25 November, 2024
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‘idea è quella di costruire un partenariato che consenta l’avvio, concreto, di una piattaforma di rapporti tra enti e privati, per creare occasioni di sviluppo e lavoro nei settori della pesca, della ristorazione, alberghiero e della gastronomia. È quanto emerso dall’incontro che si è svolto a Stintino giovedì scorso, nella sala riunioni del Comune.

L’incontro è stato promosso per condividere strategie comuni sulle principali problematiche sulla gestione dei parchi e delle aree marine protette, con particolare riferimento alla piccola pesca. L’obiettivo è quello di mettere a punto programmi di lavoro tra i comuni, i parchi e i Flag dell’area mediterranea, con la nascita di un gruppo di lavoro finalizzato alla costruzione di un’azione di rete tecnica e politica, per accedere ad alcuni programmi dell’Unione europea su temi specifici di interesse per l’area mediterranea e per partecipare a bandi comunitari per l’acquisizione di fondi.

Attorno al tavolo si sono seduti rappresentanti locali e una delegazione della Diputació di Barcellona. Da una parte il sindaco di Stintino Antonio Diana, nella duplice veste anche di vicepresidente del Parco nazionale dell’Asinara, il sindaco di Porto Torres Sean Wheeler, il direttore dell’Area marina protetta dell’Asinara Vittorio Gazale, il presidente del Flag Nord Sardegna Benedetto Sechi; dall’altra la delegazione catalana con Jesús Calderer (deputato aggiunto agli Spazi naturali), Jordi Padrós (dirigente coordinatore degli Spazi naturali), Xavier Roget (capo della direzione territoriale occidentale) e la professoressa Laura Borràs (direttrice della Institució de Llettres Catalanes della Generalitat di Catalunya). All’incontro hanno partecipato anche l’assessore della Cultura del comune di Stintino Francesca Demontis, la presidente del Consiglio del Comune stintinese Marilena Gadau e la presidente del Consiglio del Comune di Porto Torres Loredana De Marco.

E la convinzione comune degli intervenuti è quella di sviluppare un lavoro di valorizzazione dell’identità che si fondi su un solido rapporto tra le persone e le istituzioni, i parchi e le marinerie.

Uno sguardo a quella regione spagnola Stintino lo ha già rivolto nel 2013, con la sigla di un gemellaggio con la città di Vilanova i la Geltrú. «Possiamo partire da questa esperienza – ha detto Antonio Diana – per poi rafforzare anche i legami con le altre sponde del Mediterraneo, sfruttare così i bandi comunitari che possono contribuire a fornire risorse per la realizzazione di progetti utili alle nostre comunità».

Durante l’incontro, inoltre, è stata sottolineata la necessità di dialogare su un sistema di valorizzazione dei prodotti quindi, ancora, di avviare progetti di cooperazione tra marinerie e parchi, oltre che della tracciabilità dei prodotti per una ristorazione di qualità. Il sistema del “marchio” può, inoltre, rappresentare uno strumento utile al raggiungimento di questi obiettivi.

Prima dei saluti, il sindaco di Stintino ha donato a Jesús Calderer un libro fotografico sull’isola dell’Asinara mentre il rappresentante della delegazione catalana ha donato al primo cittadino un libro su Lola Anglada, scrittrice e disegnatrice spagnola. 

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L’obiettivo è quello di proteggere le aragoste rosse, in particolare quelle ancora piccole e non commerciabili, marcarle e inserirle all’interno della zona di ripopolamento lungo l’area marina protetta dell’Asinara. Il progetto si chiama “Difendiamo l’aragosta” ed è stato realizzato dal Parco nazionale dell’Asinara mentre vedrà all’opera gli specialisti del Crama e del dipartimento di Scienze della vita e dell’ambiente dell’Università di Cagliari. A essere protagonisti consapevoli saranno i pescatori professionisti che operano nel Golfo dell’Asinara.

«La pesca all’aragosta rossa rappresenta un’importante attività e fonte di reddito per i nostri pescatori – spiega il vicepresidente del Parco nazionale dell’Asinara Antonio Diana – e vorremmo fare in modo di proteggere quelle di piccola taglia, così che diventino pescabili al momento opportuno.» Un’occasione per preservare la biodiversità dell’area che circonda l’ex isola carcere: da una parte difendendo quando ancora è troppo piccolo un crostaceo pescato per la sua bontà oltre che per l’alto valore economico; dall’altra consentendo di stimare la popolazione delle aragoste che si trovano nell’area marina protetta, così da valutare anche il loro stato di salute.

«I pescatori – afferma ancora Antonio Diana – avranno un ruolo importantissimo, perché consegneranno i crostacei sotto taglia pescati agli specialisti del Crama, a Cala Reale. I pescatori avranno un rimborso sul pescato a prezzo di mercato. Uno stimolo a consegnare le aragoste troppo piccole, così da preservare la specie, e dare un sostegno alla loro attività.»

Saranno al Crama a occuparsi della rilevazione dei dati sulle aragoste, cioè il loro peso, la lunghezza del carapace, lunghezza totale, il sesso e la metodologia di pesca. Gli esemplari non commerciabili saranno così marcati e rilasciati dopo tre giorni. Le potenziali ricatture potranno fornire informazioni sui tassi di crescita e di spostamento rispetto alle zone di rilascio. Il dipartimento di Scienze della vita e dell’ambiente dell’Università di Cagliari si occuperà della supervisione scientifica del progetto e dell’analisi dei dati.

Il progetto, preparato dagli uffici del Parco con il direttore Pierpaolo Congiatu e dell’area marina protetta con il direttore Vittorio Gazale, è stato avviato in questo mese di agosto in via sperimentale e riprenderà la prossima stagione di pesca delle aragoste, nel marzo 2018.

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Insularità’: una battaglia talmente forte che sfonda anche ad agosto. La Sardegna si unisce intorno alla bandiera del principio di insularità! 

Mentre crescono le adesioni di importanti personalità al Comitato Scientifico, parte con il botto anche il comitato degli amministratori: sono già scesi in campo 70 sindaci, con oltre 300 tra consiglieri ed assessori, pronti a mettere a ferro e fuoco la Sardegna per ottenere ciò che ci spetta di diritto!

L’iniziativa referendaria per l’inserimento del principio dell’insularita in Costituzione, lanciata soltanto da una settimana, trova dunque spazi crescenti.

Tra i sindaci hanno aderito Andrea Lutzu (sindaco di Oristano), Roberto Ragnedda (Arzachena), Giorgio Alimonda (Portoscuso), Ivan Mameli (Barisardo), Roberto Uda (sindaco di Loceri), Diego Loi (Santu Lussurgiu), Antonio Cappai (Guamaggiore), Paola Secci (Sestu), Flavia Loche (Tonara), Tomaso Locci (Monserrato), Giusepppe Fasolino (Golfo Aranci), Massimo D’Agostino (Bonorva), Massimo Cannas (Tortolì), Antonello Figus (Santa Giusta), Marco Falchi (Muravera), Costantino Tidu (Teti), Gianfranco Trullu (Perdaxius), Marco Pisano (Mandas), Giovanni Porcu (Irgoli), Domenico Gallus (Paulilatino), Andrea Piroddi (Ilbono), Maristella Lecca (vice sindaco di Monserrato), Sandro Pili (Terralba), Claudio Pinna (Zeddiani), Martino Salis (Oliena), Celestino Pitzalis (Tuili), Luca Pilia (Isili), Andrea Nieddu (Berchidda), Fausto Orrù (Gonnosfanadiga), Giovanni Santo Porcu (Galtellì), Pietro Moro (Laerru), Gabriella Mameli (vice sindaco di Selargius), Vincenzo Cosseddu (Benetutti), Ester Satta (Olzai), Marco Atzei (Pompu), Mario Sassuolo (Siligo), Marco Floris (Siris), Andrea Santucci (Marrubiu), Serena Massa (Senis), Alessandro Scano (Decimoputzu), Pierandrea Deias (Nuxis), Giorgio Scano (Simala), Mauro Steri (Gonnosnò), Luciano Barone (Mamoiada), Antonio Diana (Stintino), Renzo Ibba (Morgongiori), Gianfranco Pinducciu (Telti), Gianni Orrù (Busachi), Pierpaolo Sitzia (Gonnoscodina), Agostino Pirredda (Luogosanto), Elio Mameli (Villaspeciosa), Alessio Piras (Selegas), Franceschino Serra (Pau), Giovanni Daga (Nuragus), Antonello Pirosu (Villaperuccio), Antonello Demelas (Samugheo), Paolo Spezziga (Valledoria), Francesco Caggiari (Bortigali), Tito Loi (Osini), Pietro Arca (Sorradile), insieme a 312 amministratori comunali.

Un segnale molto forte quello che stanno dando gli amministratori locali con un numero di adesioni che cresce di ora in ora. 

La mobilitazione ha avuto una forte accelerazione a seguito dell’indizione dei referendum che si terranno in Lombardia e Veneto il 22 ottobre prossimo, finalizzati ad ottenere “particolari forme di autonomia” e maggiori risorse: un evento di forte impatto politico, destinato a modificare radicalmente il sistema di ripartizione delle risorse tra le regioni italiane. La Sardegna nella sua condizione di insularità ha uno svantaggio geografico permanente e grave, di cui la comunità nazionale sembra non accorgersi. Da qui l’idea di portare il caso Sardegna all’attenzione del dibattito politico e dell’opinione pubblica nazionale: il “caso Sardegna”, attraverso un referendum sardo.

In prima linea da oggi dunque anche i sindaci e tutti gli amministratori: «È stata una risposta immediata, forte e entusiasta – ha dichiarato Lucia Tidu del comitato promotore del referendum che coordina il gruppo Amministratori a sostegno del referendum -. Il segnale fortissimo dato dai sindaci e amministratori in pochi giorni ci porterà a fine agosto con la maggioranza dei sindaci sardi a una grande mobilitazione.»

«Una battaglia di tutti i sardi che va oltre tutte le appartenenze politiche – ribadisce Roberto Uda sindaco di Loceri (Pd) – e che porteremo avanti nei nostri territori». «Il riconoscimento dell’insularità in costituzione è centrale per lo sviluppo della nostra Sardegna – aggiunge Giuseppe Fasolino, sindaco di Golfo Aranci (Forza Italia) -, qualsiasi strumento che possiamo mettere in campo lo perseguiremo con la massima determinazione».

«Queste adesioni, che seguono di pochi giorni la formazione del Comitato scientifico – sottolinea Roberto Frongia, coordinatore del Comitato referendario -, servono a legare in modo formidabile la battaglia Referendaria ai  diversi territori sardi.»

 «Questa battaglia va al di là di ogni appartenenza politica e gli amministratori ne hanno dato un segnale fortissimo – dice ancora Lucia Tidu -. Questa è la nostra battaglia, la battaglia di tutti noi sardi uniti e coesi.»

«Contiamo di avere molte decine di migliaia di adesioni, per riaffermare che essere isolani non voglia dire essere isolati. Non per avere assistenzialismo ma semplicemente pari opportunità: vogliamo gli stessi diritti e le stesse opportunità degli altri cittadini italiani. Nulla di più, ma neanche nulla di meno», conclude Roberto Frongia che ribadisce che la raccolta delle firme inizierà ai primi di settembre e si protrarrà sino alla fine dell’anno.

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Ritorna a Stintino “Dialogando” e, dopo l’esperienza dello scorso gennaio sui temi del confronto tra identità e religioni, questa volta volgerà la sua attenzione sulle “Crisi umanitarie nel Mediterraneo, conseguenze e risposte”. Il 4 dicembre la sala consiliare del comune di Stintino vedrà esperti, religiosi, politici e docenti universitari concentrare la loro attenzione sul fenomeno dei grandi flussi migratori che stanno interessando il Mediterraneo, creando vere e proprie situazioni di crisi umanitarie. L’incontro, organizzato dall’associazione “Il Tempo della memoria” in collaborazione con il comune di Stintino e il Mediterranean Gulf Forum, sarà anche l’occasione per inaugurare il presepe a grandezza naturale che quest’anno si arricchisce di nuove statue.

Anche questa seconda edizione, nelle intenzioni degli organizzatori, vuole tenere vivo il dialogo e il confronto tra popoli di culture diverse.

Sono centinaia di migliaia gli uomini, le donne e i bambini che, dalle sponde del Nord Africa o dal Medio Oriente, a causa dell’instabilità politica o delle guerre presenti nei loro paesi cercano di raggiungere l’Europa. Questi eventi hanno aumentato la necessità di garantire risposte immediate, coordinate e comuni.

I lavori del convegno “Crisi umanitarie nel Mediterraneo, conseguenze e risposte”, saranno divisi in due sessioni, una mattutina e una pomeridiana. Alle 10.00, nella prima parte, sarà il sindaco di Stintino Antonio Diana introdurre gli ospiti e illustrare i contenuti dell’incontro. Ad aprire la discussione sulla necessità di analizzare i motivi delle crisi umanitarie che, in questo periodo, stanno interessando l’area del Mediterraneo sarà Luigi Berlinguer, già ministro della Pubblica istruzione.

La sessione che seguirà consentirà di discutere delle possibili linee politiche e giuridiche da attuare a livello locale, nazionale e internazionale per prevenire efficacemente questo fenomeno.

A moderare gli interventi della prima sessione sarà Amer Al Sabaileh, segretario generale del Mediterranean Gulf Forum. Seguiranno quindi le relazioni di Vera Yammine rappresentante del partito politico libanese Al Marada, di Henri Malosse (Francia) già presidente e membro del Comitato economico e sociale europeo, di Ali Alayed già ministro dell’Informazione e della comunicazione del governo di Giordania, di Mariano Rabino parlamentare italiano e membro della commissione Affari Esteri e di Elly Schlein parlamentare europea e componente italiana della Commissione sviluppo.

La sessione pomeridiana delle 15, moderata dal presidente regionale dell’Ordine dei giornalisti della Sardegna Francesco Birocchi, analizzerà il ruolo italiano nella crisi ed esplorerà il ruolo dei Paesi di transito come il Libano e la Tunisia.

Seguiranno le relazioni di Mezri Haddad già ambasciatore della Tunisia all’Unesco, di Hassan Jouni docente di Diritto Internazionale in Libano, di Sergio Giangregorio presidente del Centro europeo di orientamento e studi e dell’ammiraglio Mario Rino Me già presidente del Comitato direttivo delle iniziative 5 + 5 Difesa e capo di Gabinetto del Comitato militare della Nato. È prevista la partecipazione di don Gaetano Galia per la Caritas.

La chiusura dei lavori sarà affidata al sindaco di Stintino, Antonio Diana.

Dopo la conclusione del convegno, nella piazza del Municipio sarà inaugurato il presepe a grandezza naturale, realizzato dall’associazione il Tempo della Memoria, che quest’anno si arricchisce di nuove statue, portando a ottanta il numero delle sculture che lo compongono. Tra queste anche una riproduzione della Fontana del Rosello di Sassari messa a disposizione dal Comune capoluogo di Provincia.

Anche questa volta, a dimostrazione dell’attenzione che “Dialogando” crea attorno a temi di rilevante portata, all’evento parteciperanno giornalisti dal Libano, Francia, Giordania, Tunisia, Egitto, Italia, e corrispondenti di TV europee e arabe.

 Stintino - Via Sassari e la chiesa parrocchialeStintino - Esterno Comune