22 November, 2024
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«Qualcuno dice “aiutiamoli a casa loro”, noi diciamo “aiutiamoci a crescere insieme”. Con questo programma non cambieremo il mondo, ma di certo dimostriamo che qualcosa possiamo cambiarla, e in meglio, facendo vincere sui problemi le opportunità.»
Lo ha detto il presidente della Regione Francesco Pigliaru presentando, questa mattina a Villa Devoto, il nuovo bando del programma europeo di cooperazione transfrontaliera mediterranea ENI CBC Med 2014-2020, di cui la Regione Sardegna è Autorità di Gestione. Il bando vale 84,6 milioni di euro su un totale di 209 milioni, cui occorre aggiungere il co-finanziamento nazionale del 10% sui singoli progetti. Per paesi coinvolti e risorse disponibili il programma, che è stato illustrato dalla Direttrice Anna Catte, è la più grande iniziativa di cooperazione transfrontaliera dell’Unione Europea nello spazio mediterraneo. La Regione Sardegna, che lo guida fin dalla nascita, nel 2007, è stata riconfermata Autorità di Gestione dai Paesi partecipanti e dalla Commissione Europea. Il Programma finanzia progetti su temi di comune interesse selezionati tramite bandi aperti e realizzati in partenariato da soggetti provenienti dalle due sponde del Mediterraneo. Partecipano 95 territori che fanno parte di 13 paesi: Cipro, Egitto, Francia, Grecia, Israele, Italia, Libano, Giordania, Malta, Palestina, Portogallo, Spagna e Tunisia.
«La Sardegna è al centro di un bacino che in uno spazio geografico molto piccolo racchiude differenze di reddito enormi, con ciò che ne consegue sul fronte dei flussi migratori. ENI CBC Med è un esempio chiarissimo di come si può intervenire direttamente sulle cause che ne sono all’origine – ha spiegato il presidente Pigliaru, che ha aggiunto un riferimento al problema degli sbarchi diretti dall’Algeria -. Abbiamo ottenuto il pressing da parte del nostro Governo per chiudere quel canale, ma siamo da tempo impegnati per coinvolgere le autorità algerine nei progetti e costruire una piattaforma di collaborazione con loro.»
Di «sviluppo congiunto e il più possibile integrato per risaldare la fiducia reciproca, lo scambio, il benessere tra territori» ha parlato Anna Catte entrando nel merito dei contenuti del bando che prevede, tra le tematiche di maggiore interesse, lo sviluppo economico e la competitività dei territori, il turismo sostenibile, le sfide legate al cambiamento climatico (acqua, rifiuti, energia, protezione delle risorse naturali e gestione integrata delle zone costiere), l’inclusione sociale e la lotta alla povertà.
«Un’attenzione particolare è rivolta allo sviluppo inclusivo e al rafforzamento delle capacità delle popolazioni locali – ha sottolineato Anna Catte – con azioni su educazione, formazione e creazione di impresa in particolare per donne e giovani generazioni.»
I progetti, ai quali devono partecipare soggetti rappresentativi di almeno 3 paesi diversi, tra cui uno Stato membro dell’Unione europea e un paese partner mediterraneo, hanno una dimensione finanziaria che può variare da 1 a 3 milioni. Possono partecipare ai bandi soggetti pubblici e privati tra cui pubbliche amministrazioni, università e istituti di ricerca, imprese e loro associazioni e settore no-profit. Nella precedente edizione del Programma (ENPI CBC Med 2007-2013, sempre gestita dalla Regione Sardegna), sono stati finanziati 95 progetti che hanno coinvolto 729 attori per un valore totale di 204 milioni di euro. La Sardegna ha partecipato a ben 20 dei 95 progetti finanziati con una presenza di 34 soggetti coinvolti di cui 8 in qualità di capofila. Il contributo del precedente Programma destinato ad attori sardi è stato pari a 8,6 milioni di euro.

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È stato pubblicato mercoledì, con scadenza al 9 novembre, il primo bando per progetti standard, nell’ambito del Programma ENI CBC Med di cui la Regione Sardegna è Autorità di Gestione. Sono disponibili 84,6 milioni di euro per progetti di cooperazione che devono essere presentati da soggetti provenienti da entrambe le sponde del Mediterraneo.

Il bando è incentrato sulle sfide legate alla crescita economica dei territori attraverso lo sviluppo delle piccole e medie imprese, al ruolo propulsivo dell’innovazione e ricerca, all’inclusione sociale e alla lotta alla povertà e infine alla protezione dell’ambiente e al contrasto ai cambiamenti climatici.

«E’ un segnale positivo importante lanciato in un’aera geografica estremamente complessa, attraversata da fenomeni migratori sempre più intensi – sottolinea il presidente della Regione Francesco Pigliaru -. Conosciamo i problemi che si trovano ad affrontare i territori della sponda sud e molti li condividiamo, dalla creazione di lavoro per i giovani al sostegno al cosiddetto empowerment economico delle donne, dal rafforzamento dei legami tra ricerca e imprese, sino al miglioramento della gestione delle acque e dei rifiuti. Affrontarli cooperando – conclude il presidente Pigliaru – significa crescere insieme ed è un’opportunità per tutti.»

«Questo bando – spiega Anna Catte, direttrice dell’Autorità di Gestione – è il frutto di un processo di consultazione che ha visto la Regione Sardegna coordinare il lavoro dei 13 paesi aderenti al Programma per focalizzare i fondi su alcune tematiche cruciali per lo sviluppo integrato dei territori del Mediterraneo.»

Il lancio del bando è stato accompagnato da una campagna informativa, tutt’ora in corso, che prevede la realizzazione di eventi tecnici nei 13 paesi aderenti al Programma in meno di due mesi. In occasione della prima tappa, ieri in Tunisia, è intervenuto il Ministro per gli Investimenti, lo Sviluppo e la Cooperazione internazionale tunisino Fadhel Abdelkefi. «Il nostro interesse nei confronti di questo tipo di cooperazione ha molto a che fare con la sua apertura alle Regioni, alle autorità locali, alle Università e ai Centri di ricerca – ha evidenziato Abdelkefi -, elemento che rende possibile una più grande prossimità dei progetti alle popolazioni locali. Sono particolarmente contento del fatto che il programma considera tra le sue priorità il sostegno agli attori dell’economia sociale e solidale e ai giovani che si trovano al di fuori di un percorso di istruzione, formazione o lavoro.»

All’interno della componente transfrontaliera dello Strumento Europeo di Vicinato (European Neighbourhood Instrument), il Programma ENI CBC “Bacino del Mediterraneo” rappresenta la più importante iniziativa di cooperazione con 13 paesi coinvolti (Cipro, Egitto, Francia, Giordania,Grecia, Israele Italia, Libano, Malta, Palestina, Portogallo Spagna e Tunisia) e un budget di oltre 209 milioni di euro. Il ruolo di Autorità di Gestione, che prevede il coordinamento operativo del Programma, è stato affidato alla Regione Sardegna dai paesi partecipanti.
Ulteriori informazioni sul sito del Programma: www.enicbcmed.eu

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Entra nel vivo il progetto “Partenariati di cooperazione decentrata in materia di sviluppo locale innovativo basato sull’economia sociale e solidale (ESS) in Tunisia” che coinvolge la Regione Sardegna e il Governatorato di Jendouba e rappresenta una tappa degli accordi di partenariato promossi dalle regioni italiane coordinate dalla Sardegna e guidate, lo scorso anno, dal presidente Francesco Pigliaru nella missione in Tunisia.
Una delegazione tunisina, guidata dal segretario generale del Governatorato Tarek Ghodhbani, e costituita da rappresentanti di istituzioni, enti e associazioni di categoria, è impegnata, sino al prossimo 9 luglio, in una serie di incontri istituzionali e visite presso diverse aziende sarde, che operano principalmente nel settore agricolo e nell’ambito dell’agroalimentare, per un proficuo trasferimento di esperienze e buone pratiche.
Ieri, a Cagliari, l’avvio ufficiale da parte della Presidenza della Regione, rappresentata dal capo di gabinetto Gianluca Serra, dei lavori della missione della delegazione tunisina. I contenuti e le finalità dell’iniziativa sono stati illustrati oggi alla stampa dall’assessore degli Affari Generali Filippo Spanu insieme a Tarek Ghodhbani, a Emilio Gariazzo sindaco di Iglesias e presidente del Consorzio Ausi (Consorzio per le Attività Universitarie del Sulcis Iglesiente), Salvatore Cherchi, coordinatore del Piano Sulcis, Giovanna Medde, direttore del Servizio rapporti internazionali e con l’Unione europea, nazionali e regionali della Direzione generale della Presidenza e ad Anna Catte, direttore dell’Autorità di Gestione del Programma ENI CBC Med 2014 -2020 che si è soffermata sull’imminente avvio del primo bando.
«Il progetto di cooperazione tra la Regione e il Governatorato di Jendouba – ha spiegato l’assessore Filippo Spanu – è da inquadrare nella strategia del presidente Pigliaru e della Giunta di dialogo e apertura verso la sponda nord dell’Africa e verso l’Africa subsahariana. Vogliamo essere un’isola aperta al confronto e alle relazioni che possono portare vantaggi reciproci. Per affrontare i cambiamenti epocali che stanno caratterizzando il continente africano e porre un argine al fenomeno delle migrazioni è fondamentale intensificare i rapporti che generano positive ricadute nei territori.»
«Attraverso questi progetti – ha dichiarato il capo delegazione Tarek Ghodhbani – vogliamo trarre utili insegnamenti dalle vostre esperienze imprenditoriali. Il dialogo e il confronto sono indispensabili per il nostro sviluppo.» 
L’obiettivo del progetto “Partenariati di cooperazione decentrata in materia di sviluppo locale innovativo basato sull’economia sociale e solidale (ESS) in Tunisia”, che si basa sul principio della reciprocità, è quello di contribuire a migliorare la qualità dello sviluppo nel territorio di Jendouba con una particolare attenzione all’economia sociale e solidale. Nel contempo l’intervento mira a valorizzare nel Sulcis Iglesiente le nuove ed innovative forme di crescita economica. L’attuazione delle attività, che si svolgono in Tunisia e in Sardegna, è affidata al Consorzio Ausi che si avvale della collaborazione della Kip International School. Il progetto ha una durata di 12 mesi ed è stato finanziato dal ministero degli Affari Esteri insieme alla Regione e al Consorzio Ausi. Le risorse disponibili ammontano a 440 mila euro.
Il territorio di Jendouba. Il Governatorato di Jendouba, nel nord-ovest del paese, è a 150 chilometri dalla capitale Tunisi. Ha una popolazione di 400 mila abitanti e un’economia basata sulla produzione agricola. Confina con l’est dell’Algeria con una zona frontaliera di 135 chilometri e al nord si affaccia verso l’Europa, attraverso il Mediterraneo, con un litorale di 25 chilometri.
«Nei prossimi giorni – ha annunciato Anna Catte – la Regione lancerà il primo bando del programma ENI CBC Bacino del Mediterraneo 2014-2020 per il finanziamento di progetti di cooperazione del valore di 84,6 milioni di euro.» Tra le tematiche messe a bando, le sfide legate alla crescita economica dei territori attraverso lo sviluppo delle piccole e medie imprese, al ruolo propulsivo dell’innovazione e ricerca, all’inclusione sociale e alla lotta alla povertà e infine alla protezione dell’ambiente e al contrasto ai cambiamenti climatici.
All’interno della componente transfrontaliera della Politica Europea di Vicinato (European Neighbourhood Instrument), il Programma ENI CBC “Bacino del Mediterraneo” costituisce la più importante iniziativa di cooperazione in termini di paesi coinvolti e di risorse disponibili: sono presenti 13 paesi di cui 7 europei (Cipro, Francia, Grecia, Italia, Malta, Portogallo e Spagna) e 6 paesi della sponda sud del Mediterraneo (Egitto, Giordania, Israele, Libano, Palestina e Tunisia), con un budget di oltre 209 milioni di euro. Il Programma è stato adottato dalla Commissione Europea il 17 Dicembre 2015 e si pone l’obiettivo di incoraggiare uno sviluppo congiunto e integrato tra le due sponde del Mediterraneo.