2 November, 2024
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Questa mattina la riunioni della Portovesme Srl ha ospitato un’assemblea di quadri e delegati sindacali del Settore Industria delle imprese che operano all’interno della Glencore, organizzata dalle segreterie territoriali confederali CGIL, CIOSle UIL, per discutere della procedura e delle finalità per la definizione di un accordo di Governance di sito per la regolazione dei rapporti tra Portovesme Srl, Società appaltatrici dei lavori e rappresentanze sindacali.

La procedura è stata avviata in occasione dell’incontro tenutosi il 26 settembre scorso presso lo stabilimento di Portovesme in cui la dirigenza ha presentato alle organizzazioni sindacali scriventi ed alla RSU della Portovesme Srl il Piano Industriale 2019-2023 e proseguita presso la sede della Confindustria Meridionale Sarda il 21 ottobre scorso.

«Le Segreterie Territoriali Confederali – si legge in una nota firmata da Antonello Congiu (CGIL), Gavino Carta (CISL) e Andrea Lai (UIL) – hanno dettagliatamente descritto alla Assemblea i risultati degli incontri suddetti esponendo in modo compiuto le finalità dell’Accordo che è oggetto di trattativa e quanto reso noto dall’amministratore delegato durante gli incontri stessi. In essi è emerso che attraverso ingenti investimenti della Società Glencore (circa 170 milioni di euro in 3 anni) da effettuarsi presso lo smelter di Portovesme si intendono rinnovare alcuni impianti ed automatizzare alcune lavorazioni modificando contestualmente l’attuale sistema di manutenzioni ed introducendo i principi della manutenzione programmata e preventiva. Queste due sostanziali modifiche potrebbero portare, nel periodo di realizzazione del Piano Industriale ad una contrazione delle attività di manutenzione e quindi di impiego degli operai indiretti attualmente impiegati negli impianti.»

«Le modifiche organizzative apportate fino ad oggi in ragione del nuovo modello hanno già reso evidente una serie di inefficienze e disfunzioni, che accentuano notevolmente il disaggio tra lavoratori con conseguenti ripercussioni su benessere organizzativo e di conseguenza sulla produzione (straordinario fuori controllo, aumento infortuni, etc.). Di converso, risulta sempre più evidente che, negli stessi impianti, si adottino, in modo urgente una serie di regole di governance sia del fenomeno di riduzione appena descritto, posto che in ultima analisi risulti davvero indispensabile, che dei numerosi punti di debolezza di un sistema complessivo nel quale, nel tempo, ed ora più che mai, sono venuti meno una serie di accorgimenti che hanno reso possibile, durante gli ultimi 20 anni circa, un regolare svolgimento delle attività di impresa senza interruzioni rivendicative di sospensione del lavoro (applicazione degli istituti contrattuali quali Vestiario, DPI, Orario di lavoro, Straordinari, Mensa, Trasporti, etc. e, soprattutto, la normalizzazione dei Contratti di lavoro utilizzati dalle Società appaltatrici che spesso producono un vero e proprio dumping salariale tra lavoratori e tra imprese)» si legge ancora nella nota.

L’assemblea dei quadri e dei delegati sindacali (15 i lavoratori intervenuti nel dibattito) ha dato ampio mandato alle Segreterie Confederali Territoriali per il prosieguo della trattativa, la cui prossima riunione è già fissata per il 5 novembre prossimo, specificando «la necessità che, in ragione del rispetto del principio di buona fede previsto dal Codice Civile che deve regolare tutte le trattative, la società Portovesme Srl provveda a rispettare gli impegni assunti in occasione dell’incontro del 16 aprile scorso circa la riassunzione dei lavoratori ex SIDA a suo tempo esclusi dal diritto alla ricollocazione; e che, nelle more della discussione in atto, non vengano assunte decisioni che modifichino la consistenza della forza lavoro impiegata».

L’assemblea e le organizzazioni sindacali, infine, hanno manifestato le loro fortissime preoccupazioni per la soluzione della vertenza energetica, sottolineando che «le soluzioni proposte dal Governo Nazionale, al momento, rischiano di vanificare la reale tenuta del polo industriale di Portovesme, condannandolo con l’intero territorio ad un declino inevitabile».

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Le segreterie di CGIL, CISL e UIL hanno chiesto un incontro urgente al prefetto di Cagliari, Bruno Corda, per affrontare l’emergenza determinata dall’emanazione del PNIEC Piano Nazionale Integrato per l’Energia ed il Clima.

Antonello Congiu (CGIL), Gavino Carta (CISL) ed Andrea Lai (UIL) hanno scritto al prefetto che le organizzazioni sindacali Confederali e le Categorie ad esse associate hanno manifestato crescente preoccupazione in quanto il Piano stravolgeva quanto previsto in materia di energia dal patto tra Regione e Governo il 29 luglio 2016, in termini di transizione verso gli obiettivi di decarbonizzazione fissati nel Piano Regionale in materia.

«Questo ha portato alla convocazione di una grande e partecipata assemblea di quadri e delegati del settore industria che si è tenuta il giorno 31 maggio che ha dato mandato alle organizzazioni sindacali di porre in essere tutte le azioni per scongiurare i problemi derivanti dalla dismissione del carbone senza che sia assicurato opportunamente il periodo di transizione verso altri e più sicuri sistemi di produzione e fornitura di energia elettrica – scrivono Antonello Congiu, Gavino Carta ed Andrea Lai -. Il 10 giugno 2019  presso la sala consiliare del comune di Portoscuso, su sollecitazione dei Sindaci del Territorio attraverso apposita comunicazione le  Organizzazioni Sindacali Territoriali Confederali CGIL CISL e UIL  hanno incontrato le Amministrazioni Comunali del Sulcis Iglesiente per affrontare il delicato tema del lavoro e della sua mancanza nel nostro territorio. Il costruttivo e partecipato dibattito ed il contenuto degli interventi testimonia la forte preoccupazione condivisa dalle Istituzioni locali e delle forze Sociali sul tema discusso.»

«Parlare di lavoro e della sua mancanza, dopo 10 anni di crisi profonda che ha trasformato l’economia del Sulcis Iglesiente in economia di sussistenza, non poteva che significare porre all’ordine del giorno della discussione le numerose vertenze del territorio che, in questo particolare momento, il tema della energia rischia, in ragione dell’annunciata phase-out​ entro e non oltre il 2025, di far naufragare in tempi brevissimi, se non si governa il processo di transizione del passaggio verso la dismissione del carbone quale fonte di produzione di energia termoelettrica – rimarcano Antonello Congiu, Gavino Carta ed Andrea Lai -. A settembre, infatti, se non sarà sbloccata la realizzazione del vapordotto presso la Centrale Grazia Deledda di Portovesme verrà attivata dall’Eurallumina una procedura di licenziamento collettivo che, calata nel nostro territorio, rischia di mettere in pericolo la già  precaria coesione sociale messa duramente alla prova dalla  crisi e con essa la pax sociale. Di converso se in tempi brevissimi non venisse trasformato  il memorandum a suo tempo stipulato tra ENEL e SiderAlloys per la fornitura decennale di energia elettrica a basso costo il riavvio dello smelter rischia seriamente di essere compromesso.»

Questi due ultimi accadimenti da soli travolgerebbero l’intero sistema produttivo industriale e danno la misura dell’urgenza di un intervento correttivo che mitighi le ripercussioni sociali ed occupazionali dal processo di decarbonizzazione e per queste ragioni CGIL CISL e UIL Confederali Territoriali del Sud Ovest Sardo hanno chiesto al prefetto di Cagliari un incontro urgente per trattare la materia alla presenza delle istituzioni locali.

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La Filctem della Sardegna sud occidentale organizza per il giorno 12 febbraio 2019, a Portoscuso, nella sala Alcoa in via Enrico Fermi, a partire dalle ore 16.30 l’iniziativa: Energia e industria, continuità produttiva del polo di Portovesme dopo il carbone”.

Introdurrà i lavori Emanuele Madeddu (segretario generale Filctem Cgil Sso), coordinerà i lavori Francesco Garau (segretario regionale Filctem Cgil).

Sono previste le relazioni di Alfonso Damiano, ordinario di energetica ed elettrica ed Alessandro Lanza, economista dell’energia.

Interverranno: Maria Grazia Piras, assessore regionale dell’Industria; Antonello Congiu, segretario generale Camera del lavoro Sso; Salvatore Cherchi, coordinatore Piano Sulcis.

Concluderà i lavori Michele Carrus, segretario regionale generale Cgil.

Gli organizzatori sottolineano che non sono previsti interventi di candidati.

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L’assemblea della Camera del Lavoro CGIL della Sardegna Sud Occidentale, nella giornata di ieri ha eletto la propria segreteria territoriale.

Ad affiancare il segretario generale Antonello Congiu, sono stati eletti: Francesco Bardi, Elena Manca, Luciana Mele e Gabriele Virdis.

«Ricambio generazionale, competenza e territorialità – dice il segretario Antonello Congiu – sono i tratti distintivi del nuovo esecutivo della CGIL, al quale sarà demandato il compito di coordinare la confederazione territoriale per i prossimi, probabilmente difficili ed impegnativi, quattro anni.»

 

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Questa mattina la sala riunioni del Consorzio industriale di Portovesme ha ospitato un attivo dei quadri di CGIL, CISL e UIL. Al centro del confronto, le proposte da formulare al Governo per un inserimento nel DEF, Documento Economia e Finanza. L’incontro rientra tra le iniziative attivate per arricchire le proposte per la crescita e lo sviluppo del paese. Con i dirigenti sindacali territoriali, era presente Roberto Ghiselli, segretario confederale della CGIL.

Nel corso dei lavori, abbiamo intervistato Roberto Ghiselli, il segretario generale della Camera del Lavoro CGIL del Sulcis Iglesiente Antonello Congiu, il segretario generale della CISL del Sulcis Iglesiente Fabio Enne ed Andrea Lai, segretario regionale organizzativo della UIL.

https://www.facebook.com/giampaolo.cirronis/videos/10218060100281978/

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Antonello Congiu

Antonello Congiu è stato eletto segretario generale della Camera del Lavoro della Sardegna Sud Occidentale. Con la sua elezione, si è concluso sabato scorso 13 ottobre 2018 il percorso congressuale della nuova circoscrizione sindacale CGIL denominata Sardegna Sud Occidentale.

In precedenza, durante i congressi di categoria sono stati eletti:

  • Marina Tardini – Segretario generale Lega SPI Sant’Antioco;
  • Paolo Serra – Segretario generale Lega SPI Giba;
  • Sandro Caddeo – Segretario generale Lega SPI Iglesias
  • Antonio Deidda – Segretario generale Lega SPI Carbonia
  • Maria Frau – Segretario generale Lega SPI Arbus
  • Franco Loru – Segretario generale Lega SPI Villacidro
  • Marinello Frau – Segretario generale Lega SPI Guspini
  • Liviana Lai – Segretario generale Lega SPI Villamar
  • Vittorio Curreli – Segretario generale Lega SPI  Serramanna
  • Segreteria SPI Sardegna Sud Occidentale: Carla Piana, Segretario generale – Rinalba Fadda e Salvatore Arca, segretari
  • Segreteria FILCAMS Sardegna Sud Occidentale – Edoardo Manca, Segretario generale – Valter Saiu e  Maria Mereu, segretari
  • Segreteria FP Sardegna Sud Occidentale – Ercole Colombo, Segretario generale – Giovanni Zedde e Rita Caboni, segretari
  • Gabriele Virdis – Segretario generale FLAI Sardegna Sud Occidentale
  • Roberto Forresu – Segretario generale FIOM Sardegna Sud Occidentale
  • Silvia Messori – Segretaria generale FLC Sardegna Sud Occidentale
  • Emanuele Madeddu – Segretario generale FILCTEM Sardegna Sud Occidentale

Questo il nuovo quadro dirigente della CGIL della Sardegna Sud Occidentale.

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I segretari generali di CGIL e CISL hanno diffuso una nota sulla rescissione del contratto tra Regione Sardegna e AIAS annunciato dalla direzione di ATS Sardegna e la contestuale prosecuzione delle attività fino al 31.12.2018, per ragioni di pubblico interesse.

«Il provvedimento è una pietra miliare nella vertenza ormai più che ventennale che le Organizzazioni Sindacali di Categoria CGIL CISL e UIL hanno intrapreso con perseveranza per la tutela dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori che operano questa Associazione, quale presupposto ineliminabile per la qualità dei servizi da fornire alle persone in condizioni di disagio bisognose degli stessi – sostengono i segretari Antonello Congiu e Fabio Enne -. In esso infatti, finalmente, anche a voler tacere dei licenziamenti dei dipendenti per lo svolgimento di attività Sindacali legate alla vicenda che verranno decise per le vie legali, vengono stabiliti alcuni principi: che le regole valgono per tutti, per le Società/Associazioni non meno che per le lavoratrici e lavoratori; che nessuno Ditta/Società o altro, comunque si chiami, si può e si deve sottrarre al dovere di garantire ai propri lavoratori, per così tanto tempo, i diritti fondamentali quali la corresponsione dello stipendio a fronte delle prestazioni e un luogo sicuro dove poter svolgere la propria attività lavorativa, a maggior ragione chi svolge per la Pubblica Amministrazione un compito così delicato rivolto alla comunità.»

«L’auspicio ora è che, come a più riprese hanno puntualizzato le Segreterie di Categoria, il tempo da qui al 31 dicembre prossimo sia impiegato per le svolgimento delle procedure di evidenza pubblica o quant’altro che permetta la scelta anche di nuovi operatori e/o società che possano rompere quel sistema monopolistico evidentemente inefficiente del settore – aggiungono Antonello Congiu e Fabio Enne -. Operatori e/o società che, garantendo il lavoro agli attuali operatori del settore, vero ed insostituibile patrimonio dell’Associazione – che nel tempo è andato depauperandosi a causa delle note vicende -, possano garantire in concorso con la stessa AIAS un sistema di servizi ai pazienti efficiente, nel rispetto dei diritti dei diritti contrattuali, primo tra tutti lo stipendio.»

«Aggiungiamo che, purtroppo forti delle negative esperienze vissute dalle maestranze e certamente dei disagi arrecati agli utenti bisognosi, sarà nostra cura vigilare attentamente per tutto il periodo in “prorogatio” – concludono Antonello Congiu e Fabio Enne – affinché si evitino i soliti giochetti politici che si rivelino distanti dalla necessità impellente, e non rinviabile, nell’assicurare un servizio alla persona assolutamente professionale e adeguato, in tutta la sua organizzazione.»

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«Nonostante le avverse condizioni meteorologiche ci abbiano portato ieri a rinunciare al tradizionale incontro in occasione della Festa dei Lavoratori, non abbiamo rinunciato ad un piccolo gesto di solidarietà che, così come l’anno scorso, abbiamo pensato di legare alla nostra festa con il pensiero rivolto verso i più bisognosi.»

Lo scrive, in una nota, Antonello Congiu, segretario della Camera del Lavoro CGIL del Sulcis Iglesiente.

«Così, grazie ad una raccolta di beni di consumo fatta, soprattutto, dal Sindacato dei Pensionati SPI CGIL del Sulcis Iglesiente, sarà possibile, attraverso la Caritas o altra Associazione di beneficienza – aggiunge Antonello Congiu -, devolvere nei prossimi giorni quanto raccolto per alleviare le sofferenze dei meno abbienti, che si trovano in quelle condizioni magari perché un lavoro non ce l’hanno o non lo hanno più.»

«Allo stesso modo non rinunciamo alla occasione per richiamare l’attenzione di TUTTI, per noi mai venuta meno, sul tema “Salute e sicurezza nei posti di lavoro” che orienta le discussione in tutta Italia in occasione della festa dei lavoratori del 2018. Perché risulta insopportabile il numero dei morti e feriti a causa di infortuni sul lavoro, occorsi anche in questo scorcio d’anno, soprattutto se connesso, come noi riteniamo – conclude Antonello Congiu -, al processo di precarizzazione del lavoro e della vita delle lavoratrici e lavoratori.»

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Antonello Congiu, 59 anni, dipendente del comune di Carbonia, è il nuovo segretario generale della Camera del Lavoro CGIL del Sulcis Iglesiente. E’ stato eletto nella tarda mattinata dall’assemblea generale, riunita nel salone dell’Auser, in via Liguria, alla presenza del segretario regionale Michele Carrus, con 44 voti sui 56 votanti (9 i voti contrari, 2 astenuti, 1 scheda nulla). Subentra a Roberto Puddu che ha concluso il secondo mandato quadriennale, tetto massimo previsto dallo statuto della confederazione.

Alleghiamo un album fotografico e breve pubblicheremo il video dei ringraziamenti di Antonello Congiu all’assemblea, a caldo, subito dopo lo spoglio delle schede, e la prima intervista con il neo segretario.

  

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Antonello Congiu 2

È sempre difficile intervenire in una polemica senza aggiungere ulteriori elementi divisivi, soprattutto se si  è parte, ma, anche se questo non è il mio intento, provo ugualmente a dire la mia rispetto alla mancata partecipazione della CGIL alla manifestazione di lunedì scorso.

Non so francamente chi siano questi ragazzi che a nome e per conto dei disoccupati si ergono a giudici della ns Organizzazione. Non so chi li abbia eletti o chi rappresentino effettivamente ma ben venga che i ragazzi si diano una organizzazione anche autonoma e slegata, se credono, dalle Organizzazioni Sindacali, per  rivendicare la costruzione di una società per loro più inclusiva. Dovrebbero a mio avviso farlo un po’ meno sporadicamente e con ancora più convinzione.

Conosco però Fabio e con lui numerosi colleghi della CISL e della UIL alcuni dei quali stimo personalmente, come in qualche circostanza ho avuto modo di dire loro. Insieme, e qualche volta anche da soli come CGIL, in rappresentanza dei lavoratori, abbiamo numerose volte intrapreso vertenze che ci hanno visto – e ci vedono ancora oggi – comunemente affrontare numerose e delicate crisi aziendali o istituzionali senza badare chi fosse la controparte.

Fabio, che è Segretario Generale, conosce perfettamente queste cose ed è per questo che ho trovato ingeneroso – e nella stessa misura offensivo – che abbia definito la CGIL “cinghia di trasmissione del governo regionale e nazionale”.

Noi, e i fatti lo dimostrano, non siamo la cinghia di trasmissione di nessuno e ricorrere a facili generalizzazioni è sintomo di mancanza di argomenti più validi. Non abbiamo MAI familiarizzato né con gli attuali Assessori Regionali ne con quelli che li hanno preceduti. La pratica del “tu” ostentato ad ogni pie sospinto o delle pacche sulle spalle non mai stata nostro patrimonio. Nell’ormai consistente tempo in cui mi occupo di sindacato abbiamo SEMPRE trattato tutti per ciò che erano, rappresentanti istituzionali. Né tantomeno possiamo essere considerati cinghia di trasmissione del governo nazionale del quale, a volte anche da soli, come CGIL abbiamo sempre e da subito denunciato l’insipienza e la dannosità per le lavoratrici e lavoratori.

La CGIL ha non solo condiviso la necessità di manifestare il grande disagio sociale ed economico del territorio ma, da sempre, ha promosso ed organizzato tutte le manifestazioni a sostegno delle numerose vertenze del Sulcis Iglesiente.

Ciò che invece NON abbiamo condiviso è il metodo di costruzione della manifestazione ed il fatto che un avvenimento di tale importanza si svolgesse insieme a coloro che a qualsiasi titolo hanno voluto utilizzare il disagio sociale per facile propaganda. Abbiamo ritenuto poco coerente manifestare con persone o movimenti politici  di vecchia data o che si apprestano a diventarlo che hanno: prima contribuito, per la ricerca di facile consenso, alla  chiusura della Provincia – unico ente sovracomunale che poteva legittimamente contribuire alla attuazione del Piano Sulcis di cui è stato promotore principale insieme alle OO.SS.; salvo oggi, sempre per una manciata di voti, chiedere urlando  la richiesta di nomina di una commissario ad acta per lo stesso Piano.

In ogni caso, pur rispettando il diritto di ciascuno di manifestare il proprio o altrui disagio, Io personalmente non avrei partecipato ad una manifestazione senza le ns bandiere.

La CGIL da oltre 110 anni lotta in difesa dei lavoratori e anche se ciò che fa è perfettibile, è pur sempre l’Organizzazione che più di TUTTE si è battuta e si batte per le classi sociali più deboli. Per questo, per noi, non c’è alcuna ragione di partecipare ad una manifestazione senza le bandiere che ne sono simbolo. È per questo che riflettiamo su come migliorarne l’azione a tutela di tutti i lavoratori ed accettiamo con questa finalità consigli da tutti, respingendo però  al mittente le pretese di chi si sveglia di tanto in tanto, preferibilmente in concomitanza con le competizioni elettorali, e pretende, senza averne la levatura, di dare lezioni di morale e, senza avere una idea neanche a pagarla oro, si vorrebbe candidare  o ri-candidare alla gestione della cosa pubblica.

Per queste ragioni la CGIL, Noi, non ha/abbiamo partecipato alla manifestazione di lunedì scorso, Punto.

Non mi sembra questa una buona ragione perché chicchessia si senta autorizzato ad offendere.

Antonello Congiu Segretario FP CGIL