Audizione nella Terza commissione del Consiglio regionale della responsabile dell’autorità di gestione del programma operativo Enpi-Cbc “Bacino del Mediterraneo”.
Con l’audizione della dottoressa Anna Maria Catte, responsabile dell’autorità di gestione del programma Enpi-Cbc, si è concluso, nella Terza commissione consiliare, il ciclo di incontri sui fondi comunitari. Il presidente della commissione, Franco Sabatini (Pd), ha sottolineato come, il poter vantare l’autorità di gestione del programma per «la politica europea di vicinato» e per la «cooperazione transfrontaliera del Mediterraneo», rappresenti per la Regione sarda un motivo di orgoglio e insieme una grande opportunità per l’intera Isola. Il presidente Franco Sabatini ha, dunque, assicurato le opportune iniziative politiche per sensibilizzare i tre eurodeputati eletti in Sardegna, perché in sede comunitaria siano garantite risorse e attenzioni all’area del Mediterraneo, evitando che si continui, nell’ambito dei programmi di bacino, a privilegiare l’area Est (programma Mar Nero) e il programma rivolto ai Paesi del Baltico.
La dottoressa Anna Maria Catte, in apertura del suo intervento, ha ribadito che la Regione sarda è stata riconfermata autorità di gestione del programma Eni per il settennio di programmazione 2014-2020. Dunque, cambia la sigla (da Enpi a Eni) rispetto al periodo 2007-2013, ma resta la delega della commissione europea alla Regione sarda, per gestire il programma che rappresenta lo strumento finanziario della “politica europea di vicinato” e che ha come obiettivo quello di evitare l’emergere di nuove linee di divisione tra l’Ue e i Paesi vicini, insieme con il rafforzamento della stabilità, della sicurezza e del benessere sui confini europei.
Il budget totale Enpi per il settennio 2007-2013 è stato di 11 miliardi di euro e il 5% delle risorse è stato destinato ai programmi di cooperazione transfrontaliera. Il programma del bacino del Mediterraneo (la cui area di cooperazione comprende 76 Regioni di 14 Paesi per un totale di 110 milioni di abitanti, ci partecipano: Cipro, Egitto, Francia, Grecia, Giordania, Israele, Italia, Libano, Malta, Palestina, Portogallo, Spagna, Tunisia, mentre è sospesa la partecipazione della Siria) ha avuto un budget (2007-2013) di 200 milioni di euro (183 milioni per finanziare i progetti) ed ha registrato nei tre bandi lanciati, un totale di 1.994 proposte progettuali, con una richiesta di risorse 18 volte superiore rispetto a quelle disponibili.
«La Sardegna – ha spiegato la dottoressa Catte – è la seconda Regione italiana (dopo il Lazio) per numero di progetti finanziati e il numero di attori coinvolti nelle richieste di finanziamento. Sul totale dei 95 progetti approvati e finanziati, 20 progetti coinvolgono 35 attori sardi, tra i quali 8 in qualità di capofila. Il totale delle risorse Enpi destinate ad attori sardi è pari a 8,6 milioni di euro. Cifre che fanno della Sardegna una delle Regioni più attive e di successo in termini di progetti finanziati dopo la Catalogna, la Provence-Alpes-Cote d’Azur e il Lazio.»
Il programma per il bacino del Mediterraneo con il nuovo strumento “Eni” 2014-2020 è in via di ultimazione: il regolamento è stato adottato nel marzo 2014 e la dotazione finanziaria è di 15.4 miliardi di euro (nel periodo 2007-2013 era di 11 miliardi di euro) mentre resta invariata la percentuale di risorse destinate alle cooperazione internazionale: 5%. La presentazione alla Commissione europea del programma operativo è prevista per l’inizio del 2015 mentre l’adozione è stimata entro la metà del 2015.