30 June, 2024
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La Sardegna fin dalla più remota antichità al centro degli scambi e degli spostamenti del Mediterraneo e avamposto delle connessioni tra le civiltà che si sono affacciate sul Mare Nostrum. È lo spunto da cui prende l’avvio la grande mostra internazionale “Le Civiltà e il Mediterraneo” – la cui inaugurazione è prevista il 31 gennaio 2019 al Museo Archeologico Nazionale e al Palazzo di Città di Cagliari – che ha l’obiettivo di dare lustro e visibilità a un patrimonio archeologico millenario e unico e dare slancio al turismo culturale nella nostra isola. L’esposizione è stato presentata alla stampa, oggi al Museo Archeologico Nazionale, con una piccola anteprima dei pezzi e della metodologia che verranno proposti.

La mostra, anticipata nel dicembre 2017 dal convegno internazionale ospitato all’ex Manifattura Tabacchi di Cagliari che ha riunito curatori e studiosi di importanti Musei italiani, europei e del bacino mediterraneo, rientra nell’Accordo di collaborazione pluriennale siglato lo scorso 21 giugno a San Pietroburgo tra l’assessorato regionale del Turismo, Museo Statale Ermitage, Polo Museale della Sardegna – MiBAC, Fondazione di Sardegna, Comune di Cagliari e il coinvolgimento di Ermitage Italia, con l’obiettivo di favorire lo scambio di esperienze, l’attuazione di momenti di approfondimento scientifico, lo studio e realizzazione di eventi ed esposizioni.

Sono 550 reperti che coprono un arco temporale dal Neolitico al primo millennio a.C. il fulcro del progetto espositivo curato da Yuri Piotrovsky del Museo Statale Ermitage, Manfred Nawroth del Pre and Early History-National di Berlino, in collaborazione con Carlo Lugliè, docente all’Università di Cagliari e Roberto Concas, direttore del Museo Archeologico Nazionale di Cagliari e il coinvolgimento del Museo Nazionale Georgiano di Tbilisi, dell’History Museum of Armenia di Erevan e del MARQ di Alicante. 149 i pezzi provenienti in prestito dall’Ermitage, 149 arrivano dall’Archeological Museum di Salonicco, 97 in prestito dal Pre and Early History-National Museums di Berlino, 34 dal Mann di Napoli, 8 dal Musèee de Bardo di Tunisi, mentre i restanti 97 dalle collezioni dei musei di Cagliari, Sassari e Nuoro, per comporre un mosaico che parte dalle testimonianze archeologiche sarde, abbraccia le diverse culture e aree del Mediterraneo e del Caucaso per mettere in luce connessioni e differenze, in modo da restituire alla Sardegna la centralità nel panorama preistorico. La mostra è stata interamente finanziata coi fondi POR-FESR 2014-2020, asse “heritage tourism”.

«Ci sono molti motivi per cui questa iniziativa è così importante – dice il presidente della Regione Francesco Pigliaru in apertura del suo intervento – ringraziando quanti hanno lavorato “per raggiungere l’obiettivo ambizioso di questa mostra, che partita anni fa da un’idea lungimirante del comune di Cagliari ha intrecciato collaborazioni preziose diventando una chiave per aprire nuove prospettive. La Sardegna possiede un’eredità storica e archeologica tanto straordinaria quanto ancora poco conosciuta nel mondo – sottolinea -, e crediamo sia giusto impegnarci al massimo perché questo patrimonio così peculiare abbia una visibilità internazionale crescente, tale da intercettare ampie fasce di quel turismo che negli anni sta diventando sempre più colto, sempre più curioso, sempre più alla ricerca di qualità nel paesaggio, nel cibo, nella storia, nell’archeologia. D’altro canto la lezione del passato è un messaggio chiarissimo per il presente e per il futuro. La Sardegna nel Mediterraneo antico non era isolata ma, al contrario, avamposto centralissimo, luogo e intreccio di connessioni. Un ruolo importante che abbiamo avuto e che oggi, in questo particolare momento storico, siamo più che mai chiamati a continuare a svolgere – conclude il presidente Pigliaru -, per favorire il dialogo tra la sponda nord e la sponda sud.»

«Oggi – dice Barbara Argiolas, assessore regionale del Turismo, Artigianato e Commercio – presentiamo una prestigiosa mostra che partirà il 31 gennaio e con la quale vogliamo posizionare la Sardegna sulle rotte del grande turismo culturale. Abbiamo necessità di valorizzare, raccontare e promuovere il nostro straordinario patrimonio archeologico e storico, e con questa esposizione lo facciamo in rapporto alle civiltà che nei millenni sono sorte sulle sponde del mar Mediterraneo e con il coordinamento scientifico delle più importanti istituzioni internazionali. La cultura, materiale e immateriale, è sempre più capace di contribuire allo sviluppo sostenibile della nostra isola e creare benessere e occupazione nei territori. Infatti, insieme al paesaggio e alla qualità della vita, costituisce uno gli elementi strategici più importanti per accrescere il valore della nostra destinazione non solo nei mesi estivi, ma anche nei cosiddetti mesi di spalla. In questo senso, la sfida di “Le Civiltà e il Mediterraneo”, interamente finanziata con fondi europei, è proprio il suo arco temporale: da gennaio a maggio, mesi meno movimentati dal punto di vista turistico, per rendere Cagliari e la Sardegna ancora più attraenti per quei viaggiatori curiosi di conoscere la vera identità e cultura di chi li ospita e di vivere un’esperienza in luoghi accoglienti, ricchi di eventi e appuntamenti.»

«La partecipazione a un progetto – dichiara Giovanna Damiani, direttrice del Polo Museale della Sardegna – Mibac – che mette in primo piano la centralità culturale dell’isola ci inorgoglisce come Istituzione che ha da sempre posto questo aspetto tra i suoi compiti principali. Il Polo museale della Sardegna, infatti, racchiude al suo interno tutte le anime che, da un capo all’altro dell’isola, nella straordinaria varietà delle sue collezioni, raccontano una storia cultuale lunga oltre 6/7 mila anni.»

«Siamo orgogliosi – sono le parole di Massimo Zedda, sindaco di Cagliari – di proseguire la collaborazione avviata nel 2015, in occasione di Cagliari Capitale Italiana della Cultura, con il Museo Ermitage di San Pietroburgo. La mostra “Le Civiltà e il Mediterraneo” costituisce una nuova e straordinaria occasione di confronto internazionale e di crescita per i nostri musei, un’altra testimonianza di quanto Cagliari e la Sardegna intera possano offrire con la nostra civiltà nuragica. Una rete di relazioni e rapporti che diventa nuovamente attuale a distanza di millenni e che l’evento espositivo racconterà ai visitatori. Un appuntamento ancora più importante in questo periodo storico, ulteriore prova di quanta importanza abbia avuto e abbia il Mediterraneo nello scambio di cultura, esperienze, arte e commercio.»

«In questo particolare momento storico – dice Roberto Concas, direttore del Museo Archeologico Nazionale di Cagliari – pieno di contraddizione e dove emerge il drammatico tema dell’immigrazione, il museo ancora una volta si apre alla socialità, all’integrazione attraverso la conoscenza, considerando il Mediterraneo una condizione che unisce e non isola.»

«Con questo progetto espositivo – è il commento del presidente della Fondazione di Sardegna, Antonello Cabras – frutto dell’accordo di collaborazione firmato lo scorso anno, si afferma una lettura della storia della Sardegna, che si intreccia in maniera indissolubile alle vicende degli altri popoli del Mediterrano: al centro di scambi e relazioni che ne hanno plasmato fisionomia e identità, l’isola è da sempre terra votata alla specificità ma anche all’integrazione. Dalla riflessione, che si sviluppa dalla conoscenza attraverso le testimonianze del passato, nascono occasioni di condivisione e valorizzazione del nostro patrimonio storico e culturale.»

“Le Civiltà e il Mediterraneo” sarà visitabile dal 31 gennaio 2019 fino alla fine di maggio.

 

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Il sindaco di Cagliari Massimo Zedda ed il senatore del Partito Sardo d’Azione Christian Solinas sono i candidati alla carica di governatore per le coalizioni di centrosinistra e centrodestra per le prossime elezioni Regionali, in programma nel mese di febbraio 2019. Le due candidature, “nell’aria” ormai da diverse settimane, sono state ufficializzate questa mattina, la prima nel corso di un incontro tra amministratori a Milis, in provincia di Oristano, la seconda nel corso del congresso del Partito Sardo d’Azione, annunciata dal deputato di Forza Italia Ugo Cappellacci che lo ha definito “il candidato giusto” e dal leader dell’UDC Giorgio Oppi, per il quale è il nuovo governatore della Sardegna.

Massimo Zedda, ha sciolto le ultime riserve ed ha accettato di candidarsi, dopo aver sentito il governatore in carica Francesco Pigliaru, che gli ha confermato di non volersi candidare per un secondo mandato.

«Metto la mia persona a disposizione della Sardegna e dei sardi», ha detto il sindaco di Cagliari, che ha così accettato l’invito arrivatogli insistentemente da sindaci ed amministratori, per diventare il “sindaco della Sardegna”. La disponibilità a scendere in campo rappresenta il passo decisivo verso la candidatura che verrà ufficializzata a breve dai partiti della coalizione.

Massimo Zedda, 42 anni (è nato a Cagliari il 6 gennaio 1976), nel 2009, all’età di 33 anni, si candidò alla elezioni regionali nella lista “La Sinistra”, risultando eletto con 947 preferenze. Dopo soli due anni rinunciò al seggio nell’Aula di via Roma per candidarsi a sindaco di Cagliari, accettando la sfida delle primarie, nelle quali, indicato da SEL, superò clamorosamente uno dei big del PD, il senatore Antonello Cabras. E venne poi eletto sindaco di Cagliari, risultando il più votato al primo turno con il 45,15% dei voti ed eletto al ballottaggio con il candidato della coalizione di centrodestra Massimo Fantola, con il 59,43% dei voti. Cinque anni dopo è stato rieletto al primo turno con il 50,86% dei voti.

Nel 2001 Massimo Zedda lasciò il Consiglio regionale per approdare a Palazzo Bacaredda da primo cittadino di Cagliari; otto anni dopo, a due anni e mezzo dalla conclusione della seconda consiliatura, dunque, fa il percorso inverso, per affrontare la corsa verso la carica di governatore della Sardegna.

Christian Solinas, 41 anni (è nato a Cagliari il 2 dicembre 1976), segretario del Partito Sardo d’Azione, è stato eletto senatore il 4 marzo scorso ed è vicepresidente del gruppo Lega-Salvini Premier-Partito Sardo d’Azione. Eletto consigliere regionale nel febbraio 2009, all’età di 32 anni, è stato assessore dei Trasporti nella Giunta Cappellacci. Rieletto nel 2014, s’è dimesso il 30 aprile scorso, dopo l’elezione a senatore.

Il suo nome per la candidatura a governatore per la coalizione di centrodestra circolava da diverse settimane e, in un primo momento, era stato ipotizzato che potesse essere ufficializzata dal ministro dell’Interno e vicepremier Matteo Salvini, in occasione della visita in Sardegna, ma ieri lo stesso leader della Lega, a Cagkiari, ha detto che la scelta sarebbe stata fatta in Sardegna e così è stato, a distanza di 24 ore. Sono stati gli alleati Ugo Cappellacci (Forza Italia) e Giorgio Oppi (UDC) – come già sottolineato – a sciogliere le riserve e a riconoscere in Christian Solinas il leader e candidato alla carica di governatore della coalizione di centrodestra.

Ora, per completare il quadro dei tre maggiori schieramenti, manca all’appello il Movimento 5 Stelle, che sceglierà il suo candidato alla carica di governatore attraverso la consultazione online tra gli iscritti. Scaduti i termini per la presentazione delle candidature, ora si attende di conoscere i nomi tra i quali verrà scelto colui che prenderà il posto dell’ex sindaco di Assemini Mario Puddu che, già designato con le primarie, ha rinunciato alla candidatura dopo la condanna ad un anno in primo grado per abuso d’ufficio, inflittagli dal Tribunale di Cagliari in riferimento ad una vicenda verificatasi quando era sindaco.

 

 

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Ogni giorno che passa crescono le possibilità che il sindaco di Cagliari Massimo Zedda accetti di guidare da candidato governatore la coalizione di centrosinistra alle prossime elezioni regionali. In una fase di grande difficoltà del centrosinistra, emersa chiaramente alle elezioni politiche della scorsa primavera, Massimo Zedda è considerato una carta importante in grado di trainare la coalizione al recupero delle posizioni perdute, da qui l’invito rivoltogli da più parti a scendere in campo e la sua attenta riflessione, rafforzata dalla disponibilità ad affrontare anche eventuali primarie di coalizione.

Nel 2009, all’età di 33 anni, si candidò alla elezioni regionali nella lista “La Sinistra”, risultando eletto con 947 preferenze. Dopo soli due anni rinunciò al seggio nell’Aula di via Roma per candidarsi a sindaco di Cagliari, accettando la sfida delle primarie, nelle quali, indicato da SEL, superò clamorosamente uno dei big del PD, il senatore Antonello Cabras. E venne poi eletto sindaco di Cagliari, risultando il più votato al primo turno con il 45,15% dei voti ed eletto al ballottaggio con il candidato della coalizione di centrodestra Massimo Fantola, con il 59,43% dei voti. Cinque anni dopo è stato rieletto al primo turno con il 50,86% dei voti.

Nel 2001 Massimo Zedda lasciò il Consiglio regionale per approdare a Palazzo Bacaredda da primo cittadino di Cagliari; otto anni dopo, a due anni e mezzo dalla conclusione della seconda consiliatura, dunque, potrebbe fare il percorso inverso, per affrontare la corsa verso la carica di governatore della Sardegna.

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Mercoledì 31 ottobre, alle 11.30, la sala biblioteca del Teatro delle Saline, a Cagliari, ospiterà la conferenza stampa di presentazione alle testate giornalistiche della Stagione del Teatro contemporaneo, di Famiglie a Teatro e di Stagione Teatro Ragazzi. L’edizione 2018/19 delle rassegne coglie ancora una volta nel segno. Con un mix di straordinaria attualità, ma al tempo stesso costruito sugli oltre trent’anni di apprezzata attività scenica e artistica della Compagnia. L’Akròama rappresenta il cuore di un lavoro teatrale che sposa generi, commistioni, percorsi di elevato valore aggiunto in ambito locale, nazionale ed estero. Un mix di passione e suoni, interpretazioni e opere classiche rivisitate, adattabili a un pubblico eterogeneo ma non per questo distratto. Le rassegne sono supportate da ministero per i Beni culturali, la Regione, il comune di Cagliari e la Fondazione di Sardegna.

Con il direttore artistico Lelio Lecis, oltre alla gran parte degli artisti coinvolti nella rassegna, prenderanno parte alla conferenza stampa di presentazione delle rassegne 2018/19, l’assessore comunale della cultura, e Paolo Fresu, e probabilmente l’assessore regionale Giuseppe Dessena ed il presidente della Fondazione di Sardegna Antonello Cabras.

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Lo sviluppo sostenibile per arginare lo spopolamento, partendo dal patrimonio da salvare rappresentato dai piccoli comuni. È un laboratorio di idee quello che parte da Bualadu e promosso dal Cru, il Consiglio regionale Unipol denominato “La Sardegna dei comuni un patrimonio da salvare”. Non un appuntamento per discute di buone pratiche o per effettuare un’analisi sullo spopolamento ma un momento di dibattito in cui si pongono al centro una serie di parole chiave e proporre quindi, soluzioni sia dal punto di visita istituzionale, sia produttivo su alcuni punti dell’economia sarda. «La prima parola è aggregare – ha detto Claudio Atzori, presidente di Legacoop e presidente di Cru -. Bisogna sgomberare il campo dall’idea che ciascuno possa fare la sua parte da solo e con le proprie idee».

Per il presidente del Cru «serve ripensare il tema in maniera collettiva uscendo dall’idea che sia da affrontare solo nel suo specifico» e l’obiettivo, guardando proprio al termine aggregare, vuol dire «pensare a idee omogenee per filiere istituzionali, economiche, turistiche e sociali con vocazioni simili». Una visione che superi il singolo e che quindi possa creare le condizioni per mettere in piedi un sistema articolato ma efficiente. A manifestare l’attenzione sulle potenzialità dell’isola, guardando al patrimonio di terre agricole incolte è stato Michele Carrus, segretario generale della Cgil della Sardegna. Emiliano Deiana, presidente dell’Anci, ha dato voce ai comuni, puntando l’attenzione sui piccoli centri. A porre l’attenzione sulla qualità dei servizi Paolo Prosperini, del comitato tecnico Snai.

Roberto Bolognese, presidente Confesercenti e Cru ha messo in evidenza le difficoltà affrontate dalle imprese. L’importanza del ruolo dell’università e la sua connessione anche con i territori è stata affrontata dal rettore Maria del Zompo, che ha sottolineato l’importanza del “mettersi insieme per portare a casa il risultato”. Antonello Cabras, presidente della Fondazione di Sardegna, ha parlato di sostenibilità delle imprese. Il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, ha posto l’attenzione sulle iniziative svolte per rilanciare la scuola e i paesi del centro. A parlare del ruolo dei piccoli centri, è stato l’assessore regionale Cristiano Erriu. Chicco Gregu ed di Energia 2.0 che ha parlato dell’opportunità di costituire cooperative di comunità per la gestione dei servizi considerati non convenienti economicamente.

Pierluigi Stefanini, presidente del gruppo Unipol, ricordando la presenza del gruppo Unipol in oltre 150 centri della Sardegna ha ricordato l’importanza “dei luoghi” e la necessità di costruire relazioni tra «il centro e la periferia». Poi un passaggio sul futuro «Viviamo in un paese che fa fatica a cimentarsi con il futuro» e sulla strategia: «abbiamo bisogno di politiche e di progetti simultanei». Poi un passaggio sulla necessità di intervenire su lavoro, infrastrutture e imprese. 

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Mercoledì 17 ottobre 2018,al Centro Civico culturale di Piazza Lussu, a Bauladu, a partire dalle 9.30, si svolgerà l’iniziativa “La Sardegna dei Comuni, un patrimonio da salvare” promossa dal Cru, il Consiglio regionale Unipol, organismo composto da Legacoop, Cna, Confesercenti, Cia, Cgil, Cisl, Uil.

Parteciperanno:

Pierluigi Stefanini presidente Gruppo Unipol

Francesco Pigliaru, presidente della Regione Sardegna

Cristiano Erriu, assessore regionale Enti locali

Claudio Atzori presidente Legacoop e Cru

Emiliano Deiana presidente Anci

Paolo Prosperini comitato tecnico Snai

Antonello Cabras presidente Fondazione di Sardegna

Maria del Zompo Rettore Università di Cagliari

Michele Carrus segretario Cgil

Roberto Bolognese presidente Confesercenti

Gavino Carta Cisl Sardegna

Angelo Sini unione comuni Logudoro

Gabriella Caria segretaria Cna

Mario Tendas

Chicco Gregu ad efficienza 4.0

Francesco Erbì presidente Cia

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Giovedì 5 luglio 2018, alle ore 10.30, presso i locali della Biblioteca Regionale “sala Lilliu” in Viale Trieste 137 a Cagliari, si terrà la conferenza stampa di presentazione della trentatreesima edizione del festival internazionale “Ai Confini tra Sardegna e Jazz”, in programma dal 1 al 9 settembre 2018 nella sede naturale di Sant’Anna Arresi e con appuntamenti tematici a Masainas e San Giovanni Suergiu.

Il presidente ed il direttivo dell’Associazione Culturale Punta Giara illustreranno ai presenti il programma aggiornato della manifestazione e delle attività ad esse collegate.

In questa edizione il festival concentrerà le sue attenzioni ed i suoi approfondimenti sull’integrazione e lo sviluppo sui 7/8, nel rapporti con gli stili ed i generi musicali contemporanei e in quello tra gli esseri umani.

Oltre gli operatori della comunicazione delle testate giornalistiche sarde (non tutte), i corrispondenti e i media nazionali sono stati invitati alla conferenza stampa i rappresentanti delle istituzioni pubbliche: dott. Gianfranco Ganau e dott. Francesco Pigliaru rispettivamente presidenti del Consiglio e della Giunta Regione Autonoma della Sardegna, dott. Giuseppe Dessena assessore regionale della Pubblica Istruzione, Informazione, Spettacolo e Sport, dott.ssa Barbara Argiolas sssessore regionale del Turismo, Artigianato e Commercio, dott. Antonello Cabras presidente della Fondazione di Sardegna, maestro Giorgio Sanna direttore del Conservatorio di Musica di Cagliari Giovanni Pierluigi da Palestrina, maestro Daniele Ledda Presidente Associazione Culturale Ticonzero, dott. Giuseppe Giordano presidente di Sardinia Jazz Network, il presidente dell’Unione dei Comuni del Sulcis, dott. Bruno Carcangiu commissario straordinario del comune di Sant’Anna Arresi, dott.ssa Elvira Usai Sindaco del comune di San Giovanni Suergiu e Ivo Melis con la dott.ssa Ilaria Portas rispettivamente sindaco e vice sindaco del comune di Masainas, Paolo Zucca responsabile delle attività di fissaggio sonoro Live in Sant’Anna Arresi.

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A distanza di 127 giorni dal disastroso risultato delle elezioni Politiche, il Partito democratico riunirà la sua assemblea regionale il 9 luglio, alle 16.30, all’Hotel Su Baione, sulla strada statale 131, nei pressi del Nuraghe Losa, per gli adempimenti conseguenti alle dimissioni del segretario regionale Giuseppe Luigi Cucca.

Secondo quanto riporta oggi un lancio dell’Agenzia Ansa, gli scenari possibili sono tre:

  1. l’assemblea vota un nuovo segretario;
  2. l’assemblea fissa un’altra data per l’elezione;
  3. l’assemblea decide di sciogliersi ed avvia la fase congressuale.

Nell’eventualità l’assemblea dovesse decidere di eleggere subito il successore di Giuseppe Luigi Cucca – riporta l’Ansa – «in pole per succedere a Cucca, seppur non ufficialmente, c’è l’ex deputato Emanuele Cani. A proporlo è stata la corrente dei popolari riformisti e sul suo nome ci sarebbe il via libera dei renziani. Restano da convincere i soriani, ancora orientati verso il congresso straordinario prima delle elezioni regionali del 2019». Qualche settimana fa tra i papabili era emerso il nome di Pietro Morittu, capogruppo in Consiglio comunale a Carbonia e Capo di Gabinetto dell’assessorato dell’Industria, esponente della stessa corrente dei Popolari Riformisti di Antonello Cabras e Paolo Fadda.

 

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Seduta solenne, domani lunedì 26 febbraio, alle 11.00, in Consiglio regionale, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in occasione del 70esimo anniversario dello Statuto sardo.

Il corteo presidenziale arriverà in Consiglio regionale in via Roma alle 10 e 40. Sarà accolto dal Presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau, dal Presidente della Regione Francesco Pigliaru e dal sindaco di Cagliari Massimo Zedda. Dopo una breve visita alla mostra “Cronache dell’Autonomia”, al piano terra del Palazzo, il Capo dello Stato incontrerà, in presidenza, gli ex Presidenti del Consiglio regionale e gli ex presidenti della Regione. Saranno presenti gli ex presidenti: Felice Contu, Salvatorangelo Mereu, Giacomo Spissu, Francesco Rais, Angelo Rojch, Mario Floris, Antonello Cabras, Federico Palomba, Renato Soru, Ugo Cappellacci. Il Presidente Mattarella poi si trasferirà nell’aula consiliare. Il coro degli alunni della scuola primaria e secondaria dell’istituto comprensivo “E. Puxeddu” di Villasor eseguirà l’Inno di Italia.

La seduta solenne si aprirà con l’intervento del presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau. Seguirà l’intervento del presidente della Regione Francesco Pigliaru. Chiusa la seduta, sarà eseguito il brano “Su patriotu sardu a sos feudatarios (Procurade ‘e moderare)” da parte del Coro Nugoro Amada di Nuoro.

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Il Consiglio regionale ha eletto il nuovo segretario dell’ufficio di presidenza e designato la terna di nomi per la costituzione del Comitato di indirizzo della Fondazione di Sardegna.

Il nuovo segretario dell’ufficio di presidenza è Giovanni Satta, in rappresentanza del gruppo consiliare Psd’Az-La Base, eletto con 24 voti su 49 votanti.

Per la designazione di una terna di nomi per la costituzione del comitato di indirizzo della Fondazione di Sardegna, dopo la chiamata nominale dei consiglieri, le operazioni di voto e lo spoglio, il presidente Ganau ha comunicato lo scrutinio per l’indicazione della terna: Giulio Steri (32), Antonello Cabras (31) e Gian Giacomo Pisotti (16).

Il Consiglio regionale ha poi affrontato il disegno di legge 473, che detta disposizioni urgenti di modifica alla legge regionale 2 del 2016, ossia la legge di riordino del sistema degli enti locali. Il disegno di legge è stato proposto dall’assessore Cristiano Erriu.

Per primo ha preso la parola l’on. Pietro Pittalis, capogruppo di Forza Italia, che ha detto: «E’ grazie anche nostra disponibilità e al nostro senso di responsabilità che questo disegno di legge trova ingresso con urgenza nel nostro parlamento, visti i riflessi che il provvedimento avrà nel sistema degli enti locali. Ma il dibattito della Giunta e della maggioranza rischia di passare nel silenzio generalizzato e ne parlano solo i giornali, non il Consiglio regionale. C’è il leader di una forza politica di maggioranza che parla sui media e dà la cifra dello stato di salute di questa maggioranza. Sentire il presidente Francesco Pigliaru che propone piani e provvedimenti e annuncia una Sardegna che non esiste, che è solo scritta nei libri che usano all’Università non è accettabile. Va portata alla luce del sole la crisi politica in atto: fuori da questo palazzo c’è un mondo che non ne può più. Voteremo questo provvedimento perché si tratta di norme nazionali che vanno inserite in legge e perché in tutti questi anni abbiamo dimostrato il nostro senso di responsabilità ma il vostro modo di fare è sempre lo stesso: tutto è straordinario, tutto avviene all’ultimo».

Per il Pd ha preso la parola il capogruppo, l’on. Pietro Cocco, che ha detto: «Io starei all’esame della norme all’ordine del giorno e alle disposizioni normative in materia di associazioni dei Comuni. L’altra norma consentirà ai dottori commercialisti di essere inseriti nell’elenco regionale dei revisori. L’ultima norma riguarda lo sblocco del personale nella città metropolitana e nelle province. Ringrazio comunque l’opposizione per la disponibilità offerta nel portare in Aula rapidamente questo disegno di legge».

Anche l’assessore Cristiano Erriu ha ringraziato il Consiglio per la disponibilità a un esame celere e ha illustrato le norme oggetto del provvedimento, che riguardano appunto i dottori commercialisti, il piano di riordino degli ambiti ottimali dei comuni ai fini del Plus e l’adeguamento alla Finanziaria dello Stato che di recente ha sbloccato il turn over per le assunzioni negli enti locali.

Su proposta del presidente Gianfranco Ganau il Consiglio regionale ha votato il passaggio agli articoli e poi l’articolo 1, 2.

Sull’articolo 3 l’assessore Cristiano Erriu ha presentato un emendamento orale per definire cosa si intende per «il personale andato in pensione nel triennio precedente» e definire dunque quanto nuovo personale può essere assunto in parziale sostituzione. «Non può essere conteggiato il personale che dalla provincia è transitato in Regione nel triennio ai sensi dell’articolo 70 comma 1 della legge regionale 2 del 2016», ha detto l’esponente della Giunta.

L’Aula ha approvato l’articolo 3 così emendato  e poi l’articolo 4, che prevede che non siano introdotti nuovi oneri finanziari per l’attuazione della legge. Il testo finale del provvedimento è stata poi approvato all’unanimità.