Confartigianato Trasporti Sardegna denuncia il collasso del sistema delle motorizzazioni in Sardegna.
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Confartigianato Trasporti Sardegna ha scritto questa mattina al ministro dei Trasporti Graziano Delrio, al presidente della Regione, Francesco Pigliaru, e ai parlamentari sardi per denunciare il “collasso” del sistema delle motorizzazioni della Sardegna e l’insostenibile condizione in cui si trovano a operare imprese di trasporto e autoscuole e per chiedere “un immediato, improrogabile e inderogabile intervento a tutela del sistema dei trasporti delle merci e delle persone e di tutta la popolazione della Sardegna”.
A oggi occorrono più di 6 mesi per le immatricolazioni “conto terzi”, almeno 13 per le revisioni, e altri 6 per gli esami delle patenti di guida. Questa situazione sta mettendo in ginocchio le aziende, le autoscuole e i cittadini costringendoli, in molti casi, anche all’inoperatività. Ed è inconcepibile vedere esposto, in un ufficio pubblico (Motorizzazione di Sassari) un cartello con la scritta “Sportello immatricolazioni chiuso per mancanza di personale”.
Da più di un anno e mezzo, infatti, le motorizzazioni di Sassari, Cagliari, Nuoro e Oristano si trovano a operare con un livello di personale talmente “residuale” da non riuscire a garantire, in tempi “consoni e certi”, operazioni come revisioni, collaudi, immatricolazioni, variazioni ed esami patenti.
«All’inizio del 2015 – scrive il presidente di Confartigianato Trasporti Sardegna, Giovanni Antonio Mellino – segnalammo ai quattro Prefetti la situazione, già allora critica, seguita dall’interlocuzione con la Motorizzazione nazionale. Successivamente il caso approdò in Parlamento grazie a una interrogazione parlamentare del deputato Andrea Vallascas cui seguì la garanzia del sottosegretario dei Trasporti, Umberto Del Basso De Caro, del passaggio di “14 unità di personale in comando dalle province”.»
Confartigianato Trasporti Sardegna sottolinea come non solo delle “14 unità” promesse non vi sia traccia ma anche di come il sistema si avvii, velocemente, alla completa paralisi.
«Le imprese, infatti, con enormi difficoltà, riescono a prenotare operazioni che poi potranno essere svolte dagli addetti della Motorizzazione anche dopo 1 anno – aggiunge Mellino – come nel caso dei collaudi: questi vengono fissati dopo parecchi mesi costringendo gli autotrasportatori a non utilizzare i mezzi con la conseguente perdita delle commesse esponendo le aziende a un alto rischio di fallimento. Non solo, anche la parte relativa alle patenti (esami, rinnovi e recupero punti) ha tempi non più sostenibili andando a incidere pesantemente anche sul resto dei cittadini.»
Confartigianato Trasporti ricorda come la situazione paradossale la stiano vivendo anche le Autoscuole: per poter svolgere regolarmente gli esami, queste devono addirittura provvedere, autonomamente, sia alla ricerca di commissari esterni dall’isola, non essendo disponibili quelli interni, sia alla loro retribuzione.
Il segretario di Confartigianato Imprese Sardegna, Stefano Mameli, ricorda le origini del problema: «Tutto sorge a seguito dell’entrata in vigore della Legge di stabilità del 2014 (art. 1, comma 94), che ha ri-trasferito al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, le competenze relative alla gestione degli Albi provinciali degli autotrasportatori, a suo tempo, delegata alle Amministrazioni provinciali. Il suddetto comma, infatti, recita “… Le funzioni relative alla cura e alla gestione degli Albi provinciali degli autotrasportatori di cose per conto di terzi sono svolte dagli Uffici periferici del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti con le risorse umane disponibili a legislazione vigente. Entro e non oltre sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, le funzioni di cui al presente comma sono trasferite con decreto del presidente del Consiglio dei ministri, comprese le relative risorse finanziarie da destinare al funzionamento degli Uffici…”. Il DPCM dell’8 gennaio 2015, ha poi dato attuazione alla norma ed ha avuto seguito attraverso un Accordo nella Conferenza Unificata Stato -Regioni-Autonomie locali del 23 aprile 2015. Tale accordo prevedeva sei mesi per la transizione dagli uffici provinciali a quelli ministeriali».
«L’entrata in vigore delle norme da subito, mise in evidenza le diverse problematiche – continua Mameli – a causa della necessità di spostamento delle competenze, delle funzioni, e soprattutto del personale, e contestualmente anche fisicamente delle pratiche da una sede (quella provinciale) a un’altra (quella degli uffici periferici del ministero dei Trasporti, le Motorizzazioni). E noi lo segnalammo.»
Nella lettera al ministro Delrio, Confartigianato Trasporti Sardegna evidenziando come la regione sia già pesantemente penalizzata dal punto di vista delle infrastrutture, dei servizi e dei collegamenti con la Penisola, e messa in ginocchio da una lunghissima crisi, chiede il mantenimento degli impegni assunti lo scorso settembre, un immediato, improrogabile e inderogabile intervento del Ministero a tutela del sistema dei trasporti delle merci e delle persone e di tutta la popolazione della Sardegna.
Confartigianato Trasporti Sardegna, infine, auspica, visti i costanti rapporti che intercorrono tra il presidente Pigliaru ed il ministro Delrio, un interessamento del Presidente finalizzato alla soluzione della questione anche da parte della Regione considerata la gravità della situazione.