22 November, 2024
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Il direttore amministrativo dell’Aou di Sassari, Lorenzo Pescini, lascia Sassari e vola a Terni. Dall’11 luglio, infatti, sarà il commissario dell’azienda ospedaliera umbra, azienda da oltre 600 posti letto e 1.700 dipendenti. Il direttore, arrivato a Sassari nel novembre 2016, con una lettera aperta saluta tutto il personale dell’Aou.

Da subito, Lorenzo Pescini sottolinea come quelli vissuti a Sassari siano stati «giorni importanti – scrive – pieni di aspettative e progettualità, di impegno ed entusiasmo costante, di molte difficoltà, di gioco di squadra e di lavoro duro, ma soprattutto pieni di tante soddisfazioni».

All’inizio dell’esperienza sassarese, il direttore amministrativo ricorda come l’Aou di Sassari, dopo gli anni del commissariamento e dell’accorpamento con il Santissima Annunziata, si trovasse in una condizione di forte incertezza organizzativa dalla quale, con difficoltà, si è risollevata.

Lorenzo Pescini sottolinea quindi i risultati, tra i quali l’approvazione del primo Atto Aziendale, la creazione dei dipartimenti, la definitiva quantificazione dei fondi contrattuali, la realizzazione di un modello innovativo di liquidazione dei debiti incagliati, l’avvio dei lavori per la costruzione del nuovo Materno Infantile e la demolizione del Palazzo Rosso, la riqualificazione delle sale operatorie, sino ad arrivare al recentissimo accordo con Ats sull’“addendum” per il passaggio all’Aou del Palazzo Rosa.

Lorenzo Pescini quindi mette in evidenza ulteriori risultati ottenuti dall’Aou in questi anni quali, a esempio, la chiusura del bilancio 2018 in pareggio, l’incremento delle degenze del 2% per un controvalore di oltre 7,2 milioni di euro, la riduzione dell’inappropriatezza del 23% e della degenza media del 5% con un aumento, nel contempo, della complessità dei ricoveri ordinari del 7%.

«Sono quindi molto contento di lasciare una Azienda notevolmente migliore di quella trovata anche se, è indubbio – prosegue -, il processo di risanamento e rafforzamento che siamo riusciti a sviluppare è ancora in progress.»

Un pensiero ed un ringraziamento vanno quindi ad Antonio D’Urso che a novembre 2016 lo volle al suo fianco nella direzione strategica dell’azienda di viale San Pietro. Quindi un ringraziamento al direttore Nicolò Orrù con il quale ha lavorato «in assoluta sintonia personale e professionale». Non mancano, infine, i ringraziamenti ai dirigenti, al personale amministrativo, sanitario e tecnico, alla segreteria di direzione quindi alle stesse organizzazioni sindacali che, sottolinea Lorenzo Pescini, hanno creato «con la Direzione un rapporto positivo e costruttivo». Poi ancora all’Università di Sassari, con il rettore ed il direttore generale.

In chiusura un pensiero alla Sardegna, alla sua natura, alle persone, «che ho imparato a conoscere ed apprezzare. Lascio la Sardegna per raggiungere la sede di Terni portandomi nel cuore tutto questo e molto altro, ma soprattutto la mission che è stata il nostro unico riferimento per tutte le attività poste in essere in questi 31 mesi: Rendere migliore l’esperienza del paziente in Ospedale».

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Il Palazzo Rosa di via Monte Grappa passa dall’Ats all’Aou di Sassari e con esso anche il servizio di centralino e il servizio di Fisica sanitaria. Lo prevede l’addendum al progetto di incorporazione del Santissima Annunziata del dicembre 2015 che venerdì scorso è stato siglato a Cagliari, dal direttore generale dell’Aou di Sassari Nicolò Orrù e dell’Ats Sardegna Fulvio Moirano. L’accordo, che nei prossimi giorni sarà deliberato dall’Aou, dovrà essere approvato dalla Ras.
All’Ats, invece, grazie all’accordo passeranno il servizio di Diabetologia, l’Spdc – il servizio psichiatrico di diagnosi e cura, l’ambulatorio Parkinson quindi il centro Tao – terapia anticoagulanti orali.
Per entrambe le aziende il passaggio delle strutture e del palazzo di via Monte Grappa si concretizzerà a partire dal 1 gennaio 2020.
«Si tratta di un obiettivo importante – afferma Nicolò Orrù – per il raggiungimento del quale, in questi ultimi tre anni, abbiamo lavorato con il direttore amministrativo Lorenzo Pescini e con il direttore Antonio D’Urso. Il Palazzo Rosa entra nel patrimonio dell’Aou, così come il servizio di Fisica sanitaria, un settore fondamentale per le strutture radiologiche dell’Aou.»

Per quanto riguarda il personale del servizio, invece, l’Aou si impegna a reclutare le figure professionali attraverso le opportune procedure selettive e di mobilità.
«Inoltre – riprende il direttore generale – con il Palazzo Rosa nella nostra disponibilità potremo trasferire il personale dei servizi amministrativi che ancora si trovano in via Coppino. Questo ci consentirà di risparmiare sui canoni di locazione. Si aggiunga che sarà possibile avviare i lavori per gli adeguamenti impiantistici e di sicurezza, così da consentire l’accreditamento delle strutture per cinque anni e non più di anno in anno.»
L’edificio di via Monte Grappa, concepito già a suo tempo come un’appendice del Santissima Annunziata, continuerà ad avere questa importante funzione ma nella disponibilità dell’azienda di viale San Pietro. Il palazzo di nove piani, tre interrati e sei fuori terra, con una superficie di 20.390 metri quadri, al suo interno ospita già la farmacia ospedaliera al piano terra, il laboratorio analisi al primo piano e il servizio immuno-trasfusionale al secondo.
Resterà ancora all’Ats, per cinque anni, il piano quinto mentre il quarto sarà liberato in tempi brevi, quando il ministero dei Beni culturali darà il via libera all’Ats per il trasferimento degli uffici in piazza Fiume.
«Siamo felici di aver portato a compimento anche quest’ultimo passaggio che chiude la fase di transizione dettata dalla nascita dell’Azienda ospedaliera e dell’Azienda per la tutela della salute – commenta la direzione aziendale dell’Ats Sardegna -. Si tratta di un accordo complessivo che prevede una reciproca cooperazione sulle discipline mediche e un utilizzo più coerente sia delle risorse sanitarie sia delle strutture edilizie in tutta l’area di Sassari.»
Infine, l’addendum regolamenta servizi e collaborazioni e tra questi il servizio in materia di sanità penitenziaria. La collaborazione vedrà l’Aou mettere a disposizione 4 posti letto la cui gestione sarà poi regolamentata con un apposito protocollo di intesa tra Aou, Ats e direzione della Casa circondariale di Bancali.
«L’accordo – conclude Nicola Orrù – che dovrà essere approvato dalla Ras per la presa d’atto, consentirà anche alla Regione di definire meglio le attività ospedaliere e territoriali, oltre a identificare con maggiore precisione il patrimonio delle singole aziende.»

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Stanze più accoglienti, con bagno in camera in un reparto completamente ristrutturato. Sono i nuovi locali che la struttura complessa di Chirurgia generale del Santissima Annunziata andrà a occupare a breve, al secondo piano dell’ospedale di via Enrico De Nicola.

A presentarli questo pomeriggio sono stati il direttore generale dell’Aou Antonio D’Urso, il direttore sanitario aziendale Nicolò Orrù, il direttore amministrativo Lorenzo Pescini quindi il direttore della Chirurgia generale Pietro Niolu, il direttore della direzione medica di presidio Bruno Contu. All’incontro erano presenti, inoltre, Pier Paolo Terragni delegato del rettore, direttore dipartimento emergenza-urgenza, Giuseppe Passiu direttore della Patologia medica, Giuseppe Argiolas per la Clinica medica, Franco Bandiera della struttura complessa di Medicina interna, Pina Brocchi direttore del dipartimento Professioni sanitarie e Roberto Manca responsabile dell’Ufficio tecnico.

Un totale di 750 metri quadrati per 23 posti letto suddivisi in 4 stanze quadruple, 2 stanze triple e una singola, tutte dotate di bagno per disabili. A queste si aggiungono una sala per le medicazioni, una per i medici e una per la caposala.

I lavori, realizzati dalla ditta Campesi di Olbia, hanno avuto un costo di 500mila euro. Sono state realizzate opere di adeguamento edile e impiantistico, con la realizzazione di nuovi impianti di gas medicale, elettrico e idrico-sanitario quindi ancora di condizionamento e per la sicurezza antincendio.

Le opere sono state realizzate in circa sei mesi e hanno tenuto conto della presenza di reparti di degenza adiacenti, come la Cardiochirurgia, evitando interferenze e disservizi.

Il trasferimento qui della Chirurgia generale, adesso ospitata al quarto piano del Santissima Annunziata, consentirà, intanto, di mettere a disposizione dell’utenza stanze con maggior comfort. Inoltre, una volta riqualificati gli spazi che la Chirurgia generale lascerà liberi al quarto piano, lo spostamento permetterà all’Azienda ospedaliero universitaria di trasferire all’interno dell’ospedale di via De Nicola le strutture di Clinica medica e Patologia medica che si trovano nei vecchi locali della palazzina di viale San Pietro.

Il progetto della direzione, inoltre, prevede lo spostamento dei locali dedicati a spogliatoi al secondo sotto-piano dell’ospedale di via De Nicola, con la realizzazione di percorsi protetti e l’installazione di videocamere di sorveglianza.

L’obiettivo, una volta conclusi i lavori, è la creazione di un dipartimento medico (al quarto piano è presente, infatti, la struttura di Medicina) che vedrà in posizioni vicine unità operative tra loro complementari. Questo consentirà di organizzare al meglio le guardie mediche e le attività del personale infermieristico. Avvicinare le due strutture a vocazione internistica, inoltre, consentirà all’azienda di risparmiare sui costi del trasporto sanitario.

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Il direttore generale dell’Aou di Sassari lascia la direzione dell’azienda di viale San Pietro per assumere un incarico analogo in Toscana, all’Azienda sanitaria Sud-Est.

Il manager con una lettera aperta coglie l’occasione per salutare tutto il personale dell’Aou.

Carissimi tutti,

come è noto, il 21 marzo lascio l’incarico di direttore generale di questa Azienda ospedaliera per assumere analogo incarico presso l’Azienda sanitaria Toscana Sud-Est.

Un incarico di prestigio, come lo è stato quello ricoperto qui a Sassari dall’ottobre 2016, e per questo una scelta non facile su cui hanno contribuito anche motivazioni personali.

Gli anni trascorsi a Sassari sono stati impegnativi, caratterizzati dalla definizione dell’assetto aziendale reso problematico dalle caratteristiche storiche dell’Azienda ospedaliero universitaria di Sassari e dalla incorporazione dell’ospedale Santissima Annunziata.

Ci sono stati dei momenti difficili. Mi riferisco, a esempio, alle criticità nei processi di fornitura di beni e di servizi – assicurate come è noto negli anni da proroghe di fatto -, alle carenze soprattutto di personale amministrativo, alle problematiche conseguenti alle condizioni logistiche e strutturali degli immobili ospedalieri.

Durante questi anni, ho dovuto prendere delle decisioni complesse, ma che sono riuscito ad affrontare adottando uno stile direzionale aperto e di ascolto, grazie all’appoggio e al sostegno dei professionisti tutti di questa Azienda ospedaliera che, in ragione del diverso ruolo ma con lo stesso impegno e sacrificio, hanno reso possibile con grande dedizione la cura dei pazienti che alla nostra Azienda ospedaliera si sono rivolti.

Tanti sono gli obiettivi che abbiamo raggiunto insieme e che ci hanno visto protagonisti: dall’approvazione del primo atto aziendale di questa Aou, che ha definito le modalità di integrazione della componente ospedaliera e di quella universitaria, alla creazione dei dipartimenti tra cui l’innovativo dipartimento delle Professioni sanitarie che valorizza il ruolo del personale infermieristico, ostetrico, tecnico e di supporto nell’organizzazione ospedaliera, dalla certificazione dei fondi contrattuali – mai avvenuta dall’atto di costituzione dell’Azienda – alla definizione del processo di liquidazione ai diversi operatori economici di fatture non pagate che ha determinato ad oggi la corresponsione in due anni di circa 71 milioni di euro per forniture rese all’Aou quindi alla stabilizzazione del personale precario, qualcuno anche da 15 anni.

E ancora, dall’avvio dei lavori del nuovo ospedale con l’abbattimento del Palazzo Rosso per la realizzazione della palazzina del dipartimento Tutela salute donna e bambino alla ristrutturazione del pronto soccorso, dalla ristrutturazione di alcuni reparti di degenza alla riqualificazione delle sale operatorie dell’ospedale Santissima Annunziata, quindi dal nuovo DH oncologico alla definizione di percorsi assistenziali, tra cui ricordo quello per il tumore al seno, per i disturbi nel sonno in età pediatrica e per il melanoma.

Un grazie va a tutti voi: direttori di strutture, personale della dirigenza medica, sanitaria, amministrativa e tecnica, del comparto ed alle Organizzazioni Sindacali con i quali abbiamo portato avanti un lavoro improntato alla trasparenza e al continuo confronto, sempre sul piano della correttezza tra le parti.

Un grazie particolare va al dottor Nicola Orrù e al dottor Lorenzo Pescini che, con me, hanno creduto nelle potenzialità di questa Azienda ospedaliero universitaria e al personale della segreteria della direzione che in questi due anni e mezzo si sono succedute.

Un grazie al presidente della Regione Francesco Pigliaru, all’assessore regionale della Sanità Luigi Arru e al magnifico rettore dell’Ateneo turritano Massimo Carpinelli, con i quali abbiamo condiviso il progetto dell’Azienda ospedaliero universitaria di Sassari come nodo hub di riferimento del Nord Sardegna.

Un grazie ai consiglieri regionali quindi al Sindaco di Sassari e all’amministrazione comunale, all’Arcivescovo di Sassari e al Prefetto che mi hanno supportato nei tanti momenti istituzionali difficili.

Raccolgo in Toscana un testimone importante, per portare avanti una sfida di grande responsabilità nel guidare la più grande azienda sanitaria della Toscana, la seconda in Italia, per estensione territoriale, circa 11.560 km² con una popolazione di circa 800.000 abitanti.

Si chiude quindi per me un’esperienza importante in Sardegna dove mi sono sentito – io di origine isolana – cittadino di questa Isola e, ancora di più, di Sassari anche per l’affetto e la simpatia che ho ricevuto dalle persone, donne e uomini, pazienti, familiari, cittadini che ho conosciuto in questi quasi tre anni di incarico.

Ritengo che l’Azienda ospedaliera universitaria che lascio cominci ad avere un soddisfacente grado di maturità e un proprio assetto organizzativo che – mi auguro – possa migliorarsi sempre più.

Per ognuno di Voi il mio personale augurio affinché possiate continuare a lavorare nel rispetto dei principi morali che ci siamo dati nell’atto aziendale e per rendere migliore l’esperienza del Paziente in Ospedale.

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Si chiama sindrome delle apnee ostruttive nel sonno (OSAS) e colpisce, oltre agli adulti, anche i bambini con una prevalenza che varia tra il 2% e il 5,7%. A Sassari, l’Azienda Ospedaliero Universitaria di viale San Pietro, attraverso la creazione di un percorso diagnostico terapeutico assistenziale promosso dalla struttura complessa di Pediatria, in collaborazione con le strutture di Otorinolaringoiatria e di Odontoiatria, punta a dare una assistenza appropriata ai piccoli che soffrono di questa patologia. Una sindrome che, se non curata precocemente, può anche comportare serie complicanze come deficit neurocognitivi, problemi comportamentali, oltreché cardiovascolari e metabolici. Un protocollo che mette in evidenza l’approccio multidisciplinare nei confronti di una patologia multifattoriale.

La presentazione del percorso diagnostico terapeutico assistenziale si inserisce nell’ambito delle celebrazioni della giornata mondiale del sonno, organizzata dalla World association of sleep medicine (Wasm), che quest’anno si svolge il 15 marzo. Una ricorrenza che vuole sensibilizzare la popolazione sui disturbi del sonno e avviare attività di prevenzione e gestione di questi disturbi.

Alla presentazione questa mattina hanno partecipato il direttore generale dell’Aou di Sassari Antonio D’Urso, il direttore sanitario Nicolò Orrù, i direttori della Pediatria professor Roberto Antonucci, dell’Otorinolaringoiatria Francesco Bussu, dell’Odontoiatria professore Edoardo Baldoni e il professore Andrea Montella direttore del dipartimento di Scienze biomediche.

«Con questo nuovo Pdta – ha detto il manager Antonio D’Urso – che si affianca ad altri predisposti in questi anni dalle nostre strutture, come quello della Smac o delle malattie del fegato, accompagniamo le famiglie in un percorso clinico, fornendo un sostegno a una popolazione fragile.»

«È un esempio tipico che dimostra come una migliore appropriatezza consenta di organizzare al meglio le risorse – ha aggiuntò Nicolò Orrù – un percorso attraverso il quale si potrà capire al meglio il tipo di terapia più appropriato da adottare.»

L’Osas è il “disturbo della respirazione durante il sonno caratterizzato da ostruzione parziale prolungata e/o intermittente completa (apnea ostruttiva) delle vie aeree superiori, che interrompe la normale ventilazione e i normali pattern del sonno”.

A illustrare il protocollo sono stati quindi il direttore della Pediatria Roberto Antonucci, il direttore dell’Otorinolaringoiatria Francesco Bussu e la dirigente dell’Odontoiatria Aurea Lumbau. Il protocollo realizzato dall’Aou di Sassari ha lo scopo di introdurre criteri clinici di valutazione il più possibile rigorosi e obiettivi per garantire una gestione del bambino con Osas omogenea e condivisa tra pediatri, otorinolaringoiatri e odontoiatri. In questo modo – sono convinti gli specialisti – sarà possibile assicurare il massimo grado di appropriatezza, e al contempo, ridurre i rischi di mancate diagnosi.

Obiettivo primario del percorso diagnostico terapeutico assistenziale elaborato dagli specialisti sassaresi è quello di ridurre la variabilità nell’approccio dell’operatore sanitario al paziente con sindrome delle apnee ostruttive nel sonno, stabilendo quello più appropriato attraverso una serie ben definita di processi. La procedura si applica a tutti i pazienti di età inferiore ai 14 anni che accedono ad una delle unità operative aziendali interessate dal protocollo: Pediatria, Otorinolaringoiatria e Odontoiatria.

«Siamo partiti dal documento elaborato nel 2016 dalla Conferenza Permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano su “La sindrome delle apnee ostruttive del sonno (Osas)” in cui sono indicate le linee guida per prevenzione, diagnosi e terapia. Considerata l’ampia variabilità di comportamenti tra i vari Centri a livello nazionale – spiegano gli specialisti dell’Aou di Sassari – abbiamo perciò deciso di elaborare un percorso diagnostico terapeutico assistenziale (Pdta) che, rispecchiando le indicazioni del documento Ministeriale, preveda indicazioni condivise sulla “presa in carico” globale del paziente in attuazione del principio di “equità” ed “universalità” delle cure. Dal momento che l’eziopatogenesi dei disturbi respiratori del sonno nel bambino è multifattoriale, anche l’approccio diagnostico e terapeutico deve essere multifattoriale e interdisciplinare.»

«Una volta che il Pdta diverrà operativo – proseguono – è auspicabile che esso trovi la massima diffusione, oltre che fra gli operatori direttamente coinvolti in ambito aziendale, anche tra quelli di altre strutture ospedaliere e dei servizi territoriali (pediatri di libera scelta, otorinolaringoiatri e odontoiatri), nonché tra i liberi professionisti con specifiche competenze su tali problematiche. Questo per favorire la creazione di una rete di interscambio delle diverse esperienze tra ospedale e territorio, nell’ottica di un miglioramento continuo della qualità delle prestazioni e delle cure offerte.»

CHI COINVOLGE. La sindrome delle apnee ostruttive del sonno (Osas) può coinvolgere tutte le fasce dell’età pediatrica, dal lattante all’adolescente. I tassi di prevalenza della sindrome in età pediatrica variano tra il 2% ed il 5,7%. Il russamento abituale è più comune, e si osserva con una prevalenza variabile tra 3 e 12% nei bambini in età prescolare.

Il russamento e l’Osas non trattate possono essere causa di grave morbilità. L’alta prevalenza dell’Osas deve indurre il pediatra a considerarla alla stregua di altre importanti patologie come l’asma, dal momento che le complicanze e/o la gestione corretta della sindrome possono influenzare lo sviluppo dei bambini affetti.

I sintomi comprendono: russamento notturno abituale (≥ 3 notti /settimana), respirazione orale, episodi di apnee e sonno disturbato, enuresi (soprattutto secondaria; enuresi dopo almeno 6 mesi di continenza), cefalea al risveglio, sonnolenza diurna, deficit di attenzione e iperattività, disturbi dell’apprendimento e otiti ricorrenti.

Le complicanze comprendono deficit neurocognitivi, problemi comportamentali, oltreché cardiovascolari e metabolici. Può essere presente un ritardo di crescita, che di solito viene recuperato dopo adeno-tonsillectomia; anche l’ipertensione arteriosa ed eventuali alterazioni delle funzioni cardiocircolatorie, se presenti, possono migliorare o regredire dopo trattamento. Quando l’Osas si presenta in età pre-scolare, se non trattata, può indurre deficit di apprendimento non reversibili. L’obesità infantile può essere associata all’Osas e può aggravarne il quadro, ma, anche in questo caso, il trattamento migliora il quadro metabolico.

LA DIAGNOSI DI OSAS. Si basa su criteri clinici e strumentali.

Per una valutazione clinico-anamnestica è oramai consolidata l’utilità dello sleep clinical record. La storia clinica e l’esame fisico sono indicativi della necessità di avviare il bambino al percorso diagnostico-strumentale.

Il gold standard diagnostico per l’Osas in età pediatrica è la polisonnografia. Con questo termine si intende comunemente la registrazione contemporanea e in continuo, durante la notte, di parametri funzionali atti a definire gli eventi cardiorespiratori, in relazione alle varie fasi del sonno.

Gli attuali cardini della terapia dell’Osas sono rappresentati dalla terapia medica con farmaci per uso orale o intranasale, dalla terapia chirurgica con asportazione delle adenoidi e delle tonsille, dalla terapia ortodontica ed, eventualmente, dalla terapia riabilitativa miofunzionale che vanno ad integrarsi con le prime due. In alcuni casi, trova indicazione la terapia con dispositivi a pressione positiva (Cpap).

Nei pazienti operati che presentano una remissione della sintomatologia è necessario ripetere una polisonnografia di controllo dopo 6 mesi -1 anno per una conferma strumentale della guarigione.

La terapia ortodontica si avvale di un dispositivo chiamato espansore rapido palatale (Rme). Tale dispositivo, aumentando l’espansione del palato, permette progressivamente al bambino di alloggiare la lingua più anteriormente e favorisce la respirazione, agendo in tal modo sulle cause che determinano il russamento e l’apnea notturna.

La riabilitazione miofunzionale orofacciale è consigliata nel residuo di malattia dopo adenotonsillectomia e terapia ortodontica. La terapia miofunzionale viene effettuata dal logopedista e deve essere utilizzata prima, dopo o contestualmente agli altri trattamenti.

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Antonio D’Urso.

La sindrome delle apnee ostruttive del sonno in età pediatrica ed il percorso diagnostico terapeutico assistenziale (Pdta) elaborato dall’Aou di Sassari, sarà il tema della conferenza stampa che si svolgerà domani, 14 marzo, alle 10.30, nell’Aula C del complesso didattico di viale San Pietro.

All’incontro, saranno presenti il direttore generale dell’Aou di Sassari Antonio D’Urso, il direttore sanitario aziendale Nicolò Orrù, il professor Roberto Antenucci, direttore della struttura complessa di Pediatria ed i rappresentanti delle strutture coinvolte del percorso diagnostico terapeutico assistenziale, per l’otorinolaringoiatra Francesco Bussu e per l’ortodonzista Aurea Lumbau.

La presentazione del Pdta si inserisce in occasione della giornata mondiale del sonno che quest’anno ricade il 15 marzo.

 

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Un pronto soccorso con una nuova organizzazione, collegato con la Radiologia e con le discipline mediche direttamente interessate alla sua attività. Una ristrutturazione, in attesa del nuovo pronto soccorso che dovrà sorgere a valle delle stecche bianche, che consentirà di ottimizzare l’impiego delle risorse umane, degli spazi e di limitare al minimo indispensabile gli spostamenti dei pazienti in fase di completamento delle indagini diagnostiche e di stabilizzazione del paziente.

È questo quanto prevede il progetto per la “sistemazione e adeguamento funzionale, edile e impiantistico, del pronto soccorso e della Radiologia ai piani terra e semi interrato del corpo Nord del presidio ospedaliero Santissima Annunziata”. La direzione generale, proprio nei giorni scorsi, ha approvato il progetto preliminare predisposto dalla struttura Edile, impianti e patrimonio. Per la realizzazione dei lavori, il piano triennale degli investimenti ha previsto una somma di circa 2 milioni di euro.

Il progetto è stato presentato questa mattina nella sala d’attesa, appena ristrutturata, del pronto soccorso del Santissima Annunziata. A presentarlo il direttore generale dell’Aou Antonio D’Urso, il direttore sanitario aziendale Nicolò Orrù, il direttore amministrativo Lorenzo Pescini, il direttore del Dipartimento di emergenza/urgenza Pier Paolo Terragni, il direttore del presidio Bruno Contu, i direttori delle unità operative di Pronto soccorso Mario Oppes, di Radiologia Santissima Annunziata Stefano Profili, di Ortopedia Santissima Annunziata Franco Cudoni ed Edile, impianti e patrimonio Roberto Manca, la coordinatrice del pronto soccorso Pina Cossu.

Il progetto prevede la creazione di un’area presidiata per il monitoraggio post-triage dei pazienti barellati. Questo permetterà al personale addetto di riconoscere più facilmente le eventuali modifiche del quadro clinico del paziente e, nel caso, l’aggiornamento del codice di priorità e di intervento immediato.

La nuova strutturazione degli spazi prevede, inoltre, la possibilità di far sostare, accanto al paziente che aspetta la visita, un accompagnatore con evidenti vantaggi di tipo psicologico per il paziente e di controllo per la struttura.

All’interno del pronto soccorso è prevista la creazione di un open space con numerosi box che permetterà, da un lato, di mantenere il contatto col medico che ha preso in carico il paziente per tutta la durata dell’accesso e, dall’altro, di “assorbire” nell’area di valutazione e trattamento un numero maggiore di pazienti in relazione al numero di box liberi. Con questo sistema sarà possibile ridurre anche i tempi di attesa, oggi decisamente lontani dagli standard esistenti.

Tre gli aspetti importanti del progetto approvato dalla direzione generale. Il primo è la creazione di un’area rossa con la creazione di una zona adeguatamente attrezzata per la gestione delle emergenze. Qui i pazienti, una volta entrati, vengono stabilizzati fino al trasferimento nella struttura definitiva, facendo convergere l’equipe multi-specialistica in pronto soccorso (trauma team, aortic team, ecc.).

Vengono previsti due letti di terapia intensiva – un’appendice della terapia intensiva del quinto piano – gestiti dal servizio di Anestesia in h24, con l’obiettivo di evitare i trasferimenti del paziente in shock e il supporto delle strumentazioni necessarie. Il paziente, al termine del percorso di stabilizzazione, verrà inviato dall’anestesista ad una delle due unità di terapia intensiva (Cliniche o Santissima Annunziata) o in sala operatoria per il proseguimento delle cure.

Il secondo aspetto importante del progetto è la riorganizzazione delle attività radiologiche interventistiche nel primo sotto piano. Prevede, tra l’altro, l’accesso diretto, tramite ascensore interno, dei pazienti provenienti dal pronto soccorso che necessitano di indagini diagnostiche e/o terapeutiche.

Una riorganizzazione che consentirà alla Radiologia del Santissima Annunziata di unificare, in un unico piano (-1), gran parte delle apparecchiature radiologiche che a oggi si trovano sparse su tre diversi livelli del presidio ospedaliero.

L’obiettivo è quello di garantire una migliore razionalizzazione degli spazi e delle risorse dedicate, nonché la sistemazione dell’angiografo, appena finanziato con delibera di giunta regionale 5/51 del 12 febbraio scorso. L’angiografo consentirà il tempestivo trattamento delle patologie tempo dipendenti come il trauma, l’ictus e, più in generale, le patologie ischemiche ed emorragiche.

Il terzo aspetto del progetto, inoltre, prevede un accesso esterno e la sistemazione di due ambulatori ortopedici, di una sala gessi e di una sala di radiodiagnostica dedicata alla traumatologia, in contiguità, ma indipendente dalla Radiologia e dal percorso dell’urgenza/emergenza.

La sala gessi e gli ambulatori ortopedici, infatti, saranno trasferiti dal sesto piano, dove si trovano attualmente, al piano -1. Una soluzione questa che eviterà ai pazienti e ai loro accompagnatori di percorrere distanze elevate e di sovraccaricare i percorsi sino ad ora utilizzati per raggiungere ambulatori e sala gessi.

Sono in via di attuazione, intanto, i lavori di ristrutturazione del pronto soccorso, consegnati a ottobre alla ditta Termosanitaria Piani Srl. È stato realizzato il nuovo ingresso sul piazzale di sosta delle autoambulanze, i due bagni sono stati spostati sulla sinistra, sono a norma, più spaziosi e uno di questi per i disabili. La sala adesso si sviluppa in lunghezza e tra la sala d’attesa e l’ingresso dedicato alle barelle il progetto prevede il posizionamento di una parete divisoria con una porta scorrevole. Sarà sostituita, poi, una delle porte scorrevoli motorizzate.

Le opere comprendono, inoltre, interventi per il rifacimento della pavimentazione e dei controsoffitti quindi degli impianti di rilevamento fumo, incendio e quelli dell’illuminazione.

La sala d’attesa sarà dotata di sei video, tre per la televisione e tre per le comunicazioni all’utenza.
Nelle opere per la sicurezza il progetto comprende un impianto di videosorveglianza, per l’interno e per l’esterno. Il costo dei lavori è di 175mila euro.

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Il 6 marzo, alle ore 10,30, è in programma la conferenza stampa dedicata ai temi dell’organizzazione dei percorsi, della sistemazione e dell’adeguamento funzionale, edile e impiantistico, del Pronto soccorso e della Radiologia del Santissima Annunziata di Sassari.

All’incontro con gli organi di stampa, nella sede della direzione dell’Aou di Sassari, nella sala d’attesa del pronto soccorso del Santissima Annunziata, saranno presenti il direttore generale Antonio D’Urso, il direttore sanitario Nicolò Orrù, il direttore del Dipartimento di emergenza/urgenza Pier Paolo Terragni, i direttori delle unità operative di Pronto soccorso Mario Oppes, di Radiologia Santissima Annunziata Stefano Profili, di Ortopedia Santissima Annunziata Franco Cudoni ed Edile, impianti e patrimonio Roberto Manca.

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L’organizzazione dei percorsi, la sistemazione e l’adeguamento funzionale, edile ed impiantistico, del pronto soccorso e della Radiologia del Santissima Annunziata di Sassari saranno gli argomenti della conferenza stampa in programma venerdì 1° marzo, alle ore 10,30.

All’incontro con gli organi di stampa, nella sede della direzione dell’Aou di Sassari, al secondo piano della palazzina Bompiani, in viale San Pietro numero 10, saranno presenti il direttore generale Antonio D’Urso, il direttore sanitario Nicolò Orrù, e i direttori delle unità operative di Pronto soccorso Mario Oppes, di Radiologia Santissima Annunziata Stefano Profili, di Ortopedia Santissima Annunziata Franco Cudoni e Edile, impianti e patrimonio Roberto Manca.

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Apertura ad un incontro istituzionale che metta al tavolo tutti i soggetti coinvolti, dalla Regione al Cat, dalle aziende sanitarie e ospedaliere regionali interessate dal servizio agli stessi operatori economici. Questa la proposta dell’Aou di Sassari, già presentata a gennaio scorso sulla questione dei servizi di portierato e guardiania, e ribadita proprio ieri dai vertici aziendali all’incontro al ministero dello Sviluppo economico.

L’Aou, infatti, era stata invitata a partecipare a un incontro che aveva per tema centrale l’applicazione della clausola sociale al nuovo appalto per i servizi integrati di vigilanza armata, portierato ed altri servizi, affidato dopo gara bandita dal Cat Sardegna alla società Coop Service Scpa, subentrata al Gruppo Secur.

Il direttore generale Antonio D’Urso e il direttore amministrativo Lorenzo Pescini hanno esposto al consigliere per le crisi d’impresa e del lavoro del ministro Di Maio, Francesco Vanin, le azioni poste in essere dall’azienda di viale San Pietro.

Tra queste i due direttori hanno ricordato, tra l’altro, l’attivazione di un sistema di verifiche aziendali finalizzato al controllo sulla correttezza dell’operato della ditta aggiudicataria.