2 November, 2024
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I locali dell’Episcopio di Alghero hanno ospitato, questa mattina, la conferenza stampa in previsione della Beatificazione della Serva di Dio Edvige Carboni, in programma a Pozzomaggiore sabato 15 giugno. Nel corso dell’incontro sono intervenuti i vari Presidenti delle Commissioni, costituitesi per l’evento religioso, ed il vicario generale, mons. Giuseppe Curcu, che ha presenziato l’appuntamento con i giornalisti. Quest’ultimo ha portato i saluti del vescovo Mauro Maria Morfino, assente per motivi di salute, rinnovando il “grazie” espresso per tutti coloro che si sono adoperati e si stanno adoperando per l’organizzazione della Beatificazione.

«Una circostanza speciale ed eccezionale, che viviamo con tutto l’entusiasmo che un avvenimento del genere comporta – ha affermato il vicario generale nel suo intervento -. Edvige era una donna semplice, una donna delle nostre comunità, come tante che si dedicano a servire gli altri. La nostra Beata è testimone di una fede forte e Dio l’ha privilegiata con segni unici, nella condivisione della sua passione.»

Il biografo di Edvige Carboni, prof. Ernesto Madau, presidente del Movimento Parrocchiale ha evidenziato come tutto il paese di Pozzomaggiore stia vivendo questa attesa con entusiasmo, ma anche tanta devozione: «Una vicinanza ad Edvige manifestata anche all’arrivo delle spoglie, lo scorso 25 maggio quando, come la Beata aveva profetizzato al suo ultimo saluto alla città natale, le strade non sono bastate per contenere la grande folla accorsa nel paese». Un percorso condiviso con la Congregazione dei Padri Passionisti, ai quali la Carboni era molto legata soprattutto nella sua permanenza a Roma, che hanno custodito il corpo a Nettuno, nel santuario di Santa Maria Goretti, ed ora continueranno a prendersene cura a Pozzomaggiore. Il parroco, Padre Antonio Annecchino, ha spiegato come il legame tra la Congregazione della Passione di Gesù Cristo e la Beata si sia consolidato grazie ai contributi di padre Ignazio Parmeggiani per arrivare sino a padre Fortunato Ciomei. Il presidente della Commissione culturale e artistica, don Paolo Secchi, ha descritto ai presenti le caratteristiche dell’arca che contiene le spoglie mortali della Carboni e del reliquiario, nonché lo sviluppo iconografico del logo ufficiale della Beatificazione. Il restauro e la presenza sull’altare della Celebrazione del Crocifisso che parlò alla Beata, conosciuto come Babbu Mannu, sono state possibili grazie all’opera congiunta dei restauratori e all’interessamento della Soprintendenza che ha collaborato con l’Ufficio per i Beni culturali ecclesiastici. Connubio che sta portando anche alla realizzazione, nella parrocchiale di San Giorgio, della Cappella che ospiterà i resti mortali della mistica.

Mons. Angelo Cocco ha parlato ai presenti del percorso liturgico verso la Beatificazione, la cui Celebrazione Eucaristica sarà espressione del forte senso di comunione tra le diocesi sorelle della Sardegna. La solenne funzione sarà presieduta dal Cardinale Angelo Becciu, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi.

«Sono tanti i volontari che stanno offrendo il loro contributo perché tutto vada per il meglio – ha affermato il sindaco di Pozzomaggiore, Mariano Soro – insieme ai vari professionisti  che sono stati incaricati dalla struttura organizzativa nei molteplici settori di competenza». Un cospicuo dispiegamento di forze, ha precisato don Giampiero Piras responsabile per l’ambito economico, che ha reso necessario un investimento notevole, grazie in primis al lavoro svolto negli anni dal Comitato, alla Diocesi, all’Amministrazione e a tutte quelle persone che hanno donato la loro piccola o grande offerta, manifestando una bellissima condivisione e un’esclusiva testimonianza di unità e compartecipazione.

«Alla Santa Messa, che avrà inizio alle ore 10.30 (diretta su Videolina) hanno già aderito in cinquemila da tutta l’Isola e non solo – ha spiegato Giuseppe Manunta, presidente della Commissione Promozione e Comunicazione, che ha moderato l’incontro – ma le adesioni alla Segreteria Generale stanno continuando a giungere anche in questi minuti.»

L’organizzazione raccomanda, per sabato 15 giugno, la massima puntualità negli arrivi e la necessità di prevedere autonomamente alla dotazione di materiale per la protezione solare.      

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«Collaborazione sempre più intensa tra Istituzioni regionali e Chiesa per  cercare di aiutare i più deboli, coloro che soffrono e gli emarginati. Perché il popolo sardo si è sempre distinto per la fede e per lo spirito cristiano.»

Si sono lasciati con queste parole il presidente del Consiglio regionale Michele Pais e il Cardinale Giovanni Angelo Becciu, Prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi e collaboratore di Papa Francesco. L’alto prelato ed il presidente Pais, ieri ad Ardara, hanno partecipato alle celebrazioni della festa di “Nostra Signora del Regno”, patrona del Comune e della diocesi di Ozieri.

«Sono orgoglioso, e con me l’intera Sardegna, che il nostro territorio possa contare, tra gli stretti collaboratori del Santo Padre, il Cardinale Becciu, servitore della Chiesa ed espressione della grande fede isolana – ha detto il presidente Michele Pais -. La Festa di Nostra Signora del Regno è un intenso momento di spiritualità: ancora una volta il territorio si è stretto in un grande abbraccio di fede.»

La Messa, come tradizione, è stata celebrata nella Basilica dal Cardinale Becciu e concelebrata dal vescovo della diocesi di Ozieri, Corrado Melis.

Dopo la celebrazione, il colloquio informale tra il presidente Pais ed il cardinale Becciu e la promessa di incontrarsi al più presto per parlare di fede e di una futura e sempre più intensa collaborazione.

 

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Saranno quasi 600 i volontari sardi che fra una settimana, venerdì 30 novembre, incontreranno Papa Francesco in un’udienza speciale che il Pontefice ha concesso per celebrare così i vent’anni del Centro di servizio per il volontariato Sardegna Solidale. «Sarà per noi un evento storico», ha affermato stamattina nel corso della conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa Giampiero Farru, presidente di Sardegna Solidale.

«Il volontariato ha dei grandi meriti – ha commentato l’arcivescovo di Cagliari e presidente della Conferenza Episcopale Sarda mons. Arrigo Miglio – e l’incontro con Papa Francesco consentirà di riportare l’attenzione su un’idea di società più aperta, nella quale il volontariato gioca un ruolo importante.»

I volontari sardi partiranno in nave da Olbia, in rappresentanza delle 1725 associazioni presenti nell’isola. La loro attività sarà presentata nell’Aula Nervi dal Cardinal Angelo Becciu, a Roma insieme agli arcivescovi di Cagliari e Oristano, Arrigo Miglio e Ignazio Sanna, ed al vescovo di Alghero mons. Mauro Morfino (altre partecipazioni sono in via di definizione). Al Papa i volontari sardi regaleranno la riproduzione di un bronzetto sardo, raffigurante un capotribù. 

«La delegazione rappresenta il volontariato sardo in tutte le sue sfumature e sensibilità – ha aggiunto Giampiero Farru – e parteciperà ad un incontro che per noi segnerà un nuovo inizio dopo questi vent’anni di attività.»

Un inizio che coincide anche con l’avvio della riforma del Terzo Settore, come ha spiegato Bruno Loviselli, presidente del Co.Ge Sardegna. «In realtà, a due anni e mezzo dall’approvazione della legge, la mancata emanazione di moltissimi decreti attuativi rende la riforma monca. I quarantamila volontari sardi attivi vivono perciò un momento di smarrimento e l’udienza speciale sarà quindi utilissima perché le associazioni avranno la possibilità di acquisire nuova forza e nuovo entusiasmo».

Alla conferenza stampa, tenutasi presso la sede della Facoltà Teologica, ha preso parte anche il presidente del comitato promotore di Sardegna Solidale don Angelo Pittau, secondo cui «al Papa presenteremo i nostri vent’anni di storia. Una storia anche travagliata, che ci ha lasciato molte ruggini addosso. Ecco, l’incontro sarà il momento giusto per dimenticare le amarezze e segnare un nuovo inizio, continuando a credere nel volontariato come gratuità e attenzione verso gli ultimi, in una visione laica dell’impegno nelle associazioni».

Di Papa Francesco come «alleato delle associazioni» ha parlato invece Padre Salvatore Morittu, presidente dell’associazione Mondo X Sardegna. «Sarà un incontro che ci aiuterà a colmare una delle nostre criticità: non sempre il nostro fare infatti è supportato da una giusta idealità. Ma la sofferenza di questo Papa, il suo desiderio di cambiare le cose, ci interpella e ci invita all’azione». 

«La solidarietà è fatta di fatti e di parole: senza gli eventi, le parole sono chiacchiere, ma i fatti senza parole sono ambigui. L’amore esige operatività e riflessione, e questo è ciò che ci unisce al volontariato», ha spiegato il preside della Pontifica Facoltà Teologica della Sardegna Padre Francesco Maceri, auspicando forme di collaborazione tra la Facoltà e Sardegna Solidale.

 

 

 

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Il prossimo 30 novembre 700 volontari sardi saranno ricevuti in Vaticano in udienza speciale da Papa Francesco. Il Pontefice ha accolto l’invito del Centro di servizio per il volontariato Sardegna Solidale che in questo modo festeggerà i suoi primi vent’anni di attività. Sarà un appuntamento importante per le associazioni sarde, chiamate alle nuove sfide che la società presenta.

«L’udienza speciale rappresenterà contemporaneamente un punto di arrivo ed uno di ripartenza per un movimento che oggi conta nell’isola ben 1725 associazioni, con 45 mila volontari attivi nel territorio ed altri 80 mila impegnati occasionalmente. Per il nostro movimento sarà un momento storico, faremo in modo che tutte le associazioni si sentano partecipi», ha detto il presidente di Sardegna Solidale Giampiero Farru, che stamattina ha presentato a Cagliari l’iniziativa insieme al presidente del comitato promotore di Sardegna Solidale don Angelo Pittau, e al presidente del Co.Ge. Sardegna Bruno Loviselli.

La macchina organizzativa si è già messa in moto. Le associazioni interessate a partecipare all’evento possono prendere contatto con l’organizzazione, scrivendo alla mail udienzaconpapafrancesco@sardegnasolidale.it .

All’udienza speciale parteciperanno inoltre anche il presidente della Conferenza Episcopale Sarda mons. Arrigo Miglio, i vescovi sardi, insieme al presidente della Regione Francesco Pigliaru e al presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau. All’udienza sarà inoltre presente anche il cardinale Angelo Becciu.

«Nel 1996 le associazioni di volontariato in Sardegna erano 800, oggi sono più che raddoppiate, a dimostrazione del grande lavoro compiuto in questi vent’anni per la crescita della cultura della solidarietà – ha aggiunto Giampiero Farru -. Siamo presenti nel territorio con i nostri quaranta Sa. Sol. Point e questo grazie anche alla disponibilità di tanti volontari, capaci di mettersi in gioco anche nelle comunità più piccole e dove tanti pionieri hanno lavorato in silenzio.» 

Giampiero Farru ha nell’occasione anche tracciato un bilancio dell’attività ventennale di Sardegna Solidale: «Dal 1998 ad oggi abbiamo fornito alle associazioni ben 103mila consulenze, collaborando con i gruppi in quasi 3.500 occasioni. I corsi di formazione per volontari sono stati oltre 500, con oltre 23mila partecipanti, senza dimenticare il progetto Scuola & Volontariato che ormai coinvolge quasi cento istituti superiori in tutta l’isola, e le 36 pubblicazioni scientifiche, soprattutto sul volontariato in Sardegna e sul fenomeno della povertà».

L’udienza speciale è nata in modo semplice: «A marzo abbiamo inviato la lettera al Papa, a luglio è arrivata la risposta positiva che ci ha emozionato e gratificato. Noi siamo laici, ma condividiamo con il Papa quel senso di umanità che ora qualcuno mette in discussione e sentiamo di lavorare con lui per costruire il bene comune e soprattutto per combattere quella cultura dello scarto che guarda solo al profitto e non alla dignità delle persone». 

«Questi vent’anni di attività testimoniano un lungo cammino fatto assieme di cui dobbiamo essere grati soprattutto ai volontari e alle associazioni – ha detto il presidente del comitato promotore di Sardegna Solidale, don Angelo Pittau –. La Sardegna si è distinta nella solidarietà ma è stata capace di guardare anche oltre i suoi confini, agendo spesso in una dimensione internazionale come la recente visita di una delegazione proveniente da Haiti ha dimostrato.»

«Sono stati vent’anni intensi che il Comitato di Gestione, con il sostegno delle fondazioni bancarie, ha vissuto insieme a Sardegna Solidale – ha concluso il presidente del Co.Ge. Sardegna Bruno Loviselli -. Il volontariato ha garantito quella coesione sociale senza la quale la crisi in Sardegna si sarebbe sentita in maniera più pesante. Ma vorrei ricordare anche l’impegno di Sardegna Solidale insieme all’associazione Libera per la Giornata del 21 marzo in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, con le bellissime manifestazioni organizzate a Sestu, Olbia e Alghero.»

 Nato nel 1998, il Centro di servizio per il volontariato Sardegna Solidale è da vent’anni il punto di riferimento per tutte le organizzazioni isolane. “Volontari per volontari” è stato lo slogan che fin da subito ha caratterizzato l’attività del centro, insieme alla scelta di voler rappresentare il movimento nella sua unitarietà e pluralità. Sardegna Solidale ha infatti deciso di essere presente in maniera capillare nel territorio: sono quaranta ad oggi i Sa. Sol. Point che, in altrettanti centri, rappresentano un punto di riferimento per le associazioni, per i volontari e per i cittadini. Una articolazione unica nel suo genere in Italia, che fa di Sardegna Solidale uno dei Csv maggiormente capaci di stare vicino alle esigenze delle persone e delle associazioni.

Chiamato a svolgere compiti di promozione, formazione e comunicazione, il Csv Sardegna Solidale ha messo in campo numerosi progetti che hanno rilanciato l’azione del volontariato. Tra questi si segnalano “Scuola & Volontariato” (che ogni anno vede gli studenti di circa cento scuole superiori entrare a contatto con il mondo della solidarietà), il progetto di formazione e aggiornamento per volontari “Formidale”, il programma “Sa. Sol. Desk” che per otto anni (prima di venire interrotto per effetto delle nome contenute nella nuova legge sul Terzo Settore) ha consentito a quasi mille associazioni di poter avere una postazione telematica con la quale stabilire un contatto diretto e costante con gli altri gruppi.

In vent’anni di attività sono stati tanti i momenti cruciali per la crescita del movimento. Tra questi ancora si ricorda l’iniziativa “Hajò. Carovana del volontariato”, che nel 2001 vide una carovana attraversare per quaranta giorni tutti i comuni della Sardegna, e nel 2011 l’iniziativa “Le piazze della solidarietà”, quando in decine di centri venne piantato il “Seme della solidarietà”, un’opera dello scultore Pinuccio Sciola che simboleggia l’impegno delle comunità ad alimentare con atti concreti la speranza di una società più solidale, contro la cultura dello scarto. 

Dal 2010 Sardegna Solidale ha dato il via ad una proficua collaborazione con la Fondazione Zancan a cui sono state commissionate diverse ricerche sulla povertà in Sardegna ed una, di prossima pubblicazione, sulla ricchezza nell’isola.

Sardegna Solidale fa parte di Csvnet (il coordinamento nazionale dei Csv) e aderisce al Centro Europeo del Volontariato. Fin dalla sua nascita collabora inoltre con Libera – Associazioni, nomi e numeri contro le mafie, nell’impegno per la memoria delle vittime innocenti delle mafie, per l’uso sociale dei beni confiscati e per contribuire a costruire una società più giusta.

 

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Mercoledì, 29  agosto, i rappresentanti del Comitato per l’Insularità, Roberto Frongia e Maria Antonietta Mongiu, in concomitanza con i sacri riti in onore della patrona di Pattada, Santa Sabina, hanno incontrato il Cardinale Angelo Becciu al quale hanno illustrato la proposta di legge di iniziativa popolare per la modifica dell’art. 119 della Costituzione per il riconoscimento della condizione di svantaggio patita dalla Sardegna e dalle Isole italiane. E’ stata anche l’occasione per incontrare numerosi sindaci del Goceano. Nella stessa circostanza ha deciso di aderire al Comitato Scientifico il prof. Mario Sanna.

Il prof. Mario Sanna, originario di Pattada e residente a Roma, è Fondatore e Direttore del Gruppo Otologico, centro riconosciuto a livello mondiale per l’Otologia, l’Implantologia uditiva e la Chirurgia della Base Cranica. Punto di riferimento internazionale, è fondatore della Società Europea della Base Cranica e della Società Italiana della Base Cranica e membro onorario delle Società Otorinolaringologiche francese e spagnola.

Prosegue, intanto, il calendario di incontri che nelle prossime settimane vedrà il Comitato impegnato proprio nel Goceano e nel Monte Acuto. 

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Sono in programma sabato 28 aprile i festeggiamenti di “Sa Die de Sa Sardigna”, istituita per ricordare la sommossa dei vespri sardi del 28 aprile 1794 che costrinse alla fuga da Cagliari il viceré Vincenzo Balbiano ed i funzionari del regno sabaudo, in seguito al rifiuto di soddisfare le richieste per riservare ai sardi le cariche pubbliche, un Consiglio di Stato a Cagliari, vicino alla sede del viceré e l’istituzione, nel capoluogo piemontese, di un ministero per gli Affari della Sardegna. Conclusa la rivolta, alcune richieste vennero accolte due anni dopo, nel 1796.

Il Comitato per “Sa Die de Sa Sardigna”, formato da Fondazione Sardinia, Istituto Gramsci della Sardegna, Società Umanitaria, Cineteca Sarda, Fondazione Giuseppe Siotto, Imprentas,Tramas de Amistade, AladinPensiero, Confederazione Sindacale Sarda, Fondazione Alziator, Unesco Club Cagliari, Riprendiamoci la Sardegna, Osservatorio sui Beni Comuni della Sardegna, Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano, Assotziu Scida, Unione Autonoma Partigiani Sardi, Iscandula e singole personalità, ha diffuso stamane il calendario completo delle iniziative dell’edizione 2018.

Ore 9.30, nella Cattedrale, avrà inizio la celebrazione della Santa Messa, “Sa Missa Cantada”, officiata da mons. Angelo Becciu e da mons. Arrigo Miglio insieme ad altri vescovi e sacerdoti. È previsto l’utilizzo di testi liturgici in lingua sarda (tradotti da un team di esperti coordinato da don Antonio Pinna). Il rito verrà accompagnato dalle musiche composte dal maestro Vittorio Montis e cantate dal “Coro Santa Maria degli Angeli” di Quartu Sant’Elena.

Altri canti verranno proposti dal “Chorus Opera” insieme ad alcune voci del “Liceo Motzo” dirette dalla prof. Laura Porceddu. Canteranno la mezzo soprano Massimiliana Tocco e il baritono Gabriele Barria. All’organo il maestro Fabrizio Marchionni. Il rito religioso si concluderà col “Deus ti salvet Maria”, accompagnato anche dal gruppo “Cuncordia a launeddas”.

La celebrazione della Santa Messa verrà ripresa da “Rai 3” e trasmessa in diretta per tutta l’isola.

Ore 11.00 i partecipanti, al suono delle “launeddas” e guidati dai bambini con le bandiere sarde, si sposteranno nell’attiguo Palazzo Viceregio dove avranno inizio le celebrazioni civili. La cerimonia verrà introdotta col canto “Su patriota sardu a sos feudatarios” composto dal Mannu (comunemente conosciuto come “Procurade ’e moderare”), intonato dalle voci bianche del “Chorus Opera” e da alcuni allievi del “Liceo Motzo” accompagnati dal gruppo “Cuncordia a launeddas”.

Il canto verrà interrotto, dopo alcune strofe, per consentire al prof. Luciano Carta di illustrare le proprie considerazioni su “Sa Die” partendo dal significato dell’inno della Sarda Rivoluzione. Concluso l’intervento dello storico, una bambina rivolgerà un breve messaggio ai parlamentari eletti in Sardegna e consegnerà loro la bandiera sarda. Il coro conclude quindi il “Procurade ’e moderare”.

Ore 11.30, sempre nel Palazzo Viceregio, avrà inizio la parte istituzionale dell’incontro coordinata da Salvatore Cubeddu del Comitato per “Sa Die de sa Sardigna”. Sono previsti i saluti del sindaco di Cagliari Massimo Zedda, dell’arcivescovo mons. Arrigo Miglio e del presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau. Quindi l’avv. Antonello Angioni svolgerà la relazione sul tema “Radici storiche e prospettive dell’autonomismo sardo”.

Ore 12.15/13.00 i lavori proseguiranno con diversi interventi. Sono previsti quelli di mons. Angelo Becciu, Sostituto per gli Affari Generali della Segreteria di Stato del Vaticano, dell’assessore regionale alla pubblica istruzione Giuseppe Dessena, del presidente della Regione Sardegna Francesco Pigliaru, di alcuni parlamentari, consiglieri regionali e rappresentanti delle forze politiche.

0re 13.00: chiusura dei lavori con brevi considerazioni conclusive ed il canto “Procurade ’e moderare” accompagnato dal suono delle launeddas.

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Monsignor Arrigo Miglio.

Nel corso della riunione ordinaria della Conferenza Episcopale Sarda, tenutasi martedì 17 aprile nell’Episcopio di Oristano, sotto la presidenza di S.E. Monsignor Arrigo Miglio, ampio spazio è stato dedicato alla proposta di poter usare la lingua sarda nel testo integrale della Santa Messa, che si celebrerà nella cattedrale di Cagliari il prossimo 28 aprile, in occasione di “Sa Die de Sa Sardigna”. Tale proposta è pervenuta alla CES, tramite il suo Presidente, da parte del Comitato organizzatore della ricorrenza e del gruppo di lavoro “Prego in sardu”, con il quale la CES da tempo ha avviato una collaborazione sul tema. L’ampia discussione si è conclusa con una unanime e articolata risposta della CES alla richiesta.

In primo luogo i Vescovi hanno espresso convinta adesione allo spirito e alla portata storico-culturale della Giornata, per una sempre più corale e partecipata autocoscienza del popolo sardo circa la propria identità e i percorsi più idonei a rafforzarne la coesione sociale e il comune impegno nella costruzione del proprio futuro.

I Vescovi, si sono detti altresì onorati e felici della presenza di S.E. Monsignor Angelo Becciu, Sostituto alla Segreteria di Stato di Sua Santità, illustre figlio della nostra Terra, che contribuirà a dare lustro alla “festa dei Sardi” e a sottolinearne gli alti significati sociali e culturali, circa i quali la Chiesa non può essere estranea.

I Vescovi sono anche fortemente convinti che cultura, identità e lingua sono fortemente collegati e interdipendenti fra di loro. Anche la trasmissione della fede, la preghiera e la liturgia, perciò, possono trovare nuova linfa e vigore dall’essere espressi e tramandati nella propria lingua madre. Per tale ragione la CES ha ultimamente accelerato l’iter necessario per arrivare alla stesura e alla richiesta di approvazione “ad experimentum” da parte della Santa Sede di una decina di formulari, come previsto dalle leggi canoniche. Questo materiale, al quale sta lavorando il gruppo di lavoro “Prego in Sardu”, non è ancora pronto. Appena lo sarà e, dopo un’attenta lettura dell’apposita Commissione della CES, dell’assemblea della Conferenza Episcopale Sarda, e da questa sarà inoltrato alla Santa Sede per la dovuta approvazione.

Il prossimo 28 aprile, testo guida sarà quello già usato lo scorso anno da S.E. Monsignor Arrigo Miglio con l’aggiunta di alcune parti (canti, riti iniziali, letture e salmo, preghiera dei fedeli, orazioni, Santus, Agnus Dei, Padre nostro…). Non può essere ancora inclusa la Preghiera eucaristica, cuore sostanziale della Santa Messa, circa la quale, unica Autorità competente a valutarne la conformità e a darne l’autorizzazione è la Santa Sede, dopo l’iter suddetto. Né al singolo vescovo, né alla Conferenza Episcopale è riconosciuto alcun potere di delega.

I Vescovi sono convinti che, per il momento, già la prassi introdotta e le possibili aggiunte appena dette, siano un passo molto importante e significativo, nella direzione da tutti auspicata. E, comunque, un tangibile gesto di convinta partecipazione della Chiesa sarda alla “Festa dei Sardi”.

+ Sebastiano Sanguinetti, segretario

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Teulada ha una nuova centenaria, Maria Maddalena Aresu. La comunità teuladina conferma una longevità fuori dal comune, da anni oggetto di studio. Maria Maddalena Aresu è stata festeggiata da figli e nipoti, dal parroco don Melchiorino Dore e dal sindaco Daniele Serra. Un graditissimo pensiero augurale è arrivato alla neo centenaria da Papa Francesco, tramite il sostituto della Segreteria di Stato monsignor Angelo Becciu, unitamente alla benedizione apostolica. Alleghiamo un ricco album fotografico realizzato da Enrico Cambedda.

 

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L’Associazione “Sarda Domus” di Civitavecchia, in collaborazione con l’assessorato del Lavoro della Regione Autonoma della Sardegna, la Regione Lazio, il comune di Tuscania, il comune di Orune, la FASI, Federazione Associazioni Sarde in Italia, promuove il convegno “L’arte di Bonaria dai nuraghe alla terra etrusca dedicato alla straordinaria vicenda umana e artistica di Bonaria Manca, una pastora sarda emigrata nel Lazio nel 1949.

L’evento si terrà sabato 21 maggio, alle ore 9.30, a Tuscania, presso il Teatro Il Rivello, piazza F. Basile.

A Tuscia Laziale, Bonaria Manca ha espresso la sua vocazione artistica con il canto, il mosaico e la pittura dipingendo nel tempo le pareti interne della sua abitazione. La casa è diventata un vero e proprio museo suscitando l’attenzione di vari critici di fama internazionale.

Su di lei è stato realizzato il documentario “La sérénité sans carburant“, girato con sensibilità ed empatia dalla regista francese Marie Famulicki; ed il libro “Bonaria Manca. Rinascere ogni giorno” a cura di Pavel Konečný e Roberta Trapani (Marginàlie, 2014).

Recentemente a Bonaria Manca è stato assegnato il prestigioso premio internazionale STANDOUT WOMAN AWARD edizione 2016, perché ritenuta la più grande artista Donna di arte primitiva vivente.

Il Convegno di Tuscania offre l’occasione a studiosi, critici d’arte, antropologi  e sociologi, istituzioni e cittadini di stringersi intorno alla piccola grande donna sarda, ormai ultra novantenne, per manifestare ammirazione, stima, stupore e affetto. Gli indirizzi di saluto istituzionali saranno espressi da: Ettore Serra, presidente della “Sarda Domus”, Fabio Bartolacci, sindaco di Tuscania, Michele Deserra, sindaco di Orune e dai rappresentati delle Regioni Sardegna e Lazio.

Maria Rita Fiasco, in qualità di presidente  di Assotuscania e socia fondatrice dell’Associazione per Bonaria Manca è stata chiamata a presiedere l’incontro. 

Ecco, in successione, i relatori ed i temi trattati:

– Roberta Trapani, storica dell’arte, docente presso l’Università di Paris Ouest: “Itinerari di una bussola interiore”;

– Pietro Clemente, antropologo, docente universitario: “Bonaria, tra antropologia e arte“;

– Giacomo Mameli, scrittore e giornalista: “Bonaria, cercando la terra promessa”.

Si avvicenderanno poi, presentati da Gemma Azuni dell’Esecutivo FASI:

 – Maurizio Fiasco, sociologo e presidente dell’Associazione per Bonaria Manca: “Bonaria, i fili ritrovati della nostra formazione spirituale”

– Daniela Rosi, esperta di outsider-art: “Aspetti sintetici nell’arte di Bonaria”;

– Maria Elena Pifferi, storica dell’arte, dottore di ricerca in scienze ambientali e docente di lettere: “Istantanee dell’anima”.

Angela Sanna, artista, esperta di comunicazione digitale, presenterà il progetto “La casa di Bonaria”, museo virtuale per non perdere l’arte outsider di Bonaria Manca, ammesso a finanziamento della Regione Sardegna ai sensi dell’art. 19 L.R. n. 7/91.

 Paola Manca, vice-presidente dell’Associazione per Bonaria Manca, nipote dell’artista, porgerà i saluti finali.

S.E. Monsignor Giovanni Angelo Becciu, Sostituto per gli Affari Generali della Segreteria di Stato della Santa Sede, con la sua diretta partecipazione alla Messa domenicale del 22 maggio, porrà il sigillo finale all’iniziativa.

Bonaria Manca