22 November, 2024
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Lo sport e la formazione offrono l’opportunità di riscatto sociale e la speranza di un lavoro futuro a trenta detenuti delle carceri di Sassari, Nuoro e Cagliari. Dopo sette mesi di insegnamenti teorici e pratici si è concluso il progetto “Liberi nello Sport”, organizzato dal CSEN Sardegna in collaborazione con la Regione Sardegna e gli Istituti penitenziari isolani, e questa mattina nel carcere di Sassari sono stati consegnati ai detenuti che hanno frequentato le lezioni i primi dieci diplomi di Istruttore di body building e fitness, più le abilitazioni al primo soccorso con l’uso di defibrillatore semiautomatico (conseguite grazie al corso BLSD).

A consegnare i diplomi ai dieci detenuti del penitenziario di Bancali, sono stati i presidenti nazionale e regionale del CSEN, Francesco Proietti e Francesco Corgiolu, alla presenza della direttrice del carcere sassarese, Elisa Milanesi, del comandante della Polizia penitenziaria e del garante dei diritti dei detenuti, Antonello Unida. La cerimonia di consegna dei diplomi si ripeterà domani e dopodomani nelle carceri di Cagliari e Nuoro con gli altri detenuti che hanno partecipato al progetto.

Per favorire il processo di insegnamento e apprendimento gli organizzatori hanno scelto di utilizzare metodologie didattiche attive, comprendenti lezioni frontali, discussioni, dimostrazioni, esercitazioni e tirocinio. I trenta detenuti hanno seguito 56 ore di lezioni, suddivise in quattro moduli formativi, più 4 ore di esame finale, e hanno acquisito le capacità di progettare un programma di allenamento che integri le fasi di riscaldamento con quelle di fitness cardiovascolare e/o di dimagrimento con attività isotoniche, fino ad arrivare alle fasi di defaticamento, che spesso includono anche lo stretching. Lo svolgimento e i risultati del corso di formazione saranno condensati in un filmato realizzato da Directa Sport estrapolando da ben 8 ore di riprese video le fasi salienti  e le interviste ai protagonisti del progetto.

“Con Liberi nello Sport” il CSEN Sardegna ha fornito e donato alle tre carceri il materiale tecnico per poter allestire una palestra utilizzabile da tutti i detenuti e anche dell’abbigliamento sportivo fornito ai partecipanti alle lezioni.

Con la fine dei corsi i trenta diplomati hanno in mano un titolo professionale riconosciuto, che permetterà loro di affacciarsi nel mondo del lavoro attraverso lo sport. Con il diploma Nazionale di Istruttore di Body Building e Fitness potranno lavorare in tutte le strutture sportive e non, dove è prevista la figura del Tecnico sportivo. Inoltre, grazie al ciclo di lezioni seguite, gli allievi hanno avuto modo di sviluppare un’educazione corporea e motoria fissando delle abitudini di vita sana nella quotidianità carceraria, con la consapevolezza della propria salute psicofisica, il recupero dello schema corporeo, la valorizzazione espressiva e comunicativa del corpo stesso, nonché la possibilità di acquisire una cultura sportiva fondata sui valori della continuità, della pratica, dell’autodisciplina e dell’aggregazione.

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La violenza sulle donne rappresenta nel mondo una delle violazioni più diffuse dei diritti umani. Si parla di violenza sessuale, violenza psicologica, stalking e femminicidio. E ancora, in media una donna su 3 subisce violenza già dai 15 anni, a scuola, a lavoro, per strada e a casa. Ed è proprio tra le mura domestiche che avvengono la maggior parte degli abusi. Nei primi dieci mesi del 2017, in Italia sono 117 le donne uccise, la maggior parte delle quali proprio tra le pareti di casa.

Questi alcuni dati letti questa mattina dall’assessore della Cultura del comune di Stintino Francesca Demontis che, nella sala conferenze del museo della Tonnara di via Lepanto, ha aperto l’incontro-dibattito “Era solo uno schiaffo”. Una manifestazione organizzata, in collaborazione con la cooperativa Comes in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne, per promuovere l’educazione alla parità tra i sessi e la prevenzione della violenza di genere e alla quale hanno partecipato gli studenti delle tre classi delle scuole medie del paese.

E i ragazzi, preparati dalle loro insegnanti ad affrontare questo delicato tema, hanno tratto dall’incontro spunti di notevole interesse che costituiranno la base per affrontare in classe un successivo approfondimento.

«La presenza delle scuole è importante – ha detto la rappresentante della giunta di Antonio Diana – perché dobbiamo partire dai nostri giovani per formare adulti responsabili. È attraverso loro che dobbiamo promuovere il rispetto delle persone, della donna e dire basta agli stereotipi di genere.»

Ad illustrare l’impegno delle istituzioni del territorio è stata Esmeralda Ughi, presidente del Consiglio comunale di Sassari, che ha ricordato le iniziative prese dall’amministrazione comunale sassarese in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Eventi e manifestazioni che, oltre a coinvolgere le istituzioni locali come comune di Sassari, Provincia, Università, Fondazione di Sardegna, associazioni sindacali, hanno visto il forte impegno di associazioni e cittadini.

«Dobbiamo interrogarci sui dati terrificanti di questo fenomeno – ha aggiunto la presidente del Consiglio comunale di Sassari – e dobbiamo dare un supporto concreto alle vittime delle violenze. Su questi temi abbiamo grandi responsabilità e i territori aspettano risposte. La giornata di oggi, allora, ci deve aiutare a riflettere e portare a delle risposte utili ad arginare questo fenomeno.»

Un ruolo importante, è stato ricordato, lo svolgono i centri antiviolenza che devono trovare un continuo sostegno da parte delle istituzioni. Centri nei quali le donne vengono supportate e trovano rifugio. Centri ai quali si sono affiancati quelli che danno aiuto anche agli uomini maltrattanti.

«La violenza sulle donne c’è sempre stata ma soltanto negli ultimi anni è emersa con maggiore risalto, perché si è cominciato a parlarne di più – ha detto l’assessore dei Servizi socali e alle Pari opportunità del comune di Stintino Antonella Mariani -. A Sassari il progetto Aurora nel 2017 ha ricevuto oltre 100 segnalazioni e altrettante sono state le donne che nel centro hanno trovato supporto. I nostri Servizi sociali non hanno mai avuto segnalazioni di questo tipo. Per vincere questo fenomeno è necessario parlarne e saper ascoltare.»

A concludere l’incontro è stato il reading del brano “Era solo uno schiaffo”, scritto da Pier Bruno Cosso e interpretato di Antonello Unida, che ha poi aperto un breve dibattito sull’impengo della comunità contro la violenza, al quale hanno partecipato il parroco di Stintino don Andrea Piras e la poetessa Adriana Mannias Barabino.

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Ci sarà anche Stintino tra i comuni che, il 25 novembre, celebrerà la giornata internazione contro la violenza sulle donne. Un dibattito con i ragazzi delle scuole stintinesi e un reading per promuovere l’eduazione alla parità tra i sessi e la prevenzione della violenza di genere. A ospitare l’iniziativa, organizzata dal comune di Stintino in collaborazione con la cooperativa Comes che gestisce la biblioteca comunale, sarà il museo della Tonnara di via Lepanto.

“Era solo uno schiaffo”: è questo il titolo dell’incontro che alle ore 11 sarà aperto dai saluti del sindaco di Stintino Antonio Diana, quindi dalla assessora alla Cultura, Turismo e Urbanistica del comune di Stintino Francesca Demontis e dalla curatrice del Mut Esmeralda Ughi.

Alle 11,20 la lettura del brano “Era solo uno schiaffo”, testi di Pierbruno Cosso e interpretazione di Antonello Unida.

Alle 11,45 spazio al dibattito che vedrà protagonisti gli alunni delle scuole del paese. L’idea, in linea con quanto previsto dal Miur per questa giornata, è quello di offrire ai ragazzi «uno strumento culturale importantissimo per combattere le disuguaglianze e gli stereotipi: la legge 107 del 2015 punta a rendere centrale l’educazione al rispetto e alla libertà dai pregiudizi, riconoscendo dignità a ogni persona, senza esclusioni, nell’uguaglianza di diritti e responsabilità per tutte e tutti».

«La presenza dei ragazzi è importantissima – sottolinea Francesca Demontis – perché sebbene la nostra sia, al momento, una realtà tranquilla, è doveroso sensibilizzare i nostri concittadini alla prevenzione. Iniziare dai più giovani quindi per formare adulti consapevoli e responsabili. La scuola diventa così protagonista nella prevenzione della violenza sulle donne.»

I lavori saranno chiusi dall’intervento dell’assessora ai Servizi sociali e pari opportunità del comune di Stintino Antonella Mariani.

«La giornata di sabato – afferma Antonella Mariani – rappresenta, in un certo senso, una sfida culturale che la società odierna deve affrontare, perché la violenza sulle donne è un problema sociale che deve essere affrontato da tutti ogni giorno.»

Esmeralda