22 November, 2024
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La Sardegna si proietta nella seconda fase dell’attuazione del progetto per lo sviluppo della rete in fibra ottica in tutto il territorio regionale. Il presidente della Giunta regionale, Francesco Pigliaru, con gli assessori degli Affari generali Filippo Spanu e degli Enti locali Cristiano Erriu, ha incontrato Alessio Beltrame, il capo della segreteria del ministro dello Sviluppo economico Antonello Giacomelli e i rappresentanti di Infratel Maurizio Decina (presidente), Salvo Lombardo (direttore generale) e Chicco Porcu (componente del Consiglio di amministrazione). Nel corso della riunione si è discusso dei tempi e delle modalità del prossimo bando che riguarderà 39 comuni di medie dimensioni e a cui verrà dato corso con l’imminente accordo tra Giunta e Governo. Nel bando, rivolto agli operatori privati, viene previsto di mettere a gara il completamento dell’infrastruttura nei restanti comuni a fallimento di mercato e l’affidamento della gestione dell’intera opera realizzata con il contributo dei fondi europei.
Dall’incontro è emerso che nei 17 comuni in cui i lavori sono stati conclusi, si potrà procedere da subito all’attivazione dei servizi di connettività. Infratel, nel suo sito, ha pubblicato l’avviso indirizzato ai potenziali gestori.
«Dobbiamo correre per creare una rete capillare che garantisca avanzati servizi di connettività a cittadini e imprese – ha detto l’assessore degli Affari generali Filippo Spanu –. Nell’incontro di oggi abbiamo posto le basi per portare la fibra ottica in tutte le aree in cui gli operatori privati non hanno intenzione di intervenire. Abbiamo inoltre ragionato in termini molto costruttivi sulla gestione delle nuove infrastrutture. Esprimo soddisfazione per la possibilità di dare immediata operatività alle reti già pronte e collaudate-»
«Il progetto per lo sviluppo della banda ultralarga, che coinvolge in questa prima fase 313 comuni, ha una valenza strategica e si lega – ha sottolineato l’assessore degli Enti locali Cristiano Erriu – agli altri interventi che la Giunta sta attuando per contrastare il grave fenomeno dello spopolamento e garantire ai territori nuove prospettive di sviluppo.» 
Attualmente, in base ai dati diffusi da Infratel sono 67 i cantieri attivi in Sardegna. Nel corso del mese di marzo saranno aperti ulteriori 77 cantieri, altri 32 nel prossimo mese di aprile. Entro il mese di giugno, secondo le previsioni della società in house del ministero dello Sviluppo economico, i comuni con lavori in corso per la posa della fibra ottica, saranno 200.

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Gianmario Demuro 2

La Sardegna avrà a disposizione 94 milioni di euro per la realizzazione di tutte le infrastrutture necessarie ad assicurare la connettività ad alta velocità.
La Conferenza Stato-Regioni ha approvato l’accordo di programma finalizzato allo sviluppo della banda ultralarga a livello nazionale.
Le nuove risorse, che rientrano nel Fondo di sviluppo e coesione, sono il frutto del lavoro della Giunta guidata da Francesco Pigliaru e dell’azione congiunta di tutti i governi regionali impegnati in un serrato confronto con il ministero dello sviluppo economico.
Alla riunione della Conferenza Stato-Regioni è intervenuto l’assessore degli Affari Generali, Gianmario Demuro, che ha espresso soddisfazione per il risultato raggiunto. L’impegno del Governo nazionale – così prevede l’accordo di programma – verrà formalizzato con delibera del Cipe entro il prossimo 30 aprile.
«La nostra isola, in anticipo rispetto alle altre regioni – ha spiegato Gianmario Demuro -, ha intrapreso il percorso per raggiungere i due obiettivi europei: la copertura totale del territorio regionale con connessioni ad almeno 30 Mbps e avere il 50% della popolazione con connessioni a 100 Mbps. Con queste ulteriori risorse siamo in grado di raggiungere un traguardo ancora più ambizioso che è quello della copertura dell’85% della popolazione con connessioni a 100 Mbps.» 
La Sardegna, come ha recentemente riconosciuto il sottosegretario allo sviluppo economico con delega alle comunicazioni Antonello Giacomelli, ha giocato d’anticipo rispetto alle altre regioni italiane sul fronte degli interventi per la diffusione della banda ultralarga nelle zone svantaggiate. Nel prossimo mese di marzo, avranno inizio i lavori per realizzare le reti in fibra ottica in 324 comuni, quelli che ricadono nelle aree rurali “in fallimento di mercato” in cui, in assenza di interesse da parte degli operatori privati, interviene la Regione con risorse pubbliche (lo stanziamento ammonta a 56 milioni di euro). La conclusione dei lavori, in base al cronoprogramma di Infratel (società in house del ministero dello sviluppo economico) è prevista nella primavera del 2017.
«Vengono così garantiti eguaglianza e pari diritti a cittadini e imprese che, senza l’intervento pubblico, resterebbero tagliati fuori dalla possibilità di avere connessioni internet molto più veloci rispetto all’attuale adsl. I progetti in cantiere – ha concluso l’assessore Demuro – rappresentano un requisito indispensabile alla piena fruizione dei più avanzati strumenti telematici che sono fattori di crescita sociale ed economica per tutte le comunità.»
Secondo i dati del ministero dello sviluppo economico, nel 2018, in Sardegna, la copertura con reti in banda ultralarga sarà dell’87%.

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Sono iniziati, in Sardegna, gli interventi per la banda ultralarga con fondi regionali della precedente programmazione.
Il dato è scaturito dalla conferenza stampa che si è svolta a Roma, al ministero dello Sviluppo economico, alla presenza del sottosegretario con delega alle Comunicazioni Antonello Giacomelli e dell’assessore degli Affari generali Gianmario Demuro. I primi cantieri saranno aperti nel prossimo mese di marzo mentre la fine dei lavori è prevista per la primavera del 2017.
Anche altre 7 regioni stanno partendo in questi giorni con piani per la banda ultralarga (Abruzzo, Calabria, Marche, Lazio, Puglia, Lombardia, Toscana) per un totale di 700 Comuni. L’intervento diretto in Sardegna ha un costo di 56 milioni di euro (frutto anche del prezioso lavoro dell’assessorato dell’agricoltura che ha rimodulato i fondi destinati allo sviluppo rurale). Nell’isola saranno interessati 324 comuni per un totale di 507.577 cittadini e 278.768 unità immobiliari (UI). I primi cantieri apriranno nel prossimo mese di marzo. La fine dei lavori è prevista nella primavera del 2017.

Secondo i dati dell’ultima consultazione pubblica – quindi compreso questo intervento – al 2018 in Sardegna la copertura con reti Bul sarà dell’87 per cento (50 per cento investimenti privati e 37 per cento con soldi pubblici) mentre le unità immobiliari a fallimento di mercato saranno pari al 13 per cento (comunque molto al di sotto della media nazionale pari al 26,2 per cento).
Il fabbisogno totale in Sardegna per il raggiungimento degli obiettivi 2020 è pari a 279.175.305 euro. Le risorse disponibili a livello regionale (FESR/FEASR) per il raggiungimento degli obiettivi 2020 sono pari a 95.084.390 euro. Necessarie risorse aggiuntive dello Stato stimate in 184.090.915 euro.

«La Sardegna – ha dichiarato il sottosegretario Giacomelli – ha utilizzato al meglio le risorse disponibili e meritoriamente si colloca in cima alla classifica delle regioni italiane per la tempestività degli interventi. Voglio inoltre sottolineare il valore di questi progetti per lo sviluppo economico dell’Isola che vanta una consolidata esperienza nel campo delle nuove tecnologie.»

«È un dato di cui andare orgogliosi – ha commentato il presidente della Regione Francesco Pigliaru – ed è un esempio eloquente dei risultati ambiziosi che è possibile raggiungere attraverso la programmazione unitaria. L’approccio integrato permette un impiego intelligente delle risorse, che attraverso la collaborazione preziosa tra assessorati, come in questo caso, possono essere utilizzate per dare concretezza a una visione complessiva. Portare la banda ultralarga in centinaia dei nostri piccoli centri, soprattutto dell’interno, significa creare collegamenti digitali che sono fondamentali per garantire gli stessi servizi e gli stessi i diritti a tutti i nostri cittadini, così come per offrire a tutti i nostri giovani strumenti essenziali per la loro formazione.»

Gianmario Demuro 2

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«Apprezziamo le dichiarazioni espresse oggi dal Sottosegretario allo Sviluppo Economico, con delega alle Telecomunicazioni, Antonello Giacomelli a proposito dell’applicazione del canone Rai soltanto al possesso di apparecchi televisivi. Si tratta di un chiarimento ripetutamente sollecitato da Confartigianato in merito al canone speciale pagato dalle aziende: agli imprenditori non è chiesto di versare il tributo per il possesso di dispositivi diversi dal televisore che ricevono il segnale tv, come computer, smartphone, Ipad o addirittura impianti antifurto.»

Confartigianato Sardegna commenta le precisazioni del sottosegretario Giacomelli. «Ma – aggiunge la Confartigianato – ora va affrontato e definitivamente risolto il problema del doppio canone Rai in capo ai titolari d’impresa. Gli imprenditori, che già pagano il canone ordinario, devono versare anche il canone di abbonamento speciale Rai, con cifre che possono arrivare fino a 6.000 euro l’anno e un gettito complessivo annuo di 74 milioni di euro, per il possesso di apparecchi atti/adattabili alla ricezione dei programmi radiofonici/televisivi, con qualsiasi mezzo e tecnologia diffusi, in esercizi pubblici o in locali aperti al pubblico e comunque al di fuori dell’ambito familiare».

Un tributo che Confartigianato Sardegna definisce «anacronistico e non più giustificato. La diffusione degli strumenti digitali portatili con l’elevato utilizzo di contenuti on line, che arriva fino al 48,1% del totale della popolazione, rende obsoleta e superata questa forma di prelievo sulle imprese e ne aumenta i costi burocratici».

«Ci auguriamo – conclude Confartigianato Sardegna – che, dopo gli annunci dei mesi scorsi da parte di numerosi esponenti del Governo, finalmente sia giunto il momento per cancellare il canone speciale pagato dalle imprese