23 December, 2024
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Il Consiglio regionale ha respinto la mozione n. 139 (Rubiu e più) sulla crisi del sistema industriale ed ha approvato l’ordine del giorno sulle misure per fronteggiare la crisi dell’Ara, Aipa e Apa e le mozioni n. 399 (Peru e più) e n. 400 (Congiu e più) sull’assistenza ai pazienti diabetici.

La seduta è stata aperta dal presidente Gianfranco Ganau. Dopo le formalità di rito il Consiglio ha iniziato l’esame dell’ordine del giorno con le mozioni riguardanti la situazione dei lavoratori Aras e Apa. Sulla base del dibattito svoltosi nella seduta antimeridiana i gruppi stanno lavorando ad un documento unitario che sarà definito successivamente.

Il Consiglio ha quindi iniziato la discussione della mozione n. 139 (Rubiu e più) sulle crisi industriali, che è state illustrata dal consigliere dell’Udc Giorgio Oppi.

Nel suo intervento, Giorgio Oppi ha ricordato che la mozione è arrivata in Consiglio «dopo 3 anni nei quali il mondo è cambiato e molte famiglie hanno dovuto reinventarsi la vita, mentre in Sardegna si è abbattuto un ciclone su tutti i partiti che richiama tutta la politica alle sua responsabilità». Quanto alla situazione attuale, ha aggiunto Oppi, «non una della crisi industriali di cui si parla nella mozione è stata risolta e dal fallimento della politica industriale deriva la mancanza di una visione politica del futuro della Sardegna perché, a fronte del modello degli anni ’70 che era comunque un modello non si capisce quello di oggi». Questa giunta e la precedente hanno responsabilità, secondo l’esponente dell’Udc, perché si sono limitate a prendere tempo, sperperando risorse pubbliche, evitando di rimuovere la burocrazia improduttiva anche quando sbagliava». Nel Sulcis, ha poi proseguito Giorgio Oppi, «sono finite anche speranza e dignità, la chimica verde è avvolta dal silenzio come Ottana, Villacidro e Olmedo». Di qui, ha concluso, «un richiamo generale a rivolgere alla Sardegna uno sguardo più responsabile per contrastare quel populismo che travolgerà ogni cosa, comprese le istituzioni che sono patrimonio di tutti».

La vice capogruppo di Forza Italia Alessandra Zedda ha dichiarato che «affrontare questo argomento provoca dispiacere, ma la mancata impostazione politica nell’industria ha investito con forza la nostra Regione, perché in effetti sono 30 anni che l’Italia si interroga sulla direzione da prendere e, per quanto riguarda la Sardegna, le giunte che si sono succedute non si sono mostrate all’altezza». Se quella immediatamente precedente ha ereditato parecchi mostri, secondo la Zedda «sarebbe stato lecito aspettarsi da questa Giunta qualche passo avanti dalla chimica verde, così come dalla Keller, da Ottana Polimeri, dalla stessa Alcoaa Euroallumina ed E.On collegate all’energia, per cui dovremmo fare scelte straordinarie in questo scorcio di legislatura, dobbiamo essere uniti senza farci prendere in giro da annunci sui piani industriali o sulle bonifiche».

Sempre per Forza Italia il consigliere Mariano Contu ha parlato di una «discussione fredda ma, purtroppo, ancora drammaticamente attuale con cause lontane nel tempo che risalgono ad un sistema industriale costruito sulle sabbie mobili». A cavallo della scorsa legge finanziaria, ha detto ancora Mariano Contu, «si enfatizzarono i dati sull’occupazione del penultimo trimestre del 2017 che però risentivano fortemente del lavoro stagionale legato al turismo, mentre gli ultimi dati ci dicono che l’occupazione della Sardegna è scesa di ben 2 punti percentuali». C’è bisogno quindi di interventi strutturali e non di assistenzialismo, ha sostenuto Mariano Contu, «e sotto questo profilo il recente Piano per il lavoro è insufficiente, c’è casomai bisogno di ridisegnare il sistema produttivo della Regione partendo dalle sue vocazioni naturali come l’artigianato e dare corpo ad una visione forte della Sardegna del futuro, perché altrimenti succederà come nel Sulcis, dove non si riesce ad attivare un cantiere o una nuova impresa».

Il consigliere dei Riformatori sardi Luigi Crisponi ha collocato la mozione alla base della grande crisi da cui la nostra Regione non è ancora uscita, una crisi il cui emblema è l’area di Ottana. Una realtà, ha ricordato Crisponi, «che meritava di essere analizzata da una commissione di inchiesta che tempo fa fu proposta ed in quella occasione si parlò anche di possibili ipotesi di riconversione su agro alimentare, bio edilizia ed industria del freddo; la storia di Ottana, invece, è una storia di sperpero di danaro pubblico e di totale mancanza di prospettive per la Sardegna centrale, dove non si parla nemmeno di bonifiche dopo la chiusura dei siti industriali senza fare alcuna pressione sull’Eni». Ma noi, ha concluso Crisponi, «non possiamo accettare che quel territorio resti un deserto e si continui ad andare avanti senza una bussola per ripartire».

Il capogruppo dell’Udc Gianluigi Rubiu, primo firmatario della mozione, ha lamentato che «chi ci ascolta si può tranquillizzare perché stiamo discutendo dopo 3 anni della crisi dell’industria sarda e questa poca sensibilità lascia capire la sensibilità della maggioranza verso i problemi del sistema produttivo e del lavoro ed inoltre appare ancora più imperdonabile la noncuranza nei confronti della crisi che ancora pesa sulla Sardegna, con numerosissimi lavoratori che hanno perso anche la minima forma di sostegno al reddito». Sono state trascurate tematiche importanti, ha protestato Rubiu, «come la zona franca, il porto industriale di Porto Torres, il mancato riconoscimento di area di crisi per Ottana, per Eurallumina che da oltre 1000 giorni attende decisioni dell’assessorato dell’Ambiente della Sanità e provincia del Sud per il riavvio dello stabilimento, per la Portovesme Srl ancora in attesa delle autorizzazioni per il sito di smaltimento indispensabile ad una azienda dove potrebbero lavorare oltre 1300 unità con un investimento di 400 milioni».

Il capogruppo di Art. 1 – Mdp Daniele Cocco ha sostenuto che «sarebbe ingeneroso attribuire alla maggioranza insensibilità sulle crisi industriali perché non più tardi di alcuni mesi fa, a maggio, il Consiglio approvò una mozione di tutti i capigruppo (minoranza compresa) per la situazione di Ottana e del Nuorese, indicando un pacchetto di soluzioni per frenare la caduta verticale di quell’area; chiedemmo in particolare una azione nei confronti della presidenza del Consiglio dei ministri per il rilancio del polo, ricomporre la filiera e riavviare Ottana Polimeri oltre alle bonifiche del sito affiancando l’azione del Comune». Oggi, ha detto ancora Daniele Cocco, «chiediamo di sapere a che punto sono le interlocuzioni con il Governo, senza dimenticare la situazione dei 130 operai ex Legler privi di ammortizzatori sociali e da inserire nel Piano Lavoras e quella dell’Alcoa dove si inizia a vedere la luce in fondo al tunnel, fermo restando che in questa direzione bisogna proseguire con determinazione».

Il capogruppo dei Riformatori sardi Attilio Dedoni ha sollecitato il Consiglio ad «andare oltre la carrellata di situazioni industriali disastrose per parlare del futuro tenendo presente che il mondo non sarà più come prima». Quando si immaginò negli anni ’70 lo sviluppo della Sardegna per poli, ha ricordato Dedoni,  «arrivarono le industrie di base ma non quelle che producevano valore aggiunto e se oggi abbiamo un panorama desolante dal Sulcis a Porto Torres ad Ottana ci spieghiamo il successo dei 5Stelle; questo è il nocciolo del distacco fra la politica e la comunità, dobbiamo costruire la programmazione futura su 5/10 cose da fare assieme nell’interesse dei sardi, per evitare la cancellazione della politica con la P maiuscola che si dimostra capace di risolvere i problemi con responsabilità e coscienza civile».

Il capogruppo del Psd’Az Angelo Carta ha osservato che «discutere oggi una mozione di 3 anni fa consente di scattare una istantanea immaginaria dell’industria sarda e di quelle realtà ancora in crisi per vedere cosa è stato fatto». In ogni programma nazionale, regionale e locale, ha affermato Angelo Carta, «si mette al primo posto il lavoro anche se oggi il guru delle stelle dice che non è più necessario perché basta il reddito di nascita; io invece credo nel lavoro al centro del destino di ogni persona per cui invito tutti  riflettere sulle cose che possiamo fare oggi facendo autocritica perché abbiamo sbagliato a pensare che anche qui sarebbe arrivata la ripresa». Interroghiamoci piuttosto, ha proposto Angelo Carta, «sulla nostra capacità di offrire soluzioni per dare una speranza ai sardi; è comprensibile che dopo certe batoste ci possa essere rassegnazione ma è sbagliato perchè, anzi, deve venir fuori un orgoglio ancora più forte: certo è che dall’opposizione bisogna concludere che la Giunta ha fatto molto poco e forse anche il Consiglio ha qualcosa da rimproverarsi per aver mancato nel suo ruolo di stimolo».

Il capogruppo del Pd Pietro Cocco, dopo aver messo in evidenza che comunque una mozione di 3 anni fa riconosce che la Giunta Pigliaru ha ricevuto una eredità molto pesante si è soffermato su quanto è stato fatto. E vero che ci sono problemi serissimi, ha detto Cocco, «ma non è vero che c’è il deserto: nel Sulcis, oltre ad un investimento di 600 milioni di euro, si è risanata una società decotta che sta lavorando in molte realtà del territorio, la Carbosulcis, con 400 milioni di soldi pubblici, sta operando per la chiusura della miniera e portando avanti un grande progetto innovativo nel settore della ricerca e, fatto molto importante, nessuno ha perso il posto di lavoro». Eurallumina e Alcoa, ha aggiunto Pietro Cocco, «stanno ripartendo con buone aspettative ed anche al centro e al nord sono in corso molte iniziative produttive; i segnali ci sono ed ora bisogna concentrarsi su una idea generale di sviluppo della Sardegna».

Dopo l’on. Pietro Cocco ha preso la parola l’assessore Maria Grazia Piras (Industria), che ha detto: “Quando sono arrivata nel 2014 avevo in mente una chiara idea di sviluppo della Sardegna e accanto avevo l’esigenza di salvare le aziende in difficoltà e i loro posti di lavoro. Dall’altra parte la Giunta e io avevamo l’idea di affrontare i problemi strutturali dell’Isola, quelli che in passato non erano mai stati aggrediti. Non dico che abbiamo risolto tutti i problemi ma abbiamo fatto ripartire Seamag per risanare e bonificare l’area di Furtei. Sulla Keller abbiamo trovato una situazione già compromessa e stiamo trattando con tre interlocutori, uno sardo e due cinesi: mi auguro che possa ripartire quanto prima. Su Alcoa potremo gioire quando vedremo le prime colate di alluminio ma il revamping della fabbrica è in atto. Su Eurallumina posso dire che si è chiuso un accordo con Terna per fornire un vapordotto: ci pare la soluzione migliore sotto il profilo della sostenibilità ambientale. Anche per la Portovesme srl dovremmo essere pronti alla soluzione entro la prossima conferenza dei servizi”.

L’esponente della Giunta Pigliaru ha proseguito: “Su Porto Torres abbiamo richiamato Eni alle sue responsabilità mentre su Ottana l’imprenditore era sfuggente e abbiamo dovuto avviare con il Governo l’interlocuzione per far diventare il sito “area di crisi complessa”. Ma finalmente in Sardegna si profila una strategia energetica da qui sino al 2030, con un piano energetico avanzato che prevede finalmente l’arrivo del metano, che sino a oggi ci è costato in termini di mancato sviluppo 500 milioni di euro. Ma il piano energetico prevede anche l’efficientamento energetico dei comuni sardi, le colonnine elettriche per la mobilità. Questo è tracciare lo sviluppo industriale della Sardegna in termini strutturali: è questo che vogliamo lasciare, insieme ai progetti per l’innovazione presentati dalle imprese.  E il + 9 per cento di export (+ 6 senza Saras) ci rende particolarmente orgogliosi, sia per l’agroalimentare che per l’Ict”.

Per replica l’on. Giorgio Oppi (Udc) ha detto: “A sentire l’assessore va tutto bene. E invece non è vero che va tutto bene, anzi. L’Igea partì con un buco di 12 milioni di euro e voi l’avete trovata in gran parte risanata  e con i progetti di bonifiche. Cosa avete fatto voi? Avete girato quelle bonifiche ai Comuni di Iglesias e Carbonia, che non hanno ingegneri specializzati per portarle avanti. La rabbia del Sulcis Iglesiente, che si è manifestata alle urne, è del tutto motivata  e se non interveniamo in fretta è del tutto evidente che quel ciclone non andrà più via. E lo stesso vale per la discarica della Portovesme Srl. Altro che decimo anello, bisogna avere il coraggio di costruire una nuova discarica e imporla ai sindacati”.

Per dichiarazione di voto l’on. Gianluigi Rubiu (Udc) ha detto che “questa mozione non è un processo all’assessore Maria Grazia Piras, della quale anzi in questi anni ho apprezzato sempre la foga e l’impegno”.

L’Aula ha respinto la mozione.

Sulle mozioni 392, 397 e 398 (Ara e Apa) è stato presentato un ordine del giorno unitario del quale la segretaria on. Forma ha dato lettura. L’odg invita la Giunta a opporsi ai licenziamenti in atto e a presentare entro 45 giorni  un piano legislativo di riordino del settore delle agenzie e delle strutture di aiuto del settore agropastorale.

L’assessore Pierluigi Caria (Agricoltura) ha tracciato un bilancio delle attività svolte dall’esecutivo nell’ultimo anno in materia di agricoltura e ha detto: “Sono favorevole a percorrere tutte le strade che diano la certezza del lavoro ai 350 impiegati di Apa e Ara. E come giunta daremo attuazione a questo ordine del giorno. Per questo il mio parere è favorevole”.

L’odg è stato approvato.

Il presidente Gianfranco Ganau ha chiesto al Consiglio di discutere le mozioni 399 (Peru) e 400 (Congiu) sul problema della disponibilità degli apparecchi destinati alla misurazione continua della glicemia, patologia che investe 110 mila diabetici sardi.  

L’on. Antonello Peru (FI) ha ricordato i numeri dell’incidenza di questa piaga sanitaria cronica, per la quale la Sardegna è prima nel mondo e supera anche la Finlandia. “Siamo davanti a una vera emergenza sociosanitaria e per fortuna la comunità scientifica studia da molti anni e fa progredire la cultura e le cure. In questo senso il buon controllo glicemico, soprattutto in età pediatrica, è fondamentale. Certo, l’assessorato nel 2016 ha colto la serietà del problema affrontando le linee guida che sono poi gli indirizzi indicati dalla Consulta regionale della diabetologia. Oggi con questa mozione chiediamo il diritto all’accesso alle tecnologie per tutti i pazienti che ne hanno bisogno e chiediamo che le linee guida siano applicate davvero, a cominciare dal monitoraggio continuo di controllo della glicemia. Confido molto nella sensibilità dell’assessore e dell’Aula per migliorare la qualità della vita di questi sardi”.

L’on. Augusto Cherchi (Pds) ha illustrato la mozione 400 (che tocca lo stesso problema della mozione 399) ricordando la legge 1 del 1949 che istituiva un fondo per la tutela della malattia sociale del tempo, la tubercolosi. Oggi è invece secondo l’Oms il diabete una delle tre malattie sociali più gravi, visto che colpisce 400 milioni di persone ed è considerata la più elevata causa di mortalità nei prossimi 20 anni.  La spesa principale per il diabete in Sardegna non è quella farmacologica ma sono le complicanze. Questo va tenuto in mente in una visione intelligente delle cose: se vogliamo risparmiare dobbiamo ridurre le complicanze. E il monitoraggio continuo della glicemia, che costa circa 150 euro al mese, consente di ridurre fortemente le complicanze”.

L’oratore ha aggiunto: “Non è normale quello che accade oggi in Sardegna, con i pazienti che devono misurare la glicemia più volte al giorno ma lo fanno pagando di tasca perché la Regione fornisce soltanto quattro strisce giornaliere. Il sensore che si può portare al braccio risolve questi problemi ed evita ai diabetici di doversi pungere il dito anche tremila volta l’anno. Io credo che esistano i presupposti per considerare il diabete malattia della nazione sarda e per promuovere la ricerca e le linee guida in tutta Italia. Permettiamo che i nostri medici vadano dappertutto a sviluppare le tecniche di trapianto delle isole pancreatiche e invece li dovremmo trattenere qui”.

Il vice capogruppo di Forza Italia Marco Tedde ha ricordato di aver letto con apprensione la lettera di un paziente diabetico ad un quotidiano con cui si paragonava la malattia alla rana bollita, che può liberasi con un balzo dalla pentola ma non può niente contro la bollitura a fuoco lento. Fuori dalle metafore, ha detto Tedee, «la politica deve avvicinarsi a questa situazione in punta di piedi ma anche con intelligenza, testa e cuore, cambiando atteggiamento; a marzo presentammo una interrogazione che rimase senza risposta se non attraverso un comunicato stampa dell’assessore che ci riempiva di contumelie». Oggi discutiamo in un contesto diverso gli stessi problemi, ha aggiunto Tedde, «il diabete è una piaga della Sardegna che coinvolge circa 300.000 persone con una spesa pubblica di 300 milioni, per cui il governo Pigliaru deve integrare il suo sistema di welfare come hanno fatto le altre Regioni, rimborsando le spese per i dispositivi di misurazione e superando una evidente lacuna nell’azione politica della Giunta».

Sempre per Forza Italia il consigliere Stefano Tunis ha sottolineato che «la politica può essere capace di approfondimenti positivi nell’interesse dei cittadini rispetto ad un problema che dovrebbe essere risolto in pochi minuti come ha sollecitato il collega Peru; alla Giunta spetta ora il compito di dare risposte concrete perchè sarà difficile sconfiggere il diabete ma dobbiamo comunque impegnarci a fondo per cambiare in meglio la vita di tanti bambini e di tanti adulti».

Ancora per Forza Italia il consigliere Mariano Contu ha osservato che «le due mozioni sono in parte differenti ma entrambe molto significative e convergenti nella finalità; il dramma del diabete in Sardegna è reale e bisogna mettere a punto una strategia molto più efficace e sotto questo profilo c’è un piano di prevenzione nazionale che va potenziato soprattutto per la prevenzione delle complicanze che hanno un costo sociale elevatissimo». Con risorse tutto sommato limitate, ha concluso Contu, «possiamo raggiungere risultati di grande qualità, a partire dal riconoscimento degli strumenti per il controllo del diabete giovanile».

Il consigliere dei Riformatori Michele Cossa ha dichiarato che «il problema sollevato dalle mozioni è emblematico della situazione della sanità sarda, un disastro totale come dimostra l’ultimo esempio vergognoso della vicenda dei vaccini nel Sud Sardegna; i pazienti diabetici, in particolare, vengono rimpallati da una parte all’altra nonostante l’incidenza della malattia che richiederebbe un supplemento di attenzione». La sensazione è invece, secondo Michele Cossa, «che la situazione sia sfuggita di mano, col centro diabetologico di Cagliari che si regge solo con lo spirito di sacrificio di chi ci lavora e comunque la struttura fa una visita al giorno ed ha una lista d’attesa di un anno e mezzo, non c’è continuità nelle forniture, nessuno sa dare indicazioni su come un diabetico può rinnovare la patente: su queste cose servono risposte».

Il consigliere Giuseppe Meloni (Pd) ha evidenziato che «le mozioni fanno emergere un problema molto sentito nella società sarda, per cui è necessario un intervento immediato dell’amministrazione regionale, ponendo fine alle gravi lacune del sistema nella gestione di questa patologia, e fornendo ai pazienti i migliori supporti per il monitoraggio della malattia». E’vero che occorrono risorse, ha riconosciuto Giuseppe Meloni, «ma il risparmio per la sanità regionale sarebbe di gran lunga maggiore se si potesse disporre di un monitoraggio efficace della malattia, con un grande miglioramento della qualità di vita della persone, soprattutto dei bambini». Ad Olbia, ha ricordato infine il consigliere, «su 90 bambini c’è in servizio un solo specialista che deve svolgere anche altri compiti ma, al di là dei casi locali, c’è molto da fare in materia di prevenzione e formazione del personale».

Il consigliere Domenico Gallus (Psd’Az-La Base) ha messo l’accento sul fatto che «le malattie auto-immuni purtroppo primeggiano in Sardegna e le due mozioni hanno centrato il problema; siamo primatisti nella sclerosi multipla con 6600 casi,una malattia con una genesi simile al diabete di tipo1, entrambe sono patologie gravemente invalidanti che incidono fortemente sul benessere psico-fisico dei pazienti ed inoltre non ci sono solo conseguenze fisiche ma su molte altre parti dell’organismo». Farsi 3200 punture l’anno è un trauma che si può rimuovere, ha concluso Domenico Gallus, «ed i sardi hanno diritto a questa opportunità, bisogna quindi attivare percorsi terapeutici di supporto per evitare inutili spostamenti da una struttura all’altra».

Il capogruppo di Art. 1 – Mdp Daniele Cocco ha messo in luce che «le mozioni hanno ben rappresentato quella che è una grande e grave patologia sociale della Sardegna; io steso avevo presentato un emendamento (poi ritirato) rispetto al quale assessore aveva preso impegni precisi sul problema; non dubito che questi impegni saranno mantenuti».

Il capogruppo del Pds Gianfranco Congiu ha ricordato positivamente che «dopo qualche giorno dalla mozione si è riunita la consulta che il nostro gruppo aveva individuato come un organismo propulsivo nell’elaborazione di una nuova strategia contro il diabete; occorre però sapere quali risultati ha ottenuto, perché l’impressione è che non ci sia stato un coordinamento funzionale fra la stessa consulta e la struttura dell’assessorato, rendendo particolarmente difficile arrivare ad un approccio differente e molto più funzionale alle esigenze dei pazienti fondato su diagnosi e prevenzione».

La vice capogruppo di Forza Italia Alessandra Zedda ha ricostruito in sintesi la sua vicenda familiare, quella della mamma malata di diabete che deve controllare con eccessiva frequenza l’andamento della glicemia in tutte le ore delle giornata, l’eventuale progressione della malattia e delle sue manifestazioni collaterali, coinvolgendo tutto il nucleo familiare nella cura del malato. Puntiamo sulla prevenzione soprattutto nell’interesse dei bambini, ha suggerito, «perché quando si arriva alla consapevolezza della patologia molto spesso è troppo tardi; la scienza fortunatamente ha fatto molti passi avanti e noi non possiamo fermarci ai problemi che riguardano alcuni strumenti di supporto».

A nome della Giunta l’assessore della Sanità Luigi Arru ha espresso parere positivo sulle due mozioni, precisando in apertura che «non c’è un problema di soldi». In tutto il modo occidentale, ha spiegato, «il quadro del diabete è diverso ma non per problemi tecnici quanto piuttosto perché ogni procedura viene sottoposta ad una valutazione sugli obiettivi di salute». Per quanto riguarda la Sardegna, ha aggiunto, «le stesse associazioni hanno riconosciuto il valore di quanto fatto nel 2016 e, quanto all’uso di determinati strumenti alcuni sono sconsigliati ai bambini al di sotto dei 4 anni non sono indicati in tutto il modo perché richiedono un particolare addestramento dei familiari e dello stesso bambino; piuttosto bisogna creare le reti di patologia e lo abbiamo tenendo conto nelle nostre specificità territoriali, intervenendo su un quadro a macchia di leopardo a riunendo attorno allo stesso tavolo medici ed infermieri». Da parte mia quindi c’è un impegno totale, ha concluso Luigi Arru: «entro 15 giorni sarà formalizzata la rete con nuovi strumenti ed un numero di specialisti in linea con la media nazionale che, in uno stretto coordinamento con i medici di famiglia, potranno garantire un lavoro efficace e di grande qualità».

Il consigliere di Forza Italia, Antonello Peru, intervenendo in sede di replica, ha espresso soddisfazione per il dibattito sulle mozioni in discussione ed ha affermato che si sono raggiunti obiettivi importanti, ad incominciare dalla convocazione degli organismi scientifici. «L’Aula – ha aggiunto il consigliere della minoranza – ha preso coscienza che il problema del diabete è un problema sociale che deve essere affrontato senza fare ragionamenti di quadratura del bilancio». «L’individuo al primo posto – ha proseguito Peru – e chi ha limiti del corpo attraverso la natura deve essere compensato senza fare ragionamenti di bilancio». «Ho trovato i colleghi e l’assessore sensibili al problema – ha concluso il vice presidente del Consiglio – e spero che nelle prossime settimane i pazienti sardi possano essere soddisfatti e possano avere una migliore qualità della vita».

Il consigliere del Partito dei Sardi, Augusto Cherchi, intervenendo in sede di replica come presentatore della mozione n. 400, avente per oggetto l’assistenza ai pazienti diabetici, ha mostrato cautela nel giudizio riguardo l’intervento dell’assessore della Sanità, Luigi Arru, e ha domandato con tono polemico: «Cosa succede domani per i diabetici sardi?». Augusto Cherchi ha insistito inoltre perché vengano inseriti nel prontuario terapeutico regionale i presidi “freestyle” ed ha concluso auspicando maggiore tutela per i pazienti e azioni concrete volte a  eliminare “i lacci e i laccioli che limitano la dignità di vita dei pazienti diabetici”.

Michele Cossa (Riformatori) si è detto insoddisfatto delle dichiarazioni rese dall’assessore Arru ed ha lamentato che “i pazienti diabetici sardi si scontrano con problemi di natura pratica e con un sistema a loro ostile”. Il consigliere della minoranza ha quindi annunciato voto favorevole alle mozioni n. 399 e 400.

Il capogruppo dei Riformatori sardi, Attilio Dedoni, ha annunciato voto favorevole ed ha auspicato la dovuta considerazione “ai fattori innovativi e alle sperimentazioni in corso in grado di aiutare i diabetici”.

Il presidente del Consiglio ha quindi posto in votazione la mozione n. 399 (Peru e più) che è stata approvata con 33 voti favorevoli e un astenuto e successivamente ha posto in votazione la mozione n. 400 (Congiu e più) che stata approvata con 33 voti favorevoli su 33 consiglieri votanti.

Tolta la seduta, il Consiglio è stato convocato al domicilio.

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«Le risorse per le persone affette da patologie psichiatriche e autismo sono sempre più insufficienti.»

L’allarme arriva dal vice presidente del Consiglio regionale Antonello Peru (Forza Italia), che ha presentato un’interrogazione urgente sul taglio dei finanziamenti destinati alle famiglie.

«I fondi riservati dalla Regione per il sussidio della legge 20, con sussidi per i malati psichici e le patologie connesse all’autismo risultano del tutto insufficienti – spiega Antonello Peru -. Un problema che si ripercuote sui Comuni, con numerosi centri del nord Sardegna e di altre parti dell’Isola che non sono in grado di trasferire ai beneficiari i contributi per far fronte alle cure e all’assistenza dei malati.»

«E’ una situazione inaccettabile – sottolinea ancora Antonello Peru -. Si invoca la Giunta regionale ad incrementare le risorse destinate alle malattie di carattere psichiatrico e alle disfunzioni autistiche, con un sussidio economico che consente alle famiglie di affrontare le spese per l’assistenza dei pazienti, in tantissimi casi bambini che necessitano di educatori e operatori professionali. Non riusciamo, infatti, a comprendere i motivi per cui non si procede a soddisfare le esigenze di questi soggetti deboli – conclude Antonello Peru -, con le famiglie costrette ad un esborso di somme ingenti per la cura dei malati.»

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La Giunta regionale proporrà una rimodulazione del Psr per dare risposte ai giovani esclusi dai bandi per il primo insediamento in agricoltura.

E’ l’impegno assunto dall’assessore regionale dell’Agricoltura Pierluigi Caria al termine dell’incontro con i rappresentanti della Coldiretti e la commissione “Attività produttive” del Consiglio regionale dopo la protesta dei giovani agricoltori per le vie di Cagliari.

«La Regione ha ricevuto 2.985 domande per le misure del pacchetto giovani – ha detto Pierluigi Caria – di queste ne sono state finanziate 883 con 70 milioni di euro. Restano fuori 2100 richieste per le quali cercheremo di trovare una soluzione. Questa passa necessariamente attraverso una rimodulazione del Psr con lo spostamento di risorse verso gli investimenti.»

Per soddisfare tutte le domande, servirebbero tra gli 80 e i 100 milioni di euro. «La questione sarà affrontata lunedì prossimo nel Tavolo verde convocato in Regione – ha aggiunto Pierluigi Caria – in quella sede dovrà essere indicata una strada da percorrere per presentare una piattaforma unitaria a Bruxelles. Il primo marzo sarà in Sardegna una delegazione della Commissione Europea che ascolterà le nostre proposte. La Ue non esclude una rimodulazione del Psr ma, per ottenere il via libera dalle istituzioni europee, occorre aver prima aver “lanciato” tutte le misure del Piano».

Dall’assessore Pierluigi Caria è arrivata anche una precisa presa di posizione sulle modalità da seguire per dare ristoro ai giovani che hanno presentato le domande: «Credo che la soluzione migliore sia quella di uno scorrimento delle graduatorie del primo bando anche se il Psr prevede la pubblicazione di un secondo bando – ha affermato Pierluigi Caria – se così fosse ci batteremo perché siano rispettati i requisiti previsti nel primo bando e non ci siano esclusi per sopravvenuti limiti di età».

I giovani della Coldiretti, accompagnati da alcuni agronomi e dai sindaci di Villasor e di Barrali, hanno raccontato le loro vicissitudini nella presentazione delle domande. «Chiedere di insediarsi prima di aver ottenuto il via libera al finanziamento – hanno spiegato i ragazzi della Coldiretti – ha creato grosse difficoltà di natura finanziaria a noi ed alle nostre famiglie». Contestata anche la scelta di procedere con i bandi a sportello.

D’accordo sulla necessità di trovare una soluzione per i giovani aspiranti agricoltori tutti i componenti della Commissione agricoltura.

«Non si possono mandare a casa 2.000 ragazzi che hanno creduto in questa possibilità – ha detto il capogruppo dell’Udc Gianluigi Rubiu – la Commissione e la Giunta si attivino per individuare il percorso migliore». Sulla stessa lunghezza d’onda gli altri rappresentanti della minoranza. «Siamo pronti a dare il nostro contributo – ha detto Antonello Peru (Fi) – solo la politica può trovare una soluzione. Occorre mettercela tutta». Secondo Giovanni Satta (Psd’Az-La Base) «il futuro della Sardegna passa attraverso l’agricoltura. Gli errori del bando sono imputabili alla politica e alla burocrazia regionale. C’è l’obbligo politico e morale a trovare una soluzione». Anche per Luigi Crisponi (Riformatori) occorre dare una risposta al più presto: «Se così non fosse potremmo parlare di totale fallimento del Piano di sviluppo rurale».

Favorevoli ad una rimodulazione del Psr anche i consiglieri di maggioranza Antonio Gaia (Upc), Mario Tendas e Piero Comandini del Pd. «La Commissione si faccia carico di verificare quali risorse possono essere recuperate per procedere a una modifica del Piano – ha detto Antonio Gaia – in caso affermativo sarebbe meglio procedere a uno scorrimento delle graduatorie del primo bando». Per Mario Tendas occorre guardare in faccia alla realtà:  «Nel bilancio regionale non ci sono risorse disponibili, la rimodulazione del Psr è una scelta obbligata». Stesso giudizio da parte di Piero Comandini: «Ai giovani deve essere data una risposta, gli appuntamenti delle prossime settimane con i rappresentanti della Commissione Europea saranno decisivi. La protesta di oggi deve essere il punto di partenza per costruire un percorso comune e ottenere la rimodulazione del Psr».

Il presidente della Commissione “Attività Produttive” Luigi Lotto ha garantito l’impegno del parlamentino per trovare una soluzione percorribile che soddisfi le richieste dei giovani. «L’assessore ha indicato una via – ha detto Lotto – la Commissione farà la sua parte fino in fondo».

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«I diabetici sardi non possono disporre degli apparecchi per il monitoraggio in continuo della glicemia.»

E’ il grido d’allarme del vice presidente del consiglio regionale Antonello Peru (Forza Italia), che ha presentato un’interrogazione urgente all’assessore Luigi Arru.

«Il diabete – sottolinea Antonello Peru – è la malattia cronica più diffusa in Sardegna con 100mila pazienti che devono ricorrere a cure ed assistenza permanente per tenere sotto controllo i valori.»

Nelle ultime settimane sono arrivate diverse segnalazioni degli ammalati sul diniego dei sensori utilizzati per i continui checkup. «I congegni utilizzati si differenziano per l’età adulta, con un monitoraggio glicemico continuo e una precisione altissima, e per i bambini, con controlli strumentali che consentono la misurazione costante del tasso glicemico senza la necessità di altri apparecchi. Per i bambini – aggiunge il vice presidente Antonello Peru – tutte le Regioni della Penisola hanno deciso che l’apparecchiatura debba essere a carico del servizio sanitario nazionale.»

Al contrario in Sardegna, dove i disservizi regolarmente aumentano. «Le forniture dei farmaci nei presidi sembrano poi legate  a logiche economiche finalizzate alla quadratura dei bilanci più che alla salvaguardia e alla tutela  della salute dei cittadini – conclude Antonello Peru -. Si auspica che la Regione rimuova gli ostacoli che impediscono l’assegnazione dei dispositivi ai pazienti e agevoli così le cure agli ammalati glicemici, consentendo così un’assistenza con strumenti all’avanguardia per il controllo dei valori».

 

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Il Consiglio regionale, nel giorno del lutto per la scomparsa di Giuseppino Pinna (Udc), ha approvato il bilancio consolidato della Regione per l’esercizio 2016.

In apertura di seduta il presidente Gianfranco Ganau ha comunicato all’aula di aver provveduto alla nomina dei componenti della Commissione d’inchiesta sulla presenza dell’amianto in Sardegna. Ne faranno parte i consiglieri Antonio Solinas (Pd), Daniela Forma (Pd), Mario Tendas (Pd), Piero Comandini (Pd), Edoardo Tocco (Fi), Pietro Pittalis (Fi), Annamaria Busia (Cp), Augusto Cherchi (Pds), Domenico Gallus (Psd’Az-La Base), Daniele Cocco (Art. 1 – Mdp), Pierfranco Zanchetta (Cps), Mariano Contu (Fi), Gianluigi Rubiu (Udc) e Luigi Crisponi (Riformatori).

Il presidente Ganau ha poi ricordato la figura del consigliere dell’Udc Giuseppino Pinna scomparso ieri dopo una lunga malattia. «Peppino era una persona buona e gentile – ha detto Gianfranco Ganau Ganau – ha lavorato con costanza ed impegno per il Consiglio. Mai sopra delle righe, sapeva fare squadra, consapevole che al di là di ogni appartenenza politica si può lavorare insieme per il bene della Sardegna. E’ stato un compagno di squadra onesto e leale che mancherà a tutti quanti». Ganau ha quindi espresso vicinanza alla famiglia dell’on Pinna invitando l’aula ad osservare un minuto di silenzio.

Dopo il ricordo dell’on. Giuseppino Pinna, il Consiglio è passato all’esame del primo punto all’ordine del giorno: Bilancio consolidato della Regione Sardegna per l’esercizio 2016.

Il consigliere dei Rossomori Emilio Usula ha chiesto la parola per un intervento sull’ordine dei lavori. «Vorrei segnalare un’anomalia che prende corpo in quest’Aula – ha detto Emilio Usula – riguarda il ruolo di terzietà e di equidistanza che dovrebbe essere incarnato dal presidente del Consiglio. Questo ruolo viene oggi meno vista la sua decisione di partecipare alla contesa elettorale». A nome dei Rossomori e del Polo dell’Autodeterminazione, il consigliere Emilio Usula ha quindi chiesto al presidente Gianfranco Ganau di dimettersi dalla carica o, in alternativa, di autosospendersi durante la campagna elettorale.

A Emilio Usula ha replicato il presidente Gianfranco Ganau: «So bene quali sono i ruoli istituzionali e quelli politici – ha detto Gianfranco Ganau – saprò ben distinguere come ho sempre fatto».

In difesa del presidente del Consiglio è intervenuto il capogruppo del Pd Pietro Cocco: «In Italia si svolgono le elezioni, è come chiedere al presidente del Consiglio dei ministri  di dimettersi. Ganau ha svolto e continuerà a svolgere il suo ruolo super partes. E’ il consigliere Emilio Usula l’unico che interpreta il suo ruolo strumentalmente – ha affermato Pietro Cocco – questa volta ha toppato. Il presidente ha dimostrato in questi anni di saper interpretare il suo ruolo di equidistanza. Il consigliere Emilio Usula poteva risparmiarsi questo intervento».

Il presidente ha quindi aperto la discussione sul primo argomento all’ordine del giorno. Il presidente della Commissione Bilancio Franco Sabatini (Pd) ha espresso condivisione per il documento predisposto dalla Giunta. «La Commissione ha condiviso l’impostazione. Il bilancio consolidato è stato approvato con i voti favorevoli della maggioranza e quello contrario dell’opposizione. Ricordo che senza l’approvazione del bilancio consolidato sarebbe impossibile per la Regione assumere nuovo personale e stipulare contratti con i fornitori. Per il buon funzionamento della macchina amministrativa è, dunque, opportuna una rapida approvazione del provvedimento».

Il relatore di minoranza Alessandra Zedda (Fi) pur ricordando le difficoltà dovute all’entrata in vigore delle nuove normative in materia finanziaria ha espresso un giudizio negativo sulla decisione della Giunta di procedere alla approvazione del bilancio consolidato in assenza di un giudizio di parificazione delle Corte dei Conti.

«In questo bilancio mancano i dati di Arpas, Forestas, Abbanoa e Arst – ha detto Alessandra Zedda – .Mi chiedo se ciò possa essere un buon servizio, e soprattutto se si possano ritenere di scarsa significatività per il conti finanziari della nostra Regione».

L’esponente della minoranza è poi entrata nei dettaglio del documento: «Il rendiconto consolidato della Regione per l’esercizio finanziario 2016, che comprende le risultanze del Consiglio regionale, espone un risultato di amministrazione negativo pari a – euro 164.379.806,88 e dopo gli accantonamenti pari a – euro 1.237.632.416,89. Il risultato economico dell’esercizio registra un utile di euro 908.801.354 mentre il patrimonio netto, anch’esso positivo, ammonta a euro 1.139.807.307. In presenza di spazi finanziari sempre più limitati, negli ultimi anni si è irrigidito il sistema della spesa e soprattutto emergono le difficoltà del governo regionale a garantire, oltre alla correttezza formale della gestione delle risorse pubbliche, i risultati ottenuti nelle diverse politiche pubbliche a sostegno e soddisfazione dei principali settori quali la sanità, l’istruzione, le povertà, la mobilità interna ed esterna nei trasporti, il lavoro».

Alessandra Zedda ha quindi stigmatizzato la situazione dei residui passivi che ha superato i due miliardi di euro e delle perenzioni pari a 1,766 miliardi: « Nella nostra Regione la consistenza di residui perenti è tra le più alte e tale circostanza deve indurre ad una loro attenta considerazione quantitativa e qualitativa, in ragione della potenziale influenza sugli equilibri di bilancio e sul finale risultato di amministrazione, per il caso di consistenti quanto concomitanti reclami di pagamento da parte dei creditori. Tale stato di cose impone una accurata programmazione dell’acquisizione delle risorse ai fini di reperire la disponibilità di cassa necessaria a far fronte ad un progressivo riassorbimento della mole dei residui perenti».

Al termine del suo intervento, Alessandra Zedda ha invocato un cambio di rotta nelle procedure di spesa per affrontare più efficacemente i nodi dello sviluppo dell’Isola: «Ridurremo la disoccupazione, miglioreremo l’ambiente, le ferrovie diventeranno come quelle svizzere, le scuole sarde diventeranno fantastiche e sparirà la dispersione scolastica, le strade non ne parliamo, crescita occupazione stelle polari e così via: il dramma è che è da quattro anni che assistiamo a questi annunci trionfali ma poco è cambiato, la Sardegna è sempre più disperata. In quattro anni non avete ancora agito sulle vere esigenze dei sardi, continua a bastarvi la pacca della presa in giro romana. Un noto proverbio dice “acqua passata non macina più”, purtroppo di acqua sotto i ponti ne è passata e purtroppo invano proprio come succede nei nostri bacini. Questa minoranza responsabilmente è qua, ancora, nonostante la vostra scarsa affidabilità, per battaglie comuni che unendo maggioranza e opposizione possano operare per il bene dei sardi e della Sardegna».

Giudizio negativo anche da parte del capogruppo del Psd’Az Angelo Carta: «Il bilancio va approvato dopo il parere di parificazione della Corte dei Conti – ha sottolineato Carta – non c’è il parere quindi non può essere approvato. La sentenza del Tar Abruzzo dice che se non si approva blocchiamo qualsiasi tipo di assunzione. E’ una sorta di gabbia nella quale ci troviamo per la poca chiarezza della legge. Siamo così per colpa della Giunta dei professori. Non c’è stata finanziaria che non sia stata impugnata».

Secondo Angelo Carta, il rendiconto non è solo di tipo finanziario ma anche politico: «Misura l’efficacia della Giunta nel gestire l’amministrazione pubblica. Mi chiedo quando è stato inviato alla Corte dei Conti? La Giunta si è attivata per mandare il bilancio eni tempi giusti?  C’è stata una scarsa programmazione e attenzione da parte dell’esecutivo. Oggi ci troviamo nella condizione di approvare un bilancio che potrebbe tornare in aula dopo il parere della Corte dei Conti. Come è possibile che arrivino in Consiglio provvedimenti illegittimi e in ritardo? Stiamo parlando di un rendiconto del 2016, non è possibile astenersi, fa acqua per una ragione di legge. Dovremmo tornare sull’argomento. Non  so se potremmo pagare quanto dovuto ai fornitori».

Per il capogruppo di Forza Italia, on. Pietro Pittalis, «sono normali i ritardi di questa giunta regionale ma è invece incredibile la visione creativa della Giunta Francesco Pigliaru nel campo delle leggi di bilancio. Avreste fatto meglio a occuparvi oggi dei problemi irrisolti invece di disattendere le promesse. Come quelle che avete fatto ai dipendenti di Forestas, che ancora non hanno  avuto una soluzione. Non avete la volontà politica di risolvere i problemi dei dipendenti di Forestas, questo è il punto. E così per Ottana, per quei padri e madri di famiglia ai quali state togliendo ogni speranza: vi siete impegnati per loro e non state mantenendo le promesse. Per questo tanti sardi sono indignati con la politica: voi non avete il senso della responsabilità. Il problema, caro collega Emilio Usula, non è il presidente Gianfranco Ganau ma la Giunta. Che prima se ne va e meglio è».

Per l’assessore Raffaele Paci «il problema dei lavoratori di Forestas o di Ottana sono temi politici sui quali in questo mese di campagna elettorale ognuno esprimerà le proprie posizioni. Noi siamo tranquilli perché abbiamo fatto il nostro dovere ma oggi siamo qui per il bilancio consolidato che per la prima volta  viene portato in aula dalle Regioni e logicamente segue il rendiconto della Regione, approvato all’inizio di agosto. I ritardi sono dovuti alla necessità di costruire un nuovo sistema informativo, cha ha preso tempo. Non c’è da nascondere nulla: stiamo facendo oggi un’approvazione di un bilancio consolidato e se non procediamo all’approvazione non possiamo attendere il giudizio di parificazione del bilancio da parte della Corte dei conti. A quel punto porteremo in aula il rendiconto del 2016».

Il presidente Ganau ha dato ancora la parola all’on. Pietro Pittalis, che ha chiesto all’assessore Paci ulteriori spiegazioni sulla procedura in atto. «E’ evidente a tutti che siamo davanti a un pasticcio normativo», ha detto l’esponente di Forza Italia.

L’Aula ha approvato a maggioranza il Doc 23.

Collegato al Doc 23 è stato presentato un ordine del giorno a firma Pittalis e più, sui 130 lavoratori del tessile di Ottana esclusi dalla mobilità in deroga per il 2016 e 2017.

L’on. Daniela Forma (Pd) ha chiesto di apporre la firma sull’ordine del giorno e così l’on. Emilio Usula (Rossomori). La Giunta con l’assessore Virginia Mura ha detto: «Non sono abituata a dover dare spiegazioni sul mio lavoro. L’impegno del mio assessorato c’è stato e continuerò a livello sostanziale per dare una risposta ai lavoratori».

L’on. Pietro Pittalis ha replicato: «Non può pretendere, caro assessore, che al quinto anno di legislatura le stendiamo i tappeti rossi. Su questo problema tutta l’assemblea le sta dando un mandato forte. Svegliatevi e andate a Roma. Accampatevi, se serve”.

Il capogruppo del Pd, on. Pietro Cocco, ha detto: «I lavoratori della Legler li abbiamo ricevuti e hanno avuto le risposte. L’assessore si sta facendo carico di rappresentare il problema a Roma ma non accetto che ci siano fughe in avanti sotto elezioni”.

L’ordine del giorno è stato approvato all’unanimità.

L’Aula è poi passata all’esame disegno di legge 475 sulla continuità territoriale marittima Sardegna-Corsica. Per il relatore di maggioranza, on. Pierfranco Zanchetta (Pd), «la commissione ha licenziato il disegno di legge con il voto favorevole, visto che si tratta di regolamentare lo spostamento di persone e merci nell’ambito dell’Ue. Stiamo mantenendo gli impegni siglati tra Sardegna e Corsica sulla tratta Santa Teresa -Bonifacio affidata alla Sardegna e sulla tratta Propriano-Porto Torres, che sarà di competenza della Corsica».

Per la minoranza l’on. Giovanni Satta (Psd’Az) «l’obiettivo primario del disegno di legge è assicurare la continuità fornendo garanzie sui costi e sulla qualità del trasporto. Secondo noi tale collegamento marittimo deve essere garantito tutto l’anno e con unità navali idonee anche in condizioni meteo avverse». 

Per l’on. Edoardo Tocco (FI) «questo testo è eccellente e sarebbe molto bello incontrare nuovamente i corsi portando la notizia dell’approvazione della legge. Al di là della continuità territoriale con le isole sarde minori, credo sia necessario accelerare i te,pi e approvare questa legge e affrontare poi il problema della continuità aerea, per risolverlo».

Perplesso, invece, il giudizio dell’on. Marco Tedde (FI), che ha detto: «Stiamo andando ad attuare una legge con gli elementi di un’altra legge. Non so per quali motivo abbia sentito il bisogno di legiferare, forse per trovare risorse finanziarie autonome. E purtroppo questa legge ci fa riflettere ancora una volta sul disastro complessivo delle politiche dei trasporti in Sardegna. Assessore Carlo Careddu, non può mettere sotto il tappeto la polvere perché la polvere è qui e la comunità sarda lo ha capito e ha formato il suo giudizio su di voi e sulla vostra azione politica. Lo certificherà il 4 marzo questo giudizio».

Per l’on. Antonio Solinas (Pd) «il servizio passeggeri e merci da e per la Corsica va garantito e su questo non credo si possa discutere. Spesso le condizioni meteo di quella tratta sono pericolose e chi eserciterà il servizio dovrà tenerne conto rispetto alle imbarcazioni che intenderà utilizzare. E se tutto andrà bene dal primo di ottobre garantiremo sempre i collegamenti con la Corsica non solo per sette mesi l’anno ma anche per quei mesi in cui non sarebbe vantaggioso per un’azienda garantire il servizio. Chiederei però al collega Marco Tedde di evitare giudizi, anche perché potremmo occuparci degli errori nella gestione dell’aeroporto di Alghero, salvato dalla Giunta Pigliaru dai danni che avete fatto voi».

Ha preso poi la parola l’on. Luigi Crisponi (Riformatori), che ha parlato in generale del tema della continuità territoriale, al di là del collegamento con la Corsica. «L’avvio delle prenotazioni aeree per i voli su Cagliari, comunicato nei giorni scorsi salverà le aziende turistiche, che giustamente nelle scorse settimane erano preoccupate e battevano i pugni. Ma per Alghero non si vede ancora nulla. Mi pare che ci sia poco da essere soddisfatti se con meno di 200 euro si va a New York da Roma mentre ce ne vogliono cento per arrivare dalla Sardegna a Roma». L’on. Luigi Crisponi ha comunque garantito il sostegno del suo gruppo a favore del disegno di legge per la continuità con la Corsica.

Il capogruppo dei Riformatori Attilio Dedoni ha sottolineato che «anche le iniziative in tema di trasporti rafforzano il legame fra Sardegna e Corsica nella prospettiva europea e tuttavia non si possono dimenticare i danni provocati dal mancato superamento della situazione di insularità che grava ancora pesantemente sulla Sardegna, lacuna che va ascritta alla responsabilità politica del governo regionale, così come è mancato l’impegno della Giunta solennizzato da diverse riunioni dei capigruppo, su alcuni problemi aperti come quelli dei lavoratori Forestas». Rivolto all’assessore dei Trasporti, Attilio Dedoni ha poi ricordano che «in Sardegna esistono ben 5 aeroporti per cui è necessaria una politica unitaria forte ed autorevole che finora è mancata tradendo le attese del popolo sardo che però certamente farà sentire la sua voce alle elezioni del prossimo 4 marzo».

Il consigliere del Pds Roberto Desini ha definito il disegno di legge molto positivo, anche perchè ha avuto un percorso sollecito di appena 20 giorni dall’approvazione della legge di stabilità 2018 ad oggi, «un buon risultato che ovviamente non può far dimenticare il lavoro che c’è ancora da fare, dal perfezionamento delle politiche comuni sui trasporti con la Corsica e le Baleari al riconoscimento dell’insularità da parte dell’Unione europea; anzi, la recente bocciatura del referendum dimostra che lo Stato patrigno c’è ancora e va contrastato con forza». Quanto al collegamento Sardegna Corsica, Desini ha auspicato che l’attuazione della legge garantisca il miglioramento della qualità del servizio nell’interesse dei cittadini e, infine, è tornato sul problema della mancata applicazione della legge regionale che prevedeva l’abbattimento dei costi per le società sportive che effettuano trasferte nelle isole minori. «Non è concepibile – ha sostenuto – che circa 5.000 atleti sardi siano bloccati dal Coni regionale, una situazione gravissima che richiede l’intervento immediato del presidente della Giunta».

A nome della Giunta l’assessore della Pubblica istruzione Giuseppe Dessena, intervenendo sul problema del mancato finanziamento dei costi delle trasferte sportive sollevato da Roberto Desini,  ha riconosciuto che «c’è una responsabilità evidente in capo al Coni, al quale abbiamo mandato una lettera di sollecito riapprovando anche la delibera di Giunta ma ancora non abbiamo avuto risposta: ci comporteremo di conseguenza e, in caso negativo, cambieremo la legge».

Per quanto riguarda il tema dei trasporti l’assessore Carlo Careddu, dopo aver premesso di essere abituato al confronto ed assicurando che si terrà conto di tutte le indicazioni emerse dal dibattito, ha affermato che «la legge nasce da una sollecitazione della commissione Trasporti che la Giunta ha recepito con grande sollecitudine, è il frutto di un confronto ampio con tutte le forze politiche che apre, una pagina nuova nei rapporti trans frontalieri fra due Stati esteri, attraverso un collegamento qualificato come domestico affidato alla Sardegna e la Corsica, in vista della costituzione del gruppo europeo di cooperazione territoriale con altre realtà europee che subentrerà nella gestione». L’obiettivo comune, ha detto ancora Careddu, è quello di incentivare gli scambi economici e commerciali fra le due isola che partono comunque da numeri sono importanti: «Nel 2016 sulla tratta S.Teresa-Bonifacio sono transitati 259.000 passeggeri ed oltre 16.000 tonnellate di merci, mentre sulla Porto Torres-Propriano 1.928 passeggeri e 71.000 tonnellate di merci, noi esportiamo materie prime, prodotti dell’agro alimentare e mano d’ opera specializzata e ci strutturiamo per consolidare questi rapporti nei prossimi 3 anni». L’investimento, ha concluso, «è corposo e deriva da una indagine di mercato cui hanno risposto due vettori i quali, limitatamente al periodo invernale, otterranno una compensazione».

Successivamente il Consiglio ha approvato il passaggio agli articoli.

All’art. 1 è stato presentato un emendamento del consigliere Giovanni Satta (Psd’Az-La Base) che prevede il parere della commissione sulle linee guida che dovranno essere approvate dalla Giunta.

Il relatore di maggioranza Piefranco Zanchetta (Cps) ha espresso parere contrario, mentre l’assessore Carlo Careddu si è rimesso all’Aula.

Il proponente Giovanni Satta ha chiarito che la finalità dell’emendamento è solo quella di evitare gli errori commessi dalla Regione nelle continuità marittima con la Tirrenia e in conclusione, prendendo atto degli impegni dell’assessore, ha annunciato il ritiro dell’emendamento.

Il consigliere di Forza Italia Antonello Peru, dispiaciuto per il ritiro, ha dichiarato di volerlo recepire, sottolineando che «tutti i provvedimenti che intervengono per aumentare la mobilità dei sardi ci vedono favorevoli ma i commissione avevamo tutti sollevato problemi seri su sicurezza dei naviglio, lavoratori ex Saremar e tariffe con l’assessore neutrale che infatti si è rimesso all’Aula; prendiamo atto degli impegni dell’assessore ma l’intervento della commissione per noi è necessario».

Per dichiarazione di voto il consigliere dei Riformatori Luigi Crisponi si è detto favorevole all’emendamento recepito da Forza Italia, aggiungendo che «non si chiede chissà cosa ma una puntualizzazione opportuna, anche perché nell’agosto del 2017 la Giunta è intervenuta per sostenere i collegamenti fra la Sardegna e le isole di La Maddalena e Carloforte e quest’ultimo Comune non ha usato i fondi, occorre quindi essere più precisi».

Dopo l’intervento di Luigi Crisponi il Consiglio ha approvato l’art.1 e respinto l’emendamento Satta recepito da Peru con 17 voti favorevoli e 30 contrari. A seguire sono stati approvati anche gli articoli 2 e 3 ed il testo del disegno di legge n. 475, con 45 voti favorevoli.

Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis, prendendo la parola sull’ordine dei lavori e richiamando l’art. 101 del regolamento, ha chiesto l’esame in Aula con procedura abbreviata della proposta di legge n. 402 del 2 marzo 2017 sull’Agenzia Forestas, dichiarando che «si tratta dell’unico strumento per dare la sveglia al Consiglio».

Il capogruppo di Art. 1 – Mdp Daniele Cocco ha chiesto una breve sospensione della seduta.

Alla ripresa dei lavori, lo stesso Daniele Cocco ha ricordato le diverse riunioni dei capigruppo dedicate al problema, affermando però che «la commissione ha unificato i testi e l’assessore ha convocato tutte le sigle sindacali, come prova concreta di disponibilità di discutere la questione in in tempi brevissimi: chiedo quindi che il collega Pittalis ritiri la proposta».

A nome della Giunta, l’assessore degli Affari generali Filippo Spanu ha confermato sia le iniziative in corso che la necessità di agire sul contratto, perché «gli ultimi approfondimenti presso l’Inps confermano che alcune cose si possono fare subito ed altre no, se con modalità molto complicate; per dare un segnale abbiamo ritenuto opportuno impegnarci a fondo in un lavoro di sintesi alla quale deve concorrere anche la parte sindacale».

Il presidente della commissione Autonomia e Personale Francesco Agus (Campo progressista) ha anch’ egli confermato la predisposizione di un nuovo testo base «che può superare le criticità esistenti legate soprattutto all’assenza di mansioni agricole nell’attuale contratto che, secondo l’Inps, farebbe scattare una spesa aggiuntiva di 40 milioni; sono fiducioso di poter arrivare ad un quadro di certezze fermo restano che non si possono risolvere in 20 giorni problemi di 20 anni».

Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis, pur apprezzando i toni moderati, ha respinto la proposta di ritiro, precisando che «il problema si sta trascinando da troppo tempo, il tempo è scaduto ed il Consiglio rischia di perdere credibilità: se c’è un testo condiviso perché si continua a discutere del sesso degli angeli, ho l’impressione che si voglia ancora tirare a campare e non ci vogliamo stare, chiedo che arrivi in Aula il nostro testo e presenteremo come emendamento il testo base della commissione».

Il presidente della commissione Francesco Agus ha ricordato che «quando la commissione ha iniziato il suo lavoro aveva un mandato: presentare una proposta senza aumento dei costi e garantire che nessuno potesse avere problemi di continuità lavorativa o diminuzione del reddito percepito; su questo punto, anche secondo quanto dice Inps non ci sono certezze, ricordiamoci però che stiamo maneggiando la dinamite e non possiamo sbagliare mettendo a repentaglio famiglie e comunità privandole della possibilità di percepire la disoccupazione agricola».

Il capogruppo di Art. 1 – Mdp Daniele Cocco ha condiviso le tesi di Francesco Agus, lamentando tuttavia che «l’atteggiamento dell’Inps è insopportabile, non parteciperemo al voto, va bene il tavolo con tutti i sindacati, seguiremo col massimo impegno la vicenda perché riteniamo che il testo debba arrivare in aula».

Il presidente Ganau ha tenuto a precisare che la posizione dell’Inps è che possano percepire l’indennità di disoccupazione gli operai che passano a tempo indeterminato; abbiamo mandato un’altra lettera oggi, ma questo resta il nodo.

Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis ha affermato che, a suo avviso, l’Inps dice il contrario e comunque i precari dovevano già essere stabilizzati. Insisto, ha concluso, «per l’arrivo in Aula del testo, anche perché il Consiglio non può stare appeso alle decisioni della sede regionale Inps».

Il presidente ha infine messo in votazione la proposta che il Consiglio ha respinto per alzata di mano.

Quindi ha convocato per le 15.30 la conferenza dei capigruppo comunicando che il Consiglio sarà riconvocato a domicilio.

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La commissione regionale Trasporti presieduta da Antonio Solinas ha approvato, con l’astensione dell’opposizione, il Dl n. 475 sulla continuità territoriale marittima fra Sardegna e Corsica. Relatori del provvedimento che domani sarà esaminato dal Consiglio saranno il capogruppo di Cps Pierfranco Zanchetta, per la maggioranza, e Giovanni Satta Psd’Az-La Base) per l’opposizione.

Nel dibattito che ha preceduto il voto sulla legge numerosi consiglieri regionali (Pierfranco Zanchetta di Cps, Antonello Peru di Forza Italia e Giovanni Satta per il gruppo Psd’Az-La Base) hanno richiamato l’attenzione dell’assessore dei Trasporti Carlo Careddu, presente alla seduta, su alcuni punti che dovranno caratterizzare la nuova gara di affidamento del servizio: tipologia della flotta impiegata, miglioramento delle condizioni di sicurezza nella navigazione, politica tariffaria con particolare riferimento ai residenti sardi, riassorbimento di una quota dei lavoratori ex Saremar che il prossimo 30 aprile resteranno senza la protezione sociale della “Naspi”.

Nella risposta l’assessore dei Trasporti Carlo Careddu ha condiviso le finalità delle indicazioni dei commissari, pur sottolineando la difficoltà di inserire nella legge passaggi eccessivamente rigidi sui diversi punti. Su questi contenuti, ha aggiunto, si potrà lavorare in sede di predisposizione del bando.

Successivamente, rispondendo ad una domanda del consigliere di Forza Italia Antonello Peru, l’assessore Careddu ha annunciato che nei prossimo giorni sarà prorogata la continuità territoriale aerea in scadenza per il prossimo 9 giugno, in modo da consentire l’apertura delle prenotazioni fino ad ottobre.

Per quanto riguarda il nuovo regime delle continuità aerea, l’assessore ha affermato che entro il mese di febbraio si concluderà il negoziato in corso fra Regione, Governo ed Unione europea. Un negoziato difficile (l’ultima riunione si è svolta a Palazzo Chigi il 22 dicembre scorso), ha ricordato Careddu, «che ruota attorno alla definizione dei cosiddetti servizi minimi, che cioè secondo le regole della Ue garantiscono la mobilità senza sconfinare nel campo degli aiuti di Stato; noi riteniamo che, nel nostro caso, debba essere considerato prioritariamente che rispetto alla penisola non abbiamo alternative di trasporto in grado di rispondere a normali tipologie di domanda (salute, formazione, studio, lavoro ed altre)».

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«La vertenza Forestas non può rimanere impantanata nelle secche della prima commissione.» Così il capogruppo regionale di Forza Italia Pietro Pittalis e il consigliere Antonello Peru tenteranno un nuovo blitz per sbloccare la situazione, proponendo la discussione del disegno di legge del gruppo di Forza Italia: «Martedì – sottolineano Pittalis e Peru – proporremo al Consiglio regionale la discussione immediata dell’ordine del giorno per dare certezze ai lavoratori sinora discriminati. Si tratta di una risposta dovuta dell’assemblea di via Roma ai dipendenti dell’agenzia che non possono essere ancora presi in giro. Il consiglio regionale si deve assumere la responsabilità di trovare una soluzione a questa vertenza ormai interminabile».

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E’ proseguito questa sera, in Consiglio regionale, l’esame dei primi articoli della Manovra finanziaria 2018-2020.

Il Consiglio ha approvato numerosi emendamenti presentati dalla maggioranza: il n.793 (Sabatini e più) che finanzia con 200.000 per gli anni 2018, 2019, 2020 gli uffici dei Giudice di pace, il n.794 (Sabatini e più) integrato da una correzione orale dell’assessore della Programmazione Raffaele Paci per gli anni 2019 e 2020 che stanzia 300.000 a favore dell’Agenzia Forestas per il ripristino della foresta pietrificata dell’Anglona, il n.796 (Cozzolino) che assegna un finanziamento di 50.000 all’Associazione internazionale “Città della terra cruda”.

Sull’emendamento il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis ha affermato che «la manovra finanziaria, al di là della proposta in esame, sta diventando uno zibaldone dove entra di tutto, smentendo l’assessore Paci che aveva parlato della finanziaria come strumento non interventi specifici ma come contenitore di norme generali; molti passaggi di questa legge, invece, sono invece strumenti di campagna elettorale o di operazioni al ribasso».

Il consigliere del Pd Gianmario Tendas ha invece sostenuto che l’Associazione “Comuni della Terra Cruda” svolge una attività di grande rilevanza, perchè «mette in rete amministrazioni del centro Sardegna per valorizzare antiche abitazioni,».

Approvato anche l’emendamento n. 802 (Sabatini) che assegna al comune di Bari Sardo 84.000 per la realizzazione di uno strumento urbanistico. Il provvedimento è stato modificato da un emendamento orale dello stesso Franco Sabatini, con cui è stato eliminato il riferimento ai residui presenti nel bilancio regionale. Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis ha però chiesto quale sia la finalità della proposta perché, ha osservato, «se c’era necessità di recuperare fondi per Bari Sardo bisognava farlo anche per tutti i Comuni con lo stesso problema». Il consigliere Sabatini ha replicato ricordando che provvedimenti analoghi sono stati inseriti in altre leggi finanziarie ed inoltre, nello specifico, «nel caso di Baris Sardo le opere sono state già realizzate ed occorre solo fare un pagamento».

Via libera del Consiglio, inoltre, all’emendamento n. 804 (Sabatini e più) che dispone un finanziamento di 363.000 euro all’Agenzia Agris per attività di ricerca in agricoltura, di 300.000 per l’erogazione di servizi di artieri ippici e di 63.000 per i servizi di custodia nella Foresta Burgos.

Voto favorevole dell’Aula, ancora, per l’emendamento n. 835 (Deriu) che proroga alla fine del 2018 una scadenza amministrativa del comune di Aritzo e n. 849 (Cossa) che dispone uno stanziamento di 20.000 euro per l’edizione di un volume sulla storia di Sestu.

Approvati inoltre gli emendamenti n. 888 (Agus-Busia) che prevede un finanziamento di 100.000 euro per il 2018 finalizzato alla custodia degli immobili delle ex caserme delle servitù militari acquisiti dal demanio regionale; n. 899 (Lai e più) che ridetermina la collocazione di alcuni stanziamenti all’interno della programmazione regionale, n. 64 (Pizzuto e più) che contiene un programma di abbattimento dei costi da e per le isole minori della Sardegna e, infine, il 1047 (Sabatini) che consente ai Comuni di utilizzare fabbricati di loro proprietà di in attesa di essere acquisiti dagli aventi diritto, di utilizzarli per scopi di micro-ricettività turistica.

Sull’articolo 3 e sugli emendamenti il presidente Gianfranco Ganau ha aperto la discussione.

Sull’emendamento 217 ha preso la parola l’on. Marco Tedde (FI), che ha detto: “Quando parliamo di ambiente e territorio non possiamo non parlare di urbanistica e del fatto che nonostante tutte le vostre promesse ancora non siete riusciti a fare la revisione del Ppr né la nuova legge urbanistica. E non possiamo dimenticare nemmeno i forestali e i loro problemi, lavoratori pubblici che vengo trattati contrattualmente come i lavoratori del privato”.

Per l’on. Mariano Contu (FI) “ci sarebbe bisogno non di una seduta pomeridiana per affrontare questa norma ma di ben altro tempo a disposizione. Ieri sotto la Regione c’erano duemila persone che rappresentano il mondo dell’edilizia sardo, che dal 2007 a oggi ha subito un danno da oltre 35 mila posti di lavoro. Davvero pensiamo che riusciamo a riassorbire questi lavoratori con otto milioni di euro per finanziare un po’ di forestazione in qualche Comune?”.

L’on. Roberto Deriu (Pd) ha annunciato la “sottoscrizione dell’emendamento 114 con i colleghi Moriconi e Meloni” mentre sull’emendamento l’on. Alessandra Zedda (FI) ha detto: “Sta diventando sempre più in disuso entrare in un ente pubblico con un concorso ma non è cambiando la natura giuridica dei lavoratori che si risolvono i problemi. Mi spiace ma la partita dei forestali è stata affrontata con leggerezza e così la partita dei lavoratori di Ati Ifras, che una volta per tutte va definita. E così il Piano Sulcis”.

Per l’on. Attilio Dedoni (Riformatori sardi) “non mi pare che ci sia stata sinora una politica organica in materia ambientale, dalla raccolta dei rifiuti urbani all’assetto idrogeologico della Sardegna. Non abbiamo altro pensiero che non siano i forni, io li chiamo così i vostri inceneritori dove si bruciano anche quote di raccolta differenziata”.

L’emendamento 217 è stato respinto mentre il 1011 (sulla valutazione di impatto ambientale) presentato dalla Giunta è stato approvato e dà mandato all’esecutivo di individuare “i criteri di quantificazione e corresponsione del contributo per la Via a carico dei richiedenti”.

Approvato anche l’art. 3, respinti gli emendamenti 45, 950,  223, 227, 228 e 229.

L’on. Alessandra Zedda (FI) ha illustrato l’emendamento 951 e ha  ricordato che “in queste settimane si è posto tra i problemi della pesca anche quello della raccolta dei ricci, che è sempre stato un mercato storico a Cagliari.  L’emendamento 951 è stato respinto.

Approvati gli emendamenti di giunta 1025 (gestione dei rifiuti) , 1028 (Giunta) 3.415.000 euro a favore dell’Arst per rimozione materiali pericolosi, e emendamento n. 790: seicento milioni per lavori alle casermette di Paulilatino, a firma on. Gallus.

L’emendamento 11 è stato respinto mentre sulla continuità territoriale con la Corsica (emendamenti 30 e 936) il presidente Sabatini (Pd) ha annunciato a breve un disegno di legge organico chiedendo il ritiro degli emendamenti.

L’on. Giuseppe Fasolino (FI) ha replicato: “A febbraio risolverete il problema, bene. È ancora colpa della giunta precedente? O sono quattro anni che governate voi? Provate a fare un biglietto per Milano o chiedete cosa ne pensano quelli che dalla Corsica devono venire a lavorare a Santa Teresa”. L’emendamento 30 è stato ritirato, il 936 (a firma Zedda, FI) respinto.

Approvato l’emendamento 59 (Lotto e più) che prevede uno stanziamento di 100.000 euro al comune di Alghero per studi urbanistici poi il 71 (50 mila euro nel 2018 per la bonifica terreni con la coltivazione della canapa). Su quest’ultimo l’on. Pietro Pittalis (FI) ha detto: “L’assessore dovrebbe spiegarci quali risultati sinora ha prodotto la coltivazione della canapa per la bonifica dei terreni. E soprattutto: cosa ne facciamo della canapa una volta che l’abbiamo coltivata? Io non prenderei sottogamba la questione”.

L’on. Attilio Dedoni (Riformatori sardi) ha detto: “Da tempo ci sono proposte di modifica sulle agenzie dell’agricoltura. Credo che Agris potrebbe fare sperimentazione anche su questo aspetto”. L’on. Pizzuto (Sinistra) ha replicato ironizzando: “Purtroppo non è la canapa che io vorrei ma ci accontentiamo. La sperimentazione sta dimostrando che le fibre della pianta e i semi non assorbono le sostanze inquinanti come i metalli pesanti mentre le foglie assorbono i metalli ma possono andare in discarica senza diventare rifiuto speciale”.

L’on. Mariano Contu (FI) ha aggiunto: “Davvero pensate che con 50mila euro si possano bonificare i terreni inquinati per renderli fertili? Vagheggiate pure con le sperimentazioni, lasciano il tempo che trovano”.

Per l’on. Piermario Manca (PDS) “bisogna distinguere tra cannabis  sativa e cannabis indica, che hanno una bella differenza di principio attivo. Le evidenze scientifiche dicono che la cannabis sativa è capace di assorbire i metalli presenti nel terreno. Trovo giusto che si faccia sperimentazione nei terreni inquinati del Sulcis Iglesiente”.

Favorevole alla ricerca anche l’on. Salvatore Demontis (Pd): “Anche l’elicriso, oltre alla canepa, assorbe i metalli pesanti e si tratta di sperimentazioni interessanti e dai costi sostenibili”.

Dunque, anche l’emendamento 71 (col parere favorevole della commissione) è stato approvato e prevede lo stanziamento di 50.000 euro annui “per la bonifica dei terreni inquinanti attraverso la coltivazione della canapa”.

L’aula è poi passata all’esame dell’emendamento 83 (Desini e più) che proponeva un finanziamento di 35mila euro al comune di Sorso per la rimozione e lo smaltimento della carcassa di una balenottera dalla spiaggia di Platamona. Su richiesta del presidente della commissione Bilancio Franco Sabatini l’emendamento è stato ritirato. «Prendo atto dell’impegno della Giunta e lo ritiro – ha detto il consigliere del Pds Roberto Desini – l’emendamento puntava a segnalare il caso della balenottera spiaggiata a Platamona per la cui rimozione si sono pronunciati ben sedici enti».

L’assessore all’ambiente Donatella Spano, vista l’eccezionalità del caso, ha annunciato l’imminente presentazione di una delibera di Giunta per trovare una soluzione: «C’è l’impegno ad intervenire – ha detto Spano – il cetaceo giace sulla spiaggia da parecchio. Le procedure per lo smaltimento sono complicate, ci sono stati rimbalzi di responsabilità. Occorre inquadrare il caso nell’ambito della gestione dei rifiuti».

Antonello Peru (Forza Italia) presentatore di un emendamento analogo, il n.924, ha annunciato anche lui il ritiro della proposta. «Ormai per salvare il cetaceo non si può fare più niente – ha detto Antonello Peru – mi preoccupa di più invece lo stagno di Platamona per il quale è stato bocciato il mio emendamento che proponeva un intervento per la liberazione dei canali, oggi occlusi, in modo da garantire l’ossigenazione. Il problema è serio, già da quest’anno c’è stata un’invasione di zanzare, c’è il pericolo malaria. Le attività ricettive della zona chiedono interventi rapidi, i turisti dei campeggi quest’estate hanno dormito in auto». Gli emendamenti 83 e 924 sono stati quindi ritirati.

Via libera invece all’emendamento all’emendamento n.1312(Sabatini e più) che stanzia 5 milioni di euro per il triennio 2018-2020 a favore dei consorzi di bonifica per le attività previste dall’art.31 della legge n. 5 del 2015.

L’aula ha quindi respinto in rapida successione gli emendamenti nn. 133, 134, 136, 308, 336.

Sull’emendamento n.345 è intervenuto il primo firmatario Paolo Truzzu (FdI) per spiegarne il contenuto: «L’obiettivo è ricominciare a parlare di bellezza – ha detto Paolo Truzzu – ci siamo dimenticati di avere cura delle nostre comunità. Vogliamo recuperare una situazione di decoro. La proposta mira a creare un primo fondo di 5 milioni per intervenire sul concetto di “non finito”». Messo in votazione l’emendamento è stato respinto con 27 voti contrari e 14 a favore.

Stessa sorte per l’emendamento n.346 presentato dallo stesso Paolo Truzzu che puntava a ottenere un fondo di 5 milioni di euro da utilizzare per l’incentivazione dell’acquisto di automobili ibride o elettriche: «Siamo l’unica regione d’Italia che non prevede incentivi – ha detto il consigliere di minoranza – noi proponiamo un contributo di 5000 euro ai privati che decidono di acquistare veicoli ibridi o elettrici. L’obiettivo è far diventare conveniente l’uso di auto non inquinanti».

D’accordo con l’emendamento si è detto il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis che ha voluto precisare il voto a un emendamento precedente che stanziava 84mila euro a favore del Comune di Barisardo: «Non sono contrario al contributo ma al modo con cui si legifera in questo Consiglio».

L’assessore Raffaele Paci, in risposta a Paolo Truzzu, ha ribadito la volontà della Giunta di intervenire sul tema: «Abbiamo in corso incontri con il presidente dell’Ente gestore del servizio elettrico. Vogliamo incentivare l’uso di auto elettriche. In questo momento non abbiamo però a disposizione 5 milioni di euro».

Preso atto dell’impegno dell’assessore, il consigliere Truzzu ha ritirato l’emendamento: «Speriamo che entro l’anno si possa fare qualcosa di concreto».

Dopo aver bocciato gli emendamenti 358, 359 e 360, l’Aula ha dato il via libera agli emendamenti nn. 788 e 789 (primo firmatario Sabatini). Il primo stanzia 400mila euro per garantire l’apertura a uso portuale delle stazioni marittime di nuova realizzazione ancora inagibili, il secondo dispone un finanziamento di 1,5 milioni di euro per il triennio a favore dei comuni montani per far fronte alle spese del Piano neve.

Sull’emendamento n. 792 Sabatini ha comunicato la decisione di ridurre da 2 a 1 milione di euro i finanziamenti per il 2018 destinati alla realizzazione, completamento e manutenzione straordinaria di opere pubbliche di interesse comunale. Confermati invece i finanziamenti per gli anni successivi, 10 milioni di euro per il 2019 e 15 per il 2020. Posto in votazione l’emendamento 792 è stato approvato.

Sull’emendamento 823 (Zedda Paolo e più) che propone un finanziamento di 100mila euro per lo studio di fattibilità relativo al prolungamento della tratta della metropolitana leggera da Settimo San Pietro a Sinnai, è intervenuto Michele Cossa (Riformatori sardi): «Vorrei capire di più – ha detto Michele Cossa – ci sono comuni che si finanziano e altri invece che non ottengono nulla». Stesso giudizio da parte del capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis: «Esiste un capitolo per gli studi di fattibilità che possa interessare tutti i comuni? Niente in contrario contro Sinnai ma ci avete sempre detto che bisogna procedere per interventi di carattere generale. Qui si sta andando per comuni sì e comuni no, a seconda del colore della casacca».

Anche Paolo Truzzu (FdI) ha contestato il modo di procedere: «Il clima natalizio ci sta abituando ai regali – ha detto – la vulgata dice che il centrosinistra si sta impegnando a risollevare le sorti dell’isola e poi si arriva a situazioni come questa. Sinnai ha bisogno di collegamenti migliori come Pula. Occorre ragionare in termini complessivi. Non è possibile che si continui a fare la divisione della torta solo nell’interesse di alcuni».

Pronta la replica di Paolo Zedda, primo firmatario dell’emendamento: «Questo intervento era programmato nel piano regionale dei trasporti del 2008 e poi è improvvisamente scomparso. Si chiede di far proseguire la tratta da Settimo a Sinnai. Lo stanziamento è davvero minimo, non è una marchetta».

Di parere diverso Marco Tedde (Forza Italia): «Quali sono gli elementi che devono stare alla base della scelta dei comuni fruitori di mancette. Sono elementi oggettivi o tratti dal manuale Marchetti? E’ un precedente bruttissimo. Non è tollerabile scegliere i comuni a seconda del colore politico. Avete necessità di crescere di fronte all’elettorato». Posto in  votazione l’emendamento è stato approvato.

Ritirati il n.824 (Zedda e più) l’Aula ha respinto il n. 858.

Approvato subito dopo l’emendamento all’emendamento n.1301 (Sabatini e più) che recepisce la direttiva europea sull’efficienza energetica in edilizia. Le linee guida saranno stabilite dall’assessorato competente entro 90 giorni dall’approvazione delle manovra finanziaria.

Disco verde anche per il n. 890 (Agus-Busia) che stanzia 600mila euro per il triennio 2018-2020 per la prosecuzione del progetto “Neptune” finalizzato alla valorizzazione ambientale e alla fruizione turistico-didattica del Poetto.

Ritirati invece gli emendamenti 894, 895, 896, mentre sull’897 è intervenuto il primo firmatario Eugenio Lai (Art. 1 – Mdp): «L’emendamento segnala un problema serio: il dissesto della strada Sp 188 Gergei-Isili. Sono disponibile a ritirarlo ma chiedo che venga previsto un intervento. Non è pensabile che una strada ad altissima densità di traffico sia in queste condizioni».

L’assessore Raffaele Paci ha garantito l’impegno della Giunta: «Ci sono nuove risorse da programmare nei prossimi giorni per la rete viaria a valere sui fondi di coesione. Si terrà conto della segnalazione». L’emendamento è stato ritirato.

Pietro Pittalis (Fi) ha espresso imbarazzo: «Non c’è dialogo tra Giunta e maggioranza. C’è un modo singolare di interpretare i rapporti tra esecutivo e Consiglio. Se è questa la tendenza della nuova sinistra che avanza… auguri!»

L’aula ha quindi preso in esame l’emendamento n. 903 (Busia-Agus) che stanzia 200mila euro a favore dei comuni per la raccolta dei rifiuti abbandonati in aree di proprietà comunali. 

Il consigliere di Forza Italia Marco Tedde si è congratulato con i presentatori: «Così si fa, si individuano gli interessi generali e si fissano criteri obiettivi per la spendita dei soldi». Giudizio condiviso dal collega di partito Giuseppe Fasolino: «L’accoppiata Busia-Agus presenta emendamenti corretti. L’intervento di Pietro Pittalis questo voleva dire, non si mira ad accontentare un comune ma ad affrontare problemi che riguardano tutti. Anche un sindaco che non fa parte della maggioranza si sente rappresentato».

Annamaria Busia (Cp) ha ringraziato i colleghi: «Gli emendamenti sono proprio finalizzati a risolvere le problematiche dei comuni con modesti interventi di spesa. Prestate attenzione anche agli altri». L’emendamento, al quale si è aggiunta la firma del consigliere Paolo Dessi(Misto), è stato approvato all’unanimità.

Subito dopo sono stati respinti gli emendamenti n. 921, 925, 928, 929, 931, 932, 933, 934, 935, 966.

Sul n.971, il primo firmatario Marco Tedde ha nuovamente contestato la linea della maggioranza: «Questo emendamento sarà bocciato non perché riguarda Alghero ma perché proposto dalla minoranza. Se fosse stato presentato da un consigliere del centrosinistra avrebbe avuto altra sorte. Questo non è il modo di operare e di fare leggi. E’ un modo abnorme che impone una riflessione profonda. Se si operasse sempre così le finanze regionali sarebbero dissipate». Posto in votazione l’emendamento è stato bocciato.

Respinto anche il n. 973, mentre ha ottenuto voto favorevole l’emendamento della Giunta regionale 1005 che stanzia 300mila euro, per il triennio, per attivare un’assistenza tecnica finalizzata all’accelerazione dei processi di valutazione ambientale».

Via libera anche agli emendamenti 1012, 1024 e 1026 presentati sempre dalla giunta regionale. Il primo stanzia un milione e 260mila euro per ciascuno degli anni 2018, 2019 e 2020 per la gestione delle discariche di rifiuti solidi urbani, il secondo invece prevede un finanziamento complessivo di 6 milioni di euro per l’interconnessione dei bacini idrografici e la riqualificazione delle reti di drenaggio in area urbana con priorità per le zone ad alto rischio idraulico; il terzo, infine, autorizza la spesa di 1,87 milioni di euro per mezzi e attrezzature da utilizzare per interventi di soccorso o ripristino ambientale.   

Bocciato il 1049, il presidente della commissione Bilancio ha invitato i presentatori a ritirare l’emendamento n.904.

La consigliera Annamaria Busia, firmataria dell’emendamento con il consigliere Francesco Agus, ha illustrato il contenuto della proposta: «L’obiettivo è la sicurezza e la pulizia delle spiagge. Ogni anno si verificano diverse tragedie in mare per mancanza di servizi di salvamento. C’è inoltre il problema di utilizzo della poseidonia. E’ un intervento importante per aiutare i comuni. Prima del ritiro chiedo di indicare una via alternativa».

D’accordo con la proposta si è espresso il consigliere Giuseppe Fasolino (Forza Italia): «E’ un emendamento interessante, legge nell’anima dei sindaci. Darebbe risposte a due problematiche: la rimozione della poseidonia che non può essere toccata ma nessuno dice cosa si deve fare. Per salvaguardare le spiagge ora diamo le risorse alle amministrazioni. Questo sarebbe un bel modo di dimostrare di essere una grande amministrazione regionale». Giuseppe Fasolino ha rivolto un plauso ai presentatori anche per la proposta sui servizi di salvamento a mare: «Finora si è trovato un escamotage con i cartelli, cosa diversa sarebbe se ci fossero bagnini in ogni spiaggia. Questo modo di lavorare deve essere alla base della finanziaria».

Marco Tedde (Forza Italia) dopo aver rinnovato i complimenti ai presentatori ha annunciato il suo voto favorevole: «L’emendamento ha una valenza oggettiva sia per gli interventi di salvamento che per la poseidonia. E’ un modo per stare vicino ai sindaci che non riescono ad assolvere ai propri compiti per mancanza di mezzi finanziari».

Franco Sabatini dopo aver annunciato all’aula la conferma dello stanziamento governativo a favore delle province di 125 milioni di euro per il triennio 2018-2020, ha avanzato la proposta di votare l’emendamento per parti: «Mettiamo 100mila euro a carico del fondo sul turismo per garantire le attività di informazione sulla tutela delle spiaggia – ha detto Sabatini – sugli altri due punti (salvamento a mare e poseidonia) prendiamo l’impegno ad intervenire nella prima variazione di bilancio utile. Il tema è concreto, tutti i paesi costieri hanno problemi quando ci sono le mareggiate».

Il capogruppo di Cps Pierfranco Zanchetta ha invocato un ragionamento più ampio. «E’ vero che i cetacei finiscono spesso sulle nostre spiagge. Siamo il terminale del santuario delle balene. Il Ministero dell’Ambiente deve considerare con più attenzione gli interventi straordinari della Regione per rimuovere i cetacei spiaggiati così come quelli per la rimozione della poseidonia. Siccome a noi impongono la tutela è giusto che il Ministero riconosca gli sforzi e destini risorse alla Sardegna».

Francesco Agus (Cp) si è detto d’accordo con la proposta di un voto per parti: « Per il primo e secondo punto dell’emendamento è opportuno un supplemento di attenzione. E’ urgente intervenire perché è tema centrale per la tutela delle spiagge. Serve una programmazione e una visione strategica. Si va verso un allungamento della stagione balneare, le nostre spiagge subiscono una pressione per più mesi all’anno. Da tempo  si riscontra un peggioramento dell’ecosistema marino dovuto alla presenza antropica e al prelievo non corretto della poseidonia».

Luca Pizzuto (Art. 1 – Mdp) ha segnalato  all’assessore che la poseidonia rappresenta una risorsa per l’agricoltura: «E’ utile per la pacciamatura e come fertilizzante. Non si può però raccogliere e la Forestale crea problemi»

Stessa considerazione da parte di Fabrizio Anedda (Misto): «La poseidonia è una risorsa per l’agricoltura. Ci sono progetti per utilizzarla nelle serre. Il problema è che viene acquistata da chi la raccoglie nelle spiagge ma l’attività non è regolamentata». L’assessore Donatella Spano condividendo le valutazioni dell’aula si è detta disponibile a lavorare a una normativa ad hoc: «La problematica è importante. La poseidonia è un elemento distintivo per la conservazione della spiaggia. Occorre trovare un equilibrio tra conservazione e fruizione della spiaggia».

Messo in votazione per parti, sono state approvate le disposizioni del punto n. 3.

Annunciata la discussione sull’articolo 4 (disposizioni in materia di sostegno alle attività economiche) i gruppi di minoranza hanno comunicato il ritiro di una serie di emendamenti, a partire dal n. 170 fino al n. 550, e il presidente del Consiglio ha elencato tutte le proposte di modifica rimaste in votazione sulle quali il presidente della commissione Bilancio, Franco Sabatini (Pd) ha espresso il parere di competenza. L’assessore Paci ha dichiarato parere conforme a quello del relatore ma ha precisato che per gli emendamenti riguardanti le guide turistiche e l’imprenditoria femminile deve “essere ricercata una più idonea formulazione”. Non essendoci iscritti a parlare nella discussione generale, il presidente del Consiglio ha posto in votazione l’emendamento n. 93 (Comandini e più) che con il parere favorevole di commissione e Giunta è stato approvato dall’Aula ed incrementa da 300.000 euro a 500.000 euro il contributo per gli apicoltori.

Il presidente Gianfranco Ganau ha quindi tolto la seduta e ha convocato il Consiglio domani alle 10.00.

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In Consiglio regionale prosegue l’esame della Manovra finanziaria 2018-20. In discussione l’articolo 2 Disposizioni in materia di enti locali e politiche territoriali”.

La seduta è stata aperta dal presidente Gianfranco Ganau. Il relatore di maggioranza Franco Sabatini (Pd) e l’assessore della Programmazione Raffaele Paci hanno fornito il parere sugli emendamenti.

Aprendo la discussione generale il vice capogruppo di Forza Italia Marco Tedde ha affermato che «il dato politico di fondo è che il centro sinistra ha cominciando la campagna elettorale utilizzando la stampa amica per contrabbandare il raggiungimento di obiettivi inesistenti ed incrementando il flusso degli annunci, dai senatori che parlano di hotel a 5 stelle all’Asinara o della difesa dell’aeroporto di Alghero che prima consideravano spacciato». In realtà, ha sostenuto Tedde, «sono state ignorate le grandi difficoltà dei Comuni che avrebbero meritato invece il sostegno dell’esecutivo e della maggioranza, perché i numeri parlano chiaro: c’è un aumento del 2% circa delle entrate e a questo deve corrispondere un aumento del fondo unico degli Enti locali, mentre troviamo 1 milione per la Città metropolitana di Cagliari nonostante le dichiarazione del presidente Pigliaru che aveva assicurato un bilanciamento con la Rete metropolitana di Sassari».

Il consigliere Alfonso Marras dell’Udc ha parlato di una realtà della Sardegna «molto diversa dalle dichiarazioni della maggioranza, che ancora una volta ha dimostrato una scarsa capacità programmatica, dai rapporti insufficienti con lo Stato centrale alla situazione drammatica in cui versano gli Enti locali del territorio regionale». La stessa programmazione territoriale troppo accentrata, ha lamentato Alfonso Marras, «non ha prodotto risultati contro lo spopolamento delle aree periferiche e la stessa ripartizione Fondo unico, discutibile, in molti casi insufficiente e sotto dimensionata rispetto alle esigenze delle comunità locali, vanifica il percorso di cambiamento avviato dagli enti locali ma non supportato dalla Regione, salvo sporadici interventi tampone».

Il consigliere dei Riformatori sardi Michele Cossa ha dichiarato che nell’articolo 2 della manovra «non ci sono grandissime novità per cui la norma, a nostro giudizio, dovrebbe essere qualificata con l’introduzione di misure contro lo spopolamento, questione complessa che può essere affrontata (oltre che con un programma di infrastrutture) solo con nuove politiche di sviluppo, perché le persone ed i giovani vanno dove possono trovare lavoro e mettere su famiglia». Noi, ha proseguito Cossa, «rilanciamo il nostro progetto di favorire l’insediamento di pensionati con reddito medio alto (oltre i 40.000 euro l’anno) provenienti soprattutto dal Nord Europa per creare oggi le condizioni favorevoli per creare forza lavoro domani». Ritengo, ha aggiunto ancora Cossa, «che se l’economia della Sardegna non riparte non si possa nemmeno parlare di alcune politiche di accoglienza, mentre con la misura che proponiamo la Sardegna può diventare la Florida d’Europa con una strategia virtuosa che prevede l’utilizzo della leva fiscale e di rimborsi destinati al recupero del tessuto edilizio ed all’insediamento di aziende».

Il vice capogruppo del Pd Roberto Deriu ha ricordato che «non si può parlare di Enti locali dimenticando il passato, perché ci è voluta tutta la legislatura a rimediare ai danni causati dal centro destra al sistema delle autonomie locali, oggi formato da Comuni Province e Città metropolitana di Cagliari, nata per volontà dell’assessore Erriu». Abbiamo ricostituito cioè, ha continuato, «un quadro di praticabilità degli enti territoriali gravato da milioni di euro di danni che oggi stiamo riparando con grande difficoltà dato le Province delle Regioni ordinarie sono state ricostituite ma non quelle della Sardegna, mentre oggi la finanziaria dà attuazione dalla riforma e ad un restauro dell’edificio degli enti locali con nuovo sistema di programmazione dal basso che, fra l’altro, razionalizza tutto l’apparato amministrativo». Il modello di oggi è molto più armonico anche se non del tutto attuato, «con misure e risorse (pari a metà del bilancio regionale al netto della sanità) che danno vita e gambe capaci di rilanciare il sistema in un quadro unitario e non campanilistico fondato sulla cooperazione».

Il consigliere del Misto-Fdi Paolo Truzzu ha dichiarato che «non più tardi di qualche giorno fa, in occasione del dibattito con il Cal, abbiamo ascoltato gli amministratori locali che chiedevano più attenzione mentre la maggioranza ha lanciato la palla al Governo nazionale, ignorando perfino il richiamo dello stesso Sindaco metropolitano Massimo Zedda a risolvere i problemi a Cagliari senza cercare sempre le responsabilità più lontane». Quindi a giudizio di Truzzu «Deriu sbaglia a ragionare sul passato e, del resto, quanto sostiene ed auspica non è contenuto nell’articolo, perché gli interventi cadono sempre sugli stessi territori salvo poi cercare di tappare i buchi con emendamenti successivi destinati ad amministratori vicini o personaggi con una certa influenza in determinate realtà locali». In commissione, ha lamentato infine Truzzu, «non c’è stato alcun filtro sulla qualità delle proposte e molti emendamenti sono stati bocciati senza nemmeno essere esaminati, dimenticando uno sguardo di prospettiva che in futuro dovrà veder l’accorpamento del fondo unico con le leggi di settore».

Il consigliere di Forza Italia Antonello Peru ha detto che «Enti locali e politiche territoriali sono temi centrali della Sardegna ma su questi temi l’articolo non dice tantissimo, limitandosi a distribuire un fondo unico che può solo raffreddare alcune emergenze e non interviene, fra l’altro, sulla rete metropolitana di Sassari come strumento di rilancio dell’area Nord». Bisogna invece mettere in campo, ha proposto Peru, «strumenti diversi come quelli nazionali e comunitari che potrebbero dare un impulso incisivo all’economia della Sardegna, soprattutto delle zone interne che sono un grande patrimonio della nostra Regione e vanno messe a reddito sfruttando cultura, storia e identità». Ho proposto un emendamento che va in questa direzione ma è stato ritenuto inammissibile, ha concluso Peru, «ma ne dovremo riparlare perché resto convinto della sua validità per consentire al Consiglio di contribuire alle scelte di programmazione su fondi nazionali e comunitari attraverso le commissioni di merito».

Il capogruppo dei Riformatori Attilio Dedoni ha sostenuto di essere rimasto interdetto da alcune argomentazioni «perché non si è colto il nodo più importante del problema, apprezzo l’intelligenza del collega Roberto Deriu ma lui stesso sbaglia a mortificarla, facendo finta di dimenticare che l’abolizione della Province l’hanno voluta il Pd e Forza Italia e sempre al Pd va attribuita la volontà di istituire a suo tempo le nuove Province regionali». Facciamo tabula rasa e ricostruiamo tutto il sistema degli Enti locali, ha esortato Attilio Dedoni, «perché l’autonomia della Sardegna non è solo il Consiglio regionale ma tutta la rete delle amministrazioni locali, per cui è necessario costruire una piattaforma forte per una nuova stagione autonomistica»

Dopo l’on. Attilio Dedoni ha preso la parola l’on. Pietro Pittalis (FI), che ha detto: «Dai banchi della maggioranza si è rivolto lo sguardo al passato ma ci saremmo aspettati che l’analisi sul passato fosse completata da quello che avete fatto o non avete fatto in questi quattro anni e in questa manovra finanziaria. Nella scorsa legislatura gli enti intermedi non hanno sofferto quel che stanno patendo in questa». Il capogruppo di Forza Italia ha aggiunto: «Sugli enti locali state facendo un’operazione al ribasso, il fondo unico va implementato rispetto agli stanziamenti che avete previsto».

Respinti gli emendamenti 107, 108 e poi 109, 211, 289, 283,  351, 352, 468, 215. Discusso l’emendamento 806 (Sabatini e più) che stanzia 100 mila euro per il 2018 a favore dell’Unione dei Comuni dell’Ogliastra: l’emendamento è stato approvato e a seguire anche il testo dell’articolo 2, sul quale ha preso la parola l’on. Stefano Tunis (FI). Che ha detto: «Siamo intervenuti nel sistema degli enti locali sulla base di emergenze e di rancori».

Sul riordino degli enti locali ha preso anche la parola l’on. Giuseppe Fasolino (FI): «Cos’altro dovrà accadere prima che facciamo giustizia?  Se la maggioranza non lo ha ancora capito è il caso di spiegare che cosa è capitato negli ultimi trent’anni nell’economia del nord Sardegna». Sempre per dichiarazione di voto l’on. Mariano Contu (FI) ha detto: «Le nostre autonomie locali sono  allo stremo e con questo articolo state stanziando davvero poche risorse». Dai banchi dei Riformatori sardi è intervenuto l’on. Michele Cossa, che ha detto: «Da parte della Regione si fa fatica a governare il processo degli enti locali, l’unica realtà che sta emettendo i primi vagiti è la città metropolitana di Cagliari, che necessità di essere regolamentata perché non è una monarchia. Vi invito tutti a un maggiore pragmatismo».

Per l’on. Tedde (FI) «la maggioranza è davvero molto lontana dagli enti locali e dai cittadini e la prova sono questi stanziamenti del tutto inadeguati, nonostante le sollecitazioni degli enti locali e del Cal.  Non vi basterà la propaganda».

Per l’on. Fuoco (Sardegna) «al di là della Gallura è urgente mettere mano all’area metropolitana di Cagliari, che nella provincia unisce Carbonia con Muravera. Territori che non hanno alcun legame tra loro sono stati affiancati e messi contro i territori ricchi, quelli di Cagliari. E’, dunque, necessario rivedere questi aspetti e modificarli, cominciando dal lavoro in Prima commissione».

Anche l’on. Paolo Truzzu (Sardegna) ha annunciato il voto contrario all’articolo 2 e così l’on. Pietro Pittalis (FI), che ha espresso solidarietà al sindaco di Desulo, Gigi Littarru: «Sta patendo lui come tanti altri la solitudine delle istituzioni, sottoposti alla gogna mediatica e talvolta anche giudiziaria. Dov’è la vostra attenzione verso le autonomie locali? Non c’è un solo atto concreto verso i tanti piccoli comuni della Sardegna: vada a Genoni il sindaco di Cagliari, per capire come si vive».

Per l’Udc ha preso la parola l’on. Giuseppino Pinna, secondo cui «i processi spesa sono congelati, siamo ancora fermi ai bandi e alla verifica dei progetti, nel migliore dei casi». L’oratore ha annunciato  il suo  voto contrario.

Il presidente Gianfranco Ganau ha messo in votazione il testo dell’articolo 2, che è stato approvato.

Respinto l’emendamento 110 (comprensivo dell’emendamento 1068)  e così il 111 (comprensivo del 1069), 196 (con emendamento 1070), 212 (con emendamento 1071).

Sull’emendamento 213 e sul collegato 1072 l’on. Pietro Pittalis (FI) ha detto: «Stiamo chiedendo dieci milioni di euro per rifare la viabilità che porta ai Comuni, come quella che dalla statale 131 porta a Bitti ed è assolutamente pericolosa per mancanza di manutenzione. Qui non registro contrapposizione politica tra noi ma bisogno di buon senso». Della stessa opinione l’on. Fasolino (FI): «Lo dico da sindaco, la situazione delle provinciali è disastrosa. Ci sono strade crollate e transennate da anni. Vi farei vedere la strada di Golfo Aranci, percorsa ogni anno da un milione di turisti. Sarò costretto a chiuderla o ad asfaltarla con i fondi comunali».

L’on. Sabatini (Pd) ha detto: «Condivido il problema ma un mese fa abbiamo stanziato 50 milioni  per questi interventi e altri 27 in Finanziaria per il fondo per le opere di interesse locale».

Per Forza Italia l ‘on. Tunis ha detto: «Ci attendevamo che la riforma degli enti locali portasse anche a soddisfare le esigenze dei territori, come sistemare le strade. La responsabilità di tutto questo è della maggioranza».

L’emendamento 1072 è stato respinto e così anche il 2013. Respinto anche l’emendamento 815 (con emendamento 1074).

Sugli emendamenti 1075 e 816, dedicati al ripristino della viabilità sul ponte di Oloè nella provinciale di Nuoro, l’on. Pietro Pittalis (FI) ha chiesto al Consiglio «uno sforzo straordinario, perché un anno fa l’assessore Paci fu prodigo di pubbliche rassicurazioni. Ma invece tutto è rimasto come prima e i pastori devono sopportare sacrifici e costi che non sono sopportabili. Rivolgo un appello, davvero».

L’assessore Raffaele Paci ha replicato. «I finanziamenti ci sono e l’assessore ai Lavori pubblici, Edoardo Balzarini, proprio in questo momento è riunito con Anas sulla questione di Oloè e non solo. Ci sono questioni di tecnica ingegneristica da risolvere e spero che i lavori partano presto». Respinti gli emendamenti 1075 e 816.

Sono stati poi approvati gli emendamenti aggiuntivi 18 e 19.  L’emendamento 18, approvato con 35 sì e 2 no,  autorizza per l’anno 2018 la spesa di 40.000 euro in favore del Comune di Aritzo per la manifestazione sportiva “ritiro Cagliari calcio”. Sull’emendamento 18 è intervenuto il capogruppo di Forza italia Pietro Pittalis che ha chiesto di capire la ratio dell’articolo. Segnalo – ha detto – che ci sono tante altre squadre che meritano attenzione, non solo il Cagliari Calcio. Il presidente della Terza commissione Franco Sabatini ha sottolineato che sono previsti numerosi  emendamenti nel settore sport e  non solo per il mondo professionistico. Lorenzo Cozzolino (Pd)  ha precisato che questo emendamento non serve al Cagliari calcio ma al comune che deve intervenire nella struttura sportiva. . La squadra – ha aggiunto – quando si allena viene vista in tutta Italia ed in Europa. E’ necessario dare un’immagine del paese diversa. Roberto Desini (Partito dei sardi)  ha dichiarato di aggiungere la sua firma e del gruppo all’emendamento che  è significativo anche per di evitare lo spopolamento nelle zone marginali. Vota contro, invece, Paolo Truzzu (Sardegna)  perché la formulazione non è accettabile.

L’emendamento 19, approvato con 28 sì e 14 no, autorizza la spesa di 120.000 euro per la redazione del Piano regionale dei Trasporti. Su questo emendamento non ci sono stati interventi.

Dibattito acceso, invece, sugli emendamenti 847 e 1076 (poi ritirati) che prevedevano interventi contro lo spopolamento delle zone interne. Michele Cossa (Riformatori) ha chiesto un pronunciamento della giunta; Pietro Pittalis (Forza Italia) ha sottolineato che su questo tema non ci devono essere divisioni tra schieramenti. Il capogruppo di Forza Italia ha ricordato che esistono tre proposte di legge in  materia che hanno  la comune finalità di trattare il tema dello spopolamento non più come tema di studio ma per risolvere effettivamente il problema. Bisogna creare politiche di vantaggio per queste popolazioni senza distinzioni di partito.  Roberto Deriu (PD), concordando con Pittalis, ha affermato che  si debba arrivare ad un testo unico. “Non è il caso di approvare emendamenti parziali – ha aggiunto – bisogna incontrarsi in commissione per fare una legge”. Pietro Pittalis  e Michele Cossa hanno ritirato gli emendamenti

Sull’emendamento 853 (inquinamento luminoso) è intervenuto Michele Cossa (Riformatori) che ha sottolineato l’importanza del problema. L’emendamento è stato bocciato.

Sull’emendamento 854 (3.000.000 per  finanziamenti ai comuni per edifici di culto, restauro e consolidamento di chiese di particolare interesse storico e artistico) Mariano Contu (Forza Italia)  e Michele Cossa (Riformatori) hanno sottolineano la necessità di incrementare le risorse in questo settore. L’assessore agli enti Locali Cristiano Erriu ha ricordato l’accordo stilato tra la Regione Sardegna e la Conferenza Episcopale sarda.  C’è stato già un intervento di 4 milioni di euro e c’è un altro accordo che ci permette di intervenire sulle priorità. C’è tanto da fare – ha affermato l’esponente dell’esecutivo – ma stiamo lavorando in maniera coordinata.  Il capogruppo dei Riformatori Attilio Dedoni ha detto però  che finora gli interventi sono stati insufficienti.  Il presidente Sabatini ha aggiunto che l’accordo con la Cei in sostanza raddoppia i fondi regionali. L’anno scorso è stato gia fatto un primo intervento, quest’anno la giunta ha stanziato 4 milioni.  L’emendamento è stato bocciato.

L’emendamento 1 (1.500.000 ridurre rischio idrogeologico in cui versa la città di Bosa) è stato ritirato da Alfonso Marras (UDC);  Augusto Cherchi (Patito dei sardi) ha ritirato l’emendamento 10 perché l’opera è stata già finanziata. Entrambi hanno ringraziato l’esecutivo per aver mantenuto le promesse fatte nella scorsa finanziaria.

Per l’emendamento n.20 che proponeva lo stanziamento di 2 milioni di euro a favore dei comuni per la manutenzione ordinaria e straordinaria delle case di riposo è arrivato un invito al ritiro. Richiesta accolta dal primo firmatario Antonio Solinas (Pd) che ha però auspicato un intervento urgente da parte della Giunta per evitare la chiusura delle strutture.

L’emendamento, fatto proprio nel frattempo dal gruppo di Forza Italia su richiesta del consigliere Giuseppe Fasolino,  è stato respinto con 29 voti contrari e 15 a favore.

Via libera invece agli emendamenti nn. 21 e 22 (Piscedda e più) che stanziano due contributi straordinari a favore del Comune di Ozieri (100mila euro per la ristrutturazione della sede del Centro di documentazione e 30mila per l’organizzazione del premio “Città di Ozieri”).

Approvato all’unanimità anche l’emendamento n. 24 (Forma e più) per il completamento degli interventi nel museo “Casa Cambosu” di Orotelli e la realizzazione di un parco letterario multimediale. Il finanziamento di 300mila euro che rischiava di essere ridotto a 150mila è stato confermato su sollecitazione del capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis. Dopo un’interlocuzione tra il presidente della commissione Bilancio Franco Sabatini e l’assessore alla Programmazione Raffaele Paci si è deciso di spalmare l’intervento nel biennio 2018-2019.

Ritirati gli emendamenti nn. 25, 26 e 27, l’aula è passata all’esame del n. 29 (Meloni e più) che propone un intervento di 150mila euro a favore del comune di Calangianus per la messa a norma del Museo del sughero. La proposta è stata approvata all’unanimità.

Via libera, con il consenso di tutti, anche all’emendamento n. 75 (Ruggeri) che rifinanzia con 236mila euro il completamento dei lavori della parrocchia di San Giovanni Evangelista di Quartu Sant’Elena.  

Approvato con 40 voti a favore e tre contrari l’emendamento n. 101 (Christian Solinas) che stanzia 200 mila euro per il biennio 2018-2019 a favore dell’Archivio Diocesano di Sassari per la ristrutturazione della sede presso il Collegium Mazzotti.

Sull’emendamento n. 112 (Rubiu e più) che proponeva lo stanziamento di 100mila euro a favore del comune di Iglesias per combattere il fenomeno del randagismo è intervenuto  il capogruppo di Fi Pietro Pittalis: «L’emendamento pone un problema serio. Solo sostenendo i comuni si può contrastare il fenomeno del randagismo di cani e gatti». Pietro Pittalis ha poi rivolto un appello a tutta l’aula a favore della campagna per il consumo dell’agnello sardo. Il presidente della Commissione Bilancio Franco Sabatini ha invitato i presentatori a ritirare l’emendamento: «Per la lotta al randagismo – ha detto Franco Sabatini – è stato presentato un altro emendamento che porta la dotazione finanziaria a 200mila euro». Posto in votazione l’emendamento è stato respinto.

L’aula ha quindi bocciato, in rapida successione, gli emendamenti n.113,118,119, 120, 121, 122, 123, 124, 125, 126, 128 e 129.

Sull’emendamento n. 1050, correttivo rispetto al 193 (Demontis e più), che propone lo stanziamento di 50mila euro per la manutenzione ordinaria e straordinaria dei candelieri che partecipano alla discesa del 14 agosto a Sassari, il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis si è detto favorevole auspicando, però, uguale attenzione per tutti i grandi eventi della Sardegna.

L’assessore Raffaele Paci ha ricordato che le grandi manifestazioni della Sardegna sono finanziate ogni anno in modo continuativo. «Questo – ha detto Raffaele Paci – è un intervento specifico per la manutenzione dei ceri».

Stesso giudizio da parte del primo firmatario dell’emendamento Salvatore Demontis (Pd): «L’assessore ha spiegato la finalità. Alla discesa dei Candelieri partecipano undici ceri molti dei quali in condizioni critiche. C’è bisogno di un intervento urgente, i Gremi non hanno la disponibilità finanziaria. Il contributo andrà al Comune che valuterà come intervenire». Posto in votazione l’emendamento n.1050 è stato approvato.

Respinti invece gli emendamenti n.307,309 e 310 presentati dall’opposizione. Stessa sorte per l’emendamento n. 311 (Truzzu) che proponeva un intervento a favore del comune di Belvì per il rifacimento in erba sintetica del campo di calcio. «Non si capisce perché per Aritzo sì e per Belvì no – ha detto Paolo Truzzu – questo emendamento ha la stessa finalità: l’utilizzo delle strutture sportive nel pieno spirito della lotta allo spopolamento».

Disco rosso anche per il n. 312 (Contu e più) che prevedeva lo stanziamento di 3,5milioni per il ripristino della funzionalità idraulica del Riu Nou di Selargius. «E’ un emendamento per aiutare il comune di Selargius a scongiurare il rischio idrogeologico – ha detto Mariano Contu – le amministrazioni si trovano in difficoltà». Posto in votazione l’emendamento è stato respinto.

Respinti successivamente anche il n. 313, 314, 315, 316, 317, 319, 320 e 321, tutti presentati dalla minoranza.

Sul 322 è intervenuto il consigliere Paolo Truzzu (FdI): «Proponiamo 400mila euro a favore del Comune di Cagliari per la realizzazione di una copertura calpestabile sul sito archeologico di Corso Vittorio Emanuele – ha affermato Paolo Truzzu – l’opera consentirebbe di liberare la sede stradale e consentire il passaggio di pedoni e auto. Una copertura trasparente permetterebbe inoltre di apprezzare il patrimonio archeologico». L’emendamento n.322 è stato respinto.

Bocciato anche il n. 323, sempre dell’on. Paolo Truzzu, che proponeva un intervento di 400mila euro a favore del Comune di Oristano per la manutenzione straordinaria dei “portali campestri”. «C’è il rischio che prima o poi questi portali cadano – ha detto Paolo Truzzu – sarebbe una perdita grave per il patrimonio artistico e paesaggistico della Sardegna».

Voto favorevole all’emendamento ha annunciato il capogruppo dei Riformatori sardi Attilio Dedoni: «Alcuni portali sono già a rischio con l’allargamento della SS131 da Oristano al Rimedio». Messo in votazione l’emendamento è stato bocciato.

Respinti anche gli emendamenti n. 324, 325, 326, 327, 328, 329, 330, 331, 332, 333, 334 e 335.

Sul n.340 è intervenuto il primo firmatario Paolo Truzzu (FdI): «La proposta mira a finanziare con 300mila euro la predisposizione di un progetto preliminare per la  metropolitana leggera tra Cagliari e Pula – ha detto Paolo Truzzu – la statale 195 è una delle strade più trafficate in Sardegna. Sarebbe bene incominciare a investire qualche soldo per consentire a residenti e turisti di utilizzare un mezzo di trasporto alternativo alla gomma».

A favore si è schierato il consigliere Michele Cossa (Riformatori): «E’ necessario pianificare il sistema di trasporto attraverso la metropolitana di superficie che copra tutta l’area vasta di Cagliari – ha sottolineato Michele Cossa – la SS 195 patisce in modo particolare l’aumento di traffico in estate». L’emendamento è stato respinto.

Sono stati bocciati anche gli emendamenti nn. 341, 342, 343, 344, 361, 363 e 365.

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Il Consiglio regionale ha approvato stamane la risoluzione sul documento economico e finanziario della Regione.

La seduta è stata aperta dal presidente Gianfranco Ganau. Dopo le formalità di rito, il presidente ha disposto una breve sospensione della seduta in attesa della discussione dell’art. 1 del disegno di legge n. 455/A (Legge di stabilità 2018) e degli emendamenti collegati.

Alla ripresa dei lavori il presidente Ganau ha dato lettura della risoluzione della commissione Bilancio con cui si approva il Defr (Documento economico e finanziario della Regione).

Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis, intervenendo sull’ordine dei lavori, ha chiesto chiarimenti sul contenuto della risoluzione, ricordando che «il testo lo conoscono solo i componenti della commissione Bilancio e non si sa se, rispetto al testo della Giunta, siano state apportate modifiche; è un punto decisivo perché, in questo caso, occorre avere il testo definitivo».

Il presidente Gianfranco Ganau ha precisato che al testo della Giunta non è stata apportata alcuna modifica ed ha “chiamato” la votazione della risoluzione.

Prendendo la parola sull’ordine dei lavori, il capogruppo del Pd Pietro Cocco ha chiesto una breve sospensione della seduta; la richiesta è stata accolta.

Alla ripresa dei lavori, aprendo la fese delle dichiarazioni di voto, il vice capogruppo di Forza Italia Marco Tedde ha affermato che «il documento ripropone l’inadeguatezza della Legge di stabilità 2018, è la sovrapposizione programmatica e finanziaria di scelte che per noi sono insufficienti rispetto ai problemi della Sardegna che soffre, dalle famiglie alle imprese». E’ una finanziaria, ha proseguito, «messa insieme con grande fretta come dimostrato da vicende molto gravi per la Regione come la continuità territoriale».

Sempre per Forza Italia il consigliere Stefano Tunis ha parlato di «buoni intendimenti e promesse che, dall’atto dell’insediamento della Giunta Pigliaru ad oggi, si scontrano con la realtà dei fatti, risultati misurabili non se ne sono visti e la presenza della crisi economica nella prima fase della legislatura non basta ad assolvere la Giunta». «A cominciare dalle politiche attive del lavoro e dell’occupazione – ha concluso – il documento non descrive con concretezza la vera e drammatica situazione della Sardegna».

Ancora per Forza Italia la vice capogruppo Alessandra Zedda ha sostenuto che «il voto contrario gruppo è sul metodo e sul merito, perché il documento è la fotocopia di annunci e strategie che non possono funzionare e, in particolare, contiene una lunga serie di pagine bianche di cose non fatte o realizzate in minima parte come il Piano regionale di sviluppo, il credito a sostegno delle piccole e medie imprese ed i consorzi fidi che, di fatto, non hanno visto un euro».

Il consigliere Giuseppe Fasolino, anch’egli di Forza Italia, ha affermato, «rappresenta una sintesi della strategia finanziaria della Regione per cui non può essere diversa dalla Legge di stabilità e, nel merito, c’è una analisi corretta dell’economia dell’Isola e si individuano i settori che dovrebbero essere incentivati ma, nei fatti, non ci sono risposte concrete sui grandi temi strategici».

Il consigliere Edoardo Tocco, ultimo esponente di Forza Italia ad intervenire, ha detto che «onestamente non si travedono strategie in grado, come si afferma nel documento, di invertire la rotta, scelta necessaria perché i fondamentali dell’economia sono tutti negativi e lo percepiscono in modo molto netto tutte le categorie produttive, in particolare gli operatori del turismo che sono alle prese tutti i giorni con il caos dei trasporti, o della sanità con 2.000 persone che proprio ieri hanno protestato sotto gli uffici dell’assessorato».

Il consigliere Paolo Truzzu (Misto-Fdi) ha definito il documento «un po’ scontato perché non va al di là dell’analisi della situazione e non riesce a proiettarsi nel futuro limitandosi a proposte generiche, manca inoltre nello specifico una qualunque idea di come contrastare il drammatico calo della natalità in Sardegna, così come non c’è nella Legge di stabilità; non c’è insomma su questo problema uno straccio di proposta che invece è urgente almeno per iniziare a invertire la tendenza».

Il consigliere Mariano Contu (Forza Italia) ha riconosciuto che «il documento appare animato da un certo senso di speranza ma non si coglie la capacità di aggredire i nodi critici del futuro della Regione ed inoltre si traccia una linea di intervento sui territori senza considerare le loro vocazioni ed i loro bisogni, continuando a seminare a pioggia e lo si fa anche adesso con emendamenti mirati della maggioranza; ma così non si può nemmeno sfiorare il problema dello spopolamento».

Il capogruppo dell’Udc Pierluigi Rubiu ha ricordato che «la Sardegna è uscita nel 2016 dalla recessione ma questo processo è frutto di un effetto-trascinamento avviato dall’economia nazionale più che del sistema interno mentre, sullo sfondo, aumentano la popolazione anziana e l’emigrazione dei giovani, resta molto basso il livello di istruzione superiore ed universitaria, calano le esportazioni e la competitività delle imprese». «Infine – ha concluso – la Sardegna non può sopportare per altri 3 anni la decurtazione delle sue entrate tributarie e su questo l’azione del governo regionale è stata del tutto negativa».

Il consigliere dell’Udc Giorgio Oppi, annunciando il suo voto contrario, si è detto «sconcertato dalla poca modestia che il governo regionale ha trasfuso nel documento, mentre assistiamo allo sfascio generalizzato della Regione, dai rapporti con Governo alla sanità; e questi problemi enormi vengono affrontati dalla maggioranza con emendamenti settoriali simili a marchette, una vergogna!».

Il capogruppo del Pad’Az Angelo Carta ha sostenuto che «il documento è scritto da professori che non sanno dire come risolvono i problemi; sul trasporto aereo infatti ci si limita a dire che è fondamentale per lo sviluppo economico». Soffermandosi sul problema della pressione fiscale, Carta ha affermato che «è il cancro di un paese che vuole crescere ed invece il documento si lancia a formulare ipotesi sugli effetti del mancato aumento delle tasse che si tradurrebbero in più risorse per imprese e famiglie, mentre in realtà sono soldi virtuali».

Il capogruppo dei Riformatori Attilio Dedoni ha definito il documento «talmente vuoto che non sarebbe necessario parlare perché non incide nella realtà della Sardegna, a cominciare dai trasporti dove non potrà cambiare nulla se non sarà riconosciuta l’insularità tanto è vero che oggi non c’è un posto per raggiungere la penisola». «Ciò è accaduto – ha concluso – perché la Sardegna non ha mai avuto la schiena dritta per rivendicare i suoi diritti davanti allo Stato, preferendo ripiegare sulla vecchia strada dell’assistenzialismo».

Il consigliere dei Riformatori Michele Cossa ha osservato che «è difficile capire il valore di un documento trionfo del generico e pieno delle solite affermazioni di principio». «Sulla continuità si susseguono gli annunci di aumento dei posti – ha lamentato Michele Cossa – mentre i sardi non hanno la possibilità di spostarsi ed il problema non riguarda solo i collegamenti esterni ma soprattutto quelli con le nostre isole minori». «Noi abbiamo proposto il biglietto unico per Carloforte e La Maddalena – ha concluso il consigliere – perché siamo a favore di una vera continuità interna e di una rete efficiente che non appare alla portata del nostro attuale sistema di trasporto pubblico locale».

Per il consigliere Giovanni Satta (Psd’Az-La Base) il documento di programmazione economica e finanziaria rappresenta «l’esempio più lampante di quello che pensa la gente della politica, un luogo estremamente lontano da un mondo reale che non viene nemmeno sfiorato; sul piano dei risultati, inoltre, non si vede nemmeno una piccola luce in fondo al tunnel per mancanza di programmazione cui si aggiungono intollerabili ritardi burocratici».

Il consigliere di Forza Italia Antonello Peru ha sostenuto che, per certi aspetti, avrebbe voluto votare a favore del documento, «per la crescita economica di cui i sardi hanno molto bisogno; si potevano fissare pochi grandi obiettivi per invertire la marcia su trasporti, imprese, agricoltura, riforma enti locali, accordi con lo Stato, servitù militari e spopolamento». «Ma siamo ancora in tempo – ha concluso – a fare bene poche cose e su questo noi ci saremo».

Luigi Crisponi, consigliere dei Riformatori sardi, ha parlato di «un documento che sembra scritto da un azzeccagarbugli, una scenografia degli errori ai confini della realtà; a proposito di realtà, c’è quella immaginata dal governo regionale e poi c’è quella vera di una Sardegna maglia nera in tutti i sensi, che fatica e che soffre». «Mancano soprattutto buon senso e buone pratiche – ha concluso – mentre ci si allontana dalle esigenze del popolo e questo significa che si è persa completamente la bussola».

Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis ha ribadito il voto negativo del suo gruppo «che nasce dalla impossibilità di accettare affermazioni troppo enfatiche come quelle di una Sardegna in ripresa, una cosa del tutto non vera ed anzi lo stesso documento sotto molti aspetti superato dal dibattito di ieri». «Si fanno spostamenti di risorse e si delinea un nuovo piano del lavoro – ha protestato Pietro Pittalis – ma l’Isola non ha più bisogno di documenti, di accademia e di teorie, serve spendere subito e bene, vedere se e come è migliorata la condizione dei sardi». «Ma allora – ha concluso – se le cose vanno bene come dite bisogna chiedersi cosa vengono a fare i cittadini sotto il palazzo del Consiglio».

Emilio Usula, consigliere del Misto-Rossomori, dopo aver riconfermato che a suo giudizio il documento contiene per l’ennesima volta le solite “promesse vuote”, si è soffermato su un problema che rappresenta l’esempio emblematico della contraddittorietà dell’azione della Regione: la gestione dei rifiuti. «Da una parte si promettono aumento della differenziazione e del riciclo per arrivare ad una economia circolare – ha evidenziato – ma poi si potenzia, a costi altissimi per le finanze pubbliche, un bruciatore come quello di Tossilo e si autorizza la mega-discarica di Villacidro che diventerà la più grande d’Europa, con la Sardegna che rischia di trasformarsi nella pattumiera d’Italia, dove confluiranno quantità enormi di rifiuti provenienti dall’esterno».

Il consigliere dell’Udc Giuseppino Pinna ha insistito sulla centralità del problema dei trasporti come «emblema della crisi profonda della Sardegna ed allo stesso tempo grande questione centrale irrisolta sia per l’economia che per la qualità della vita dei sardi». «Dopo 4 anni – ha detto – i risultati sono completamente fallimentari e manca la volontà politica di realizzare una vera inversione di tendenza».

Per il Partito dei Sardi il consigliere Piermario Manca ha definito il documento «molto articolato e in grado di tracciare in modo concreto gli obiettivi strategici sui quali intervenire anche se, in materia di agricoltura siamo al paradosso, perché il settore ha problemi strutturali importanti che, nel documento, si riducono ad una paginetta in cui si parla di sostegno ovi caprino e peste suina, più altre poche annotazioni su caccia e pesca: siamo alla normale amministrazione, mentre sarebbe stato necessario, ad esempio, parlare di Argea come organismo pagatore e della riorganizzazione degli uffici». «Comunque – ha concluso – nonostante queste carenze il documento va approvato».

Al termine di quest’ultimo intervento il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis ha chiesto se il documento poteva essere votato per parti.

Il presidente Ganau ha chiarito che, in base al regolamento, il voto sul documento avviene attraverso una risoluzione unitaria

Quindi ha messo ai voti la risoluzione che il Consiglio ha approvato con 27 voti favorevoli e 22 contrari.

Il presidente Gianfranco Ganau ha aperto la discussione sugli articoli e sugli emendamenti, chiedendo al presidente della commissione Bilancio e alla Giunta il parere di competenza.

L’on. Marco Tedde (FI) ha preso poi la parola e ha detto: «Andiamo ora al cuore delle vostre disposizioni normative, proposte con grande fretta per esigenze elettorali ma del tutto insufficienti rispetto ai problemi della Sardegna. Vi preparate piuttosto a garantire mancette elettorali ma i sardi hanno toccato con mano quanto siete adeguati a governare. I vostri incontri con il governo e con Gentiloni hanno prodotto zero: il presidente Pigliaru si è presentato con il cappello in mano, ha chiacchierato, ha sentito le ennesime spiegazioni e nulla di più».

Per l’on. Michele Cossa (Riformatori sardi) «l’articolo 1 richiama il grande pasticcio dell’armonizzazione del bilancio, che necessità di una messa a punto della macchina regionale. Purtroppo, invece, tanti settori della Regione non funzionano bene, come le politiche sociali: non so se i colleghi lo sanno ma i Comuni stanno restituendo allo Stato le somme del Reis perché i Comuni non li hanno saputi spendere per mancanza di informazioni adeguate. Dunque, o questa manovra percorrere strade nuove o le sue ricadute saranno modeste».

L’on. Stefano Tunis (FI) ha annunciato «tre emendamenti per dare profondità verticale a questa manovra. Voi nell’emendamento 1027 state includendo tutti gli interventi in materia di lavoro ma ci appare un provvedimento piuttosto lasco che lascerà alla giunta e agli organi amministrativi tutte le azioni. Noi riteniamo invece che sia più utile portare sotto l’indirizzo e il controllo del Consiglio regionale questa manovra e per questo presenteremo tre emendamenti organici sul lavoro a valere sull’emendamento 1027 e all’articolo 4. Noi chiediamo l’azzeramento dell’aliquota Irap per le industrie digitali della Sardegna, che hanno scritto una storia importante con Video on line e con Tiscali, su tutte. Chiederemo anche un bonus assunzioni per i poli del digitale della Sardegna. Il terzo emendamento è quello del welfare aziendale nell’economia digitale, da calibrare a seconda che il lavoratore sia all’inizio, a metà o alla fine della sua carriera»

Sempre dai banchi di Forza Italia ha preso la parola l’on. Alessandra Zedda, secondo cui «la partita degli accantonamenti rischia di tornare di scena nei prossimi mesi e non sarà l’unica. I numeri di questa manovra non ci consentono di dare scossoni all’economia della Sardegna e non vedo mosse e iniziative capaci di contrastare in tempi reali e con efficacia il fenomeno della disoccupazione». L’’on. Zedda ha aggiunto: «Che senso ha approvare entro l’anno la manovra – e io sono d’accordo perché si faccia – se poi gli uffici spenderanno le risorse  con mesi e mesi di ritardo?».

Per l’on. Giuseppe Fasolino (FI) «bisognava andare oltre, a cominciare dall’articolo 1 che è il fondamento della legge finanziaria. Noi vorremmo continuare ad avere un atteggiamento collaborativo con voi e il collega Tunis, nel presentare gli emendamenti, è stato molto chiaro: ha parlato delle  risorse e dei risultati che si possono raggiungere con i nostri emendamenti sul lavoro e l‘economia digitale. E naturalmente è necessario che anche gli uffici si adeguino e lavorino nel rispetto dei tempi necessari perché queste misure diano i risultati. La gente sta capendo che non si campa con gli annunci ma con i fatti concreti, come quelli che noi vi stiamo offrendo. Siate umili e insieme potremo fare una manovra migliore».

L’on. Edoardo Tocco (FI) ha proseguito sul punto: «Assessore Paci, ci sarebbe voluto il pugno forte con lo Stato perché a questa finanziaria mancano quelle risorse che sono nel diritto dei sardi. E lo dico a lei che è un grande economista: serve lo scatto della Regione con lo Stato su questo tema». All’assessore Paci si è rivolto anche l’on. Mariano Contu: «Una buona parte degli emendamenti alla Finanziaria, oltre il venti per cento, proviene dalla maggioranza. Francamente non mi pare un fatto secondario né mi pare irrilevante che i sindaci e tutte le parti sociali abbiano suggerito correttivi alla manovra e ogni giorno qualcuno sfila sotto il Palazzo, a rappresentare le sue difficoltà. Voi dite di avere un piano per il lavoro nella nostra isola ma il vostro piano è un atto assistenziale, al di là di quante risorse state stanziando. Tra sei mesi avremo di nuovo altri sardi sotto il palazzo, perché il vostro intervento non fa nulla per offrire un’alternativa di lavoro stabile».

Dall’opposizione è intervenuto anche l’on. Gennaro Fuoco (Sardegna), che ha detto: «C’è molta freddezza e ragioneria nel vostro bilancio e non potrebbe essere diversamente. Ma non c’è nulla di politico né di creativo, come sarebbe invece necessario in un momento così dove tutti siamo chiamati alla straordinaria amministrazione». L’oratore ha parlato del demanio marittimo della Sardegna, di proprietà dello Stato e ha detto: «In Sicilia, lo stesso demanio marittimo è di proprietà della Regione e se anche in Sardegna fosse così noi potremmo lavorare per lo sviluppo. Invece il demanio sardo è abbandonato in un modo tale che grida vendetta. Come grida vendetta, per parlare di cose concrete, l’ospedale Marino, un ammasso di cemento sulla spiaggia del Poetto. Ci vuole molto a immaginare uno sviluppo turistico in quella zona? Ci vuole molto ad amministrare i beni come fanno i buoni padri di famiglia?».

L’on. Paolo Truzzu (Sardegna) ha parlato del fatto che «nei giorni scorsi l’Ats ha pubblicato una delibera per avviare un programma per capire se la Asl unica è la soluzione ai problemi della Sardegna. Mi sembra che ci sia qualcuno in stato confusionale. Allo stesso modo io non vedo un piano per il lavoro perché non ci sono risorse in più per creare lavoro: in questo piano ci sono i soldi che non siete riusciti a spendere in questi anni, oltre cento milioni che non siete stati capaci a spendere. Cento milioni di euro che non siete riusciti a spendere. Avete venduto illusione, questa è la realtà. E allora vi chiedo: quali sono le nuove opportunità che state attivando con questa manovra? Non ce sono».

Per i Riformatori sardi ha preso la parola l’on. Attilio Dedoni, che ha detto: «Vi lamentate della poca disponibilità finanziaria a fronte delle fortissime spese correnti, la sanità su tutto. Ben poco è disponibile nella massa manovrabile e io mi chiedo che cosa state facendo per sostenere l’agricoltura, quali denari state mettendo per far crescere l’artigianato. Nulla. Come nulla fate per lo sviluppo del turismo». L’oratore ha aggiunto: «Questa mancanza di risorse è dovuta alla vostra debolezza: siete stati pusillanimi e vi siete accordati con il governo e avete rinunciate alle entrate, nonostante vi chiedessimo di fare il contrario. Possiamo ancora richiedere le accise, come previsto dal nostro emendamento 813. Noi chiediamo che le accise della Saras siano acquisite dove si producono, come sostengono i grandi esperti della materia». 

Secondo il capogruppo dell’Udc, Gianluigi Rubiu, la manovra 2018 dimostra ancora una volta la poca fantasia e il poco coraggio della maggioranza. «E’ la Finanziaria del “tira a campare” che non produce nulla di buono per i sardi – ha detto Gianluigi Rubiu – la nostra scelta di intervenire su tutti gli articoli è finalizzata a dare un contributo per migliorare la legge. Il fatto che ci siano molti emendamenti anche della maggioranza e della Giunta significa che questa manovra non vi soddisfa. Il Consiglio ha l’occasione di riprendere in mano tutti gli articoli, non sarebbe tempo perso. Non bisogna correre o avere fretta. E’ utile, nell’interesse comune, provare a riscrivere la norma». Gianluigi Rubiu ha poi segnalato l’assenza di misure a favore dei lavoratori over 50 e 60 espulsi dal mercato del lavoro: «E’ una parte della società esclusa ed emarginata – ha affermato l’esponente della minoranza – cosa intendiamo fare di queste persone?».

Gianluigi Rubiu ha definito preoccupante, da questo punto di vista, la notizia dei premi di produzione elargiti ai funzionari dell’assessorato all’agricoltura: «Da un lato non si fa nulla per i lavoratori in difficoltà, dall’altro si danno superpremi fino a 30mila euro a dirigenti che hanno fatto poco per risolvere le emergenze del settore».

Angelo Carta, capogruppo del Psd’Az, ha evidenziato nel suo intervento la discrasia tra la manovra finanziaria esitata dalla Giunta e quella arrivata in Aula dopo le pressioni di sindacati e associazioni di categoria. «La legge mette a disposizione 127 milioni per il lavoro (85 di fondi Ue, 17 Aspal e 25 del bilancio regionale) – ha ricordato Angelo Carta – la verità però è che passeranno molti mesi prima che questi fondi siano realmente disponibili, probabilmente se ne riparlerà nella prossima legislatura».

Angelo Carta si è concentrato su un emendamento presentato dalla maggioranza, primo firmatario Pietro Cocco (Pd), con il quale si stanziano 8 milioni di euro a favore dell’edilizia privata: «Sono risorse da destinare alla ristrutturazione e riqualificazione di case – ha detto il capogruppo sardista – con un contributo del 20% agli interessati si riesce a smuovere circa 40 milioni di euro. Riesce a dare più lavoro questo emendamento che quello da 127 milioni della Giunta».

Angelo Carta ha quindi invitato la maggioranza a guardare a ciò che succede fuori dall’aula: «La gente è animata da un sentimento di odio verso la politica perché la politica non da risposte. Speravamo che almeno in quest’ultima finanziaria si riuscisse a dare risposte concrete. Gli emendamenti della Giunta dimostrano come l’attenzione sia più rivolta alle elezioni che non ai problemi reali».

Il capogruppo del Pds Gianfranco Congiu, in apertura del suo intervento, ha definito l’intervento sul lavoro “uno dei pilastri” di questa finanziaria. «Abbiamo ragionato molto su che lettura dare all’emergenza occupazione – ha detto Gianfranco Congiu – il Def lo tratteggia molto bene. La situazione è difficile, lo si è capito l’altro giorno sentendo i lavoratori di Ottana che presto saranno fuori dal sistema degli ammortizzatori sociali. Noi abbiamo presentato un emendamento, il 1029, per sostenere i lavoratori più deboli, quelli che si trovano ai margini del welfare. Prevedevamo un piano commissariale con procedure di spesa molto snelle. La Giunta accogliendo alcune nostre osservazioni ci ha chiesto di ritirare l’emendamento, noi siamo disponibili ma occorre stabilire una linea di indirizzo precisa: servono procedure snelle per la spendita delle risorse. La dotazione finanziaria (127 milioni) messa a disposizione dall’esecutivo va bene ma i soldi devono essere subito disponibili»

Anche per Pietro Pittalis, capogruppo di Forza Italia, il problema più importante che la Finanziaria dovrà affrontare è quello del lavoro. «Occorre però fare dire la verità – ha affermato Pietro Pittalis – la maggioranza sta commissariando l’assessore del Lavoro, sta dicendo che chi guida l’assessorato ha fallito nella sua azione di governo».

Secondo il capogruppo di Forza Italia l’altro aspetto da rimarcare è il vero contenuto dell’art.1 bis introdotto dall’emendamento aggiuntivo 1027 presentato dalla Giunta: «Questo emendamento rimanda la decisioni a un momento successivo. Dice che, entro 30 giorni,  sarà la Cabina di regia, con il supporto dell’Aspal e previo parere delle competenti commissioni consiliari, a individuare ambiti di intervento e modalità organizzative. La verità è che non state decidendo nulla – ha aggiunto Pietro Pittalis – questa è la risposta che date alla Cgil. Fossi io il segretario del sindacato mobiliterei tutta la Sardegna».

L’esponente della minoranza, infine, ha contestato anche il primo punto dell’emendamento della Giunta: «Dite che metterete a disposizione 127 milioni di nuove risorse, si tratta invece di soldi che già erano disponibili e che riprogrammate facendo il gioco delle tre carte. Si tratta di una semplice rimodulazione di fondi già programmati. Alcune risorse saranno sottratte a piani già approvati. Ritirate questa vergogna, a queste condizioni noi vi incalzeremo perché non è possibile prendere in giro i sardi».

Il presidente Gianfranco Ganau ha quindi dato la parola per la replica all’assessore al Bilancio Raffaele Paci: «Non c’è nessuna presa in giro, sono soldi concreti – ha detto il rappresentante dell’esecutivo – la Giunta lavorava da tempo a questo Piano, 35 milioni del Fondo di coesione sociale erano programmati da mesi e si aspettava di metterli a correre con questa finanziaria. Si tratta di soldi immediatamente disponibili, senza vincoli, Altri 45 milioni del Fsc sono stati già stanziati per gli ammortizzatori sociali. Si aggiungono ai 25 milioni di fondi regionali. E’ vero che alcuni sono già impegnati ma ora li stiamo mettendo in un quadro unitario. Credo che questo sia un intervento importante con il quale si potranno dare molte risposte».

Paci ha poi difeso le modalità di spesa indicate nell’emendamento 1027: «Abbiamo pensato ad una procedura snella, che prende atto anche delle sollecitazioni del Pds – ha detto l’assessore – in un tempo brevissimo, 30 giorni, dopo un confronto con il Consiglio si identificheranno le aree di intervento. Vogliamo prevedere inoltre bonus occupazionali accogliendo alcuni emendamenti della minoranza sulle reti tecnologiche, il catasto, e il digitale».

Il responsabile del Bilancio ha infine ricordato che la Finanziaria mette a disposizione altri 25 milioni per le imprese: «Puntiamo molto sull’innovazione tecnologica – ha rimarcato Raffaele Paci – crediamo fortemente che non bastino solo i cantieri verdi. Tuttavia queste azioni vanno bene per i più giovani, ma i lavoratori ultracinquantenni richiedono strumenti diversi. L’emendamento è volutamente lasco per evitare di trascurare qualche settore. C’è l’impegno per scrivere nel programma anche un monitoraggio trimestrale. La Giunta è disponibile a discutere».

Il presidente Ganau ha quindi messo in votazione l’emendamento soppressivo totale  135=30=694.

Per dichiarazioni di voto ha preso la parola il consigliere di Forza Italia Marco Tedde che ha invocato una cancellazione dell’articolo 1. «E’ una norma contraddittoria – ha detto Marco Tedde – le risorse sono inoltre insufficienti. In alcuni casi si tratta di fondi riciclati, contrabbandati come nuovi. All’interno di questa manovra ci sono 40 milioni di euro per mancette elettorali, meglio destinarli ai comuni che devono contrastare le nuove povertà».

Voto favorevole all’emendamento soppressivo ha annunciato anche Alessandra Zedda (Forza Italia): «L’impostazione della finanziaria non fa capire quale sia la proposta della Giunta. Da un lato si mostra disponibilità verso il Consiglio, dall’altro il metodo si presta invece all’elargizione di prebende ai consiglieri più potenti, a quelli che si devono candidare e sono più forti nel territorio. In Commissione abbiamo assistito alla lettura di emendamenti che gridano vendetta».

Contro le previsioni dell’articolo 1 si è schierato anche Gaetano Ledda (Psd’Az- La Base): «La situazione della Sardegna è esplosiva – ha detto Ledda – i piani per i giovani agricoltori non sono partiti, 80 milioni del Psr sono fermi. Il mondo del lavoro è in ginocchio, ogni giorno c’è uno sciopero».

Gaetano Ledda si è poi soffermato sulle difficoltà del settore agropastorale: «Dite che ci sono 20 milioni di euro per l’allevamento dei  bovini. Ricordo che dei 45 milioni di euro stanziati per l’ovicaprino non si è speso quasi niente, il 70% dei pastori non ha ancora ricevuto un euro».

Per Stefano Tunis (Forza Italia) sul Piano del Lavoro la Finanziaria risente di un eccesso di delega. «Bisognerà addentrarsi nella discussione per capire quali sono le modalità di spendita di questa ingente quantità di danaro – ha detto Stefano Tunis – non voglio avere un atteggiamento preconcetto, però l’assessore Paci ci chiede di valutare senza che sia presente in aula l’assessore al Lavoro. Vogliamo capire come questo l’assessore ha intenzione di interagire, organizzare la spesa. In via transitoria voto a favore dell’emendamento».

A favore si è pronunciato anche Giuseppe Fasolino (Forza Italia): «E fondamentale sopprimere l’articolo. Non è un atteggiamento ostruzionistico, è invece costruttivo, vogliamo che la Finanziaria venga approvata entro l’anno, ma chiediamo un provvedimento migliore». Il consigliere Azzurro ha quindi avanzato una proposta: «Abbiamo presentato emendamenti importanti, forse è il caso di fermarsi, magari tornando in commissione a correggere il provvedimento per poi riportarlo in Aula per l’approvazione».

Edoardo Tocco (Forza Italia), dopo aver annunciato il suo voto favorevole, ha invocato maggiore attenzione verso le piccole e medie imprese: «Qual è il sostegno alle attività economiche se la maggior parte stanno chiudendo? Non c’è un programma per le attività economiche e per l’occupazione. Solo sostenendo le piccole e medie imprese si può avere una strategia».

Mariano Contu (Forza Italia) ha definito “inverosimile” il contenuto dell’emendamento 1027: «La situazione  è imbarazzante – ha sottolineato Mariano Contu – oggi si parla di lavoro e l’assessore competente non è presente in Aula. Questa Giunta afferma di voler utilizzare i fondi Fsc senza dire però che potevano essere già programmati nel 2017 mettendoli a disposizione per finanziare gli ammortizzatori sociali e rispondere così alle difficoltà dei nostri cittadini».

Gennaro Fuoco (FdI) ha criticato l’impianto complessivo del provvedimento: «Parliamo di ordinaria amministrazione, manca una visione. Il problema è che non si individuano strumenti di arricchimento della Regione ma una serie di provvedimenti-tampone. I fondi si utilizzino per lo sviluppo, si aiuti chi produce a produrre di più, le aziende sane a trovare nuovi mercati».

Voto favorevole ha espresso anche Paolo Truzzu (FdI): «Prendo atto della volontà dell’assessore di accogliere alcune nostre proposte ma le sue parole  non mi hanno convinto nel merito: la realtà è che si cerca di riprogrammare risorse che in questi anni non sono state spese. Il giudizio sull’azione della Giunta per il lavoro è negativo. Manca una visione di respiro, il risultato sarà quello di vendere un’illusione ai cittadini sardi che invece cercano un’opportunità».

Critiche anche da Luigi Crisponi (Riformatori) che ha parlato di provvedimento inconsistente: «Non si dà nessuna risposta al settore produttivo. Il mondo delle imprese viene ancora una volta umiliato».

Il capogruppo dei Riformatori sardi, Attilio Dedoni, ha criticato la generale situazione in cui versa la sanità sarda («mancano i principali servizi nonostante il 65% delle risorse in bilancio siano destinate dalla sanità») ed ha concluso parlando delle difficoltà del mondo delle campagne: oltre ai mali noti si aggiungono quelli che derivano dall’ “insopportabile burocrazia”.

Il capogruppo Udc, Gianluigi Rubiu, ha dichiarato voto a favore dell’emendamento soppressivo dell’articolo 1 ed ha lamentato l’esiguità dei fondi a sostegno dell’occupazione.

Michele Cossa (Riformatori sardi) ha dichiarato voto ed ha definito “lavoras” «un piano indecoroso». «Ripercorriamo la solita strada degli interventi assistenziali – ha concluso Cossa – che non lasceranno niente in termini di sviluppo e occupazione se non macerie e promesse mancate come è stato il piano da mille miliardi di qualche anno fa».

Il capogruppo di Fi, Pietro Pittalis, si è detto a favore dell’abrogazione dell’articolo 1 ed ha contestato l’accentramento verso l’assessorato della Programmazione delle azioni per il lavoro. «Rilancio la proposta del collega Giuseppe Fasolino – ha concluso l’esponente della minoranza – riportate il testo in commissione almeno nella parte in cui si trattano le politiche del lavoro».

Angelo Carta (capogruppo Psd’Az) ha dichiarato voto favorevole “nonostante l’assessore Paci” perché – ha dichiarato l’esponente della minoranza – «se le parole fossero vincolanti voterei a favore dell’articolo 1 ma è evidente che così non è». Carta ha concluso con l’invito a riportare in commissione la parte del testo che riguarda il lavoro.

Posto in votazione,l’emendamento 135=303= 694 non è stato approvato con 21 favorevoli e 28 contrari.