22 November, 2024
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Bimbi di Fukushima_SanGiovanni

Sedici bambini di Fukushima sono arrivati oggi al San Giovanni di Dio di Cagliari per le visite radiologiche. Sono i controlli medici che da cinque anni vengono fatti dall’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari sui bimbi e i ragazzi esposti al pericolo di radiazioni in seguito al disastro che ha colpito il nord-est del Giappone l’11 marzo 2011.

A visitare i bambini il medico radiologo Valerio Tuveri che li ha sottoposti a diversi esami, tra i quali quelli tiroidei. «La tiroide – spiega Tuveri – è bersaglio delle radiazioni e per noi è importantissimo monitorarne la funzionalità». Ai controlli ha partecipato anche il direttore sanitario dell’Aou di Cagliari, Nazareno Pacifico.

L’iniziativa, nata nel 2011 su spinta della professoressa Anna Maria Nurchi, della Clinica Pediatrica, è stata portata avanti con amore e dedizione dai medici e operatori della Radiologia dell’Aou di Cagliari. Si inserisce nel quadro di collaborazione con i volontari dell’Associazione Orto dei sogni che ogni anno portano a Cagliari i bimbi di Fukushima per un soggiorno vacanza ma anche per effettuare controlli medici importantissimi per la salute dei piccoli.

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Comunicato stampa n. 1

Da giovedì 19 a sabato 21 maggio, all’Hotel Catalunya di Alghero si tiene il secondo congresso regionale di area pediatrica dal titolo “I bambini sono il  nostro futuro”. Organizzato dalla Società italiana pediatria-Sardegna (presidente Giuseppe Masnata, pediatra Azienda Brotzu), l’evento realizza un’aggregazione professionale mai vista: quattordici Società scientifiche, due gruppi e le Università isolane. Specialisti, esperti, docenti motivati nel rilanciare gli aspetti salienti della professione. Al congresso sono stati invitati il rettore Maria Del Zompo e il pro rettore per la medicina, Francesco Marongiu.

Dall’ecografia clinica in neonatologia a chirurgia, genetica medica, malattie rare, cardiologia, alimentazione e procedure di assistenza al bambino critico. Una scaletta ad alto impatto assistenziale, clinico e di ricerca. I lavori sono presieduti da Giuseppe Masnata, Silvio Ardau, Antonio Balata, Loredana Boccone, Alessandro Canetto, Maurizio Crisafulli, Giuseppe Lixia, Alessandra Meloni, Basilio Mostallino, Giovanni Ottonello, Umberto Pelosi, Sabrina Pilia, Carlo Ripoli, Giovanna Solinas, Georgios Loudianos, Monica Urru, Paolo Zandara. Tra i partecipanti i docenti dell’Università di Cagliari Paolo Moi, Anna Maria Nurchi, Vassilios Fanos, Gavino Faa e Alessandro Zuddas. Il Comitato scientifico è composto da Osama Al Jamal, Roberto Antonucci, Antonio Cualbu, Giuseppe Masnata, Giovanni Ottonello, Umberto Pelosi, Paolo Pusceddu, Gianfranco Temporin e Alberto Villani. Nello staff organizzatore Osama Al Jamal, Roberto Antonucci, Lino Argiolas, Marta A. Bernassola, Antonio Chiarolini, Cecilia Marcheselli, Anna Maria Marinaro, Mauro Giorgio Olzai, Paola Pani, Umberto Pelosi. Di fatto, una combinazione fruttuosa multidisciplinare che associa problematiche e istanze di vecchia e nuova data. L’accreditamento del congresso più due corsi prevede 22,5 crediti Ecm.

«La categoria ha il diritto/dovere di partecipare al processo di riorganizzazione sanitario in ambito regionale» dice Giuseppe Masnata. Lo specialista (responsabile Centro uropatie e spina bifida reparto pediatrico Azienda Brotzu-componente direttivo nazionale Sip) ha messo assieme i rappresentanti degli atenei sardi, Società e Associazioni (Società italiana pediatria, Federazione italiana medici pediatri, Società italiana neonatologia, Società italiana medicina emergenza urgenza pediatrica, Società italiana pediatria ospedaliera, Società italiana endocrinologia e diabetologia pediatrica, Società italiana neuropsichiatria infanzia e adolescenza, Società italiana allergologia e immunologia pediatrica, Società italiana malattie respiratorie infantili, Società italiana malattie genetiche pediatriche e disabilità, Società italiana cardiologia pediatrica, Società italiana gastroenterologia, epatologia e nutrizione pediatrica, Società italiana neurologia pediatrica, Società italiana medicina perinatale, Associazione culturale pediatri, Sindacato italiano specialisti pediatri).

«La scelta di condividere con tutti i pediatri, dagli ospedalieri a universitari, di famiglia e consultoriali, neonatologi e chirurghi, il congresso di area pediatrica, ha un obiettivo, una responsabilità personale e sociale: il benessere dei bambini.»

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Per la terza estate di fila gli specialisti dell’Università guidati da Paolo Randaccio verificano il livello di contaminazione radioattiva sui piccoli in vacanza per un mese in Sardegna e vittime del disastro nucleare del 2011. Dal 26 luglio dieci femminucce e sei maschietti soggiornano a Marrubiu. I dati riscontrati sono incoraggianti.

La storia che affianca i ricercatori del laboratorio di radioattività del dipartimento di Fisica dell’ateneo di Cagliari si è aperta nel 2012 e prosegue tuttora. L’organizzazione di promozione sociale on lus “Orto dei Sogni” cura da allora il soggiorno di un mese in Sardegna di sedici bambini delle scuole elementari di Fukushima. La città giapponese nel 2011 è stata teatro di un disastro nucleare. Anche questa estate gli studiosi dell’Università del capoluogo eseguiranno le analisi sulla contaminazione radioattiva nei piccoli ospiti giapponesi.

«Negli anni precedenti abbiamo verificato che dopo un mese di permanenza in territorio salubre, mangiando cibo sano ed esente da contaminazione radioattiva, la concentrazione di Cesio radioattivo presente nell’organismo dei bambini di Fukushima si è notevolmente ridotta» dice Paolo Randaccio. Il responsabile del servizio di radioprotezione e del laboratorio di radioattività ambientale del dipartimento di Fisica, spiega: «La riduzione ci ha portato a concludere che nell’alimentazione della popolazione giapponese dell’area di Fukushima è ancora presente una traccia di radioattività derivante dal disastro nucleare». E ancora. «La traccia riscontrata è molto modesta, assai inferiore al livello di radioattività naturale presente in tutti gli organismi viventi e derivante soprattutto dal Potassio 40. Solo con la strumentazione sofisticata del nostro laboratorio – rimarca il professor Randaccio – si è riscontrata la traccia iniziale di contaminazione, valutato il coefficiente di riduzione ed effettuate le considerazioni sul metabolismo del Cesio». All’iniziativa collaborano anche gli specialisti dell’Azienda ospedaliera universitaria di Cagliari e dell’ospedale Brotzu, Anna Maria Nurchi, Roberto Minelli e Valerio Tuveri.

Dal 26 luglio al 21 agosto, dieci bambine e sei bambini della scuola elementare di Fukushima soggiornano per un mese a Sant’Anna (Marrubiu) nella casa parrocchiale Caritas diocesana. La quarta edizione del soggiorno estivo rientra nell’iniziativa “Casa Orto: la nostra casa italiana 2015”. «A quattro anni dal terremoto nel Tohoku, lo scorso maggio – scrive l’associazione Orto dei Sogni – sono emersi dati preoccupanti: secondo la prefettura di Fukushima tra i 385 mila bambini esaminati, per 103 è stato riscontrato un cancro alla tiroide». Nata a Milano, l’associazione prosegue le attività con un credo: «Il futuro di questi bambini è anche il nostro. Vivere nella natura, mangiare cibo fresco e sano, aprire gli occhi al mondo conoscendo culture e valori diversi è ciò che faranno i bambini, che penseranno così al loro futuro con più speranza. Fattori che sono anche le linee guida della nostra associazione. Per i bambini l’esperienza del soggiorno in Sardegna è molto positiva, per la salute fisica e per la loro voglia di vivere con aspettative nei confronti del futuro». Tra le attività in programma a Sant’Anna, il laboratorio di Origami e di calligrafia giapponese che coinvolge i bambini di Fukushima e i coetanei locali.