22 November, 2024
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«Il risultato di trent’anni di Autonomia dell’amministrazione comunale è quello che abbiamo davanti agli occhi: la differenza tra quello che era Stintino e quello che la pubblica amministrazione faceva per il paese e i suoi cittadini e quello che è oggi e che fa per gli stintinesi». Con queste parole, sabato sera il sindaco Antonio Diana ha voluto sottolineare come il paese, da piccolo borgo di pescatori e frazione di Sassari, sia diventato Comune autonomo capace di amministrarsi e autogestirsi.

Una cerimonia sentita e partecipata quella che, organizzata nella sala consiliare del Comune per celebrare l’importante “compleanno” amministrativo, ha visto avvicendarsi, e portare la propria testimonianza, gli ex sindaci e i componenti del comitato per l’autonomia.

L’8 agosto del 1988 rappresenta per Stintino una data storica, quasi come la nascita dello stesso paese. In quel giorno d’estate di trent’anni fa, il borgo dei pescatori diventava Comune autonomo, smetteva la veste di circoscrizione comunale del comune di Sassari per indossare gli abiti di amministrazione comunale. «Un’amministrazione che non ci sarebbe stata – ha detto Lorenzo Diana, sindaco dal 1998 al 2007 – senza la lotta per l’autonomia, un percorso accidentato e difficile».

Un percorso che passò anche attraverso l’aiuto politico della segreteria Dc guidata da Giuseppino Schiaffino e «attraverso i tanti amici che non abbiamo dimentica e che aiutarono Stintino in questa impresa», ha aggiunto Antonio Diana.

E tante sono state le opere pubbliche realizzate in trent’anni e tra queste, ha ricordato Giovanni Greco – sindaco dal 1991 al 1998 – nella sua lettera letta dall’assessore Antonella Mariani, la pista ciclabile per la Pelosa, il centro culturale di via Marco Polo, l’ampliamento del primo depuratore, il progetto di riqualificazione della strada per la Pelosa e il centro servizi, l’ampliamento delle scuole medie e l’iter per la realizzazione del primo museo della Tonnara.

A ricordare Gavino Benenati, primo sindaco di Stintino dal 1989 al 1991, è stata la cugina Veronica Benenati che, nel ricordare l’impegno dei protagonisti, «l’elezione a primo cittadino fu per lui anche il naturale suggello per l’attività svolta negli anni di lotta per l’autonomia».

Il ricordo è quindi volato a quanti lottarono per arrivare a questo importante traguardo. A partire dai componenti del Comitato: Fortunato Benenati, Totato Denegri, Giovannino Diana, Baingio Maddau, Fanco Valle, Gavino Valle, Gavinuccio Schiaffino, Gavino Pippia, Fortunato Denegri e ancora Gavino Benenati. E proprio ai componenti di quel comitato che nel 2008 l’amministrazione comunale aveva dedicato la sala consiliare.

Alla mente, con non poca commozione, sono ritornate le prime riunioni svolte a casa di Giovannino Diana fatte «con la consapevolezza che ogni popolo ha il diritto di autogovernarsi, che l’eccessiva distanza del nostro territorio dal Comune di Sassari e la trascuratezza con la quale loro ci amministravano ci spingeva a pensare che l’obiettivo dell’autonomia del nostro progetto era giustissimo», ha detto Fortunato Benenati che, assieme a Gavino Pippia, fece parte del Comitato.

E dalle parole di Gavino Pippia traspare proprio una grande emozione. La sua, come quella di molti altri suoi “colleghi” e concittadini, è la storia di un impegno che dal Comitato lo porta a diventare poi consigliere comunale, vice sindaco e, dal 2007 al 2012, a ricoprire la carica di primo presidente del consiglio comunale. «Con la volontà e con l’impegno – ha detto – si possono raggiungere risultati impensati. E i giovani di oggi se applicheranno volontà e dedizione potranno fare ancora grandi cose per questo paese».

«Trent’anni sono volati – ha chiuso Antonio Diana, sindaco ininterrottamente dal 2007 – e tanto è stato fatto. Il tutto è frutto di grande lavoro che dà merito a chi ha amministrato Stintino in questi anni». Un ricordo quindi è andato a chi ricoprì il ruolo di amministratore e adesso non c’è più: Marco Satta, Giovannino Bosco, Battista Calvisi, Antonino Pilo e Giangiacomo Peragallo.

Alla cerimonia hanno partecipato anche la presidente del consiglio comunale Marilena Gadau, i consiglieri e assessori comunali attuali. A moderare gli interventi è stata l’assessore della Cultura Francesca Demontis.

A chiusura della manifestazione, è stata inaugurata la statua che celebra appunto il trentennale. Realizzata da Francesco Cadeddu, la scultura in due blocchi, in trachite di Ittiri, raffigura una donna, il rais della tonnara e un operaio, con alla base la scrittia indipendenza ed il logo del Comune.

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Hanno dimostrato preparazione e conoscenza e con molta tranquillità hanno fatto agli esperti domande su tartarughe e parchi. Con altrettanta facilità e prontezza hanno poi risposto ai quesiti dei relatori sui rischi dell’inquinamento da plastica. I bambini e i ragazzi delle scuole elementari e medie di Stintino sono stati i veri protagonisti della giornata di educazione ambientale “Say no to plastic pollution”, organizzata mercoledì al Mut dal comune di Stintino in collaborazione con il Parco nazionale dell’Asinara.

Un’occasione per fare sensibilizzazione e, soprattutto, per avviare una importante attività di promozione sull’utilizzo di buone pratiche per il rispetto dell’ambiente e dei mari. Perché i mari sono in pericolo. Lo dicono le numerose ricerche che ogni anno vengono pubblicate a livello mondiale che parlano di circa 8-15 milioni di tonnellate di plastica che finiscono in mare ogni anno. Nel 2016 in occasione del Forum economico mondiale, un dossier presentato a Davos metteva in guardia dal pericolo dell’inquinamento da plastica, parlando di 150 milioni di tonnellate già presenti negli oceani e il rischio di avere nel 2050 più plastica che pesci in mare. Un problema enorme che ha ripercussioni negative anche sulla salute dell’uomo, perché quei rifiuti producono microplastiche che poi finiscono con l’essere mangiate dai pesci ed entrare, così, nella catena alimentare umana.

Un problema che ha evidenziato anche il video mostrato da Marialisa Panu, rappresentante di One Ocean Foundation, la fondazione nata per sviluppare progetti specifici atti a diffondere la consapevolezza su quanto siano urgenti azioni per la preservazione dell’ambiente marino. «Uno di questi esempi – ha detto Marialisa Panu – è la Charta Smeralda, una Costituzione per la tutela del mare, un codice etico e comportamentale che racchiude principi e azioni a tutela dei mari e che invitiamo tutti a sottoscrivere.»

Si inizia quindi con piccole azioni e, tra queste, un esempio l’ha portato il sindaco di Stintino Antonio Diana che ha illustrato l’attività portata avanti dal comune di Stintino con il regolamento sulla Pelosa e le spiagge del territorio stintinese. «Grazie alla raccolta di cicche di sigarette realizzata questa estate – ha detto il primo cittadino – nel nostro piccolo abbiamo preservato la nostra spiaggia gioiello da rifiuti che impiegherebbero decenni prima di essere smaltiti dall’ambiente, con conseguenze anche su flora, fauna e uomo».

L’ambiente marino dell’Asinara, con le sue caratteristiche e i suoi “abitanti”, è stato illustrato dal direttore dell’Area marina protetta Vittorio Gazale e da Laura Pireddu, rappresentante di Crama, l’associazione presente sull’isola parco con il centro di recupero di animali marini. I due hanno parlato agli alunni del problema delle plastiche e degli effetti su pesci e, in particolare, sulle tartarughe che sull’Asinara trovano un piccolo “ospedale” attrezzato per loro.

Il presidente di Federparchi Giampiero Samuri, accompagnato dal direttore del Parco dell’Asinara Pier Paolo Congiatu, con un breve video ha voluto illustrare alla giovane platea l’importanza della presenza dei parchi in Italia, che rappresentano una vera e propria risorsa.

«Il messaggio di oggi è chiaro – ha chiuso l’assessore comunale della Pubblica istruzione Antonella Mariani – e ci deve vedere protagonisti attivi nella prevenzione e nella educazione verso l’ambiente, risorsa di tutti e per tutti da condividere con le generazioni presenti e future.»

La giornata di educazione ambientale, hanno fatto sapere dal Parco dell’Asinara, sarà replicata anche in altre scuole del territorio che, attraverso le amministrazioni comunali, si renderanno disponibili ad accogliere l’iniziativa.

 

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«La vostra è una iniziativa speciale e lo dico da cittadino libanese oltre che da cittadino del mondo. Sono convinto che questo genere di appuntamenti possano avere un effetto domino sulle persone che, in questo modo, possono convincersi che al mondo siamo tutti uguali.»

Lo ha detto questa mattina Majid Talal Arslan, principe libanese e ricercatore in Scienze politiche e Relazioni internazionali, che questa mattina a palazzo comunale ha incontrato il primo cittadino di Stintino Antonio Diana.

«La Sardegna – ha detto il sindaco di Stintino – ha un legame anche storico con il Libano e con la nostra iniziativa, che portiamo avanti dal 2015, vogliamo contribuire alla diffusione del dialogo con i popoli del Medio Oriente, del resto del Mondo, che hanno culture e religioni diverse.»

Il principe libanese è a Stintino perché domani, sabato 24 novembre, parteciperà alla quarta edizione del convegno Dialogando che metterà al centro dell’incontro i temi della religione, dell’identità e della cooperazione tra Europa, Africa e vicino Oriente. Il convegno è in programma sabato, alle ore 9,30, al museo della Tonnara.

Il principe libanese è specializzato in Medio Oriente e studia la politica lo sviluppo della consapevolezza politica tra i giovani in Libano. Dato il suo background familiare, infatti, è figlio dell’emiro Talal Arslan capo del Partito democratico libanese, rappresenta un esempio della futura élite politica in Libano e nella regione araba.

Prima dei saluti, il sindaco ha donato al principe due libri, uno su Stintino ed uno sull’Asinara. All’incontro hanno partecipato anche l’assessore Antonella Mariani, il vicesindaco Angelo Schiaffino e la presidente del Consiglio comunale Marilena Gadau. Il principe era accompagnato da Faisal Mosleh, direttore del Centro studi strategici libanese.

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È stata intitolata al Cristo Risorto e dedicata ai fondatori di Stintino: questa mattina la nuova cappella del cimitero del paese è stata consacrata con una cerimonia che ha visto la partecipazione dell’arcivescovo di Sassari monsignor Gianfranco Saba. L’edificio di culto arricchisce ulteriormente il nuovo cimitero che sorge all’ingresso del paese.

«La realizzazione di questo edificio e del nuovo cimitero – ha detto il sindaco Antonio Diana a margine della celebrazione – parte da lontano, con la giunta di Lorenzo Diana ed è proseguita in questi anni, per arrivare ai giorni nostri. Fa parte di un progetto più ampio, perché vuole rafforzare lo spirito di solidarietà e sociale e che ha visto le amministrazioni stintinesi impegnate, appunto, nella realizzazione di altri edifici a beneficio della nostra collettività.»

Il primo cittadino ha ricordato quindi la palestra, la biblioteca e il progetto per la costruzione della casa per anziani e quanti con il loro impegno, dal consigliere Marco Satta – scomparso da alcuni anni – allo storico presidente del consiglio comunale Gavino Pipia, dall’assessore Angelo Schiaffino all’attuale assessore dei Lavori pubblici Antonella Mariani, hanno contribuito a raggiungere questi importanti risultati.

La realizzazione della nuova cappella rappresenta, inoltre, «un momento di testimonianza da parte dell’amministrazione comunale e della comunità, un atto di cura e rispetto della persona – ha detto monsignor Gianfranco Saba – in vita, nella morte e dopo la morte, nella vita eterna. Un atto di testimonianza che tiene sempre viva la fede». L’arcivescovo si è detto quindi contento di questa «realtà costruita in questo luogo di vita, un’architettura semplice che ispira uno slancio verso l’alto».

I lavori per la nuova cappella, completati di recente, sono stati realizzati dalla ditta Gecomar di Marco Longo con un investimento da parte del Comune di circa 260mila euro. Le opere hanno consentito di realizzare una cappella di circa 60 metri quadrati e una camera mortuaria di circa 15 mq.

L’edificio è stato progettato dall’architetto Valeria Dasara, con la collaborazione del geometra Giovanni Barabino.

In via provvisoria il piazzale antistante è stato realizzato in cemento mentre quello definitivo sarà in cemento architettonico.

Sempre nella parte nuova del cimitero, in prosecuzione del primo blocco di loculi realizzato alla sinistra dell’ingresso, è prevista la realizzazione di un nuovo gruppo di 36 loculi e 6 celle cinerarie. La costruzione partirà al termine della gara d’appalto da 40mila euro, la cui conclusione è prevista per fine anno.

Nei giorni scorsi, intanto, nell’ala storica del cimitero, l’obelisco in cemento con al vertice una croce in legno è stato sostituito da una croce in acciaio. Al termine della partecipata funzione religiosa all’interno della nuova cappella, accompagnato dal parroco di Stintino, don Andrea Piras, l’arcivescovo di Sassari ha benedetto anche la nuova croce.

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Hanno recuperato gli anni scolastici persi e, dopo un grande impegno, si sono diplomati, in media, con un voto di 70 su 100. Sono gli studenti che hanno frequentato i corsi che, avviati dal Comune in collaborazione con l’Istituto Europa, si sono svolti dal 2015 a oggi. Corsi extrascolastici che hanno permesso ai sette studenti, età media 35 anni, di conseguire tra il 2017 e il 2018 il diploma di geometra e la maturità di liceo linguistico. In venti, invece, hanno conseguito le patenti a motore e a vela in corsi istituiti dal Comune.

«Una bella soddisfazione – commenta l’assessore comunale della Pubblica istruzione Antonella Mariani – abbiamo permesso a nostri concittadini di frequentare le lezioni e raggiungere un traguardo per loro importantissimo. Non è da tutti rimettersi in gioco a quasi 40 anni per ottenere il diploma. Si tratta di persone, uomini e donne, che in parte sono già inseriti nel mondo del lavoro.»

Se il Comune da una parte ha finanziato il loro studio, pagando il corso e le tasse, gli studenti da parte loro hanno messo una buona dose di costanza e tanta volontà. E alla fine il risultato è arrivato. Nel 2015 erano partiti in 20 e adesso, nel 2018, ad arrivare a chiusura di corso sono stati in sette. Di questi uno ha conseguito il diploma di geometra e gli altri sei la maturità di liceo linguistico.

Le lezioni, coordinate dall’insegnante Marisa Zuddas, si sono svolte tra la biblioteca comunale di piazza dei 45 e il centro culturale di via Marco Polo e hanno consentito la frequenza anche di non residenti nel territorio comunale.

L’iniziativa si inserisce nell’ambito delle politiche di sostegno alle famiglie e ai giovani avviate dall’amministrazione comunale. «Con questi corsi – spiega il sindaco Antonio Diana – vogliamo dare ai nostri concittadini un’opportunità per completare la loro formazione che, per vari motivi, non hanno potuto portare a termine nei tempi canonici».

Per Stintino si è trattato di una vera e propria novità che, in questi anni, si è aggiunta ai corsi di lingua, a quelli per barman, del brevetto di bagnino, quindi della patente di guida, ai corsi di formazione per l’utilizzo dei pc e software e per il conseguimento della patente nautica. E proprio quest’ultimo corso, istituito sempre dal Comune, ha fatto registrare un’alta adesione, circa 20 allievi che nel 2017 hanno conseguito prima la patente a motore entro le 12 miglia quindi quest’anno quella a vela.

E se i primi risultati sono arrivati, l’ammmistrazione nell’ottica di un obiettivo di medio e lungo termine, pensa di ripetere questi corsi nel tempo.

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Un progetto che guarda all’utilizzo degli spazi, che crea un percorso di collegamento con i tre porti del paese, presta un occhio di riguardo al sistema dell’accessibilità e dà vita al lungomare, amplia la passeggiata sino ad arrivare al mare con una serie di terrazze e gradinate. È l’elaborato che si è aggiudicato il concorso di idee indetto dal comune di Stintino, per l’acquisizione di proposte relative alla realizzazione dei lavori di riqualificazione del porto del paese e della ridefinizione del water-front del borgo storico.

Sabato mattina il museo della Tonnara di Stintino ha ospitato la presentazione delle prime tre idee progettuali che, insieme ad altre tredici, hanno partecipato al bando. In realtà, al concorso bandito a dicembre dall’amministrazione comunale hanno risposto in venti ma la commissione ne ha valutato ammissibili soltanto 16. E tutte sino a oggi, domenica 27 maggio, riprodotti in pannelli espositivi saranno in mostra sulla terrazza del museo di via Lepanto.

«Avevamo la necessità di mettere assieme una serie di progetti sull’area – ha detto l’assessore dei Lavori pubblici Antonella Mariani durante la presentazione – e l’obiettivo era dare una visione univoca e disegnare un nuovo water-front. Questo anche in considerazione delle esigenze che con il tempo si sono create.»

«Il porto deve diventare l’elemento di congiunzione tra paese e mare, tra residenti e turisti, tra abitanti e fruitori, il naturale collegamento tra Stintino e l’Asinara», ha concluso.

«I progetti selezionati – hanno spiegato l’ingegnere Giuseppe Mundula, responsabile del Servizio tecnico 2 del comune di Stintino e presidente della commissione giudicatrice, e l’architetto Paolo Greco, responsabile del Servizio tecnico 1 e curatore del concorso – hanno risposto all’idea concettuale del bando, riorganizzare cioè gli spazi e le funzioni con ricadute anche sul centro storico. Il risultato sono state idee, brillanti e a volte anche audaci, che hanno riguardato il waterfront del centro storico cittadino rivolto a Est, con soluzioni per l’organizzazione e la riqualificazione dell’area portuale, intesa come insieme organico dell’infrastruttura portuale e del borgo.»

«Si tratta di elaborati che portano un contributo importante – ha aggiunto l’assessore dell’Urbanistica Francesca Demontis – e ci aiuteranno a portare avanti il progetto generale di valorizzazione dell’intera zona.»

L’amministrazione, infatti, dispone già di un finanziamento di 1,5 milioni di euro per la riqualificazione dell’area e il progetto arrivato in prima posizione potrà costituire appunto il progetto di fattibilità tecnico economica. Punto di partenza per la progettazione definitiva ed esecutiva che potrà essere divisa in lotti.

Ad aggiudicarsi il primo posto è stata la proposta presentata dall’architetto Simone Langiu, capogruppo di un team multidisciplinare che vede all’interno anche la società Criteria di Cagliari.

Un progetto che, nell’area del woter-front, prevede una serie di rampe che consentono l’accesso al molo, quindi un nuovo sistema di servizi e un maggior numero di parcheggi, più ordinati, alla Marina di Stintino. Si aggiunge un nuovo molo traghetti per l’Asinara nell’area del faro che diventa un luogo di servizi e di incontro per i cittadini. Sulla spiaggetta Azzena sorge una sorta di tribuna-scalinata, centro di incontro anche in inverno. Quindi il ponte mobile per l’accesso al Porto Mannu e importante collegamento con l’area di Tanca Manna.

Al secondo posto si è classificata l’idea dell’architetto Massimo Alvisi, in qualità di legale rappresentante della Alvisi Kirimoto Partners srl e capogruppo dei una squadra di professionisti e della Milan Ingegneria srl di Milano. Al terzo posto il progetto dell’ingegnere Gabriele Tomiselli capofila di un numerosissimo gruppo multidisciplinare.

Al primo classificato sarà conferito il premio di 20mila euro, al secondo di 2.500 euro, al terzo di 1.200 euro. Premi in denaro anche per il quarto e quinto in classifica (800 e 500 euro rispettivamente) e menzioni per i progetti classificati al sesto e settimo posto.

Nella maggior parte dei progetti, in misura che talvolta ha fatto la differenza, si rafforzano le relazioni tra porto e centro storico. La creazione di passerelle e di percorsi verso il centro del paese sono stati usati per rappresentare questo legame. Spicca, in modo particolare, il ponte mobile che collega il paese con l’area portuale di Marina di Stintino. Una struttura che alcuni mettono in posizione più avanzata ed altri più arretrata nella zona del porto Mannu. Un percorso che è assieme pedonale e ciclabile, nell’ottica di un progetto che vede Stintino al centro della mobilità sostenibile.

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Saranno presentati sabato 26 maggio, alle 11.00, nei locali del Museo della Tonnara di Stintino, i progetti che hanno partecipato al concorso indetto dal comune di Stintino per l’acquisizione di proposte ideative relative alla realizzazione dei lavori di riqualificazione del porto di Stintino e della ridefinizione del water-front del borgo storico.

L’obiettivo del concorso era quello di raccogliere idee per la realizzazione del progetto di riqualificazione del porto di Stintino. Un’area completamente rinnovata che comporterà la riorganizzazione di spazi e funzioni con ricadute anche sul centro storico. Il bando, pubblicato a dicembre, sino al 15 febbraio ha consentito di raccogliere 20 proposte: 16 quelle che, poi, un’apposita commissione ha valutato idonee.

Tutti i progetti saranno parte di una mostra che sarà visitabile al Mut il 26 (dalle 10.00 alle 18.00) e 27 maggio negli orari di apertura del museo.

Sabato 26 maggio, inoltre, saranno presentati i primi tre progetti classificati. I lavori, con inizio alle 11.00, saranno introdotti dall’assessore dei Lavori pubblici Antonella Mariani. Seguiranno gli interventi di Paolo Greco, responsabile del Servizio tecnico 1 del comune di Stintino, quindi di Giuseppe Mundula, responsabile del Servizio tecnico 2 del comune di Stintino e presidente della commissione giudicatrice.

Le conclusioni saranno affidate al sindaco Antonio Diana.

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Sono iniziati nei giorni scorsi, a Stintino, i lavori che daranno un nuovo look alla torre di Capo Falcone. L’impresa Serf Costruzioni srl, che ad aprile si è giudicata la gara per le opere di restauro conservativo, consolidamento statico e messa in sicurezza della costruzione cinquecentesca, mercoledì ha iniziato la pulizia e l’allargamento della strada per consentire ai mezzi di raggiungere la torre. A disposizione per terminare i lavori ci sono 120 giorni, dal momento dell’apertura del cantiere, mentre i fondi per rimetterla in sesto ammontano a circa 79mila euro.

Gli interventi sulla torre che guarda sul golfo dell’Asinara serviranno a mitigare i processi di degrado e dissesto avvenuti negli anni, che hanno portato in questi tempi a distacchi e crolli, anche importanti, di molte parti della struttura originaria.

In inverno è crollata la garitta costruita sul tetto della torre e il brutto tempo dei mesi scorsi ha provocato la caduta dell’architrave della porta d’ingresso, oltreché della muratura sovrastante.

«La ristrutturazione della torre – afferma l’assessore dei Lavori pubblici Antonella Mariani – per noi è importante. La costruzione ci guarda da lì da sempre, ci rappresenta e custodisce la nostra storia. Abbiamo a cuore il recupero delle memorie che i nostri avi ci hanno lasciato. In questi anni la torre ha subito una serie di vicissitudini e vorremmo che riprendesse il suo splendore. E con l’aiuto della Soprintendenza potremo renderla di nuovo visitabile.»

I lavori quindi consentiranno di rimettere a posto la copertura, chiudere il buco lasciato dal crollo e ripristinare l’ingresso. Importanti anche gli interventi di muratura all’esterno della torre per reintegrare la parti cadute al suolo.

L’obiettivo generale dell’Amministrazione comunale guidata da Antonio Diana è la riqualificazione dell’intera area di Capo Falcone come attrattiva turistica, come centro studi per la salvaguardia e il recupero degli habitat naturali della fauna e della flora locali e come punto di osservazione naturalistico-faunistica per il “Santuario dei Cetacei”.

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Con i suoi 100 anni compiuti ieri, 18 maggio, rappresenta la memoria storica di Stintino. È la signora Gavina Barabino che nel giorno del suo compleanno è stata festeggiata dai familiari nella casa di via Sassari. A circondarla d’affetto le figlie e i tanti nipoti, ben 12, accompagnati da un piccolo esercito di pronipoti, 10, con l’ultima nata il 7 maggio scorso. Ieri sindaco ed assessori hanno voluto festeggiare con lei questo importante traguardo.

La sua famiglia discende dai pescatori e operai di Camogli che nel 1800 avevano abitato l’isola dell’Asinara. Il nonno della signora Gavina, Nicolò Barabino, partecipò alla costruzione della scalinata del faro dell’isola parco.

Ha vissuto con la famiglia per tanti anni alla Pedraia, vicino Palmadula. Il marito, Gavino Satta, lavorava in miniera, prima all’Argentiera e poi, appunto, alla Pedraia, ma la sua Stintino e le sue origini le hanno sempre fatto volgere lo sguardo verso il mare.

Nel paese di pescatori è ritornata 50 anni fa dove, adesso, vive con le figlie. In lei i ricordi sono vivissimi e, nonostante una frattura al femore rimediata nei mesi scorsi, la signora Gavina ha già ripreso a camminare.

Ieri il sindaco Antonio Diana con le assessore Francesca Demontis ed Antonella Mariani hanno festeggiato con la signora Gavina il traguardo del secolo, portandole in dono un mazzo di fiori, un piatto in ceramica sarda e una raccolta di libri su Stintino.

«Gli anziani – ha detto il primo cittadino – sono la nostra memoria storica, sono l’identità del nostro paese. Dal rispetto nei loro riguardi deriva il futuro della nostra comunità.»

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Un progetto che parte da lontano, che trova la sua origine nel 2006, negli studi realizzati dall’Ispra, nelle ricerche sullo spostamento della sabbia e sull’influenza delle correnti marine che modificano la spiaggia. Questa mattina, nella sala consiliare del comune di Stintino, l’amministrazione comunale, alla presenza dell’assessore regionale dell’Ambiente Donatella Spano, ha illustrato ai cittadini il progetto definitivo di riqualificazione della spiaggia della Pelosa. Un progetto che rappresenta un intervento virtuoso, che coniuga il ripristino del sistema dunale con un sistema di fruizione sostenibile della spiaggia della Pelosa.

Un progetto da 18 milioni di euro che, nelle intenzioni dell’amministrazione comunale guidata da Antonio Diana, si realizzerà per lotti funzionali. E i primi in programma sono proprio quelli che prevedono lo smantellamento della strada asfaltata nel tratto compreso tra il Gabbiano e la Pelosetta. Lavori importanti che, così è stato previsto, avranno un costo di circa 5 milioni di euro, al momento interamente finanzianti dalla Regione.

E altri potrebbero arrivare «perché – ha detto l’assessore regionale all’Ambiente – siamo convinti che ci possano essere altre risorse sulla programmazione territoriale o su altri bandi, europei o statali, che possano così concorrere al raggiungimento dell’obiettivo finale».

Un progetto che «dimostra il coraggio di questa amministrazione – ha detto ancora l’assessore regionale – e la Pelosa per il suo valore ecologico e quale risorsa economico-ambientale merita questa attenzione. E questo progetto, avviato nel 2006, si fonda su basi tecnico-scientifiche. Un punto di partenza importante per essere sicuri che il risultato finale sia quello giusto». Quello che riporti la spiaggia, considerata una delle più belle al mondo, alla bellezza che si osserva ancora nella storiche cartoline di un tempo.

«È un gioiello del comune di Stintino che vogliamo salvaguardare – ha detto il sindaco Antonio Diana – ecco perché già nel Puc del 2010 avevamo inserito questo tipo di intervento. Un lavoro che abbiamo definito essere di “chirurgia ambientale” che deve mirare a ricostituire il sistema dunale. Dobbiamo lavorare con attenzione, perché quello a cui miriamo è custodire e trasmettere questo patrimonio ambientale alle generazioni future».

Già da quest’anno, intanto, in attesa che le procedure siano concluse – entro metà aprile approvazione del progetto in giunta e poi in consiglio comunale quindi procedure per l’indizione della gara a evidenza europea e aggiudicazione infine avvio lavori dopo estate 2019 – saranno adottate delle novità. «Grazie agli studi scientifici sulla pressione antropica realizzati gli scorsi anni – ha aggiunto il primo cittadino – pensiamo di adottare una regolamentazione degli accessi».

A presentare il progetto sono stati gli esperti del raggruppamento temporaneo di professionisti formato dalla capofila Criteria srl, dallo studio associato di ingegneria “Prima” e dalla società cooperativa di ingegneria ambientale “Ambiente”.

«L’obiettivo prioritario – hanno detto Paolo Falqui, Maurizio Costa e Francesca Etzi – è il ripristino dell’assetto morfologico-ambientale del sistema dunale e delle relazioni funzionali con la spiaggia. Questo comporta la rimozione della strada litoranea e la riorganizzazione delle modalità di accesso e di fruizione del sistema costiero.»

A essere interessato sarà il tratto compreso tra la spiaggia del Gabbiano e la zone dalle Pelosetta, sia a monte che a valle della strada quindi, della zona alle spalle della Pelosa e di aree condominiali private.

Un’operazione che permetterà di dare nuova vita alle collinette di sabbia che potranno così ricostituire un prezioso sistema dunale, in grado di alimentare la spiaggia.

Il progetto del Comune prevede, quindi, il posizionamento di un sistema di passerelle in legno in aggiunta a quelle già esistenti che, assieme alle barriere installate da dieci anni sulla spiaggia e per le quali periodicamente viene fatta manutenzione, hanno evitato l’erosione delle dune. La nuove passerelle che sostituiranno la strada saranno sollevate da terra, per favorire lo scambio della sabbia e consentiranno il passaggio di mezzi elettrici leggeri. Le aree parcheggio permetteranno di contingentare il numero delle auto e, contemporaneamente, fungeranno da siti di interscambio. Le persone lasceranno la loro vettura e prenderanno i mezzi pubblici o biciclette.

Saranno create piste ciclabili, verrà realizzata una piazza all’altezza della Pelosetta, con sedute e pergolati, e l’ultimo tratto della strada, quello che porta alla zona alta di Capo Falcone, sarà transitabile solo dai mezzi pubblici e dagli automezzi dei residenti. Sarà presente una ztl, una sola area per gli accessi pedonali dei privati e ben quattro per gli accessi pubblici, quindi una viabilità d’accesso con le auto, le rotatorie e due parcheggi.

Il progetto, oltre a questa operazione, prevede la ricostituzione del sistema dunale e della vegetazione. Un intervento che potrebbe essere realizzato con l’utilizzo della sabbia sottomarina che si deposita all’ingresso del porticciolo dell’Ancora. Sabbia ricca di materiale organico in grado di innescare il sistema dunale.

Al termine della presentazione, moderata all’assessora comunale dei Lavori pubblici, Antonella Mariani, e che ha visto la partecipazione di assessori e consiglieri comunali, è stato dato spazio agli interventi del pubblico, tra questi si segnalano quelli dei rappresentanti locali delle associazioni ambientaliste che hanno espresso apprezzamento per il progetto. Tra queste Wwf che ha posto l’accento sull’attenzione alla ri-vegetazione delle dune mentre Legambiente ha definito il progetto «una pietra miliare, un progetto coraggioso e importante».