18 July, 2024
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Quindici pannelli fotografici che ripercorrono la storia di una Nazione, la Cecoslovacchia, e ritraggono i soldati cecoslovacchi al fronte e in Italia durante il primo conflitto mondiale. È la mostra itinerante, dall’alto valore storico, che porta il titolo “Centenario della Prima Guerra Mondiale 1914-918” in programma al museo della Tonnara (Mut) dal 15 maggio al 6 giugno. L’esposizione è curata da Gabriela Dudeková dell’Istituto di storia dell’Accademia slovacca delle Scienze in collaborazione con l’Archivio del Club di storia militare “Beskydy” e ha ottenuto l’alto patronato del ministero degli Affari Esteri della Repubblica Slovacca.

La mostra – spiegano gli organizzatori – è incentrata sul punto di vista slovacco della guerra, delle sue cause, del suo sviluppo e della sua fine. Una tragedia per il popolo slovacco che però aprì la strada al superamento della condizione di minoranza etnica in un impero ottocentesco. Un evento che portò alla presa di coscienza di essere nazione tra le nazioni e alla nascita di uno stato indipendente e democratico.

La storia della grande guerra è così percorsa in quindici pannelli che mettono al centro alcuni temi fondamentali: l’Europa prima del conflitto, l’attentato di Sarajevo, l’inverno nei Carpazi, la vita dei civili, l’attività per la liberazione nazionale dei popoli assoggettati dell‘Austria-Ungheria, le attività all’estero per la nascita della Cecoslovacchia, le legioni cecoslovacche all’estero, la crisi e i cambattimenti sul fronte italiano, la resistenza all’estero e in patria, gli esiti e la memoria della Grande Guerra e poi il ricordo e le orme dei legionari ceco-slovacchi in Italia.

La manifestazione si inserisce all’interno del lungo programma di eventi organizzato dall’amministrazione comunale di Stintino e che ha preso il via nel 2013 con il progetto “Commemorazioni di pace: i profughi e i prigionieri nell’isola dell’Asinara”.

L’iniziativa che vede capofila il comune di Stintino, e la collaborazione del comune di Porto Torres, del Parco nazionale dell’Asinara quindi l’Università di Sassari e di Belgrado, era stata presentata a febbraio all’ambasciatore slovacco a Roma Jàn Soth.

Il coinvolgimento della Slovacchia nel progetto avviato già dal 2013 è visto in funzione del fatto che, proprio tra il 1914 e il 1918, furono numerosi i soldati slovacchi presenti sull’isola dell’Asinara, assieme ai circa 22.000 soldati dell’esercito austro-ungarico deportati come prigionieri.

A gennaio scorso il sindaco Antonio Diana aveva incontrato l’ambasciatore a Roma e in quella occasione aveva presentato il progetto delle Commemorazioni di pace. Il diplomatico slovacco aveva mostrato interesse per l’iniziativa culturale del Comune costiero.

La mostra che arriva direttamente dall’ambasciata slovacca, allora, è la risposta all’invito dell’amministrazione stintinese a condividere un progetto che vuole mantenere viva la memoria di quegli eventi tragici per non dimenticare. Pagina di una storia densa di tristezza, morte e dolore.

La mostra sarà visitabile dal 15 maggio al 6 giugno, il venerdì dalle 15,30 alle 19.00, il sabato e la domenica dalle 11.00 alle 13.00 e dalle 15,30 alle 19.00. Negli altri giorni è possibile visitarla la mattina su prenotazione (345 9718686). Saranno coinvolte anche le scuole di Stintino e del territorio. Il 6 giugno è prevista la cerimonia di chiusura con la presenza dell’ambasciatore Jàn Soth quindi una visita all’Asinara e in particolare a Fornelli, Tumbarino, Stretti e Campu Perdu, le aree che negli anni tragici della Grande Guerra “ospitarono” oltre 20 mila profughi e deportati. Uomini, donne e bambini di quindici nazionalità diverse, che dovettero affrontare lunghi e disumani viaggi per arrivare all’Asinara dove poi furono costretti a vivere in enormi accampamenti, spesso al limite della vivibilità. Circa 16.730 prigionieri, tra serbi-croati (oltre 7mila), seguiti dai boemi, ungheresi, austriaci, rumeni, polacchi, slovacchi, italiani, russi, bulgari, sloveni, tedeschi, turchi e greci.

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Un bilancio con un avanzo da 12 milioni di euro, «dovuto anche alla possibilità di spendere soltanto quanto definito dai coefficienti stabiliti dal ministero dell’Economia, ma che mettono in luce una gestione sana delle risorse». Così, il sindaco di Stintino, Antonio Diana, ha presentato in Consiglio comunale la relazione di rendiconto 2017.

Il primo cittadino ha illustrato e riassunto i risultati dell’attività amministrativa svolta nel 2017, evidenziando come «il rendiconto sia un documento più tecnico che politico perché – ha detto Antonio Diana – non riguarda la programmazione ma le scelte già operate».

Il sindaco ha voluto sottolineare, inoltre, che quanto è stato ipotizzato nel bilancio di previsione è stato speso. «Questo è anche il frutto di una giusta programmazione svolta nel tempo, un’analisi accurata, concreta e reale – ha aggiunto Antonio Diana – e non mera ipotesi di numeri». Due i settori nei quali l’amministrazione guidata da Antonio Diana ha voluto concentrarsi in maniera prevalente: il turismo e il sociale, con occhio di riguardo ai giovani e alle famiglie. In evidenza, poi, con i giusti impegni e per quanto reso possibile dalle disponibilità dell’amministrazione, le manutenzioni per le strade, marciapiedi e spiagge.

«Quest’anno – ha concluso il primo cittadino di Stintino – considerato il vincolo del pareggio di bilancio e i fondi vincolati, pensiamo di riuscire a sbloccare circa 500 mila euro, una boccata d’ossigeno per le attività programmate dall’amministrazione».

Il sindaco, in chiusura, ha voluto ringraziare la minoranza per la disponibilità a discutere il rendiconto di bilancio con un preavviso ridotto.

Il consigliere di opposizione Pietro Maddau ha rimarcato il lavoro svolto dagli Uffici e ha sottolineato di aver ritenuto doveroso consentire che il rendiconto fosse approvato senza ritardo.

Il rendiconto è stato approvato quindi a maggioranza, mentre l’opposizione ha espresso voto contrario «in quanto – hanno detto – si dovevano privilegiare altri interventi, in particolare quelli per le politiche agrarie».

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Due giornate di formazione per iniziare a familiarizzare con il software per la gestione dell’imposta di soggiorno che a Stintino inizierà a essere applicata a partire dal 1° maggio. Due giorni, 19 e 23 aprile, che vedranno gli operatori delle strutture ricettive a lezione con gli esperti di Municipia, la ditta che fornirà il programma e che, in collaborazione con l’amministrazione comunale stintinese, ha programmato gli appuntamenti nella sala consiliare.

Gli incontri sono stati previsti per consentire la più ampia partecipazione e si svolgeranno, a gruppi di operatori, il 19 aprile dalle ore 9 alle 13,30 e dalle 14,30 alle 17,30 ed il 23 aprile dalle ore 9.00 alle 14.00 e dalle 15.00 alle 18.00.

Il regolamento sull’imposta di soggiorno, approvato dal consiglio comunale a gennaio, prevede che il soggetto responsabile della riscossione e del versamento al Comune dell’imposta sia il gestore della struttura ricettiva presso la quale sono ospitati coloro che sono tenuti al pagamento dell’imposta.

Ecco perché l’amminsitrazione guidata dal sindaco Antonio Diana ha pensato di venire incontro ad albergatori, ai villaggi residenziali, ai titolari di case per ferie, di affittacamere, di case e appartamenti per vacanze, di residence, di bed and breakfast, di boat and breakfast, di agriturismi. E ancora a titolari di aree sosta di caravan e autocaravan.

Sarà l’occasione per un approfondimento del regolamento e delle tariffe che sono differenziate per tipologia di struttura ricettiva e per mesi.

Le strutture ricettive alberghiere che a maggio e a ottobre, a giugno e settembre applicheranno una tariffa di 1 euro a notte a persona, quindi a luglio e agosto di 1,5 euro.

Stesse tariffe per gli stessi periodo saranno applicate dalle strutture ricettive extra-alberghiere.

Le strutture ricettive come i campeggi, invece, a maggio e ottobre applicheranno una tariffa di 50 centesimi di euro a persona per notte, a giugno e settembre quindi a luglio e agosto di 1 euro.

Infine, le strutture ricettive come le aree sosta caravan e autocaravan a maggio e ottobre applicheranno una tariffa di 1 euro per mezzo a notte, a giugno e settembre di 2 euro, a luglio e agosto di 3 euro.

Il regolamento, poi, prevede una serie di esenzioni, le modalità di pagamenti, i versamenti, gli obblighi, le sanzioni e i benefici per chi paga l’imposta di soggiorno, come sconti sul biglietto di ingresso al Museo della Tonnara nonché di riduzioni per l’acquisto di beni e servizi presso le strutture convenzionate. Tutti temi che potranno essere anche tema degli incontri dei prossimi giorni.

 

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In attesa della partenza dei lavori per lo smantellamento della strada asfaltata della Pelosa e l’avvio del progetto di recupero delle dune a monte della strada, il consiglio comunale dà il via libera alla la concessione del servizio per la gestione delle aree con sosta a pagamento. Intanto, diminuiranno le aree sosta per auto e moto e sarà realizzata un info point turistico ed ambientale.

La decisione è arrivata nell’ultimo consiglio comunale con i voti favorevoli della maggioranza, di due della minoranza e due astensioni. Adesso gli uffici potranno avviare le procedure per la gara d’appalto per la gestione che sarà limitata alla stagione estiva 2018.

Ad illustrare la pratica è stata l’assessore del Turismo Francesca Demontis che in apertura ha fatto sapere che quest’anno, con molta probabilità, le tariffe della sosta potranno subire un lieve aumento. «Si tratta di alcuni centesimi – ha precisato la componente della giunta di Antonio Diana – anche perché saranno eliminati alcuni parcheggi, dal centro servizi al bar “I Ginepri”. Saranno una ventina in tutto, tra stalli per auto e moto, quelli che saranno eliminati per fare spazio all’area da destinare all’info point turistico e di sensibilizzazione ambientale».

Inizierà proprio da qui la compagna di comunicazione sui lavori che, a partire dal 2019, interesseranno l’area delle dune della Pelosa. Un’occasione, che l’amministrazione non vuole assolutamente, perdere per informare da subito un vasto pubblico di turisti sull’importante lavoro di salvaguardia di una delle più belle spiagge al mondo.

L’assessore, inoltre, ha fatto sapere che a breve sarà dato incarico all’ufficio tecnico comunale di avviare le procedure per l’installazione dei lava piedi all’uscita delle passerelle che dalla spiaggia conducono alla strada. «Si tratta – ha aggiunto ancora Francesca Demontis – di strumenti utili a ridurre il trasporto di sabbia. Inoltre, nei pressi della Pelosetta prevediamo di installare un’isola ecologica, sorvegliata e attiva per il solo periodo estivo. Un sistema che ci consentirà di smaltire e differenziare i rifiuti che vengono lasciati numerosi nel periodo estivo».

Con l’approvazione della concessione del servizio da parte del consiglio comunale, la gestione delle aree sosta a pagamento sarà attuata sempre con parcometri e servizio di controllo della sosta attraverso gli ausiliari del traffico nominati tra i dipendenti della società di gestione.

La Giunta, intanto, nella seduta di febbraio ha stabilito le nuove tariffe che entreranno in vigore con l’avvio del servizio, previsto il 1° giugno prossimo.

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Entro domani 29 marzo sarà possibile sapere se Stintino avrà il medico di base, almeno uno definitivo. A febbraio scorso, infatti, è stata pubblicata la graduatoria dei medici di famiglia che potranno scegliere, entro 90 giorni dalla nomina, il paese turistico per esercitare la loro attività.

«Da circa un anno – afferma il sindaco di Stintino Antonio Diana – per vedere garantita la continuità assistenziale i cittadini del paese hanno fatto affidamento su un medico “pendolare” che, a giorni alterni, tiene aperto un ambulatorio.»

Una situazione che, dopo il pensionamento del precedente medico di famiglia che aveva scelto Stintino come residenza, il primo cittadino del paese, Antonio Diana, non ha mai nascosto essere «una soluzione non ottimale, per il territorio e per i cittadini».

Oltre all’orario d’ambulatorio, l’amministrazione comunale vuole la certezza che siano garantite le reperibilità per le visite domiciliari nell’arco della giornata e del sabato mattina sino, almeno, alle ore 10.00, così come previsto e prima che entri in attività la guardia medica. Quest’ultima, situata a Pozzo San Nicola, opera dalle 20.00 alle 8.00 di tutti i giorni feriali e dalle 10.00 del sabato o di ogni altro giorno prefestivo alle ore 8.00 del lunedì o del giorno successivo al festivo. 

Per il sindaco Antonio Diana quindi è necessaria una presenza continua sul territorio dove, per quasi tutto l’anno, tra paese, Pozzo San Nicola e borgate risiedono circa 1.500 persone.

Adesso qualcosa potrebbe cambiare. «Abbiamo avuto notizia – riprende il sindaco – che i medici in graduatoria dovrebbero decidere entro il 29 marzo. Auspichiamo che quelli in lista possano scegliere Stintino anche come loro residenza».

Da parte dell’amministrazione quindi arriva un invito. «Al medico che dovesse accettare l’incarico e scegliesse la residenza in paese, l’amministrazione comunale è pronta a mettere a disposizione misure per l’avviamento dell’ambulatorio», afferma Antonio Diana.

Una “premialità” di non poco conto, se si pensa che a disposizione c’è già uno spazio comunale, situato nell’edificio dell’ex palazzo municipale, con ingresso dalla piazza del Comune e che il precedente medico di famiglia degli stintinesi aveva in uso proprio come ambulatorio.

In definitiva, il Comune è pronto a offrire gli spazi per un ambulatorio a costo zero.

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Un bilancio di previsione di oltre 7milioni di euro che consentirà al Parco nazionale dell’Asinara di programmare una serie di nuovi interventi e proseguire con quelle attività già avviate nel 2017. Lo ha approvato all’unanimità nei giorni scorsi il direttivo di via Josto che ha incassato anche il parere di regolarità amministativo-contabile del revisore dei conti.

«Quello approvato – ha detto il vicepresidente del Parco Antonio Diana – è un bilancio che vede ancora il nostro ente impegnato nelle aree strategiche di intervento, nell’ambito della gestione della fauna, dell’educazione ambientale, della ricerca scientifica, dei laboratori della conoscenza, nella prosecuzione di programmi già avviati.»

E tra questi ultimi quelli per la mobilità sostenibile che, dopo l’acquisto delle automobili elettriche adesso punta a concludere uno dei più importanti progetti realizzati dell’ente e finanziato con oltre 700mila euro dalla Fondazione di Sardegna.

Un occhio di riguardo viene posto sulla necessità di rafforzare i rapporti e la collaborazione con gli enti che svolgono un’attività di controllo e vigilanza nell’area del parco: carabinieri, corpo forestale e guardia di finanza. «Tra i nostri obiettivi – prosegue Antonio Diana – ci sono anche quelli di porre le condizioni affinché le forze di polizia possano operare anche attorno all’isola con i loro mezzi e avere accesso alla fornitura idrica ed elettrica».

Risultati che – è convinzione del vicepresidente – potranno essere raggiunti «grazie alla coesione e al lavoro del colleghi del consiglio direttivo che, come in questi anni, hanno sempre dimostrato grande disponibilità. Un apporto al quale si aggiunge l’altrettanta professionalità dell’apparato amministrativo del Parco».

Tra i vari obiettivi che il parco si è posto con il bilancio di previsione 2018 da segnalare la riqualificazione degli immobili a Campu Perdu per realizzare strutture da adibire a formazione residenziale. Per questo a disposizione ci sono 950.000 euro stanziati dalla Regione ad agosto 2016.

Quindi ancora la conclusione delle opere per la nuova sede del parco, prevista per il prossimo 30 giugno. L’intervento riguarda la ristrutturazione dell’edificio Ex Onmi a Porto Torres, in via Ponte Romano. Qui vengono previsti gli spazi per le attività amministrative del Parco quindi quelli operativi per archivi, di riunione, di informazione. In seguito alla risoluzione del contratto con l’impresa appaltatrice avvenuto nel mese di dicembre 2016, e dopo l’assegnazione dei lavori a una nuova impresa il trasferimento nella nuova sede è previsto appunto entro la metà di quest’anno.

Un ruolo fondamentale l’ente lo svolgerà nell’ambito delle attività di conservazione dell’ambiente quindi nella gestione della fauna e del territorio. Obiettivo prioritario è la conservazione della natura con la continuazione dei progetti sulla biodiversità e mediante interventi per la conservazione e la tutela del territorio.

Proseguiranno le attività di educazione ambientale e di ricerca scientifica.

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Un progetto che parte da lontano, che trova la sua origine nel 2006, negli studi realizzati dall’Ispra, nelle ricerche sullo spostamento della sabbia e sull’influenza delle correnti marine che modificano la spiaggia. Questa mattina, nella sala consiliare del comune di Stintino, l’amministrazione comunale, alla presenza dell’assessore regionale dell’Ambiente Donatella Spano, ha illustrato ai cittadini il progetto definitivo di riqualificazione della spiaggia della Pelosa. Un progetto che rappresenta un intervento virtuoso, che coniuga il ripristino del sistema dunale con un sistema di fruizione sostenibile della spiaggia della Pelosa.

Un progetto da 18 milioni di euro che, nelle intenzioni dell’amministrazione comunale guidata da Antonio Diana, si realizzerà per lotti funzionali. E i primi in programma sono proprio quelli che prevedono lo smantellamento della strada asfaltata nel tratto compreso tra il Gabbiano e la Pelosetta. Lavori importanti che, così è stato previsto, avranno un costo di circa 5 milioni di euro, al momento interamente finanzianti dalla Regione.

E altri potrebbero arrivare «perché – ha detto l’assessore regionale all’Ambiente – siamo convinti che ci possano essere altre risorse sulla programmazione territoriale o su altri bandi, europei o statali, che possano così concorrere al raggiungimento dell’obiettivo finale».

Un progetto che «dimostra il coraggio di questa amministrazione – ha detto ancora l’assessore regionale – e la Pelosa per il suo valore ecologico e quale risorsa economico-ambientale merita questa attenzione. E questo progetto, avviato nel 2006, si fonda su basi tecnico-scientifiche. Un punto di partenza importante per essere sicuri che il risultato finale sia quello giusto». Quello che riporti la spiaggia, considerata una delle più belle al mondo, alla bellezza che si osserva ancora nella storiche cartoline di un tempo.

«È un gioiello del comune di Stintino che vogliamo salvaguardare – ha detto il sindaco Antonio Diana – ecco perché già nel Puc del 2010 avevamo inserito questo tipo di intervento. Un lavoro che abbiamo definito essere di “chirurgia ambientale” che deve mirare a ricostituire il sistema dunale. Dobbiamo lavorare con attenzione, perché quello a cui miriamo è custodire e trasmettere questo patrimonio ambientale alle generazioni future».

Già da quest’anno, intanto, in attesa che le procedure siano concluse – entro metà aprile approvazione del progetto in giunta e poi in consiglio comunale quindi procedure per l’indizione della gara a evidenza europea e aggiudicazione infine avvio lavori dopo estate 2019 – saranno adottate delle novità. «Grazie agli studi scientifici sulla pressione antropica realizzati gli scorsi anni – ha aggiunto il primo cittadino – pensiamo di adottare una regolamentazione degli accessi».

A presentare il progetto sono stati gli esperti del raggruppamento temporaneo di professionisti formato dalla capofila Criteria srl, dallo studio associato di ingegneria “Prima” e dalla società cooperativa di ingegneria ambientale “Ambiente”.

«L’obiettivo prioritario – hanno detto Paolo Falqui, Maurizio Costa e Francesca Etzi – è il ripristino dell’assetto morfologico-ambientale del sistema dunale e delle relazioni funzionali con la spiaggia. Questo comporta la rimozione della strada litoranea e la riorganizzazione delle modalità di accesso e di fruizione del sistema costiero.»

A essere interessato sarà il tratto compreso tra la spiaggia del Gabbiano e la zone dalle Pelosetta, sia a monte che a valle della strada quindi, della zona alle spalle della Pelosa e di aree condominiali private.

Un’operazione che permetterà di dare nuova vita alle collinette di sabbia che potranno così ricostituire un prezioso sistema dunale, in grado di alimentare la spiaggia.

Il progetto del Comune prevede, quindi, il posizionamento di un sistema di passerelle in legno in aggiunta a quelle già esistenti che, assieme alle barriere installate da dieci anni sulla spiaggia e per le quali periodicamente viene fatta manutenzione, hanno evitato l’erosione delle dune. La nuove passerelle che sostituiranno la strada saranno sollevate da terra, per favorire lo scambio della sabbia e consentiranno il passaggio di mezzi elettrici leggeri. Le aree parcheggio permetteranno di contingentare il numero delle auto e, contemporaneamente, fungeranno da siti di interscambio. Le persone lasceranno la loro vettura e prenderanno i mezzi pubblici o biciclette.

Saranno create piste ciclabili, verrà realizzata una piazza all’altezza della Pelosetta, con sedute e pergolati, e l’ultimo tratto della strada, quello che porta alla zona alta di Capo Falcone, sarà transitabile solo dai mezzi pubblici e dagli automezzi dei residenti. Sarà presente una ztl, una sola area per gli accessi pedonali dei privati e ben quattro per gli accessi pubblici, quindi una viabilità d’accesso con le auto, le rotatorie e due parcheggi.

Il progetto, oltre a questa operazione, prevede la ricostituzione del sistema dunale e della vegetazione. Un intervento che potrebbe essere realizzato con l’utilizzo della sabbia sottomarina che si deposita all’ingresso del porticciolo dell’Ancora. Sabbia ricca di materiale organico in grado di innescare il sistema dunale.

Al termine della presentazione, moderata all’assessora comunale dei Lavori pubblici, Antonella Mariani, e che ha visto la partecipazione di assessori e consiglieri comunali, è stato dato spazio agli interventi del pubblico, tra questi si segnalano quelli dei rappresentanti locali delle associazioni ambientaliste che hanno espresso apprezzamento per il progetto. Tra queste Wwf che ha posto l’accento sull’attenzione alla ri-vegetazione delle dune mentre Legambiente ha definito il progetto «una pietra miliare, un progetto coraggioso e importante».

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Come sarà la spiaggia della Pelosa? Come si presenterà il tratto di strada compreso tra la spiaggia del Gabbiano e l’albergo Roccaruja? Cosa succederà una volta eliminata la strada asfaltata a monte della spiaggia tra le più belle al mondo? Gli interrogativi potranno ricevere una risposta venerdì prossimo, 16 febbraio, quando alle ore 11.00, nella sala consiliare del comune di Stintino, sarà presentato alla cittadinanza il progetto definitivo della spiaggia della Pelosa. Per l’occasione sarà presente l’assessora regionale della Difesa dell’Ambiente Donatella Spano.

Un progetto da 18 milioni di euro che, nelle intenzioni dell’amministrazione comunale guidata da Antonio Diana, si realizzerà per lotti funzionali. E i primi in programma sono proprio quelli che prevedono lo smantellamento della strada asfaltata nel tratto compreso tra il Gabbiano e la Pelosetta. Lavori importanti che, così è stato previsto, avranno un costo di circa 5,5 milioni di euro.

Ad illustrare il progetto saranno i professionisti dell’associazione temporanea che si è aggiudicata la progettazione dei lavori. L’appuntamento consentirà di illustrare le azioni che l’amministrazione comunale intende adottare per la tutela, valorizzazione e protezione della spiaggia della Pelosa. Sarà possibile anche conoscere alcune aree che potrebbero rientrare all’interno di un piano di espropri finalizzati a ricondurre i terreni nel “patrimonio” dunale, così da essere rinaturalizzati.

Un’operazione che permetterà di dare nuova vita alle collinette di sabbia che potranno così ricostituire un prezioso sistema dunale, in grado di alimentare la spiaggia.

«Siamo arrivati a un punto importante dell’iter che abbiamo iniziato oltre dieci anni fa – spiega il sindaco di Stintino, Antonio Diana -. Dopo tutti i necessari approfondimenti di studi, realizzati anche con il prezioso contributo dell’Ispra che ha consentito la protezione e la salvaguardia delle dune, quindi l’attività di progettazione, abbiamo trovato una soluzione che riteniamo ottimale per difendere la nostra spiaggia.» 

All’incontro saranno presenti gli assessori, consiglieri del comune di Stintino, e sono stati invitati a partecipare  oltre alla cittadinanza, anche gli operatori turistici, le rappresentanza regionali e locali delle associazioni ambientaliste e le autorità del territorio.

Per fornire maggiori informazioni a chi non potesse partecipare all’incontro in programma il 16 febbraio, il comune di Stintino riproporrà la presentazione del progetto tutti i venerdì, alle ore 12,30, sino al 30 marzo.

Il progetto del Comune prevede il posizionamento di un sistema di passerelle in legno in aggiunta a quelle già esistenti.

Le nuove passerelle che sostituiranno la strada saranno sollevate da terra, per favorire lo scambio della sabbia, e consentiranno il passaggio di mezzi elettrici leggeri. Le aree parcheggio permetteranno di contingentare il numero delle auto e, contemporaneamente, fungeranno da siti di interscambio. Le persone lasceranno la loro vettura e prenderanno i mezzi pubblici o biciclette.

Il progetto, oltre a questa operazione, prevede la ricostituzione del sistema dunale e della vegetazione. Un intervento che potrebbe essere realizzato con l’utilizzo della sabbia sottomarina che si deposita all’ingresso del porticciolo dell’Ancora. Sabbia ricca di materiale organico in grado di innescare il sistema dunale.

L’intenzione dell’Amministrazione comunale è chiudere l’appalto entro l’anno e far partire i lavori dopo l’estate.

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Sono iniziati nei giorni scorsi, a Stintino, i lavori per la realizzazione del secondo lotto della piazza Cala d’Oliva. Si avvia così a conclusione il progetto della piazza che collegherà il centro del paese con il lungomare Cristoforo Colombo. I lavori avranno un costo di 163 mila euro e sono stati aggiudicati alla ditta Sagile di Santa Maria Coghinas. La vecchia piazza, realizzata su un terrapieno, è stata già completamente smantellata e la cabina elettrica, un tempo posizionata proprio al di sotto, è stata già spostata nell’area della banchina del porto nuovo.

La seconda fase dei lavori, seguita dall’assessorato comunale Lavori pubblici guidato da Antonella Mariani, prevede la realizzazione di tre discese a gradoni, due laterali che consentiranno anche la seduta e una centrale con gradini più bassi. Ai lati della piazza, inoltre, saranno realizzate aree verdi con aiuole senza alberi. La piazza, così prevede il contratto, dovrà essere realizzata in 120 giorni dalla data dell’apertura del cantiere.

Il pavimento della piazza sarà in cemento architettonico mentre i gradini saranno in pietra. In sostanza i lavori riprenderanno lo stile già adottato per la realizzazione del primo lotto della piazza, sulla quale si affaccia la chiesa parrocchiale.

A breve, inoltre, sarà aggiudicata la gara per i lavori di restauro conservativo della torre di Capo Falcone, per i quali sono previsti interventi per 79mila euro.

Gli interventi sulla torre mirano a mitigare i processi di degrado e dissesto avvenuti negli anni, che hanno portato in questi tempi a distacchi e crolli, anche importanti, di molte parti della struttura originaria già oggetto nel corso della prima e seconda guerra mondiale di costruzioni che niente avevano a che vedere con l’impianto originario dell’edificio.

Lo scorso inverno, infatti, è crollata la garitta costruita sul tetto della torre. I lavori, adesso, consentiranno di rimettere a posto la copertura e chiudere il buco lasciato dal crollo. Importanti anche gli interventi di muratura all’esterno della torre per reintegrare la parti crollate.

Nel progetto è prevista anche l’eliminazione della scala esterna, alta circa 4 metri e costruita in epoca recente, quindi la sua sostituzione con una adeguata alla normativa vigente.

L’iter progettuale è redatto per soddisfare le intenzioni stilate con un protocollo d’intesa tra l’Agenzia del Demanio e l’amministrazione comunale guidata da Antonio Diana. L’obiettivo è la riqualificazione dell’intera area di Capo Falcone come attrattiva turistica, come centro studi per la salvaguardia e il recupero degli habitat naturali della fauna e della flora locali e come punto di osservazione naturalistico-faunistica per il “Santuario dei Cetacei”.

Infine, tra i lavori pronti ad andare in gara d’appalto quelli per la realizzazione di un breve tratto di pista ciclabile sulla strada panoramica, tra la scuola elementare e il belvedere situato difronte al museo della Tonnara. Su entrambi i lati saranno realizzati percorsi ciclopedonali a livello stradale. Sarà creato quindi un piccolo belvedere mentre resteranno i parcheggi fronte museo.

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Un incontro pubblico che servirà a presentare alla cittadinanza il progetto definitivo della spiaggia della Pelosa. Un progetto da 18 milioni di euro che, nelle intenzioni dell’amministrazione comunale di Stintino guidata da Antonio Diana, verrà realizzato per lotti funzionali. E i primi in programma sono proprio quelli che prevedono lo smantellamento della strada asfaltata nel tratto compreso tra il Gabbiano e la Pelosetta. Lavori importanti che, così è stato previsto, avranno un costo di circa 5,5 milioni di euro.

L’incontro è in programma per il 16 febbraio, alle ore 11.00, nella sala consiliare del comune di Stintino.

L’illustrazione del progetto sarà affidata ai tecnici che fanno parte del associazione temporanea di professionisti che si sono aggiudicati la progettazione dei lavori. L’appuntamento consentirà di illustrare le azioni che l’amministrazione comunale intende adottare per la tutela, valorizzazione e protezione della spiaggia della Pelosa. Ma sarà possibile conoscere anche alcune aree che potrebbero rientrare all’interno di un piano di espropri finalizzati a ricondurre i terreni nel “patrimonio” dunale, così da essere rinaturalizzati.