid Ahmed, accolto dal viceministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Andrea Olivero.

«Visitando Expo Milano 2015 – ha spiegato il ministro Ferroukhi Sid Ahmed – abbiamo scoperto un immenso spazio conviviale dedicato alle identità culturali nazionali: questo è ciò che forma la più preziosa ricchezza dell’umanità. Il tema di Expo Milano 2015 – ha aggiunto – riassume un’ambizione sana, legittima e altamente responsabile». Collocato nel Cluster BioMediterraneo, lo spazio espositivo dell’Algeria racconta sia le conoscenze sviluppate in campo agricolo sia la storia millenaria che lega il Paese all’Italia: «I mosaici romani che mostriamo nel nostro Padiglione – ha spiegato Ferroukhi Sid Ahmed – ne sono un esempio».

«Sono felice di partecipare alla Giornata Nazionale di un paese legato all’Italia da rapporti politici ed economici storici – ha affermato il viceministro Andrea Olivero -. Come ha più volte sottolineato il nostro pPresidente del Consiglio, il Mediterraneo deve essere al centro della politica europea e favorire forme di economia per garantire pace e prosperità. Penso in particolare al settore agroalimentare, dove l’Italia può aiutare l’Algeria. L’impegno dell’Algeria per i Millennium Goals – ha concluso Olivero – è ben rappresentato dal suo padiglione dove si mostra come le tecniche tradizionali si sposino perfettamente con le nuove tecnologie per produrre cibo».

Al temine della cerimonia, accompagnato dal Commissario Generale di Expo Milano 2015 Bruno Antonio Pasquino, il ministro Ferroukhi Sid Ahmed ha visitato Palazzo Italia, dove ha firmato la Carta di Milano.

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La quinoa, prodotti tipici, musica e tanta allegria hanno caratterizzato il National Day della Bolivia, celebrato a Expo Milano 2015 oggi, nel giorno dell’Indipendenza del Paese. A dare il via ai festeggiamenti la cerimonia dell’alzabandiera, accompagnata dall’inno italiano e da quello boliviano, intonato in modo spontaneo dai presenti.

La delegazione boliviana – guidata dal ministro degli Affari Esteri David Choquehuanca – è stata accolta dal Viceministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Andrea Olivero e dal Commissario Generale di Expo Milano 2015 Bruno Pasquino. La Bolivia partecipa all’Esposizione Universale con un proprio spazio all’interno del Cluster Cereali e Tuberi, visitato lo scorso giugno anche dal presidente Evo Morales.

«Qui a Expo abbiamo condiviso la nostra quinoa con tutto il mondo – ha esordito il ministro David Choquehuanca -. La Bolivia ha molte ricchezze che vogliamo far conoscere a tutti e l’Esposizione Universale di Milano si sta rivelando una grande opportunità.»

«Expo Milano 2015 – ha spiegato il viceministro Andrea Olivero – è l’occasione per riflettere e confrontarsi sui diversi tentativi di trovare soluzioni alle tante contraddizioni del nostro mondo. La Bolivia contribuisce pienamente ad affrontare questa sfida attraverso la promozione di un prodotto alimentare dalle sorprendenti proprietà come la quinoa, che può rispondere al problema della fame nel mondo e della sicurezza alimentare: un dono delle popolazioni indigene provenienti dal passato per il presente e, soprattutto, per il nostro futuro.»

Dopo la cerimonia ufficiale, le celebrazioni sono proseguite con un’esibizione del duo musicale Negro y Blanco e con un cocktail per la Festa Nazionale della Bolivia. La delegazione ha fatto quindi visita a Palazzo Italia, dove il Ministro degli Affari Esteri David Choquehuanca ha sottoscritto la Carta di Milano. Nel pomeriggio 300 tra musicisti e ballerini boliviani hanno sfilato lungo il Cardo e il Decumano, coinvolgendo i visitatori nei festeggiamenti.

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«Se tutte strade portano a Roma, tutte le buone idee vengono da Expo Milano 2015». Con queste parole il presidente della Camera dei Deputati,  Valeriu Zgonea, ha aperto ufficialmente le celebrazioni del National Day della Romania.

A fare gli onori di casa, oltre al Commissario Generale di Expo Milano 2015, Bruno Pasquino, il vice ministro per le Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Andrea Olivero, che ha voluto rimarcare i consolidati rapporti di amicizia tra Italia e Romania: «Le relazioni economiche tra i due Paesi sono in forte crescita con un interscambio di 12 miliardi di euro nel 2014, 7% in più rispetto al 2013. L’Italia è il secondo partner commerciale del Paese, dietro solo alla Germania. Tra i settori più promettenti c’è l’agroindustriale, un asset strategico per l’economia romena, in considerazione dell’eccellente qualità del terreno. L’Italia è al primo posto con quasi il 30% del totale dei terreni agricoli romeni posseduti da stranieri. La Romania ha quindi tutte le possibilità per diventare il granaio d’Europa – ha aggiunto Olivero -. Queste grandi potenzialità rendono la vostra presenza all’Esposizione Universale di estrema importanza e testimoniano il ruolo che Bucarest può svolgere nel percorso che porta ad una completa sostenibilità dello sviluppo agricolo».

Il rapporto di vicinanza e stretta collaborazione tra i due paesi è stato ribadito anche da Valeriu Zgonea: «La Romania sostiene lo sviluppo e la diversificazione della cooperazione economica, particolarmente nel settore dell’energia, nell’agricoltura e nel settore bancario. Siamo all’esposizione più importante del pianeta, che rappresenta un luogo di confronto e idee per trovare soluzioni che permettano di vivere in un mondo sicuro e sano. Il nostro dovere è creare le condizioni necessarie per la produzione, lavorazione e distribuzione alimentare equilibrata».

Il programma della giornata è continuato con gli spettacoli di musica e balli tradizionali romeni realizzati dal gruppo “Junii Sibiului” (I giovani di Sibius) e con una serie di incontri dedicati al rafforzamento degli scambi economici: il Forum Business and Investment, organizzato dalla Camera di Commercio e dal ministero per gli Affari esteri della Romania, e il Lombardy Business Day, in collaborazione con Regione Lombardia.

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«Expo 2015 si sta rivelando una straordinaria occasione per il Sultanato dell’Oman». Con queste parole il ministro dell’Agricoltura e delle Risorse ittiche omanita, Fuad bin Jaafar Al Sajwani, ha aperto le celebrazioni del National Day dell’Oman all’Esposizione Universale. «Essere in Expo 2015 – ha spiegato il Ministro – ci permette di beneficiare della positiva presenza di altri Paesi e organizzazioni internazionali per rafforzare le partnership con gli Stati con i quali già cooperiamo, come l’Italia, e per creare nuove relazioni».

Ad accogliere la delegazione dell’Oman, questa mattina, il viceministro delle Politiche Agricole alimentari e forestali Andrea Olivero e il Commissario Generale di Expo 2015 Bruno Pasquino, che hanno partecipato alla cerimonia dell’alzabandiera.

«Il nostro Padiglione sviluppando il tema Heritage of Harvest (Patrimonio del raccolto) – ha aggiunto il Ministro omanita – vuole regalare ai visitatori una primissima esperienza nel nostro Paese, mostrandone l’affascinante atmosfera, la storia, la cultura e le attività economiche.»

«Expo 2015 – ha spiegato il viceministro Olivero – dimostra ancora una volta di essere un luogo di conoscenza, dove poter affrontare con concretezza le sfide legate ad ambiente, cibo e sostenibilità. La Fontana Meridiana, presente nel vostro Padiglione – ha dichiarato rivolgendosi alla delegazione omanita – , oltre a catturare l’attenzione dei visitatori, dimostra le capacità dell’Oman di utilizzare l’energia del sole per gestire con oculatezza le risorse idriche.»

Terminata la cerimonia dell’alzabandiera, sul palco dell’Expo Centre si è esibita la Banda Folkloristica Al Majd in uno spettacolo di danze e musiche tradizionali. A seguire le delegazioni hanno visitato il Padiglione Italia – dove il ministro Fuad bin Jaafar Al Sajwani ha firmato la Carta di Milano – e quello omanita.

I festeggiamenti del National Day sono proseguiti con tour guidati per i visitatori e talk show. In serata il concerto dell’Oud Ensemble della Royal Opera House riprodurrà le magiche atmosfere del Sultanato.

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«Sono convinto che Expo Milano 2015 offrirà a tutti i Paese partecipanti, e in particolare al Senegal, l’opportunità di far conoscere meglio le proprie attività ed iniziative legate alle tematiche dell’Esposizione Universale, condividendo esperienze in uno spirito di partnership universale e fraternità umana.»

Con queste parole il ministro del Commercio e delle Piccole e Medie Imprese, Alioune Sarr, ha aperto ufficialmente le celebrazioni del National Day del Senegal. All’evento hanno partecipato Andrea Olivero, Viceministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, e il Commissario Generale di Expo Milano 2015, Bruno Pasquino. Ad allietare i presenti, i ritmi incalzanti e i colori vivaci del Balletto Nazionale senegalese La Linguère.

«Un elemento chiave del modello di sviluppo del Senegal è il ruolo centrale della donna – ha dichiarato Andrea Olivero – in perfetta coerenza con l’importante progetto Women for Expo, che per la prima volta mette al centro di un’Esposizione Universale la cultura femminile”.

«Per il nostro governo l’agricoltura è un fattore vitale per la crescita economica del Paese – ha spiegato poi Alioune Sarr -, con misure importanti che hanno creato molti posti di lavoro e ridotto notevolmente la povertà, in particolare nei luoghi rurali.  Ecco perché il Senegal ha scelto, per la partecipazione a Expo Milano 2015, il tema ‘Produrre, nutrire e proteggere: le sfide della sicurezza alimentare e dello sviluppo sostenibile in Senegal’.»

Il viceministro Olivero ha aggiunto che «Il Senegal offre un contributo fondamentale per aumentare la consapevolezza collettiva su temi cruciali come la sostenibilità, lo sviluppo agricolo, la lotta allo spreco alimentare, favorendo il dialogo fra popoli e culture e il  ruolo fondamentale della donna».

Dopo la cerimonia ufficiale, la delegazione africana ha fatto tappa a Palazzo Italia, per la visita e il pranzo ufficiale. Il National Day del Senegal è proseguito poi con un convegno sulla sicurezza alimentare nel Paese africano, ospitato dal Padiglione senegalese nel Cluster delle Zone Aride, e con danze e musiche tradizionali fino a tarda sera.

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