2 November, 2024
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Andrà in scena oggi alle 20.30, presso il Museo del Costume di Nuoro, della compagnia teatrale “García Lorca” per la regia della nuorese Patrizia Viglino, con Patrizia Viglino e Antonella Chironi al pianoforte.«È un adattamento del celebre romanzo ha dichiarato l’autriceè un monologo teatrale e si avvale di due partiture narrative: una in musica e una in video. La storia diventa visiva e partecipata. Lo spettacolo è un progetto nato qualche anno fa e rivela la modernità di un testo straordinario: troveremo una Grazia Deledda universale, dal linguaggio molto teatrale, con un impianto tipico della tragedia greca: il destino incombe sui personaggi, che non possono sottrarsi, un finale aperto che lascia spazio alla scelta e alle conseguenze del libero arbitrio.»

Antonio Caria

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Oltre cento musicisti per un happening itinerante nelle strade di Posada: si chiude così domani sera, venerdì 30, con l’immancabile saggio/concerto finale, la 31ª edizione del Seminario Nuoro Jazz, che quest’anno ha come “teatro” del suo atto conclusivo il caratteristico borgo della Baronia, sulla costa nord orientale sarda.

Protagonisti, a partire dalle 21.00, i centoventicinque iscritti, quest’anno, ai corsi organizzati dall’Ente Musicale di Nuoro, e i docenti con cui hanno condiviso undici giornate di studio, tra lezioni di teoria e pratica, prove aperte di gruppo e musica d’insieme: Emanuele Cisi (in cattedra per il corso di sassofono), Fulvio Sigurtà (tromba), Francesca Corrias (canto jazz e laboratorio vocale), Dado Moroni (pianoforte e tastiere), Marcella Carboni (arpa jazz), Max De Aloe (armonica cromatica e fisarmonica), Bebo Ferra (chitarra), Paolino Dalla Porta (contrabbasso), Salvatore Maltana (basso elettrico), Stefano Bagnoli (batteria), Salvatore Spano (pianoforte e tastiere), Giovanni Agostino Frassetto (flauto, teoria e armonia jazz), Dino Rubino (tromba) ed Enrico Merlin (storia del jazz). Una collaudata e affiatata squadra che annovera musicisti di vaglia della scena jazzistica nazionale, coordinati dal pianista Roberto Cipelli.

Guidato da una marching band, il saggio/concerto si svilupperà attraverso un itinerario che culminerà in piazza Eleonora d’Arborea, di fronte alla Casa delle Dame. Lungo il percorso sono dislocati tre palchi principali su cui si esibiranno i gruppi di musica d’insieme guidati dai docenti. Nutrita la presenza di fiatisti: questa edizione dei corsi nuoresi ha registrato infatti un alto numero di trombettisti, in virtù anche della masterclass tenuta da Tom Harrell. Insieme agli allievi e docenti dei Seminari nuoresi, a infoltire ulteriormente il cast e aggiungere colori alla tavolozza di suoni dell’evento di domani sera (venrdì 30) a Posada, anche i dodici giovani musicisti che sono stati impegnati, dal 16 agosto, in una residenza artistica, l’Intercultural Creation Session, che per il secondo anno consecutivo si è tenuta a Nuoro: un progetto realizzato col supporto della rete internazionale Medinea (il Mediterranean Network for Emerging Artists, di cui è membro l’Ente Musicale di Nuoro) e del programma Creative Europe dell’Unione Europea.

Prima del suo atto finale a Posada, il Seminario Jazz ha in agenda a Nuoro un altro appuntamento immancabile della giornata conclusiva di ogni edizione: l’assegnazione, a partire dalle 15.00 alla Scuola Civica di Musica “Antonietta Chironi” in via Mughina, delle diverse borse di studio previste per i migliori allievi. Una consiste nell’iscrizione gratuita alla prossima edizione dei Seminari di Nuoro; un’altra permette invece di partecipare al premio internazionale “Massimo Urbani” di Camerino; c’è poi una borsa di studio che vale per frequentare i seminari di Siena Jazz dell’anno prossimo, e quella intitolata alla memoria di Billy Sechi, il batterista cagliaritano prematuramente scomparso nel 2005, che offre l’iscrizione al corso di batteria sempre a Siena Jazz; i docenti dovranno infine scegliere un allievo da ciascuna classe per formare il gruppo che l’estate prossima avrà modo di suonare in varie rassegne e festival, compreso quello abbinato ai seminari nuoresi.
Ma la giornata di domani (venerdì 30) coincide anche con un significativo congedo dai Seminari Jazz nuoresi: quello, dopo trentuno edizioni, di Roberto Cipelli, protagonista fin dalle origini dell’iniziativa fondata nel 1989 dall’allora presidente dell’Ente Musicale di Nuoro, la compianta Antonietta Chironi, insieme a Paolo Fresu, da cui ha poi raccolto il testimone di direttore artistico cinque anni fa; testimone che ora passa nelle mani di un musicista di primo piano della scena jazzistica sarda, il contrabbassista algherese Salvatore Maltana.

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Giornate conclusive per il Seminario Jazz in corso a Nuoro, che questo venerdì, 30 novembre, suggella a Posada la sua edizione numero trentuno con il consueto saggio-concerto finale che vedrà coinvolti, come sempre, gli allievi ed i docenti dell’iniziativa didattica.

Mentre alla Scuola Civica di Musica “Antonietta Chironi” proseguono le lezioni in vista di quell’impegno conclusivo, la rassegna di concerti che affianca i corsi organizzati dall’Ente Musicale di Nuoro, propone domani sera (giovedì 29) uno dei suoi appuntamenti più originali, nonché l’ultimo per questa edizione nel capoluogo barbaricino: protagonisti, infatti, sul palco dell’Ex Artiglieria, a partire dalle ore 21.00, sono i giovani musicisti impegnati dal 16 agosto in una residenza artistica, l’Intercultural Creation Session, che per il secondo anno consecutivo si tiene a Nuoro: un progetto realizzato col supporto della rete internazionale Medinea (il Mediterranean Network for Emerging Artists, di cui è membro l’Ente Musicale di Nuoro) e del programma Creative Europe dell’Unione Europea. Al centro dei riflettori, diretti da Fabrizio Cassol, il portoghese Tomas Marques (al sassofono), l’italiano Martino De Franceschi (contrabbasso), la greca Myrsini Pontikopoulou (violino), il tunisino Ahmed Litaiem (ney), il turco Ozan Baysal (baglama), il palestinese Firas Zreik (qanun), il brasiliano Augusto Baschera (chitarra), i libanesi Joëlle Dabbass (oud) e Rodolphe Manoukian (darbuka), i francesi Charles Kieny (fisarmonica), Simon Groppe (pianoforte) e Pierre Hurty (batteria).

La sessione di creazione interculturale della Mediterranean Youth Orchestra (MYO) è aperta a una dozzina di giovani e talentuosi musicisti del bacino del Mediterraneo, alle prese con la costruzione delle rispettive carriere artistiche e che hanno un’intensa pratica di improvvisazione musicale, anche nel campo della composizione. La sessione è aperta a una grande varietà di espressioni mediterranee e a tutti gli stili musicali che utilizzano elementi di improvvisazione: jazz, musica tradizionale, musica antica, ecc. Guida queste sessioni il sassofonista belga Fabrizio Cassol, compositore e jazzista, che propone di sperimentare tecniche di composizione collettiva, all’interno di un ensemble, con l’obiettivo di creare una produzione musicale comune ma capace di mettere in luce anche le capacità individuali.

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Il Festival Nuoro Jazz propone domani sera, mercoledì 28 agosto, l’esibizione di Tom Harrell con il suo quartetto: Danny Grissett al pianoforte, Ugonna Okegwoal contrabbasso e Adam Cruz alla batteria. Impegnati da lunedì scorso nella masterclass internazionale ai Seminari Jazz in corso alla Scuola Civica di Musica in via Mughina, il trombettista statunitense ed i suoi musicisti saliranno sul palco dell’Ex Artiglieria alle 21.00. I biglietti, come per tutti i concerti con ingresso a pagamento della rassegna, si possono acquistare in prevendita online sul sito Ciaotickets e a Nuoro al CTS (Centro Turistico Sardo) in piazza Mameli, 1.

Classe 1946, con una discografia di oltre 280 registrazioni (di cui 34 da leader) e una carriera artistica che supera i cinquant’anni, Tom Harrell è annoverato tra gli strumentisti e compositori jazz più creativi e dinamici del nostro tempo, come certificato anche dal titolo di “Trombettista dell’anno” che la Jazz Journalists Association (JJA) gli ha riconosciuto per il 2018, il più recente alloro in una bacheca che comprende riconoscimenti da parte della critica e dei lettori delle riviste Down Beat e JazzTimes, e varie nomination ai Grammy Awards.

Tanti i grandi nomi del jazz con cui ha lavorato: musicisti del calibro di Stan Kenton, Woody Herman, Horace Silver, Bill Evans, Sam Jones (col quale ha co-diretto una big-band negli anni Settanta), Lee Konitz, Phil Woods, del cui quintetto ha fatto parte dal 1983 al 1989. Da allora lo ritroviamo prevalentemente alla testa di propri gruppi, impegnato in concerti e tour internazionali, e in una produzione discografica che si è fatta particolarmente intensa e variegata negli ultimi due lustri, con una media di un nuovo album all’anno: il più recente è “Infinity”, pubblicato lo scorso marzo dall’etichetta HighNote. Il suono caldo della sua tromba e del suo flicorno, la raffinatezza melodica, armonica e ritmica della sua musica, allo stesso tempo intelligente, piena di sentimento, fresca e accessibile, hanno fatto di Tom Harrell un’icona del jazz sia per il pubblico che per i musicisti.

La giornata di domani (mercoledì 28), come spesso accade a Nuoro Jazz, ha però in serbo anche altri appuntamenti di rilievo. Mentre alla Scuola Civica di Musica “Antonietta Chironi” proseguono le lezioni dei seminari jazz in vista dell’importante saggio/concerto finale di venerdì sera (30 agosto) a Posada, in mattinata, alle 10.00, è in programma un “classico” dell’iniziativa organizzata dall’Ente Musicale di Nuoro: il concerto nel carcere di Badu ‘e Carros, un evento che si rinnova per la sedicesima volta, grazie alla collaborazione della direzione e dei lavoratori della casa circondariale nuorese. Protagonista quest’anno un trio di musicisti che fanno parte del corpo docente dei seminari: il sassofonista Emanuele Cisi, il pianista e trombettista Dino Rubino ed il contrabbassista Salvatore Maltana.

Nel pomeriggio, invece, il musicista e musicologo Enrico Merlin completa le sue conferenze divulgative “Quattro passi nel jazz”: si comincia alle 16.45 a I Grani, il locale in via Fratelli Bandiera.

 

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La chiesetta campestre di Nostra Signora di Valverde, a pochi chilometri dalla città, offre il suggestivo scenario al concerto con cui, domani sera (domenica 25 agosto), il Seminario e il Festival Nuoro Jazz girano la boa della trentunesima edizione, in pieno svolgimento nel capoluogo barbaricino da martedì scorso fino a venerdì prossimo (30 agosto). Protagonisti tre volti noti della scena jazzistica sarda, il chitarrista Marcello Peghin, il trombettista Giovanni Sanna Passino ed il sassofonista e clarinettista Paolo Carta Mantiglia, con un repertorio che comprende brani della colonna sonora del film di Cesare Furesi “Chi salverà le rose” (con Carlo Delle Piane – scomparso oggi, all’età di 83 anni, n.d.r. – e Lando Buzzanca) da cui è nato il loro sodalizio tre anni fa. Musiche di cui è compositore Marcello Peghin, che sono valse una candidatura ai Globi d’Oro assegnati dalla stampa estera in Italia per la Miglior Musica da film nel 2017 ed il premio per la migliore colonna sonora originale al Santa Marinella Film Festival nel 2018. Oltre a una rilettura delle musiche originali scritte per “Chi salverà le rose”, il programma del concerto prevede alcuni brani tratti dal precedente lavoro discografico di Marcello Peghin e Giovanni Sanna Passino, “Oltre il confine”, dedicato alla letteratura degli scrittori americani “di confine“.

Con il concerto di domani sera (domenica 25), il Seminario Nuoro Jazz chiude la prima settimana della sua edizione numero trentuno e si affaccia alle giornate conclusive che culmineranno venerdì 30 con il concerto-saggio finale in programma nel centro storico di Posada, il borgo sulla costa nord-orientale. Giornate intense che si aprono lunedì (26 agosto) con una serie di importanti appuntamenti: mentre allo Spazio Giovani #1, in via Calamida, si completa il corso per fonici della sound engineer Marti Jane Robertson, alla Scuola Civica di Musica “Antonietta Chironi”, in via Mughina, comincia – per andare avanti fino a giovedì – la masterclass internazionale del trombettista statunitense Tom Harrell con il suo quartetto (il pianista Danny Grissett, il contrabbassista Ugonna Okegwo ed il batterista Adam Cruz). Lunedì – alle 11.00, all’Auditorium “Giovanni Lilliu” del Museo Etnografico – si tiene anche la masterclass sulla musica tradizionale: protagonisti il bandoneon, lo strumento simbolo del tango, e uno dei suoi più apprezzati interpreti, il marchigiano Daniele di Bonaventura, atteso poi in concerto in serata, alle 21.00, all’Ex Artiglieria insieme al percussionista Alfredo Laviano, sotto l’insegna del duo Transumanza.

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Due diversi concerti sono in programma domani, venerdì 23 agosto, a Nuoro, per il festival che affianca le attività didattiche dei Seminari Jazz in pieno svolgimento da martedì scorso (e fino a venerdì 30) nel capoluogo barbaricino. Il primo, alle 19.00, trova una suggestiva collocazione nel monumento di Maria Lai, la grande artista sarda di Ulassai scomparsa sei anni fa, dedicato a Grazia Deledda, opera che sorge a breve distanza della Chiesa della Solitudine, dove riposano le spoglie della scrittrice nuorese. Protagonista del concerto il trio Clairvoyance, formazione che trae il nome dal primo album (pubblicato lo scorso settembre dalla Amirani Records) del sodalizio artistico tra il sassofonista pavese Gianni Mimmo e due nomi di primo piano del jazz e della musica di improvvisazione in Sardegna: la pianista Silvia Corda ed il contrabbassista Adriano Orrù. Una line-up che attraversa un ampio spettro timbrico, dando vita a forme complesse e sempre leggibilissime, disciolte in un fragrante interplay; quella di Clairvoyance è una musica aperta a improvvisi cambi di prospettiva, articolata come una complessa partitura e suonata con un alto grado di libertà. Musicisti con molti aspetti creativi in comune – l’interconnessione fra le varie forme d’arte, fonti ispirative plurali, l’uso di partiture grafiche, l’indipendenza da stili, mode, scuole – Gianni Mimmo, Silvia Corda e Adriano Orrù hanno avuto la loro prima intersezione al festival Tempo al Tempo 2016 a Bruxelles, seguita successivamente da tre concerti e una sessione di registrazione nell’ottobre 2017.
Un altro trio al centro dei riflettori in serata, alle 21.00, all’Ex Artiglieria, palco principale di questa edizione di Nuoro Jazz; il Trio Sur, di recente formazione, composto da musicisti che, sui rispettivi strumenti, sono considerati fra i massimi esperti a livello nazionale: Andrea Dulbecco alla marimba, Fausto Beccalossi alla fisarmonica e Ares Tavolazzi al contrabbasso, hanno suonato con prestigiosi musicisti dell’area jazz e classica contemporanea sia in Italia che all’estero, in importanti festival e rassegne. Come suggerisce il nome, il Trio Sur si propone come una riflessione in musica sul sud del mondo, crogiolo di popoli e culture che hanno dato vita a forme e generi affascinanti. Ecco, dunque, nello strumentario del trio, la marimba col suo suono caldo e pulsante, idiofono di origine africana e popolarissimo nell’America Latina; ecco poi la fisarmonica, strumento popolare per eccellenza, capace di evocare anche sonorità organistiche; e il contrabbasso, importante sia nella tradizione colta che nel repertorio folklorico e jazzistico, lo strumento ideale per riunire questi diversi mondi.

I biglietti per il concerto si possono acquistare online sul sito Ciaotickets e a Nuoro al CTS (Centro Turistico Sardo) in piazza Mameli, 1.

Ma la giornata di domani, venerdì 23 agosto, propone anche un altro appuntamento da non perdere: mentre alla Scuola Civica di Musica “Antonietta Chironi” vanno avanti le lezioni del Seminario Jazz, ed allo Spazio Giovani #1 in via Calamida prosegue fino a lunedì il corso per fonici della sound engineer Marti Jane Robertson, il caffè I Grani, ospita alle 16.45 il secondo incontro con il musicista e musicologo Enrico Merlin e le sue conferenze divulgative “Quattro passi nel jazz”.

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E’ tutto pronto per la trentunesima edizione dei Seminari Jazz di Nuoro, in programma da questo martedì (20 agosto), e fino a venerdì 30, nel capoluogo barbaricino. Un’edizione che si presenta al via con ben 125 iscritti, a conferma dell’apprezzamento di cui godono i corsi organizzati dall’Ente Musicale di Nuoro nel panorama della didattica jazzistica nazionale.

A guidare gli allievi nelle undici, intense giornate di studio, tra lezioni di teoria e pratica, prove aperte di gruppo e musica d’insieme, il collaudato corpo docente formato da Emanuele Cisi (in cattedra per il corso di sassofono), Fulvio Sigurtà (tromba), Francesca Corrias (canto jazz e laboratorio vocale), Dado Moroni (pianoforte e tastiere), Marcella Carboni (arpa jazz), Max De Aloe (armonica cromatica e fisarmonica), Bebo Ferra (chitarra), Paolino Dalla Porta (contrabbasso), Salvatore Maltana (basso elettrico), Stefano Bagnoli (batteria), Salvatore Spano (pianoforte e tastiere), Giovanni Agostino Frassetto (flauto, teoria e armonia jazz), Dino Rubino(tromba) e Enrico Merlin (storia del jazz). Una squadra affiatata che annovera musicisti di vaglia della scena jazzistica nazionale, coordinati dal pianista Roberto Cipelli, che al termine di questa edizione passerà il timone dei Seminari nuoresi a Salvatore Maltana, dopo averlo raccolto a sua volta, nel 2014, da Paolo Fresu.

Insieme alle lezioni, ospitate come sempre nelle aule della Scuola Civica di Musica “Antonietta Chironi”, in via Mughina, tre diverse masterclass impreziosiscono anche quest’anno il programma didattico: da lunedì 26 a giovedì 29 si tiene quella internazionale del trombettista statunitense Tom Harrell con il suo quartetto (il pianista Danny Grissett, il contrabbassista Ugonna Okegwo ed il batterista Adam Cruz); lunedì 26 è in programma anche la masterclass dedicata alla musica tradizionale, che quest’anno ha per protagonisti il bandoneon, lo strumento simbolo del tango, e uno dei suoi più apprezzati interpreti, il marchigiano Daniele di Bonaventura. Da martedì 20 a lunedì 26, ma allo Spazio Giovani #1, in via Calamida, si svolge invece il corso per fonici della sound engineer Marti Jane Robertson.

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Trentuno candeline per il Seminario Nuoro Jazz: dal 20 al 30 agosto ritornano i corsi organizzati dall’Ente Musicale di Nuoro, una delle iniziative più consolidate e apprezzate nel panorama della didattica jazzistica nazionale, come dimostra anche l’alto numero di iscritti a ogni edizione (oltre centocinquanta in quella scorsa). E, come sempre, saranno undici giornate dense di impegni, tra lezioni di teoria e pratica, prove aperte di gruppo e musica d’insieme, sotto la guida di un corpo docente formato da musicisti di vaglia della scena jazzistica nazionale; una squadra affiatata, coordinata dal pianista Roberto Cipelli, che dal 2014 è al timone del seminario fondato nel 1989 da Paolo Fresu (che l’ha diretto per venticinque anni) e da Antonietta Chironi, la cantante lirica, all’epoca presidente dell’Ente Musicale di Nuoro, scomparsa nel 1996 e alla quale è intitolata la Scuola Civica di Musica in via Mughina dove si tengono i corsi.

In cattedra Emanuele Cisi (per il corso di sassofono), Fulvio Sigurtà (tromba), Francesca Corrias (canto jazz e laboratorio vocale), Dado Moroni (pianoforte e tastiere), Marcella Carboni (arpa jazz), Max De Aloe (armonica cromatica e fisarmonica), Bebo Ferra (chitarra), Paolino Dalla Porta (contrabbasso), Salvatore Maltana (basso elettrico), Stefano Bagnoli (batteria), Salvatore Spano (pianoforte e tastiere), Giovanni Agostino Frassetto (flauto, teoria e armonia jazz), Dino Rubino (tromba) e Enrico Merlin (storia del jazz), oltre allo stesso Roberto Cipelli (teoria e armonia jazz).

Tre diverse masterclass caratterizzano e impreziosiscono l’offerta formativa di ogni edizione del seminario. Come già annunciato, a tenere quella internazionale – dal 26 al 29 agosto – quest’anno sarà un jazzista del calibro del trombettista statunitense Tom Harrell con il suo quartetto (il pianista Danny Grissett, il contrabbassista Ugonna Okegwo ed il batterista Adam Cruz), mentre è affidata a un autentico virtuoso del bandoneon, il marchigiano Daniele di Bonaventura, l’altra immancabile masterclass, quella dedicata alla musica tradizionale, il 26 agosto. Ritorna poi, per la quinta volta consecutiva, il corso per fonici tenuto dalla sound engineer Marti Jane Robertson: dal 20 al 26.

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Ultimi impegni in agenda per Nuoro Jazz che domani, venerdì 31 agosto, con il consueto saggio/concerto finale, quest’anno in programma a Bitti, completa il percorso della sua trentesima edizione. Mentre alla Scuola Civica di Musica “Antonietta Chironi” proseguono le attività didattiche del Seminario Jazz, in vista di quell’evento conclusivo, il cartellone dei concerti propone questa sera un doppio appuntamento nel capoluogo barbaricino strettamente connesso all’iniziativa promossa dall’Ente Musicale di Nuoro. Protagonisti, a partire dalle 21.00, nella suggestiva cornice dell’area archeologica di Tanca Manna, sono infatti i giovani musicisti coinvolti nelle due residenze artistiche in corso a Nuoro Jazz.

La prima è quella internazionale che vede in città, dallo scorso 16 agosto, dieci musicisti – provenienti da Italia, Francia, Portogallo, Libano, Turchia e Spagna – impegnati sotto la direzione del sassofonista belga Fabrizio Cassol nell’Intercultural Creation Session, che per la prima volta si tiene al di fuori del festival di Aix-en-Provence, dove il progetto è nato, nell’ambito dell’OJM, l’Orchestra Giovanile del Mediterraneo, e della rete Medinea (Mediterranean Network for Emerging Artists), che sostiene l’inserimento professionale di giovani musicisti dell’area del Mediterraneo, sviluppando progetti interculturali che favoriscano il dialogo, la comunicazione e la mobilità, che raggruppa istituzioni e associazioni culturali di diciotto paesi del Mediterraneo. Lucie de Saint Vincent (pianoforte, Francia), Leïla Soldevila (contrabbasso, Francia), Luca Tagliabue (armonica, Italia), Ottavia Rinaldi (arpa, Italia), Daniel Sousa (sassofono, Portogallo), Aya Eldika (voce e percussioni, Libano), Ezgy Elkirmis (darbuka, Turchia), Thomas Lestrelin (percussioni, Francia), Gabriel Marciano (sassofono, Italia) e Pablo Moledo (contrabbasso, Spagna) si esibiranno tra composizioni originali e improvvisazioni scaturite nel corso delle loro due settimane a Nuoro in un concerto che prenderà le mosse dal Seicento del “Vespro della Beata Vergine” di Claudio Monteverdi.

La seconda parte della serata vedrà invece al centro della scena i sei musicisti selezionati l’anno scorso ai seminari jazz di Nuoro per formare il gruppo dei migliori allievi, ovvero i Plus 39: Fabiana Manfredi e Federica Muscas alla voce, Luca Zennaro alla chitarra, Vittorio Esposito al pianoforte, Stefano Zambon al contrabbasso e Francesco Parodi alla batteria. Nella sua residenza artistica di questi giorni a Nuoro, il sestetto sta registrando allo Spazio Giovani i materiali del primo disco con un ingegnere del suono del calibro di Marti Jane Robertson: un impegno reso possibile attraverso il bando “Sillumina – Copia privata per i giovani, per la cultura” nato dalla direttiva del Ministero per i beni e le attività culturali in applicazione di una norma della legge di stabilità per il 2016 che ha previsto la distribuzione del dieci per cento dei compensi per la copia privata, gestiti dalla SIAE, in attività che favoriscano la creatività e la promozione culturale nazionale e internazionale dei giovani. I Plus 39, che due settimane fa si sono esibiti a Berchidda al trentunesimo festival Time in Jazz, domani sera (giovedì 30 agosto) a Nuoro proporranno il loro repertorio di brani originali dove la matrice jazzistica moderna rimane ben presente ma viene affiancata da influenze soul e r’n’b.

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Paolo Fresu è il grande protagonista della giornata di domani (martedì 28) a Nuoro Jazz. Il trombettista di Berchidda ritorna nel capoluogo barbaricino nell’ambito della rassegna e dei Seminari Jazz di cui è stato cofondatore nel 1989 con la compianta Antonietta Chironi, e che ha diretto per venticinque edizioni. Un doppio impegno alla testa del Devil Quartet, la formazione di cui condivide le sorti fin dalle origini, una quindicina d’anni fa, con il chitarrista Bebo Ferra, il contrabbassista Paolino Dalla Porta e il batterista Stefano Bagnoli (tutti docenti dei corsi nuoresi). Il primo concertosi è tenuto stamane nel carcere di Badu ‘e Carros, appuntamento immancabile della programmazione di Nuoro Jazz che si rinnova per la quindicesima volta grazie alla collaborazione della direzione e dei lavoratori della casa circondariale nuorese. In serata, Paolo Fresu e soci saranno invece di scena nell’area archeologica di Tanca Manna: si comincia alle 21.00 ma già a partire dalle 19.30 sarà possibile visitare il sito. Il biglietto intero costa quindici euro nei primi posti numerati, il ridotto dodici; dodici euro il prezzo intero nei secondi posti numerati, dieci il ridotto. Prevendita a Nuoro al CTSViavai presso l’ExMè, in piazza Mameli, e online sulla piattaforma Ciaotickets (www.ciaotickets.com).

Il Devil Quartet, che debutta alla fine del 2003, rimanda e allude già nel nome al suo illustre precedente, l’Angel Quartet: uno dei progetti più interessanti tra i tanti varati dai cantieri Fresu, nato nel 1994 come alter ego elettroacustico dell’allora già avviatissimo quintetto “storico”, e che vedeva accanto al trombettista sardo il chitarrista franco-vietnamita Nguyên Lê e una sezione ritmica composta da due nomi del calibro di Furio Di Castri e di Roberto Gatto. Gli strumenti del Devil sono gli stessi dell’Angel Quartet: accanto alla tromba e al flicorno del leader ci sono il chitarrista Bebo Ferra – altro musicista sardo (cagliaritano) che si è affermato oltre i confini isolani -, Paolino Dalla Porta, uno dei contrabbassisti più apprezzati nel panorama del jazz italiano, e il batterista Stefano Bagnoli, un raffinato specialista nell’uso delle spazzole su piatti e tamburi. Diverso rispetto al quartetto dell’“angelo” è invece il suono, più acustico nel quartetto del “diavolo”, come dimostra in particolare il più recente album del gruppo, “Carpe diem”, pubblicato lo scorso febbraio dalla Tǔk Music, l’etichetta fondata dallo stesso Paolo Fresu nel 2010.

Paolo Fresu Devil Quartet © Roberto Cifarelli

Paolo Fresu Devil Quartet © Roberto Cifarelli