22 November, 2024
HomePosts Tagged "Antonio Caria" (Page 10)

Sarà visitabile sino al 28 febbraio 2022 la mostra “Tempo in processo – Opere 1965-2021”, realizzata dall’artista Giovanni Campus allestita nella Galleria comunale.
Uno degli obiettivi dell’assessorato della Cultura del comune di Cagliari, guidato dall’assessora Maria Dolores Picciau, è quello di far diventare la città come un grande museo a cielo aperto, utilizzando le aree verdi e i parchi del capoluogo come dei luoghi ideali per collocare le opere.
I dettagli della doppia iniziativa dedicata a Giovanni Campus sono stati illustrati in una conferenza stampa alla quale hanno preso parte, oltre all’assessora della Cultura, Maria Dolores Picciau e all’artista Giovanni Campus, anche Marco Meneguzzo che ha curato la mostra ed Efisio Carbone in rappresentanza del Servizio Cultura.
«Questo progetto legato a Giovanni Campusha commentato l’assessora Maria Dolores Picciau si articola in due eventi, uno che riguarda la mostra e l’altro che ha come oggetto l’installazione di una sua opera nei Giardini pubblici. Parliamo di un artista molto importante che, non a caso, ha affrontato uno degli argomenti più delicati come quello del concetto di tempo. Preziosa, l’opera che abbiamo collocato davanti alla Galleria perché oltre alla sua importanza, ci da l’opportunità di alimentare il concetto di nuova modulazione del contesto urbano e ambientale di Cagliari. Vogliamo arricchire aree verdi e parchi con tante opere in modo da fare della città un museo a cielo aperto.»
Antonio Caria

Pula ospita l’edizione numero 25 di Monumenti Aperti, la manifestazione promossa dalla Imago Mundi. Oggi e domani, domenica 21 novembre, possono essere visitate la zona archeologica di Nora, la laguna di Nora, le chiese di Sant’Efisio e San Raimondo. Ad accompagnare i visitatori saranno gli studenti dell’istituto Azuni ed i volontari delle associazioni locali.
“Pula, anche quest’anno, rinnova il suo appuntamento con “Monumenti aperti”, aprendo le porte della cittadina ai turisti e ai curiosi appassionati di archeologia, ambiente e culturaha detto la sindaca, Carla Medau -. Saranno gli studenti e i volontari delle associazioni locali a raccontare la storia e le tradizioni del territorio. Il percorso culturale ha inizio ai piedi del Capo di Pula, nell’antica città di Nora, dove affondano le radici storiche degli abitanti del luogo. Essa fu un fiorente centro culturale e commerciale, luogo di scambio e incontro di numerosi popoli del Mediterraneo e dell’Asia Minore. Il mare limpido e cristallino, che incornicia la sabbia dorata della spiaggia di Nora, custodisce da secoli i preziosi resti di un acquedotto romano. Più in là il colore del mare si compenetra con lo specchio delle acque della Laguna di Nora, immerse nei profumi della macchia mediterranea e abitate da numerose specie animali, tra cui il gabbiano corso, gli aironi, i fenicotteri e il martin pescatore. Il cammino culturale prosegue in due luoghi di culto cristiano, la Chiesa di Sant’Efisio e la Chiesa di San Raimondo, tradizionali tappe della Festa di Sant’Efisio.”

Antonio Caria

 

Si intitola “Chiaroscuro” il nuovo disco del pianista e compositore nuorese, ma trapiantato a Cagliari. Mauro Mulas, inciso per la GT Music Distribution
Il lavoro raccoglie undici tra i brani più rappresentativi nel repertorio dell’artista, affiancato in studio dal contrabbassista Alessandro Atzori e dal batterista Pierpaolo Frailis.
«Chiaroscuro nasce dal desiderio di sviluppare un disco nella classica formazione in trio, rigorosamente con il pianoforte acustico, e la scelta dei musicisti dettata dall’interplay. Ho scelto per questo lavoro due colleghi tra i tanti con cui ho lavorato negli anni, musicisti con cui sento una buona intesa artistica e umana, e questa scelta non poteva non ricadere su Pierpaolo Frailis alla batteria ed Alessandro “Cinzio” Atzori al contrabbassosottolinea Mauro Mulas -. L’idea di partenza è stata quella di attingere i brani da una cartella in cui ho sempre archiviato le musiche che saltuariamente mi è capitato, nell’arco di una ventina d’anni, di scrivere e mettere da parte, per scegliere le composizioni che poi avremo elaborato per il progetto. Alla lettura dei materiali ho provato lo stesso effetto che si prova quando si guarda un vecchio album di fotografie, che fa riaffiorare ricordi e sensazioni ormai assopite, ma che permette al tempo stesso di guardare al passato in un’ottica differente e più consapevole, per via di tutte le esperienze di vita che nel frattempo sono state vissute. E probabilmente il titolo si sarebbe rifatto proprio a questo concetto, ma l’incontro con l’arte della fotografa Sara Deidda mi ha fatto propendere per “Chiaroscuro”. La scelta di “La Lavanderia” studio di Michele Palmas per le registrazioni non è stata casuale. Ho sempre apprezzato il suono di quegli ambienti, oltre alla professionalità e perizia con cui i tecnici lavorano. Ho sfruttato le lunghe giornate del secondo lockdown per mixare e masterizzare il lavoro, cercando senza fretta il giusto suono grazie anche all’aiuto del mio amico Andrea Locci, con cui spesso collaboro.»
Antonio Caria

Va avanti, con un doppio appuntamento, il festival Signal Reload, appuntamento autunnale dedicato alla musica elettronica e alla sperimentazione, curato e organizzato dall’associazione TiConZero, con la direzione artistica di Daniele Ledda.
Domani 19 novembre, al teatro moderno di Monserrato, sono in programma due appuntamenti. Dalle 21.30 spazio alla musicista e compositrice spagnola Laura Llaneli con la performance intitolata “Lovelance”.
Subito dopo sarà la volta di S A R R A M, progetto solista di matrice drone/ ambient in cui convivono elementi di natura doom, postrock e noise di Valerio Marras.
Antonio Caria

Si terrà sabato 30 ottobre alle 18.30, al museo Maggma di Villacidro, la finale del Premio Rossopassione, concorso internazionale rivolto ad artisti di tutte le discipline (pittura, scultura, fotografia digitale) in cui elemento essenziale è il colore rosso da inserire secondo la libera interpretazione degli partecipanti, prescindendo dall’entità della sua presenza nell’opera.
A contendersi il premio di questa edizione sono Antonio Delluzio, Tamara Zambon, Peppe Denaro, Cristina Costanza e Deanna Varini Rosso.
Antonio Caria

Ancora fiamme nelle campagne di Santu Lussurgiu dove sono entrati in azion e 5 elicotteri regionali (Bosa-Fenosu-San Cosimo-Pula-Alà dei Sardi) e due canadair arrivati da Ciampino.
Le fiamme, alimentate da un vento di grecale, stanno interessando un’ampia superficie boscata non percorsa dall’incendio del luglio scorso.
Sono intervenute cinque squadre dell’Agenzia Forestas dei cantieri di Santu Lussurgiu, Cuglieri, Scano Montiferro, Abbasanta, Paulilatino, due squadre delle Compagnie barracellari di Santulussurgiu e Paulilatino, una squadra dei vigili del fuoco di Macomer e da duesquadre di volontari dell’associazione Sardegna Centrale di Oristano. Fino a questo momento sono stati bruciati 200 ettari di terreno.
Antonio Caria

Il 10 ottobre 2021, è iniziata la consultazione elettorale per il rinnovo dei Consigli comunali di Carbonia, San Giovanni Suergiu, Masainas, Domusnovas, Buggerru, Gonnesa, Narcao, Perdaxius e Villaperuccio.
Si tratta di un fenomeno sociale estremamente complesso, dove entrano in gioco molti elementi, come: le strade, l’illuminazione, il commercio, i parcheggi, la rete idrica e fognaria, lo sport, la Sanità territoriale, le circoscrizioni, etc… Questi sono argomenti semplici che, però, diventano argomenti difficilissimi se cimentati in un sistema complicato e se li associamo alle aspettative della gente, alle speranze, al lavoro, al tempo che passa, al clima, alla pandemia, alla salute in generale, alla riduzione dei servizi locali come la Giustizia, la Scuola, gli Ospedali, per chi crede, all’assistenza religiosa, ai tossicodipendenti, alla distanza dei servizi della città capoluogo di Cagliari, alla lontananza percepita delle istituzioni, allo stato di periferia in Europa, al mare senza governo per la mancanza dell’Area Marina Protetta e al depauperamento della pesca, alla perdita della cultura mineraria, di quella industriale, di quella artigiana, di quella agricola, dell’allevamento, della cultura ospedaliera, dei trasporti su strada ferrata e su nave, alla crisi energetica incombente, all’alto numero di pensionati, alla prevalenza demografica di vecchi sui giovani, al problema dell’influenza del continente africano sulle nostre coste, alla sensazione di instabilità politica nel Mediterraneo e nel quadro internazionale.
Questo è solo l’inizio di una lunga serie di fattori che interferiscono fra di loro, si sommano, si escludono, confliggono, crescono o si annullano, complicando le cose.
Questa elencazione è utile per dare basi alla tesi, scientificamente accertata, che il Sistema del nostro territorio non è semplice, ma estremamente complesso. Per capirlo è necessario l’intervento di altri apporti intellettuali.

Vorrei richiamare l’attenzione sul fatto che questo giornale, fin dal 30 gennaio 2020, quando Vuhan annunciò al mondo l’inizio della pandemia, ebbe una particolare predilezione per i pareri dei Fisici-matematici su quelli dei Virologi. Il perché deriva dalla stessa motivazione che ha indotto la Commissione di Stoccolma ad assegnare il premio Nobel per la Fisica all’italiano Giorgio Parisi. Il professor Parisi ha un merito straordinario: ha dimostrato che è possibile esprimere con una formula i rapporti matematici che regolano i “Sistemi Complessi”. Giorgio Parisi stesso, per spiegare meglio che differenza ci sia far un “sistema semplice” e un “sistema complesso”, ha proposto questo esempio: “Un bicchiere d’acqua è un sistema semplice; esso è formato da un bicchiere di vetro, sempre simile a se stesso, e da acqua; cioè da molecole di H2O tutte uguali fra di loro e immutabili”. Quindi si tratta di una cosa semplice, stabilmente uguale a se stessa. Invece, diventa tutto più complesso se l’acqua è quella che riempie il bacino di uno stagno e si visi lancia una pietra per provocarvi delle onde. Le onde che si espandono circolarmente sono onde di energia che modificano il corpo liquido del laghetto, sia modificando la forma e la posizione del surnatante, sia del corpo acquoso sottostante la superficie, sia modificando il profilo della spiaggia sul litorale con l’arrivo dell’onda e della risacca, sia interferendo sulle correnti del plancton e le rotte dei pesci che se ne nutrono. E questo è solo l’inizio di una serie di cambiamenti per cui il sistema “laghetto” diventa un fenomeno matematicamente instabile con le sue variazioni di forme e di energie distribuite. Si tratta di un cambiamento apparentemente caotico, ma in realtà si tratta di fenomeni rispondenti a formule fisicomatematiche comprensibili e condivisibili. La formula della diffusione del moto ondoso è stata applicata dai Fisici per capire la “Primavera Araba” del 2010-2011. L’espressione venne usata per la prima volta dal giornalista-politologo americano Marc Lynch. La Primavera Araba fu una rivoluzione popolare provocata dalla povertà diffusa, dalla mancanza delle libertà individuali, dalla corruzione, dalla violazione dei diritti umani, etc., e si manifestò con sommosse, marce e cortei in cui avvennero fatti di autolesionismo e immolazione pubblica. Le sommosse iniziarono in Egitto, poi si diffusero in Siria, in Libia, in Tunisia, in Yemen, in Algeria, etc..
La diffusione della rivolta popolare avvenne, se riportata in un grafico, nello stesso modo in cui avviene la diffusione a cerchi concentrici delle onde provocate da un sasso lanciato nello stagno. I Fisici tradussero la diffusione dell’idea rivoluzionaria in un grafico fisico-statistico-matematico, basandosi sulle tracce lasciate nei social Facebook e Twitter. Si vide che i messaggi si diffondevano da uno smartphone all’altro dei rivoluzionari esattamente con gli stessi rapporti matematici trovati nella diffusione concentrica delle onde di un laghetto.
Si può capire l’importanza di questo dato. Infatti, messo nelle mani delle multinazionali che si interessano di pubblicità commerciale sono diventati uno strumento utilissimo per parametrare la diffusione dei messaggi pubblicitari efficace nell’indurre il desiderio all’acquisto e l’incremento delle vendite.
Con la Fisica statistica viene studiata la dinamica della diffusione delle emozioni popolari e di conseguenza il modo di provocarle e governarle. Le ultime elezioni americane, sfociate in una ondata incontenibile di aggressività, culminata nella presa paramilitare di Capitol Hill, sede del Congresso degli Stati Uniti a Washington , è stata una dimostrazione sul campo di come si possa indirizzare il sentimento popolare.
Utilizzando le stesse formule matematiche i Fisici si sono dedicati a tre studi.
1 – la previsione delle pandemie future originabili in ogni angolo del mondo,
2 – La previsione delle Pandemia “X” (quella incontrollabile che distruggerà l’Umanità).
3 – L’evoluzione e mutazioni delle varianti nel corso dell’attuale pandemia.
Che differenza c’è tra i Virologi e i Fisici-Statistici?
– I Virologi, tutto sommato, studiano un sistema abbastanza semplice: il virus, il contagio, le cure.
– I Fisici-statistici studiano l’evoluzione della pandemia e fanno proiezioni sul futuro. Il loro studio è molto più complicato perché si addentra nell’esame di un “Sistema Complesso” multifattoriale (il virus, le comunicazioni, le emozioni, la politica, i trasporti, l’economia. etc).
Fu sulla base di queste motivazioni che questo giornale si dedicò, fin dal 30 gennaio 2020, a riferire i dati provenienti dagli studi dei Fisici-Statistici. Ricordiamo il Fisico anglo-italiano prof Nicola Perra ed il Fisico Anglo-americano professor Alessandro Vespignani, e altri dell’Università di Torino e Zurigo.
I problemi di accettazione delle notizie da parte del pubblico (come si è visto dai movimenti popolari di protesta in questi giorni a Roma e Milano) emergono quando si cerca di descrivere un “Sistema Complesso” come se fosse un “Sistema Semplice”. Questo tentativo riduttivo, non è veritiero, ed offre il fianco alla contestazione. Ci ha dato una grande lezione sul tema dei sistemi complessi e i sistemi semplici è stato il professor Giorgio Parisi, che ha conquistato il Premio Nobel per la Fisica, per aver individuato il metodo di analisi matematica per l’interpretazione dei “Sistemi Complessi” in natura.
Naturalmente, egli ha fatto cose più difficili studiando i sistemi complessi del moto degli atomi e delle Galassie nell’Universo. Iniziò i suoi studi per elaborare i rapporti matematici che regolano gli effetti della collisione fra protoni, neutroni e altre particelle subatomiche quando, scontrandosi ad altissima velocità, per aver cambiato traiettoria, generano alte energie e si frammentano in particelle ancora più piccole. Si era accorto che il volo degli stormi di storni sul cielo di Roma, che si preparano alla migrazione in Africa, assume quegli aspetti sinuosi e rapidamente mutevoli, con spostamenti rapidi, e sincroni che, registrati e misurati, corrispondono a rapporti matematici simili a quelli che governano lo spostamento degli elettroni intorno al nucleo e la deriva delle galassie dal centro dell’Universo.
I “Sistemi Complessi” sono la nuova terra di conquista della Scienza. A questo punto, è chiaro che i “Sistemi Complessi” sono intorno a noi, che noi vi siamo immersi e che la “semplificazione” porta al fallimento della comprensione di tutti i fenomeni in generale.
Semplificare un “Sistema Complesso” è stato l’errore che ha portato alla distruzione della nostra Sanità.
Vi fu una legge formidabile, la 833 del 1978, che si proponeva di realizzare l’utopia di dare assistenza sanitaria a tutti “dalla culla alla tomba”. Come tutti i “sistemi complessi” appariva, a certi economisti del tempo, come una “utopia irrealizzabile” perché i contorni del progetto non erano ben definiti. In realtà il “Sistema Complesso” è un “divenire” di qualcosa che muta continuamente in funzione del tempo , dei cambiamenti sociali, delle variazioni dell’economia e della politica, pertanto, è fortemente instabile. La sua instabilità contrasta con la semplificazione di un contesto costretto a restare uguale a se stesso per sempre.
Chi non capì quale fosse l’essenza della instabilità evolutiva del “Sistema Complesso della Sanità”, la sottopose ad una procedura di semplificazione fino a distruggerla. Credeva che accentrando la Sanità nelle città capoluogo e chiudendo reparti ospedalieri qua e là nel territorio, avrebbe risolto il problema di bilancio e mantenuto le cose come prima. In realtà, togliendo una carta dal “castello di carte” tutto il castello è caduto. Togliendo dai territori di provincia sia la Giustizia che la Sanità, è mancato l’ossigeno proprio a quelle popolazioni che alimentano la ricchezza delle città. Il malcontento dei giovani si è trasformato in bassa natalità e emigrazione, mentre è cresciuto un grosso gap demografico con eccesso di anziani non produttivi. Adesso lo spopolamento e la bassa produttività sono assicurati.
Questo fenomeno politico-economico-sociale è stato descritto pochi giorni fa in un articolo a firma Antonello Cuccuru. All’inizio della sua esposizione egli ha citato una metafora che merita d’essere ripetuta: «I Direttori generali di un’Azienda sanitaria ricevette un invito per un grande Concerto; era in programma l’esecuzione dell’”Incompiuta di Schubert”. Il Direttore generale non poté accettare però, essendo amante della musica classica, regalò l’invito al suo direttore delle “Risorse Umane”, che accettò e vi andò. Il giorno dopo il Direttore Generale chiese al direttore delle risorse umane come fosse andata. Grande fu la sorpresa nel sentire la freddezza da parte del collaboratore che rispose:

Primo: – per un tempo troppo lungo gli oboe non fanno nulla, quindi potrebbero essere eliminati e distribuito il
loro lavoro al resto dell’orchestra -.

 – Secondo: – i dodici violini suonano le medesime note, quindi
l’organico dei violini potrebbe essere ridotto a uno -.

Terzo: – Non serve a nulla che gli ottoni ripetano i
suoni già eseguiti dagli altri -.

E concluse: Se tali passaggi ridondanti fossero eliminati, il concerto potrebbe essere ridotto di un quarto con evidente risparmio di spese e risorse. Se Schubert avesse tenuto conto di tali indicazioni avrebbe terminato la sinfonia prima di morire».

Ecco, la Sanità ad un certo punto è finita nelle mani di “pensatori” che hanno ragionato come il soggetto della metafora, ed è stata distrutta come sarebbe stata distrutta l’orchestra e rovinata la sinfonia di Schubert. Questa metafora si attaglia bene alla Sanità territoriale e ospedaliera di Carbonia e Iglesias.
Si sta ora delineando il parallelismo tra i “Sistemi Complessi”, la Sanità decaduta e le elezioni Comunali di questi giorni. Con la consultazione elettorale si stanno gettando le basi di un “sistema complesso” terribilmente complesso, in cui agiranno fattori, personaggi, popolazioni, sogni, necessità, problematiche dei territori intensamente interagenti fra di loro fino a generare altri sistemi complessi oggi difficilmente prevedibili, instabili e mutevoli. Per capirli sarà necessario seguire il filo d’Arianna dei valori civili e della creatività geniale, e non credere che basti asfaltare le strade o illuminare le città semplificando le esigenze del presente e del futuro.

La cantante Elena Ledda si è aggiudicata il premio “La Sardegna è donna 2021”. Il convegno e la premiazione erano a cura della Società di Mutuo Soccorso Cesare Pozzo si sono svolti nella cornice di Casa Frau, a Pula.
“Dobbiamo ancora lavorare affinché la donna sarda possa emanciparsi e possa avere parità di accesso alle cariche politiche, ai percorsi di carriera, nelle professioni perché la presenza della donna nella società, così come dicono le analisi Istat, è in grado di aumentare la produttività e il PIL italiano. Le donne sono portatrici di sensibilità ed esperienze diverse e la nostra società ha bisogno di questo patrimonio per crescere ed evolversi.”
Antonio Caria
 

Si terrà martedì 12 ottobre 2021, alle 11.00, nella Sala Conferenze della Pinacoteca Nazionale di Sassari, il reading letterario di Rita Atzeri “Seusu cannas e sa sotti esti su bentu” della Compagnia teatrale ‘Il Crogiuolo’ di Cagliari.
L’evento è organizzato in collaborazione con l’Associazione Culturale “S’Arza”, ed è inserito nell’ambito del progetto Grazia Deledda un’isola aperta al mondo
Antonio Caria