5 November, 2024
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«Riconoscere l’educazione ecologica sia nella legge sulla multifunzionalità agricola sia con una nuova legge regionale sulla pubblica istruzione, attraverso l’integrazione delle aziende agricole per attività didattiche specifiche, a partire dallo 0-6.»
È questo il sogno che la sindaca Debora Porrà ha espresso a casa Fenu, in occasione della presentazione dei risultati del progetto pilota promosso dal Gal “Agrinido Agritata” per sperimentare servizi innovativi rivolti all’infanzia.
Una tavola rotonda ricca di riflessioni e intorno alla quale si sono seduti, oltre che la prima cittadina e il presidente del Gal Cristoforo Luciano Piras, i vari esponenti del comitato tecnico-scientifico composto oltre che dal comune di Villamassargia, da quattro assessorati regionali (Agricoltura; Lavoro; Politiche Sociali; Pubblica Istruzione), CRP, CREA, Agenzia Laore e da un gruppo di professionisti esperti.
Tra le azioni per raggiungere un modello di welfare mutuabile su tutto il territorio regionale: “l’educational tour” che ha portato gli imprenditori di quattro aziende agricole locali (Donne Rurali, Azienda Agricola Alessandro Cugusi e Sa Prenda di Villamassargia; Azienda Agricola Andrea Vacca di Masainas) in Piemonte, dove l’agrinido è realtà virtuosa e il benessere dei bambini passa per la fattoria didattica, attrezzata, accogliente e con personale appositamente formato per seguire i piccoli nell’apprendimento.
Nel corso dell’incontro è stato sottolineato dagli esperti come le neuroscienze abbiano dimostrato che avvicinare i bambini al mondo rurale potenzia le capacità esplorative, sensoriali, motorie, linguistiche scientifiche e musicali: fare per apprendere consente un armonico sviluppo cognitivo, sociale ed emotivo.
Tuttavia, una legge regionale non basta, ma è necessario fare rete e ‘parlarsi’, così come sottolineato dalla Garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza Carla Puligheddu che ha auspicato l’organizzazione prossima degli ‘Stati generali per l’infanzia’ in Sardegna.
Una strada da percorrere senza indugi quella di supportare i servizi di cura, secondo Annalisa Cauli (assessorato regionale al Lavoro e Formazione professionale), prevedendo una serie di incentivi per un’offerta che spesso risulta insufficiente davanti ai bisogni delle famiglie. Anche se, “più che un problema di soldi è un problema di visione” che si allargherebbe con un «processo di governance istituzionale e con la sensibilizzazione di un più ampio numero di Amministrazioni», ha precisato la direttrice del Gal Nicoletta Piras.
Coltivare l’amore, la conoscenza e l’attaccamento per la propria terra inizia dai più piccoli e continua con i più grandi. Per questo motivo, le azioni dell’Amministrazione Porrà proseguono con un altro progetto altrettanto pionieristico e innovativo che mira a sensibilizzare i coltivatori locali ad una transizione agroecologica, alla base del progetto ‘Assiolo’, in partnership con Agris. L’appuntamento è per martedì 30 gennaio, alle ore 10.00, a casa Fenu.

Venerdì 26 gennaio 2024 a casa Fenu (via santa Maria, 6), dalle ore 10.00 alle ore 13.00, il comune di Villamassargia, componente del comitato tecnico-scientifico del progetto, ospiterà il convegno di chiusura con la presentazione dei risultati del progetto pilota “agrinido, agriasilo e agritata”, promosso dal GAL Sulcis Iglesiente per sperimentare servizi territoriali innovativi rivolti all’infanzia, con il coinvolgimento diretto di quattro aziende agricole locali.
Grazie a questo progetto, sono state offerte ai bimbi le condizioni per stare all’aria aperta, conoscere gli animali, sviluppare la psicomotricità e imparare il linguaggio della natura e dell’agricoltura.
Nel corso del convegno, si parlerà dei risultati riscontrati e della carta dei principi elaborata dal comitato tecnico-scientifico, finalizzata alla definizione di un modello di servizi per l’infanzia di cui si auspica l’inserimento nella legislazione regionale.
Famiglie, imprese, personale didattico, e chiunque sia interessato, sono invitati a partecipare al convegno del prossimo 26 gennaio per gli atti conclusivi di quello che è stato un esperimento pionieristico, reso possibile grazie alla partecipazione attiva di quattro aziende: Donne Rurali, Azienda Agricola Alessandro Cugusi e Sa Prenda di Villamassargia; Azienda Agricola Andrea Vacca di Masainas, oltre che del Comune di Villamassargia, di quattro assessorati regionali (Agricoltura; Lavoro; Politiche Sociali; Pubblica Istruzione), CRP, CREA, Agenzia Laore e da un gruppo di professionisti esperti.
Al termine dell’incontro, sarà offerta ai presenti una degustazione di olio prodotto dagli oliveti comunali di Villamassargia.
La tavola rotonda sarà trasmessa in diretta streaming sul canale youtube del comune di Villamassargia.

Cinque persone sono state informate della conclusione delle indagini preliminari da parte della Procura della Repubblica di Cagliari per una serie di reati concernenti la realizzazione della condotta dell’acqua nei comuni di Nuxis, Narcao e Perdaxius appaltati dalla Società Abbanoa.

I destinatari dell’avviso agli indagati della conclusione delle indagini, coordinate dal P.M. dott. Andrea Vacca, sono i tre responsabili di un’azienda pugliese, indagati per i reati, in concorso, di «frode nell’esecuzione del contratto e nell’adempimento degli altri obblighi contrattuali assunti verso la stazione appaltante Abbanoa, facendo anche mancare cose o opere necessarie al servizio pubblico». Tali lavori, inoltre, sarebbero stati eseguiti «in totale difformità alla normativa paesaggistico-ambientale, forestale, di polizia fluviale e di gestione di rifiuti».

L’indagine è stata avviata e portata a compimento dall’Ispettorato del Corpo forestale di Iglesias, su segnalazione della società Abbanoa S.p.A., che, al termine dei lavori del cantiere, «ha rilevato la presenza di un eccessivo esubero di terre e rocce da scavo depositate lungo più tronchi della condotta idrica ed altre rilevanti e macroscopiche difformità al progetto, compiute dall’appaltatrice».

Le altre due persone destinatarie dell’avviso sono i titolari di un’altra società pugliese, ai quali viene contestata in concorso fra loro, «la falsità in atti nell’aver attestato la conformità delle parti fornite relative all’impianto di potabilizzazione ricadente nel comune di Nuxis».

 

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I militari delle Fiamme gialle del Reparto operativo aeronavale di Cagliari hanno scoperto interrati a Portovesme, in un terreno di proprietà di Enel Spa, rifiuti industriali pericolosi (oli sintetici, miscele bituminose contenenti catrame, scorie di cemento, fusti corrosi e lana di roccia/vetro). L’area, delle dimensioni di circa 23mila metri quadri, nella quale sono state interrate 45mila tonnellate di rifiuti pericolosi, è stata sequestrata su richiesta della Procura. Le lunghe indagini che hanno portato a questo risultato, sono dirette dal tenente colonnello Italo Splavieri, e coordinate dai pm Marco Cocco ed Andrea Vacca.

Sono state avviate le indagini per accertare i responsabili dell’interramento dei rifiuti, individuare la provenienza ed accertare quindi tutte le responsabilità.

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La Geologia stratigrafica e regionale è stata il cuore del primo laboratorio tenutosi a Crozon (Francia) da dodici studenti del corso di laurea magistrale in Scienze e tecnologie geologiche dell’ateneo di Cagliari. Accompagnato dai docenti Alfredo Loi, Andrea Vacca e Stefano Andreucci, la missione del pool studiato i processi e gli ambienti macrotidali.

Team del futuro. Determinati e abili nel portare a casa un prezioso tesoretto scientifico e culturale. Gli studenti Somia Belkacemi, Paolo Coni, Alessandra Contu, Giulia Cossu, Roberto Cucca, Ahmed Daghbadj, Valentino Demurtas, Michela Ebau, Mohamed El Aammari, Francesco Putzolu, Nicola Sarria e Antonio Sessini hanno preso parte al viaggio tenutosi dall’8 al 13 giugno scorso. Tra le mete visitate e studiate, la piana del Mont Saint Michel, Morgat ed il Gador, il Grès Armoricano, le vulcaniti Hirnantiane di Lostmarc’h, la falesia della spiaggia di Postolonnec.

Il gruppo ha trascorso quattro giorni nella penisola di Crozon per studiare la stratigrafia e la geologia regionale del massiccio Armoricano. «Lo studio degli ambienti sedimentari macrotidali delle coste attuali della Bretagna e il loro riconoscimento nelle serie geologiche antiche è importante per l’interpretazione dei depositi geologici –  spiega il professor Loi che ha offerto il supporto didattico e scientifico con i colleghi dell’ateneo di Cagliari, Vacca e Andreucci, e con il professor Marie-Pierre Dabard (Università di Rennes) -. Studio da circa venticinque anni il massiccio Armoricano in collaborazione con i colleghi di Rennes e Brest, ho partecipato alla creazione della Riserva naturale e parco geologico di Crozon. In questo viaggio abbiamo visitato siti di straordinario interesse geologico e sedimentologico. In particolare – aggiunge Alfredo Loi – abbiamo studiato gli ambienti sedimentari litorali attuali di tipo macrotidale della Normandia e della Bretagna, dominati sia da moto ondoso sia dalla marea. Questi tipi di ambienti sedimentari sono comuni nelle successioni geologiche e il loro riconoscimento nelle serie fossili è fondamentale per le interpretazioni geologiche». L’osservazione di questi ambienti sedimentari è stata molto utile agli studenti di Cagliari: la dinamica di tipo macrotidale non è presente nei litorali della nostra regione.Durante il viaggio sono state visitate le più importanti successioni stratigrafiche paleozoiche del massiccio Armoricano. «Successioni che presentano una qualità di affioramento e una ricchezza di facies che le rendono uniche dal punto di vista didattico e scientifico. Peraltro, lo studio ha permesso agli studenti utili confronti con la Sardegna. Ciascuna giornata si è svolta – conclude il professor Loi – lungo i litorali sabbiosi e rocciosi, durante il periodo di bassa marea che permette un tempo di lavoro di circa sei ore». Durante la risalita della marea sono stati visitati affioramenti sopra il limite di alta marea. Ogni giorno, entro le ore 23.00, gli studenti hanno consegnato una relazione delle attività di campagna. Il giorno successivo, dopo la correzione da parte dei docenti, sono state affrontate le discussioni sui problemi riscontrati e gli approfondimenti necessari al chiarimento degli oggetti geologici visti in precedenza.