22 November, 2024
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Palazzo del Consiglio regionale 2014 2 copia

La legge statutaria rischia di “scippare” 8 dei 15 consiglieri regionali spettanti alle quattro province cancellate dal referendum. I problemi emersi già da diversi giorni nella circoscrizione elettorale di Olbia Tempio, nella quale per un complicato ed incomprensibile calcolo dei resti su base regionale, rischiano di saltare ben tre dei cinque consiglieri inizialmente previsti a vantaggio delle circoscrizioni elettorali delle quattro province storiche, si sono estesi anche alla circoscrizione elettorale del Medio Campidano, che sarebbe destinata a perdere due dei quattro consiglieri regionali previsti; all’Ogliastra, che perderebbe uno dei suoi due consiglieri; e ora, infine, anche alla circoscrizione elettorale di Carbonia Iglesias, che secondo voci sempre più insistenti, riportate ieri dalle cronache della stampa regionale, perderebbe due dei quattro consiglieri regionali spettanti e dati per eletti certi dopo il completamento delle operazioni di scrutinio.

Se la conclusione dei calcoli e di tutte le verifiche, giungesse a queste conclusioni, si tratterebbe di un vero e proprio “scippo” consumato a danno dei territori delle quattro province cancellate con il referendum del 2013. La rivolta è già iniziata, un consigliere regionale uscente della circoscrizione dell’Ogliastra, Angelo Stochino, di Forza Italia, tra coloro che rimarrebbero direttamente penalizzati, ha dato mandato al proprio legale di presentare ricorso all’Ufficio elettorale regionale, per contestare la legge statutaria regionale, ritenuta incostituzionale perché non rispetterebbe il principio della rappresentatività territoriale. Altri ricorsi sono annunciati dalla Gallura e dal Medio Campidano e non tarderanno ad arrivare anche quelli dal Sulcis Iglesiente.

La legge statutaria regionale approvata in via definitiva il 12 novembre 2013, all’art. 3,  comma 3, prevede che «il numero dei seggi spettanti a ciascuna circoscrizione è calcolato dividendo la cifra della popolazione residente nella Regione, quale risulta dai dati ISTAT al 31 dicembre del penultimo anno precedente la data di convocazione dei comizi elettorali, per il numero dei seggi del Consiglio meno uno ed assegnando ad ogni circoscrizione tanti seggi quante volte il quoziente è contenuto nella cifra della popolazione residente nella circoscrizione» e su questa base, la ripartizione dei seggi assicurerebbe 20 seggi alla circoscrizione elettorale provinciale di Cagliari, 12 a quella di Sassari, 6 a quelle di Oristano e Nuoro, 5 a quella di Olbia Tempio, 4 a quelle di Carbonia Iglesias e Medio Campidano e, infine, 2 a quella dell’Ogliastra. Ma i successivi articoli della stessa legge statutaria che definiscono la ripartizione dei seggi sulla base dei resti su base regionale, starebbero determinando lo stravolgimento di questa previsione, a tutto vantaggio delle quattro province “storiche”.

Nella circoscrizione elettorale di Carbonia Iglesias, l’unico consigliere regionale eletto con quoziente pieno è il sindaco di Gonnesa, Pietro Cocco, del Partito Democratico, mentre quelli dati per eletti fino ad oggi sulla base del calco dei resti, sono Gigi Rubiu dell’UDC, Luca Pizzuto di Sel e Ignazio Locci di Forza Italia. A rischiare maggiormente, qualora le voci sul “taglio” di due consiglieri nella circoscrizione di Carbonia Iglesias trovassero conferma, sarebbero il segretario regionale di Sel, Luca Pizzuto, ed il consigliere comunale di Forza Italia a Sant’Antioco, Ignazio Locci.

Il Palazzo del Consiglio regionale.

Il Palazzo del Consiglio regionale.

«La commissione urbanistica del Consiglio regionale, presieduta da Gianfranco Bardanzellu, ha approvato la proroga al Piano casa.»

Lo hanno annunciato i consiglieri del PdL Gianfranco Bardanzellu, Antonello Peru ed Angelo Stochino.

All’inizio di settembre, era stato lo stesso presidente di Commissione a richiedere alla Presidente Claudia Lombardo l’inserimento prioritario del testo normativo fra le leggi da esaminare.

«Da tempo i sardi attendono risposte concrete sia per ristrutturare casa, ma soprattutto per offrire occasioni per il rilancio del settore edile, da tempo paralizzato a causa della crisi economica – ha dichiarato Bardanzellu – e ora nel testo abbiamo inserito e approvato un emendamento con il quale vengono ripescate tutte le domande i cui termini erano scaduti, senza la necessità di presentare ulteriore documentazione.»

«Ben venga la proroga al Piano casa per la ripresa del comparto edile e per consentire la riqualificazione dell’esistente senza altro consumo del territorio – ha sostenuto Antonello Peru – perché in Sardegna non abbiamo bisogno di altre costruzioni, ma di riqualificare l’esistente in quanto, a fronte di un milione e seicentomila residenti, ci sono oltre due milioni di abitazioni con un territorio ormai saturo. Bene, quindi, la proroga con la quale si vuole integrare la riqualificazione dell’esistente con il minimo incremento in cubatura e il riordino del territorio. Inoltre, la proroga al Piano casa può, benissimo, allinearsi anche con le detrazioni del 65% previste dal Governo nazionale. E anche questo è un presupposto per il rilancio del comparto edile in crisi.»

«L’attuale Piano casa ha prodotto oltre 20 mila concessioni edilizie e nessuna di queste ha consumato altre aree – ha affermato Angelo Stochino – perché si è provveduto a effettuare opere di riqualificazione a cui è stata concessa una minima percentuale di incremento di cubatura.»