Lunedì parte la mobilitazione generale popolare. Lettera appello del Comitato a Renzi e Pigliaru.
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Ieri mattina la sala anfiteatro della Regione Sardegna, in via Roma 253, a Cagliari, ha ospitato l’evento di chiusura del progetto “Agrisociale: Coltiviamo cittadinanza – Cultivating citizenship” , organizzato dal GAL Sulcis Iglesiente Campidano e Capoterra di Cagliari in qualità di capofila e dal GAL Sarrabus Gerrei Trexenta e il GAL Linas Campidano.
Il progetto ha avuto un respiro internazionale, con il coinvolgimento di due GAL finlandesi con i quali per tre anni c’è stato un continuo scambio di esperienze.
I lavori sono stati aperti dall’intervento di Luciano Cristoforo Piras, presidente del GAL Sulcis e dell’AssoGAL. I dirigenti dei tre GAL hanno poi presentato i risultati del progetto Agrisociale e della “Carta dei principi dell’agricoltura sociale” , caratterizzato da un processo partecipativo dal basso che ha fatto continuo riferimento alle esigenze dei territori e degli imprenditori agricoli ed è stato analizzato lo stato dell’arte dell’agricoltura sociale in Sardegna, con il contributo di numerosi operatori presenti.
Hanno seguito i lavori anche numerosi sindaci dei comuni coinvolti (per il Gal Sulcis erano presenti i sindaci di Teulada Daniele Serra, di Santadi Elio Sundas, di Sant’Antioco Mario Corongiu, di Masainas Ivo Melis e di Villaperuccio Antonello Pirosu).
Sono intervenute Maria Giuseppina Cireddu, direttore del Servizio Sviluppo dei territori e delle comunità rurali, che ha presentato le azioni a favore dell’agricoltura sociale previste dal Programma di Sviluppo Rurale regionale 2014-2020; e Francesca Giarrè, rappresentante del CREA (Consiglio per la ricerca economica in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria, ex INEA), che ha illustrato la legge nazionale approvata recentemente.
Hanno portato le loro esperienze i presidenti degli altri due GAL, Alessandro Congiu per il GAL Sarrabus Gerrei Trexenta e Antonio Marrocu per il GAL Linas Campidano. Quest’ultimo ha rimarcato gli ostacoli posti al lavoro dei GAL dalla macchina burocratica che costituisce un fortissimo limite anche allo sviluppo delle imprese che spesso sono portate ad abbandonare l’attività per i tempi infiniti nell’espletamento delle pratiche e per le enormi difficoltà nell’accesso al credito.
L’incontro si è concluso con un confronto sulle opportunità offerte dalla programmazione unitaria tra le diverse strutture regionali competenti e la proiezione di un filmato, Serena…Mente, realizzato con i giovani che hanno partecipato al progetto.
L’evento rientra nelle attività del progetto di cooperazione transnazionale “Agrisociale: Coltiviamo cittadinanza – Cultivating citizenship”, che ha visto impegnati in un percorso partecipativo di oltre un anno di attività, tre Gruppi di azione locale sardi e due finlandesi: il GAL Sulcis Iglesiente Capoterra e Campidano di Cagliari (capofila del progetto); il GAL Sarrabus, Gerrei e Trexenta; il GAL Linas Campidano; il GAL SILMU; il GAL SEPRA. Sono stati realizzati workshop transnazionali e regionali, attività di visit inspection e di educational tour e coinvolti attori provenienti dai settori pubblico e privato.
Il progetto rientra nella misura 421 del Programma di Sviluppo Rurale della Regione Sardegna (periodi di programmazione 2007-2013).
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Il commissario straordinario della Asl 7, Antonio Onnis, sabato mattina, alle 9.00, nella sala riunioni della Direzione generale di via Dalmazia 63, a Carbonia, terrà una conferenza stampa sul piano di riorganizzazione del sistema ospedaliero. Parteciperanno il sindaco di Carbonia, Giuseppe Casti; il sindaco di Iglesias, Emilio Gariazzo e il presidente della conferenza socio-sanitaria, Antonello Pirosu, sindaco di Villaperuccio.
«Il Piano di riorganizzazione del sistema ospedaliero e territoriale della Asl 7 procede nel rispetto del cronoprogramma presentato e condiviso con la conferenza territoriale socio-sanitaria e secondo quanto previsto dalle indicazioni del Piano regionale sulla rete ospedaliera – spiega Antonio Onnis -. Sono in corso gli interventi di completamento delle dotazioni tecnologiche e arredi del nuovo blocco operatorio dello stabilimento Sirai di Carbonia e sono in fase avanzata di realizzazione i lavori di ristrutturazione e completamento del CTO di Iglesias.»
«Sono inoltre in fase di imminente completamento – conclude il commissario straordinario della Asl 7 Antonio Onnis – le opere pubbliche relative alle Case della Salute di Giba, Sant’Antioco, Carloforte e Fluminimaggiore, che renderanno idonee le strutture ad ospitare le attività territoriali.»
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«Lavoriamo ad un progetto ambizioso per migliorare la sanità nel Sulcis Iglesiente». Il commissario straordinario della Asl 7 di Carbonia, Antonio Onnis, dopo le accese polemiche delle ultime settimane, ha illustrato questa mattina, nel corso di una conferenza stampa svoltasi nel centro direzionale di via Dalmazia, le previsioni del progetto di riorganizzazione delle attività degli ospedali aziendali, già anticipate ieri sera con un comunicato stampa che abbiamo riportato in una precedente nota pubblicata stamane.
«La direzione aziendale – ha ribadito il commissario straordinario Antonio Onnis – ha presentato alla Conferenza territoriale socio-sanitaria (alla conferenza stampa ha partecipato anche Antonello Pirosu, sindaco di Villaperuccio e presidente dell’assemblea dei sindaci del distretto della Asl 7) la proposta di riorganizzazione delle attività degli ospedali aziendali alla luce della bozza sulla rete ospedaliera regionale adottata con la delibera di Giunta regionale n° 38 del 28 luglio 2015. La proposta illustra l’ipotesi di distribuzione dei servizi tra gli stabilimenti ospedalieri del Sulcis Iglesiente in relazione all’individuazione dell’ospedale Sirai come punto di riferimento per le attività in emergenza e di più alta intensità di cure, dell’ospedale CTO come ospedale per attività programmate e in elezione e sede del Polo Materno Infantile e delle specialità chirurgiche già presenti, dell’ospedale Santa Barbara come luogo di integrazione della lungodegenza e delle attività territoriali.»
«I principi fondanti della riorganizzazione delle attività ospedaliere aziendali – ha aggiunto Antonio Onnis, come aveva già anticipato nel comunicato stampa di ieri – sono rappresentati dall’esigenza di evitare duplicazioni nel sistema di erogazione dei servizi alla comunità e ai pazienti, differenziando le linee di gestione dell’emergenza e delle attività programmate, di prospettare obiettivi di recupero della mobilità passiva che penalizza fortemente l’esigibilità di servizi da parte dei cittadini, di contenere i tempi di attesa attraverso il potenziamento delle capacità di erogazione delle prestazioni e di garantire la sicurezza degli operatori e dei pazienti nei processi di diagnosi, cura e riabilitazione. Su questi presupposti è stata basata la decisione, anche contrariamente agli impegni precedentemente assunti per il piano estivo, di mantenere l’attività del reparto di ostetricia e ginecologia e del punto nascita presso l’ospedale Sirai che appare, al momento, il luogo che assicura i migliori livelli di qualità possibili dal punto di vista strutturale, logistico, organizzativo e di assistenza alle partorienti e ai loro bambini.»
Antonio Onnis ha riconosciuto di aver sbagliato la valutazione sulla base della quale aveva annunciato lo spostamento dell’attività del reparto di ostetricia e ginecologia e del punto nascita dall’ospedale Sirai all’ospedale Santa Barbara nel mese di agosto e di averla corretta, nell’esclusivo interesse di «ogni futura mamma che ha il diritto al parto sicuro, ovvero, alla certezza di poter godere di tutta l’assistenza possibile affinché questo momento cruciale sia vissuto nel modo migliore, abbattendo al minimo i rischi per la salute sia della partoriente che del nascituro. Per far sì che ciò avvenga, la Asl di Carbonia intende seguire e sostenere la gestante durante tutte le fasi che precedono e seguono il parto, gravidanza e allattamento inclusi. In attesa del completamento della sede definitiva del punto nascita nel presidio ospedaliero CTO, considerate le difficoltà, le decisioni del Collegio di Direzione e le segnalazioni pervenute da operatori, collegi professionali e rappresentanze sindacali, la Direzione aziendale ha comunicato alla Conferenza dei sindaci la decisione di prorogare, anche per il mese di agosto, l’ubicazione dell’U.O.C. di ginecologia e ostetricia presso il presidio ospedaliero Sirai, considerate le attuali difficoltà del presidio ospedaliero Santa Barbara riconducibili a carenze strutturali, tecnologiche ed organizzativo-funzionali.»
I risultati attesi dalla realizzazione del progetto di riorganizzazione delle attività degli ospedali aziendali, sono stati così schematizzati:
• progressivo recupero della mobilità passiva con assegnazione di obiettivi specifici a partire dalla negoziazione di budget per il 2016;
• riqualificazione delle prestazioni erogate in ambito chirurgico con intensificazione delle attività e conseguente governo e riduzione dei tempi di attesa;
• miglioramento della sicurezza e del setting assistenziale del percorso nascita e dell’assistenza al parto con offerta attiva e universale della partoanalgesia;
• adozione di percorsi diagnostico-terapeutici specifici e differenziati per emergenza ed elezione;
• potenziamento della rete di offerta territoriale e qualificazione delle Case della Salute;
• dismissione dello stabilimento Crobu.
Antonio Onnis ha spiegato che resta in piedi l’ipotesi di realizzare un ospedale unico, baricentrico tra i due centri maggiori del territorio, Carbonia e Iglesias, ma trattandosi di tempi medio lunghi, almeno 5-6 anni, il progetto proposto e al centro del confronto, è destinato a migliorare i servizi sanitari nel breve termine.
Lo scenario configurabile con un ospedale unico per acuti di 250-260 posti letto – come emerge dal percorso di riorganizzazione presso l’Azienda -sarebbe quello di riconfigurare il Sirai e il CTO come “cittadelle della salute”, in continuità e integrazione con l’ospedale per acuti, ospitanti l’intero sistema delle cure extraospedaliere di prevenzione, diagnosi e cura, l’ospedale di Comunità, il sistema direzionale e amministrativo aziendale, i presidi territoriali centrali per le emergenze, le centrali territoriali per l’Assistenza Domiciliare, il sistema delle attività di supporto sociale; configurazione delle Case della Salute di Giba, Carloforte, Fluminimaggiore e Sant’Antioco come “spoke” delle due cittadelle della salute in collegamento e continuità organizzativa e operativa con le medesime; alienabilità dell’insieme delle strutture ricollocabili nel patrimonio disponibile a seguito dell’intervento, in particolare:
• l’ospedale Crobu;
• lo stabilimento Santa Barbara;
• la sede direzionale di via Dalmazia a Carbonia che verrebbe trasferita al Sirai;
• la sede del Dipartimento di prevenzione e del Servizio farmaceutico territoriale di via Costituente a Carbonia (al Sirai);
• la sede del distretto/poliambulatorio di Piazza San Ponziano a Carbonia;
• la sede del servizio di continuità assistenziale/servizi medici e veterinari di Igiene degli alimenti di Piazza Cagliari a Carbonia;
• la sede del consultorio familiare e Centro screening di via Brigata Sassari a Carbonia;
• la sede del servizio Igiene degli allevamenti di via Brigata Sassari, a Carbonia;
• la sede del consultorio familiare di Iglesias ospitato in locazione da privati;
• la sede del Dipartimento di prevenzione e Servizio dei sistemi informativi di via Gorizia a Iglesias.
Antonello Pirosu, 47 anni, sindaco di Villaperuccio, è stato eletto presidente dell’assemblea dei sindaci del distretto della Asl 7. Già presidente dell’assemblea dei sindaci del distretto di Carbonia e poi vicepresidente del distretto unico sotto la presidenza di Franco Porcu (conclusa al termine della seconda consiliatura al comune di Villamassargia), Antonello Pirosu è stato eletto nella tarda mattinata di oggi. L’ufficio di presidenza è completato dal vicepresidente Angelo Deidda, 64 anni, sindaco di Domusnovas, e dal segretario Marco Antonio Piras, 45 anni, sindaco di Tratalias.
Da mesi si parla dell’impianto per la produzione di biofuel proposto dalla ditta Mossi&Ghisolfi e inserito nel Piano Sulcis, con una forte contrapposizione tra favorevoli e contrari. Il progetto che nei piani dei proponenti dovrebbe rappresentare una grande occasione di sviluppo per il territorio, con un minimo impatto ambientale e, soprattutto, grandi riflessi sull’occupazione, non è ancora conosciuto dalla comunità locale e dagli stessi amministratori che ora cercano di superare questa carenza. Alcune settimane fa il segretario generale della CGIL Roberto Puddu ha fatto visita agli impianti di Crescentino, dove la Mossi&Ghisolfi ha realizzato il primo impianto al mondo per la produzione di biofuel, e faranno altrettanto oggi i sindaci di Villamassargia Franco Porcu, di Buggerru Silvano Farris, di Masainas Ivo Melis e, infine, di Villaperuccio Antonello Pirosu.
Non si placano le polemiche sulla riorganizzazione del #CUP della #Asl 7 che sta creando gravissimi disagi tra gli utenti. Ieri i sindaci di Villamassargia, Franco Porcu, e di Villaperuccio, Antonello Pirosu, rispettivamente presidenti dei #distretti di Iglesias e Carbonia, hanno incontrato l’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru, al quale hanno presentato il quadro della situazione e chiesto interventi immediati per trovare una soluzione ai disagi cui sono costrette le popolazioni del #Sulcis Iglesiente; oggi ad incontrare l’assessore della Sanità ad il direttore generale dello stesso assessorato, Giuseppe Maria Sechi, sono stati il direttore generale della Asl 7, Maurizio Calamida, ed il direttore amministrativo, Claudio Ferri.
«L’incontro si è svolto in un clima di cordialità nel corso del quale sono state esaminate tutte le criticità emerse nei giorni scorsi riportate dalla stampa e da alcuni sindaci del territorio – scrive in una nota Maurizio Calamida, direttore generale della Asl 7 -. L’assessore ha dato ampia disponibilità a trovare idonee soluzioni per portare i servizi ai livelli adeguati alle necessità dei cittadini. E’ stata quindi tracciata un’ipotesi di intervento condiviso tra Regione ed ASL, i cui dettagli verranno messi a punto in un apposito incontro già fissato per venerdì 12 settembre:»
«Nell’occasione – conclude Maurizio Calamida – l’Azienda intende ringraziare pubblicamente i rappresentanti regionali per la sensibilità dimostrata nel comune intento di offrire ai cittadini i migliori servizi.»
L’associazione “Amici della Vita” e l’Amministrazione comunale di Iglesias hanno organizzato un convegno sulla fetopatia alcolica per sabato 7 giugno, alle 10.00, presso la Sala Remo Branca di Iglesias. Sono stati invitati i consiglieri regionali del Sulcis (Luca Pizzuto, Pietro Cocco, Ignazio Locci e Gigi Rubiu ) e la Commissione Sanità (interverranno il presidente Raimondo Perra e il consigliere-pediatra Lorenzo Cozzolino) che recentemente ha approvato la proposta di legge sulla prevenzione della fetopatia Alcolicae nelle prossime settimane andrà alla valutazione dell’intero Consiglio regionale per la definitiva approvazione. Si tratta della prima legge al mondo che tutela la Vita Debolissima (il bambino dell’alcolista) e la Vita debole della madre alcolista, per la prima volta considerata malata da accogliere, sostenere e affiancare verso una nuova esistenza. Interverranno, inoltre, il vescovo di Iglesias, monsignor Giovanni Paolo Zedda; CGIL-CISL-UIL del Sulcis Iglesiente; le ACLI; Tore Cherchi, Giorgio Locci, Elvira Usai, Mario Crò, Fabio Enne, Roberto Puddu, Giuseppe Madeddu, i sindaci Emilio Gariazzo (Iglesias), Paolo Dessì (Sant’Anna Arresi), Learco Fois (Giba), Antonello Pirosu (Villaperuccio), Marco Antonio Piras (Tratalias), Ivo Melis (Masainas), numerose associazioni e parrocchie che sostengono la proposta di legge sulla fetopatia alcolica, nella speranza che in tempi stretti diventi realtà.
Il sindaco di Sant’Anna Arresi, Paolo Luigi Dessì, è stato eletto ieri nuovo presidente dell’Unione dei Comuni del Sulcis. L’ex consigliere regionale del Partito Sardo d’Azione, succede al presidente uscente, Roberto Lallai, sindaco di Nuxis.
L’assemblea ha eletto anche i quattro nuovi componenti del Consiglio d’Amministrazione:
Federico Palmas, sindaco di San Giovanni Suergiu;
Marco Antonio Piras, sindaco di Tratalias;
Antonello Pirosu, sindaco di Villaperuccio;
Marco Murgia, assessore del comune di Santadi.