Giovanna Sanna, ricercatrice dell’Istituto zooprofilattico sperimentale della Sardegna, è la vincitrice di uno dei cinque premi messi in palio al congresso nazionale della Società italiana di patologia e allevamento degli ovini e dei caprini (#Sipaoc), tenutosi nelle scorse settimane a Foggia. Il premio le è stato assegnato per la ricerca “Determinazione della vitalità del Mycoplasma agalactiae in campioni di latte ovino mediante immunocattura”, durata un anno, e svolta dalla biotecnologa dell’Izs, sotto il coordinamento della responsabile del laboratorio Ricerca e sviluppo dello stesso Istituto, Sebastiana Tola. Si tratta di un lavoro inedito, esclusivo, realizzato dall’ente di via Duca degli Abruzzi e, al momento, utilizzato soltanto a Sassari. Il lavoro è stato finanziato dal ministero della Salute con i fondi riservati alla ricerca corrente.
Quest’anno, per la prima volta, i premi (iscrizione gratuita al congresso #Sipaoc 2014) erano riservati a giovani ricercatori con meno di 35 anni e non strutturati, il cui nome risultasse essere il primo nella lista degli autori della ricerca.
Il Mycoplasma agalactiae causa l’agalassia contagiosa che colpisce le pecore e le capre. Si tratta di una patologia che rappresenta un grosso problema per l’allevatore per il mancato reddito, dovuto non solo alla perdita di latte e di animali ma anche ai costi delle terapie. Si capisce, pertanto, la necessità di una diagnosi celere della malattia, per evitare o limitare il contagio all’interno di un allevamento. L’Izs è anche centro di referenza nazionale per le mastiti degli ovini e caprini e il compito del laboratorio, allora, è anche quello di migliorare la diagnosi e le profilassi delle malattie che causano le mastiti.
«I micoplasmi – spiega Sebastiana Tola – sono microrganismi che crescono lentamente nei terreni colturali e la diagnosi per l’identificazione delle colonie di batteri richiede tempi che si aggirano tra i 7 e i 14 giorni». Tempi troppo lunghi per cercare di fermare il contagio. «Ecco perché negli anni – riprende la responsabile del laboratorio Ricerca e sviluppo – abbiamo messo a punto un metodo che permette l’individuazione dei micoplasmi vivi e vitali nei campioni di latte e l’amplificazione del loro DNA. Tale metodo è in grado di fornire la diagnosi della malattia nell’arco di 5 o 6 ore».
Un enorme passo in avanti, a vantaggio degli allevamenti e a tutela del benessere animale.
«La metodica che abbiamo elaborato – spiega la biotecnologa Giovanna Sanna – consente di riconoscere le proteine dei micoplasmi soltanto quando questi sono vivi». Ad una piccola quantità di latte vengono aggiunte micro-biglie magnetiche di 40 nanometri alle quali sono stati legati anticorpi che riconoscono specifiche proteine dei batteri. La novità è data dal fatto che il laboratorio di via Vienna è riuscito a produrre questi anticorpi e a legarli alle biglie magnetiche.
«L’Istituto – ha aggiunto il direttore generale dell’Izs Sardegna, Antonello Usai – ha investito negli ultimi tre anni 4 milioni e mezzo di euro, oltre ai finanziamenti ministeriali. Le numerose pubblicazioni su riviste scientifiche, nazionali e internazionali, e i numerosi premi assegnati ai nostri giovani ricercatori dimostrano come sia necessario investire in questo campo, individuando ogni possibilità di stabilizzazione di questi giovani ricercatori.»
La ricerca, pubblicata anche sul Journal of Applied Microbiology, ha visto al lavoro anche un team affiatato di giovani ricercatrici: Grazia Cillara, Nives Maria Rosa, Carla Longheu, Marisa Fusco e Maria Giovanna Manca.
L’Agalassia contagiosa è una malattia contagiosa che può colpire le pecore e le capre causata principalmente da Mycoplasma agalactiae. Altre specie di micoplasmi come M. capricolum subsp. capricolum, M. mycoides subsp. capri e M. putrefaciens sono responsabili di una malattia clinicamente simile che colpisce prevalentemente le capre e può essere accompagnata da polmonite. Nel 2012 sono stati segnalati 93 focolai (81 ovini e 12 caprini) di agalassia contagiosa da Mycoplasma agalactiae. Rispetto all’anno precedente si evidenzia un incremento del 21 per cento per gli ovini (433 allevamenti controllati) e un incremento del 17 per cento per i caprini (54 allevamenti controllati) degli allevamenti positivi per agalassia contagiosa.
L’Izs della Sardegna produce un vaccino specifico che viene fornito gratuitamente (costi a carico della Regione) agli allevatori in caso di focolaio di agalassia contagiosa.
L’Istituto da anni ha maturato esperienze nello studio dei micoplasmi, in particolare di quelli responsabili di patologie nei piccoli ruminanti; ha messo a punto metodi di identificazione dei micoplasmi basati su tecniche biomolecolari, integrati, quando necessario, dal sequenziamento.