22 November, 2024
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Si è svolto oggi, a Roma, un sit-in davanti all’ambasciata araba, in segno di protesta contro il traffico di armamenti dalla Sardegna verso l’Arabia Saudita. Tra i partecipanti alla protesta c’erano l’eurodeputata del Movimento 5 Stelle Giulia Moi ed i rappresentanti delle associazioni Sardegna Pulita, Cobas, Cagliari Social Forum che hanno denunciato ancora una volta che a Domusnovas, la società tedesca Rwm produce bombe che vengono poi utilizzate nello Yemen, causando il massacro di migliaia di bambini e di persone innocenti.

«Non è dignitoso che dei lavoratori sardi siano costretti a fabbricare bombe che l’Arabia Saudita usa per sterminare la popolazione yemenita – ha detto il presidente dell’associazione Sardegna Pulita Angelo Cremone -. Il Governo italiano applichi la legge 185/90 e dichiari l’embargo sugli armamenti verso l’Arabia Saudita, come già deliberato dal Parlamento europeo.»

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Angelo Cremone, rappresentante dell’associazione “Sardegna pulita”, è intervenuto criticamente lunedì scorso, alla presentazione dei risultati delle indagini sulla qualità dell’aria compiute a Sarroch, nell’ambito del progetto “Sarroch ambiente e salute”, l’indagine epidemiologica condotta dall’Università di Cagliari per conto del comune di Sarroch.

«Ha colpito negativamente la disinvoltura mostrata nell’elencare una moltitudine di inquinanti tossici e cancerogeni certi, presenti nell’aria respirata dalla gente residente, affianco la Saras, dove, addirittura, minimizzando, ancora, non hanno saputo individuare l’origine dell’insopportabile odore che investe il centro abitato – dice Angelo Cremone -. Nel mio intervento, in qualità di portavoce “Sardegna Pulita”, riprendendo passaggi discutibili e determinanti per la Salute e Vita delle persone, ho invitato il sindaco Salvatore Mattana (per la legge, massima Autorità Sanitaria in loco, responsabile della salute dei cittadini) a prendere in seria considerazione quanto segue: l’insopportabile puzza che invade Sarroch, in altri posti non esiste, a Masainas non la sentiamo. Se qui persiste, qui è il problema, pur sempre un grave inquinamento dell’aria che si respira. Altra verità presa sottogamba, l’elenco degli inquinanti presenti nell’aria respirata, dove i tecnici presenti, evidenziavano, presi singolarmente, questo o quel metallo tossico e cancerogeno, senza un minimo accenno alla pericolosità dell’insieme dei veleni respirati, dicasi per la Scienza…Impatto Cumulativo.»

«Rivolgendomi al sindaco – aggiunge Angelo Cremone -, l’ho invitato a considerare di far effettuare le uniche due cose necessarie per la tutela della salute, mettendo così fine all’assurdo infinito balletto delle non verità: un’indagine epidemiologica mirata tra un campione significativo della popolazione, attraverso “Esame del capello”. Con il Test del Capello, si può individuare esattamente quanta “spazzatura industriale” in termini di metalli pesanti, pericolosi per la salute, presenti nel nostro organismo. Stesso valido esame, necessario per l’individuazione di sostanze pericolose, nel sangue, attraverso i cosidetti Markers Tumorali. Attraverso questa indagine, si effettua seria prevenzione, evitando l’instaurarsi e sviluppo di gravi malattie.»

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Il giorno dopo la festa delle Forze armate, domani, domenica 5 novembre, alle 10.30, per il secondo anno i rappresentanti delle associazioni “Sardegna pulita”, “S.O.S Sardegna”, “Assotziu Cunsumadori Sardigna”  e “Confederazione sindacale sarda Css”, si ritroveranno sotto il palazzo del Consiglio regionale per rinnovare la richiesta affinché anche nella nostra regione il 5 di novembre sia dichiarata “Giorno in ricordo delle vittime civili di tutte le guerre”.
«Davanti alla lapide che ricorda i civili vittime del bombardamento di Cagliari – dice Ennio Cabiddu – rifletteremo sulle parole del Santo Padre a pochi giorni dalla chiusura del lavoro della Settimana Sociale dei Cattolici Italiani. Del messaggio papale riprenderemo la ferma condanna del lavoro sfruttato per la produzione e il commercio di armi e del lavoro al servizio del profitto indifferente della salute dell’uomo e della bellezza del Creato.»

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Dopo il via libera della conferenza dei servizi arrivato lo scorso 8 febbraio a Cagliari, continua ad essere caldissimo il dibattito sul progetto di rilancio produttivo dello stabilimento dell’Eurallumina di Portovesme.

L’architetto Fausto Martino, soprintendente per i Beni Archeologici per le province di Cagliari e Oristano, dopo aver espresso un parere negativo al termine della seconda giornata della conferenza dei servizi, lo scorso 31 gennaio, si è visto “scavalcato” dalla Regione e dagli altri soggetti facenti parte della conferenza dei servizi che hanno ritenuto «non vincolante il parere negativo del Mibact su alcuni aspetti di carattere paesaggistico» ma non s’arrende ed oggi in un’intervista rilasciata al TG3 regionale, ha detto di ritenere non conclusa la conferenza dei servizi, perché un ente pubblico come la Regione Sardegna, per ritenere non vincolante il parere negativo formulato da un altro ente pubblico, deve motivare la sua posizione, cosa che fino ad oggi non ha fatto.

Al soprintendente Fausto Martino ha replicato l’assessore dell’Urbanistica ed Enti locali Cristiano Erriu che ha ribadito che la conferenza si è conclusa e che il parere finale sulla valutazione di impatto ambientale spetta alla Regione dopo un attento esame della relazione fatta con i pareri dei 24 enti presenti nella conferenza dei servizi.

Numerose associazioni ambientaliste hanno rilanciato il NO alla ripresa produttiva di Eurallumina, in una conferenza stampa convocata dopo l’episodio intimidatorio, con minacce di morte, ricevuto da Angelo Cremone. La contrarietà al progetto è stata espressa con forza, oltreché dallo stesso Angelo Cremone, da Salvatore Lai, ex assessore regionale delle Giunte Palomba negli anni ’90 ed ex sindaco di Gavoi, oggi esponente dell’associazione Sardegna pulita; Giacomo Meloni, della Confederazione sindacale sarda; e Claudia Zuncheddu, medico, giornalista, ex consigliere regionale, oggi presidente dell’associazione “Sardigna libera”. Tutti portano avanti una battaglia contro l’industria pesante che ritengono altamente inquinante.

 

 

 

Dopo il rinvio della pubblicazione da parte di Sogin, la società di Stato responsabile dello smantellamento degli impianti nucleari italiani e della gestione dei rifiuti radioattivi, della proposta di Carta delle Aree Potenzialmente Idonee (CNAPI) ad ospitare il Deposito Nazionale e Parco Tecnologico, la precisazione dei ministeri dello Sviluppo e dell’Ambiente e successivamente quella del ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, in visita a Cagliari, che hanno sottolineato che nessuna scelta è stata già fatta, prosegue in Sardegna la mobilitazione generale contro qualsiasi ipotesi di individuazione nell’Isola del deposito nazionale delle scorie nucleari. Tra le varie iniziative di informazione e sensibilizzazione, vi sono i tavoli del comitato No scorie. Le fotografie allegate con Doddore Meloni e Angelo Cremone sono state scattate tre giorni fa a Cagliari, davanti al Santuario di Nostra Signora di Bonaria, a Cagliari.

Doddore Meloni e Angelo Cremone 2 copiaDoddore Meloni e Angelo Cremone 1 copia Doddore Meloni e Angelo Cremone 3 copia

Sono scaduti alle 20.00 i termini per la presentazione delle liste per le elezioni regionali del 16 febbraio.

Dopo quelle giù pubblicate, di seguito altre liste di candidati per la circoscrizione di Carbonia Iglesias.

Fortza Paris: Marco Brai, Alessandro Branca, Daniele Casula, Valeria Giacomini.

Partito Sardo d’Azione: Luigi Bachis, Gianni Carboni, Danilo Salis, Anna Spada.

La Base: Vincenzo D’Ascanio, Manuela Anedda, Cristofer Tosi.

Meris: Piergiorgio Melis, Maria Cristina Camboni, Luca Desogus, Federico Pusci.

Rossomori: Anna Marina Angius, Angelo Cremone, Maria Grazia Peis, Alessandra Sarritzu.

Il Palazzo del Consiglio regionale.

Il Palazzo del Consiglio regionale.

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Il presidente della Provincia di Carbonia Iglesias, Salvatore Cherchi, ha tenuto una conferenza stampa nella tarda mattinata odierna, nella sala consiliare del comune di Iglesias, in presenza degli assessori e di alcuni consiglieri di maggioranza e di opposizione, per l’esposizione del lavoro fatto e dei risultati raggiunti nei tre anni di consiliatura, a poche ore dalla nomina del commissario regionale da parte della Giunta regionale, dopo l’approvazione (avvenuta venerdì 28 giugno 2013 in Consiglio regionale) della legge che prevede il commissariamento delle quattro nuove province e della Provincia di Cagliari.
Prima di entrare nello specifico del provvedimento di commissariamento, Tore Cherchi ha evidenziato i punti salienti del lavoro svolto.

1) Atti di pianificazione e programmazione

• approvazione del Piano urbanistico provinciale

• approvazione del Piano della mobilità

• approvazione del Piano strategico provinciale

• numerosi studi di fattibilità (porti, viabilità, variante ferroviaria) approvati a valle degli atti di pianificazione.

Dal Piano strategico provinciale – ha sottolineato Tore Cherchi – è nato il Piano Sulcis, con una dotazione finanziaria di 580 milioni di euro.

Il presidente della Provincia ha poi sottolineato come anche quest’anno il bilancio preventivo sia stato approvato entro il 31 dicembre, quello consuntivo a febbraio, siano stati sempre rispettati l’equilibrio finanziario ed il Patto di stabilità e non sia stato contratto nessun debito.

Circa la trasparenza dell’attività amministrativa – ha aggiunto Cherchi – il sito internet della Provincia di Carbonia Iglesias rispetta totalmente i parametri ed è al primo posto a livello nazionale, insieme a quello di altre amministrazioni, ma davanti a quelli delle altre province sarde, nella speciale classifica della trasparenza. Ha poi aggiunto che riguardo i costi della politica, l’indagine della classifica in euro/abitante sui costi delle istituzioni, pone la Provincia di Carbonia Iglesias al primo posto come la più economica (era già tra le più economiche in termini di risparmio anche nella precedente gestione – ha rilevato – ma abbiamo lavorato per andare ancora oltre).

Tore Cherchi si è poi soffermato sull’attività in corso ed i servizi erogati: istruzione e formazione 6,4 milioni di euro; cultura 700.000 euro; turismo 480.000 euro; sport 490.000 euro; ambiente 3,7 milioni di euro; politiche sociali 860.000 euro;

sui programmi per il lavoro nei diversi settori (5,5 milioni di euro) e sugli investimenti in lavori pubblici:

• sono in corso effettivo 16 programmi per i quali al 30 giugno sono stati pagati 6,4 milioni di euro;

• sono cantierabili entro 6/12 mesi, 23 opere per 8,790 milioni di euro;

• sono cantierabili entro 12/24 mesi, 21 opere per 13,163 milioni di euro.

Sia Tore Cherchi, sia il presidente del Consiglio Elio Sundas, che ha sottolineato come gli enti regionali abbiano un costo ben superiore al costo complessivo delle otto province sarde, pur rimarcando i forti dubbi di illegittimità e la particolarità del dispositivo di legge che non cancella le province ma, di fatto, sostituisce gli organismi democraticamente eletti con i commissari, hanno detto che non presenteranno ricorso contro la decisione del Consiglio regionale, anche perché non vorrebbero che un’eventuale azione in questa direzione potesse apparire come una difesa strenua di posizioni personali, sottolineando che dovrebbero essere i comuni a farlo, come è accaduto nella provincia di Olbia Tempio.

Al termine dell’esposizione di Cherchi e Sundas, sono intervenuti diversi assessori e consiglieri, unanimi nel contestare il commissariamento deciso dal Consiglio regionale. Il consigliere Angelo Cremone, pur rimarcando il lavoro svolto dal presidente Cherchi e dalla sua Giunta, ha criticato la decisione presa di non presentare ricorso, annunciando una sua azione in tal senso, per la quale ha auspicato di avere il sostegno dei colleghi, con un riferimento esplicito al comportamento tenuto dal presidente della Regione, Ugo Cappellacci, in tutta la vicenda.

Giampaolo Cirronis