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Le Aziende ospedaliere universitarie di Cagliari e Sassari e l’ospedale Brotzu hanno fatto richiesta di cinquanta operatori socio sanitari (Oss) e stanno attingendo dalle graduatorie del 2013. E’ quanto emerso questa mattina, in commissione Sanità, presieduta da Domenico Gallus (Udc Cambiamo!), durante l’audizione del Comitato Autonomo Oss 2013. Con l’approvazione della legge nazionale n. 128 del 2019, inoltre, le graduatorie sono state prorogate a settembre 2020, salvo che non ci sia una norma regionale che le faccia decadere prima. Per questo, i rappresentanti del Comitato hanno chiesto alla Commissione la modifica della legge regionale che rende utilizzabili le graduatorie fino al 31 dicembre 2019, perché diversamente, il primo gennaio 2020, le stesse non saranno più utilizzabili. Gli operatori socio sanitari hanno anche chiesto che le Asl e gli ospedali possano attingere prima dalle graduatorie della propria provincia, rendendo più agevole per il lavoratore gli spostamenti e consentendogli così di non doversi trasferire in un’altra provincia. A Nuoro, hanno detto, è stata fatta richiesta di più di 70 operatori e si scorrerebbe così quasi tutta la graduatoria della provincia. Gli operatori hanno anche riferito di aver avuto notizia dall’Ats che l’Azienda non si riterrebbe obbligata a utilizzare le vecchie graduatorie, ma che è una sua facoltà, e hanno chiesto ai commissari di fare chiarezza. Il presidente Gallus ha affermato, a nome della Commissione, che si farà carico delle richieste degli operatori redigendo un testo che consenta la proroga delle graduatorie, come prevede la legislazione nazionale, intervenendo affinché siano chiamati dalle aziende prima i lavoratori inseriti nelle graduatorie della provincia degli ospedali e prevedere una audizione con il Direttore generale dell’Ats per capire in che modo l’azienda stia agendo in merito allo scorrimento delle graduatorie. Durante la seduta sono intervenuti Francesco Agus (capogruppo Progressisti), Daniele Cocco (capogruppo Leu), Annalisa Mele (Lega) e Carla Cuccu (M5S). Tutti i consiglieri hanno condiviso le richieste degli Oss e hanno garantito la piena disponibilità affinché i diritti acquisiti vengano rispettati.
La commissione Sanità ha, poi, sentito in audizione i rappresentanti dell’Associazione regionale ex esposti amianto in Sardegna, i quali hanno illustrato la situazione esistente nell’Isola e hanno fatto alcune proposte. Giampaolo Lilliu, a nome dell’associazione, ha ricordato che ogni anno muoiono in Italia 4000 persone e 120 in Sardegna per malattie collegate all’esposizione all’amianto. Secondo Lilliu la situazione va affrontata in modo capillare e bisogna dare maggiore informazione alla popolazione.
L’Associazione ha proposto alla Commissione di valutare la creazione di un impianto di inertizzazione per rendere l’amianto da problema a risorsa e consentire la micro raccolta di manufatti da parte dei privati, come già accade in Lombardia e nella provincia Autonoma di Bolzano. L’Associazione ha riconosciuto l’importanza della sorveglianza sanitaria e ha chiesto che possa essere estesa anche a chi ha contratto la malattia per esposizione ambientale e non per cause lavorative. Non solo. L’Associazione ha chiesto che venga istituita una Conferenza regionale per l’amianto, a cui partecipino tutti gli attori coinvolti, per affrontare con tempistiche certe il problema delle bonifiche. Giampaolo Lilliu ha anche affermato che l’amianto, in varie forme e quantità, è ancora presente in molti luoghi pubblici e che è importante incentivare le bonifiche dando i finanziamenti direttamente ai Comuni. Sul tema sono intervenuti Annalisa Mele (Lega) e Gianfranco Ganau (capogruppo della Pd), i quali hanno condiviso la necessità di approfondire il problema, che è ampio e articolato, e hanno ritenuto positiva la proposta di promuovere una Conferenza regionale per l’amianto.
La commissione Sanità ha sentito in audizione i vertici dell’Areus sull’attivazione del numero unico per l’emergenza (Nue). Giorgio Lenzotti, Direttore generale di Areus, ha spiegato alla Commissione che il Protocollo d’intesa sottoscritto dalla Regione Sardegna con il ministero dell’Interno prevede l’attivazione del numero unico 112 entro il 2020. Il Nue gestirà le chiamate in caso di emergenze sanitarie, di sicurezza, gestione incendi e calamità naturali.
Giorgio Lenzotti ha spiegato che, avendo tempi molto stretti, hanno valutato l’attivazione del 112 a Nuoro nella sede dell’Areus, che ha già la certificazione antincendio e avrà quella antisismica entro la fine dell’anno. Si tratterebbe, ha spiegato, di una situazione provvisoria in attesa di eseguire i lavori necessari a Sassari e a Cagliari, dove il protocollo d’intesa ha stabilito dovessero essere istituite le due centrali del 112, in corrispondenza le centrali del 118. La situazione della sede operativa di Cagliari, secondo il Direttore generale di Areus, richiederebbe circa due anni per renderla utilizzabile, mentre quella di Sassari, se si risolvessero i problemi di attribuzione degli spazi, che oggi sono dell’Aou, avrebbe tempi di intervento più rapidi. Per quanto riguarda la seconda centrale attivabile in caso di disaster recovery (recupero dal disastro), che permette di ripristinare sistemi e infrastrutture informatiche indispensabili per l’erogazione di servizi del 112, nel caso la prima centrale non sia per qualunque motivo operativa, Giorgio Lenzotti ha prospettato la possibilità di appoggiarsi alla Lombardia, come già fanno altre regioni, o di deviare le chiamate ai singoli centralini.
Lenzotti ha, anche, spiegato che i lavori eseguiti eseguiti a Nuoro non sarebbe inutili, perché quando si trasferiranno le centrali a Sassari e a Cagliari, nei nuovi locali si potrebbe realizzare una sede operativa per la gestione centralizzata dei trasporti programmati.
Sul tema sono intervenuti Gianfranco Ganau, capogruppo del Pd, Antonello Peru (Udc Cambiamo!), Carla Cuccu (M5S), Giovanni Antonio Satta (Riformatori), Daniele Cocco (capogruppo Leu), Annalisa Mele (Lega). Gianfranco Ganau, Antonello Peru e Carla Cuccu hanno chiesto di avere maggiori chiarimenti sui costi e i tempi necessari per i diversi interventi di ristrutturazione e ha proposto di risolvere i problemi a Sassari. Per Ganau sarebbe più utile attivare la sede di Sassari con la gestione del disaster recovery in un’altra regione, in attesa di rendere operativa Cagliari. Gianfranco Ganau ha affermato che realizzare la centrale provvisoria a Nuoro sarebbe uno spreco. Per Daniele Cocco la sede Areus di Nuoro va potenziata e non svuotata di contenuti. Annalisa Mele ha sottolineato l’utilità di programmare un’audizione con l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu, e con il direttore generale dell’assessorato per valutare il tema anche con loro.