Martedì 21 novembre il CISADeP (Coordinamento Italiano Sanità Aree Disagiate e Periferiche) incontrerà la direzione generale del ministero della Salute.
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Il Coordinamento Italiano Sanità Aree Disagiate e Periferiche (CISADeP) costituitosi esattamente un anno fa, raggruppa circa cinquanta comitati che si battono per il diritto alla salute nelle aree periferiche e disagiate di tutte le Regioni Italiane.
«Dopo diverse richieste scritte, finalmente è arrivata la risposta che tanto attendavamo dal Ministero; infatti, una delegazione del CISADeP, si recherà dopo aver ricevuto l’invito al ministero della Salute il prossimo 21 novembre – dice la presidente Emanuela Cioni -. Ad incontrare la presidente ed una delegazione del coordinamento, ci sarà il dott. Andrea Piccioli, della Direzione Generale della Programmazione Sanitaria. Il CISADeP, incontrando il dott. Andrea Piccioli, intende avviare un dialogo costruttivo con il ministero della Salute per affrontare le difficoltà a livello sanitario che sono emerse negli ultimi anni nelle aree particolarmente disagiate e periferiche della nostra Nazione.»
«Riteniamo, infatti, che il D.L. 70/2015 presenti diversi punti lacunosi e poco chiari in materia, che, di fatto, lasciano spazio alla libera interpretazione delle Regioni, non garantendo così in queste aree il diritto alla salute sancito dall’art. 32 della Costituzione, in quanto il decreto, frutto di una particolare stagione politica, orientata alla necessità del contenimento della spesa pubblica, interviene in un’ottica di razionalizzazione di questi aspetti, piuttosto che affrontare anche la problematica del benchmark strettamente sanitario in merito alla tutela della salute, lasciando quindi tali aspetti in secondo piano – aggiunge Emanuela Cioni -. Le criticità e le situazioni difficili nelle aree particolarmente disagiate e periferiche di tutte le Regioni, riguardano in modo particolare l’Emergenza – Urgenza, efficace, appropriata, sicura ed adeguata, la strutturazione efficace ed efficiente delle reti dei servizi sostitutivi ed i punti nascita di queste aree, tutti argomenti che richiedono, a partire dal D. L. 70/2015, uno studio approfondito ed anche decisioni politiche relative che possono essere assunte solo da atti ufficiali del Governo e delle Regioni in sede di Conferenza Unificata Stato/Regioni, da far poi diventare leggi dello Stato.»
«Per tale motivo, data l’enorme sofferenza, a volte drammatica, dei nostri concittadini, non si può più procastinare questo problema di urgente e drammatica attualità, che costituisce un tassello indispensabile perché la popolazione possa rimanere su questi territori, evitando spopolamento e desertificazione delle aree interne e montane, foriere di ulteriori problemi per lo Stato. Per questo motivo ci siamo riuniti più volte in questi anni e abbiamo prodotto materiale di studio e di riflessione, cercando di trovare le soluzioni possibili a partire proprio dalla normativa vigente. Ecco perché – conclude Emanuela Cioni – cercheremo di “strappare” al Ministero rassicurazioni in merito alle nostre richieste per una situazione che perdura da fin troppo tempo.»