22 December, 2024
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Si sono vissuti momenti di grande emozione, lo scorso 8 giugno, all’ospedale Sirai di Carbonia, nel corso della cerimonia seguita alla donazione di sangue di 50 bersaglieri del 3° Reggimento di Teulada, alla presenza del comandante colonnello Nazario Onofrio Ruscitto e della fanfara, nella sala del Centro trasfusionale diretto dal dottor Angelo Zuccarelli,  intitolata alla memoria del maggiore Giuseppe La Rosa, ufficiale dei bersaglieri, impegnato nella missione ISAF in Afghanistan, vittima all’età di 31 anni, l’8 giugno 2013, di un attentato terroristico rivendicato dai talebani. Al termine della cerimonia, abbiamo intervistato il colonnello Nazario Onofrio Ruscitto, il sindaco di Carbonia Pietro Morittu ed il direttore generale della ASL Giuliana Campus.

 

 

Nella mattinata di martedì 21 dicembre, come atto simbolico e filo conduttore della generosità dei “fanti piumati” del Terzo reggimento dei Bersaglieri di Teulada, a rimarcare e ricordare l’eroismo dei Bersaglieri che nel ‘41 generosamente donarono la vita per la Patria, è stata organizzata nella caserma Salvatore Pisano di Teulada, una donazione di sangue a favore del centro Trasfusionale dell’Azienda Socio Sanitaria Locale di Carbonia guidato dal dottor Angelo Zuccarelli. che ha fornito un’autoemoteca. Nel corso della mattinata, sono state raccolte 40 sacche di sangue.

Questa mattina l’autoemoteca messa a disposizione dalla ASSL di Carbonia Iglesias ha stazionato presso la Caserma “Trieste”, sede della Scuola allievi carabinieri, dove attualmente 257 allievi carabinieri del 140° corso stanno seguendo l’iter formativo della durata di sei mesi. A partire dalle ore 8.00, circa 45 allievi si sono susseguiti nella donazione, alla quale si sono sottoposti volontariamente, consapevoli dell’importanza del loro contributo e lieti di poter aiutare chi ne ha bisogno, in linea con gli ideali in cui credono e che li hanno portati ad indossare l’uniforme dell’Arma dei carabinieri.

Il bellissimo gesto, che si ripeterà per ulteriori tre giornate nei mesi a venire per un totale di circa 180 Allievi pronti a donare, è stato possibile grazie alla collaborazione che il comandante della Scuola, colonnello Andrea Desideri, ha instaurato, dal suo arrivo due anni fa, con le Autorità Sanitarie del Sulcis/Iglesiente, nella consapevolezza che la necessità di sangue è da sempre una delle problematiche più complesse di questa zona della Sardegna. Grazie alla collaborazione tra il direttore dell’Unità Operativa Medicina Trasfusionale ASSL Carbonia-Iglesias dott. Angelo Zuccarelli ed il comandante della Scuola, la riserva di sacche ematiche sarà notevolmente incrementata dai donatori della Scuola Allievi Carabinieri, che ridurranno in maniera sostanziosa la carenza di sangue soprattutto in questo periodo che, complici il Covid-19 e la stagione estiva con le temperature elevate, è caratterizzato da un numero di donatori particolarmente esiguo.

L’iniziativa odierna si inserisce in un panorama di collaborazione di più ampio respiro, che prevede ulteriori date e che, si auspica, possa dare la possibilità anche agli allievi carabinieri dei prossimi corsi di dare un piccolo ma significativo contributo per le persone in difficoltà del Sulcis/Iglesiente.

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Tra le conseguenze dell’emergenza Covid-19 c’è il forte calo delle donazioni di sangue.
La ASSL di Carbonia attraverso i Centri Trasfusionali di Carbonia e Iglesias, rassicura i cittadini circa l’assoluta sicurezza sanitaria per chi decide di recarsi a donare il sangue.
«Il percorso della donazione è protetto e sicuro, i Centri hanno un ingresso riservato rispetto alle strutture ospedaliere e vengono prese tutte le precauzioni anti Covid-19dice il dott. Angelo Zuccarelli, direttore del Centroin compenso si salvano tante vite grazie alle scorte necessarie per gli interventi chirurgici e per alcune categorie di pazienti, come ad esempio i talassemici. Oltretutto, vengono eseguiti gratuitamente tanti esami utili per verificare il proprio stato di salute.»
Le donazioni possono essere effettuate presso le strutture trasfusionali di Carbonia (tel. 0781 6683457) e Iglesias (tel. 0781 3922854) tutti i
giorni feriali dalle ore 8.00 alle ore 12,30. Non è richiesta la prenotazione.
Per donare il sangue bisogna essere maggiorenni, pesare almeno 50 kg ed essere in buono stato di salute. Prima della donazione, il donatore verrà
valutato da un medico esperto in Medicina trasfusionale. Tutti i donatori riceveranno adeguato ristoro.

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Venerdì 25 settembre, presso la circoscrizione di Bacu Abis, si è svolta la commemorazione “In ricordo del Dottor Enrico Pasqui”, storico medico della città, giunto tra i primi per svolgere la sua professione presso l’ospedale Sirai (inaugurato nel 1956), scomparso il 16 maggio di quest’anno, all’età di 91 anni.

Nato il 28 luglio del 1928 da padre toscano e madre cagliaritana, Enrico Pasqui si laureò a soli 25 anni, diventando presto un eccellente medico, tra i fondatori del sistema sanitario pubblico territoriale del dopoguerra. Apparteneva ad una famiglia agiata ma, nonostante questo, visse con umiltà, nel rispetto di tutte le lotte portate avanti dai minatori.

La serata è stata organizzata dall’associazione culturale “Bacu Abis e Sulcis Iglesiente” col patrocinio del comune di Carbonia e i relatori che si sono susseguiti sono stati introdotti e coordinati dal presidente dell’associazione, Gianfranco Fantinel, che ha portato i saluti della Sindaca Paola Massidda e dell’assessora della Cultura del comune di Carbonia, Sabrina Sabiu, impossibilitate a presenziare.

Tra le personalità il primo a prendere la parola Antonangelo Casula, ex sottosegretario di Stato per l’economia e le finanze ed ex sindaco di Carbonia; a seguire la lettura da parte del presidente di due scritti inviati da Irma Cancedda, presidente dell’Avis Provinciale e del primario dell’ematologia del Sirai  Angelo Zuccarelli che non hanno potuto essere presenti.

A seguire l’intervento dell’ingegnere presidente dei Lions Mario Porcu, del dottor Cesare Saragat ex primario del reparto di medicina del Sirai, del dottor Giorgio Mirarchi primario del reparto di Nefrologia del Sirai, del dottor Pietro Chessa, ex primario del reparto di Chirurgia dell’ospedale Sirai ed ex direttore generale della Asl 7 e dell’ex manager della Usl 17 di Carbonia Tullio Pistis.

Tutte le testimonianze hanno raccontato di un medico professionalmente molto preparato, che contribuì sin dal suo arrivo al nosocomio, a curare terribili malattie con le sue brillanti intuizioni, dovute ad uno studio molto attento e preciso.

Enrico Pasqui è stato un grande maestro, rispettoso e riservato nel comunicare ai suoi collaboratori, ai quali ha insegnato tanto, un errore medico, facendolo sempre personalmente, in privato, senza mai mettere in difficoltà chi lo commetteva. Paziente e mai alterato, disponibile e cortese in ogni occasione, amato e rispettato da tutti.

L’impegno sociale di Enrico Pasqui andava anche oltre, occupato in associazioni a scopo filantropico e sempre supportato dalla sua famiglia.

Dopo le personalità ha preso la parola la signora Gabriella, vedova del dottor Enrico Pasqui che, commossa, ha ringraziato per le belle parole rivolte alla memoria di suo marito e ha raccontato alcuni aneddoti sul suo amato sposo, da giovane promettente calciatore che scelse la strada della medicina anziché inseguire la carriera sportiva che avrebbe potuto essere economicamente più conveniente, sposo che conobbe quando ancora era un bambino di 10 anni, già attento e studioso, ragazzino che crescendo, divenne poi marito e padre esemplare. Erano presenti anche la figlia e la nipote, orgogliose di tanto dir bene per questo pilastro importante della loro vita.

Al caro e indimenticabile dottor Enrico Pasqui vanno tanti ringraziamenti che potrebbero concretizzarsi con la riuscita di un’iniziativa, nata sin dai primi giorni della sua scomparsa, la raccolta delle firme promossa da Giorgio Melis su Change.org, la piattaforma di petizione online per cambiare nome all’ospedale Sirai e dedicarlo alla sua memoria.

La serata si è svolta nel totale rispetto delle norme anti-Covid che salvaguardano la salute e contribuiscono a non diffondere il virus che tanti problemi sta creando alla società.

Nadia Pische

 

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Dal 1° agosto il servizio di Medicina Trasfuzionale Aziendale ha avviato la propria attività ematologica anche presso l’Ospedale Santa Barbara di Iglesias.

Pertanto, ora il Servizio copre l’intero territorio della ASSL e della provincia con le due sedi di Iglesias (Santa Barbara) e Carbonia (Ospedale Sirai).

L’attività gestita da 4 medici ematologi garantisce prime visite e visite di controllo, eseguite previa prenotazione al cup, dal lunedì al venerdì dalle 12.00 alle 13.30.

Vengono presi in carico i pazienti con anemie importanti che, grazie all’ambulatorio, possono seguire terapie con ferro endovena, normalmente di stretta pertinenza ospedaliera.

Inoltre, in collaborazione con la Medicina di Laboratorio, vengono eseguiti gli screening per le emoglobine patologiche, indispensabili per la prevenzione di malattie ematologiche gravi quali la talassemia.

«Grazie all’avvio di questa nuova attività il servizio è cresciuto – ha detto il responsabile del Servizio, il dott. Angelo Zuccarelli – oltre alla capacità di seguire pazienti complessi evitando il ricovero ospedaliero, ora siamo in grado di rispondere in maniera esaustiva alle esigenze ematologiche del territorio e ad emergere come centro di riferimento.»

Angelo Zuccarelli.

 

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E’ stata inaugurata questa mattina, nel tratto stradale compreso nella nuova lottizzazione di iniziativa pubblica denominata “Via Brigata Sassari-Via Balilla-Via Deffenu”, una nuova via in memoria di Antonino Saglimbene. Erano presenti il sindaco Paola Massidda, il vicesindaco Gian Luca Lai, l’assessore dei Servizi sociali Loredana La Barbera, il direttore dell’Unità Operativa di Medicina Trasfusionale della ASSL di Carbonia Angelo Zuccarelli, due figli ed un nipote.

Dopo la scopertura della targa che segnala la nuova via, è intervenuto il parroco di San Ponziano don Andrea Zucca, che ha benedetto la stessa e tutti i presenti.

«Si tratta di un giusto e meritato riconoscimento per una personalità che si è contraddistinta per il suo lodevole impegno verso il prossimo e per aver promosso una lunga serie di iniziative di utilità sociale che hanno dato lustro alla nostra città», ha detto il sindaco Paola Massidda.

Antonino Saglimbene nacque nel 1908 a Lercara Friddi, in provincia di Palermo. Si trasferì a Carbonia nel 1945 per lavorare nella miniera di Serbariu. Nel 1952 fu tra i fondatori della sezione AVIS (Associazione Volontari Italiani del Sangue) di Carbonia e tra i promotori dell’istituzione, presso l’ospedale Sirai, dell’emoteca per la raccolta del sangue e del Centro trasfusionale, che hanno consentito di far fronte nel corso degli anni all’emergenza e all’alto fabbisogno di sangue proveniente dalla nostra struttura ospedaliera.

Nel 1967 egli fu uno dei pionieri della sezione Ex Combattenti, istituita al fine di non dimenticare e onorare tutti coloro che sono morti o hanno combattuto per la patria e per la libertà.

Il 2 giugno del 1969 il presidente della Repubblica Italiana Giuseppe Saragat, in considerazione di particolari benemerenze, con decreto conferì ad Antonino Saglimbene l’onorificenza di Cavaliere, con iscrizione nell’elenco dei Cavalieri nazionali.

Il 24 maggio del 1976 il comandante del Distretto Militare di Cagliari concesse ad Antonino Saglimbene la Croce al Merito di Guerra.

Il 2 giugno del 1976, il presidente della Repubblica Italiana Giovanni Leone gli conferì l’onorificenza di Ufficiale, con iscrizione nell’elenco degli Ufficiali nazionali.

Nel 1979 Antonino Saglimbene fu il principale artefice della nascita della banda musicale Vincenzo Bellini – istituita ufficialmente con delibera del Consiglio comunale del 28 Luglio 1982 – un vero e proprio fiore all’occhiello della città di Carbonia per la sua longevità e per la sua capacità di accompagnare con successo i principali appuntamenti istituzionali cittadini.

Il 9 ottobre del 1984 il presidente della Repubblica Sandro Pertini gli attribuì il diploma d’onore al combattente per la Libertà d’Italia (1943-1945).

Antonino Saglimbene ci lasciò il 28 settembre del 1992. Di lui resterà un fulgido esempio di umanità, spirito di solidarietà e dedizione verso il prossimo.

A breve pubblicheremo l’intervento del sindaco Paola Massidda, quello di Nino Mistretta, collaboratore di Antonino Saglimbene nella creazione della banda musicale Vincenzo Bellini e, infine, la benedizione di don Andrea Zucca.

 

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E’ stata costituita sabato 8 luglio, nell’aula consiliare del comune di Giba, alla presenza del sindaco di Giba Andrea Pisanu, del presidente provinciale AVIS del Sulcis Iglesiente, Irma Cancedda, e del primario del centro trasfusionale dell’ospedale Sirai di Carbonia, Angelo Zuccarelli, l’assemblea dell’Avis comunale di Giba, che ha provveduto all’elezione del presidente e del direttivo.

Il direttivo eletto è così composto:

Presidente;  Renzo Mongittu

Vice presidente: Francesca Zanda

Vice presidente vicarioIreneo Matzeu

Tesoriere: Angelo Nieddu

Segretaria: Giannina Congias

Consigliere: Luigi Vincis

Consigliere: Mattia Salis

«La nascita dell’Avis comunale di Giba è un valore, non solo per il comune di Giba, ma per tutto il territorio circostante – si legge in una nota della neonata associazione -. La mission dell’Avis è di sensibilizzare la popolazione al significato del gesto di donare il sangue, un atto nobile che non costa nulla a chi lo compie ma che è d’inestimabile valore per chi ne usufruisce. In Sardegna, purtroppo, c’è estremo bisogno di sangue, gran parte delle donazioni è destinata ai pazienti affetti da talassemia ed anemie patologiche varie, ma il sangue occorre anche come prevenzione da eventuali emorragie in caso d’interventi chirurgici o incidenti stradali.»

«L’obiettivo – si legge ancora nella nota – è far sì che la popolazione faccia suo il concetto che donando il sangue si salva una vita. Siamo fiduciosi sul fatto che così come la popolazione ci è stata vicina nel far nascere l’Avis a Giba, lo sarà altrettanto nel sostenerla e farla crescere. Il direttivo tutto ringrazia quanti hanno reso possibile la nascita dell’Avis comunale di Giba ed assicura la popolazione che lavorerà con impegno per perseguire l’obiettivo.»

«Per il mese di settembre è prevista la prima giornata di donazione del sangue che avverrà grazie alla presenza dell’autoemoteca. L’Amministrazione comunale – conclude la nota dell’associazione Avis di Giba – ha manifestato la propria soddisfazione per l’ulteriore arricchimento della compagine associativa presente ora nel proprio Comune.»

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E’ stata celebrata questa mattina, all’ospedale Sirai di Carbonia, la “Giornata della solidarietà”, in memoria del maggiore Giuseppe La Rosa, medaglia d’oro al valor militare, caduto in Afghanistan in occasione di un vile attentato terroristico. Giuseppe La Rosa era di stanza al 3° Reggimento Bersaglieri della sede di Teulada e, come tanti suoi colleghi, frequentava come donatore il Centro Trasfusionale dell’ospedale Sirai di Carbonia.
Alla cerimonia, organizzata dalla Direzione della ASSL di Carbonia, dall’Associazione Nazionale Bersaglieri, dall’Associazione Amici del Sirai e con la collaborazione dell’AVIS di Carbonia, hanno preso parte il sottosegretario della Difesa on. Domenico Rossi, Generale di Corpo d’Armata dell’Esercito Italiano e già Sottocapo di Stato Maggiore dell’Esercito, dal 1995 al 1996 comandante del 1° Reggimento Corazzato di Teulada; il generale Giovanni Domenico Pintus; il vescovo della diocesi di Iglesias, mons. Giovanni Paolo Zedda; il direttore ASSL dott.ssa Maddalena Giua; il dirigente medico del Presidio dott. Sergio Pili; il direttore del Centro trasfusionale dott. Angelo Zuccarelli; il sindaco di Carbonia Paola Massidda.
I militari presenti hanno compiuto un gesto di generosità donando il sangue e così oggi nella provincia del Sulcis Iglesiente tra i Centri trasfusionali di Carbonia e Iglesias e l’unità mobile sono state raccolte ben 64 sacche di sangue.
Durante la breve conferenza commemorativa, gli ospiti presenti, con in testa il sottosegretario Rossi, hanno sottolineato l’importanza della donazione, richiamando i cittadini a compiere questo gesto periodicamente, un dovere civico necessario per tutte le persone che ne hanno la possibilità.
L’auspicio della ASSL di Carbonia è che si concretizzi nei prossimi giorni un accordo con la Caserma di Teulada per l’invio periodico di militari donatori che garantiscano l’autosufficienza trasfusionale del Sulcis Iglesiente.
Negli ultimi anni grazie al Progetto Mongolfiera, alle collaborazioni con le Scuole della Provincia e con la Scuola Allievi Carabinieri di Iglesias, la ASSL di Carbonia è riuscita a superare in alcuni periodi la cronica carenza di sangue e essere, non solo autosufficiente per i propri fabbisogni, ma di supporto ad altri centri trasfusionali dell’isola.
La ASSL invita tutti i cittadini in età compresa tra i 18 e i 70 anni a donare il sangue nell’interesse delle tante persone che necessitano di essere trasfuse.
La donazione di sangue non comporta alcun rischio per il donatore che oltretutto esegue gratuitamente tanti esami utili per verificare il proprio stato di salute.
Per donare il sangue bisogna essere maggiorenni, pesare almeno 50 kg e essere in buono stato di salute. Prima della donazione il donatore verrà valutato da un medico esperto in Medicina trasfusionale. Tutti i donatori riceveranno adeguato ristoro.

Con un vasto album fotografico, alleghiamo gli interventi del sindaco di Carbonia, Paola Massidda, e del sottosegretario di Stato, Domenico Rossi.

                                         

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E’ stata inaugurata questa mattina, sul piazzale antistante la sede della Direzione della ASL, la nuova unità mobile di raccolta sangue della Asl 7 di Carbonia.
Il mezzo, è dotato delle più moderne tecnologie; sarà in grado di garantire – insieme ai centri trasfusionali di Carbonia e Iglesias e al prezioso sostegno delle Associazioni – la copertura su tutto il territorio provinciale, rispondendo così a qualsiasi esigenza di raccolta.
L’autoemoteca, acquistata con fondi regionali per un costo totale di circa 200mila euro, è lunga circa 12 metri; è composto da una stanza visite completa, una sala d’aspetto per la compilazione dei moduli da parte dei donatori, una sala prelievo e una sala ristoro.
Sono presenti tre poltrone prelievo che possono ruotare per permettere di prelevare nel punto migliore: ogni postazione è dotata di una bilancia interfacciata con il sistema gestionale.
La stanza-ambulatorio è fornita di elettrocardiografo e defibrillatore.
Il veicolo è completamente informatizzato per cui comunica direttamente con la struttura trasfusionale. La dotazione organica destinata all’autoemoteca è composta da dirigenti medici e Infermieri qualificati dal Direttore della Struttura trasfusionale.
Il progetto è stato presentato nella sala riunioni del Centro direzionale di via Dalmazia, dal commissario straordinario della Asl 7 Antonio Onnis, il direttore sanitario Silvio Maggetti ed il direttore dell’UO Medicina trasfusionale Angelo Zuccarelli. Presenti i rappresentanti delle associazioni di volontariato coinvolte: AVIS, VDS Iglesias e FIDAS Domusnovas, con le quali la Asl 7 collabora intensamente per le attività di raccolta sangue.
L’inaugurazione è stata anche l’occasione per rinnovare l’appello ai nostri cittadini a compiere un gesto di generosa solidarietà.
Nella Asl 7 si raccolgono oltre 7.000 unità di sangue all’anno, In alcuni periodi dell’anno, in linea con ciò che avviene in tutta Italia, le scorte diminuiscono per cui non si riesce a far fronte alle numerose richieste che aumentano di anno in anno.
La patologia thalassemica è quella che richiede il maggior numero di unità (oltre la metà delle emazie raccolte è destinata a questi pazienti che per la maggior parte sono persone adulte).
Un momento di tregua alla frequente carenza di sangue nel nostro territorio è avvenuto qualche mese fa grazie – oltre che ai donatori abituali della provincia e all’iniziativa congiunta Asl 7 – Comando della Scuola Allievi Carabinieri di Iglesias. Grazie alla disponibilità di questi giovani la ASL 7 riuscì per un periodo a far fronte alle esigenze interne e a inviare scorte di sangue ad altre strutture trasfusionali dell’isola.
Nel corso della presentazione è stato sottolineato inoltre che la donazione di sangue non comporta alcun rischio per il donatore che oltretutto esegue gratuitamente tanti esami utili per verificare il proprio stato di salute.
Le donazioni possono essere effettuate presso le strutture trasfusionali di Carbonia (tel. 0781 6683457) e Iglesias (tel. 0781 3922854) tutti i giorni feriali dalle ore 8.00 alle ore 12,30.
Per donare il sangue bisogna essere maggiorenni, pesare almeno 50 kg e essere in buono stato di salute. Prima della donazione il donatore verrà valutato da un medico esperto in Medicina trasfusionale. Tutti i donatori riceveranno adeguato ristoro.

Vediamo ora le interviste realizzate al termine dell’inaugurazione, con il commissario straordinario della Asl 7, Antonio Onnis, e il direttore dell’UO Medicina trasfusionale della Asl 7, Angelo Zuccarelli.

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