E’ stato firmato oggi al ministero dello Sviluppo economico un Protocollo d’Intesa per lo sviluppo di un Polo tecnologico per il Carbone pulito nel Sulcis Iglesiente.
A siglare l’intesa sono stati il sottosegretario di Stato del ministero dello Sviluppo economico, Claudio De Vincenti, e l’assessore all’Industria della Regione Sardegn,a Antonio Angelo Liori.
«La firma odierna – osserva il sottosegretario De Vincenti – rappresenta un passo avanti significativo per la realizzazione del polo tecnologico dell’energia pulita previsto dal Piano Sulcis. Anche così Governo e Regione Sardegna confermano l’impegno ad aprire prospettive di ripresa economica ed occupazionale in quest’area particolarmente colpita dalla crisi.»
«Un accordo storico, che rappresenta un nuovo modo di concepire lo sviluppo nel Sulcis – ha commentato da parte sua l’assessore dell’Industria – finalmente, un decisivo passo avanti verso la rinascita del territorio, in grosse difficoltà sociali per la grave crisi occupazionale, si punterà ad uno sviluppo basato sulla ricerca e sull’innovazione tecnologica nel rispetto dell’ambiente.»
Il protocollo d’intesa prevede due fasi: lo sviluppo di un centro di ricerca con un impianto a tecnologia evoluta di ossicombustione (potenza di circa 50 MWt), da realizzarsi entro 2-3 anni, e la realizzazione di una centrale elettrica con tecnologia Ccs (Carbon capture and storage).
Il ministro dello Sviluppo economico, Flavio Zanonato, intanto, ha firmato un nuovo atto di indirizzo all’Autorità per l’energia elettrica e il gas per la rimodulazione degli oneri di sistema elettrico al fine di rendere la misura più selettiva e di conferirle maggiore incisività, rispetto agli indirizzi emanati il 24 aprile 2013.
Con questo nuovo atto del 24 luglio il Ministro ha limitato la rimodulazione degli oneri generali di sistema elettrico a favore delle sole attività produttive catalogate dai codici ATECO del settore manifatturiero, più esposte alla concorrenza internazionale, e ai consumi in media e alta tensione, segnalando l’estrema urgenza di avviare il processo di attuazione della riforma in considerazione del particolare momento di crisi economica del sistema produttivo.
Per le imprese in situazioni di crisi aziendale, è stato inoltre previsto che l’annualità di riferimento debba essere riferita all’ultimo anno utile prima della formalizzazione dello stato di crisi.