Non si ferma l’iniziativa delle associazioni antimilitariste in Sardegna.
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Non si ferma l’iniziativa delle associazioni antimilitariste in Sardegna. Dopo le manifestazioni svolte a Capo Frasca, oggi interviene Antonello Tiddia, attivista antimilitarista del Sulcis, sempre in prima fila nelle battaglie degli ultimi anni, che in una nota sottolinea «a Capo Frasca ho visto un gruppo variegato di diverse età che si è presentato alla manifestazione con un unico obiettivo comune: la chiusura delle basi militari in Sardegna, in Italia e in tutto il mondo, con la bonifica dei rispettivi territori… il movimento è maturato tantissimo e questo conferma che la strada intrapresa è quella giusta».
«Con la crisi economica che ci affama tutti, indistintamente, il potere politico gioca la carta dell’emergenza-sicurezza per distrarre l’opinione pubblica dalle vere emergenze quotidiane: disoccupazione, difficoltà ad arrivare a fine mese, precarietà, incertezza del futuro – aggiunge Antonello Tiddia -. Per scaricare le frustrazioni collettive vengono individuati i bersagli più facili: gli immigrati e, più in generale, i poveri diventano il capro espiatorio per tutto ciò che va male. Anche il mondo del lavoro viene colpito dalla repressione governativa con gli attacchi al diritto di sciopero. Alla faccia della retorica sui morti sul lavoro e sulla mancanza di tutele. Nel frattempo, i politicanti continuano a vivere nei loro privilegi ed i padroni continuano a speculare sulla pelle dei lavoratori e della povera gente. Dietro la cortina di fumo della sicurezza si nasconde una realtà durissima: il paese è devastato e la sua classe politica alimenta questo disagio, fomenta le guerre fra poveri ed il disordine dell’ingiustizia sociale…»
«I veri nemici non sono gli immigrati, ma quelli che ci umiliano ogni giorno con contratti da fame, con pensioni vergognose, con lo sfruttamento mascherato da flessibilità. I veri nemici non sono i poveri o i senza casa, ma quelli che fanno affari miliardari con la speculazione finanziaria alla faccia dei lavoratori ed in barba all’economia reale ridotta al collasso. I veri nemici – conclude Antonello Tiddia – non sono quelli che manifestano per la libertà di tutti, ma quelli che scatenano la paura per poi reprimere e perseguitare in nome della loro libertà di comandare meglio..»