21 November, 2024
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E’ stato eseguito venerdì 11 ottobre, nell’Ospedale Santissima Annunziata di Sassari, il primo prelievo multiorgano in Sardegna da donatore a cuore fermo controllato. La procedura, che ha comportato il prelievo di fegato e reni destinati a pazienti in attesa a Roma e a Padova è stata portata a termine con successo sulla base del programma nazionale di donazione a cuore fermo del CNT – Istituto Superiore di Sanità – già adottato in diverse Regioni del nostro Paese ed avviato quest’anno anche nella nostra Regione dal Centro regionale trapianti con il supporto dell’assessorato della Sanità della Regione. «Si aprono nuove promettenti prospettive per la nostra isola nel settore dei trapianti: questa procedura consente di ampliare il numero di potenziali donatori contribuendo a soddisfare la domanda dei pazienti sardi in attesa di trapianto nella nostra isola, e rafforzando contestualmente la rete di interscambio nazionale»

Così l’assessore della sanità, Armando Bartolazzi, promotore della delibera che ha dato recentemente il via libera all’istituzione del protocollo operativo sul Programma di donazione organi a cuore fermo (DCD).

«La donazione a cuore fermo è una tecnica innovativa, già presente nelle realtà più avanzate del nostro paese e che ora porta la nostra regione fra i punti di riferimento nazionali nel settore. La Sardegna vanta già da tempo un consolidato background nell’ambito trapiantologico, cosa che ha consentito di individuare nell’ARNAS Brotzu e nell’Azienda ospedaliero-universitaria di Sassari i due punti di riferimento per l’introduzione di una nuova tecnica ad alta complessità che a pochi mesi dall’ok dell’esecutivo regionale è già una realtà». E’ stata la delibera regionale 29/1 dello scorso 7 agosto ad introdurre per la prima volta in Sardegna il Programma di donazione e prelievo di organi a cuore fermo, con l’istituzione di un apposito tavolo tecnico di appoggio presso la direzione generale della Sanità.

La donazione a cuore fermo è un programma di donazione di organi da donatore cadavere che viene effettuata da soggetti deceduti per arresto cardiocircolatorio e sottoposti ad accertamento di morte con criteri cardiologici (Donor after Circulatory Death – DCD), diversamente dai donatori in morte encefalica, programma già da anni regolarmente svolto nella nostra Regione, nei quali l’accertamento di morte viene effettuata con criteri neurologici (Donor after Brain Death – DBD). Aspetto peculiare della donazione a cuore fermo è dato dalla certificazione di morte con criteri cardiologici che in Italia può avvenire solo dopo venti minuti di arresto cardiaco registrati con elettrocardiogramma, per cui, per evitare che gli organi possano risentire della c.d. ischemia calda sistolica (ovvero quella fase in cui il circolo è fermo e gli organi sono in sede, ma non perfusi dalla circolazione ematica, né fisiologica, né artificiale, né sostenuta da manovre di rianimazione cardiopolmonare), occorre mettere in atto tecniche specifiche e un rigoroso rispetto dei tempi, che presuppone una elevata professionalità ed una perfetta sinergia tra i diversi operatori.

Il lavoro che è stato svolto nel corso della donazione presso l’AOU di Sassari è stato particolarmente impegnativo, in quanto si è trattato di un processo clinico-chirurgico di alta complessità, che ha richiesto un elevatissimo livello di collaborazione tra strutture e discipline diverse presidiate dal coordinamento Locale e tramite la Centrale operativa regionale, dal Centro regionale trapianti.

«Il programma regionale a cuore fermospiega il dott. Lorenzo D’Antonio, coordinatore regionale trapianti – consentirà un sensibile aumento in Sardegna della disponibilità di organi, in particolare fegato e reni, che permetterà di eseguire un numero maggiore di trapianti con conseguente riduzione dei tempi di attesa per i pazienti iscritti in lista affetti da gravissima insufficienza d’organo. Siamo impegnati a proseguire su questa strada, con l’obiettivo di rendere il nostro sistema regionale di donazione e trapianto sempre più efficiente ed efficace, consapevoli che per ottenere risultati concreti ed importanti sia necessario dotare le nostre strutture dedicate di risorse adeguate indispensabili per poter svolgere un lavoro così complesso ed articolato. La donazione a cuore fermo che ha avuto luogo a Sassari ha concluso Lorenzo D’Antonioè stato il risultato di un bellissimo lavoro di equipe, un esempio di grande impegno e di condivisione, per il quale mi sento di ringraziare in particolare il dott. Giuseppe Feltrin, direttore del Centro Nazionale Trapianti, la dott.ssa Paola Murgia ed il dott. Leonardo Bianciardi rispettivamente coordinatrice locale e direttore della Terapia intensiva dell’AOU di Sassari, ma anche tutti i singoli professionisti che hanno partecipato attivamente al processo.»

«Abbiamo segnato un momento storico per la sanità della nostra regione e per la nostra aziendaafferma il direttore generale dell’Aou di Sassari, Antonio Lorenzo Spano -. Un ringraziamento particolare va al donatore e alla sua famiglia che hanno permesso la realizzazione di questa donazione che salverà la vita ad altri pazienti in lista d’attesa. Sono stati prelevati reni, fegato e cornee da un paziente di 65 anni che aveva espresso la volontà di donare nel rinnovo della carta d’identità”

Oltre al dott. Leonardo Bianciardi e alla dottoressa Paola Murgia, la direzione generale dell’AOU di Sassari ha esteso i suoi ringraziamenti agli specialisti Ecmo con la dottoressa Stefania Milia medico intensivista, ai cardiochirurghi e perfusionisti guidati da Michele Portoghese, ai cardioanestesisti guidati dal dottore Andrea Balata, agli infermieri di sala operatoria, al team della Clinica urologica diretta dal professor Massimo Madonia, agli specialisti del laboratorio analisi diretto da Angela Bitti, alla Microbiologia e virologia del professor Salvatore Rubino, al Centro trasfusionale diretto dal dottor Pietro Manca, alla Radiologia diretta dal professor Salvatore Masala, agli oculisti della Clinica diretta dal professor Antonio Pinna e all’Anatomia patologica diretta dal professor Antonio Cossu.

 

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Un nuovo laboratorio analisi, con una diversa distribuzione degli spazi, impianti e apparecchiature completamente nuove. È quanto verrà realizzato al Palazzo Rosa, nella struttura di Patologia clinica dell’Aou di Sassari. Lo prevede la delibera con la quale, nei giorni scorsi, è stata aggiudicata la gara comunitaria strategica per la fornitura quadriennale, in regime di service, dei sistemi analitici in automazione per l’esecuzione degli esami di chimica clinica, immunometria e sierologia infettiva di primo livello.

La gara aggiudicata, suddivisa in due lotti, prevede anche la realizzazione di una serie di lavori edili per l’installazione dei macchinari e di servizi. La gara, con una base d’asta di oltre 10 milioni, è stata aggiudicata per circa 7,8 milioni di euro. Il lotto relativo alla fornitura quadriennale per il noleggio dei sistemi analitici, dei diagnostici e del materiale di consumo per l’esecuzione degli esami è andato al raggruppamento temporaneo di impresa che vede la Siemens Healthcare capofila, con la Electrical Service Srl e la In Edil Srl. Il Rti si occuperà anche della progettazione e dei lavori edili e impiantistici, oltre che del noleggio delle apparecchiature, dell’assistenza tecnica e dell’addestramento del personale. Per il lotto due, invece, sarà la Diasorin spa a occuparsi del noleggio del sistema analitico con metodica di chemioluminescenza per l’esecuzione di particolari esami che vengono eseguiti nella struttura del Palazzo Rosa, a completamento dell’automazione di chimica clinica e immunometria.

«Con questo appalto – afferma il direttore generale dell’Aou di Sassari, Nicolò Orrùsaranno ridefiniti la distribuzione degli spazi e i percorsi dell’attività analitica di routine e di urgenza, sulla base del crescente numero di utenti che si rivolgono al laboratorio di analisi diretto dalla dottoressa Angela Bitti. Sarà possibile garantire prestazioni in tempi più rapidi e con un più elevata accuratezza dei risultati. La nuova catena di laboratorio, infatti, comprende apparecchiature di ultima generazione che potranno gestire un alto flusso di campioni, con un alto grado di automazione e conseguente riduzione di errori.»

La gara per il laboratorio è stata seguita dalla struttura complessa Acquisizione beni e servizi, diretta da Ivana Falco, che – nell’ottica del potenziamento delle attività laboratoristiche dell’Aou di Sassari – ha affidato altri tre appalti di forniture in regime di service. Il primo è relativo ai sistemi analitici diagnostici per analisi microbiologiche. Il secondo alla fornitura in service di strumentazioni e materiale di consumo per il laboratorio di istopatologia di Anatomia e Istologia patologica. Infine, la fornitura in service di strumentazioni e materiali di consumo per il laboratorio di Immunoistochimica e colorazioni speciali dell’Anatomia e Istologia patologica.

Intanto, alle gare approvate di recente, si aggiungono le aggiudicazioni delle gare per la fornitura di nuovi letti di degenza e culle neonatali, quindi di barelle e sedie a rotelle per le esigenze dei reparti, quindi ancora la fornitura di materiale per la diagnostica allergologica. Ancora, assume valore strategico l’aggiudicazione della gara per gli arredi per la sala partoanalgesia.

«Si tratta di una grande attività, una svolta nella gestione degli approvvigionamenti dell’Aou di Sassari – afferma Ivana Falcoresa possibile anche dall’approvazione, a inizio anno, del primo programma biennale per l’acquisizione di beni e servizi.»

Inoltre la struttura di via Coppino ha seguito sino all’aggiudicazione le gare relative alla fornitura di lotti di medicazioni per uso generale e ortopedico, alla fornitura triennale di formule per la nutrizione enterale, alla fornitura di dispositivi di protezione collettiva e individuale, al trasporto salme in ambito ospedaliero e al trasporto di campioni biologici. Numerose, infine, le procedure ancora in fase di espletamento per appalti di forniture e servizi, che soddisferanno le esigenze dei reparti.

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