La II commissione ha concluso oggi le audizioni sulla proposta di legge sulle politiche attive per il lavoro.
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La Seconda commissione del Consiglio regionale, con le audizioni dei rappresentati le organizzazioni sindacali, ha concluso questa mattina il ciclo audizioni sulla proposta di legge n. 315 (Disciplina dei servizi e delle politiche per il lavoro) la cui approvazione, nel parlamentino presieduto da Gavino Manca (Pd), è prevista nella seduta in programma domani, così da poter essere esaminata dall’Aula già nella prossima tornata dei lavori del Consiglio regionale. «Auspichiamo – ha dichiarato Gavino Manca – che le nuove norme che riscrivono il sistema delle politiche attive e dei servizi per il lavoro possano essere inscritte all’ordine del giorno dell’Assemblea già per il prossimo 19 aprile, così da poter essere discusse al termine dell’approvazione del disegno di legge sull’Ente Foreste».
Il rispetto dei tempi con i quali si procede per l’approvazione della proposta di legge 315 (l’impegno assunto dalla commissione era stato quello di arrivare all’esame dell’Aula immediatamente dopo la sessione di bilancio) è stata la sottolineatura positiva dei rappresentanti della Cisl, della Uil, della Cgil, dell’Ugl, di Sadirs e Fedro.
Davide Paderi (Cils), Giampaolo Spano (Uil) e Giovanni Piras (Cgil) hanno quindi espresso soddisfazione per l’impianto normativo e per la trattazione organica dei temi e degli strumenti per la disciplina dei servizi e delle politiche per il lavoro. La richiesta avanzata dai confederali è stata quella di introdurre una clausola di salvaguardia tendente alla proroga dei contratti in scadenza ad agosto per gli operatori di Csl e Cesil, in vista della piena attuazione delle norme contenute nel testo di legge. Cgil, Cisl e Uil hanno inoltre dichiarato favore per le norme che tendono al superamento del precariato nei centri servizi inserimento lavorativo e nei centri servizi lavoro. L’articolo 37 comma 3 della Pl 315 prevede, infatti, che la Regione possa procedere con la stabilizzazione del personale impiegato nel sistema dei servizi e delle politiche del lavoro “a condizione che il personale sia stato assunto con procedure selettive a evidenza pubblica e che abbia maturato almeno 36 mesi di lavoro nei servizi”.
Sul punto hanno mostrato, invece, perplessità Luciano Melis (Sadirs e a nome Ugl) e Antonello Troffa (Fedro) i quali hanno chiesto la riaffermazione dei principi secondo i quali “l’accesso nelle pubbliche amministrazioni può avvenire solo dopo il superamento di un pubblico concorso”. I rappresentanti dei sindacati dei dipendenti regionali hanno inoltre chiesto l’introduzione di una “riserva di posti all’interno della istituenda Aspal (agenzia sarda per le politiche attive del lavoro) per i dipendenti dell’amministrazione regionale”.
I consiglieri Ignazio Locci (Fi), Roberto Desini (Sdl), Paolo Zedda (SeInd) e Gianmario Tendas (Pd) hanno ribadito la condivisione delle forze della maggioranza e della minoranza, presenti in commissione, per le norme contenute nella proposta di legge 315 ed hanno confermato pieno sostegno alla riforma dei servizi per il lavoro e per tutte le misure tendenti al superamento del precariato nella pubblica amministrazione.