21 November, 2024
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La donna oggi è lavoratrice e cittadina, e la sua forza occupazionale ha un peso importante nella società industrializzata. Ma non sempre è stato così. Il 17 luglio, alle 17.00, nella sala conferenze dell’Archivio di Stato di Nuoro (via Antonio Mereu 49), l’Istituto Camillo Bellieni organizza l’incontro “Fèminas de pabilu e de carre” (Donne di carta e di carne), una conferenza a tema realizzata in collaborazione con lo stesso archivio e con il ministero per i Beni e le attività culturali.

L’incontro, che rappresenta l’evento conclusivo dello sportello linguistico dell’Archivio di Stato, permetterà di ripercorrere il pregiudizio imponente e stratificato presente nel sentire comune. Prenderanno parte all’iniziativa diverse professioniste che, rispettivamente nel proprio campo, sono riuscite ad affermarsi. Nell’ordine la direttrice dell’archivio, Angela Andrea Oriani, la presidente dell’Is.Be, Maria Doloretta Lai, la responsabile del Coordinamento operatori di lingua e cultura sarda, nonché filosofa, Daniela Masia Urgu, la vice sindaca e assessora alla Pubblica istruzione di Oniferi, Daniela Daga, la psicologa Anna Modolo e l’operatrice linguistica e docente Immacolata Salis.

Gli interventi, esposti in forma bilingue, riguarderanno la donna nei documenti e nelle carte d’archivio; la visione della donna nella filosofia; le figure femminili nell’analisi letteraria; e la donna oggi tra quotidianità, lavoro e politica.

“Feminas de pabilu” sono in sostanza le donne raccontate attraverso immagini letterarie o romanzi che vanno da Salvatore Satta a Grazia Deledda; e quindi attraverso originali documenti d’archivio. Quelle “de carre” rappresentano testimonianze di personalità che si sono distinte nelle lotte, che si sono realizzate nelle loro attività.

«In quasi tutti i tempi e i luoghi – spiegano le organizzatrici – la donna ha vissuto esperienze di vita sociale meno favorevoli di quelle riservate all’uomo dal punto di vista giuridico, economico e civile e, per tanto tempo, è rimasta esclusa da tutta una serie di diritti e dinamismi sociali.»

L’incontro sarà occasione per parlare della conquista di questi diritti, a partire dalla condizione della donna nel mondo antico fino all’avvento dell’industrializzazione, e quindi alle lotte del Novecento che portarono nel 1946 al diritto di voto in Italia (elettorato attivo e passivo), nel 1948 all’uguaglianza tra i sessi stabilita in Costituzione e nel 1975 a una legge che decretò la parità di diritti tra marito e moglie. E infine, ci si soffermerà sul pensiero della donna di oggi, perché molte convinzioni sono dure a morire.

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Come si viveva a Nuoro e in Barbagia durante il periodo della Sarda rivoluzione di fine Settecento? La risposta a questa e altre domande relative a uno dei momenti più emblematici della storia dell’isola sarà data durante il convegno “Angioy e il suo tempo – Riflettendo sulla nostra storia ai tempi della sarda rivoluzione (1793-1796)”, che si terrà venerdì 26 aprile alle 10.30, nella Sala studio dell’Archivio di Stato di Nuoro, al colle di Sant’Onofrio in via Mereu 39.

Introdurrà i lavori la direttrice Angela Andrea Oriani, che darà spazio agli interventi di Antonello Nasone, dottore di ricerca in filosofia, e di Stefano Alberto Tedde, operatore di sportello linguistico.

Il convegno sarà incentrato non solo sulla figura dell’Alternos durante il triennio rivoluzionario, ma anche su tutti i risvolti sociali, politici, socio-economici dell’isola e delle istituzioni sabaude alla fine del XVIII secolo. In particolare verrà anche fatto un focus sulla situazione nella città di Nuoro e nei vari territori della Barbagia. Si tenterà inoltre di capire come mai contadini, pastori e villici di queste zone non si unirono al movimento di protesta che caratterizzò invece il Capo di sopra della Sardegna.