Cinque persone sono state informate della conclusione delle indagini preliminari da parte della Procura della Repubblica di Cagliari per una serie di reati concernenti la realizzazione della condotta dell’acqua nei comuni di Nuxis, Narcao e Perdaxius appaltati dalla Società Abbanoa.
I destinatari dell’avviso agli indagati della conclusione delle indagini, coordinate dal P.M. dott. Andrea Vacca, sono i tre responsabili di un’azienda pugliese, indagati per i reati, in concorso, di «frode nell’esecuzione del contratto e nell’adempimento degli altri obblighi contrattuali assunti verso la stazione appaltante Abbanoa, facendo anche mancare cose o opere necessarie al servizio pubblico». Tali lavori, inoltre, sarebbero stati eseguiti «in totale difformità alla normativa paesaggistico-ambientale, forestale, di polizia fluviale e di gestione di rifiuti».
L’indagine è stata avviata e portata a compimento dall’Ispettorato del Corpo forestale di Iglesias, su segnalazione della società Abbanoa S.p.A., che, al termine dei lavori del cantiere, «ha rilevato la presenza di un eccessivo esubero di terre e rocce da scavo depositate lungo più tronchi della condotta idrica ed altre rilevanti e macroscopiche difformità al progetto, compiute dall’appaltatrice».
Le altre due persone destinatarie dell’avviso sono i titolari di un’altra società pugliese, ai quali viene contestata in concorso fra loro, «la falsità in atti nell’aver attestato la conformità delle parti fornite relative all’impianto di potabilizzazione ricadente nel comune di Nuxis».
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I militari delle Fiamme gialle del Reparto operativo aeronavale di Cagliari hanno scoperto interrati a Portovesme, in un terreno di proprietà di Enel Spa, rifiuti industriali pericolosi (oli sintetici, miscele bituminose contenenti catrame, scorie di cemento, fusti corrosi e lana di roccia/vetro). L’area, delle dimensioni di circa 23mila metri quadri, nella quale sono state interrate 45mila tonnellate di rifiuti pericolosi, è stata sequestrata su richiesta della Procura. Le lunghe indagini che hanno portato a questo risultato, sono dirette dal tenente colonnello Italo Splavieri, e coordinate dai pm Marco Cocco ed Andrea Vacca.
Sono state avviate le indagini per accertare i responsabili dell’interramento dei rifiuti, individuare la provenienza ed accertare quindi tutte le responsabilità.
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La Geologia stratigrafica e regionale è stata il cuore del primo laboratorio tenutosi a Crozon (Francia) da dodici studenti del corso di laurea magistrale in Scienze e tecnologie geologiche dell’ateneo di Cagliari. Accompagnato dai docenti Alfredo Loi, Andrea Vacca e Stefano Andreucci, la missione del pool studiato i processi e gli ambienti macrotidali.
Team del futuro. Determinati e abili nel portare a casa un prezioso tesoretto scientifico e culturale. Gli studenti Somia Belkacemi, Paolo Coni, Alessandra Contu, Giulia Cossu, Roberto Cucca, Ahmed Daghbadj, Valentino Demurtas, Michela Ebau, Mohamed El Aammari, Francesco Putzolu, Nicola Sarria e Antonio Sessini hanno preso parte al viaggio tenutosi dall’8 al 13 giugno scorso. Tra le mete visitate e studiate, la piana del Mont Saint Michel, Morgat ed il Gador, il Grès Armoricano, le vulcaniti Hirnantiane di Lostmarc’h, la falesia della spiaggia di Postolonnec.
Il gruppo ha trascorso quattro giorni nella penisola di Crozon per studiare la stratigrafia e la geologia regionale del massiccio Armoricano. «Lo studio degli ambienti sedimentari macrotidali delle coste attuali della Bretagna e il loro riconoscimento nelle serie geologiche antiche è importante per l’interpretazione dei depositi geologici – spiega il professor Loi che ha offerto il supporto didattico e scientifico con i colleghi dell’ateneo di Cagliari, Vacca e Andreucci, e con il professor Marie-Pierre Dabard (Università di Rennes) -. Studio da circa venticinque anni il massiccio Armoricano in collaborazione con i colleghi di Rennes e Brest, ho partecipato alla creazione della Riserva naturale e parco geologico di Crozon. In questo viaggio abbiamo visitato siti di straordinario interesse geologico e sedimentologico. In particolare – aggiunge Alfredo Loi – abbiamo studiato gli ambienti sedimentari litorali attuali di tipo macrotidale della Normandia e della Bretagna, dominati sia da moto ondoso sia dalla marea. Questi tipi di ambienti sedimentari sono comuni nelle successioni geologiche e il loro riconoscimento nelle serie fossili è fondamentale per le interpretazioni geologiche». L’osservazione di questi ambienti sedimentari è stata molto utile agli studenti di Cagliari: la dinamica di tipo macrotidale non è presente nei litorali della nostra regione.Durante il viaggio sono state visitate le più importanti successioni stratigrafiche paleozoiche del massiccio Armoricano. «Successioni che presentano una qualità di affioramento e una ricchezza di facies che le rendono uniche dal punto di vista didattico e scientifico. Peraltro, lo studio ha permesso agli studenti utili confronti con la Sardegna. Ciascuna giornata si è svolta – conclude il professor Loi – lungo i litorali sabbiosi e rocciosi, durante il periodo di bassa marea che permette un tempo di lavoro di circa sei ore». Durante la risalita della marea sono stati visitati affioramenti sopra il limite di alta marea. Ogni giorno, entro le ore 23.00, gli studenti hanno consegnato una relazione delle attività di campagna. Il giorno successivo, dopo la correzione da parte dei docenti, sono state affrontate le discussioni sui problemi riscontrati e gli approfondimenti necessari al chiarimento degli oggetti geologici visti in precedenza.