24 November, 2024
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Domani, giovedì 16 maggio, Carbonia festeggia il suo patrono, San Ponziano. Una ricorrenza che verrà celebrata attraverso numerose iniziative di carattere religioso e civile. Alle ore 18, presso la Chiesa omonima, si svolgerà la Santa Messa Solenne, presieduta da don Andrea Zucca e concelebrata da tutti i parroci di Carbonia. Alle ore 19.00 si svolgerà il momento più atteso: la processione.

In concomitanza con il passaggio del corteo dei fedeli, è stata disposta la chiusura temporanea del traffico veicolare in piazza Roma, via Oberhausen, via Catania, via della Vittoria, piazza Garibaldi, Vico Garibaldi, viale Trento, via Roma, via Trieste, via Marconi, via Gramsci, via Fosse Ardeatine, via Manno, piazza Roma (partenza e rientro in Chiesa).

«La Festa di San Ponziano è, da sempre, una ricorrenza molto sentita dai nostri concittadini, per cui ci attendiamo un’ampia partecipazione di persone per celebrare nel migliore dei modi il nostro Patrono», ha detto il Sindaco Paola Massidda.

La serata di domani sarà allietata dalla presenza dei gruppi Folk di Nuraxi Figus, Flumentepido, Barbusi, Serbariu e Portoscuso.
Si ricorda, inoltre, che fino a domenica 19 maggio, dalle 9.00 alle 12.30 e dalle 16.00 alle 20.00, sarà possibile ammirare la mostra artistica di Roberto Meloni, dal titolo “Miniera tra fede e fatica”.

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Il Rotary Club di Carbonia, previa acquisizione del consenso del parroco don Andrea Zucca, a completamento dell’elargizione tramite il comune di Carbonia, intende onorare l’impegno a suo tempo assunto per la contribuzione al saldo del costo della riparazione dell’orologio del campanile della chiesa di San Ponziano.

Questa elargizione si sarebbe dovuta concludere prima della Pasqua, ma circostanze impreviste non lo hanno consentito. Il debito nei confronti della ditta che ha eseguito i lavori è ancora pendente – sottolinea il Rotary Club in una nota – e deve chiudersi in tempi brevi.

Il Club non dispone dei fondi necessari e sin dall’inizio ha proposto di organizzare una pizzata presso il ristorante Tanit, al costo di 20 euro a persona, dei quali 9 euro (e non 8, in quanto il Tanit donerà 1 euro a partecipante), andranno a coprire i costi per la sistemazione dell’orologio. Ovviamente, chi lo vorrà, potrà donare anche una cifra superiore ai 20 euro del costo della pizzata. Coloro che non vorranno partecipare alla pizzata, potranno donare 10 euro.

La pizzata è stata fissata per le ore 20.00 di martedì 14 maggio. E’ aperta a uomini e donne. E’ obbligatoria la prenotazione ai seguenti numeri: 328 9199322 – 328 7245778 – 393 5512091, oppure presso la parrocchia di San Ponziano.

E’ obbligatorio comunicare le disdette entro il giorno 12 maggio.

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Domenica 10 marzo, alle ore 11.00, in piazza Roma, a Carbonia, verrà inaugurata una nuova ambulanza destinata al servizio territoriale 118. Il mezzo è stato acquistato dall’Auser Carbonia con il sostegno economico del ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, della Regione Sardegna e della Portovesme Srl.

Si tratta di un veicolo di soccorso avanzato, che va a sostituire la precedente ambulanza utilizzata dall’Auser Carbonia per circa 9 anni.

Il nuovo mezzo, di categoria A, è stato totalmente allestito in Sardegna ed interverrà in modo tempestivo per far fronte alle richieste di intervento di emergenza-urgenza – pervenute attraverso il numero telefonico unico 118 – nella città di Carbonia e su tutto il territorio del Sulcis Iglesiente.

«Il veicolo si caratterizza per la presenza di soluzioni tecniche di alto livello, che rappresentano un ulteriore passo avanti nel servizio di soccorso in termini di sicurezza ed efficacia degli interventi», ha detto il sindaco Paola Massidda.

All’interno dell’ambulanza sono presenti presidi medici d’emergenza, un defibrillatore, un monitor per la misurazione di parametri vitali e un aspiratore endocardico.

Il nuovo mezzo è dedicato alla figura dell’indimenticato sindacalista Sergio Usai.

L’ambulanza verrà benedetta dal parroco di San Ponziano don Andrea Zucca. All’inaugurazione parteciperanno anche il Sindaco di Carbonia Paola Massidda, il presidente dell’Auser Carbonia Rosy Orecchioni, il presidente dell’Auser regionale Sardegna Franca Cherchi, il referente territoriale 118 Giuliana Riola, il presidente nazionale dell’Auser Enzo Costa. Alle ore 13.00, è previsto il pranzo sociale presso l’associazione “Centro Anziani Carbonia” di via Brigata Sassari. A seguire, intrattenimento musicale e balli.

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Verrà messa in scena sabato 9 marzo, alle 20.45, al Teatro Centrale di Carbonia, la produzione Quinte Emotive “Il berretto a sonagli”, di Luigi Pirandello, con Cristina Pillola, Giusy Fogu, Gisella Biggio, Leonardo Pani, Efisio Deiola, Manuela Perria, Andrea Zucca, musiche dal vivo di Pinuccio Pumoni, costumi di Rosa Pinna, regia di Paolo Angioni.

“Il Berretto a Sonagli” mette in scena le vicende di Ciampa, un impiegato di mezza età alle dipendenze del ricco Cavalier Fiorica. Ciampa vive con la giovane moglie Nina in una piccola città siciliana dove tutto scorre tranquillo in un clima di generale indifferenza.

Gli avvenimenti prendono una piega diversa quando la moglie del suo datore di lavoro, Beatrice, si convince che il marito sia divenuto amante della moglie di Ciampa. La donna denuncia la coppia alle autorità, immaginando di avere la famiglia al suo fianco.

Questo gesto sconvolge il paese; di conseguenza, i personaggi della commedia si danno da fare per manipolare Beatrice e disinnescare la vicenda per paura che questo possa distruggere lo status quo.

Per acquistare i biglietti venerdì 8, dalle 17.00 alle 19.00 e sabato 9 marzo, dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 18.30 alle 20.40, prenotazioni al 328 1719747.

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E’ stata inaugurata questa mattina, nel tratto stradale compreso nella nuova lottizzazione di iniziativa pubblica denominata “Via Brigata Sassari-Via Balilla-Via Deffenu”, una nuova via in memoria di Antonino Saglimbene. Erano presenti il sindaco Paola Massidda, il vicesindaco Gian Luca Lai, l’assessore dei Servizi sociali Loredana La Barbera, il direttore dell’Unità Operativa di Medicina Trasfusionale della ASSL di Carbonia Angelo Zuccarelli, due figli ed un nipote.

Dopo la scopertura della targa che segnala la nuova via, è intervenuto il parroco di San Ponziano don Andrea Zucca, che ha benedetto la stessa e tutti i presenti.

«Si tratta di un giusto e meritato riconoscimento per una personalità che si è contraddistinta per il suo lodevole impegno verso il prossimo e per aver promosso una lunga serie di iniziative di utilità sociale che hanno dato lustro alla nostra città», ha detto il sindaco Paola Massidda.

Antonino Saglimbene nacque nel 1908 a Lercara Friddi, in provincia di Palermo. Si trasferì a Carbonia nel 1945 per lavorare nella miniera di Serbariu. Nel 1952 fu tra i fondatori della sezione AVIS (Associazione Volontari Italiani del Sangue) di Carbonia e tra i promotori dell’istituzione, presso l’ospedale Sirai, dell’emoteca per la raccolta del sangue e del Centro trasfusionale, che hanno consentito di far fronte nel corso degli anni all’emergenza e all’alto fabbisogno di sangue proveniente dalla nostra struttura ospedaliera.

Nel 1967 egli fu uno dei pionieri della sezione Ex Combattenti, istituita al fine di non dimenticare e onorare tutti coloro che sono morti o hanno combattuto per la patria e per la libertà.

Il 2 giugno del 1969 il presidente della Repubblica Italiana Giuseppe Saragat, in considerazione di particolari benemerenze, con decreto conferì ad Antonino Saglimbene l’onorificenza di Cavaliere, con iscrizione nell’elenco dei Cavalieri nazionali.

Il 24 maggio del 1976 il comandante del Distretto Militare di Cagliari concesse ad Antonino Saglimbene la Croce al Merito di Guerra.

Il 2 giugno del 1976, il presidente della Repubblica Italiana Giovanni Leone gli conferì l’onorificenza di Ufficiale, con iscrizione nell’elenco degli Ufficiali nazionali.

Nel 1979 Antonino Saglimbene fu il principale artefice della nascita della banda musicale Vincenzo Bellini – istituita ufficialmente con delibera del Consiglio comunale del 28 Luglio 1982 – un vero e proprio fiore all’occhiello della città di Carbonia per la sua longevità e per la sua capacità di accompagnare con successo i principali appuntamenti istituzionali cittadini.

Il 9 ottobre del 1984 il presidente della Repubblica Sandro Pertini gli attribuì il diploma d’onore al combattente per la Libertà d’Italia (1943-1945).

Antonino Saglimbene ci lasciò il 28 settembre del 1992. Di lui resterà un fulgido esempio di umanità, spirito di solidarietà e dedizione verso il prossimo.

A breve pubblicheremo l’intervento del sindaco Paola Massidda, quello di Nino Mistretta, collaboratore di Antonino Saglimbene nella creazione della banda musicale Vincenzo Bellini e, infine, la benedizione di don Andrea Zucca.

 

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Verrà rappresentato domenica 27 gennaio, alle 18.00, nella sala consiliare del comune di San Giovanni Suergiu, dall’associazione culturale teatrale “Quinte Emotive”“Il Processo”, opera liberamente tratta da “L’Istruttoria” di Peter Weiss, regia di Paolo Angioni con Leonardo Pani, Efisio Deiola, Andrea Zucca, Corrado Cicilloni, Giusy Fogu, Manuela Perria, Cristina Pillola e Gisella Biggio.

“L’Istruttoria” è un dramma documentario scritto da Peter Weiss dopo aver assistito al processo di Francoforte sul Meno, tenutosi dal dicembre 1963 all’ottobre 1965 e voluto dalla giustizia tedesca contro i crimini di guerra nazisti.

L’opera è strutturata in 11 canti, nonostante nello spettacolo se ne prendano in esame solo 5, e racconta in forma di oratorio poetico gli accadimenti del processo. Costò 5 anni di ricerche, durò 20 mesi, vennero imputati 22 ufficiali SS, si tennero 183 udienze con 17 condannati di cui 6 all’ergastolo.

La sopraffazione umana, lo smarrimento della propria identità e l’assenza di una responsabilità individuale sono i caratteri che emergono dalle dichiarazioni di testimoni e imputati. Un testo di poesia che integra ed approfondisce i dati della storia. 

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Tra ironia e pathos con la Stagione de La Grande Prosa e Danza 2018-2019 al Teatro Centrale di Carbonia organizzata dal CeDAC – con il patrocinio e il sostegno del comune di Carbonia – nell’ambito del Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo in Sardegna. Dieci i titoli in cartellone tra gennaio e aprile – tra divertenti commedie e drammi moderni, ricchi di spunti di riflessione sui temi cruciali del presente – dalle ingiustizie sociali ai confini dell’etica e della morale, dalla passione per il gioco al ruolo degli anziani, dal potere della ricchezza alle storie degli “invisibili” che abitano le nostre città.

Focus sulla drammaturgia contemporanea – con testi originali accanto ai grandi classici della storia del teatro, oltre a affascinanti racconti sulle punte e coreografie d’autore – per una programmazione pensata per gli amanti della prosa e della danza ma anche per attrarre nuovi pubblici specialmente tra le giovani generazioni e rispondere alle istanze di spettatori attenti e curiosi.

Tra i protagonisti Andrea Giordana e Galatea Ranzi con Luchino Giordana, Ascanio Celestini, Marina Massironi e Roberto Citran, Nunzia Antonino e i Solisti della Compagnia di Daniele Cipriani. Spazio ad alcune tra le più interessanti realtà della scena contemporanea – come la Compagnia Gank ed il coreografo Emiliano Pellisari – che firma il visionario “Comix” per NoGravity Dance Company – e ensembles isolani come le Quinte Emotive con “Il berretto a sonagli” di Luigi Pirandello diretto da Paolo Angioni, Batanea Teatro con “I am Hamlet” scritto, diretto e interpretato da Andrea Tedde, in scena con Marta Proietti Orzella e Carlo Antonio Angioni e Il Calderone che propone “Tre sull’altalena” di Luigi Lunari per la regia di Dario Siddi.

Il sipario si alzerà – domenica 13 gennaio, alle 20.45 – su “Poker” di Patrick Marber – drammaturgo di punta del teatro britannico, già autore del testo cult “Closer” – nella mise en scène della Compagnia Gank per la regia di Antonio Zavatteri. Sul palco Alberto Giusta, Enzo Paci, Federico Vanni, Fabio Fiori, Daniele Madeddu e Massimo Brizi prestano corpo e voce ai protagonisti di una partita a carte che diventa metafora dell’esistenza. Nello scantinato di un ristorante di periferia il proprietario e il figlio, due camerieri e il cuoco ogni domenica si riuniscono per giocare tutta la notte, in un rito in cui frustrazioni, desideri e sogni si condensano finché l’arrivo inatteso di un personaggio cambierà le regole e deciderà il finale – sul filo della suspense.

Il fascino dei grandi capolavori della storia del balletto e le originali creazioni coreografiche di Amedeo Amodio e Mauro Bigonzetti – domenica 20 gennaio, alle 20.45 – per il Gala di Danza firmato Daniele Cipriani Entertainment. Sotto i riflettori i Solisti della Compagnia di Daniele Cipriani: Alessandro Burini, Andrea Caleffi, Paola De Filippis, Umberto Desantis, Susanna Elviretti, Ilaria Grisanti, Marco Lo Presti, Francesco Moro, Davide Pietroniro, Madoka Sasaki – Maître de Ballet Stefania Di Cosmo. Un’antologia di assoli, pas de deux e scene “corali” tra un’avvincente Suite da “Carmen”, l’incantevole “Lago dei Cigni” e le atmosfere oniriche de “Lo Schiaccianoci” accanto al “Prélude à l’après-midi d’un faune” sulle note di Debussy, la storia di “Coppelia” e le suggestioni di “Mediterranea”.

Viaggio tra i ricordi di una vita – sabato 16 febbraio, alle 20.45 – ne “Le Ultime Lune” di Furio Bordon con Andrea Giordana (nel ruolo che fu di Marcello Mastroianni) e Galatea Ranzi accanto a Luchino Giordana per la regia di Daniele Salvo: un vecchio professore, in procinto di trasferirsi in una casa di riposo, in un immaginario dialogo con la moglie defunta ripensa al passato, medita sul presente e il futuro, e sogna. La fortunata pièce (Premio IDI 1993 come miglior novità teatrale) affronta la questione della terza età nella moderna civiltà dell’apparenza, tra il miraggio di un’eterna giovinezza e il difficile dialogo tra le generazioni. Il protagonista, stanco e amareggiato, ripercorre a ritroso gli istanti significativi della propria esistenza, riflettendo sull’amore, i legami, il difficile rapporto con il figlio e l’enigma della morte.

La magia del nouveau cirquegiovedì 21 febbraio, alle 20.45 – con “Comix / La fantasia al potere” – una creazione di Emiliano Pellisari per NoGravity Dance Company, con coreografie di Mariana Porceddu, che intreccia invenzioni grafiche e acrobazie, teatro, danza, musica e illusionismo in un poetico racconto per quadri tra coreografie aeree e fondali marini. Un’opera visionaria – fra classici accenti e variazioni in jazz – che attinge al mondo dei fumetti e dell’illustrazione come all’immaginario pittorico, spaziando dalla Linea di Cavandoli e dalla cifra di Keith Haring ai dipinti di Marc Chagall e René Magritte. Un raffinato divertissement a ritmo di swing tra scheletri danzanti e scomposizioni di corpi, per sperimentare l’emozione del volo al chiaro di luna o di un’immersione per nuotare con i pesci, in un’atmosfera fantastica e surreale.

Un dramma della gelosia – sabato 9 marzo, alle 20.45 – con “Il berretto a sonagli” di Luigi Pirandello, nella versione delle Quinte Emotive con Cristina Pillola, Giusy Fogu, Gisella Biggio, Leonardo Pani, Efisio Deiola, Manuela Perria ed Andrea Zucca per la regia di Paolo Angioni. Il dilemma di Ciampa, impiegato alle dipendenze del Cavalier Fiorica, esplode in tutta la sua crudele evidenza di fronte all’inattesa pubblica rivelazione di una liaison tra la sua giovane sposa e il suo principale. Il segreto gridato con grande scandalo dalla moglie del cavaliere, che sporge addirittura una denuncia, costringerebbe l’uomo a punire l’adulterio con un “delitto d’onore”, ma egli propone un’alternativa paradossale, per evitare le tragiche conseguenze della “verità”, invitando alla ragionevolezza in una società in cui «siamo solo pupi».

Un intrigante gioco di specchi – sabato 16 marzo, alle 20.45 – con “I am Hamlet” di Batanea Teatro: la pièce scritta, diretta e interpretata da Andrea Tedde, anche protagonista sulla scena insieme con Carlo Antonio Angioni e Marta Proietti Orzella, mostra un attore alle prese con la sua migliore interpretazione della tragedia shakespeariana, al confine tra vita e arte. Vittima di un incidente stradale, l’uomo entra in coma e in quello stato di incoscienza si identifica con il principe di Danimarca: il risveglio è faticoso e amaro, con la consapevolezza di aver solo “sognato” e l’avvertimento di un pericolo reale. Il termine di quel singolare processo di “immedesimazione” dell’attore con il personaggio, coincide con un passaggio irrevocabile per entrambi: una soglia fatale, per una recita senza testimoni né spettatori.

L’eco di un’antica ferita – venerdì 22 marzo, alle 20.45 – in “Else” di Nunzia Antonino, anche protagonista sulla scena, in un’intensa prova d’attrice e Carlo Bruni (che firma anche la regia), moderno dramma liberamente ispirato a “La signorina Else” di Arthur Schnitzler: una donna, imprigionata nel passato, rivive l’osceno scambio che ha segnato la fine dell’innocenza. Il tempo si è fermato, per lei, a quell’istante bruciante di vergogna, alla sfida temeraria contro l’ipocrisia di una società corrotta dal potere del denaro: la fanciulla sacrificata all’incoscienza paterna, il corpo violato dallo sguardo impudico di un estraneo in cambio della salvezza dalla rovina. Un trauma irrisolto – e insuperabile – frutto di un terrificante rito di passaggio, un triste ingresso nel mondo degli adulti, forse ignari o indifferenti alla bellezza e alla fragilità dell’adolescenza.

Storie ai margini – sabato 30 marzo, alle 20.45 – con “Pueblo” scritto e interpretato da Ascanio Celestini, straordinario affabulatore contemporaneo che tratteggia un affresco delle periferie urbane – in un giorno di pioggia – tra ironia e disincanto, note struggenti e delicata poesia. Un microcosmo fatto di immigrati e clochards, in cui spicca una bambina cresciuta alla dura scuola della strada, che fa il suo apprendistato di ladra sotto la guida del padre e di un giovane zingaro, per poi scoprire, da orfana, che perfino la carità e l’assistenza pubblica possono avere un lato oscuro. Una narrazione avvincente – impreziosita dalle musiche di Gianluca Casadei – per avventurarsi in un altrove che in realtà è dietro l’angolo, tra i nuovi poveri del terzo millennio, tra sorprendenti e crude tranches de vie, tra i sogni e le speranze degli “ultimi” – al di là del bene e del male.

Incrocio di destini – venerdì 5 aprile, alle 20.45 – con “Le verità di Bakersfield” di Stephen Sachs, una commedia brillante interpretata da Marina Massironi e Roberto Citran per la regia di Veronica Cruciani, per riflettere sui pregiudizi e il divario tra le classi sociali. Sulle tracce di una preziosa opera d’arte, un esperto di livello mondiale s’imbatte in una barista disoccupata, nella cui caotica roulotte – stando agli indizi – potrebbe celarsi un dipinto di Jackson Pollock. L’incontro fra i due – il raffinato uomo di mondo e la donna amareggiata e sconfitta – riserva però delle sorprese: i privilegi dati dalla cultura e dall’ambiente non sempre bastano per avere la meglio su creature più sfortunate, costrette a lottare per sopravvivere, anzi l’equilibrio tra i due si sposta insensibilmente fino all’inatteso epilogo.

Finale con brio – sabato 13 aprile, alle 20.45 – con “Tre sull’altalena” di Luigi Lunari, nell’allestimento de Il Calderone con Assunta Piras, Carla Calabrò, Francesco Corgiolu e Loredana Marzeddu, per la regia di Dario Siddi, alle prese con una pièce ricca di humour nero sui grandi misteri della vita e della morte. Tre personaggi diversissimi si ritrovano a trascorrere un’intera notte nello stesso appartamento, in una situazione ambigua, tra strani e inquietanti fenomeni, tanto da sospettare di trovarsi nell’anticamera dell’aldilà. Tra pungenti battute e divagazioni filosofiche, i protagonisti continueranno a indagare sulla propria condizione, in attesa di un segno inconfutabile che li liberi dall’incertezza, fino all’apparizione di un’enigmatica figura femminile… preludio all’ultimo coup de théâtre.

La Stagione de La Grande Prosa e Danza 2018-2019 al Teatro Centrale di Carbonia è organizzata dal CeDAC/ Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo in Sardegna con il patrocinio e il sostegno del MiBAC/ Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, della Regione Sardegna e del Comune di Carbonia, con il contributo della Fondazione di Sardegna e con l’importante supporto di Sardinia Ferries, che ospita sulle sue navi artisti e compagnie in viaggio per e dall’Isola.

 

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Filantropismo, solidarietà, supporto alla vita degli operai e dei minatori nella neonata città di Carbonia. Sono soltanto alcuni dei tratti che hanno distinto l’opera di don Vito Sguotti, il primo parroco della storia di Carbonia, nonché uno dei protagonisti della vita sociale e culturale della città.

Per ripercorrere le gesta e il grande contributo offerto dal parroco veneto al nostro territorio, domani, venerdì 14 dicembre, alle ore 17. 00, nella chiesa di San Ponziano, si svolgerà un convegno che si inscrive nell’ambito dei festeggiamenti per l’80° compleanno della città di Carbonia.

All’incontro parteciperà il sindaco Paola Massidda, secondo cui “Don Vito Sguotti rappresenta un simbolo della nostra città per la sua straordinaria capacità di aver fatto da trait d’union e collante tra operai e minatori provenienti negli anni Trenta da svariate province d’Italia. Operai che, spesso, si sentivano soli, soffrivano la nostalgia per la lontananza dai propri cari e trovavano nel parroco originario di Tribano un punto di riferimento in grado di supportarli anche nella scrittura di lettere alle proprie mogli e figli. L’eredità lasciata alla città da don Vito Sguotti è imponente. Prova ne è l’intitolazione, a suo nome, del Centro di accoglienza di via Mazzini nel 1984 e il suo straordinario contributo per la costituzione del Centro di addestramento professionale ENAP. Ma non solo, la sua figura è riconosciuta nel mondo dello sport con la gloriosa squadra a lui intitolata, la Polisportiva Sguotti, prima vincitrice della Coppa Santa Barbara nel 1964”.

Il programma dei lavori prevede la presentazione da parte di Mario Zara, presidente dell’Associazione Amici della Miniera; gli interventi del sindaco Paola Massidda, di Enea Casti, presidente dell’Associazione Storia e radici della città di Carbonia. Le relazioni saranno a cura di Vincenzo Panio, operatore culturale; don Salvatore Benizzi, vicario episcopale per la Pastorale del Lavoro; Giampiero Farru, presidente CSV Sardegna Solidale; Tarcisio Agus, presidente del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna; don Andrea Zucca, parroco di San Ponziano.

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Domenica 16 dicembre, alle ore 18.30, al Teatro Electra di Iglesias, l’associazione culturale teatrale Quinte Emotive metterà in scena lo spettacolo teatrale “Il Berretto a sonagli”, di Luigi Pirandello. Si tratta della dodicesima replica, l’ultima del 2018, dopo quelle di Iglesias dello scorso anno, Portoscuso, Sant’Antioco, Assemini e Monserrato. Per il 2019 sono già in calendario repliche a Carbonia e Sanluri.

Il cast.

Cristina Pillola | Beatrice la Bella

Giusy Fogu | Saracena, Assunta la Bella

Gisella Biggio | Fana

Andrea Zucca | Fifì la Bella

Leonardo Pani | Ciampa

Efisio Deiola | Delegato Spanò

Manuela Perria | Nina                   

Uno spettacolo intenso e ricco di emozione, attuale più che mai nel racconto delle dinamiche sociali. Una sceneggiatura rigorosa, quasi incontestabile, quella di Pirandello capace di tirar fuori, in maniera saggia e onesta, i molteplici meccanismi di una società allergica alla possibilità di cambiare.

I biglietti, al prezzo di 8 euro, sono in prevendita presso la Libreria Mondadori di Iglesias, in Piazza Lamarmora. 

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Questa sera si è svolta la messa di insediamento ufficiale di don Andrea Zucca, nuovo parroco della Chiesa di San Ponziano, fresco di nomina ricevuta dal vescovo della diocesi di Iglesias, Sua Eccellenza monsignor Giovanni Paolo Zedda.

Don Andrea raccoglie il testimone lasciatogli dal compianto don Amilcare Gambella, il cui ricordo è indelebile in tutti i cittadini di Carbonia.

«Un’eredità – ha detto il sindaco, Paola Massidda – che siamo certi don Andrea saprà onorare nel migliore dei modi con impegno, serietà e dedizione nella cura quotidiana di migliaia di fedeli che fanno capo alla principale parrocchia della nostra città.»

Il sindaco Paola Massidda e l’intera Amministrazione comunale hanno augurato buon lavoro a don Andrea Zucca e al suo vice, don Gianfranco Nonnis.