22 November, 2024
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Si annuncia con un’importante novità la decima edizione di Licanìas, il festival letterario di casa a Neoneli, in provincia di Oristano; la manifestazione promossa dall’Amministrazione comunale del piccolo e antico paese del Barigadu, si sposta infatti dall’autunno alla tarda primavera: appuntamento da giovedì 6 a domenica 9 giugno, dopo una serie di anteprime in programma in diversi altri centri della Sardegna.

Resta invece fissata per il mese di ottobre “Sa Fregulada”, la tradizionale sagra enogastronomica all’interno della quale è nato e si è sviluppato nel corso degli anni Licanìas, come testimonia il titolo stesso del festival che, tradotto in italiano vuol dire leccornie: a sottolineare il legame tra i piaceri del palato con quelli della letteratura e dell’arte.

«Da quest’anno i due eventi si terranno in distinti momenti perché ciascuno abbia il proprio specifico spazio e il rilievo che gli spetta», spiega il sindaco di Neoneli Salvatore Cau
. Licanìas cambia quindi collocazione temporale ma non rinuncia alla sua vocazione, quella di una comunità rurale che scommette sulla cultura per sopravvivere allo spopolamento. Una piccola realtà che vuol far conoscere la propria storia e al tempo stesso aprirsi al mondo.

Ancora una volta, l’affascinante borgo dalle caratteristiche case in trachite si appresta ad accogliere nelle sue strade, case e piazze, un denso cartellone di appuntamenti culturali, presentazioni di libri e incontri con gli autori, ma anche laboratori didattici per i bambini, mostre d’arte e concerti. Tanti gli ospiti in arrivo: tra quelli già confermati, Valeria Parrella e Roberto Cotroneo con i loro ultimi romanzi, rispettivamente “Almarina” e “Niente di personale”; e poi Massimo Zamboni, musicista di culto (è stato una delle anime dei CCCP e dei C.S.I.) ma anche scrittore prolifico, il giornalista Matteo Cruccu con il suo primo libro “EX • Storie di uomini dopo il calcio”, e, per restare in ambito sportivo, Riccardo Gazzaniga con “Abbiamo toccato le stelle”, storie di campioni e campionesse che hanno cambiato il mondo.

Primi nomi di un cartellone come sempre ricco che verrà ufficialmente presentato alla stampa ai primi del prossimo mese di maggio e preceduto da una serie di anteprime: tre incontri con lo scrittore Andrea Pomella, finalista dell’ultimo Premio Strega: giovedì 11 aprile a Oristano (al Caffè Aroma), venerdì 12 a Sassari (Libreria Koinè) e sabato 13 a Cagliari (Libreria Ubik); il mese dopo sarà invece la volta di Bruno Di Marino, storico dell’immagine in movimento, atteso il 16 maggio a Cagliari (Caffè Letterario Babeuf), il 17 a Oristano (Librid) ed il 18 all’UNLA di Macomer; e infine il sardo Gesuino Nemus, già protagonista dell’exploit letterario di tre anni fa con il suo romanzo d’esordio “La teologia del cinghiale”: il 23 maggio a Neoneli, il 24 a Oristano e il 25 a Ghilarza.

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Ai nastri di partenza l’edizione numero trentatré del Premio “Giuseppe Dessì“, il concorso letterario intitolato allo scrittore sardo, in programma fino al 3 ottobre nel suo luogo deputato, Villacidro, dove l’autore di “Paese d’ombre” (Premio Strega nel 1972) aveva le sue radici.

Il fitto palinsesto della manifestazione promossa e organizzata dalla Fondazione “Giuseppe Dessì” – quest’anno di più lunga durata rispetto alla canonica settimana della cultura che ha caratterizzato le precedenti edizioni – si apre domani – domenica 23 settembre – alle 11.00, al Mulino Cadoni. Primo della lunga serie di ospiti in arrivo, Andrea Pomella, tra i dodici candidati all’ultimo Premio Strega con il romanzo “Anni luce”: reduce dall’appuntamento della sera prima a Cagliari (sabato, alle 20.00, al May Mask), lo scrittore romano presenta il suo recentissimo “L’uomo che trema” (uscito per Einaudi pochi giorni fa), storia della depressione di un giovane che guarda in faccia il suo male per cercare di capire più che può usando tutte le armi di cui dispone: l’intelligenza, la forza delle parole, la letteratura, l’arte, la musica, l’ironia, la memoria. A colloquiare con Andrea Pomella sarà il giornalista Francesco Musolino, ideatore di @Stoleggendo, progetto no-profit nato per incentivare la lettura. A Giacomo Casti – attore e narratore, autore e regista per il teatro – il compito di leggere alcuni brani tratti dalle pagine de “L’uomo che trema”. L’incontro è proposto in collaborazione con i festival Tuttestorie, come anteprima della sua edizione numero tredici, e Marina Cafè Noir.

Si torna al Mulino Cadoni nel pomeriggio, alle 17.30, per l’inaugurazione della mostra delle tavole originali di “Lucia”, il libro dell’illustratore catalano Roger Olmos, secondo volume della CBM Italia Onlus e #logosedizioni (CBM – Christian Blind Mission – è un’organizzazione umanitaria internazionale attiva dal 1908 e impegnata nella prevenzione e cura della cecità e disabilità nei Paesi del Sud del mondo). Il libro è inserito in una collana rivolta ai bambini, e non solo, che vuole mostrare realtà sensibili per e con i loro occhi, con lo scopo preciso di aprire una finestra sul mondo della disabilità e della diversità, e di creare empatia sulla base del principio di inclusione.

In esposizione, a Villacidro, 24 tavole originali realizzate da Olmos per “Lucia”: 12 tavole a olio su cartoncino a colori e 12 a matita e grafite in polvere su cartoncino. Lucia è una bambina come tante altre che ogni mattina si alza e va a scuola, e nel suo percorso mostra un mondo di meraviglie e di allegria. «Non è disabile, semplicemente non ci vede, ma ha tutti gli altri sensi – tatto, gusto, udito e olfatto – perfettamente sviluppati, ed è con essi che porta i lettori a scoprire un mondo fantastico e divertente», si legge nella presentazione del libro. Lucia abita un mondo senza pregiudizi, in cui non giudica dalle apparenze e nel quale non ha paura di essere giudicata. A lei bastano i suoni, il tepore del sole, il movimento, i profumi per sentire la grandezza e bellezza della natura. «Lucia vuole essere la proposta di un nuovo inizio per le nostre giornate, per tornare a guardarci intorno e apprezzare le meraviglie della terra che abitiamo, vuole aiutare noi più fortunati a usare la vista come un quinto potere e il cuore come settimo senso!»