5 November, 2024
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Con la conferenza-concerto dal titolo “Dal teatro alla chiesa”, curata dal musicologo Roberto Milleddu, domani, venerdì 5 ottobre, si apre la “Settimana organistica”, l’insieme di appuntamenti con cui entra nel vivo la IV edizione del “Festival organistico internazionale” promosso dal Conservatorio di Cagliari, con la direzione artistica del Maestro Angelo Castaldo.

L’appuntamento è alle 19.00, nella Chiesa del Santo Sepolcro (a Cagliari, nell’omonima piazza) dove saranno anche proposte musiche operistiche trascritte per organo e interpretate dagli allievi della classe di organo di Castaldo.

La “Settimana organistica” proseguirà giovedì 11 ottobre, alle 11.00, sarà la volta di Emilio Capalbo, docente di composizione del “Palestrina”, che proprio nel conservatorio (aula Porrino) terrà un seminario sulle “Tecniche e strategie di trascrizione”.

Venerdì 12 ottobre ospite d’eccezione sarà invece l’organista svizzero, Theo Flury, docente di improvvisazione nel Pontificio Istituto di Musica Sacra in Roma. Monaco benedettino dell’abbazia di Einsiedeln, dei cui 5 organi è organista titolare, Flury è improvvisatore, interprete e compositore di fama internazionale. Al conservatorio (sala “Porrino”) alle 17.00 terrà una conferenza dedicata agli “Aspetti dell’organo liturgico e dell’improvvisazione organistica”, nell’ambito del corso “Co.li.MUS.” (in collaborazione con l’Ufficio liturgico diocesano di Cagliari). Alle 20.00, nella Cattedrale di Cagliari, Flury terrà un concerto incentrato su improvvisazioni organistiche.

Sabato 13, ultimo appuntamento: alle 10.00, negli spazi del Conservatorio, padre Theo Flury terrà una masterclass per gli allievi organisti dedicata all’improvvisazione.

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Una serata d’eccezione per celebrare l’avvio del restauro del più grande organo storico della Sardegna, quello custodito nella Chiesa di Sant’Antonio Abate a Cagliari.

L’appuntamento è per domani, venerdì 20 aprile, alle 18, 30, proprio nel luogo di culto cagliaritano (in via Manno) dove il Conservatorio “Giovanni Pierluigi da Palestrina” ha organizzato una conferenza-concerto dedicata ad uno degli strumenti più importanti dell’isola.

Il restauro del grande organo Agati-Tronci del 1887 comincerà a giungo, ed è stato promosso dal “LabOs” (Laboratorio Organi Storici del Conservatorio), coordinato dal docente di organo Angelo Castaldo e dal musicologo Roberto Milleddu.

L’incontro ed il dialogo tra il Conservatorio di Cagliari con il suo LabOs e la committenza (l’arciconfraternita della Vergine Santissima d’Itria), la Curia arcivescovile di Cagliari e la Soprintendenza, ha reso possibile avviare l’eccezionale restauro.

Alla conferenza saranno presenti il direttore del Conservatorio “Palestrina”, Giorgio Sanna, il presidente, Gianluca Floris e l’assessore della Cultura del comune di Cagliari, Paolo Frau.

A seguire, alle 19,30, nella vicina chiesa del Santo Sepolcro si terrà un breve concerto di musiche dell’Ottocento che vedrà protagoniste alcune allieve del Conservatorio: le organiste Francesca Ajossa, Benedetta Porcedda e il soprano Federica Cubeddu. 

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Si avvia a conclusione la terza edizione del “Festival organistico internazionale” promosso dal Conservatorio di Cagliari, con la consulenza artistica del maestro Angelo Castaldo.

Dopo i concerti tenuti da ospiti italiani ed internazionali (Ungheria, Finlandia), venerdì 15 dicembre, alle 19.00, nella Cattedrale di Cagliari è in programma il concerto di chiusura del Festival. Protagonisti saranno docenti ed allievi del “Palestrina”: gli organisti Angelo Castaldo (docente di organo), la sua allieva Sara Pirroni ed il Coro del Conservatorio diretto dal Maestro Pompeo Vernile.

Un recital incentrato sulla musica francese, cui è dedicata questa edizione del “Festival”: all’organo della Cattedrale sarà possibile ascoltare il coinvolgente “Carillon de Westminster” di Louis Vierne, le imponenti “Variations sur un Noel” di Marcel Dupré e la prima esecuzione assoluta in città del mottetto corale “Dextera Domini” di Cesar Franck, padre della musica organistica francese.

Una serata d’eccezione, dunque, per chiudere in bellezza una rassegna che si conferma una della manifestazioni musicali più seguite in città.

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Prosegue la terza edizione del “Festival organistico internazionale”, promosso dal Conservatorio di Cagliari con la consulenza artistica del maestro Angelo Castaldo.

Dopo i concerti tenuti da ospiti internazionali arrivati dall’Ungheria e dalla Finlandia, venerdì 1° dicembre sarà la volta della classe di Organo dell’istituzione musicale cagliaritana: l’appuntamento è alle 19.00 nella Cattedrale di Santa Maria, dove quattro studenti (Sara Pirroni, Benedetta Porcedda, Fabrizia Lobina e Domenico Lavena) saranno protagonisti, insieme al loro maestro Angelo Castaldo, di un  recital tutto incentrato sulla musica organistica francese.

Negli ultimi anni la classe di Organo guidata da Castaldo ha svolto numerosi progetti che hanno portato diversi allievi organisti a suonare in Germania, Francia e in molte città italiane, a registrare CD, a partecipare a concorsi e rassegne internazionali.

Un accresciuto livello qualitativo che oggi consente ai migliori allievi di affiancarsi al Maestro.

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Entra nel vivo la terza edizione del “Festival organistico internazionale” promosso dal Conservatorio di Cagliari,  con la direzione del maestro Angelo Castaldo.

Dopo il concerto inaugurale tenuto a luglio dall’organista ungherese Monika Ruth Vida, i prossimi appuntamenti vedranno protagonista l’organista Gian Vito Tannoia, docente al Conservatorio di Matera.

Vincitore di concorsi internazionali, concertista, compositore e musicologo, Tannoia sarà impegnato nella conferenza di presentazione del suo ultimo libro: “Quando la musica colora il tempo. Musica filosofia e teologia di Olivier Messiaen” in programma giovedì 5 ottobre, alle 19.00, nella Sala Aprea del Conservatorio.

Il giorno dopo, venerdì 6 ottobre, alle 17.00, sempre nella sala “Aprea”, Gian Vito Tannoia terrà una seconda conferenza, stavolta nell’ambito del corso “Co.li.MUS.” (in collaborazione con l’Ufficio Liturgico diocesano di Cagliari), dal titolo “L’organista liturgico. Dalla storia alla prassi”. Seguirà, alle 20 nella Cattedrale di Cagliari, un concerto organistico con musiche di Bach, Couperin, Messiaen, Lefébure-Wély.

Il Festival proseguirà nel mese di novembre con un concerto dell’organista finlandese Dan Loonqvist.

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Ieri è stato presentato a Cagliari il CD “Musica d’organo nella Sardegna dell’Ottocento” in cui protagonista è Francesca Ajossa, giovante talento del Conservatorio “Giovanni Pierluigi da Palestrina”, che suona  all’organo storico Piacentini-Battani (1875) della stessa chiesa del quartiere Marina.

Edito dalla prestigiosa etichetta bolognese Tactus, il CD si colloca nel quadro delle attività del LabOs (Laboratorio Organi Storici del Conservatorio di Cagliari), volte alla valorizzazione del patrimonio organario storico della Sardegna e dei giovani organisti che hanno acquisito, grazie alle attività del laboratorio stesso, una nuova consapevolezza sull’importanza e il valore del  cospicuo patrimonio di strumenti storici ancora esistenti nella nostra isola.

La diciassettenne Francesca Ajossa interpreta con grande maturità e consapevolezza una serie di brani di autori sardi o attivi in Sardegna tra l’ultimo scorcio del Settecento e la fine dell’Ottocento mostrandoci una Sardegna “urbana” del tutto allineata al gusto italiano del tempo, in cui il linguaggio operistico è soverchiante, ma che, timidamente, trova anche il tempo per riflettere su sé stessa e sulle sue peculiarità culturali e sulle sue musiche.

Dalle musiche di Michele Fusco, Francesco Vegni, Giovanni Stefano Masala di Bosa, dense di echi tardo-settecenteschi, agli accenti pienamente romantici di Nicolò Oneto e Giovanni Battista Dessy, alle leggerezze di Antonio Porcile si giunge al rigore scolastico della fuga del nuorese Priamo Gallisay, segno dei profondi cambiamenti che la musica organistica e sacra in genere conosce alla fine del XIX secolo.

Il tutto incorniciato dal “Hymnu sardu nationale” del sassarese Giovanni Gonella e da un “ballo sardo” trascritto da un anonimo nella seconda metà dell’Ottocento che appunto vogliono rappresentare quel sentimento “nazionale” che pervase le elites sarde negli anni del Risorgimento.

Un grande sforzo produttivo LabOs in collaborazione con il Conservatorio di Cagliari, sotto la direzione artistica di Angelo Castaldo, con le ricerche storico-musicologiche di Roberto Milleddu, il supporto organario di Davide Murgia, e con la presa del suono di Enrico di Felice.

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Venerdì 9 dicembre, alle 18.30, nella chiesa del Santo Sepolcro, a Cagliari, verrà presentato il CD “Musica d’organo nella Sardegna dell’Ottocento” in cui protagonista è Francesca Ajossa, giovante talento del Conservatorio “Giovanni Pierluigi da Palestrina”, che suona  all’organo storico Piacentini-Battani (1875) della stessa chiesa del quartiere Marina.

Edito dalla prestigiosa etichetta bolognese Tactus, il CD si colloca nel quadro delle attività del LabOs (Laboratorio Organi Storici del Conservatorio di Cagliari), volte alla valorizzazione del patrimonio organario storico della Sardegna e dei giovani organisti che hanno acquisito, grazie alle attività del laboratorio stesso, una nuova consapevolezza sull’importanza e il valore del  cospicuo patrimonio di strumenti storici ancora esistenti nella nostra isola.

La diciassettenne Francesca Ajossa interpreta con grande maturità e consapevolezza una serie di brani di autori sardi o attivi in Sardegna tra l’ultimo scorcio del Settecento e la fine dell’Ottocento mostrandoci una Sardegna “urbana” del tutto allineata al gusto italiano del tempo, in cui il linguaggio operistico è soverchiante, ma che, timidamente, trova anche il tempo per riflettere su sé stessa e sulle sue peculiarità culturali e sulle sue musiche.

Dalle musiche di Michele Fusco, Francesco Vegni, Giovanni Stefano Masala di Bosa, dense di echi tardo-settecenteschi, agli accenti pienamente romantici di Nicolò Oneto e Giovanni Battista Dessy, alle leggerezze di Antonio Porcile si giunge al rigore scolastico della fuga del nuorese Priamo Gallisay, segno dei profondi cambiamenti che la musica organistica e sacra in genere conosce alla fine del XIX secolo.

Il tutto incorniciato dal “Hymnu sardu nationale” del sassarese Giovanni Gonella e da un “ballo sardo” trascritto da un anonimo nella seconda metà dell’Ottocento che appunto vogliono rappresentare quel sentimento “nazionale” che pervase le elites sarde negli anni del Risorgimento.

Un grande sforzo produttivo LabOs in collaborazione con il Conservatorio di Cagliari, sotto la direzione artistica di Angelo Castaldo, con le ricerche storico-musicologiche di Roberto Milleddu, il supporto organario di Davide Murgia, e con la presa del suono di Enrico di Felice.

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