22 November, 2024
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Ci vorranno ancora almeno 18 mesi, forse 24, per vedere i primi lingotti di alluminio uscire dallo stabilimento Sider Alloys di Portovesme. E’ emerso stamane, nel corso del vertice ministeriale svoltosi nella sala riunioni, convocato dalla sottosegretaria di Stato del ministero dello Sviluppo economico, Alessandra Todde (M5S), cui hanno partecipato, in presenza, i massimi dirigenti dell’Azienda, l’Amministratore delegato Giuseppe Mannina ed il responsabile del settore Energia Gaetano Libia, il responsabile della Pastorale Sociale e del Lavoro della Diocesi di Iglesias don Salvatore Benizzi ed alcuni sindaci dei Comuni del Sulcis, ed in videoconferenza gli assessori regionali del Lavoro Alessandra Zedda e dell’Industria Anita Pili, i rappresentanti di Invitalia e quelli delle organizzazioni sindacali CGIL, CISL, UIL e CUB.

La sottosegretaria Alessandra Todde è arrivata in stabilimento intorno alle 11.00, reduce da una visita allo stabilimento Eurallumina. S’è fermata al presidio, davanti ai cancelli dello stabilimento, dove ha incontrato i rappresentanti dei lavoratori. Già con loro, come ha fatto successivamente all’interno dello stabilimento, nel corse del vertice, iniziato in ritardo per difficoltà nell’attivazione della videoconferenza, ha sottolineato l’importanza del passaggio positivo registrato con la sottoscrizione dell’accordo di fornitura dell’energia tra ENEL e Sider Alloys, ma allo stesso tempo, in piena sintonia con i lavoratori, ha ribadito che i passaggi da effettuare sono ancora tanti, ad iniziare dalla definizione del piano industriale che vedrà la luce dopo l’estate.

Nel corso dell’incontro, l’amministratore delegato Giuseppe Mannina ha ribadito quanto già espresso ieri in una comunicato stampa, il suo ringraziamento per tutti coloro che hanno concorso al superamento del problema relativo alla fornitura dell’energia elettrica. Anche i rappresentanti dei lavoratori hanno espresso soddisfazione per il passo avanti compiuto, unitamente alla prudenza ed all’auspicio che ora si possa procedere più speditamente verso il traguardo finale, rappresentato dall’assunzione dei lavoratori ex Alcoa e dall’avvio della produzione.

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Si terrà martedì 28 luglio alle 9.30, in videoconferenza, il tavolo tecnico convocato dalle assessore Anita Pili (industria) ed Alessandra Zedda (lavoro) per discutere della situazione della fabbrica tedesca Rwm Italia. In ballo c’è il posto di lavoro di 170 lavoratori.
«Abbiamo voluto istituire con urgenza un tavolo di confronto con azienda e sindacati per individuare i possibili scenari sul futuro dello stabilimento di Domusnovashanno dichiarato le esponenti della Giunta Solinas -. Lavoreremo in sinergia per intervenire in maniera risolutiva con l’obiettivo di trovare una soluzione di sviluppo positivo per azienda e lavoratori.»
Antonio Caria

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Come preannunciato nei giorni scorsi, stamane l’assessore regionale dell’Industria, Anita Pili, ha fatto visita ai lavoratori al presidio ai cancelli dello stabilimento Sider Alloys di Portovesme. Con lei c’erano i due consiglieri regionali eletti nella circoscrizione di Carbonia Iglesias, Fabio Usai del Partito sardo d’Azione e Michele Ennas della Lega. I lavoratori portano avanti ormai da dieci giorni, esattamente da venerdì 26 giugno, la mobilitazione ai cancelli dello stabilimento, per sollecitare la conclusione della vertenza (iniziata 8 anni fa) che sembra ormai vicina, con la firma del contratto di fornitura dell’energia a prezzo agevolato dall’Enel alla Sider Alloys.

«La visita dell’assessora dell’Industria ai lavoratori è stata importante per far sentire loro la vicinanza delle istituzioni regionali nel prosieguo della vertenza con l’azienda ed il Governo centraleha commentato in una nota l’on. Fabio Usai – e, ovviamente per far comprendere meglio alla multinazionale svizzera che su questa partita c’è la massima attenzione e determinazione da parte della Regione per il raggiungimento di un risultato positivo nell’interesse di coloro che in quella fabbrica ci lavoravano e oggi legittimamente ambiscono a lavorarci di nuovo. Per quanto mi riguardaha aggiunto Fabio Usaiè giunto il momento che Sider Alloys sciolga definitivamente le riserve e dica cosa vuole fare dello stabilimento di Portovesme. Il tempo dei rinvii è finito.»

«La multinazionale svizzera sottoscriva l’accordo energetico, presenti un piano industriale credibile e strutturato, rinnovi i contratti scaduti e attivi il revamping della fabbrica per dare il via alla ricollocazione di tutti lavoratori che da lunghi anni attendono di essere rioccupatiha sottolineato Fabio Usai -. Nel frattempo che tutto ciò accada è necessario attivarsi, la Regione in tal senso si è già adoperata per ciò che è di sua competenza e verso il governo nazionale, per sostenere il reddito di quei lavoratori che oggi arrivati all’ennesimo rinnovo della mobilità in deroga si trovano a percepire poco più di 450 euro, ovvero una cifra inadeguata per sostenere la sopravvivenza delle proprie famiglie.»

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Il momento che stiamo attraversando non è per niente positivo ed il futuro rimane incerto. La pandemia ha causato tante vittime e ha lasciato una situazione disastrosa sul versante sociale. Inevitabilmente la situazione industriale ne ha risentito e le ripercussioni sono sotto gli occhi di tutti. Per la Sardegna la situazione non è certamente rosea, in particolare nel settore industriale che ci riporta ancora una volta al Polo industriale di Portovesme con l’interminabile vertenza Sider Alloys.
Sull’emergenza industriale, abbiamo interpellato l’assessore regionale Anita Pili.
«La Regione Sardegnadice Anita Pili è l’unica ad aver erogato le risorse e, a questo punto, è opportuno che ognuno si assuma le proprie responsabilità. L’accordo con Enel era pronto alla firma già da qualche settimana, ma ancora non abbiamo avuto notizia della chiusura e, soprattutto, non abbiamo avuto da parte dell’investitore, un quadro chiaro che illustri la tempistica del piano industriale.»
«Abbiamo il diritto di conoscere esattamente tempi e dimensionamento. I lavoratori e la ripresa industrialeconclude Anita Pilisono la nostra priorità e non sono più ammesse inutili lungaggini che aumentino le attese nel nostro territorio. Pretendiamo serietà e concretezza.»
Armando Cusa

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Si è svolta stamane, sotto la sede dell’assessorato regionale dell’Industria, a Cagliari, si è svolta una manufestazione di alcune centinaia di lavoratori ex “Ati-Ifras”, organizzata dalle rappresentanze sindacali di categoria di Cgil, Cisl e Uil. All’origine della protesta, l’incertezza sul futuro lavorativo, in conseguenza degli esiti del bando internazionale, indetto svariati anni or sono, ma finalizzato recentemente, in virtù del quale i lavoratori dal prossimo 1 luglio verranno trasferiti in una società che si occuperà per due anni di incrementare la loro formazione professionale, con la conseguenza che debbano abbandonare i siti ove hanno operato finora, prima con Ati Ifras poi con la Fondazione del Cammino Minerario di Santa Barbara.
Una delegazione sindacale dei lavoratori ha incontrato l’assessora regionale dell’Industria Anita Pili, per manifestare le proprie preoccupazioni e chiedere un intervento a salvaguardia delle professionalità. All’incontro hanno partecipato anche i consiglieri regionali del Sulcis Iglesiente, Fabio Usai e Michele Ennas.
Fabio Usai, nel suo intervento, ha dato ampia disponibilità «per lavorare alla costruzione delle condizioni di unitarietà fra parti politiche/istituzionali e sociali, per l’attivazione di un concreto percorso normativo che porti a garantire il futuro delle maestranze e contestualmente la salvaguardia dei servizi offerti da Igea».
Al termine dell’incontro, l’assessore Anita Pili, accompagnata dalle forze sindacali e politiche, ha incontrato i lavoratori, ai quali ha spiegato il percorso che intraprenderà per arrivare ad una soluzione ed ha assicurato che la Regione farà tutto quanto è possibile nelle sue competenze e, soprattutto, che l’Igea non diventerà mai una stazione appaltante ma anzi manterrà le funzioni per le quali è stata creata e recentemente rilanciata.

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«Invitalia ad oggi non ha ancora pubblicato i bandi per le imprese e per la presentazione di piani di investimento nelle aree interessate, sono trascorsi ormai cinque anni senza che sia stata data attuazione ad uno strumento nato per dare immediata ed efficace risposta alla crisi territoriale, generata da chiusure e dismissioni di interi settori produttivi con relativa espulsione di centinaia di lavoratori.»
A denunciarlo è il consigliere regionale del Partito democratico, Gianfranco Ganau che, insieme ai suoi colleghi di partito, ha presentato un‘interrogazione all’assessore dell’industria, Anita Pili, ed al Governatore, Christian Solinas «per chiedere quali interventi siano stati posti in essere o si intenda mettere in atto per sollecitare la pubblicazione del bando.»
«Nel 2018sostengono i consiglieri del Pd veniva approvato il Prri (Piano di Riconversione e Riqualificazione Industriale) da parte del gruppo di coordinamento costituito da RAS-assessorato industria, Provincia e Comuni ricompresi nell’area, l’anno successivo, il 21 gennaio 2019 il MISE, con proprio decreto attribuisce un fondo di 30 milioni a favore dell’area di crisi Sassari-Porto Torres e Porto Vesme integrati da 3 milioni di risorse regionali, infine, il 22 ottobre 2019, con delibera della Giunta regionale 42/18 veniva approvato l’Accordo di Programma.»
Antonio Caria

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«In attesa della definizione della vertenza che porterà al rilancio produttivo dell’azienda, è stato trovato lo strumento che consente il rinnovo dei contratti a tempo determinato e la possibilità di proroga della cassa integrazione dei lavoratori fino al 31 agosto 2020.»

Lo ha detto l’assessore regionale del Lavoro, Alessandra Zedda, al termine di un incontro che si è tenuto oggi in videoconferenza sulla vertenza Sider Alloys, convocato dal sottosegretario del ministero dello Sviluppo Economico, Alessandra Todde, al quale hanno partecipato l’assessore regionale dell’Industria, Anita Pili, i rappresentanti dei lavoratori e l’amministratore della società.

Nel corso dell’incontro, è emersa la conferma da parte dell’azienda di definire gli ultimi passaggi per l’ottenimento della garanzia necessaria alla sottoscrizione del contratto per la fornitura dell’energia, sul quale è stato espresso ottimismo verso una conclusione favorevole.

«Con l’impegno dell’azienda a firmare il contratto di fornitura di energia con Enel si potrà finalmente attuare il piano industriale previsto per il sito, nonché di riavviare in tempi brevi le attività di revamping e di procedere con il conseguente ricollocamento dei lavoratori», ha detto l’assessore Anita Pili che ha evidenziato «la totale sinergia degli Assessorati dell’Industria e del Lavoro, affinché la vertenza Sider Alloys possa arrivare a una risoluzione positiva.»

«Nel frattempoha aggiunto l’assessore al Lavoroabbiamo chiesto con forza di dare immediato avvio alla procedura di una integrazione al reddito per i lavoratori arrivati alla quarta proroga e che attualmente beneficiano di un sostegno economico al di sotto della soglia di povertà.»

«Abbiamo sempre ritenuto che si trattasse di un polo industriale strategico, non solo per tutta la Penisola, ma per l’intera Europahanno concluso gli assessori Alessandra Zedda ed Anita Pili -. L’impegno della Regione è stato fin da subito quello di salvaguardare l’occupazione e di scongiurare la chiusura dell’azienda, prevedendo un piano di ristrutturazione globale per consentire la ripresa di un presidio industriale di primaria importanza.»

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La Regione ha finanziato con 600mila euro un progetto sperimentale del comune di Sant’Antioco per l’attuazione di alcune azioni di salvaguardia ambientale previste nei Piani di gestione Sic “Stagno di Santa Caterina”, “Stagno di Porto Botte” e “Promontorio, dune e zona umida di Porto Pino”.

«L’obiettivoha spiegato l’assessore regionale dell’Industria, Anita Pili – è quello di garantire la fruizione, la tutela e la valorizzazione delle specificità ecologiche ed ambientali dei tre siti. Creando collegamenti funzionali tra le zone umide, le spiagge, il centro intermodale di Carbonia, Calasetta ed il centro urbano di Sant’Antioco, con l’utilizzo di mezzi di trasporto alternativi e sostenibili. Quindi, non più esclusivamente viabilità tradizionale, ma anche percorsi e sentieri esistenti, ciclovie e vie d’acqua.»

E’ previsto l’acquisto di mezzi come biciclette a pedalata assistita, auto e barche elettriche, microcar e scooter a motore elettrico da affidare con servizio di car sharing e car pooling (condivisione dei tragitti), oltre alla realizzazione di stazioni e/o colonnine di ricarica.

«Tenendo conto della valenza turistico-ambientale dell’itinerario, che produce importanti riflessi dal punto di vista socio-economico sul territorio – ha concluso Anita Pili -, l’intervento vuole favorire la sua fruizione turistica, creando adeguati collegamenti e garantendo l’utilizzo di mezzi ecocompatibili.»

 

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«La Regione prosegue con l’attuazione di una politica energetica innovativa per la sperimentazione di produzione di energia ‘intelligente’, integrata e sostenibile, rivolta alla tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini. L’obiettivo è la riduzione drastica delle emissioni di CO2 associate ai consumi per abbattere i costi delle bollette per le famiglie, per rendere più competitive le imprese e favorire l’occupazione.»

Lo ha dichiarato l’assessore regionale dell’Industria, Anita Pili, commentando i dati del secondo Rapporto di monitoraggio del PEARS, Piano energetico ambientale regionale della Sardegna, pubblicato sul portale Sardegna Energia.

Il PEARS è lo strumento attraverso il quale la Regione, nello scenario nazionale ed europeo, persegue gli obiettivi di carattere energetico, socio-economico e ambientale al 2020 partendo dall’analisi del sistema energetico e della sostenibilità ambientale.

«Emerge un trend positivo ha proseguito l’assessore regionale dell’Industriache registra un continuo calo delle emissioni di CO2 associate ai consumi della Sardegna, sostanzialmente in linea con l’obiettivo strategico di sintesi del PEARS, che ne prevede una riduzione del 50% entro il 2030, rispetto ai valori di riferimento del 1990.»

Le informazioni riferite al 2018 attestano che il calo è pari al 21,5 %, ed è un risultato generato principalmente dalla contrazione registrata nel settore delle trasformazioni e dei consumi termici, nonostante il continuo aumento delle emissioni legate al macro settore dei trasporti.

«Il dato è uno dei più significativi tra quelli emersi dai Rapporti di Monitoraggio del PEARS, uno relativo al 2017, pubblicato nel 2019 e l’altro relativo al 2018 ora pubblicato sul portale Sardegna Energia, nel rispetto della tabella di marcia prevista, e dall’aggiornamento del Bilancio Energetico Regionale (BER) ha precisato l’assessore dell’Industriaè particolarmente importante poi, rispetto al 2018, la possibilità di valutare l’evoluzione del contesto regionale dal punto di vista energetico, analizzando i consumi finali dei macrosettori elettricità, calore e trasporti, nel confronto tra i Bilanci Energetici Regionali del 2013, 2017 e 2018.»

Il documento evidenzia anche come, rispetto al 2013, nello specifico per il macrosettore elettricità emerga una sostanziale stabilità dei consumi complessivi, pur con una contrazione del settore industriale (-13%) a fronte di un aumento dei consumi del settore terziario (+8%). La quota di elettricità da fonti rinnovabili (FER) stimata per i consumi finali di energia elettrica è pari al 42.1%, in leggero aumento rispetto al 2013.

Per quanto riguarda l’energia termica, rispetto al 2013, grazie anche alle condizioni meteorologiche più favorevoli del 2018, si osserva una contrazione dei consumi di energia termica in tutti i settori, più accentuata nel settore terziario (-58%) rispetto ai settori domestico (-9%) e industriale (-4%), che complessivamente risulta pari al 14%.

«Il Rapporto presenta un orientamento decisamente positivo e soddisfacente. Così come pure, riguardo agli obiettivi di sostenibilità, sono notevoli i progressi ottenuti per gli aspetti energetici e della produzione da fonti energetiche rinnovabili, della promozione della mobilità sostenibile, della riduzione delle emissioni atmosferiche inquinanti, della ricerca e innovazione in campo energetico-ambientale e della consapevolezza sulle tematiche energetico-ambientali e della promozione della partecipazione attiva», ha concluso l’assessore Anita Pili.

Tra le azioni attivate con il PEARS per il raggiungimento di questi obiettivi, rientrano i progetti pilota e sperimentali, anche europei, presso Università sarde e Comuni particolarmente virtuosi. Le azioni riguardano anche il tema della ricerca e innovazione in campo energetico, lo sviluppo dei trasporti elettrici e l’avvio della metanizzazione tramite il GNL, Gas naturale liquefatto, della Sardegna.

Tutti i documenti sono a disposizione del pubblico e sono consultabili nel sito http://www.regione.sardegna.it/sardegnaenergia/pears/.

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«Gli incentivi per la realizzazione di nuove opere infrastrutturali che consentono di accrescere la capacità produttiva e la competitività rappresentano un forte segnale nei confronti di aziende e imprese della Sardegna. La Regione è impegnata, ora come mai, a contrastare lo svantaggio territoriale nelle aree più colpite dalla crisi e a creare le condizioni per favorire nuovi processi per sviluppo economico e occupazione.»

Lo ha detto il presidente della Regione, Christian Solinas, commentando l’approvazione della delibera, approvata dalla Giunta su proposta dell’assessore regionale dell’Industria, Anita Pili, che prevede un finanziamento di 24 milioni di euro da destinare alla realizzazione di infrastrutture nelle aree industriali e artigianali dell’Isola. La dotazione finanziaria si somma agli oltre 7 milioni di euro già destinati alle aree industriali di crisi di Nuoro, Sassari ed Ogliastra.

«La misura permette di rafforzare il nostro sistema economico adeguando il nostro territorio – con una rete di solide infrastrutture – alle più moderne esigenze di lavoro per le nostre imprese che ancora oggi si trovano ad operare in condizioni non competitive rispetto al resto d’Italia», ha sottolineato l’assessore Anita Pili.

L’intervento si inserisce nel quadro complessivo di miglioramento della qualità e della competitività del sistema delle imprese operanti all’interno degli agglomerati industriali.

«È necessario prevedere un rafforzamento delle potenzialità delle aziende attraverso la riqualificazione delle aree industriali e produttiveha aggiunto l’assessore regionale dell’Industriacon la realizzazione di nuove infrastrutture e servizi e privilegiando quelle iniziative che si sviluppano armonicamente con l’uso sostenibile ed efficiente delle risorse ambientali, anche nella prospettiva di attivare un sistema di economia circolare.»

Beneficiari delle risorse sono i Comuni della Sardegna e i Consorzi Industriali provinciali e saranno ammessi alle sovvenzioni regionali gli interventi di manutenzione straordinaria, messa a norma e/o in sicurezza di opere pubbliche e infrastrutture già esistenti, completamento di opere pubbliche e infrastrutture già esistenti. Inoltre, sarà consentita la bonifica ed il recupero di insediamenti produttivi abbandonati o dismessi e la realizzazione (ex novo) di opere pubbliche e infrastrutture di interesse comunale e/o sovracomunale.