17 July, 2024
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Sono Claudio Sapienza, per la sezione Pittura, ed ex equo Massimo Ballardin e Simone Geraci i vincitori dell’edizione 2024 del Premio Marchionni, il concorso internazionale d’arte ideato per ricordare la figura dell’artista urbinate Dino Marchionni, che negli anni Cinquanta lasciò la sua città per trasferirsi a Villacidro, dove rimase sino alla morte.

La premiazione si è svolta ieri sera negli spazi del museo MAGMMA di Villacidro: la giuria presieduta da Vitaliano Angelini nelle scorse settimane ha passato al vaglio 453 opere arrivate da tutto il mondo per arrivare alla rosa di venti finalisti (dieci per ciascuna sezione) tra cui sono stati scelti i vincitori.

Claudio Sapienza ha conquistato la giuria con un’opera intitolata “Dalla cenere” (cenere vulcanica, fusaggine, pastelli – petali e collage su tela di juta). Massimo Ballardin ha proposto, invece, un lavoro intitolato ” Im_perfect_3 ” (laser e acquatinta su rame), mentre Simone Geraci ha presentato l’opera “Echos 2024” (tecnica mista su carta lana).

Durante la serata è stato anche proclamato il vincitore del Premio Rossopassione, concorso in cui le opere presentate devono contenere il colore rosso: è Salvatore Alessi con l’opera “Exodus”, un trittico rame ossidato e olio su tela di lino.

Il Premio Speciale Comitato Scientifico Museo MAGMMA è andato invece a Sinisha Kashawelski “per la dimensione internazionale raggiunta negli ultimi anni”, mentre il Premio Speciale Museo Cà La Ghironda è stato assegnato ex aequo a Giampiero Abate e Simone Prudente.

Vincono il Premio Mostra itinerante, che prevede l’esposizione delle proprie opere nelle prestigiose gallerie d’arte italiane partner del Magmma, per la Sezione Grafica: Simone Geraci, Massimo Ballardini, Marilena La Mantia, Simone Fochestato, Vanja Kashawelska, Flaviano Ortu, Grazia Salierno, Claudio Sapienza, Mauro Squarzanti, Andrea Benatti.

Per la sezione Pittura, i vincitori sono invece: Alek Ferrari, Claudio Sapienza, Gianluigi Antonelli, Giampiero Abate, Sinisha Kashawelski, Salvatore Alessi, Nicola Pellizzaro, Stefano Santi, Massimo Ballardin, Marco Corridoni.

Nel trentesimo anniversario della morte di Dino Marchionni, la giornata di ieri è stata anche l’occasione per omaggiarlo con il disvelamento di una sua opera mai esposta prima: “Opera ritrovata”, un dipinto ad acquerello risalente al 1974 recuperato dal figlio dell’artista, Walter Marchionni, direttore artistico e creativo del Magmma, grazie a un amico collezionista.

Le opere vincitrici, insieme alle altre arrivate in finale, resteranno ora esposte al Magmma sino al 31 luglio. Oltre a quelle di Claudio Sapienza, Massimo Ballardin e Simone Geraci sono visitabili i lavori di (Grafica): Sara Paravagna, Grazia Salierno, Flaviano Ortu, Andrea Benatti, Giampiero Abate, Claudio Sapienza, Andrea Pani, Manuela Dore, Marilena La Mantia, Simone Fochesato, Sandro Giordano, Mauro Squarzanti, Vanja Kashavelska.

Per la sezione Pittura sono in esposizione le opere di: Massimo Ballardin, Gianluigi Antonelli, Alek Ferrari, Andrea Benatti, Andrea Sanna, Giampiero Abate, Marco Corridoni, Lauro Muolo, Nicola Pellizzaro, Sara Paravagna, Roberta Sacco, Sandro Cremonese, Sinisha Kashawelski, Stefano Santi, Salvatore Alessi.

Le visite si possono effettuare dietro appuntamento al numero +39 3430 347 3320 o tramite mail a info@premiomarchionni.it .

Il premio è realizzato con il contributo della Fondazione di Sardegna.

 

Venerdì 7 giugno, alle 18.00, nel Museo MAGMMA di Villacidro (nel Palazzo Arcivescovile di via Vittorio Emanuele 15) si svolgerà la serata di premiazione del Premio internazionale d’arte Marchionni, giunto quest’anno alla nona edizione.

Organizzata dalla Fondazione Estetica & Progresso per celebrare la figura di Dino Marchionni, il fine incisore urbinate che negli anni Cinquanta scelse di vivere a Villacidro, la serata incoronerà i due vincitori, scelti tra i tra una rosa di di quaranta finalisti (venti per ciascuna delle due sezioni Grafica e Pittura).

Stavolta la premiazione avrà però un sapore speciale: quest’anno cade il trentesimo anniversario della scomparsa di Dino Marchionni, e per l’occasione sarà esposta per la prima volta una “Opera ritrovata” dell’artista urbianate. Si tratta di un dipinto all’acqurello del 1974, ritrovato dal figlio dell’artista, Walter Marchionni, direttore artistico e creativo del MAGMMA.

Quest’anno sono state 453 le opere iscritte al concorso, provenienti da Italia, Macedonia, Spagna, Austria e Olanda.

I finalisti. Per la sezione Grafica i finalisti sono: Sara Paravagna, Grazia Salierno, Flaviano Ortu, Andrea Benatti, Giampiero Abate, Claudio Sapienza, Andrea Pani, Manuela Dore, Marilena  La Mantia, Massimo Ballardin. Simone Fochesato, Sandro Giordano, Mauro Squarzanti, Vanja Kashavelska, Simone Geraci.

Per la sezione Pittura sono in finale: Massimo Ballardin, Gianluigi Antonelli, Claudio Sapienza, Alek Ferrari, Andrea Benatti, Andrea Sanna, Giampiero Abate, Marco Corridoni, Lauro Muolo, Nicola Pellizzaro, Sara Paravagna, Roberta Sacco, Sandro Cremonese, Sinisha Kashawelski, Stefano Santi, Salvatore Alessi.

La giuria. A giudicare i lavori è stata anche quest’anno una giuria di qualità composta da Umberto Palestini, direttore dell’Accademia di Belle Arti Urbino (tra le istituzioni artistiche più importanti d’Italia), Vitaliano Angelini, presidente Incisori Urbinati, Laura Martinelli, responsabile attività culturali del museo Cà La Ghironda di Zola Predosa (Bologna), Adriano Corsi, direttore dell’Archivio Lazzaro di Milano, Giorgio Sorrentino, della Galleria Artesanterasmo di Milano, e Arialdo Ceribelli, direttore, antiquario, collezionista della Galleria Ceribelli di Bergamo.

Il Carbonia ha perso 1 a 0 gara 2 del playout con la Tharros, a Terralba, e ha festeggiato la salvezza nel campionato di Eccellenza regionale, grazie al 3 a 0 maturato in gara 1 a Carbonia sette giorni fa.

Non è stata una bella partita, come spesso accade quando la posta in palio è così importante, decisiva per la salvezza o la retrocessione. Il Carbonia l’ha affrontata con un vantaggio consistente che, inevitabilmente, ha condizionato l’atteggiamento delle due squadre. Tharros più intraprendente in avvio, Carbonia impegnato alla gestione del vantaggio acquisito in casa. La squadra di Antonio Lai ha sbloccato il risultato nel finale del primo tempo, al 40′, con un goal di Andrea Sanna, bomber intramontabile (41 anni, 15 goal quest’anno, capocannoniere lo scorso anno con 25 goal). Il Carbonia ha reagito subito con il suo attaccante più prolifico, Lorenzo Basciu (12 goal), senza fortuna.

In avvio di ripresa è cresciuta la tensione e al 62′ la Tharros è rimasta in 10 per l’espulsione di Simone Calaresu, al 68′ addirittura in 9 uomini per l’espulsione dell’ex Joseph Tetteh, punito per un fallo di reazione. La partita, a quel punto, è sembrata segnata ma la Tharros ci ha provato ancora, andando vicina al secondo goal con Alberto Atzori che ha colpito un palo. Il risultato non è più cambiato e il Carbonia ha dato sfogo alla gioia per il raggiungimento della salvezza con i suoi tifosi arrivati da Carbonia, un traguardo che a inizio marzo, dopo la sconfitta di La Maddalena, sembrava un’impresa quasi disperata. Nel finale è stato espulso anche l’allenatore della Tharros, Antonio Lai.

Tharros: Mereu, Enna (77′ Lonis), Facelli (85′ Silva), Boi (46′ Spiga), Panza, Foddis (61′ Atzori), Perilli (77′ Ferrari), Tetteh, Calaresu, La Valle, Sanna. A disposizione: Cabasino, Vacca, Piras, Manca. All. Antonio Lai.

Carbonia: Bigotti, Broglia, Chidichimo, De Vivo, Wojcik, Cordoba (72′ Giganti), Prieto, Porcheddu, Dore (61′ Omoregie). Basciu, Mancini. A disposizione: Caroli, Carboni, Lodde, Adamo, Lambroni, Abbruzzi, Cocco. Allenatore: Diego Mingioni.

Arbitro: Simone Pandini di Bolzano.

Assistenti di linea: Antonio Carbini di Olbia ed Alessandro Ventuleddu di Sassari.

Marcatori: 40′ Sanna (T).

Ammoniti: Lonis (T), Panza (T), Foddis (T), La Valle (T).

Espulsi: Calaresu (T), Tetteh (T), Lai (all. T).

 

Il Carbonia ha fatto sua Gara1 con la Tharros nel playout salvezza, con un punteggio netto, 3 a 0, che gli consente di affrontare con un importante vantaggio Gara2 in programma tra sette giorni a Terralba. Il punteggio finale farebbe pensare ad una vittoria netta, raggiunta con facilità, ma l’andamento dell’incontro dice esattamente il contrario.

La Tharros ha iniziato la partita con con grande determinazione, cercando di sorprendere il Carbonia con alcune incursioni che hanno impegnato la difesa del Carbonia. In una di queste la Tharros ha protestato per un fallo di Costantino Chidichimo su Andrea Sanna, lanciato a rete in favorevole posizione, l’arbitro ha concesso il calcio di punizione dal limite dell’area ed ha ammonito il difensore del Carbonia.

Con il passare dei minuti la squadra di Diego Mingioni è cresciuta e al primo affondo è andata vicinissima al goal con Lorenzo Basciu che si è involato da solo verso la porta avversaria e con un gran sinistro ha costretto il giovane portiere della Tharros Francesco Cabasino a superarsi con un grande balzo, per deviare il pallone in calcio d’angolo. Ci ha provato poi Andrea Porcheddu, liberato al tiro in buona posizione da un assist di Mateo Broglia, il pallone ha “baciato” il palo esterno alla destra di Francesco Cabasino ed è terminato sul fondo.

 

Il primo tempo sembrava destinato a terminare senza goal ma al 45′ il Carbonia s’è portato in vantaggio: fuga di Tennyson Omoregie sulla destra, la sua conclusione è stata respinta da Francesco Cabasino e sul pallone s’è avventato capitan Andrea Porcheddu che ha ribadito alle spalle del portiere, rimediando una forte botta ad una spalla che da qualche tempo gli crea più di un problema.

   

Nel secondo tempo la Tharros ha ripreso in mano l’iniziativa, al 47′ Valerio Bigotti ha anticipato Andrea Sanna che ci ha provato poi al 55′ di testa, non centrando la porta. Ancora la Tharros in avanti al 57′ con Martin La Valle, fermato da Valerio Bigotti.

Il Carbonia avanza il baricentro e al 58′ è andato vicinissimo al secondo goal con Lorenzo Basciu che smarcato da Tennyson Omoregie, ha calciato a botta sicura mancando il bersaglio solo davanti a Francesco Cabasino. Due minuti dopo Tennyson Omoregie s’è liberato benissimo saltando ben cinque difensori della Tharros ma al momento della conclusione non ha avuto la freddezza necessaria per realizzare il goal del 2 a 0, trovando sulla sua strada l’opposizione di Francesco Cabasino.

Il Carbonia ha capito di poter aumentare il vantaggio in vista della partita di ritorno e al 74′ ha sciupato ancora una grandissima occasione per il raddoppio con Lorenzo Basciu che, smarcato ancora da Tennyson Omoregie, autore di un’ottima iniziativa personale, ha calciato d’esterno mandando il pallone sul fondo a fil di palo alla sinistra del portiere.

Dopo aver sciupato tanto, il Carbonia ha trovato il secondo goal al 78′. Gabriele Dore, entrato in campo un minuto prima al posto di Tennyson Omoregie, s’è involato sulla fascia sinistra, una volta entrato in area a testa alta, ha messo al centro dell’area per l’accorrente Lorenzo Basciu che ha realizzato il goal del 2 a 0, undicesimo centro stagionale.

La Tharros, ferita, ha cercato di reagire ed è andata vicinissima al goal quando un pasticcio difensivo del Carbonia ha messo il neo entrato Simone Calaresu nella condizione di dimezzare lo svantaggio, ma il goal è stato evitato da Mateo Broglia con un intervento miracoloso sulla linea di porta.

Il direttore di gara ha ordinato 5′ di recupero, la partita sembrava destinata a terminare sul 2 a 0 ma Gabriele Dore ha scritto una seconda pagina importante nella partita, involandosi ancora nell’area avversaria, fermato fallosamente. Calcio di rigore! Sul dischetto s’è portato Andrea Porcheddu, Francesco Cabasino s’è disteso in tutto alla sua sinistra, sulla respinta s’è avventato lo stesso Andrea Porcheddu, Francesco Cabasino ha respinto ancora ma proprio sui piedi di Lorenzo Basciu che ha ribadito in rete, realizzando il goal del 3 a 0, secondo personale, dodicesimo stagionale.

 

Il “Carlo Zoboli” s’è trasformato in una bolgia, Lorenzo Basciu è stato travolto dall’entusiasmo dei compagni e dell’intera panchina, nella coda del recupero non è accaduto più niente ed il Carbonia ha chiuso Gara1 con un vantaggio importante in vista di Gara2, in programma sabato 11 maggio, alle 17.00, a Terralba, dove il Carbonia, per conquistare la salvezza, potrà contare sulla vittoria, il pareggio o anche una sconfitta fino a due goal di scarto.

 

Carbonia: Bigotti, Mancini, Broglia, Chidichimo, De Vivo, Wojcik (92′ Adamo), Cordoba (85′ Giganti), Prieto, Omoregie (77′ Dore), Porcheddu, Basciu. A disposizione: Caroli, Carboni, Lodde, Abbruzzi, Cocco, Lambroni. Allenatore: Diego Mingioni.

Tharros: Cabasino, Enna (83′ Loni), Facelli, Perilli, Panza, Lavalle, Boi (54′ Foddis), Tetteh, Silva, Atzori (64′ Calaresu), Sanna (82′ Ferrari). A disp.: Serra, Spiga, Murru, Piras, Manca. Allenatore: Antonio Lai

Arbitro: Nicola Nieddu di Sassari.

Assistenti di linea: Alessandro Anedda di Cagliari e Mario Canu di Olbia.

Marcatori: 45′ Porcheddu (C), 78′ e 93′ Basciu (C).

Spettatori: 350.

Ammoniti: Chidichimo, Mancini, Panza, Cabasino, Facelli. Espulso il dirigente della Tharros Bachis.

Il Tempio passa agevolmente al “Carlo Zoboli” realizzando quattro goal (nove in due consecutive partite esterne dopo i 5 realizzati a Li Punti) e si conferma al secondo posto alle spalle dell’Ilvamaddalena. Il Carbonia, alla seconda sconfitta casalinga, allunga la striscia di partite senza vittoria (14, con soli 6 punti frutto di altrettanti pareggi) ed ora la classifica fa paura.

 

Giuseppe Cantara ha presentato un undici iniziale privo degli squalificati Salvatore Gallo e Ousman Gomez; Diego Mingioni ha ritrovato dopo tre giornate di squalifica Andrea Porcheddu e con lui un altro reduce da squalifica, Ezequiel Cordoba, e uno da infortunio, Tennyson Omoregie.

La prima occasione da goal è arrivata già al 6′, con un colpo di testa di Alessio Virdis, sul quale si è opposto egregiamente Valerio Bigotti, con un intervento plastico con il quale ha spedito il pallone in calcio d’angolo. Il Carbonia, contro vento, ha replicato al 12′ con un calcio di punizione di Andrea Porcheddu, sul quale in piena area Costantino Chidichimo ha rubato il tempo ai difensori ma non è riuscito a colpire di testa il pallone con le necessarie forza e precisione per impensierire Samuele Truddaiu. Il Tempio ci ha riprovato al 28′ con Alessio Virdis su assist di Andrea Sanna, ma il bomber gallurese non ha centrato lo specchio della porta. Il Carbonia ha replicato al 35′ con un bel contropiede che ha coinvolto Andrea Porcheddu, Lorenzo Basciu ed Tennyson Omoregie, infine Ernest Wojcik, con conclusione di poco fuori bersaglio.

Nel finale del tempo, il Tempio ha inferto un doppio colpo da ko al Carbonia, vittima delle sue amnesie difensive più che delle prodezze avversarie. Al 37′ il Tempio ha recuperato un pallone all’altezza della trequarti biancoblù, Victory Igene sul fondo a sinistra ha servito all’indietro Giovanni Bulla, sulla conclusione immediata Valerio Bigotti ha respinto debolmente, i difensori del Carbonia sono rimasti quasi immobili aspettando una segnalazione di fuorigioco che non è arrivata e Alessio Virdis ne ha approfittato mettendo il pallone in rete da due passi. Il Carbonia non ha reagito al goal subito e Valerio Bigotti ha sbagliato un rinvio, spedendo il pallone sulla schiena di Alessio Virdis che ha trasformato il regalo ricevuto mettendo a segno il secondo goal per la doppietta personale. 0 a 2 in tre minuti, partita praticamente decisa.

Dopo il riposo, il Carbonia s’è ripresentato sul terreno di gioco deciso a tentare la rimonta ma dopo soli 4′ ha “regalato” un pallone a centrocampo, il Tempio ne ha approfittato da squadra esperta, Giovanni Bulla s’è involato verso la porta avversaria vanamente inseguito da Mattia De Vivo e Jesus Prieto, e ha battuto Valerio Bigotti con un diagonale chirurgico. 0 a 3, partita praticamente finita al 49′!

A risultato compromesso, il Carbonia s’è riversato nella metà campo tempiese e al 56′ è riuscito ad accorciare le distanze con un goal di Andrea Porcheddu, ma proprio nel momento migliore la spinta del Carbonia è stata fermata da un’improvvisa violenta grandinata che ha costretto il direttore di gara a sospendere la partita. Il gioco è ripreso dopo circa 5′ e il Carbonia è andato vicinissimo al goal del 2 a 3, con un’occasione capitata sulla testa di Tennyson Omoregie che anziché schiacciare in rete da pochi passi, ha spedito il pallone oltre la traversa.

La spinta del Carbonia si è fermata e nel finale il Tempio ha approfittato di un’altra amnesia della difesa del Carbonia, per realizzare il quarto goal con Edoardo Donati, che ha portato il risultato sul definitivo 4 a 1.

Il Tempio incamera la seconda vittoria esterna in 8 giorni, terza stagionale, conferma il suo secondo posto e non abbandona l’idea di “infastidire” la corsa della capolista Ilvamaddalena, ora lontana 7 punti ma con 11 partite da giocare, tra le quali c’è il confronto diretto in programma al “Nino Manconi” di Tempio Pausania il prossimo 10 marzo.

Il Carbonia resta fermo a quota 18 punti, terz’ultimo, ora con un solo punto di vantaggio sul Sant’Elena e due sulla Villacidrese, un punto sotto al Bosa e a 7 dal Calangianus e 8 dalla Tharros. Tempo e spazio per recuperare ce n’è ancora ma ora il principale nemico del Carbonia, come è apparso evidente ieri, è la paura, alla vigilia di due consecutivi confronti diretti per la salvezza, in programma sui campi del Sant’Elena e del Bosa.

CarboniaBigotti, Chidichimo, De Vivo, Wojcik, Cordoba, Prieto, Porcheddu, Basciu (86′ Pitanza), Giganti, Mancini (65′ Adamo), Omoregie. A disposizione: Saiu, Saia, Carboni, Salimbene, Lambroni, Falletto, Cocco. Allenatore: Diego Mingioni.
Tempio: Truddaiu, Sanna, Arca, Pinna, Roccuzzo, Dias Braga, Bulla (86′ Zappareddu), Coradduzza, Virdis (75′ Donati), Sabino, Igene. A disposizione: Izzo, Manchia, Masia, Pittalis. Allenatore: Giuseppe Cantara.
Arbitro: Roberto De Paolis di Cassino.

Marcatori: 37′ e 40′ Virdis (T), 49′ Bulla (T), 56′ Porcheddu (C), 93′ Donati (T).

Ammoniti: Mancini (C), Prieto (C), Wojcik (C), Igene (T), Caradduzza (T).

Partita interrotta al 65′ per 5′ a causa di una violenta grandinata.

 

Dopo i tre anticipi di ieri, tra i quali spicca la grande vittoria della Tharros per 3 a 0 sul Tempio, si conclude oggi con le restanti cinque partite, la terza giornata di ritorno del campionato di Eccellenza regionale. Nel programma odierno spicca il derby del Sulcis Iglesiente tra Iglesias e Carbonia, nel quale non ci saranno il capitano del Carbonia Andrea Porcheddu e per l’Iglesias Mauricio Bringas e Francesco Doneddu, tutti e tre squalificati. Dirige Giuseppe Cozzolino di Oristano, assistenti di linea Nicolò Pili di Cagliari e Andrea Orrù di Sassari.

Il derby del girone d’andata venne deciso con un goal su calcio di rigore, proprio dal grande assente di oggi, Andrea Porcheddu, appiedato per ben tre giornate dal giudice sportivo dopo la contestata espulsione rimediata al 37′ del primo tempo della partita casalinga con il Bari Sardo, seguita da tante polemiche e dalla presentazione del ricorso da parte della società biancoblù.

L’Iglesias arriva al derby lanciatissima, reduce com’è da ben cinque vittorie e due pareggi nelle ultime sette partite giocate, risultati che, con 17 punti, l’hanno rilanciata a metà classifica con 23 punti dopo un disastroso avvio. Ed il bilancio della squadra di Giampaolo Murru potrebbe ancora migliorare, considerato che mercoledì 24 gennaio è in programma allo stadio Monteponi il recupero della partita con il Tempio, rinviata due settimane fa per impraticabilità di campo.

Il Carbonia, viceversa, non vince dal 28 ottobre scorso, quando si impose 2 a 1 sul Bosa, e nelle ultime otto partite giocate ha messo insieme solo tre punti, frutto di altrettanti pareggi, a fronte di cinque sconfitte. La squadra di Diego Mingioni, comunque, contro il Bari Sardo è apparsa in crescita, ed ha strappato un meritato pareggio giocando senza il suo capitano dal 37′ del primo tempo.

La Villacidrese di Graziano Mannu ospita la capolista Ilvamaddalena al Santa Lucia di San Gavino Monreale. Dirige Rosanna Barabino di Sassari, assistenti di linea Annamaria Sabiu di Carbonia e Andrea Porcu di Oristano La vittoria di Bosa, terza stagionale, ha consentito a Lamacchia e compagnia di agganciare in classifica il Sant’Elena ed ha confermato i segnali di ripresa, dopo un avvio di stagione da brividi e la successiva campagna di riparazione.

Sugli altri campi, scontri ad alta quota Ossese-Ghilarza e San Teodoro Porto Rotondo-Villasimius, il Li Punti ospita il Sant’Elena. Riposa il Bosa.

Ieri, come già sottolineato, grande impresa della Tharros di Antonio Lai che ha battuto 3 a 0 il quotato Tempio, risultato maturato nei primi 12 minuti, con una doppietta di Andrea Sanna (41 anni giovedì prossimo 25 gennaio) al 2′ e al 7′ e terzo goal di Joseph Tetteh al 12′. Il Tempio ha accusato il colpo pesantissimo subito a inizio partita, ha cercato di reagire ma la Tharros s’è difesa molto bene, rischiando poco ed è riuscita a portare in porto il risultato e i 3 punti senza subire goal.

Negli altri due anticipi, vittorie esterne per la vicecapolista Ferrini a Calangianus, 1 a 0 con goal di Alberto Usai, e per il Taloro Gavoi a Bari Sardo, 2 a 0, con goal di Nicolas Ricci ed Alessandro Pusceddu.

Giampaolo Cirronis

 

 

Il Carbonia c’è! Maurizio Ollargiu deve rinunciare a tre titolari, il portiere Mauro Alcaraz (squalificato) e i due centrali difensivi Santiago Brailly (squalificato) ed Ernest Wojcik (infortunato), schiera gli esordienti Luigi Cobuzzi (classe 2004, uno dei quattro fuoriquota dell’undici iniziale, centrocampista) e l’italo brasiliano Pedro Ferrari (classe 1994, difensore), e con una prestazione di alto livello, soprattutto un grandissimo secondo tempo, supera la Tharros con un goal di Alessio Romanazzo. Dopo una “tempestosa estate” e la rivoluzione tecnica, con un nuovo allenatore ed un organico rinnovato all’80%, la squadra biancoblù è stata fin qui una delle maggiori sorprese. In quattro partite ha vinto le due giocate in casa con Iglesias e Tharros ed ha perso con tante recriminazioni le due in trasferta, prima di misura a Bari Sardo, poi più nettamente nel punteggio a Li Punti, ma solo dopo essere rimasta prima in dieci e poi in nove uomini per due espulsioni.

 

Prima del fischio d’inizio il presidente onorario del Carbonia Renato Giganti ha consegnato una maglia ufficiale da gara con le firme di tutta la società alla vedova del dirigente Stelio Pusceddu, scomparso due settimane fa. La giornalista Nadia Pische ha donato ai familiari alcune fotografie di Stelio Pusceddu.

La Tharros è arrivata a Carbonia con il morale alle stelle dopo il 3 a 0 rifilato sette giorni fa al Bosa. Priva del suo allenatore Antonio Lai in panchina, squalificato, la squadra oristanese è apparsa concentrata, decisa a giocare le sue carte per conquistare l’intera posta in palio, ma ha capito presto che davanti a sé aveva una squadra molto motivata e determinata. Il primo tempo è stato sostanzialmente equilibrato, con la Tharros più presente nella zona centrale del centrocampo e il Carbonia più sicuro di sé sulle fasce, soprattutto quella destra. Ed è proprio da un’incursione di Andrea Porcheddu sulla destra, con recupero palla e assist delizioso al centro dell’area per Francesco Pitanza, che è nata la prima palla goal della partita, con pallone fuori a fil di palo nella conclusione a botta sicura dell’attaccante biancoblù.

 

La Tharros ha replicato con Simone Calaresu che ha spedito il pallone alla sinistra di Mattia Caroli con un colpo di testa da favorevole posizione. Nel primo tempo il Carbonia ci ha provato con Gabriele Dore e Danilo Cocco, il cui tiro cross ha concluso la sua traiettoria sul palo.

Nel secondo tempo il Carbonia ha cambiato marcia e ha preso in mano il pallino del gioco, rendendosi ripetutamente pericoloso. Ci hanno provato prima Alessio Romanazzo, poi Gabriele Dore e Andrea Porcheddu. Allo scadere dell’ora di gioco, è arrivato il goal: Francesco Pitanza, voglioso di riscattare l’occasione d’oro sciupata nel primo tempo, si è liberato dell’avversario diretto ed ha offerto un assist perfetto ad Alessio Romanazzo che ha scavalcato il portiere ed è quasi entrato in porta con il pallone, prima di far esplodere la sua gioia e quella di tutti i compagni. 1 a 0!

 

Dalla tribuna il tecnico oristanese Antonio Lai ha disposto due cambi, facendo inserire Marco Carboni al posto dell’ex Joseph Tetteh (ammonito) e Andrea Sanna (40 anni, capocannoniere dello scorso campionato con 26 goal) per Alessio Piras. I cambi non hanno sortito effetto perché è stato il Carbonia ad andare ripetutamente vicino al secondo goal. Gabriele Dore ha impegnato il portiere ospite Gabriele Mereu con un tiro a giro che ha esaltato le doti acrobatiche dell’estremo difensore oristanese ed ha poi realizzato il secondo goal con un tiro a fil di palo, annullato con decisione assai dubbia per un fuorigioco di un altro calciatore biancoblù. E, infine, si è infranta sul palo alla sinistra di Gabriele Mereu, ormai battuto, una conclusione a botta sicura.

 L’arbitro ha concesso sei minuti di recupero ma la Tharros, pur provandoci fino alla fine non ha mai seriamente impensierito il giovane portiere Mattia Caroli, valido sostituto dello squalificato Mauro Alcaraz.

Il Carbonia festeggia per la seconda vittoria casalinga con la quale aggancia a quota 6 punti la Tharros che però ha disputato una partita in più.

 

E a fine partita la squadra biancoblù ha festeggiato anche al fianco di Renato Scanu, storico radiocronista che lotta da alcuni anni contro la Sclerosi Laterale Amiotrofica.

Carbonia: Caroli, Carta, Chidichimo, Cordoba, Romanazzo (dall’80’ De Gradi), Porcheddu, Dore, Ferrari, Cobuzzi (dal 59′ Giganti), Cocco, Pitanza, A disposizione: Saiu, Salimbene, Sedda, Cinus, Falletto, Lecca, Diomedi. All. Maurizio Ollargiu.
Tharros: Mereu Gabriele, Foddis (dal 66′ Fresu), Panza, Mereu Andrea, Perilli, Arnaudo, Tetteh (dal 61′ Carboni), Piras (dal 61′ Sanna), Calaresu, Atzori Alberto, La Valle (dal 66′ Lonis). A disposizione: Cabasino, Vacca, Spiga, Atzori Alessio. All. Antonio Lai (non in panchina perché squalificato).
Arbitro: Vincenzo Melis di Ozieri.
Assistenti di linea: Mirko Pili di Oristano e Francesco Meloni di Cagliari.
Marcatore: 60′ Romanazzo (C).
Spettatori: 250.
Ammoniti: Tetteh (T), Mereu Andrea (T), Panza (T), Carta (C).
Giampaolo Cirronis
https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/867347605066086

Al via domani, 29 agosto, il trentottesimo festival “Ai Confini tra Sardegna e jazz”, organizzato dall’associazione culturale Punta Giara. Sul palco di Piazza del Nuraghe a Sant’ Anna Arresi dal 29 agosto al 2 settembre, si avvicendano nomi come The Heliocentrics, Binker & Moses, Luciano Biondini e Patrice Heral in trio con Gavino Murgia, Paolo Angeli in duo con Marco Mezquida, Nino Locatelli, Silvia Corda, Gabriele Mitelli.

“Tra Musica e Musica – (B-side)” è il titolo di questa edizione, che si ispira, ancora una volta, all’approccio del compositore e pioniere dell’avanguardia europea, Luciano Berio, che chiedeva “Che cos’è la musica?”: sperimentazioni elettroniche, energie, pulsioni, intrecci, opera lirica, estasi, improvvisazione, azzardi, istinto, linguaggio, cultura e molto altro, avvicinano così il pubblico a chi fa la musica, a chi la compone e a chi la esegue, facendola diventare qualcosa di vivo e mutevole e, soprattutto, analizzando il rapporto con la società in cui viene creata o fruita. In questa edizione si vuole dare spazio anche al “B- side”, il lato B” dei dischi 33 e 45 giri che permetteva agli artisti di sperimentare, concedendosi di andare oltre le logiche commerciali.

Taglio del nastro il 29 agosto e, fino al 2 settembre, dalle 21.00, 15 concerti all’insegna della sperimentazione e dell’incontro tra diverse sonorità.

Inaugura questa trentottesima edizione il pianista Alberto Braida, classe 1966, da sempre dedito all’ improvvisazione musicale, in duo con il clarinettista Giancarlo “Nino” Locatelli (clarinetto in sib, clarinetto contralto): un concerto targato We Insist! Records, etichetta discografica indipendente che collabora da anni con il festival, e alla quale, in questa edizione, sono affidati tutti i concerti di apertura di piazza del Nuraghe.

A seguire, sarà la volta della formazione sarda Freak Motel, con Matteo Sedda (tromba, elettronica), Andrea Sanna (fender rhodes, synth), Andrea Parodo (basso elettrico), Nicola Vacca (batteria).

Alle 22.00, il clou della serata vedrà in scena la formazione londinese The Heliocentrics, che porta in dote un sapiente e raffinato mix tra colorate sonorità funk, con influssi ethio-jazz e afrobeat dal sapore onirico e psichedelico, affidate a Dan Smith (chitarra, elettronica), Danny Keane (violoncello, elettronica), Chris Williams (sax, flauto), Sylvia Hallet (serengi, hurdy gurdy), Barbora Patkova (voce), Jake Ferguson (basso), Malcolm Catto (batteria).

Seconda serata ricca di musica mercoledì 30 agosto, con in apertura il clarinetto contralto e l’elettronica di Paolo Gaiba Riva, altro artista della scuderia We Insist!, seguito dal progetto Nur Bisu, guidato dal contrabbassista Matteo Muntoni, ispirato alla Sardegna nuragica, all’identità storica e a i riti ancestrali che si rispecchiano nel flusso sonoro: ad accompagnarlo in questo percorso Federica Muscas (voce), Elisa Zedda (voce), Raffaele Pilia (chitarra classica, acustica ed elettrica), Antonio Pinna (batteria e percussioni), Matteo Muntoni (chitarra acustica, basso e composizioni).

 A chiudere, il duo che vede in scena l’eclettico e originalissimo talento del gallurese Paolo Angeli, con la sua celebre chitarra preparata, insieme a Marco Mezquida, pianista originario di Minorca: due isolani che si tuffano a esplorare le profondità sonore del Mediterraneo per comporre qualcosa di totalmente nuovo e originale.

La serata centrale del festival, giovedì 31 agosto si apre con un nuovo progetto targato We Insist!. A calcare la scena il contrabbassista e compositore Andrea Grossi con il suo trio Blend 3 (con Manuel Caliumi al sax contralto e Michele Bonifati alla chitarra elettrica), che si unisce alla voce di Beatrice Arrigoni per trovare la sua personale dimensione dalla fusione tra la musica improvvisata e il jazz europeo, passando per la musica contemporanea fino ad arrivare ad echi di rock progressivo, noise ed ambient.

Un altro trio, e altre sonorità, sono quelle del concerto seguente, che vede in scena la pianista Silvia Corda (piano, toy-piano), con Adriano Orrù al contrabbasso e Gianni Mimmo al sax soprano, uniti per dare vita al progetto Clairvoyance, che unisce i comuni intenti degli artisti nell’esplorazione di comuni territori sonori, sempre all’ insegna della grande libertà espressiva.

Ultimo trio a illuminare la serata, quello dell’eclettico sassofonista Gavino Murgia (sax soprano, alto, baritono, voce, launeddas), con  Luciano Biondini e Patrice Heral, che portano in scena “L’Ultima Mattanza” opera ispirata alle vicende e alle suggestioni delle tonnare di Carloforte e al rischio della fine definitiva di questa tradizione.

Il fine settimana si apre, venerdì 1 settembre con il solo del musicista e performer bresciano Gabriele Mitelli, che, armato di cornetta, sax soprano, tromba preparata, elettronica, porta in scena “The World Behind The Skin”, non un concerto o una performance, ma l’occupazione di uno spazio fisico ed emotivo, il tentativo di ricreare la propria intimità e raccontare la propria storia tramite il suono.

Gabriele Mitelli tornerà poi in scena nell’atto conclusivo della serata, intorno alle 22.00, con l’ensemble “Pipeline 8” del clarinettista Giancarlo “Nino” Locatelli, che, con il suo album “Kakuan Suite”, inciso per la We Insist!, è stato inserito nell’annuale sondaggio di Musica Jazz in due categorie del Top Jazz 2021: tra i migliori gruppi e dischi dell’anno. Una formazione la cui musica, come dice il suo stesso nome (“Pipeline”, in inglese “tubatura”), parte da un punto certo per poi diramarsi senza un tracciato predefinito. Con loro, saranno in scena Sebi Tramontana (trombone), Alberto Braida (piano, moog), Paolo Gaiba Riva (elettronica, clarinetto alto, carillon), Luca Tilli (violoncello), Andrea Grossi (contrabbasso), Cristiano Calcagnile (batteria, percussioni).

A inframezzare i due concerti, il progetto ARSE – Andrea Ruggeri Small Ensemble, in cui Andrea Ruggeri, percussionista e compositore, sperimentatore tra jazz, libera improvvisazione e world music, guida il suo gruppo composto da Elsa Martin (voce, live electronics), Simone Soro (violino, elettronica), Elia Casu (chitarra elettrica, live electronics), Andrea Ruggeri (batteria, live electronics, composizione), verso “Musiche Invisibili”, un viaggio sonoro ispirato al libro “Le Città Invisibili” di Italo Calvino.

La serata conclusiva, sabato 2 settembre, prende il via con l’incontro tra l’estro di Steve Beresford (pianista, polistrumentista, compositore, produttore) e il duo di musica improvvisata composto da Luca Tilli (violoncello), Sebi Tramontana (trombone), che danno vita un mix multiforme di sonorità profonde e allo stesso tempo originali.

A seguire, ancora un progetto all’ insegna della sperimentazione vede protagonisti Gabriele Mitelli (tromba, elettronica), Pasquale Mirra (vibrafono)e Cristiano Calcagnile (batteria), stavolta con il loro progetto The Elephant.

Alle 22.00, ultimo atto del festival, e della serata, con il duo londinese Binker & Moses, ossia Golding Binker al sax e Boyd Moses alla batteria, alfieri britannici della nuova musica improvvisata, a cui si unisce Max Luthert all’elettronica. Ed è proprio sull’ interazione tra jazz e sonorità elettroniche che si basa il loro sound, sempre caratterizzato da una ricerca che gli è valsa numerosi premi e riconoscimenti e prestigiose collaborazioni.

Per tutta la durata del festival sarà visitabile la mostra “Note a Margine” di Luciano Rossetti, fotografo bergamasco classe 1959.

Biglietti e abbonamenti:

Per le 5 serate del festival Ai confini tra Sardegna e Jazz – “Tra Musica e Musica (B- Side)” in Piazza del Nuraghe a Sant’ Anna Arresi, dal 29 agosto al 2 settembre:

  • 15 euro il biglietto intero per ogni singola serata, 12 euro il ridotto (over 65 – under 14)
  • 50 euro è il prezzo dell’abbonamento interoalle cinque serate, 35 euro l’abbonamento ridotto (over 65 – under 14)

Le prevendite dei biglietti del festival sono acquistabili sul Circuito Box Office.

 

Sant’ Anna Arresi si prepara, tra il 29 agosto e il 2 settembre, al trentottesimo festival internazionale “Ai Confini tra Sardegna e Jazz”, una delle rassegne di maggior rilievo nel panorama jazzistico nazionale, abitualmente di scena a fine estate, che ha nel centro sulcitano il cuore pulsante della manifestazione, per l’organizzazione dell’Associazione Culturale Punta Giara.

Prima di vivere il suo momento centrale nella storica Piazza del Nuraghe, sotto il titolo di “Tra Musica & Musica (B-Side)”, il festival propone una prima tranche di concerti che si snoderanno durante i mesi di luglio e agosto, con la rassegna “Jazz Around”, una sorta di “festival nel festival” con diverse tappe in siti di interesse paesaggistico, storico e culturaledel Sulcis Iglesiente e del Sud Sardegna che coinvolgono i centri di Carbonia, Masainas, Nuxis, Piscinas, Santadi, Teulada, Tratalias e Villacidro.

Il titolo di questa edizione, “Tra Musica e Musica – (B-side)”, fa ancora una volta proprio l’approccio del compositore e pioniere dell’avanguardia europea, Luciano Berio, che chiedeva “Che cos’è la musica?”: sperimentazioni elettroniche, energie, pulsioni, intrecci, opera lirica, estasi, improvvisazione, azzardi, istinto, linguaggio, cultura e molto altro, avvicinano così il pubblico a chi fa la musica, a chi la compone e a chi la esegue, facendola diventare qualcosa di vivo e mutevole e, soprattutto, analizzando il rapporto con la società in cui viene creata o fruita.

Tutto questo, in un’ottica ricercata e fuori dalle logiche commerciali, proprio come accadeva nel “B-side”, il “Lato B” dei dischi 33 e 45 giri, che permettevano di andare oltre il brano “di grido”, per dare spazio ad alcune delle espressioni più autentiche, talvolta anche sperimentali, degli artisti.

Ecco, dunque, un ricco ed eterogeneo cartellone, che, tra il 29 agosto e il 2 settembre, porterà sul palco di Piazza del Nuraghe a Sant’ Anna Arresi nomi come The Heliocentrics, Binker & Moses, Michel Godard e Patrice Heral in trio con Gavino Murgia, Paolo Angeli, Nino Locatelli, Silvia Corda, Gabriele Mitelli.

Non meno ricche e variegate saranno le anteprime che tra il 14 luglio e il 27 agosto toccheranno varie località della Sardegna Sud-Occidentale racchiuse nella rassegna “Jazz Around”, con Eugenio Finardi, Karima, Avion Travel, Gegè Telesforo, Alfredo Rodriguez, Rob Mazurek, C’mon Tigre, Daniele Di Bonaventura, Enzo Favata e i Tenores di Bitti, solo per citarne alcuni.

Ad affiancare la parte musicale, non mancherà, da quest’anno, anche una sezione dedicata alla didattica musicale con i Seminari Multidisciplinari coordinati dal contrabbassista e compositore Matteo Muntoni, che si svolgeranno da luglio fino all’autunno, in collaborazione con il Conservatorio di Cagliari “Giovanni Pierluigi da Palestrina”.

Il programma.

Il lungo percorso di “Ai Confini tra Sardegna e Jazz” comincia il 14 luglio con le anteprime di “Jazz Around”, inaugurate alla Cantina Sociale di Santadi dalla voce di Karima, giovane, ma già affermata cantante italo-algerina votata al jazz, accompagnata da Piero Frassi al pianoforte.

Un appuntamento all’alba attende, il 5 agosto (alle 07.00), il sassofonista Enzo Favata con i Tenores “Mialinu Pira” di Bitti, con il progetto Polyphony of Stones, in cui le sonorità jazz e quelle del canto a Tenore si fonderanno col paesaggio del Parco di Villascema a Villacidro.

L’8 agosto, si torna alla Cantina Sociale di Santadi (alle 21.00) con un grande nome del cantautorato italiano: Eugenio Finardi, che porterà in scena il progetto “Euphonia Suite”, percorso emozionale che legherà brani del suo repertorio a quelli di autori da lui profondamente amati, riletti come meditazioni sull’umana condizione; ad accompagnarlo in questo viaggio il sassofonista Raffaele Casarano e il pianista Mirko Signorile.

Tre giornate consecutive all’ insegna della musica si terranno poi nel caratteristico borgo medievale di Tratalias, sempre dalle 21.00: mercoledì 16 agosto, appuntamento con SonOra, formazione isolana guidata dalla voce di Valeria Carboni, con Luigi Sarigu (chitarra), Stefano Di Carlo (percussioni) e Adriano Sarais (tromba), seguita dalla trascinante e funambolica fusione di spirito e tecnica cubana e jazz del pianista e cantante Alfredo Rodriguez, in trio con Shayan Fati alla batteria e Yarel Hernandez al basso.

Giovedì 17 sarà la volta del violinista Simone Soro, e poi spazio all’atteso ritorno sull’Isola della Piccola Orchestra Avion Travel, storico ensemble campano guidato alla voce da Peppe Servillo, che negli anni si è caratterizzato per una sperimentazione costante tra i mondi sonori di rock, pop e new wave con incursioni nell’emisfero cinematografico, del teatro e della tradizione musicale italiana. La nuova formazione vede in scena, insieme a Servillo, Peppe D’Argenzio ai sax, Flavio D’Ancona alle tastiere, Duilio Galioto al piano e tastiere, Ferruccio Spinetti al contrabbasso e Mimì Ciaramella alla batteria.

Giovedì 18 le note iniziali della serata spettano al trio del chitarrista Antonio Floris, con Matteo Muntoni al basso e Stefano Vacca alla batteria.

La seconda parte della serata seguirà le sonorità tra funk, afrobeat e elettroniche di C’Mon Tigre, un progetto artistico e musicale in continua evoluzione, attorno al quale ruotano musicisti sempre diversi e accomunati dalla sperimentazione. In questa occasione saranno in scena Marco Frattini alla batteria, Pietro Baldoni alla chitarra e synth, Marco Molinelli alla voce e synth e Pasquale Mirra al vibrafono.

Altri luoghi e sonorità sabato 19 agosto al Parco Archeologico Cannas Di Sotto a Carbonia (alle 21.00): di scena l’energia della rock band King Howl, formazione isolana con Diego Pani alla voce e armonica, Marco Antagonista alla chitarra, Alessandro Cau al basso e Paolo Succualla batteria.

Il viaggio di Jazz Around prosegue lunedì 21 agosto a Villa Salazar, a Piscinas (ore 21.00), con il celebre bandoneon di Daniele di Bonaventura. Compositore, arrangiatore, pianista, bandoneonista, di Bonaventura ha coltivato sin dall’inizio della sua attività un forte interesse per la musica improvvisata, che lo ha portato a collaborare con prestigiosi nomi del jazz nazionale e internazionale.

Si torna a Carbonia in Piazza Marmilla, mercoledì 23 agosto, per accogliere sul palco GeGè Telesforo “Big Mama Legacy”: un nuovo progetto guidato dal celebre vocalist foggiano, polistrumentista, compositore, produttore discografico, divulgatore, autore e conduttore di programmi musicali, che porta in scena un personale tributo al blues e al suono delle formazioni del periodo jazz – groovy fine anni ’50 della Blue Note Records. Ad accompagnare Gegè Telesforo (voce, percussioni), saranno Vittorio Solimene (tastiere), Giovanni Cutello (sax alto), Matteo Cutello (tromba), Christian Mascetta (chitarra) e Michele Santoleri (batteria).

 

Da giovedì 24 agosto, arriva l’energia travolgente della SeuinStreet Band, street marching band isolana diretta dal trombettista Adriano Sarais, che per quattro giorni porterà le sue allegre parate e l’atmosfera del festival in alcuni centri e spiagge del Sulcis: si comincia il 24con un primo appuntamento alla Spiaggia Is Arenas Biancas di Teulada (18:30) e poi in centro città, a Carbonia, alle 22.00. Venerdì 25 la musica si trasferisce a Nuxis (21.00) e sabato 26 mattina (ore 11) alla Prima spiaggia di Porto Pino, in territorio di Sant’ Anna Arresi. Ultima tappa domenica 27 agosto a Masainas, dove è attesa alle 18.00 alla Spiaggia di Is Solinas.

La formazione è composta da Francesco Oppes (capo sezione percussioni), Gabriele Anedda (percussioni, cassa), Alessandro Anedda (percussioni, rullante), Marco Lobina (percussioni, tom), Stefano di Carlo (percussioni, congas), Giuseppe Orrù (percussioni), Raimondo Aresu (flauto traverso), Angelina Maxia (clarinetto), Margherita Magnolia (clarinetto), Irene Carboni (clarinetto), Nicoló Aresu (clarinetto), Claudio Binotto (clarinetto), Federico Lobina (sax alto), Samuele Bonifanti (sax alto), Matilde Loi (sax alto), Raimondo Maxia (sax alto), Noemi Aresu (sax alto), Linda Lapillo (sax tenore), Paolo Caredda (sax tenore), Alessandro Angiolini (sax tenore), Davide Vargiu (sax tenore), Vittorio Calvisi (sax tenore), Samuele Farris (sax baritono), Ignazio Aresu (sax baritono), Enrico Boi (tromba), Fabio Aresu (tromba), Pietro Lobina (tromba), Nicoló Caredda (tromba), Sergio Bonifanti (tromba), Stefano Gaviano (trombone), Carla Giulia Striano (trombone), Matteo Floris (susafono), Fabrizio Mura (keytar), Nicola Serra (keytar), Davide Crabu (chitarra elettrica), Luigi Murgia (chitarra elettrica), Alessandro Fratta (chitarra elettrica), Rubens Massidda (chitarra elettrica).

Domenica 27 agosto, ultimo appuntamento di Jazz Around a Carbonia, nei pressi dell’area archeologica di Monte Sirai, dove sarà un gradito ritorno in scena quello dell’estro creativo di Rob Mazurek alla cornetta ed elettronica, insieme al trombettista Gabriele Mitelli nel duo “Star splitter”. Una performance sul filo del rasoio tra elettronica e acustica, genuina e libera da schemi.

Il festival entra nel vivo il 29 agosto, facendo ritorno alla sua “casa madre”, la storica Piazza del Nuraghe di Sant’Anna Arresi, dove, fino al 2 settembre, i riflettori si accenderanno per accogliere ben 15 concerti all’insegna della sperimentazione e dell’incontro tra diverse sonorità, sempre con appuntamento alle 21.00.

Si comincia, dunque, martedì 29, con il pianista Alberto Braida, da sempre dedito all’ improvvisazione musicale, in duo con il clarinettista Giancarlo “Nino” Locatelli (clarinetto in sib, clarinetto contralto): un concerto targato We Insist! Records, etichetta discografica indipendente che collabora da anni con il festival, e alla quale, in questa edizione, sono affidati tutti i concerti di apertura di piazza del Nuraghe.

A seguire, sarà la volta della formazione sarda Freak Motel, con Matteo Sedda (tromba, elettronica), Andrea Sanna (fender rhodes, synth), Andrea Parodo (basso elettrico), Nicola Vacca (batteria).

Alle 22.00, il clou della serata vede in scena la formazione londinese The Heliocentrics, che porta in dote un sapiente e raffinato mix tra colorate sonorità funk, con influssi ethio-jazz e afrobeat dal sapore onirico e psichedelico, affidate a Dan Smith (chitarra, elettronica), Danny Keane (violoncello, elettronica), Chris Williams (sax, flauto), Sylvia Hallet (serengi, hurdy gurdy), Barbora Patkova (voce), Jake Ferguson (basso), Malcolm Catto (batteria).

Seconda serata ricca di musica mercoledì 30 agosto, con in apertura il clarinetto contralto e l’ elettronica di Paolo Gaiba Riva, altro artista della scuderia We Insist!, seguito dal progetto Nur Bisu, guidato dal contrabbassista Matteo Muntoni, ispirato alla Sardegna nuragica, all’identità storica e a i riti ancestrali che si rispecchiano nel flusso sonoro: ad accompagnarlo in questo percorso Federica Muscas (voce), Elisa Zedda (voce), Raffaele Pilia (chitarra classica, acustica ed elettrica), Antonio Pinna (batteria e percussioni), Matteo Muntoni (chitarra acustica, basso e composizioni).

A chiudere, il duo che vede in scena l’eclettico e originalissimo talento del gallurese Paolo Angeli, con la sua celebre chitarra preparata, insieme a Marco Mezquida, pianista originario di Minorca: due isolani che si tuffano a esplorare le profondità sonore del Mediterraneo per comporre qualcosa di totalmente nuovo e originale.

La serata centrale del festival, giovedì 31 agosto si apre con un nuovo progetto targato We Insist!. A calcare la scena il contrabbassista e compositore Andrea Grossi con il suo trio Blend 3 (con Manuel Caliumi al sax contralto e Michele Bonifati alla chitarra elettrica), che si unisce alla voce di Beatrice Arrigoni per trovare la sua personale dimensione dalla fusione tra la musica improvvisata e il jazz europeo, passando per la musica contemporanea fino ad arrivare ad echi di rock progressivo, noise ed ambient.

Un altro trio, e altre sonorità, sono quelle del concerto seguente, che vede in scena la pianista Silvia Corda (piano, toy-piano), con Adriano Orrù al contrabbasso e Gianni Mimmo al sax soprano, uniti per dare vita al progetto Clairvoyance, che unisce i comuni intenti degli artisti nell’esplorazione di comuni territori sonori, sempre all’ insegna della grande libertà espressiva.

Ultimo trio a illuminare la serata, quello dell’eclettico sassofonista Gavino Murgia (sax soprano, alto, baritono, voce, launeddas), con Michel Godard alla tuba e basso elettrico e Patrice Heral alla batteria e percussioni, che portano in scena “L’Ultima Mattanza” opera ispirata alle vicende e alle suggestioni delle tonnare di Carloforte e al rischio della fine definitiva di questa tradizione.

Il fine settimana si apre, venerdì 1 settembre con il solo del musicista e performer bresciano Gabriele Mitelli, che, armato di cornetta, sax soprano, tromba preparata, elettronica, porta in scena “The World Behind The Skin”, non un concerto o una performance, ma l’occupazione di uno spazio fisico ed emotivo, il tentativo di ricreare la propria intimità e raccontare la propria storia tramite il suono.

Gabriele Mitelli tornerà poi in scena nell’atto conclusivo della serata, intorno alle 22, con l’ensemble “Pipeline” del clarinettista Giancarlo “Nino” Locatelli, che, con il suo album “Kakuan Suite”, inciso per la We Insist!, è stato inserito nell’annuale sondaggio di Musica Jazz in due categorie del TOP JAZZ 2021: tra i migliori gruppi e dischi dell’anno. Una formazione la cui musica, come dice il suo stesso nome (“Pipeline”, in inglese “tubatura”), parte da un punto certo per poi diramarsi senza un tracciato predefinito. Con loro, saranno in scena Tom Raworth (recorded spoken voice), Carla Kihlstedt (voce, violino), Sebi Tramontana (trombone), Alberto Braida (piano), Paolo Gaiba Riva (elettronica, clarinetto alto, carillon), Luca Tilli (violoncello), Andrea Grossi (contrabbasso), Cristiano Calcagnile (batteria, percussioni).

A inframezzare i due concerti, il progetto ARSE – Andrea Ruggeri Small Ensemble, in cui Andrea Ruggeri, percussionista e compositore, sperimentatore tra jazz, libera improvvisazione e world music, guida il suo gruppo composto da Elsa Martin (voce, live electronics), Francesco Ganassin (clarinetto, clarinetto basso, live electronics), Elia Casu (chitarra elettrica, live electronics), verso “Musiche Invisibili”, un viaggio sonoro ispirato al libro “Le Città Invisibili” di Italo Calvino.

La serata conclusiva, sabato 2 settembre, prende il via con l’incontro tra l’estro di Steve Beresford (pianista, polistrumentista, compositore, produttore) e il duo di musica improvvisata composto da Luca Tilli (violoncello), Sebastiano Tramontana (trombone), che danno vita un mix multiforme di sonorità profonde e allo stesso tempo originali.

A seguire, ancora un progetto all’ insegna della sperimentazione vede protagonisti Gabriele Mitelli (tromba, elettronica), Pasquale Mirra (vibrafono) e Cristiano Calcagnile (batteria), stavolta con il loro progetto The Elephant.

Alle 22.00, ultimo atto del festival, e della serata, con il duo londinese Binker & Moses, ossia Golding Binker al sax e Boyd Moses alla batteria, alfieri britannici della nuova musica improvvisata, a cui si unisce Max Luthert all’elettronica. Ed è proprio sull’interazione tra jazz e sonorità elettroniche che si basa il loro sound, sempre caratterizzato da una ricerca che gli è valsa numerosi premi e riconoscimenti e prestigiose collaborazioni.

Ad affiancare la parte musicale, l’Associazione Punta Giara, organizzatrice del Festival, dedica anche una sezione specifica alla didattica musicale con i Seminari Multidisciplinari coordinati dal contrabbassista e compositore Matteo Muntoni, che si svolgeranno da luglio fino all’autunno, in collaborazione con il Conservatorio di Cagliari “Giovanni Pierluigi da Palestrina” articolati in due cicli:  il 24 e 27 luglio al Museo PAS di Carbonia, per musicisti già avviati, mentre gli altri seminari saranno propedeutici e aperti a tutti, con l’obiettivo di fornire a un pubblico di “non addetti ai lavori” alcuni strumenti di base per fare musica tramite la pratica della composizione e improvvisazione.

Inoltre, grazie alla collaborazione con il Conservatorio di Cagliari Giovanni Pierluigi da Palestrina, si terranno tre masterclass diluite fino alla fine dell’anno, con Julien Desprez, Valeria Sturba e Nat Wolley che oltre ad insegnare l’arte dell’improvvisazione si esibiranno in soli e collettivi formati con i ragazzi del Conservatorio presso club e circoli culturali della città di Cagliari.

Iglesias, finalmente! La squadra di Andrea Marongiu è tornata alla vittoria, 2 a 1 sulla Tharros, interrompendo una lunga serie negativa di 9 sconfitte consecutive. Quella schierata oggi dal tecnico rossoblù è una squadra quasi interamente cambiata rispetto a quella che aveva iniziato la stagione. Partiti 9 calciatori, finora ne sono arrivati quattro (Maurizio Bringas, Uriel Carlos Raponi, Nicolas Capellino e Suku Kassama Sariang) ed altri tre sono in arrivo (le trattative sono ben avviate). Un quinto calciatore era arrivato alcune settimane fa ed aveva anche esordito con goal sul campo della capolista Sassari Calcio Latte Dolce, l’attaccante sloveno Nino Kukovec, ma la sua esperienza a Iglesias è già finita.

Quella odierna per l’Iglesias non è stata una vittoria facile. Prima del fischio iniziale, è stato osservato un minuto di raccoglimento per la scomparsa di Siniša Mihajlović.

Iniziata la partita con grande slancio, Raponi e compagni non sono riusciti a concretizzare alcune favorevoli occasioni (la più nitida in avvio è capitata a Herman Yves Kouadio) ma hanno anche rischiato di subire il goal per una distrazione difensiva, neutralizzata dalle uscite coraggiose di Valerio Bigotti. Il primo tempo si è concluso senza goal.

   

L’Iglesias ha costruito la vittoria nella ripresa, andando in vantaggio con un calcio di rigore, procurato e trasformato da Suku Kassama Sariang.

La partita, a quel punto, sembrava in discesa, soprattutto dopo che la Tharros è rimasta in dieci uomini per un’espulsione, ma l’Iglesias non ha gestito al meglio la situazione di indubbio vantaggio, e la Tharros ha realizzato il goal del pareggio con Andrea Sanna.

Il finale di partita si è trasformato in un’autentica battaglia, nella quale a farne le spese è stato un altro calciatore della Tharros, finito anzitempo negli spogliatoi. La squadra di Maurizio Nulchis è rimasta in 9 uomini ma non s’è data per vinta e non s’è limitata a difendere il pareggio, riuscendo ad impensierire il portiere dell’Iglesias Valerio Bigotti. L’arbitro ha estratto il cartellino giallo anche per l’allenatore della Tharros Maurizio Nulchis, alla seconda espulsione in quattro giornate dopo quella rimediata all’esordio con il Taloro a Gavoi.

L’Iglesias s’è lanciata generosamente all’attacco, trascinata da Nicolas Capellino e dopo che l’arbitro ha assegnato 5 minuti di recupero, è stato proprio l’attaccante argentino a trovare la zampata giusta per il goal partita al 92′, che ha scatenato l’entusiasmo dei tifosi in tribuna laterale (la tribuna centrale è rimasta chiusa perché dichiarata inagibile).

 

I tre punti conquistati smuovono finalmente la classifica da quota 14 e, soprattutto, consente alla squadra di Andrea Marongiu di ridurre da 7 a 4 punti il ritardo dalla stessa Tharros e dal Sant’Elena, battuto nel finale 3 a 2 a San Teodoro, che occupano l’ultima posizione che garantisce la salvezza diretta.

Giampaolo Cirronis