22 November, 2024
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Verrà presentato martedì 12 dicembre, dalle ore 16.00, nella sala Caduti di Nassirya di Palazzo Madama, al Senato della Repubblica, su iniziativa del senatore Francesco Palermo, il libro “La Specialità Sarda alla prova della crisi economica globale”, a cura di Giovanni Coinu, Gianmario Demuro e Francesco Mola.

Introduranno i lavori Gianclaudio Bressa, sottosegretario con delega agli Affari generali e le autonomie e Francesco Palermo, dell’Istituto di studi federali comparati di Eurac Research dell’Università di Verona. Interverranno Giovanni Coinu e Francesco Mola dell’Università di Cagliari e Antonio Fadda di SmartLab.

Le conclusioni saranno curate da Antonello Cabras, presidente della Fondazione di Sardegna e Gianmario Demuro dell’Università di Cagliari.

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Il turismo per rilanciare l’intero territorio attraverso un’adeguata programmazione territoriale ed un sistema di infrastrutture che renda possibile lo sviluppo e la crescita economica. Tre linee guida fondamentali per poter sfruttare al meglio il potenziale del Sulcis Iglesiente e dell’intera Sardegna. Sono gli argomenti affrontati nel corso della tavola rotonda che si è svolta a Sant’Antioco e che ha visto partecipare il deputato del Partito democratico Emanuele Cani, l’assessore regionale degli Enti locali Cristiano Erriu, l’ex assessore regionale Paolo Maninchedda, il sindaco di Sant’Antioco Ignazio Locci e il presidente della Fondazione di Sardegna Antonello Cabras. Nel corso dell’iniziativa, particolarmente partecipata ed affollata, è stata posta l’attenzione alla necessità di «trovare soluzioni alle difficoltà infrastrutturali per consentire una crescita turistica ed economica del territorio».

«Lo studio della Banca d’Italia – ha detto Emanuele Cani nel suo intervento introduttivo – mette in evidenza il potenziale che il nostro territorio ha e quindi quanto ancora si può fare per seguire la strada della crescita». Emanuele Cani si è poi soffermato sulle regole che riguardano il governo del territorio, ma soprattutto, sulla necessità di «rendere competitive le strutture esistenti per affrontare la sfida della concorrenza straniera».

Paolo Maninchedda ha rimarcato la necessità di affrontare la questione legata allo snellimento delle procedure, troppo spesso rallentate «dalle numerose articolazioni dello stato che si trasformano in doppioni».

L’assessore dell’Urbanistica ed Enti locali Cristiano Erriu ha affrontato la questione del governo del territorio, mentre il sindaco di Sant’Antioco Ignazio Locci ha posto l’accento soprattutto, sulla necessità di dare risposte alle istanze dei territori senza correre il rischio di rimanere imbrigliati nelle maglie della burocrazia.

Di regole, iniziative e necessità di nuovi investimenti ha parlato Antonello Cabras che ha ricordato il potenziale del territorio e l’opportunità di una sua valorizzazione.

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Venerdì 6 ottobre, dalle 18.00, il Forte Village, Santa Margherita di Pula, ospita la cerimonia di consegna dei Premi Ussi Sardegna 2017. L’evento, realizzato grazie al supporto del resort, prevede riconoscimenti per atleti e club isolani e nazionali che si siano messi in evidenza nel corso delle stagioni agonistiche 2016 e 2017. Madrine della serata le neoelette Miss Italia Cinema, Francesca Ena, e Miss Sardegna, Francesca Carrucciu.

Tra i premiati la campionessa olimpionica di windsurf e vicepresidente Giunta nazionale Coni Alessandra Sensini, la medaglia di bronzo alle Paralimpiadi di Rio 2016 Giovanni Achenza, Fabio Pisacane del Cagliari, il coach della Dinamo Banco di Sardegna Federico Pasquini, il sindaco di Cagliari Massimo Zedda, il giornalista Franco Bragagna (Rai), Vittorio Lai, presidente Federazione pugilistica italiana, il campione mondiale Laser 4.7 Cesare Barabino, i nuotatori di fondo Marcello Guidi (campione italiano 2,5 km) e Kai Schirrmacher, Alessandro Bonan, Luca Marchegiani e Fayna (Sky tv), il presidente del Comitato regionale Fip Bruno Perra, il giornalista Luigi Garlando (Gazzetta dello sport), i velocisti Filippo Tortu, Wanderson Polanco e Dalia Kaddari, gli hockeisti su prato approdati in serie A1 della Juvenilia Uras, il campione italiano di surf Under 16 Matteo Calatri, il direttore sportivo del triathlon Challenge Forte Village Sardinia Andrea Mentasti, All’evento prendono parte, tra gli altri, la sindaca di Pula Carla Medau e l’assessora al Turismo Ombretta Pirisinu, l’assessore regionale Pubblica istruzione Giuseppe Dessena, gli assessori comune Cagliari allo Sport e alla Comunicazione, Yuri Marcialis e Claudia Medda, i presidenti del Coni Sardegna, Gianfranco Fara e della Dinamo Banco di Sardegna, Stefano Sardara, il coordinatore televisivo Sky Davide Bucco. Attesi, a sorpresa, anche alcuni campioni del calcio internazionale.

I Premi Ussi – su “Sport: tra diritti, doveri e buone pratiche”, oltre a riconoscere gli exploit sportivi ed etici in ambito regionale – sono un’occasione per riflettere e ampliare il confronto su temi d’attualità, con forti riverberi mediatici locali e nazionali. I Premi hanno, tra gli altri, il patrocinio di presidenza Giunta regionale, assessorato regionale Sport, Coni, Coni Sardegna, Ussi nazionale, Università di Cagliari, corso laurea Scienze comunicazione. La manifestazione è supportata da Banco di Sardegna, Coni Sardegna, Fondazione Banco di Sardegna, Intesa San Paolo e Ordine dei giornalisti Sardegna. L’evento prevede i premi “Ussi-Joseph Vargiu” per Vittorio Lai, “Ussi-Banco di Sardegna” per Federico Pasquini, “Ussi-Intesa San Paolo” per Fabio Pisacane, “Ussi – Sportivi per diletto” per Antonello Cabras e Ordine degli ingegneri di Cagliari.

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Progettare la promozione della salute sociale, dell’anzianità attiva e della solidarietà tra generazioni e ancora studiare i fattori genetici implicati nei processi di invecchiamento e nelle patologie correlate all’età e suggerire percorsi, stili di vita e abitudini alimentari capaci di offrire benessere e la migliore qualità di vita possibile.

Sono queste per sommi capi, le tematiche affrontate al Convegno scientifico internazionale dal titoloPromuovere l’invecchiamento attivo alle frontiere della longevità” in programma sabato 24 giugno dalle ore 9.00 alle ore 13.00 presso l’Aula Motzo della Facoltà di Studi Umanistici in Via Is Mirrionis 1 a Cagliari.

La giornata di lavoro con medici e ricercatori di Sardegna, Bielorussia e Spagna sarà introdotta, con il coordinamento di Donatella Rita Petretto – Università di Cagliari, da Roberto Pili, presidente della comunità mondiale della longevità. A seguire i saluti saluti istituzionali di Antonello Cabras – presidente della Fondazione di Sardegna, Massimo Zedda – sindaco della Città Metropolitana di Cagliari, Marco Sechi – presidenza della Giunta, Regione Autonoma della Sardegna, Romina Mura – deputata, intergruppo parlamentare sull’invecchiamento attivo, Valter Piscedda – consigliere regionale, consigliere delegato della Città Metropolitana di Cagliari, Maria Pietronilla Penna e Maria Chiara Fastame – Corsi di laurea in psicologia, Università di Cagliari, Giuseppe Carboni – console onorario in Sardegna della Repubblica di Bielorussia.

Dopo i saluti, il presidente della Comunità Mondiale della Longevità, Roberto Pili, sottolinerà il valore culturale e la particolare importanza di questo appuntamento in quanto l’invecchiamento della popolazione rappresenta un evento che a partire dalla seconda metà del XX secolo sta caratterizzando i paesi del mondo occidentale e inoltre trasferisce sulle nuove generazioni il peso dell’ aumento di fasce di popolazione ad alto bisogno assistenziale.

«In Europa dal 2012 il numero degli over 65 ha superato il numero di coloro in grado di lavorare – mette in evidenza Roberto Pili – solo nel nostro paese che contende con il Giappone il titolo di nazione con più vecchi al mondo, gli over 65 poco meno di 14 milioni, su un totale di 61 milioni di abitanti. In Sardegna la cui longevità è all’attenzione del mondo per i suoi 468 centenari e Valerio Piroddi 111 anni l’uomo più vecchio d’Italia, gli over 65 sono 22,1% circa 370.000 su 1.660.000 abitanti.»

Nel Vecchio Continente ragionare su progetti per una promozione della salute sociale, dell’anzianità attiva e della solidarietà intergenerazionale è drammaticamente urgente, la questione non può essere procrastinata anche negli Stati che iniziano a confrontarsi con l’invecchiamento della popolazione, paesi idealmente alle frontiere della longevità, come la Bielorussia.

«È risaputo che è l’invecchiamento patologico e il precoce e forzato disimpegno da ruoli e responsabilità sociali e economiche ciò che incide con un peso sempre maggiore sui bilanci degli enti pubblici – aggiunge Roberto Pili – La terza età infatti, è in continua estensione demografica. Non è concepibile quindi, di fronte a problemi di tali dimensioni, un programma che preveda soltanto interventi sanitari e assistenziali. Alla luce di ciò si impongono con urgenza, operazioni di tipo educativo che permettano di aprire strade nuove e nel quadro di un progetto di formazione permanente dell’uomo.»

Comunità mondiale della Longevità è nata con l’obiettivo di studiare e proporre percorsi che legano salute e benessere intesi a costruire la migliore qualità di vita possibile non solo in senso biologico, ma in una dimensione più umana e gratificante. Raggiungere una longevità appagante in uno stato di benessere globale, che comprenda la salute della mente e del corpo: questo è il significato del concetto dell’invecchiamento di successo.

Nel corso dell’importante giornata scientifica verranno esplorate le frontiere della longevità, dalla medicina predittiva e genomica personalizzata, dal Cibo alla Nutraceutica, ancora la frontiera dell’inflammaging all’ importanza del microbiota. Lo stile di vita occidentale caratterizzato da crescente sedentarietà e da una dieta ipercalorica che contribuisce in gran parte allo sviluppo di patologie croniche che affliggono le popolazioni occidentali: le malattie cardiovascolari, il diabete, i tumori, le demenze senili, l’ipertensione, le dislipidemie, l’osteoporosi.

Al tavolo dei relatori si alterneranno: Alekxandr Samuilich – Center of International Relationship of the Ministry of Education, Republic of Belarus sul tema “Active longevity in Belarus: the role of education, institutions and international cooperation”; Elena Makeyeva – Institute of Genetics & Cytology, NASB, Minsk, Republic of Belarus su “Longevity Issues in Belarus: Social and Genetic Aspects”, Andrea Loviselli – Università di Cagliari con la tesi “Attività fisica e longevità: evidenze scientifiche”, Carla Bruschelli – Commissione LG GARD Ministero Salute su “Salute, benessere e longevità”, Paolo Putzu – GEROS e AIP Sardegna in “Invecchiamento attivo: oltre gli slogan”, Ana Canaleda – Facoltà di Medicina, Dipartimento di Salute Pubblica e Psichiatria, Málaga, Spagna con la relazione “La Sardegna e la sua cultura ancestrale: un modello per il mondo”, Enrico Parodo – Cisco Epeople Shardigital presenterà “Il progetto Shardigital”. Al termine degli interventi , ci sarà una fase di discussione e le conclusioni di Roberto Pili.

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Battute finali per il Premio Marchionni, il concorso internazionale d’arte contemporanea lanciato a dicembre dal Magmma di Villacidro: sabato 10 giugno, dalle 19.00, nella sede del museo (l’ex Casa Santi Anna e Gioacchino, in via San Gavino) si terranno le premiazioni, con una serata che vedrà protagoniste le opere finaliste, le altre arrivate in questi mesi, ma anche i diversi giurati, nomi di primo piano del panorama artistico nazionale e non.

Tra le 60 opere arrivate in finale (30 per la sezione arte grafica e 30 per quella di pittura) la giuria di qualità decreterà le vincitrici: ai primi classificati per ciascuna sezione andrà un premio in denaro di 2.500 euro. Ai 30 vincitori (15 per l’arte grafica e 15 per la pittura)andrà invece un premio speciale: l’esposizione della loro opera in una mostra itinerante che toccherà il Museo Cà La Ghironda di Bologna, il Palazzo Collegio Raffaello, di Urbino, e l’Archivio Galleria Lazzaro di Milano.

L’evento di domenica si aprirà con i saluti del direttore artistico del Magmma, Walter Marchionni, a cui seguiranno gli interventi dei presidenti della Fondazione di Sardegna e del Centro culturale d’alta formazione di Villacidro, Antonello Cabras ed Angelo Pittau, che hanno sostenuto l’iniziativa. E’ anche previsto l’intervento dei componenti della giuria: Umberto Palestini, direttore dell’Accademia di Belle Arti Urbino, tra le istituzioni artistiche più importanti d’Italia, Alessandra Redaelli, giornalista e curatrice di Arte Milano, Adriano Corsi, direttore dell’Archivio Lazzaro di Milano, Francesco Martani, direttore artistico del Museo Cá La Ghironda, Giorgio Sorrentino, della Galleria Artesanterasmo di Milano, e Vitaliano Angelini, presidente Incisori Urbinati.

Per l’occasione saranno esposte (e lo resteranno sino al 31 agosto) una novantina di opere: quelle arrivate alla finale e alla semifinale del concorso, dopo una scrematura che ha visto i giurati scegliere tra più di 900 lavori arrivati non solo dalla Sardegna e dall’Italia, ma da tutto il mondo, con lavori arrivati da paesi come Francia, Argentina, USA, Polonia, Macedonia, Spagna, Austria, Slovacchia. Tra i finalisti sono annoverati alcuni artisti già protagonisti di altri prestigiosi premi internazionali: lo statunitense Mans Awal, Simone Prudente, Francesco Stile, i sardi Gavino Ganau, Maz Mazzoli, Gavino Piana. Tra le curiosità: l’iscrizione ed il passaggio alla prima selezione di Tatiana Romanova, una dei discendenti della famiglia Romanov.

Il Premio Marchionni è stato istituito per ricordare la figura di Dino Marchionni, sopraffino incisore e insegnante di educazione artistica, che nel 1954 lasciò la sua Urbino per insegnare a Villacidro, dove rimase sino alla fine della sua vita.E’ organizzato dalla Fondazione Estetica & Progresso.

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Il presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau, ha inaugurato questa mattina la mostra “Sironi 1933 -I figurini per Lucrezia Borgia”, ospitata all’ingresso del palazzo dell’Assemblea sarda, in via Roma 25 a Cagliari.

L’allestimento, curato da Giorgio Dettori, è realizzato con il contributo della Fondazione Sardegna e vanta la collezione completa dei figurini realizzati da Mario Sironi per la rappresentazione della “Lucrezia Borgia” di Gaetano Donizetti, nella prima stagione del maggio musicale fiorentino, andata in scena nel 1933.

Insieme ai 63 figurini di proprietà del Consiglio regionale. si potranno ammirare, fino al 13 agosto (tutti i giorni dalle 10.00 alle 13.30 e dalle 16.00 alle 20.00), anche i dieci costumi scenici, realizzati per una rappresentazione del 1992 proprio dai figurini di Sironi e messi a disposizione dal Teatro Massimo di Palermo.

«Dopo Nivola e Grazia Deledda ecco Sironi – ha dichiarato il presidente Ganau – proseguiamo con orgoglio nell’allestimento delle mostre realizzate con i materiali custoditi dell’archivio del Consiglio regionale, per valorizzare e divulgare l’opera e il pensiero dei grandi artisti sardi.»

«Abbiamo aderito con convinzione e entusiasmo al progetto di collaborazione con il Consiglio regionale – ha aggiunto il presidente della Fondazione Sardegna, Antonello Cabras – perché questa mostra rientra nel programma varato ormai tre anni fa, quando abbiamo scelto di favorire la fruibilità pubblica dell’immenso giacimento rappresentato dalle opere degli artisti sardi. Proseguiremo, dunque, in questa azione, insieme al Consiglio regionale, ad altri enti e anche ai privati, per far crescere il livello di attenzione e interesse verso la Sardegna, soprattutto tra i visitatori e i turisti.»

L’arte di Mario Sironi

Quella per il teatro fu una delle passioni di Mario Sironi che, come scenografo o disegnatore dei costumi, collaborò a lungo con le maggiori istituzioni e le rassegne nazionali più prestigiose a partire dal Maggio fiorentino. Alla prima edizione del Maggio, nel 1933, appartiene la collezione dei figurini preparata da Sironi per l’opera “Lucrezia Borgia”, acquisita dal Consiglio regionale della Sardegna e proposta ora al pubblico in una mostra nelle sale del palazzo di via Roma, a Cagliari.

Sironi, uno dei più grandi artisti del Novecento, fu naturalmente molto altro. Nato nel 1885 a Sassari, dove il padre dirigeva i lavori del grande palazzo della Provincia in piazza d’Italia, si trasferì presto a Roma ed iniziò gli studi di ingegneria, abbandonati dopo poco tempo per dedicarsi completamente all’arte ed alla pittura.

L’arte, in particolare, era per Sironi una sorta di entità sovrannaturale; “una deità immensa”, scriveva, «a cui a me, povero mortale, non era purtroppo dato che di aspirare il soave profumo».

Pittore fra i più originali del Novecento ma anche illustratore, vignettista politico, critico d’arte, fondatore e collaboratore di giornali e riviste, animatore di movimenti culturali, amante della musica e creativo pubblicitario.

Un impegno totale, coerente con una certa visione del mondo che vide rappresentata dal fascismo (pagandone il prezzo nel dopoguerra) e, ancora prima, dal movimento futurista e dall’interventismo “militante” che lo portò, da volontario, sulle trincee della prima guerra mondiale.

Dalle illustrazioni che hanno accompagnato per oltre 20 anni le edizioni quotidiane de “Il Popolo d’Italia” agli affreschi per le Università di Roma e Venezia, dalle grandi decorazioni per importanti uffici pubblici alle partecipazioni alla Biennale di Venezia ed alle maggiori rassegne espositive in Italia e nel mondo, dai quadri realizzati per abbellire gli interni delle navi alle campagne pubblicitarie per la Fiat, l’arte sironiana nelle sue molteplici espressioni ha sempre mostrato una forte personalità, armonia delle forme, dinamismo, suggestioni metafisiche e richiami alla classicità sempre proiettati verso il futuro. Apprezzato ed ammirato da suoi contemporanei illustri come Boccioni, Balla, Marinetti, Severini, Campigli, Carrà e perfino Picasso, Sironi ha lasciato tracce profonde del suo passaggio in tutto il Novecento. Umberto Boccioni esaltava la sua «manifestazione artistica illustrativa eccezionalmente originale e potente», mentre Marinetti ne esaltava la coerenza futurista definendolo con enfasi «non soltanto un uomo simpaticissimo, un carattere generoso e rettissimo e specialmente un vero futurista…Egli prende il posto di Soffici, con un ingegno almeno 100 volte superiore».

«L’arte deve andare verso il popolo», pensava Sironi. Questa idea di fondo ha in qualche modo attraversato tutta la sua produzione, dai “paesaggi urbani” degli anni ’20 alle opere di grandi dimensioni con particolare riferimento a quelle ispirate al tema del lavoro, fino alla cosiddetta “pittura murale”, che per certi aspetti accostava la pittura ad un mezzo di comunicazione di massa.

Nel ’33, dopo un saggio apparso sul Popolo d’Italia, Sironi spiegò nel Manifesto della pittura murale, sottoscritto anche da Campigli, Carrà e Funi cosa intendeva dire: «La pittura murale è pittura sociale per eccellenza. Essa opera sull’immaginazione popolare più direttamente di qualunque altra forma di pittura e più direttamente ispira le arti minori». Una pittura meno attenta all’artista, aggiungeva, che deve tornare ad essere “un uomo fra gli uomini” e più aderente alla sua “funzione sociale”, sulla spinta di un “mecenatismo di Stato” in grado di liberare la stessa arte dalle logiche del possesso individuale e del mercato.

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Matteo Renzi ha stravinto le elezioni primarie svoltesi oggi (il 70,1% dei voti), ritorna segretario del Partito democratico e, conseguentemente, è il candidato alla carica di presidente del Consiglio alle prossime elezioni politiche. Andrea Orlando e Michele Emiliano si sono fermati rispettivamente al 19,5% e al 10,49%.

In Sardegna il segretario regionale è Giuseppe Luigi Cucca che ha superato Francesco Sanna con il 68% dei voti. Era sostenuto da due liste, una formata da ex DS e Renziani, l’altra dai Popolari-Riformisti di Antonello Cabras e Paolo Fadda. Francesco Sanna era sostenuto da una sola lista. Entrambi, a livello nazionale, hanno sostenuto la candidatura di Matteo Renzi. Giuseppe Luigi Salvatore Cucca è nato a Bosa il 30 luglio 1957, risiede a Nuoro, avvocato, ex consigliere regionale, è senatore in carica.

Intorno alle 22.00 Matteo Renzi ha pubblicato un messaggio su facebook , in cui ha scritto: «Una responsabilità straordinaria!! Grazie di cuore a questa comunità di donne e uomini che credono nell’Italia. Avanti, insieme».

«Il risultato che esce dalle urne ci dà una vittoria molto ampia di Renzi, con il quale mi congratulo e a cui ho già telefonato per augurargli buon lavoro in un momento difficile della vita del partito e del Paese – ha commentato Andrea Orlando -. Presto la nostra posizione politica sarà quella di tutto il Pd. Non è il momento di smobilitare perché questa posizione diventerà quella di tutto il Partito democratico. Anche elettori di Matteo Renzi la pensano così. Anche chi ha votato Renzi credo che condivida con noi l’esigenza di costruire un nuovo centrosinistra che sappia mettere insieme anime diverse e diventare competitivo nelle prossime tornate elettorali – ha aggiunto Andrea Orlando -. La prima è a poche settimane, con quasi 1.000 comuni al voto. La seconda è quella delle elezioni siciliane. E la terza, anche se non sappiamo ancora la data, sarà la sfida in cui non si giocherà solo il governo del paese, ma l’assetto e la curvatura della democrazia nel nostro Paese, e tutte le energie devono essere rivolte là.»

«Ho chiamato Matteo Renzi per fargli le mie congratulazioni e confermargli la mia lealtà e sincerità, sono certo, dal tono che ho sentito al telefono parlandogli che egli sente la particolarità del momento – ha detto Michele Emiliano -. Abbiamo la ragionevole aspettativa di superare il 10% e forse anche il 12% e voglio dire che con la mia mozione “fronte democratico abbiamo portato a votare il Mezzogiorno, in totale controtendenza con tutte le ultime elezioni” ed ha osservato “fronte democratico” non esisteva, ce lo siamo inventato in questi tre mesi e ora migliaia di militanti in Italia sono con noi per costruire il Pd del futuro e il primo valore da presidiare e quello di un partito che deve stare dalla parte degli ultimi. Voglio ringraziare tutti i miei sostenitori che in tutta Italia si sono battuti a mani nude per la mia mozione – ha aggiunto Michele Emiliano -. L’affluenza tiene al Sud, anzi incrementa leggermente il numero dei votanti. Questo è merito della nostra mozione che ha messo la questione del Mezzogiorno al centro. Il fronte democratico non esisteva, ora ci sono migliaia di militanti. Noi siamo certi di essere il futuro del Pd, un Pd che tiene dentro tutti e rispetta i valori fondanti della sinistra, prima di tutto quello di stare dalla parte degli ultimi.»

L’affluenza ai seggi in campo nazionale è stata superiore alle attese, intorno ai 2 milioni, ma mancano anche in questo caso i dati ufficiali, così come mancano quelli per l’elezione del segretario regionale, che dovrebbero attestarsi intorno ai 42.000.

 

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Si intitola “Dino Marchionni, gli anni ’50 e ‘60” la mostra che sarà inaugurata domani, sabato 17 dicembre alle 17.30, negli spazi del Museo MAGMMA di Villacidro (nella Casa anziani di via San Gavino).

Curata da Walter Marchionni, l’esposizione propone per la prima volta una cinquantina di opere realizzate dall’incisore urbinate Dino Marchionni a cavallo tra gli anni Cinquanta e Sessanta.

Graffiti, olii, tempere e disegni in questa esposizione vanno a rappresentare quel periodo straordinariamente fortunato della vita dell’artista, che attraversa la fase di transizione dalla residenza ad Urbino  all’approdo in Sardegna, a Villacidro. Il corpus presentato nell’allestimento è principalmente formato da figure realizzate prevalentemente con la tecnica litografica. L’influsso accademico si estende anche nei primi anni in Sardegna, dove la litografia è sostituita dalla tempera e dall’acquerello.

Dalle opere emerge come l’artista urbinate fosse inserito a pieno nel solco  di quella tendenza dell’arte contemporanea in cui la linea di ricerca estetica, scrive il critico Giorgio Pellegrini nel testo che accompagna la mostra, era «tutta rivolta al calore della presenza originaria, alla profondità delle radici, al fondamento stesso dell’arte: il fare artigianale, unica sua componente capace di rendere l’arte l’unico, autentico polo contrapposto alla realtà sociale alienata». «La riprova si ha – aggiunge Pellegrini – nella sorprendente varietà delle tecniche esecutive, praticate e insegnate (…) tutte unite dalla comune complessità dei procedimenti oltre che dal rigore di una manualità imperiosa quanto impeccabile, capace perfino di osare finissimi virtuosismi inesplorati (…) con un materiale, il colore a cera, che non ammette pentimenti».

Tra i graffiti, ne sarà esposto uno del 1965 ritrovato Walter Marchionni nell’ufficio del corpo di polizia municipale di Villacidro: si tratta di un’opera che rappresenta raccoglitrici di legna, uno straordinario esempio della tecnica di graffito su cera in bianco e nero, custodito gelosamente  dai vigili urbani .

La mostra sarà presentata dal critico d’arte Giorgio Pellegrini. All’inaugurazione saranno inoltre presenti  il presidente della Fondazione di Sardegna, Antonello Cabras, la sindaca di Villacidro, Marta Cabriolu, il vice sindaco, con delega alla Cultura, Giovanni Spano. A monsignor Angelo Pittau, presidente del Centro di cultura di Alta formazione, e all’architetto Antonio Piras, presidente dell’Università della terza età di Villacidro, ex alunni dell’artista, sono affidati testi di testimonianza sul proprio rapporto con Dino Marchionni, docente e uomo.

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Verrà inaugurata sabato 17 dicembre, alle 17.30, negli spazi del Museo MAGMMA di Villacidro (nella Casa anziani di via San Gavino), la mostra “Dino Marchionni, gli anni ’50 e ‘60”.

Curata da Walter Marchionni, l’esposizione propone per la prima volta una cinquantina di opere realizzate dall’incisore urbinate Dino Marchionni a cavallo tra gli anni Cinquanta e Sessanta.

Graffiti, olii, tempere e disegni in questa esposizione vanno a rappresentare quel periodo straordinariamente fortunato della vita dell’artista, che attraversa la fase di transizione dalla residenza ad Urbino  all’approdo in Sardegna, a Villacidro. Il corpus presentato nell’allestimento è principalmente formato da figure realizzate prevalentemente con la tecnica litografica. L’influsso accademico si estende anche nei primi anni in Sardegna, dove la litografia è sostituita dalla tempera e dall’acquerello.

Dalle opere emerge come l’artista urbinate fosse inserito a pieno nel solco di quella tendenza dell’arte contemporanea in cui la linea di ricerca estetica, scrive il critico Giorgio Pellegrini nel testo che accompagna la mostra, era «tutta rivolta al calore della presenza originaria, alla profondità delle radici, al fondamento stesso dell’arte: il fare artigianale, unica sua componente capace di rendere l’arte l’unico, autentico polo contrapposto alla realtà sociale alienata». La riprova si ha, continua Pellegrini, nella «sorprendente varietà delle tecniche esecutive, praticate e insegnate (…) tutte unite dalla comune complessità dei procedimenti oltre che dal rigore di una manualità imperiosa quanto impeccabile, capace perfino di osare finissimi virtuosismi inesplorati (…) con un materiale, il colore a cera, che non ammette pentimenti».

Tra i graffiti, ne sarà esposto uno del 1965 ritrovato Walter Marchionni nell’ufficio del corpo di polizia municipale di Villacidro: si tratta di un’opera che rappresenta raccoglitrici di legna, uno straordinario esempio della tecnica di graffito su cera in bianco e nero, custodito gelosamente  dai vigili urbani .

La mostra sarà presentata dal critico d’arte Giorgio Pellegrini. All’inaugurazione saranno inoltre presenti il presidente della Fondazione di Sardegna, Antonello Cabras, la sindaca di Villacidro, Marta Cabriolu, il vice sindaco, con delega alla Cultura, Giovanni Spano. A monsignor Angelo Pittau, presidente del Centro di cultura di Alta formazione, e all’architetto Antonio Piras, presidente dell’Università della terza età di Villacidro, ex alunni dell’artista, sono affidati testi di testimonianza sul proprio rapporto con Dino Marchionni, docente e uomo.

La mostra resterà aperta fino al 20 gennaio 2017 e potrà essere visitata dal martedì alla domenica dalle 16.00 alle 19.00.

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L’Associazione culturale “Circolo del Cinema Immagini” presenterà mercoledì 30 novembre, alle ore 10,30, nel corso di una conferenza stampa convocata nella Sala riunioni al primo piano della Fondazione di Sardegna, in via Salvatore da Horta, 2, la dodicesima edizione di “Passaggi d’Autore: Intrecci Mediterranei”, il Festival del Cortometraggio Mediterraneo che si svolgerà a Sant’Antioco dal 6 all’11 dicembre 2016.

Nel cuore del Sulcis una importante finestra sempre aperta sui popoli e sulle culture che si affacciano sul Mar Mediterraneo attraverso piccoli capolavori premiati nei migliori festival cinematografici internazionali, ma che raramente passano nei circuiti ufficiali. Quest’anno il viaggio tra le cinematografie dei Paesi dell’ex Jugoslavia prosegue in Croazia, fucina di giovani registi di talento, in collaborazione con il Centro Audiovisivo Croato. La partecipazione alla giornata mondiale dei Diritti Umani, tanti ospiti, attività collaterali ed i cortometraggi, vetrina straordinaria delle diversità culturali tra i popoli del Mediterraneo: costumi, religione, società, integrazione, immigrazione, occasioni di sviluppo. Un intreccio di storie e linguaggi che aiutano a capire il mondo contemporaneo.

Nel corso della conferenza stampa verrà illustrato il programma dettagliato della manifestazione. Saranno presenti il sindaco del comune di Sant’Antioco Mario Corongiu; il vice sindaco, assessore del Turismo – Cultura – Spettacolo Marco Massa; il presidente della Fondazione di Sardegna Antonello Cabras;  il presidente della FICC (Federazione Italiana Circoli del Cinema) Marco Asunis; il direttore artistico del festival Ado Hasanović; il presidente dell’associazione organizzatrice “Circolo del Cinema Immagini” di Sant’Antioco, Luciano Cauli.