22 December, 2024
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Il canto a tenore conquista il pubblico bielorusso nell’ambito delle iniziative culturali dedicate a Bernardoni, architetto gesuita che ben 4 secoli fa lavorò in Sardegna e Bielorussia Gian Maria Bernardoni, padre gesuita e architetto, autore di un importante progetto in Belarus – oggi Patrimonio dell’Unesco – prima di raggiungere i territori dell’Europa Orientale, visse e lavorò in Sardegna, dal 1578-1583, a lui si devono la progettazione del Collegio di Santa Croce, a Cagliari e quella del Collegio gesuitico di Iglesias, ma fu attivo anche nei cantieri dell’Ordine di Busachi e a Sassari.

Lo scorso 15 e 16 febbraio a Minsk e Nesvizh, importanti appuntamenti culturali sono stati dedicati a questo vero e proprio “uomo-ponte” che collega idealmente occidente e oriente, Sardegna e Belarus: antico, autentico simbolo di un rapporto che oggi è forte ed intenso, in molti settori di reciproco interesse.

Un insieme di iniziative che ha compreso una mostra fotografica dedicata alle opere del Bernardoni in Sardegna, una parte seminariale internazionale con la partecipazione dello Storico dell’arte Giorgio Pellegrini, (che ha anche tenuto due lezioni per gli studenti dell’Università di Brest e dell’Università di Minsk) la proiezione di una serie di documentari dedicati alla Sardegna e l’esibizione del Gruppo a tenore “Su Cunsonu Santu Juanne de Thiesi”.

A Minsk il 15 febbraio l’iniziativa ha avuto luogo nel Museo Statale Storico Nazionale, una delle strutture museali più importanti della capitale, di oltre 2 milioni di abitanti. I 4 cantori a tenore di Thiesi si sono esibiti nella seguente formazione Nino Uneddu (oghe/mesaoghe), Salvatore Canu (basciu), Gavino Chighine (mesaoghe/oghe), Antonio Brancazzu (contra), di fronte ad un pubblico entusiasta di oltre 200 persone che ha accolto con calore l’esibizione, oggetto, oltretutto, di un ampio servizio del Telegiornale del Primo canale della Televisione nazionale di Bielorussia.

A Nesvizh il 16 febbraio è seguita invece l’iniziativa dedicata all’architetto Bernardoni. Nella Sala del Teatro del complesso storico-museale del Castello di Nesvizh, (Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco), il cui primo nucleo fu opera dell’architetto gesuita, subito dopo il suo arrivo dalla Sardegna, è avvenuto l’incontro speciale trail Patrimonio immateriale dell’Umanità (il canto a tenore) e quello materiale (il Castello di Nesvizh). Un emozionante concentrato di musica, arte e cultura, di fronte a un folto pubblico, rapito anche qui dall’esotica maestria del gruppo di Thiesi. Le sale del Castello hanno dato anche un particolare lustro alla Mostra fotografica “Giovanni Maria Bernardoni in Sardegna”, una panoramica sull’opera del periodo sardo dell’architetto gesuita.

Nella parte seminariale è stato il prof. Giorgio Pellegrini, apprezzato storico dell’arte a sintetizzare l’esperienza sarda del Bernardoni, che proprio nella nostra Isola (Cagliari, Iglesias, Busachi, Sassari) acquisisce e matura esperienza e tecnica che saranno alla base dei suoi capolavori in quei territori oggi appartenente al moderno stato bielorusso ma allora governati dai Principi Radziwiłł. Fu grazie al loro generoso mecenatismo che il Bernardoni poté metter bene a frutto il mestiere acquisito in Sardegna, dove giunse quale umile e abile padre muratore per trasformarsi in talentuoso architetto.

Quest’uomo, dunque, simbolo di un rapporto antico tra Sardegna e Belarus, sarà al centro di nuove, prossime iniziative, che toccheranno Nesvizh, Cracovia e Cagliari, tre città fondamentali nella sua opera, con un percorso finalizzato alla riscoperta di questo architetto, capace di unire, con il proprio talento, terre che quattro secoli fa apparivano tra loro remote e irraggiungibili.

Il grande architetto gesuita Gian Maria Bernardoni 4 secoli fa lavorò in Sardegna e Bielorussia, autore di un importante progetto in Belarus – oggi Patrimonio dell’Unesco – prima di raggiungere i territori dell’Europa Orientale, visse e lavorò in Sardegna, dal 1578-1583, a lui si devono la progettazione del Collegio di Santa Croce, a Cagliari e quella del Collegio gesuitico di Iglesias, (la Chiesa della Purissima conosciuta anche come Chiesa del Collegio)  ma fu attivo anche nei cantieri dell’Ordine di Busachi e a Sassari.

Se nota alle spalle del Direttore del Complesso Storico Mussale del Castello di Nesvizh (Patrimonio dell’Umanità) il dott. Sergey Klimov si vede chiaramente la foto di uno scorcio della città di Iglesias, 

Le prime 5 fotografie e stampe sono dedicate a Iglesias e alla Chiesa della Purissima, in esposizione nella Sala dei ricevimenti del Castello di Nesvizh, frutto di un approfondito lavoro di ricerca del prof. Giorgio Pellegrini.