2 November, 2024
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Franco Marras, 59 anni, dal 2019 presidente regionale delle ACLI in Sardegna è stato rieletto con 34 voti a favore e 2 astensioni da un consiglio regionale rinnovato per oltre il 50%. Insieme a Mauro Carta, nuovo vicepresidente delegato, Salvatore Sanna e Daniela Masia, saranno i 4 rappresentanti sardi nel Consiglio Nazionale delle Acli che questo venerdì in modalità a distanza, eleggerà la presidenza e la direzione nazionale.

La candidatura di Franco Marras è stata proposta da numerosi dirigenti regionali e rappresenta la prosecuzione di un forte lavoro di rilancio e riorganizzazione dell’associazione e dei suoi servizi che sono stati messi a dura prova dalla pandemia e dalle forti innovazioni legislative degli ultimi anni. Anche nei mesi di lockdown le Acli non hanno mai chiuso ma lo sforzo di innovazione e modernizzazione rappresenta la strada maestra per i prossimi anni.

Il bilancio sociale dell’ultimo anno racconta le Acli sarde come un movimento capace di organizzare quasi 30.000 iscritti tra l’associazione madre e le associazioni specifiche, US Acli, AcliTerra e FAP le più diffuse, e da servizi ogni anno a 100.000 persone nelle 30 sedi associative e dei servizi nell’isola.

Il consiglio regionale eletto in Sardegna da 30 componenti e 7 di diritto, è composto da Silvia Angioi, Antonello Caria, Mauro Carta, Valeria Casu, Gianluca Chelo, Silvia Chelo, Cristian Fancello, Giuseppe Fresu, Carlotta Loi, Stefania Matta, Fabio Meloni, Francesco Micillo, Franca Monni, Domenico Murgioni, Fabiola Nucifora, Giuseppe Pintus, Francesco Pisano, Bastiana Pischedda, Claudia Puddu, Simone Pusceddu, Umberto Ruggiu, Franco Sabatini, Luca Sannio, Fabrizio Satta, Luca Sechi, Brunilde Sini, Luciano Turini, Gianfilippo Veneruso, Giacomo Carta, Salvatore Floris, Daniela Masia, Salvatore Sanna, Benedetta Iannelli (Ipsia), Enrica Orrù (Us Acli) Sebastiano Sanna (Fap Acli). Sono inoltre invitati permanenti in qualità di past president Ottavio Sanna, Silvio Lai e Valter Piscedda.

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Salvatore Sanna è stato eletto nuovo presidente provinciale delle Acli di Sassari. Ha ottenuto 30 voti su 31 presenti e con una sola scheda bianca riposta nell’urna con tutta probabilità proprio dal neo presidente.

Salvatore Sanna, ha 37 anni, è entrato a far parte delle Acli nel 2008. Dipendente di un istituto bancario è stato eletto consigliere comunale a Sassari nel 2014. Ha ricoperto diversi ruoli nelle Acli: è stato componente del Forum nazionale dei giovani, ha fatto parte della commissione esteri e ha partecipato a numerose iniziative di cooperazione internazionale, l’ultima lo scorso mese di maggio in Tunisia. È stato inoltre vice commissario provinciale delle Acli di Sassari e componente del consiglio regionale dell’associazione di cui è anche segretario con delega alle istituzioni e agli enti locali.

«Per me è un grande onore ed una grande responsabilità guidare le Acli di Sassari dopo la fase di commissariamento gestita in questi tre anni nel migliore dei modi da Antonello Caria – ha detto il neo presidente subito dopo la sua elezione -. Il mio primo obiettivo è lavorare per far ripartire le Acli ma anche per far sì che la nostra associazione si riappropri del nostro territorio. La presenza nelle nostre comunità è sempre stato un tratto distintivo delle Acli e anche nella composizione del consiglio abbiamo cercato di rispettare la geografia rappresentando i diversi centri del sassarese. Con il nuovo consiglio provinciale abbiamo inoltre abbassato sensibilmente l’età media dei componenti.»

«Viviamo un momento sicuramente non facile – ha aggiunto Salvatore Sanna – nel quale anche la politica divide e non riesce a creare quell’unità che invece sarebbe necessaria ed auspicabile. Compito di organizzazioni come la nostra è proprio cercare di unire e di lavorare per progetti e obiettivi comuni. Uniti facciamo bene le Acli e possiamo toglierci tante soddisfazioni. Siamo certi – ha concluso Salvatore Sanna – che se stiamo vicini alle persone e alle famiglie non possiamo sbagliare.»

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E’ stato eletto sabato. all’Hotel Grazia Deledda. il nuovo consiglio direttivo delle Acli di Sassari, al termine di un congresso partecipato che si è svolto all’insegna del confronto, dell’analisi e dell’approfondimento di temi legati alla situazione attuale e allo sviluppo del nostro territorio. Come il Capitale Sociale, oggetto di un interessante studio svolto dallo IARES, l’Istituto delle Acli che si occupa di ricerca e sviluppo. I risultati, illustrati dal direttore e commissario provinciale uscente dell’Associazione Antonello Caria, indicano per il Nord Sardegna una situazione che necessita di interventi e proposte per dare maggiore fiducia e prospettive di crescita ai cittadini. Investire nell’associazionismo ma anche nella connessione tra tutti gli attori e i soggetti della società civile, costruire progetti condivisi. Un primo spunto al dibattito al quale hanno partecipato istituzioni e rappresentanti del terzo settore. Dall’arcivescovo di Sassari monsignor Gianfranco Saba al sindaco di Sassari Nicola Sanna, dal rettore dell’Università Massimo Carpinelli al commissario della provincia Guido Sechi e al presidente della Camera di Commercio Gavino Sini. Tra i presenti, anche il presidente nazionale dell’Acli Roberto Rossini. Da lui un invito prima di tutto a costruire relazioni.

«È terminato un modello di sviluppo economico ma sono cambiati anche i modelli educativi che abbiamo conosciuto – ha detto Roberto Rossini -. Non c’è più una cultura omogenea ed un modello culturale di riferimento. Viviamo un momento di incertezza e non deve stupire se la gente non sa come orientarsi. Per questo dobbiamo avere un pensiero ed una proposta all’altezza della complessità di questi tempi. Dunque, costruire reti è fondamentale per dare prospettive ai nostri giovani. Dobbiamo unire le forze e le intelligenze e creare delle vere e proprie alleanze. Credo nell’intelligenza collettiva e se vogliamo uscire dalla situazione attuale possiamo farlo solo con il contributo di più agenti e di più soggetti. E a questo proposito anche le Acli tocca avere un ruolo e dare il proprio contributo.»

A far gli onori di casa il presidente regionale delle Acli Franco Marras. Tra gli interventi più attesi quello di Salvatore Sanna, vice commissario uscente e tra i più accreditati per il ruolo di presidente provinciale nell’elezione che avverrà nei prossimi giorni da parte del nuovo consiglio direttivo.

«È giunto il momento di rilanciare le Acli con nuovo vigore, ma con lo stesso spirito Aclista, occorre una nuova spinta mantenendo i nostri valori – ha detto Salvatore Sanna –Noi siamo una organizzazione che deve tornare a dare dignità nelle persone. Dobbiamo essere promotori di Welfare e dobbiamo essere presenti laddove lo stato non arriva perché abbiamo ancora peculiarità che le altre organizzazioni hanno perduto. Sfruttiamole per aiutare il prossimo e per crescere insieme. Ciò che vogliamo proporre è lo sviluppo di capitale sociale nei quartieri meno fortunati di Sassari offrendo i servizi che una famiglia benestante offre per i propri figli. Corsi di lingua italiana, lingua inglese, manualità, percorsi sportivi, parte formativa, solo per fare qualche esempio. Ma le Acli non devono guardare solo a questo territorio ma bisogna avere attenzione anche al contesto regionale e a quello nazionale. Dobbiamo avere sempre più consapevolezza del contesto dove viviamo, non solo della nostra Provincia, ma dobbiamo essere consapevoli e protagonisti in una Italia che cambia e in una Europa grande, moderna ma allo stesso tempo instabile, con molti timori e paure per le governance che si stanno manifestando in tutto il continente. Non possiamo permettere che la superficialità e il populismo risiedano nella nostra organizzazione. Non si può pensare un mondo senza integrazione di popoli, di culture e di colori della pelle. Le Acli sono chiaramente sostenitrici delle parole del sindaco di Riace quando afferma che “Nessuno può rimanere indifferente di fronte a qualcuno che chiede di essere aiutato”.»

Tema ricorrente del congresso, è stato quello del lavoro. Le Acli devono riappropriarsi di questo tema osando e proponendo soluzioni all’avanguardia per la ricerca di nuovi mestieri.

«Anche oggi con questo congresso – ha concluso Salvatore Sanna – abbiamo dimostrato che le Acli sono vive e sono sempre apprezzate. La presenza e il contributo di protagonisti della società civile, del terzo settore e delle istituzioni confermano inoltre come la capacità di creare e mantenere relazioni sia fondamentale in questo momento storico che stiamo vivendo.»

 

Il presidente nazionale delle Acli Roberto Rossini sarà a Sassari sabato prossimo 27 ottobre, in occasione del 25° congresso provinciale dell’associazione che si terrà a partire dalle 9,00 nelle sale dell’Hotel Grazia Deledda. Roberto Rossini, 54 anni, bresciano, nelle Acli dal 1994, dal 2008 al 2016 è stato presidente provinciale delle Acli di Brescia, dal 2013 è stato responsabile dell’ufficio studi nazionale. Nel congresso nazionale del 2016 è stato eletto a larghissima maggioranza nuovo presidente nazionale. Roberto Rossini è tra i principali protagonisti del mondo del terzo settore nazionale e in particolare del tavolo nazionale sulla povertà che ha ottenuto l’introduzione del reddito di inserimento nel 2017 e che opera nel contrasto alle povertà in Italia e in Europa. La presenza del presidente Rossini contribuisce a dare ancora più importanza all’appuntamento congressuale che oltre a rinnovare i vertici locali sancisce la ripartenza della presenza e dell’azione delle Acli nel nostro territorio. Gli spunti per un utile e proficuo dibattito non mancano. Si parte dal tema della discussione che animerà la mattinata: il nord Sardegna e il capitale sociale, numeri e idee per la ripartenza. La relazione introduttiva curata dallo Iares, l’istituto di ricerca che studia l’economia sociale e civile in Sardegna, anticiperà alcuni dati di una ricerca regionale sul capitale sociale nel quale emergeranno alcuni indicatori non ancora pubblicati riguardanti il territorio. Oltre al già citato Roberto Rossini e ai padroni di casa il presidente regionale Franco Marras e ed il commissario provinciale delle Acli Antonello Caria, dopo i saluti istituzionali del sindaco della città Nicola Sanna e del presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau, sono previsti gli interventi dell’Arcivescovo di Sassari mons. Gianfranco Saba, del rettore dell’Università Massimo Carpinelli, del commissario provinciale già dirigente delle Acli negli anni 70 Guido Sechi, del presidente della Camera di Commercio Gavino Sini e dei segretari e presidenti di alcune tra le più importanti organizzazioni del territorio. Presenti anche gli ex presidenti regionali dell’associazione Ottavio Sanna e Silvio Lai. Al termine della mattinata la celebrazione della Santa Messa. Nel pomeriggio, dalle 15.00, il dibattito dei delegati aperto dal vice commissario provinciale Salvatore Sanna e, alle 19.00, la chiusura con l’elezione degli organismi dirigenti provinciali e territoriali, che eleggeranno il nuovo presidente provinciale che sarà a chiamato a guidare le Acli nei prossimi anni.

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Le comunità per l’accoglienza rivolte al mondo della detenzione sollecitano la Regione a dare attuazione agli impegni assunti con la legge finanziaria. Venerdì mattina, alle 11.00, nella sede regionale delle Acli della Sardegna, a Cagliari, le strutture sociali del Il Samaritano ad Arborea, il Seme a Santa Giusta, Giovani in Cammino a Sorso, San Lorenzo a Iglesias, La Collina a Serdiana, terranno una conferenza stampa per denunciare che le strutture sociali storiche sono a rischio chiusura a causa dei ritardi nelle politiche sociali della Regione Sardegna.

Le strutture sociali, da sempre impegnate sul versante dell’accoglienza ai condannati e detenuti in misura alternativa per il loro reinserimento sociale, dal 2015 coordinano le loro attività per consentire alle persone in espiazione penale di avere dei luoghi dove scontare la pena e cominciare un serio cammino di riconciliazione sociale e civile, in una nota sottolineano che «con l’art. 7 della legge finanziaria del 2016 la Regione ha istituito un apposito Fondo dedicato a questa tipologia di strutture sociali, con l’obiettivo di garantire sostegno ed al contempo regolamentare un settore peculiare delle Politiche Sociali della Regione. Nel corso del 2017 il Consiglio regionale della Sardegna ha stabilizzato il sostegno definendo un’ulteriore fase attuativa del richiamato articolo e confermando gli stanziamenti».

«Il 7 giugno scorso – si legge ancora nella nota – l’assessore Arru ha convocato il Coordinamento prendendo precisi impegni e stabilendo in luglio la definizione delle procedure ed i primi pagamenti. Nonostante tutto questo ad oggi non è stato definito alcun provvedimento e le strutture hanno mantenuto la funzionalità e l’accoglienza a regime accollandosi speranzose tutti i ritardi.»

«Non è possibile che su risorse stanziate la Regione non riesca a definire procedure adeguate alle esigenze di funzionamento delle strutture di accoglienza, che hanno proseguito il loro servizio a loro completo rischio. Ma ad allarmare di più – concludono i rappresentanti delle strutture sociali Gianni Cappai, Antonello Caria, Antonello Comina, don Ettore Cannavera e Giuseppe Madeddu – è il fatto che siano molti ambiti delle politiche sociali della Regione ad essere ferme o rallentate nella loro funzione, con grande disaggio in particolare per i beneficiari dei servizi.»