22 November, 2024
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Dal 1973 al 1975 Eugenio Barba e l’Odin Teatret dalla Danimarca si trasferiscono, a più riprese e per lunghi periodi, in Sardegna e nel Salento, con l’intento di portare il teatro in “luoghi senza teatro”, a contatto con popolazioni che abitualmente non ne fruivano. Nel corso di queste permanenze, l’Odin definisce, come modalità di relazione con gli abitanti dei paesi salentini e sardi, in prevalenza contadini e pastori, il cosiddetto “baratto culturale” per cui al dono della loro arte i locali rispondevano con una canzone tradizionale, un ballo o una festa. Un’esperienza destinata a lasciare un segno profondo nei territori interessati, oltre che a incidere non poco sulla stessa traiettoria dell’Odin, tra le più importanti espressioni del teatro internazionale, come più volte riconosciuto dallo stesso Barba.

In Salento l’Odin aveva come referenti un gruppo di intellettuali, tra i quali Gino Santoro e Rina Durante, impegnati nella ricerca e riproposta della musica tradizionale, ed elesse Carpignano come sede della propria residenza. In Sardegna era arrivato grazie a Pierfranco Zappareddu, animatore, attore e regista e fondatore del gruppo teatrale Alkestis, che pochi mesi prima si era recato a Holstebro, in Danimarca, dove aveva sede l’Odin Teatret, per un’esperienza formativa. Sull’isola il gruppo danese operò soprattutto a San Sperate e Orgosolo ma toccò numerosi altri paesi, tra i quali Gavoi, Ollolai e la cerchia dei villaggi situati intorno ai santuari dell’Itria e di Monte Gonare. Vincenzo Santoro ricostruisce questa appassionante vicenda, attingendo a fonti d’epoca e privilegiando il punto di vista dei protagonisti, e individua anche nessi e relazioni con l’incendio che, da lì a poco, sarebbe divampato attorno al “rinascimento della pizzica”.

Il volume, edito da Squilibri, si apre con la prefazione di Eugenio Barba e include le fotografie di Tony D’Urso, scritti di Antonio D’Ostuni e Antonello Zanda e, nel DVD allegato, il documentario di Ludovica Ripa Di Meana, In cerca di teatro, girato alla fine della residenza salentina del 1974 e il film di finzione di Torgeir Wethal, Vestita di bianco, girato sempre nel corso dell’esperienza salentina dell’Odin.

Grazie alla collaborazione con la Cineteca Sarda di Cagliari, che ha contributo anche alla pubblicazione, il volume sarà presentato dove tutto in qualche modo è iniziato: il 29 settembre, alle ore 18.00, ad Orgosolo, presso la Biblioteca comunale, con Bastiana Madau, Antonello Zanda e Mario Rubanu; e il 30 settembre, alle ore 15,30, a San Sperate, con Mario Faticoni e Domenico Ferraro e l’esposizione di foto storiche di un altro testimone di quella seminale esperienza come Antonio Cabiddu: quest’ultimo appuntamento ricade all’interno del festival Sant’Arte che, ad un anno dalla sua scomparsa, riprende un’idea di Pinuccio Sciola, altro prestigioso interlocutore dell’Odin Teatret in Sardegna.

 

Domani quinta giornata di presenza della Regione alla 67ª edizione della Fiera Campionaria Internazionale della Sardegna, in corso a Cagliari sino al 3 maggio. Nello stand al padiglione I, alle 11,30, i visitatori hanno l’occasione di conoscere la storia dell’Autonomia raccontata per immagini nella presentazione “I primi vent’anni”, a cura di Giosi Moccia, Antonello Anziani, Paolo Magnanelli (Ufficio stampa della Presidenza) e Antonello Zanda (Società Umanitaria – Cineteca sarda).
“Edemocracy”, la piattaforma partecipata e collaborativa della Regione, è al centro del successivo intervento, alle 12,30, di Alessandro Capra e Antonio Pes (SardegnaIT). Alle 16,30 si parla delle politiche europee per la Sardegna con Antonello Chessa e Michele De Francesco (Centro regionale di Programmazione – Europe Direct). Alle 17,30 Marco Pisanu e Anna Nieddu (Direzione generale Enti locali e Finanze) spiegano il disegno di legge sul riordino del sistema delle autonomie locali della Sardegna. Ultimo appuntamento alle 18,30: gli archivisti Donatella Gessa e Gabriella Soraggi mostrano a tutti gli interessati il nuovo Archivio Storico Virtuale.
Ogni giorno i funzionari regionali presidiano le postazioni della Rete degli Urp per fornire assistenza e informazioni su bandi, servizi e attività della Regione. Infine, nell’ambito dell’iniziativa europea della “Settimana europea della gioventù”, il Centro Eurodesk è presente nello stand, dalle 14 alle 18, con uno sportello di informazione, orientamento e consulenza sulla mobilità giovanile transnazionale.
Proseguono anche le attività didattiche e le simulazioni nello spazio dedicato al sistema della Protezione civile regionale. I mezzi, compresi quelli d’epoca, e le attrezzature di soccorso sono esposti nei 1600 metri quadri antistanti il padiglione I. Sono in mostra anche le divise operative e l’equipaggiamento delle cinque categorie operative delle Associazioni di volontariato (mare, antincendio, operatività speciale, ricerca dispersi e radiocomunicazioni). Il personale della Protezione civile e del Corpo Forestale, con gli operatori delle organizzazioni di volontariato, è impegnato nella divulgazione delle attività per tutta la durata della manifestazione.