22 November, 2024
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Cinque videocamere destinate alla videosorveglianza e utili a garantire sicurezza delle persone, dei luoghi, degli edifici e dei mezzi impiegati dal Parco nazionale, dalle forze dell’ordine e dagli operatori. Quattro saranno installate nell’area parcheggio di Fornelli ed un’altra invece, già in uso all’Area marina protetta, sarà convertita a uso videosorveglianza e consentirà di registrare, come le altre, quanto avviene nella zona di copertura. Il Parco, intanto, pensa anche all’attivazione di un servizio di vigilanza notturno.

L’installazione delle videocamere è stata prevista con un atto d’urgenza adottato dal presidente facente funzioni del Parco Antonio Diana, per avviare le «procedure necessarie – si legge nel provvedimento – per l’implementazione del sistema di controllo e sorveglianza sull’isola dell’Asinara».

«Si tratta – afferma il presidente Antonio Diana – di un primo atto che, come Parco, abbiamo voluto adottare per dare immediatamente un segnale di attenzione, sia verso le strutture e l’ambiente dell’isola, sia verso l’attività degli operatori. Ci auguriamo possa dare, davvero, un po’ più di tranquillità dopo quanto avvenuto la scorsa settimana.»

Oltre al sistema di videosorveglianza, il Parco ha previsto venga installato anche un impianto di illuminazione così da assicurare la visibilità dei luoghi e delle persone nelle ore notturne.

«Per garantire la sicurezza – riprende Antonio Diana – ribadiamo la nostra disponibilità a continuare ed implementare il rapporto di collaborazione con le forze dell’ordine e il corpo forestale. Siamo fiduciosi, intanto, sull’esito delle indagini relative all’incendio che ha distrutto un trenino turistico.»

Il provvedimento d’urgenza è stato adottato a conclusione di una riunione svolta nella sede del Parco e alla quale hanno partecipato il direttore del Parco Pier Paolo Congiatu il vicedirettore Vittorio Gazale, il responsabile dell’area tecnica Alessandro Pantaleo, il responsabile del bilancio Gian Luca Idini ed Aldo Angelo Zanello. Durante l’incontro è stato analizzato l’atto delittuoso avvenuto sull’isola ed eventuali misure da porre in essere per migliorare la prevenzione. Tra queste la possibilità di un servizio di vigilanza notturna che potrà essere finanziato, in parte, con i fondi che gli operatori turistici che operano sull’isola versano al Parco nazionale.

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Disappunto, preoccupazione oltre che impegno per una collaborazione più forte tra istituzioni che garantisca maggiore sicurezza agli operatori del parco e ai luoghi dell’isola. È il pensiero del sindaco di Stintino, nonché vicepresidente del Parco nazionale dell’Asinara, Antonio Diana all’indomani del rogo che, a Fornelli, ha distrutto il mezzo di un imprenditore stintinese che garantiva un servizio turistico sull’isola parco.

«A nome del consiglio di amministrazione del Parco afferma Antonio Dianaesprimo la solidarietà all’imprenditore che ha subito questo gesto ed esprimo disappunto per quanto successo. Come ente parco, ci siamo già dichiarati disponibili a qualsiasi azione volta a contrastare questi atti. Sull’isola vi è una grande attività imprenditoriale che, in qualche modo, si è affermata. Atti come questo minano la tranquillità degli operatori. Restiamo fiduciosi nell’attività dell’autorità investigativa.»

In qualità di vicepresidente Antonio Diana ricorda che il Parco è pronto a investire ancora in sicurezza e a siglare convenzioni con il corpo forestale, i carabinieri e la Capitaneria di porto.

«È un dato di fatto che all’Asinara la sorveglianza cali dopo un certa ora. Questa non vuole essere un’accusa verso nessuno, ma è evidente che la carenza di un servizio come la continuità territoriale da Stintino contribuisca a rendere disabitata l’isola.»

Antonio Diana, inoltre, ricorda che il Parco da lui presieduto ha manifestato alla Regione la carenza di personale del Corpo forestale, «presente sull’isola in numero non sufficiente. Siamo arrivati, persinoafferma -, a chiedere al Ministero la presenza del comando forestale dei carabinieri. Ribadiamo quindi la necessità di rivedere l’organico del Corpo forestale regionale sull’isola e diamo la nostra ampia disponibilità a ragionare su una loro possibile sede all’Asinara».

Per il vicepresidente del Parco, è presente anche un’altra criticità, la carenza di una squadra dei vigili del fuoco su un territorio di oltre 5mila ettari difficilmente raggiungibili.

Il rogo al trenino dell’Asinara per Antonio Diana, però, richiama alla memoria un altro episodio, quello avvenuto nel 2012 al porto Marina di Stintino quando venne data alle fiamme un’imbarcazione che svolgeva servizio tra il paese turistico e l’Asinara. «Tutti i ragionamenti lasciano intuire che possa esserci qualcosa legato alle attività sull’isola – concludeci auguriamo che il lavoro portato avanti dall’autorità investigativa faccia piena luce. Come comune di Stintino ci doteremo di tutti gli strumenti legali che possano impedire ai responsabili di svolgere qualsiasi attività sul nostro territorio».

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Piazza dei 45 sino al 15 settembre diventa un’area di sosta per autovetture. Lo stabilisce un’ordinanza del sindaco di Stintino Antonio Diana e consente, così, di potenziare la ricettività delle automobili in occasione di particolari eventi che, nel corso dell’estate, si svolgono nel paese.

«Alla base della scelta si legge nell’ordinanza c’è il fatto che nella stagione estiva e nelle giornate di massima presenza turistica nel centro storico di Stintino si verifica un notevole aumento del traffico veicolare e pedonale.»

Inoltre, alcune manifestazioni richiedono la chiusura di alcune strade, come il lungomare Cristoforo Colombo e via Asinara, dove temporaneamente non è consentita la sosta.

Nella piazza dei 45, però, sarà vietata la sosta dei veicoli nelle giornate del giovedì, quando si svolge il mercato settimanale, dalle ore 7.00 alle ore 15.00, e nelle giornate in cui sulla stessa piazza sono in programma manifestazioni e spettacoli.

L’amministrazione comunale ricorda che all’ingresso del paese, nella zona del cimitero, è disponibile anche un’altra area parcheggi per automobili, bus e motocicli.

Il consiglio comunale di Stintino approva a maggioranza il rendiconto della gestione 2018 e libera oltre 2 milioni di euro per le opere pubbliche. L’illustrazione del documento contabile è stata fatta dal sindaco di Stintino Antonio Diana. «Dall’analisi attenta dei vari capitoli – ha detto il primo cittadino – si nota che tutte le entrate sono state concretizzate. Questo significa che abbiamo speso tutto quello che avevamo previsto. Da segnalare, inoltre, l’aumento delle riscossioni, che hanno fatto registrare un’entrata di 8 milioni, maggiore rispetto alla previsione che si attestava intorno ai 7 milioni». È stato, invece, il consigliere di minoranza Pietro Maddau a chiedere spiegazioni per la mancata riduzione del fondo crediti di dubbia esigibilità e per i rilievi espressi relativamente alla contabilità economico-patrimoniale. Lo stesso consigliere, infine, si è detto soddisfatto per l’aumento della riscossione, riconducendolo alla nomina del nuovo responsabile dell’Area Tributi. È stato il segretario comunale Roberto Amerise a rispondere al consigliere Maddau sulle ragioni per le quali il fondo crediti di dubbia esigibilità non sia stato ridotto. Il dirigente ha evidenziato la natura di fondo rischi e ha sottolineato come la mancata riduzione costituisca nei fatti una maggior tutela per le finanze dell’Ente. Il sindaco quindi ha ricordato che «in base a quello che avevamo impegnato lo scorso anno, nel 2019 abbiamo fatto partire le gare d’appalto per la rotatoria di Ezzi Mannu, per i lavori al campo sportivo, quindi per le piste ciclabili e per la rete antincendio». Per quanto riguarda queste ultime opere,le piste ciclabili dal paese sino alla fine della strada panoramica quindi dalle Saline a Pazzona, le gare sono state aggiudicate proprio di recente. I lavori per il tratto della pista ciclabile sulla panoramica, aggiudicati alla ditta di Simaxis Conglomerati bituminosi, avranno un costo di poco superiore ai 465 mila euro. La seconda opera, invece, aggiudicata alla Sarda Costruzione Srl avrà un costo di poco inferiore ai 160 mila euro. La pista ciclabile della strada panoramica, già da tempo diventata strada a senso unico in ingresso, sarà realizzata su un lato della corsia stradale già esistente, delimitata da dei cordoli e resa sicura anche da un sistema di illuminazione. La pista che dalle Saline condurrà a Pazzona, invece, sarà realizzata su strada sterrata con pavimentazione in terra. Di recente aggiudicazione, infine, i lavori per la realizzazione di una rete idrica per l’approvvigionamento dell’impianto antincendio in località Le Saline, così da garantire una maggiore sicurezza nell’area del parcheggio, che avranno un costo di 220mila euro. A questi si aggiunge l’aggiudicazione della gara per il completamento e la valorizzazione per la fruizione turistica dei siti di importanza comunitaria Stagni di Pilo e Casaraccio, che consentirà l’avvio dei lavori di ripristino e manutenzione delle staccionate e di passerelle. Il costo delle opere è di 280mila euro.

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La Festa del 2 giugno a Stintino sarà ancora una volta un’occasione di riflessione. Dal 2007 l’amministrazione comunale stintinese la celebra con un occhio di riguardo alle nuove generazioni che vengono coinvolte, perché «attraverso la Festa della Repubblica – afferma il sindaco Antonio Diana – è possibile far riscoprire ai giovani i valori della democrazia, lo spirito, l’amore e la passione per la Patria».

Il programma prevede, alle ore 12.00, l’arrivo delle autorità in piazza Municipio, al monumento dei caduti, quindi l’esecuzione dell’inno nazionale. Quest’anno le musiche, compreso il Silenzio, saranno curate dalla Banda Luigi Canepa. L’alza bandiera vedrà la partecipazione di una rappresentanza dei ragazzi delle scuole medie. Le autorità renderanno onore ai caduti con la deposizione di una corona di alloro ai piedi del monumento.

Sarà quindi il parroco di Stintino, don Andrea Piras, a benedire la corona di alloro.

La banda Luigi Canepa, infine, si esibirà con l’esecuzione di una serie di brani: La Fedelissima, Giocondità, La ritirata, Marcia dell’Aeronautica, 4 Maggio, Parata di eroi, Parata degli arditi.

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«Siete voi adulti che dovete e potete ancora cambiare le cose e salvare il mondo dalla plastica. Io sono un bambino e ho il diritto di avere un futuro libero dall’inquinamento, e così come me altri milioni di bambini nel mondo. Dobbiamo sentirci in dovere di tutelare l’ambiente e fare qualcosa di concreto. Raccogliamo la plastica, aiutatemi a condividere questo pensiero.»
Si condensa nel breve discorso del piccolo Diego, 9 anni di Stintino, il succo del convegno “Inquinamento da plastica: l’importanza di combatterlo e le strategie per farlo”, organizzato dall’amministrazione comunale stintinese e che si è svolto ieri sera al Museo della tonnara, con la partecipazione dell’assessore regionale della Difesa dell’ambiente Gianni Lampis.

Il piccolo Diego si è presentato al tavolo dei relatori con un secchio colmo di plastica raccolta in 3 metri quadrati di spiaggia. «Voglio lanciare un messaggio importante ha ribadito – perché tutti dobbiamo sentirci in dovere di tutelare l’ambiente e fare qualcosa di concreto».

E la testimonianza del piccolo alunno delle scuole elementari di Stintino ha confermato quanto «una politica di educazione debba partire dai più piccoli, perché ha detto il sindaco di Stintino Antonio Dianasono quelli che vedono il mondo in maniera diversa. Ed è per questo che l’ultima iniziativa, #Stintinoisplasticfree, di pulizia delle spiagge l’abbiamo organizzata proprio con il coinvolgimento e contributo delle scuole».

Il primo cittadino ha ricordato quindi i progetti adottati dal Comune per ridurre l’uso della plastica, a partire dalla fontanelle per l’acqua con la distribuzione di bottiglie di vetro, gli appuntamenti con Spiagge pulite avviate già dal 2016, i progetti sulla Pelosa e il divieto di fumo in spiaggia. Con quest’ultima iniziativa il Comune, a fine stagione turistica 2018, ha raccolto oltre 400mila cicche di sigarette.

«Si deve ragionare per areeha chiuso il sindaco Antonio Diana e per questo ho chiesto la partecipazione del sindaco di Porto Torres. Perché  questo sistema ambientale, con un parco nazionale vicino, un’area marina protetta in ampliamento, le aree Sic e Zps, ci chiede di fare rete.»

Un concetto quest’ultimo ribadito dal primo cittadino di Porto Torres Sean Wheeler che ha anche posto l’accento sul coinvolgimento delle nuove generazioni, rimarcato poi dal direttore dell’Area marina protetta dell’Asinara, Vittorio Gazale, che ha illustrato le azioni adottate dal Parco nella lotta alla plastica. Ancor di più è stato Danilo Pisu, coordinatore del progetto Post Life del comune di Stintino, a sottolineare la strategicità del coinvolgimento delle scuole e il successo del progetto La plastica e il consumo responsabile, realizzato proprio con gli alunni delle scuole di via Lepanto, e al quale ha partecipato anche il piccolo Diego.

«Se oggi abbiamo assunto la consapevolezza della criticità che stiamo ereditando – ha detto l’assessore regionale Gianni Lampis – dobbiamo essere in prima fila per dimostrare che il mondo non cambia con le opinioni ma con i fatti. Quella che abbiamo davanti è una sfida culturale. L’uomo deve essere il principale attore nell’affrontare queste sfide. Partiamo allora da qui e dal ruolo della scuola.»

Il convegno ha messo in evidenza quindi la necessità di fare sistema, di lavorare in maniera coordinata, condivisa e attraverso protocolli tra enti pubblici e operatori locali. «È fondamentale che si prenda coscienza del peso del problema dell’inquinamento da plastica – è stato detto – che è diventato importante e che mette a rischio il pianeta. I vari portatori di interesse, allora, devono agire, anche nel loro piccolo perché messo assieme questo può diventare molto».

Al convegno, coordinato dalla docente dell’Università di Sassari Donatella Carboni, sono intervenuti anche Simonetta Fanni direttrice del Servizio Controlli, monitoraggi e valutazione ambientale dell’Arpa Sardegna, Claudia Salvestrini direttore del Consorzio nazionale Polieco, Andrea De Lucia ricercatore del Cnr di Oristano, Matteo Sanna e Giovanni Conti del gruppo Relicta e Giulio Magni di One Ocean Foundation.

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L’obiettivo è partire con la rimozione dei primi 400 metri di strada asfaltata, dal centro servizi alla piazza della Pelosetta, e avviare cosi la riqualificazione della spiaggia della Pelosa. Un’attività che sarà accompagnata dal posizionamento delle sabbie di dragaggio, degli impianti di specie autoctone e, ancora, delle passerelle, delle georeti in fibra di cocco per il ripristino delle dune e la realizzazione dei sottoservizi. È quanto prevede il primo stralcio del progetto di rinaturalizzazione dunale della spiaggia gioiello di Stintino e della Sardegna che, questa mattina, è stato presentato al Mut di Stintino. L’occasione è stata la riunione del Progetto Campus Sardegna, organizzato dal FormezPA, che ha fatto un focus sulla cultura del paesaggio e sull’uso consapevole del territorio.

L’incontro ha messo in rilievo due progetti che l’amministrazione stintinese sta portando avanti, quello della Pelosa appunto e quello del waterfront del centro abitato. Progetti che gli organizzatori della riunione hanno definito esempi di visione lungimirante dell’amministrazione comunale, che segue un percorso virtuoso sia dal punto di vista amministrativo che tecnico.

«Quello della Pelosa è un progetto che arriva da lontanoha detto il sindaco Antonio Dianache trova la sua origine nel Puc approvato nel 2010 e che ha ottenuto la valutazione di coerenza dalla Regione nel 2015. Fa parte di un disegno più ampio, che punta a valorizzare, anche dal punto di vista ambientale, il nostro territorio e a renderlo più funzionale per coloro che lo abitano.»

L’attivazione dei lavori per il primo stralcio della Pelosa, per i quali ci sono a disposizione circa 5milioni di euro finanziati dalla Regione, dovranno essere preceduti dalla conferenza dei servizi che dovrà dare il via libera al progetto definitivo. Intanto l’amministrazione comunale sta procedendo con gli espropri di alcune aree limitrofe alla spiaggia, quindi ai loro frazionamenti e alle proposte economiche. A illustrare il progetto sono stati l’architetto Paolo Greco, responsabile dell’Ufficio tecnico lavori pubblici, del Comune di Stintino e, in rappresentanza di Criteria, l’impresa capofila del Rti che sta realizzando il progetto definitivo, il geologo Maurizio Costa.

È stata Elisabetta Sanna, invece, architetto di RE:Landscape (impresa che fa parte del raggruppamento temporaneo di impresa con SpazioZeroAtelier e Criteria srl) ad illustrare il progetto che lo scorso anno, su 19 partecipanti, si è aggiudicato il concorso internazionale di idee promosso dal Comune per lo studio del waterfront del paese. Il progetto, che mira alla riqualificazione del porto di Stintino, ha l’obiettivo di ridefinire i contorni del borgo, del porto minore, del lungomare Colombo sino all’imboccatura del Porto Mannu, per arrivare poi alla Marina di Stintino. Un vero e proprio potenziamento delle relazioni tra paese e porto per creare un ambiente urbano dalla forte identità.

A chiudere gli interventi è stata la docente di argraria dell’Università di Sassari, Luisa Carta, che ha presentato un approfondimento sugli aspetti e sulle caratteristiche del sistema vegetale dunale dell’area della Pelosa.

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L’avvio di un percorso che, con il coinvolgimento di istituzioni, cittadini e operatori economici, potrà consentire di individuare la presenza di eventuali presupposti utili all’ampliamento dell’area marina protetta. Una zona regolamentata in maniera adeguata e senza preclusioni per nessun operatore economico, che porti però alla salvaguardia del mare e dell’ambiente. Questo, in sintesi, quanto emerso nei giorni scorsi all’incontro pubblico “Aree marine protette: vincoli e benefici”, organizzato dal comune di Stintino nella sala conferenze del Mut in via Lepanto.

A confrontarsi con gli operatori presenti, pescatori delle varie categorie che operano nel golfo dell’Asinara, c’erano il sindaco Antonio Diana, il direttore dell’Area marina protetta “Isola dell’Asinara” Vittorio Gazale ed il direttore del parco nazionale dell’Asinara Pier Paolo Congiatu.

«In considerazione del fatto che da operatori e cittadini sono arrivate istanze per una estensione dell’Amp, vogliamo capire – ha detto il sindaco in apertura di incontro – se ci sono i presupposti per realizzare un’ampliamento quindi conoscere le vostre opinioni in merito. Soltanto così potremo raggiungere un risultato condiviso. E questa riunione deve essere intesa come un’occasione di confronto. Quello che interessa tutti è garantire la preservazione dell’ambiente e il rispetto del mare che, in tanti, vorremmo tornasse a essere il mare che abbiamo conosciuto 40, 50 anni fa.»

«In un’ipotesi di ampliamento, l’area marina protetta conserverà la sua identità – ha detto Pier Paolo Congiatu – e l’allargamento riguarderà la sua gestione. I vincoli interesseranno gli aspetti relativi alla conservazione del patrimonio naturale e la sua gestione, ma i benefici saranno forti ed evidenti, sia per la vita del mare sia per le persone che abitano sul territorio limitrofo.»

Nel caso di una estensione, comunque, questa dovrà essere studiata in maniera approfondita, anche da un punto di vista socio-economico, soprattutto, in considerazione del fatto che il suo ampliamento si realizzerebbe in un’area con una rilevante presenza antropica.

Alcuni operatori hanno quindi chiesto quale potrebbe essere l’estensione dell’area marina protetta, quali le possibilità di deroghe e hanno rimarcato la necessità di controlli.

La presenza di regole precise quindi potrebbe contribuire a un miglior utilizzo dell’area ma «non si esclude possano essere chieste delle deroghe – ha sottolineato Vittorio Gazale – così come avviene in altre aree marine protette, mentre la creazione di zone cuscinetto potrebbe facilitare il controllo».

Ma a cambiare dovrà anche essere l’approccio culturale dell’uomo verso il mare, inteso come risorsa da tutelare. «Perché – ha concluso il primo cittadino – tutti dobbiamo essere fruitori responsabili che guardano alla salvaguardia dell’ambiente».

L’incontro ha così aperto un percorso che l’Amministrazione ha intenzione di portare avanti anche con la creazione di tavoli tecnici che possano vedere protagonisti anche gli operatori del settore.

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“Aree marine protette: vincoli e benefici”, è il titolo dell’incontro pubblico organizzato in programma per il 24 aprile, dalle ore 18.00, nella sala conferenze del Mut in via Lepanto. L’appuntamento è organizzato dal comune di Stintino in collaborazione con l’Area marina protetta dell’isola dell’Asinara.

L’incontro sarà l’occasione per affrontare il tema già lanciato dal sindaco della località turistica, Antonio Diana, di un’area marina protetta allargata nel mare di Stintino.

L’idea dell’amministrazione comunale sarebbe appunto quella di un’area marina protetta di tipo C, con una riserva parziale che, così come prevede il ministero dell’Ambiente, rappresenti una fascia tampone tra le zone di maggior valore naturalistico ed i settori esterni all’area marina protetta. Una zona dove potrebbe essere consentita la pesca sportiva contingentata ma non quella subacquea, se non quella di tipo professionale, quindi con limitazioni agli attrezzi utilizzabili e alla velocità di transito. Potrebbero, inoltre, essere previste limitazioni alla qualità di imbarcazioni, in termini di caratteristiche tecniche contro l’inquinamento, che possono transitare nell’area marina protetta.

Al Museo della tonnara saranno quindi affrontati i temi relativi allo stato delle risorse nell’Amp “Isola dell’Asinara” e nell’area vasta, la distribuzione dello sforzo di pesca e, appunto, la proposta di ampliamento dell’Area marina protetta.

A parlarne con il pubblico e gli operatori, e a Stintino sono già tanti quelli che chiedono un allargamento dell’area marina protetta, saranno il sindaco Antonio Diana, il direttore dell’Area marina protetta “Isola dell’Asinara” Vittorio Gazale ed il direttore del parco nazionale dell’Asinara Pier Paolo Congiatu.

E tra i punti da discutere, i tre relatori non mancheranno di analizzare le modalità di gestione di una nuova possibile area sottoposta a protezione. Questa dovrà essere studiata in maniera approfondita, anche da un punto di vista socio-economico, soprattutto in considerazione del fatto che il suo ampliamento si realizzerebbe in un’area con una rilevante presenza antropica.

La visione di lungo periodo, infine, è quella di un’area marina protetta in grado di offrire un’opportunità di sviluppo e di tutela per il patrimonio ambientale del territorio.

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Il consiglio comunale di Stintino azzera ancora una volta la Tasi e lascia invariate le aliquote dell’Imu per il 2019. Si è espressa così all’unanimità l’assemblea civica che sabato mattina si è riunita al primo piano di via Torre Falcone.

All’ordine del giorno c’erano anche la concessione del servizio 2019 delle aree di sosta a pagamento con parcometri e servizio ausiliari del traffico alla Pelosa, l’approvazione delle modifiche allo schema di convenzione, già approvato con deliberazione del consiglio comunale del 31 gennaio 2018, del progetto speciale “Cala Rosa”, piano attuativo di iniziativa privata. Quindi, per il Puc, la rettifica per errore materiale alle norme tecniche di attuazione delle sottozone C1.

«Con quest’atto – ha detto il sindaco Antonio Diana – confermiamo dal 2015 la volontà politica di azzerare l’aliquota per il tributo Tasi mentre lasciamo invariate le aliquote Imu che già avevamo fissato nel 2018.»

E così, infatti, le aliquote Imu per l’anno 2019 saranno distinte in ordinaria, pari all’8 per mille e per abitazione principale pari al 4 per per mille.

Il consiglio comunale presieduto da Marilena Gadau, inoltre, ha dato il via libera alla giunta comunale e agli uffici per la predisposizione del bando relativo alla concessione dei parcheggi per la Pelosa per la prossima estate. «Stiamo procedendo di anno in anno – ha detto l’assessore al Turismo Francesca Demontis – questo perché l’amministrazione comunale, assieme agli uffici, sta lavorando al progetto per la riqualificazione della spiaggia, che prevede lo smantellamento della strada asfaltata. Nel bando di quest’anno stiamo pensando di prevedere anche la possibilità di un più facile sistema di pagamento, con l’ausilio delle nuove tecnologie».

Sono state approvate, inoltre, anche le modifiche allo schema di convenzione sul progetto di Cala Reale che – è stato detto durante la seduta – vedranno a carico del privato la realizzazione delle urbanizzazioni e consentiranno all’amministrazione un risparmio di circa 80mila euro. Via libera anche alla rettifica Puc per le norme tecniche di attuazione delle sottozone C1.

In chiusura sono state discusse anche due interpellanze presentate dalla minoranza, prima firmataria Mara Sanna, e relative alla borgata di Pozzo San Nicola, la prima sulla chiesa e la seconda sull’edificio dell’ex scuola elementare. Alla discussione sono intervenuti anche il primo cittadino e il vicesindaco Angelo Schiaffino.