22 December, 2024
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Mercoledì 18 settembre 2019 alle ore 19.00 presso la libreria Ubik di Via Sonnino 186/A a Cagliari, sarà presentata al pubblico la  nuova raccolta di poesie inedite di Antonello Verachi dal titolo “L’uomo coi baffi di vetro” edita da Ensemble. Un evento, alla presenza dell’autore, coordinato dal giornalista Fabio Marcello con la partecipazione dell’eclettico Gerardo Ferrara (voce) e del cantautore Andrea Andrillo (musiche).

Si tratta di un evento che, in maniera amichevole ed estemporanea, dona forma e suggestioni alla poetica dello scrittore. Una raccolta di versi che frantuma ogni codice e metrica per raggiungere in modo inespugnabile il cuore dei lettori. Poesie che trattengono il pianto di città devastate, sotto l’occhio vigile e positivo di speranze per un futuro desiderato di condivisione ed uguaglianza, leggerezza e creatività rivoluzionaria. Parole che attingono a visioni diurne, in cui l’emozione si fonde con l’esistenza stessa, in un paesaggio umano in cui ogni personaggio è portavoce astratto di attese, pienezza nei sentimenti, vicende da dipanare in una continua ricerca di nuovi porti per salpare altrove. Poesie quindi dove il punto o le virgole sono solo piccole tappe dove respirare profondamente… per continuare l’imprevedibile viaggio dell’esistenza, a volte battuto dal sole, altre dal freddo dell’inquietudine, altre ancora dall’euforia di purezze ritrovate.

La scrittura di Antonello Verachi si muove a rimbalzo dal personale al collettivo, in una sala di specchi dove chiunque può riconoscere qualcosa di se, oltre ogni giudizio. “L’uomo coi baffi di vetro” è un piccolo puzzle senza incastri, un gioco aperto per il lettore, un ottimo compagno di viaggio per sondare l’alchimia dell’anima. Tra visioni, squarci realistici, surrealismo, grande ironia ed insolita comicità, la raccolta di poesie sboccia nel campo dell’editoria nazionale come un fiore di loto,  che già custodisce nel frutto i semi per nuove nascite sul filo della parola.

Antonello Verachi è nato a Nuoro nel 1970 e attualmente risiede a Cagliari. Dopo studi umanistici e filosofici presso l’università Cattolica di Milano, da anni studia con passione la produzione letteraria e musicale contemporanea. Ha partecipato a diversi eventi teatrali, reading, rassegne e trasmissioni televisive dedicate alla letteratura e performing art ed è vicepresidente dell’Associazione Culturale NudiCrudi impegnata sul fronte dello spettacolo dal vivo.

Dal 1999 ha pubblicato:

Preghiera alla Natura, Libroitaliano, Ragusa 1999

Tutto scorre – il delirio della Fenice,  Libroitaliano, Ragusa 2002

Risate dal cavo scoperto, Tipografia artigiana Musanti 2006

Argomenti – rassegna antologica del linguaggio poetico contemporaneo, ISMECA, Bologna 2007

Vetroresina ed altri materiali, Editoria & Stampa 2008

Dopo la stagione delle piogge,  Giemme Edizioni 2009

L’Uomo Coi Baffi Di Vetro , Ensemble Edizioni 2019

La presentazione sarà introdotta da un breve video realizzato da Dafne Turillazzi, che accosta estratti delle poesie di Antonello Verachi ad immagini dirette da David Lynch. Un tributo sentito e pieno di gratitudine ad un regista che in modo sublime destruttura la narrazione per condurci nell’irregolarità dei sogni e dell’inconscio.

Al termine sarà offerto un aperitivo cruelty free.

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Debutta giovedì 3 settembre “Mezzo Toro”, la nuova produzione della compagnia Lucidosottile. Ideato, scritto e diretto da Tiziana Troja, lo spettacolo (liberamente ispirato al racconto “La casa di Asterione” di Borges) vede in scena l’attore Felice Montervino. Appuntamento alle ore 21.00 presso l’ExArt di piazzetta Dettori a Cagliari. Lo spettacolo sarà preceduto alle ore 20.30 da un buffet durante il quale le Lucide leggeranno “L’oracolo nudo”, una raccolta di poesie di Antonello Verachi.

“Mezzo Toro” non è altro che il leggendario Minotauro, che nella lettura di Lucidosottile diviene il moderno killer autorizzato, il boia a servizio dello stato per epurare i mali del mondo. Figlio di uno stupro, Mezzo Toro stupra le sue vittime prima di giustiziarle.

Per la costruzione della figura di Mezzo Toro, Tiziana Troja ha preso spunto dall’universo cinematografico classico in cui il serial killer è pericoloso e inquietante ma al contempo anche un accattivante seduttore, maschio e femmina insieme, che aprendo allo spettatore la sua casa, intesa come spazio mentale, mostra senza restrizioni la sua visionaria e patologica missione.

I costumi che vedono Felice Montervino in abiti sadomaso e zoccoli bovini sono stati creati da Filippo Grandulli e Daniele Coppi, così come la scenografia, scarna ed essenziale funzionale alla missione omicida, e la grafica che lo vede immortalato in posa pop in un selfie fatto con una Polaroid.

Le atmosfere soffuse dell’Exart sottolineano un disegno luci essenziale creato da Michela Sale Musio e Luca Carta.

Montervino Mezzo_Toro