22 November, 2024
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Massimiliano Ventura, candidato della lista civica “Domusnovas 2016”  è il nuovo sindaco di Domusnovas. La lista, guidata dall’ex sindaco Angelo Deidda, ha ottenuto 1.379 voti, il 32,77% dei voti; alle sue spalle, nell’ordine, Fabrizio Saba, candidato della lista civica “ProDomusnovas per cambiare”, con 1.113 voti, il 24,07% dei voti; Stefano Soru, candidato della lista civica “Aria Nuova”, 984 voti, il 23,38%; e, infine, Attilio Stera, candidato della lista civica “Utile per una Domusnovas migliore“, attestatasi a 831 voti, il 19,75% dei voti.

Il nuovo Consiglio comunale sarà composto da 11 consiglieri di maggioranza della lista civica “Domusnovas 2016” e da una minoranza distribuita in tre liste: 2 consiglieri della lista civica “ProDomusnovas per cambiare”, 2 della lista civica “Aria Nuova” e 1 della lista civica “Utile per una Domusnovas migliore”.

A Domusnovas hanno votato 4.314 dei 5,729 elettori aventi diritto, il 75,30%.

Municipio Domusnovas 3 copia

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A Domusnovas, a metà spoglio, completato lo scrutinio di 3 sezioni su 6, è in vantaggio Massimiliano Ventura, candidato della lista civica “Domusnovas 2016” che ha come capolista Angelo Deidda, con 684 voti, il 31,78%, davanti a Fabrizio Saba candidato della lista “ProDomusnovas per cambiare” con 551 voti, il 25,670%; Stefano Soru, candidato della lista “Aria Nuova”, con 497 voti, il 23,09%; e, infine, Attilio Stera, candidato della lista civica “Utile per una Domusnovas migliore”, con 420 voti, il 19,51%.

Municipio Domusnovas 3 copia

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Municipio Domusnovas 3 copia

A Domusnovas sono quattro i candidati che si contendono la carica di sindaco. Terminato con alcuni mesi di anticipo il ciclo di Angelo Deidda, dopo una frattura in seno alla maggioranza che ha aperto la strada allo scioglimento del Consiglio comunale e al conseguente commissariamento, si è allargata la concorrenza e sono state presentate quattro liste.

Il gruppo di Angelo Deidda propone alla carica di sindaco Massimiliano Ventura, alla testa della lista “Il Comune che vorrei”, di cui Deidda è capolista. L’ex assessore Attilio Stera, guida la lista “Utile, per una Domusnovas migliore”, Stefano Soru è il candidato della lista “Aria nuova”, Fabrizio Saba è il candidato sindaco della lista “ProDomusnovas”.

Di seguito tutti i candidati.

Lista “Il Comune che vorrei” – Candidato a sindaco Massimiliano Ventura

Candidati alla carica di consigliere comunale: Angelo Deidda, Alessio Stera, Matteo Moi, Erizio Pranteddu, Antonello Tedde, Ilenia Congiu, Natascia Porcu, Martina Melis, Elisabetta Satta, Rossano Catzeddu, Daniela Villasanta, Ilaria Pisu, Attilio Loi, Attilio Usai, Patrizia Neziti, Guendalina Bacchis.

Lista “Utile, per una Domusnovas migliore” – Candidato a sindaco Attilio Stera

Candidati alla carica di consigliere comunale: Daniela Catzeddu, Matteo Desogus, Claudia Lancellotti, Marco Cuccu, Valentina Mascia, Samuele Cambarau, Giampaolo Garau noto Gianni, Ilaria Pili, Sandra Barranca, Mariano Porcu, Sergio Podda, Efisio Perra, Paolo Tacconi, Pinuccia Concas, Franco Cocco, Romina Brau.

Lista “ProDomusnovas” – Candidato a sindaco Fabrizio Saba

Candidati alla carica di consigliere comunale: Ezio Cardinale, Elisabetta Cocco, Alessio Mura, Giorgia Pilloni, Daniele Palmas, Renata Cadau, Oliviero Saiu, Sergio Bellante, Guglielmina Lucia Anna Lancellotti nota Titty, Piera Bua, Giovanni Spada, Cristiana Tevere, Laura Cadoni, Isangela Mascia, Elena Congiu, Matteo Concas.

Lista “Aria nuova” – Candidato a sindaco Stefano Soru

Candidati alla carica di consigliere comunale: Simone Murru, Silvana Laconi, Luisa Locca, Daniele Deidda, Simone Manis, Alessandra Simbula, Alessandra Collu, Stefano Casti, Giovanni Puggioni, Fabiola Barranca, Tania Pintus, Davide Aru, Giancarlo Moretto, Daniela Cocco, Monica Manis, Alessio Peddis.

 

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Il commissario della Asl 7 Antonio Onnis ha presentato il piano di riorganizzazione della rete ospedaliera. Al suo fianco, nella sala riunioni del Centro direzionale di via Dalmazia, a Carbonia, i sindaci di Carbonia e Iglesias, Giuseppe Casti ed Emilio Gariazzo, e Angelo Deidda, sindaco di Domusnovas e vicepresidente della conferenza socio-sanitaria.

«Il mantenimento delle risorse assegnate per gli interventi di realizzazione di nuove opere e per l’innovazione delle strutture aziendali – ha spiegato Antonio Onnis – è vincolato alla stipula di un’obbligazione giuridicamente vincolante (OGV) entro il 31 dicembre 2015.»

Antonio Onnis ha poi presentato il quadro dei lavori in corso.

«La collaborazione con un valido pool di ingegneri – ha detto Onnis – ha consentito, tra l’altro, di gestire in autonomia, con risorse aziendali, lo sviluppo delle progettazioni preliminari degli interventi, con minori oneri economici e con tempi di acquisizione degli stessi decisamente più compatibili con le scadenze. Tutti gli interventi programmati e finanziati hanno già conseguito l’organizzazione giuridicamente vincolante o si trovano in uno stadio di sviluppo gestionale che ne assicura il conseguimento entro il 31 dicembre 2015.»

All’ospedale Sirai di Carbonia per la manutenzione/revisione degli impianti del blocco operatorio è stata bandita una gara, per la quale il termine per la presentazione delle offerte scade lunedì 19 ottobre 2015 e martedì 20 ottobre verranno aggiudicati i lavori; l’allestimento tecnologico è stato aggiudicato ad un’unica impresa per 1 milione di euro e la fornitura e posa in opera della dotazione tecnologica del blocco operatorio dovrà essere completata entro il 31 dicembre 2015, previa la conclusione dei lavori di manutenzione straordinaria. Il blocco della nuova radiologia dovrà essere completato ugualmente entro il 31 dicembre 2015. E’ prevista, infine, la realizzazione della piattaforma per alta intensità di cure, destinata ad ospitare 11 posti letto di rianimazione, la Stroke Unit. l’UTIC e l’Osservazione Breve Intensiva (OBI), per la quale è in fase di predisposizione il progetto preliminare. «L’intervento – ha spiegato il commissario – è correlato alla complessiva riorganizzazione del sistema ospedaliero aziendale e in particolare al completamento della prima fase dei lavori al CTO.»

Antonio Onnis ha poi esposto il quadro degli interventi in corso o programmati a breve scadenza al CTO di Iglesias.

E’ stato indetto l’appalto di 4 milioni e mezzo di euro per la ristrutturazione della parte cosiddetta “bombardata”. Le offerte saranno valutate entro il 15 novembre 2015 e l’organizzazione giuridicamente vincolante è prevista entro il 1 dicembre 2015.

Per l’ampliamento del CTO, i lavori sono stati finanziati con 6,9 milioni di euro con fondi ex art. 20 della legge 67/88 e sono stati appaltati al raggruppamento temporaneo di imprese DCG srl – Tepor Spa. I lavori sono stati ultimati e, a seguito della rinuncia del collaudatore, è in corso l’iter per la nomina di un nuovo professionista.

Il blocco operatorio del CTO è interessato da due interventi. I lavori sono stati finanziati per € 3.281.579,30 con fondi FSC 2007-2013, sono stati aggiudicati al RTIDCG srl – Tepor Spa ed è in corso l’iter per la nomina del collaudatore. L’allestimento tecnologico è finanziato con 2 milioni di euro sempre con fondi FSC 2007-2013. La gara d’appalto della fornitura, divisa in 13 lotti, è in corso di svolgimento.

I lavori di realizzazione del Pronto Soccorso e Rianimazione del CTO sono stati finanziati per 2,2 milioni di euro con fondi FSC 2007-2013 e sono stati aggiudicati alla ditta DCG srl. E’ stata presentata istanza per la concessione edilizia. La successiva approvazione dei progetti definitivo ed esecutivo darà corso all’avvio dei lavori, la cui conclusione è prevista in circa un anno.

E’ in fase di avvio, infine, l’intervento di adeguamento del pavimento della sala operatoria di Ostetricia (con rifacimento in resina) e dei relativi spazi comuni del sistema operatorio. I lavori dovranno essere realizzati entro 15 giorni dalla loro assegnazione. L’intervento è finalizzato alla realizzazione degli ambienti chirurgici per l’oculisica.

Per la realizzazione di tutti gli interventi ancora da realizzare al Sirai, al CTO e al Santa Barbara, sono necessari circa 10 milioni di euro, mentre sono poco più di quattro milioni e mezzo le risorse necessarie per gli interventi di ammodernamento tecnologico. Complessivamente sono necessari poco meno di 15 milioni di euro, per i quali la ASL 7 ha chiesto l’intervento della Giunta regionale.

Antonio Onnis ha concluso sottolineando che non è stata affatto accantonata l’idea dell’ospedale unico per il Sulcis Iglesiente, per il quale è stato predisposto un documento preliminare alla progettazione. Il documento contiene precise indicazioni per gli obiettivi che si intendono perseguire con la realizzazione dell’opera e le caratteristiche minime della stessa; la disponibilità dell’area; la funzionalità spaziale ed architettonica; pareri,nulla osta, autorizzazioni, assensi per la realizzazione dell’opera pubblica; stima dei costi e finanziamenti ed ipotesi di quadro economico.

Al termine della conferenza stampa, sono intervenuti Giuseppe Casti, Emilio Gariazzo ed Angelo Deidda, che hanno avuto parole di apprezzamento per il lavoro svolto dal commissario straordinario ed hanno sottolineato come il rapporto sia decisamente migliorato rispetto al passato più o meno recente.

Ospedale Sirai 1 copiaAntonio Onnis 1Emilio Gariazzo e Angelo Deidda 1Giuseppe Casti 2Conferenza stampa Asl 7 1Conferenza stampa Asl 7 2

CTO Iglesias 2

Antonello Pirosu, 47 anni, sindaco di Villaperuccio, è stato eletto presidente dell’assemblea dei sindaci del distretto della Asl 7. Già presidente dell’assemblea dei sindaci del distretto di Carbonia e poi vicepresidente del distretto unico sotto la presidenza di Franco Porcu (conclusa al termine della seconda consiliatura al comune di Villamassargia), Antonello Pirosu è stato eletto nella tarda mattinata di oggi. L’ufficio di presidenza è completato dal vicepresidente Angelo Deidda, 64 anni, sindaco di Domusnovas, e dal segretario Marco Antonio Piras, 45 anni, sindaco di Tratalias.

Antonello Pirosu 2 copia Angelo Deidda 4 copia copiaMarco Piras 1 copia

Un migliaio di persone, guidate dai sindaci dei 28 Comuni che aderiscono alla gestione autonoma del servizio idrico in contrapposizione con Abbanoa, hanno marciato questa mattina su Cagliari per chiedere di poter proseguire nella gestione dell’acqua in ogni singola comunità. In rappresentanza degli 80mila sardi che abitano in queste comunità, i sindaci – con tanto di fascia tricolore e affiancati da 13 gonfaloni – hanno urlato la loro rabbia contro il Consiglio, la Regione ed Abbanoa, prima in viale Trento, poi in via Roma.

«Abbiamo presentato una proposta di legge popolare in Consiglio regionale ma da “sciocchi” non hanno capito nulla di quanto abbiamo chiesto – ha urlato al megafono il sindaco di Domusnovas, Angelo Deidda – abbiamo sollecitato di continuare a non chiedere nulla alla Regione perché sono 10 anni che non pesiamo sulle casse regionali come Abbanoa. Presidente ci aiuti a proseguire in questo modo presentando un disegno di legge che conceda la gestione della risorsa idrica a questi Comuni. Oggi – ha concluso Deidda – abbiamo dato una piccola dimostrazione di come sappiamo rompere le scatole ai cittadini, marciando sulle strade, ma se non ci date ascolto sarà peggio: dateci la nostra autonomia.»

Una delegazione è stata poi ricevuta in Consiglio regionale. Al termine dell’incontro, presieduto dal presidente del Consiglio, Gianfranco Ganau, cui hanno partecipato i capigruppo ed una numerosa delegazione di amministratori locali, è stato deciso che sindaci e commissione Lavori pubblici si incontreranno a breve scadenza, nella prima riunione utile, dopo l’esame della legge sull’edilizia, per riprendere il confronto riguardante la loro posizione nei confronti di Abbanoa.

Il portavoce dei sindaci Angelo Deidda, il battagliero sindaco di Domusnovas, ha chiarito nel suo intervento che da parte degli amministratori locali non c’è nessuna volontà di scontro. «Vogliamo solo ragionare con la politica – ha spiegato – , consapevoli di aver dimostrato la capacità di gestire il servizio idrico con efficienza, senza oneri per la Regione e soprattutto senza gravare ulteriormente sulle nostre comunità».

«Stiamo portando avanti da 10 anni – ha aggiunto Deidda – una battaglia per difendere le nostre ragioni, riconosciute anche da una sentenza del Consiglio di Stato, e intendiamo proseguire anche in sede giudiziaria se si dovesse rendere necessario.»

Il portavoce dei sindaci ha poi criticato la posizione della commissione Lavori pubblici che, a suo giudizio, «ha cambiato idea senza approfondire la valutazione sulla nostra proposta; riteniamo che la normativa nazione contenga margini di manovra per il riconoscimento della nostra autonomia e lamentiamo, invece, la eccessiva rigidità della legge approvata recentemente dal Consiglio regionale; chiediamo perciò di essere ascoltati sia perché chiediamo una autonomia che ci siamo conquistati sul campo sia perché rappresentiamo complessivamente 100.000 persone».

Il presidente della commissione Lavori pubblici, Antonio Solinas, ha affermato che «la commissione non è mai stata e non vuole essere la controparte di nessuno; abbiamo ascoltato i sindaci ed abbiamo manifestato le perplessità che, sulla loro proposta, sono arrivate dagli uffici della Regione, invitando gli amministratori a farci pervenire una proposta più articolata ed approfondita anche dal punto di vista tecnico e giuridico».

«La concomitanza con i lavori del Consiglio – ha aggiunto Solinas – non ha consentito di proseguire con rapidità in questo percorso condiviso che noi però confermiamo; dopo questa sessione consiliare riconvocheremo i sindaci e, alla fine di tutte le verifiche incrociate su cui ci siamo impegnati, formuleremo una proposta che porteremo all’attenzione del Consiglio.»

Il presidente del Consiglio, Gianfranco Ganau, dopo aver apprezzato l’iniziativa dei sindaci che ha definito «una sollecitazione legittima» ha affermato che «va proseguito l’impegno comune di seguire un percorso condiviso; stiamo affrontando un problema particolarmente delicato per tutta la Sardegna ed è giusto dedicargli tutta l’attenzione e gli approfondimenti che merita».

L’assessore regionale dei Lavori Pubblici Paolo Maninchedda, su richiesta dell’Anci Sardegna, istituirà un tavolo con Anci e una rappresentanza dei 28 Comuni attualmente non inseriti nell’Ambito e non aderenti al Gestore unico Abbanoa per studiare, all’interno del perimetro delle norme vigenti, un percorso di riconciliazione tra l’Ente d’Ambito, il gestore e gli stessi 28 comuni. Il tavolo verrà istituito la prossima settimana.

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Nuova tappa nella battaglia dei comuni che si oppongono ad Abbanoa e rivendicano il diritto alla gestione autonoma del servizio idrico. Questa mattina, a Cagliari, gli amministratori dei 30 comuni interessati alla vertenza, hanno costituito il Gasi (Gestioni autonome servizio idrico). Obiettivi del comitato sono la legge regionale approvata dal Consiglio regionale che istituisce l’ente di governo dell’ambito unico territoriale sardo e l’approvazione di una nuova legge che accrediti le gestioni dirette da parte dei singoli comuni o di associazioni di comuni.

«La legge nazionale – ha spiegato Giovanni Ruggeri, consulente del Gasi – consente qualche deroga ma la legge regionale nega qualsiasi apertura. Le altre Regioni, eccezion fatta per la Puglia, hanno fatto scelte diverse. Noi pensiamo a un consorzio di comuni che non vogliono stare sotto Abbanoa.»

Fra gli amministratori più battaglieri, promotori da anni delle iniziative contro Abbanoa, ci sono Angelo Deidda, primo cittadino di Domusnovas, e Ferdinando Pellegrini, sindaco di Fluminimaggiore.

«Gestiamo autonomamente l’acqua – ha detto Ferdinando Pellegrini – senza chiedere niente alla Regione. La gestione unica di Abbanoa fa salire le tariffe e i costi per gli allacci. Per questo ci impegneremo in una battaglia su tutti i fronti, pronti, eventualmente, a fare ricorso al Tar.»

Ferdinando Pellegrini, Angelo Deidda e Roberto Lallai.

Ferdinando Pellegrini, Angelo Deidda e Roberto Lallai.

I 28 sindaci dei Comuni che non hanno aderito ad Abbanoa sono stati sentiti in audizione dalla IV commissione del Consiglio regionale.

«Chiediamo che il Consiglio regionale riconosca le buone ragioni di una battaglia che stiamo combattendo da 10 anni, durante i quali abbiamo gestito il servizio idrico con le tariffe più basse della Sardegna, senza chiedere un euro alla Regione – ha detto Angelo Deidda, sindaco di Domusnovas.

«Anche il diritto è dalla nostra parte – ha proseguito Deidda ricordando una sentenza del Consiglio di Stato che ha visto mi Comuni vittoriosi nei confronti dell’Ato, di Abbanoa e della Regione – non è giusto obbligarci a triplicare le tariffe, gravando ancora sui cittadini, solo per finire nel calderone di Abbanoa».

«La nostra non è solo una protesta – ha aggiunto il sindaco di Modolo Omar Hassan – lo abbiamo dimostrato formulando proposte concrete e sostenibili e la dimostrano soprattutto i risultati della nostra gestione; chiediamo perciò al Consiglio regionale un segnale preciso, o nella finanziaria o nel disegno di legge sul servizio idrico».

Il sindaco di Santu Lussurgiu, Emilio Chessa, ha poi sottolineato che «i Comuni non vogliono essere una controparte della Regione; siamo l’esempio virtuoso di una Sardegna dove i Sindaci hanno sulle loro spalle il peso del disagio sociale e della pressione fiscale».

A nome del comune di Ottana, il sindaco Gian Paolo Marras ha messo l’accento sul fatto che «l’autosufficienza dei nostri Comuni è fondata sui conti della gestione che sono perfettamente in ordine, non possiamo dipendere da altri e peggiorare la già difficilissima situazione delle mostre comunità».

Siamo appena usciti dal caos dell’Imu agricola che ci vedeva penalizzati in modo assurdo, ha osservato il sindaco di Paulilatino Giovanni Demartis, «e non possiamo presentarci ai nostri cittadini con l’inasprimento dell’ennesimo tributo, a fronte di un servizio del tutto inefficiente».

Il sindaco di Fluminimaggiore, Ferdinando Pellegrini, infine, ha particolarmente apprezzato la decisione della commissione di ascoltare gli amministratori locali: «E’ la prima volta in tanti anni che troviamo un interlocutore attento ai problemi dei cittadini, quello dell’acqua è un problema cui abbiamo saputo dare una soluzione e non possiamo tornare indietro, soprattutto in questo momento di gravissima crisi dove anche servizi essenziali come diritto allo studio e salute sono a rischio«.

Nel dibattito che è sviluppato al termine degli interventi dei sindaci sono interventi i consiglieri Salvatore Demontis e Giuseppe Meloni del Pd ed Antonello Peru di Forza Italia.

In conclusione, il presidente della commissione Antonio Solinas ha ribadito la volontà unitaria della commissione di concentrare la sua attenzione sulle questioni reali che interessano le comunità. «Il problema non è semplice – ha spiegato – e va approfondito anche dal punto di vista giuridico per poter formulare una proposta solida e sostenibile, soprattutto con riferimento ad alcune parti della normativa nazionale che rendono oggettivamente complessa la separazione netta fra la partecipazione all’ambito ottimale e la gestione del servizio». Il presidente ha comunque assicurato che la commissione formulerà una proposta ed ha invitato i Sindaci a predisporre un documento di dettaglio sull’argomento, anche in previsione di un nuovo incontro.

I Comuni che non hanno aderito ad Abbanoa, in diverse aree della Sardegna, sono 28 per una popolazione complessiva superiore agli 80.000 abitanti. Si tratta di: Aggius, Anela, Arzana, Bessude, Bonarcado, Bottidda, Bultei, Burcei, Burgos, Cheremule, Domusnovas, Esporlatu, Fluminimaggiore, Lotzorai, Modolo, Nuxis, Olzai, Paulilatino, Perfugas, San Vero Milis, Sant’Anna Arresi, Santu Lussurgiu, Serramanna, Seui, Siligo, Sinnai, Teulada e Villagrande Strisaili. Inoltre, sulla base dei dati dell’Autorità per l’energia e di Abbanoa, non ne fanno parte anche i Comuni di Capoterra, Gadoni, Tertenia e Ulassai.

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50 lavoratori #Alcoa e 7 sindaci sono a Roma, al #Mise, per rivendicare soluzioni alla vertenza aperta ormai da anni. I lavoratori, dopo 39 giorni di presidio davanti allo stabilimento di #Portovesme, sono partiti ieri sera in nave dal porto di Cagliari; i sindaci (Franco Porcu, sindaco di Villamassargia; Mario Corongiu, sindaco di Sant’Antioco; Angelo Deidda, sindaco di Domusnovas; Federico Palmas, sindaco di San Giovanni Suergiu; Pietro Cocco, sindaco di Gonnesa; Silvano Farris, sindaco di Buggerru; e, infine, Giuseppe Casti, sindaco di Carbonia e presidente del #Consiglio delle Autonomie locali della Sardegna) sono partiti questa mattina in aereo da Elmas. I lavoratori sono determinati più che mai nella loro azione ed hanno deciso di raggiungere Roma, con un biglietto di sola andata, facendo ricorso ad un autofinanziamento. Lavoratori e sindaci manifesteranno davanti al #ministero dello Sviluppo economico (#Mise), dove chiederanno un incontro, e rientreranno in Sardegna solo dopo aver ottenuto risposte certe sulla riapertura dello stabilimento e sulla ripresa dell’attività produttiva.

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La Commissione “Autonomia”, presieduta da Francesco Agus (Sel), ha dato il via questa mattina al primo ciclo di audizioni sulle riforme istituzionali.

L’organismo consiliare ha sentito i rappresentati del Consiglio delle Autonomie Locali ai quali è stata consegnata la bozza della risoluzione sulle riforme predisposta nei giorni scorsi. All’audizione non si sono presentati invece i rappresentanti di Anci, Asel e Aiccre, in segno di protesta per l’esito dell’incontro di ieri con il Presidente della Regione su Patto di stabilità e Fondo Unico.

Il presidente Agus ha ribadito in apertura di seduta la necessità di coinvolgere nel processo riformatore tutti i settori della società sarda. «Oggi la nostra autonomia è in pericolo – ha detto Agus – occorre pensare a una rivisitazione complessiva delle nostre leggi fondamentali per arginare le spinte accentratrici che arrivano dalla penisola e difendere la specialità sarda».

Il presidente del Cal Giuseppe Casti, sindaco di Carbonia, nel suo intervento, ha segnalato alla Commissione la drammatica situazione in cui versano gli enti locali alle prese con un Patto di stabilità che, di fatto, sta paralizzando l’azione amministrativa.

«I crediti dei comuni nei confronti della Regione continuano a crescere – ha detto Casti – i pagamenti sono bloccati, serve una soluzione rapida altrimenti si rischia lo sfascio». Sul tema delle riforme, il presidente del Cal ha dato ampia disponibilità al confronto. Ci sono delle priorità come quella delle province dove il caos regna sovrano. «Bisogna trovare una soluzione, anche transitoria, entro un paio di settimane per poi procedere a una riforma seria».

Daniela Figus, sindaco di Villanovafranca e componente dell’ufficio di presidenza del Cal, ha invece invocato un ruolo più incisivo del sistema delle autonomie locali nei processi decisionali. «Spesso – ha detto Figus – i nostri pareri vengono ignorati dal legislatore. In altre regioni, come Emilia Romagna e Toscana, i pareri del Cal sono vincolanti. In Sardegna questo non succede. Occorre dare al Consiglio delle Autonomie Locali un ruolo più forte. Consentirebbe al legislatore di varare leggi più equilibrate e più utili per i cittadini».

Angelo Deidda, sindaco di Domusnovas e componente dell’Ufficio di Presidenza del Cal, ha chiesto invece un intervento forte della Prima commissione per “la sburocratizzazione” della Regione. «Non è possibile – ha detto Deidda – che per il varo di un progetto i comuni debbano attendere anche due anni. Servono tempi e regole certe per amministrare e dare risposte rapide ai cittadini».

Per Abramo Garau, consulente del Cal, «le riflessioni sul tema delle riforme istituzionali sono state già fatte. Bene la ricognizione ma è arrivato il tempo delle decisioni».

Lo Statuto sardo, ha ricordato Garau, ci ha fornito tanti strumenti che spesso «non siamo riusciti ad utilizzare. Il rischio, oggi, è che l’interlocuzione con il Governo venga fatta al ribasso». Secondo il consulente del Cal, «una via per dare certezze e operatività al sistema delle autonomie locali è quella della separazione delle entrate tra comuni e Regione. In questo modo si consentirebbe ai comuni di avere certezze sulle risorse disponibili e di programmare al meglio l’attività amministrativa».

Subito dopo l’audizione dei rappresentanti del Cal sono intervenuti alcuni componenti della Prima Commissione. Roberto Deriu (Pd) ha sottolineato la necessità della «riconfigurazione del sistema delle autonomie locali alla luce delle riforme avviate dal Governo. In ogni caso dovrà essere garantita un’effettiva rappresentanza e partecipazione ai processi decisionali». Sulle province, Deriu ha evidenziato la necessità di procedere a una legislazione di transizione che “salvaguardi l’integrità delle amministrazioni per poi arrivare a una riforma intelligente e saggia».

Salvatore Demontis(PD) ha accolto con favore la proposta di una suddivisione delle entrate di Comuni e Regione. «Sarebbe un’assunzione importante di responsabilità e consentirebbe agli enti locali di badare più alla sostanza che alla forma».

Per Giuseppe Meloni (PD) le rivendicazioni dei Comuni su Patto di stabilità e Fondo unico sono condivisibili. Così come è urgente procedere da subito alle riforme. «Sulle province bisogna fare in fretta ha detto Meloni – da due anni sono nel limbo senza certezze sulle competenze e le risorse disponibili. In ogni caso però non si potrà tornare alle province storiche».

In chiusura di seduta, il presidente Agus ha annunciato, entro il mese di giugno,  la presentazione da parte della Giunta di una bozza sulla riforma delle province. «Occorre adesso confrontarsi senza farsi condizionare da logiche di parte o elettoralistiche. Gli enti locali – ha concluso Agus – sono il fulcro della nostra democrazia».

Le audizioni della Prima Commissione proseguiranno la prossima settimana, a partire da mercoledì 4 giugno con gli ex presidenti della Regione e del Consiglio. Giovedì 5 sarà il turno delle parti sociali e delle forze datoriali, mentre venerdì 6 saranno sentiti i parlamentari sardi o eletti in Sardegna.