22 November, 2024
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Consiglio regionale 3 copia

Sono ripresi poco dopo le sedici i lavori del Consiglio regionale. All’ordine del giorno le comunicazione del Presidente della Regione sul disegno di legge di revisione del Titolo V della Costituzione approvato dal Consiglio dei Ministri. In apertura di seduta il presidente del Consiglio, Gianfranco Ganau, ha comunicato all’Aula l’avvenuta costituzione del nuovo gruppo consiliare “Sardegna”. Ne fanno parte i consiglieri Modesto Fenu (presidente), Mario Floris, Edoardo Tocco e Paolo Truzzu.

Subito dopo il presidente Ganau ha sospeso i lavori per dieci minuti in attesa dell’arrivo del presidente della Regione Francesco Pigliaru.

Alla ripresa dei lavori, il presidente dell’Assemblea, Gianfranco Ganau, ha dato la parola al presidente Pigliaru.

Il Capo dell’esecutivo ha illustrato brevemente la posizione della Regione sarda sulla riforma del Titolo V della costituzione. Una riforma – ha detto Pigliaru – che mette a rischio la specialità della Sardegna ed espande la potestà legislativa dello Stato.

Noi – ha detto il presidente – difenderemo le prerogative della nostra autonomia e su questo punto porteremo avanti una battaglia insieme alle altre regioni speciali.

«Le potestà esclusive affidate dalla Costituzione alle Regioni autonome devono rimanere tali – ha detto il presidente della Regione Francesco Pigliaru -. La Regione deve continuare a poter decidere sulla gestione del territorio, sulla tutela del paesaggio, sulla scuola, sugli enti locali etc. Noi, ha aggiunto il presidente, siamo in grado di dimostrare di saper esercitare al meglio il nostro potere e di saper utilizzare le risorse a disposizione per lo sviluppo. Tuteleremo in ogni modo i nostri spazi di sovranità presenti e futuri. Domani ci sarà un primo confronto con le altre autonomie speciali. Il 14 aprile a Roma si terrà invece un incontro tra le delegazioni dei Consigli e degli esecutivi delle Regioni e delle Province autonome.»

Subito dopo le comunicazioni del presidente Pigliaru, è intervenuto in Aula il capogruppo dei Riformatori sardi, Attilio Dedoni, per illustrare la mozione del centrodestra sulla “Innovazione del Titolo V della Costituzone e in particolare sulla modifica del Senato nella quale è contemplata anche l’abolizione del regime di autonomia speciale della Sardegna”. L’opposizione su questo punto chiederà la convocazione straordinaria del Consiglio Regionale. «Serve una presa di posizione forte in difesa della nostra autonomia – ha detto Dedoni – Consiglio, Giunta e parlamentari sardi devono fare fronte comune per respingere questo tentativo di cancellare la specialità dei sardi.»

Un’altra mozione sulla riforma del Titolo V e del Senato della Repubblica, presentata dal centrosinistra, è stata invece illustrata dal capogruppo del Partito Democratico, Pietro Cocco.

«Concordo con il Presidente Pigliaru sull’esigenza di difendere le nostre prerogative di Regione autonoma – ha detto l’on. Cocco – attenti però ad insistere sul tema dell’identità rilanciato in Europa da movimenti xenofobi, reazionari e conservatori. Occorre puntare sul regionalismo,difendere la nostra autonomia e ragionare su una riforma degli statuti speciali mettendo in campo una proposta forte che veda insieme tutte le forze politiche della Sardegna.»

Nel dibattito è intervenuto il consigliere del neocostituito gruppo consiliare “Sardegna”, Edoardo Tocco, che ha ribadito la necessità di difendere le prerogative previste dallo Statuto Speciale. Secondo Tocco, è necessario portare a Roma una posizione unitaria per dare più forza alle rivendicazioni dell’Isola.

Una nuova “Carta de Logu” ha invocato, invece, Annamaria Busia (Centro Democratico) per costruire un nuovo rapporto con lo Stato.

«In questi anni la nostra autonomia ha subito uno svuotamento e una compressione non solo dall’esterno, ha detto l’on. Busia. La politica ha la colpa di non aver sfruttato gli spazi a disposizione». Al termine del suo intervento, l’on. Busia ha rivolto un appello all’Aula perchè sull’argomento si arrivi a una mozione unica.

dichiarazioni_program_presidente_pigliaru_02042014

Terza riunione del nuovo Consiglio regionale, questa mattina, dedicata alle dichiarazioni programmatiche del presidente della Giunta, Francesco Pigliaru.

Dopo le formalità di rito, il presidente ha comunicato all’Aula l’avvenuta costituzione del nuovo gruppo consiliare “Centro Democratico”, formato dai consiglieri on. Roberto Desini (presidente) on. Annamaria Busia (vicepresidente), on. Eugenio Lai e on. Gavino Manca (Lai e Manca, eletti rispettivamente nelle liste di Sel e Pd, hanno dato un’adesione tecnica).

Subito dopo,  il presidente Ganau ha dato la parola al presidente della Regione Francesco Pigliaru per la presentazione al Consiglio delle Dichiarazioni Programmatiche. (PSP)

«La campagna elettorale è finita e oggi sono il presidente di tutti i sardi». Con queste parole l’on. Francesco Pigliaru ha aperto le sue dichiarazioni programmatiche da presidente della Regione e ha ribadito in premessa l’impegno a dimostrarsi un presidente capace di dare risposte credibili anche ai tanti sardi che nelle ultime elezioni hanno scelto di non recarsi alle urne.

Ricreare la fiducia nella politica e riconquistare la fiducia dei cittadini è stato il primo compito «condiviso» indicato dall’on. Pigliaru ai consiglieri regionali della XV legislatura, insieme con l’auspicio ad un confronto leale «nei toni e nel merito» tra maggioranza e opposizione, senza fare ricorso, dunque, «a facili proposte demagogiche che, nella loro insostenibilità  economica e inefficacia di risultati concreti, creano prima illusioni e poi ulteriore sfiducia».

«La politica come servizio alla comunità» è l’elemento principale della legislatura che è stato indicato dal presidente della Giunta che non ha mancato di sottolineare come la Sardegna «impoverita e esausta»  è chiamata «a fare ancora dei sacrifici per rialzarsi». L’on Francesco Pigliaru ha affermato la necessità di «mettere la spesa corrente sotto controllo» per far ripartire gli investimenti pubblici e per favorire quelli privati e ha sottolineato che l’azione del governo in questo frangente potrà essere credibile se «il primo ad affrontare le fatiche sarà il ceto politico». Il presidente ha dichiarato di essere consapevole del dover guidare la Sardegna «nel peggior periodo della sua storia recente» e ha indicato il 2014 come l’anno che deve segnare una svolta per l’Isola e una grande occasione per ripartire.

L’on. Pigliaru ha dunque ricordato i dati che dimostrano come la Sardegna in questi anni sia «scivolata all’indietro» (riduzione del regionale del 7% rispetto al 2008; 80mila posti di lavoro perduti) e ha definito il livello della disoccupazione «una tragedia di dimensioni storiche» che ha portato alla crescita esponenziale del ricorso alla cassa integrazione in deroga (dal 2007 incremento del 500% delle ore autorizzate). Il presidente ha ricordato come la crisi arrivi dall’esterno («da mercati insufficientemente regolati e malamente governati») ma i suoi effetti siano stati moltiplicati dalla inadeguatezza di chi ha governato in Europa («con l’assurda visione del rigore dei conti pubblici»); da chi ha governato in Italia («con l’dea che l’incapacità di fare riforme e ridurre gli sprechi debba essere compensata imponendo agli Enti locali vincoli sempre più severi»); da chi ha governato in Sardegna («non ha capito che questa crisi richiede trasformazioni profonde, investimenti in istruzione e formazione insieme con istituzioni pubbliche in grado di assicurare flessibilità al sistema produttivo e sicurezza sociale a cittadini e lavoratori»).

Il presidente della Giunta ha indicato come prioritaria «la qualità istituzionale» e sottolineato a questo proposito come «troppo spesso persone non all’altezza della situazione sono state messe in ruoli di responsabilità, seguendo logiche di premio della militanza». Il presidente ha definito tali scelte «sbagliate» e ha formulato l’impegno a non ripeterle («per ciò che dipenderà da me e dalla Giunta la militanza non prevarrà mai sulla competenza»).

L’on. Pigliaru ha dunque declinato quella che ha definito «la nostra parola d’ordine» della «qualità istituzionale» e ha spiegato che significa: trasparenza, semplificazione e valutazione delle politiche. Il presidente ha indicato come obiettivo il volere fare della Regione e delle istituzioni sarde «un modello di riferimento per tutti» e di puntare ad una «Regione riformata» cioè «snella e organizzata per obiettivi e per funzioni». Il presidente della Giunta ha annunciato la volontà di voler procedere alla modifica delle principali leggi che regolano l’organizzazione della pubblica amministrazione (1/1977 e 31/1998) e la realizzazione della «banca dati delle competenze del personale regionale». Tra le iniziative imminenti il presidente della Giunta ha indicato la costituzione di «un tavolo di consultazione delle parti economiche e sociali, e dei cittadini utenti dei servizi» affiancato da uno specifico organismo tecnico per la «semplificazione». L’on Pigliaru ha inoltre ribadito come a trasparenza e semplificazione vada affiancata la valutazione degli effetti delle politiche perché «è essenziale dire quanto si spende e come, ma è ancora più importante conoscere quali risultati hanno prodotto quei soldi stanziati e spesi».

Il presidente si è detto consapevole che una riforma di questa natura debba essere adottata su iniziativa del Consiglio regionale e ha però auspicato «che l’adozione di questa essenziale riforma sia tra le prime che verranno discusse in Consiglio».

L’on. Pigliaru ha ricordato come il sistema delle Autonomie locali in questi anni abbia sofferto «di una colpevole trascuratezza» e ha definito prioritaria e urgente l’approvazione di una legge organica di riordino, insieme con l’impegno ad affrontare il tema delle Province e delle città metropolitane. Il presidente della Giunta ha ribadito «elemento fondamentale» dell’azione di governo l’attuazione di una politica di bilancio «rigorosa» perché – è stato il concetto espresso dall’on Pigliaru – la Sardegna non può presentarsi al tavolo del negoziato con lo Stato senza aver avviato una seria azione di «contenimento delle inefficienze e degli sprechi nella spesa della pubblica amministrazione». Da qui l’annuncio della costituzione di un gruppo di lavoro per condurre entro i prossimi sei mesi una «revisione della spesa» e l’impegno a promuovere politiche di sviluppo e a ridurre la pressione fiscale per le imprese. Il terzo elemento della politica di bilancio – indicato dal presidente della Giunta – è la predisposizione e la gestione della nuova fase di programmazione europea 2014-2020.

Per quanto attiene il rapporto con lo Stato, l’on Pigliaru ha indicato nel mancato adeguamento dei limiti di spesa del patto di stabilità, la principale criticità e ha ricordato come il rapporto tra spese consentite dal “patto” e entrate tributarie accertate è crollato «da valori medi del 70% negli anni 2007-2009 al 43% del 2013». Il presidente si è detto pronto, in caso di risposte negative da parte del governo, ad aprire anche una forte contrapposizione pubblica e ha invitato maggioranza e opposizione a condurre una battaglia comune con il coinvolgimento di tutti i parlamentari eletti in Sardegna. In prospettiva – ha dichiarato il presidente della Giunta – rimane l’impegno di ricostituire l’agenzia regionale delle entrate.

L’on Pigliaru ha quindi introdotto il tema delle “responsabilità condivise tra Regione e Stato” per quanto attiene le infrastrutture alcune delle quali, in questi anni, sono state lasciate decadere e invecchiare. L’impegno enunciato dal presidente è quello rivolto a completare gli investimenti strategici già realizzati («lavoreremo per sbloccare le nostre incompiute ma esigeremo che si sblocchino anche le incompiute che dipendono da altri»). Il presidente ha citato il caso del tratto Serrenti-Villasanta («uno scandalo che deve cessare») prima di affrontare il “problema dei trasporti”. In riferimento a quelli marittimi, il presidente ha annunciato la rinegoziazione con lo Stato e la Tirrenia della convenzione sottoscritta nel 2012 e ha confermato attenzione alle convenzioni per la continuità territoriale aerea con Roma e Milano, insieme con l’apertura di un confronto con le realtà locali, gli aeroporti e gli operatori turistici, per quanto attiene la continuità territoriale con gli scali minori (CT2). Il presidente ha sottolineato l’esigenza di una efficace integrazione con i collegamenti offerti dalle compagnie low cost verso le quali ha ribadito apprezzamento «per il determinante contributo offerto allo sviluppo dell’industria turistica».

In riferimento ai trasporti ferroviari il presidente della Giunta ha annunciato l’entrata in servizio dei nuovi treni acquistati dalla Regione e mai entrati in esercizio, e l’attivazione entro l’estate del contratto di servizio con Trenitalia.

L’on Pigliaru ha ricordato la necessità di procedere con l’approvazione del piano regionale dei trasporti insieme con la volontà di rimediare ai ritardi accumulati in questi anni.

Per quanto attiene il tema dell’energia il presidente ha assicurato che il lavoro del Galsi non andrà perduto e che la scelta tra il collegamento nazionale o la costruzione di rigassificatori sarà oggetto di una attenta valutazione di costi-benefici. L’on Pigliaru ha dunque affermato come «il parco di generazione elettrica dovrà fondarsi sul giusto mix di fonti e con un uso delle rinnovabili che crei ricadute sui territori e non esclusivamente consumo del suolo e delle risorse ambientali e paesaggistiche».

Obiettivo di questa Giunta, ha proseguito l’on. Pigliaru, è creare le condizioni per promuovere lo sviluppo del territorio e porre le basi per una società “equa e sicura”.

Equità sociale – ha sottolineato il presidente della Regione – significa pensare al miglioramento della vita di tutte le persone, al sostegno dei genitori che lavorano, degli anziani, dei disabili e non autosufficienti, dei migranti e dei poveri. Per questo, ha annunciato Pigliaru, la legge n.162 sulle non autosufficienze sarà prorogata di tre mesi in modo da avere il tempo per rendere più efficienti gli investimenti, senza tagli ma anche senza sovrapposizioni.

«C’è tanta gente in difficoltà, dobbiamo tener conto di tutti e non privilegiare nessuno.»

Per garantire l’equità sociale è però necessario avere un sistema sanitario efficiente, ha detto l’on. Pigliaru, che ha puntato l’indice contro la gestione degli anni scorsi. Una  gestione, ha affermato il presidente, caratterizzata dall’assenza di programmazione, dal mancato utilizzo delle risorse per gli investimenti, dalla scarsa integrazione tra politiche sanitarie e sociali e da una spesa farmaceutica fuori controllo.

«Il nostro obiettivo è la riorganizzazione dell’intero sistema per assicurare equità, universalità e uniformità dell’assistenza in tutti i territori dell’Isola. Per far questo – ha detto il presidente della Regione – occorre favorire la piena integrazione tra politiche sociali e sanitarie  e puntare su un piano di investimenti per l’edilizia e  l’innovazione tecnologica. Ma soprattutto, ha detto ancora l’on. Pigliaru, serve una gestione delle sanità indipendente dalle ingerenze politiche.»

«La salute si difende anche con la qualità ambientale. Nel programma della Giunta si punta ad una riduzione delle emissioni. Meno carbone, più gas – ha detto il presidente – più raccolta differenziata, meno discariche. La tariffa unica regionale per lo smaltimento è una delle priorità delle politiche ambientali, cosi come le bonifiche ambientali. Per questo, ha annunciato l’on. Pigliaru, vogliamo far funzionare l’IGEA e rendere subito disponibili i 150 milioni di euro stanziati per gli interventi nelle aree minerarie dismesse. Sostenibilità ambientale, green economy e nuove opportunità di lavoro legate all’ambiente saranno le linee strategiche del nuovo governo regionale.»

«Un occhio di riguardo sarà rivolto alla difesa del suolo e alla riduzione del rischio idrogeologico. Un pezzo di Sardegna è in pericolo – ha aggiuno l’on. Pigliaru – per fattori naturali ma anche per un’antropizzazione sbagliata. E’ necessario intervenire sulle emergenze e, allo stesso tempo, pianificare una gestione virtuosa del territorio. A breve, ha anticipato il presidente, sarà attivato il Centro Funzionale Decentrato della Protezione Civile. Occorre impegnarsi per recuperare le risorse regionali e statali da destinare alla ricostruzione e ai rimborsi per i danni provocati dall’alluvione  dello scorso autunno. Per uscire dalla crisi bisogna puntare sull’istruzione . Una popolazione istruita è la migliore assicurazione contro i rischi di un’economia globale in continua evoluzione.»

«I numeri sono drammatici: in Sardegna un ragazzo su quattro non completa la scuola dell’obbligo, cinque su sei non riescono a laurearsi. Dati inaccettabili, secondo Pigliaru, per una regione europea. Occorre invertire la rotta. Il tasso di dispersione scolastica è allarmante, soprattutto nelle zone interne dove si vivono situazioni di crescente difficoltà. La Giunta – ha annunciato l’on. Pigliaru – presenterà a breve un piano straordinario per l’istruzione con alcune priorità: a) incentivazione delle scuole dell’infanzia, b) lotta alla dispersione scolastica con l’attivazione di servizi per l’orientamento, il sostegno alle famiglie e alle autonomie scolastiche, l’aggiornamento dei docenti.

Tra le azioni programmate, anche un robusto intervento finanziario per la riqualificazione degli edifici scolastici. Ai 30 milioni di euro già disponibili si aggiungeranno altre significative risorse nelle prossime settimane.

Grande attenzione, sarà rivolta anche alle imprese. Serve in Sardegna un “sistema produttivo flessibile” che consenta alle aziende di utilizzare le trasformazioni del mercato e le opportunità offerte dall’innovazione tecnologica. Alla flessibilità che rischia di creare ingiustizie sociali, ha sottolineato il presidente, bisogna però affiancare adeguate politiche di sostegno ai lavoratori in difficoltà.»

«L’attuale sistema di protezione sociale dei disoccupati è inadeguato – ha affermato l’on. Pigliaru – serve un nuovo modello che incentivi i soggetti in difficoltà a cercare un nuovo lavoro offrendo efficienti servizi per l’impiego che aiutino i lavoratori a ricollocarsi nel mercato. Nelle prossime settimane sarà presentato il Piano “Garanzia Giovani” che prevede la presa in carico dei ragazzi nella fascia d’età 15-29 anni per i quali saranno attivati percorsi formativi personalizzati. La Giunta lavorerà anche per facilitare l’accesso al credito da parte delle imprese e il riordino della normativa sulla contribuzione pubblica.»

Il presidente ha voluto inoltre indicare anche altri due fattori che concorrono allo sviluppo dei territori: la parità di genere e la qualità paesaggistica.

«Sul primo punto la Giunta – ha detto Pigliaru – lavorerà per garantire alle donne condizioni paritarie per l’accesso al mondo del lavoro, reali politiche a sostegno delle famiglie, una cabina di regia sulle Pari Opportunità. Dal Presidente della Regione anche l’impegno per la riforma della legge elettorale “del tutto deludente in termini di una equilibrata rappresentanza di genere”.»

«Sul secondo punto – ha ricordato il presidente – la Giunta punta a gestire il necessario aggiornamento del Piano Paesaggistico Regionale, salvaguardandone i principi e mantenendo alta la tutela del bene paesaggistico. Si lavorerà inoltra ai Testi Unici sull’Urbanistica e l’Edilizia per favorire l’approvazione dei PUC da parte dei Comuni.»

Al termine  del suo intervento l’on. Pigliaru ha ricordato le numerose vertenze aperte. «Il nostro impegno – ha detto – è salvare il salvabile compatibilmente con i vincoli imposti dalla normativa europea. Siamo pronti alla sfida che ci attende, ha detto il presidente della Regione, ho fiducia nella maggioranza che rappresenta le tante anime della Sardegna, ma anche nell’opposizione che, confido, ricoprirà il suo ruolo in maniera battagliera ma costruttiva.»

«Il mondo è cambiato – ha concluso l’on. Pigliaru – problemi  nuovi impongono soluzioni nuove. Solo attraverso politiche moderne possiamo restituire speranza alla Sardegna. Dobbiamo avere il coraggio delle scelte con determinazione e senso di responsabilità.»

Subito dopo l’intervento del presidente della Regione, il presidente del Consiglio, on. Gianfranco Ganau, ha convocato una breve conferenza dei capigruppo, al termine della quale ha dichiarato chiusa la seduta e rinviato i lavori a domani. All’ordine del giorno il dibattito sulle Dichiarazioni Programmatiche del presidente della Regione e l’elezione di tre segretari dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio Rr

I lavori del Consiglio riprenderanno domani mattina alle ore 10.00.

Palazzo del Consiglio regionale 3 copia

Si è costituito questa mattina in Consiglio regionale il gruppo consiliare Centro Democratico Sardegna. Ne fanno parte i consiglieri Roberto Desini, nominato presidente del gruppo, Anna Maria Busia nominata vicepresidente e i consiglieri Eugenio Lai e Gavino Manca che hanno dato la loro adesione tecnica.