22 November, 2024
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Palazzo del Consiglio regionale 3 copia

Sono riprese stamane, con l’audizione dei sindacati di categoria (Cgil-Fp, Cisl-Fp e Uil-Fp), nella commissione Autonomia del Consiglio regionale, le audizioni sul disegno di legge n. 176, presentato dalla Giunta regionale, in materia di “riordino del sistema delle autonomie locali della Sardegna”.

I segretari della funzione pubblica di Cgil, Cisl e Uil non hanno nascosto le preoccupazioni sul futuro occupazionale dei lavoratori attualmente impiegati nelle amministrazioni provinciali e nelle cosiddette società in house del sistema degli enti locali in Sardegna. Davide Paderi (Cisl-Fp) ha quindi invitato la commissione e la Regione sarda a prendere esempio da quanto promosso, a tal proposito, in altre realtà del Paese, dove  con la sottoscrizione di apposite intese si è sancita, nelle more di approvazione delle leggi di riforma, la salvaguardia dei posti di lavoro ed anche il riassorbimento degli eventuali esuberi in organico nelle rispettive amministrazioni. Il segretario della Cgil-Fp, Antonello Congiu, ha auspicato inoltre che la commissione, nel corso dell’esame del Dl 176, possa introdurre norme efficaci per far sì che il personale attualmente impiegato nelle Province segua le funzioni che si prevede di trasferire ad altri enti. Esigenza ribadita anche dal segretario Uil-Fp, Giampaolo Spano, che ha proposto di prevedere in norma la presa incarico nelle province storiche delle funzioni e del personale delle province nel frattempo soppresse.

Sul tema delle emergenze i sindacati hanno manifestato preoccupazione per la situazione dei lavoratori precari e di quelli delle società in house. A questo proposito, il presidente della I commissione, Francesco Agus, ha dichiarato che il problema dei lavoratori precari delle amministrazioni provinciali (il cui impiego scadrà al massimo entro il prossimo 30 giugno) è già all’attenzione del parlamentino dell’Autonomia e nei prossimi giorni  sono attese opportune iniziative da parte del competente assessore degli Enti Locali, Cristiano Erriu.

I lavori della Prima commissione proseguono questo pomeriggio con le audizioni delle segreterie confederali e domani alle 10 dei sindacati autonomi. Sempre domani ma alle 11.00, in seduta congiunta con la II commissione, saranno ascoltate le rappresentanze sindacali aziendali dei lavoratori delle società in house della Province ed alle 12.30 le rappresentanze di lavoratori della Regione. Giovedì,alle 10.00, è prevista l’audizione del Consiglio delle autonomie locali; alle 11 .00 è il turno invece dei presidenti delle società in house delle Province; alle 15.00 sono convocati i presidenti delle Camere di Commercio e alle 16.00, i sindaci dei Comuni capoluogo (ad eccezione di Cagliari e Sassari, per i quali è in programma un apposito incontro). Le audizioni si concluderanno venerdì alle 10.00 con i parlamentari eletti in Sardegna e gli eurodeputati sardi.

Il 30 marzo, per l’interesse e per il nostro ruolo di rappresentanza dei lavoratori, quali cittadini fruitori del Servizio Sanitario e seppure non invitati, abbiamo partecipato al convegno organizzato dalla ASl 7 sul tema “Progettare, costruire e organizzare l’ospedale del III Millennio“, presso la Grande Miniera di Serbariu.

La giornata è risultata interessante, ed è da apprezzare l’idea di far convenire un parterre qualificato su una tematica che, al pari degli altri grandi problemi del territorio ed anzi, per noi, anche in ragione degli stessi, può essere un grande momento di rilancio oppure avere natura esiziale per la comunità del Sulcis Iglesiente – La sanità -.

Meno pregevole e deludente è stato, semmai, scoprire in quella sede che la giornata non era il punto di partenza per la formazione di un’idea di sviluppo della Sanità del Sulcis Iglesiente ma l’occasione, per presentare, a cura del nuovo Commissario della ASL, gli aspetti principali del Piano Aziendale di riorganizzazione dei Servizi sanitari”. Piano che, peraltro è stato raccontato come frutto di numerosissimi incontri con tutti gli stakeholders dell’intero territorio su cui insiste la ns Azienda Sanitaria.

Ebbene ci corre l’obbligo di precisare che la CGIL, così come numerosi amministratori delle Comunità locali, come evidenziato dalla dialettica del presidente della Conferenza Sanitaria e dalla pesantissima, e quanto mai opportuna, presa di posizione pubblica del sindaco di Carbonia Giuseppe Casti e del Deputato del territorio Emanuele Cani, non sono MAI stati specificamente consultati in proposito!

A meno che, il Commissario, non ritenga esperita tale pratica con i brevi ed episodici incontri effettuati con le categorie sindacali e la RSU Aziendale, nei quali cui il tema è stato genericamente posto a corollario di più specifici argomenti riguardanti le condizioni di lavoro del personale del comparto sanità.

In ogni caso, anche in quella inappropriata sede, i rappresentanti dei lavoratori hanno marcato la necessità che il tema fosse dibattuto partendo da un’idea di sviluppo, prima che questa fosse formulata e soprattutto, che la stessa includesse le considerazioni sugli aspetti organizzativi, qualitativi, dimensionali del personale che, non solo per noi, sono e rimangono il fulcro del Servizio sanitario e della sua qualità.

Per queste ragioni è stato a dir poco disarmante notare che nel lungo ed articolato discorso per astrazioni sulla progettazione della nuova unica struttura ospedaliera, il Commissario non abbia fatto alcun cenno,  se non per ironizzare sul numero dei professionisti attualmente in utilizzo alle strutture, sulle ripercussioni che avrebbe una tale ipotetica realizzazione sui livelli occupazionali; sulla organizzazione del personale dirigente e non; sulla tipologia e dimensionamento dei servizi e delle loro specializzazioni.

Infine, posto che non si può che essere favorevoli ad un futuro ospedale nuovo e moderno, magari diverso dalla nanadimensione ipotizzata di 230/40 posti letto (in luogo dei 377 attuali che già oggi sono ben al di sotto del buon senso e dei dettati normativi regionali e nazionali), e visto anche il termine temporale dell’incarico assegnatogli, ci domandiamo perché il Commissario abbia preferito ri-presentare un immaginifico futuro, piuttosto che occuparsi degli annosi problemi del personale che incidono negativamente sul benessere organizzativo dell’Azienda e di conseguenza sui servizi offerti all’utenza.

Il personale per anni è stato infatti oggetto di una vera e propria azione di depauperamento di qualificazione professionale e reddittuale da parte del precedente management. La richiesta avanzata da più parti, sociali, politiche e istituzionali all’atto del suo insediamento nel ruolo di Commissario, era quella di una cesura con il passato, di una soluzione di continuità rispetto alla stagione disastrosa precedente.

Noi e l’intero territorio, siamo ancora in attesa di vederne l’avvio!

I Segretari generali

Roberto Puddu

Antonio Congiu

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