24 November, 2024
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«Il giorno 11 luglio in mattinata apprendiamo, tramite le nostre Federazioni di categoria, di un invito a firma della dott.ssa Giuliana Campus, Direttore Generale della Asl del Sulcis Iglesiente, inerente la visita dell’assessore regionale dell’Igiene e Sanità, dott. Armando Bartolazzi, presso le strutture sanitarie di Iglesias e Carbonia. Ci rammarica dover prendere atto che le Confederazioni territoriali Cgil, Cisl e Uil non sono state inserite tra i destinatari dell’invito. In conseguenza di cio’ nella stessa mattinata, abbiamo provveduto ad inviare urgentemente una richiesta di incontro al fine di recuperare uno spazio di ascolto e un momento di condivisione, per stabilire la prima data utile all’avvio del confronto necessario ed indispensabile per gestire lo stato emergenziale in cui versa la sanità territoriale.»

E’ quanto scrivono, in una nota, i segretari di CGIL, CISL e UIL, Francesco Bardi, Antonello Saba e Andrea Lai.
«La dott.ssa Campus si rende indisponibile con un messaggio che riporta testualmente ”l’assessore verrà per un breve incontro con i Sindaci, organizzazioni sindacali aziendali e personale. Non è prevista altra partecipazione per domani perché i tempi sono stretti”aggiungono -. Come OO.SS Confederali disapproviamo il metodo inappropriato che si continua a procrastinare, l’esclusione di chi rappresenta diritti e necessità collettive, la mancanza di attenzione nelle relazioni sindacali e una insensibilità e rigidità di base che impedisce di affrontare lucidamente anche le più piccole urgenze impreviste.»
«Diamo immediata disponibilità ad un incontro e chiediamo la tempestiva istituzione di “un tavolo territoriale di discussione per difendere il diritto alla salute e alle cure”. Diritto che in questo territorio non è più garantito», concludono Francesco Bardi, Antonello Saba e Andrea Lai.

 

Antonello Saba, 51enne dirigente di esperienza nella categoria Fistel (telecomunicazioni, informazione, spettacolo) e nella Confederazione, è il nuovo segretario della Cisl Sulcis Iglesiente. Lo ha eletto questa mattina il Consiglio generale del sindacato territoriale, alla presenza del segretario generale della Cisl sarda, Pier Luigi Ledda, e della segretaria generale della Cisl nazionale, Daniela Fumarola, nella sala congressi del Lù Hotel, a Carbonia.

Saba subentra a Salvatore Vincis, che passa la mano dopo quattro anni, e guiderà una struttura sindacale che conta quasi 15.000 iscritti nei vari settori. 

«È una Cisl territoriale di proposta responsabile e di mobilitazione costruttiva per il rilancio del territorioha detto il neo segretario -, che vede protagonista il nostro sindacato con la vivacità delle sue categorie. Dall’emergenza sanitaria e sociale alla crisi dell’industria, alle tematiche ambientali, senza trascurare la tenuta dei servizi sul territorio, i trasporti ed il terziario. In primo piano mettiamo anche le tematiche degli anziani, con le crescenti difficoltà socio sanitarie e di welfare.»

Ad affiancare Saba nella segreteria sarà Luisella Spignesi, una scelta di continuità nell’esperienza della CISL territoriale.

 

«Vanno bene i progetti per il futuro ma ricordiamo che devono essere sempre garantiti i piani occupazionali e che non si può pensare di portare avanti un programma così importante e articolato giocando al ribasso.»

Fausto Durante (Cgil Sardegna), Emanuele Madeddu (Filctem Sardegna Sud Occidentale), Antonello Saba (Cisl Sulcis Iglesiente, Vincenzo Lai (Femca Cisl Sud Sardegna), Federico Matta (Uil Sulcis Iglesiente e Pierluigi Loi (Uiltec Uil), hanno commentato così l’esito della prima riunione del gruppo di lavoro sul futuro della Portovesme srl, svoltasi questo pomeriggio al Mimit.

Il confronto si è chiuso con un leggero passo avanti e qualche apertura: l’azienda ha illustrato il progetto e i piani per il futuro, confermando l’intenzione di rimanere nel territorio dentro una prospettiva che guarda alla transizione ecologica e alla decarbonizzazione.

A questo proposito i sindacati hanno sottolineato l’urgenza di definire la compatibilità ambientale e la sostenibilità delle nuove produzioni e chiesto sin da ora che venga implementata la filiera a monte e a valle delle stesse produzioni previste.

Nel corso del confronto è emersa da parte dell’azienda un’apertura rispetto alla riattivazione, seppur graduale, della linea zinco.

«In questa fase, che pure è tutta ancora da vedere e valutare, resta da risolvere una questione che riguarda lo stabilimento di San Gavino hanno commentato i sindacati -. A nostro parere l’intero compendio deve far parte del complessivo piano di ristrutturazione e rivalorizzazione attraverso un processo di continuità produttiva e industriale e di pieno inserimento dentro il quadro di transizione prevista per gli impianti di Portovesme garantendo, in prospettiva, una missione produttiva anche per quelli di San Gavino.»

 

Il metodo utilizzato in questi giorni per la presentazione di nuovi scenari sul futuro energetico della Sardegna e le affermazioni di alcuni attori della partita transizione energetica, sembrano ricordare il vecchio adagio di Jannacci «…per vedere di nascosto l’effetto che fa…».

E’ stucchevole la leggerezza con la quale si compiono fughe in avanti, rilasciano dichiarazioni e si recita il “de profundis” del gas sardo, con la conseguenza di alzare ancor di più il livello di tensione sociale in territori come quello del Sulcis.

Il “gioco” sembra esser giunto al momento della conta di chi sta da una parte e chi sta dall’altra…

Ma tra questi dubbi ed ipotesi, si fa finta, in particolare per il Sulcis, di non conoscere i numeri dei lavoratori da ricollocare dopo la transizione, quelli che ancora oggi sono fuori dalle produzioni in ammortizzatori sociali senza fine, quelli che non sono mai entrati nel mondo del lavoro e sperano nella ripresa economica per avere la propria chance.

Si fa finta di ignorare gli effetti domino di certe decisioni sulla globalità del tessuto economico e sociale del territorio.

Si parla di “solidarietà e resilienza” ma si è pronti a far pagare ai lavoratori gli errori di piani industriali, che oggi, dopo anni di attesa ed aspettative, paiono impercorribili. Ma per essere onesti intellettualmente dobbiamo ricordare il “placet” politico dato a tali progetti, e perché non ricordare il sostegno economico pubblico agli stessi.

Oggi serve coerenza e valutare quello che ulteriori errori comporterebbero per la pace collettiva di un territorio a rischio desertificazione economica e sociale.

E’ il momento di esplicitare per il Sulcis il progetto, organicamente inserito in quello regionale e nazionale, che coinvolga e detti il futuro di tutte le realtà economiche e produttive, cadenzando modi e tempi della transizione energetica ed un rilancio verso un’economia eco e socio sostenibile. Progetti reali, concreti, duraturi, che aprano scenari produttivi con basi di mercato solide, per intenderci, che non “vendano stufe in Africa o ghiaccioli in Alaska”, per il Sulcis è un film già visto.

Come CISL, siamo e saremo disponibili a discutere su ogni tavolo tutte le problematiche, con atteggiamento libero da ogni vincolo ideologico, se non quello che siamo e saremo intransigenti, fermi per la difesa e creazione di ogni singolo posto di lavoro, pronti ad utilizzare tutti gli strumenti democratici per far valere le ragioni dei lavoratori.

La Segreteria della UST CISL Sulcis Iglesiente

Salvatore Vincis – Gloria Dessì – Antonello Saba