22 November, 2024
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La formazione del dipartimento delle professioni sanitarie dell’Aou di Sassari va verso il completamento. Nei giorni scorsi, infatti, la direzione generale ha siglato i contratti per cinque nuovi dirigenti che, per la durata di un anno, sono stati assegnati ad altrettante strutture dello stesso dipartimento.

Il dipartimento delle professioni sanitarie è formato da due struttura complesse, Assistenza infermieristica e ostetrica quindi tecnici sanitari, della riabilitazione e della prevenzione. A queste si aggiungono una struttura semplice dipartimentale, piattaforme assistenziali e bed management, quindi quattro strutture semplici, una a servizio della “Sc Assistenza infermieristica”, e cioè assistenza ostetrica, quindi tre a supporto di quella dei tecnici sanitari: tecnici sanitari di radiologia medica, Tecnici sanitari di laboratorio biomedico, professioni riabilitative.

E nei giorni scorsi i nuovi dirigenti, già dipendenti dell’Aou che hanno superato un apposito concorso, hanno siglato il contratto e temporaneamente, per un anno, sono stati assegnati alle strutture del dipartimento. Alla sigla dei contratti, oltre agli interessati, erano presenti il direttore generale Antonio D’Urso, il direttore sanitario Nicolò Orrù, il direttore amministrativo Lorenzo Pescini e il direttore del dipartimento delle professioni sanitarie Pina Brocchi.

«Si tratta di professionisti validi – commenta il direttore generale Antonio D’Urso nell’augurare buon lavoro ai neo dirigenti – che potranno dare slancio alle attività sanitarie. Diamo, inoltre, valorizzazione alle figure del comparto che assumono, così, un ruolo di direzione nella vita aziendale.»

«Un’occasione – conclude il manager – per allinearci ai migliori standard nazionali.»

E così il neo dirigente Piero Bulla è stato assegnato alla struttura piattaforme assistenziali e bed management, Maria Nunzia Pinna all’assistenza ostetrica, Paolo Virdis alla struttura tecnici sanitari di radiologia medica, Salvatore Pittui alla struttura Tecnici sanitari di laboratorio biomedico e Sofia Pinna alla professioni riabilitative.

«È un risultato importante – sottolinea il direttore del dipartimento delle Professioni sanitarie Pina Brocchi – perché questo diventa il primo dipartimento in Sardegna che, riconosciuto con atto aziendale, rappresenta l’intera famiglia delle professioni sanitarie. Un risultato che – prosegue – dobbiamo al riconoscimento fatto da questa direzione nei riguardi della professione sanitaria.»

«Il nostro auspicio – conclude Pina Brocchi – è quello di arrivare a un cambiamento radicale della qualità dell’assistenza, quindi ancora che siano seguiti tutti i processi assistenziali necessari, avere le figure competenti nei vari settori ed un’organizzazione snella che risponda con più attenzione ai bisogni dell’utenza.»

 

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Sono tumori che pochi conoscono, perché pochi sono gli “sponsor”, ex pazienti o testimonial d’eccezione, che ne parlano. Tumori che, anche dopo la cura portano a un peggioramento della vita. Sono quelli della laringe che, nell’ultimo trentennio, se da una parte hanno fatto registrare un calo dell’incidenza, dall’altra hanno fatto registrare un peggioramento della prognosi. Diverse le modalità di intervento ma resta fondamentale la diagnosi precoce.

Questo quanto emerso ieri nell’incontro scientifico organizzato dall’unità operativa di Otorinolaringoiatria dell’Aou, diretta da Francesco Bussu, nell’aula A della Facoltà di Medicina. Un’occasione per celebrare anche San Biagio, vescovo e martire, protettore dei malati di gola e patrono degli specialisti otorinolaringoiatri, alla quale ha partecipato una rappresentanza di direttori di dipartimento e di strutture, docenti ed ex docenti della Facoltà di Medicina, studenti e personale medico e infermieristico. A completare le celebrazioni in onore del santo anche una messa con l’arcivescovo di Sassari e l’esposizione della reliquia di San Biagio.

A fare un quadro della situazione, e in particolare delle diverse metodiche di intervento chirurgico, è stato Gaetano Paludetti, professore e direttore dell’istituto clinica Otorino dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, Policlinico “Agostino Gemelli” di Roma. A lui è spettato il compito di illustrare, attraverso la sua relazione, l’esperienza ventennale del Policlinico Gemelli nella chirurgia oncologica della laringe.

Il docente della Cattolica ha sottolineato come «l’incidenza di questo tipo di tumore – ha detto – è in fase di decrescita, anche per la riduzione del tabagismo. Tuttavia c’è un peggioramento della prognosi, dovuto in parte alle nuove modalità di trattamento finalizzate ad evitare la tracheostomia permanente». Sono state illustrate quindi le metodiche chirurgiche e non chirurgiche al momento a disposizione.

Operatori e pazienti quindi si sono ritrovati nella piccola cappella al piano terra del Palazzo Clemente dove l’arcivescovo di Sassari, Gianfranco Saba, coadiuvato dai cappellani dei presidi ospedalieri dell’Aou, don Luigi Usai, don Eugenio Pesenti e don Paolo Mulas, ha celebrato la funzione religiosa. L’alto prelato nell’omelia ha ricordato il progetto per la pastorale della Salute e ha posto l’accento sulla necessità di garantire la salute e l’assistenza a tutti, in un periodo in cui sembrano regnare le divisioni. È stata letta quindi una preghiera dei laringectomizzati.

A margine della funzione religiosa, il direttore generale Antonio D’Urso ha sottolineato come l’unità operativa di Otorinolaringoiatria sia un punto di riferimento per la città di Sassari. «Un plauso va alla squadra diretta da Francesco Bussu. La struttura è in forte crescita – ha detto -, in costante aumento i casi presi in carico e la loro complessità, segno di come l’unità operativa sia un’articolazione importante dell’Aou e un punto di riferimento per la didattica e la sanità della città e del territorio».

L’arcivescovo quindi, nel reparto al secondo piano della stecca bianca di viale San Pietro, ha salutato i degenti e ha esposto la preziosa reliquia del santo incastonata in un reliquario d’argento del 1500, oggetto di secolare devozione per i sassaresi.

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Coinvolgimento nelle decisioni che portano a modifiche nell’atto aziendale dell’Aou quindi ricerca condivisa delle soluzioni per salvaguardare l’esistenza della scuola di specializzazione in Cardiologia. Quindi ancora, l’attivazione delle procedure concorsuali per la nomina del nuovo direttore della struttura complessa di Cardiologia. Sono le richieste che i direttori delle strutture complesse del Santissima Annunziata, attraverso una lettera inviata per mail, presentano al direttore generale dell’Aou di Sassari.

A firmare la missiva sono i direttori delle strutture complesse di Medicina interna Franco Bandiera, di Ortopedia e Traumatologia Franco Cudoni, di Gastroenterologia ed endoscopia digestiva Luigi Cugia, Nefrologia e dialisi Maria Cossu, di Psicologia Fabrizio De Maria, di Malattie della coagulazione Luciana Mameli, della Stroke unit Antonio Manca, di Recupero e Riabilitazione Funzionale Gildo Motroni, di Chirurgia d’Urgenza Pietro Niolu, di Pronto soccorso e medicina d‘urgenza Mario Oppes, di Oncologia medica Antonio Pazzola, di Medicina d’urgenza Paolo Pinna Parpaglia, del Centro ustioni Alma Posadinu, della Radiologia Stefano Profili, della Geriatria Patrizia Tilocca, della Lungodegenza e post acuti Antonio Uneddu.

Da parte loro arriva anche una possibile soluzione alternativa «a quelle ipotizzate finora per salvare la Scuola di Cardiologia. Una di queste è affidare un programma specifico, così come previsto dalla legge 517/99, a un docente di Cardiologia che verrebbe equiparato a un direttore di struttura complessa».

«Si tratta, in linea di massima, di richieste condivisibili – afferma il direttore generale dell’Aou di Sassari Antonio D’Urso – e che discuterò con il rettore dell’Università di Sassari con il quale ho condiviso l’assetto organizzativo dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Sassari già dall’approvazione dell’atto aziendale. Con lui abbiamo iniziato ad occuparci della questione relativa alle scuole di specializzazione e quindi anche di quella di Cardiologia.»

La modifica della natura di una struttura, da direzione ospedaliera a universitaria, così prevede l’atto aziendale all’articolo 72 e approvato a ottobre 2017, viene infatti «adottata con atto deliberativo dal direttore generale dell’Aou di Sassari, d’intesa con il rettore, nel rispetto delle relazioni sindacali e previa informativa alla direzione regionale Sanità della Regione autonoma della Sardegna».

«Nelle nostre strutture, universitarie e ospedaliere – riprende Antonio D’Urso – si preparano i giovani che saranno i professionisti di domani. Per questo siamo tutti interessati a mantenere sia la Facoltà di Medicina e Chirurgia sia tutte le scuole di specializzazione, compresa quella di Cardiologia. Facciamo parte tutti di un’unica azienda che mira all’assistenza dei cittadini e coniuga questa attività con quelle della ricerca e della formazione. Lavoriamo, allora, assieme per un obiettivo comune.»

Visione che appare condivisa dagli stessi firmatari della lettera, i quali ricordano che «i medici ospedalieri della Aou Sassari, che per inciso costituiscono il 90 per cento dell’organico complessivo, hanno un interesse primario nel mantenere aperte ed efficienti le scuole di specializzazione perché i nuovi specialisti presto diventeranno i colleghi con cui affrontare le difficoltà quotidiane che la professione impone. I medici ospedalieri ogni giorno sostengono concretamente gli specializzandi facendo i tutor, insegnando nei corsi, contribuendo alla ricerca e alla raccolta dei dati per redigere le tesi».

La massima apertura da parte del direttore generale quindi che sottolinea il fatto che «siamo pronti ad ascoltare le esigenze, le istanze e a valutare i suggerimenti che ci vengono proposti, affinché possano continuare a operare quelle scuole di specializzazione che, da tutti, sono considerate di prestigio e punto di eccellenza del Nord Sardegna».

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L’avvio di un tavolo operativo istituzionale che, attraverso il coordinamento della Regione, veda protagonisti tutti gli attori interessati dall’appalto bandito dal Cat Sardegna per il portierato e vigilanza. È la richiesta che la direzione aziendale dell’Aou di Sassari ha presentato ieri con lettera al presidente della Regione Francesco Pigliaru e all’assessore della Sanità Luigi Arru. Questa mattina, intanto, il direttore generale dell’Aou Antonio D’Urso ha fatto visita ai lavoratori ex Secur che, da un mese per protesta, hanno attivato un presidio permanente in piazza d’Italia.

Nella lettera indirizzata al presidente e all’assessore regionale, il direttore generale Antonio D’Urso ha ripercorso in breve la situazione dei lavoratori che «non sono stati assorbiti dall’Ati aggiudicatrice del Servizio di vigilanza e portierato, dopo la procedura di gara indetta e gestita dal Cat Sardegna».

«Sulla vicenda – ha ricordato il manager nella missiva -, in occasione del Consiglio comunale aperto del 20 dicembre scorso, ho espresso il mio rammarico per la situazione venutasi a creare per le ricadute sui livelli occupazionali». Il direttore generale, infatti, aveva scritto una lettera alla presidente dell’assemblea civica e al primo cittadino di Sassari con la quale aveva fatto sapere che l’Azienda era vicina ai lavoratori e si rammaricava per la situazione che da giugno interessa quasi 40 lavoratori e le loro famiglie.

L’Azienda ospedaliero universitaria di Sassari già in più occasioni, anche durante incontri con i sindacati e la rappresentanza di alcuni di questi lavoratori, aveva espresso la propria posizione e nella missiva indirizzata ieri alla Regione ha ribadito «la disponibilità a esperire, nei limiti della normativa nazionale e regionale, ogni utile tentativo per la composizione delle criticità».

Concetti che questa mattina il direttore generale ha espresso anche ai lavoratori, oltre a portare loro la solidarietà dell’azienda di viale San Pietro.

«Per questi motivi – ha detto Antonio D’Urso ai lavoratori – ho proposto al presidente Francesco Pigliaru e all’assessore Luigi Arru l’avvio di un tavolo operativo istituzionale, con il coordinamento della Regione Sardegna, e la partecipazione di tutti gli stakeholder, compresa l’Ati aggiudicatrice.»

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Si chiude oggi all’Aou di Sassari, con la firma sul contratto tra azienda e lavoratore, il percorso delle stabilizzazioni del personale precario in possesso dei requisiti previsti dall’articolo 20, comma, 1 del decreto legislativo 75/2017. Sono 214 i dipendenti che passano dal tempo determinato al tempo indeterminato, pari all’8,44 per cento dei lavoratori alle dipendenze dell’Azienda ospedaliero universitaria di Sassari (totale 2.534 al 21 dicembre 2018).

Nello specifico si tratta di 43 dipendenti della dirigenza, 171 dipendenti del comparto tra infermieri, Oss, amministrativi e tecnici.

La sigla dei contratti, che avranno decorrenza dal 1° gennaio 2019, è avvenuta questa mattina alla presenza del direttore generale Antonio D’Urso e dell’assessore regionale della Sanità Luigi Arru, del direttore sanitario Nicolò Orrù, del direttore amministrativo Lorenzo Pescini e dei direttori delle strutture ospedaliere. Nella sala gremita dal personale della dirigenza medica e del comparto, il manager ha sottolineato come la giornata di oggi sia «un momento straordinario, che abbiamo perseguito con costanza, determinazione e volontà. Vi ringrazio perché avete avuto coraggio e fiducia in questa azienda che sa riconoscersi nelle persone. Le aziende non si fanno con atti ma attraverso la condivisione delle storie».

Quindi un invito: «Non perdete la freschezza nei confronti di questa azienda, perché è un valore lavorare in Sanità».

Non sono mancate quindi le testimonianze dei lavoratori, in particolare dei più anziani dal punto di vista lavorativo.

A chiudere è stato l’assessore Luigi Arru che ha sottolineato come si sia «fatto un percorso serio. Vi invito – ha detto – ad avere senso di appartenenza al servizio sanitario regionale pubblico e al lavoro in rete».

I 43 lavoratori della dirigenza sono così distinti: 34 della dirigenza medica, 5 dirigenti biologi, 3 dirigenti psicologi, 1 dirigente fisico.

I 171 dipendenti del comparto sono così divisi:

Sanitario: 92 infermieri, 8 tecnici sanitari di radiologia medica, 5 tecnici sanitari di laboratorio biomedico, 2 igienisti dentali, 12 ostetriche, 1 assistente sociale, 1 odontotecnico, 1 ausiliario specializzato, 1 logopedista, 1 audiometrista, 2 fisioterapisti, 2 neurofisiopatologi. Sono 18 gli Operatori socio sanitari.

Amministrativo: i 17 amministrativi sono così divisi: 9 assistenti amministrativi (categoria C), 8 collaboratori amministrativi (categoria D)

Tecnico: gli 8 tecnici sono: 2 assistenti tecnici (categoria C), 3 collaboratori tecnici (categoria D), 1 geometra, 1 perito elettronico, 1 perito meccanico.

Nella categoria dirigenti, la dipendente più anziana ha 61 anni, la più giovane 35 anni.

Nel comparto sanitario, la dipendente più anziana ha 63 anni, la più giovane 28 anni.

I lavoratori assunti oggi a tempo indeterminato, hanno trascorso in media in Aou, dalla nascita dell’azienda (1° luglio 2007), 8 anni con contratti a tempo determinato.

La sigla dei contratti di stabilizzazione quindi porta a conclusione un iter che l’Azienda ospedaliero universitaria ha seguito a partire da marzo scorso, dopo aver attivato il censimento interno per il monitoraggio dei lavoratori precari in possesso dei requisiti per la stabilizzazione. Un percorso che, secondo il crono-programma adottato dall’Aou, ha poi portato all’approvazione del piano di stabilizzazione entro il mese di giugno quindi alla rimodulazione della dotazione organica a settembre. Nello stesso mese, dopo il parere favorevole espresso dal collegio sindacale sulla compatibilità dei costi, sono stati adottati il piano delle stabilizzazione e la procedura di stabilizzazione.

Per partecipare alla selezione di stabilizzazione, oltre al possesso dei requisiti generali – cittadinanza italiana o di un paese della Ue, l’idoneità fisica all’impiego, il godimento dei diritti civili e politici, l’assenza di condanne penali e l’assolvimento degli obblighi di leva per gli uomini – era necessario possedere anche requisiti specifici.

E così, oltre al possesso della laurea, della specializzazione e dell’iscrizione all’albo professionale (dove esistente) i candidati dovevano essere stati in servizio, anche per un solo giorno, nel profilo oggetto della richiesta di stabilizzazione, successivamente alla data del 28 agosto 2015 con contratto di lavoro subordinato a tempo determinato presso l’Aou di Sassari. Dovevano essere stati reclutati a tempo determinato, nel profilo e disciplina oggetto della richiesta di stabilizzazione, attingendo a una graduatoria, a tempo determinato o a tempo indeterminato, riferita a una procedura selettiva di reclutamento per esami e/o titoli, graduatoria espletata anche da amministrazioni pubbliche diverse da quella che procede all’assunzione. Infine dovevano aver maturato, al 31 dicembre 2017, alle dipendenze dell’Aou di Sassari, almeno tre anni di servizio, anche non continuativi, negli ultimi otto anni (dal 1° gennaio 2010 al 31 dicembre 2017), nel profilo e disciplina oggetto della richiesta di stabilizzazione.

 

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L’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru, evidenzia il risultato raggiunto con le stabilizzazioni di 214 lavoratori precari presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria di Sassar, in un post pubblicato suo suo profilo Facebook.

«E’ un risultato storico, correggiamo un’ingiustizia storica – scrive Luigi Arru -. Dopo un lungo percorso di corretta amministrazione, il Direttore Generale Dr. Antonio D’Urso, Nicola Orrù, e Lorenzo Pescini, portano a termine procedura di stabilizzazione di 214 lavoratori (42 dirigenti, 146 dipendenti del comparto, 17 amministrativi 8 tecnici, ossia 8.44% lavoratori. Diamo a lavoratori certezze dopo anni di precariato, instabilità. Un ulteriore passo avanti – conclude l’assessore regionale della Sanità – per riformare la sanità pubblica.»

 

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Per i dipendenti dell’Aou di Sassari transitati in azienda con l’incorporazione del Santissima arrivano le fasce di progressione economica orizzontali. La notizia l’ha data mercoledì sera il direttore generale dell’Aou di Sassari Antonio D’Urso durante l’incontro con i rappresentanti delle organizzazioni sindacali e Rsu aziendale, nella sala riunioni della direzione generale.

Il manager ha fatto sapere che il collegio dei revisori, proprio nel pomeriggio di mercoledì, ha espresso parere favorevole all’accordo tra le parti per la corresponsione delle fasce agli ex dipendenti dell’Asl numero 1 transitati in Aou, in graduatoria ed idonei per il riconoscimento delle fasce retributive.

Il collegio, infatti, ha certificato la disponibilità sui fondi residui e che l’impegno finanziario per le progressioni economiche 2016 è di 158.734 euro.

Le parti quindi hanno concordato di far confluire nel fondo produttività 2016 i residui del fondo fasce 2016 non utilizzati quindi anche del fondo disagio 2016. Inoltre, la direzione, le organizzazioni sindacali e la Rsu hanno concordato di liquidare la produttività 2016 nella mensilità di marzo 2019 e di utilizzare, per l’anno 2016, gli stessi criteri già utilizzati per la liquidazione della premialità relativa al 2015, fatte salve eventuali eccezioni dell’organismo indipendente di valutazione e del collegio sindacale.

La direzione generale, infine, ha annunciato di aver approvata anche il piano triennale del fabbisogno del personale (2019-2021), oltre al bilancio preventivo 2019. «Le stabilizzazioni che saranno firmate domani (21 dicembre) – ha detto il direttore generale – trovano copertura proprio nel bilancio 2019».

All’incontro con sindacati e Rsu, hanno partecipato anche il direttore amministrativo Lorenzo Pescini, il direttore sanitario Nicolò Orrù e il direttore della struttura Risorse umane Chiara Seazzu.

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L’arcivescovo di Sassari, monsignor Gian Franco Saba, ha celebrato giovedì sera la festa dedicata a Santa Lucia, la patrona della Clinica oculistica, che quest’anno è stata festeggiata nell’Aou di Sassari per il trentanovesimo anno.

Nella piccola cappella al piano terra del palazzo Clemente in tanti, medici, fedeli e utenti si sono ritrovati per un momento di fede e di raccoglimento in onore della santa siracusana, morta martire nella sua città per aver manifestato la sua fede, all’epoca delle persecuzioni cristiane sotto l’imperatore Diocleziano.

L’arcivescovo, che ha concelebrato assieme ai cappellani delle cliniche don Eugenio Pesenti e don Paolo Mulas, ha invitato i presenti a una riflessione sulla scienza e sulla medicina ed al ruolo dei medici davanti alla fragilità e al dolore.

Alla celebrazione erano presenti il direttore generale Antonio D’Urso, il direttore amministrativo Lorenzo Pescini, il direttore sanitario Nicolò Orrù ed il direttore della Struttura di Oculistica Francesco Boscia insieme ad altri medici ed infermieri del reparto.

 

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Stabilizzazioni e concorso per 8 operatori socio sanitari: questi i due punti fondamentali presentati ieri sera dalla direzione generale dell’Aou di Sassari durante la riunione con le organizzazioni sindacali e Rsu aziendale, nella sala riunioni al settimo piano del Santissima Annunziata.

La direzione, proprio in apertura di riunione, ha annunciato la pubblicazione nella serata di ieri di 25 delibere con le quali vengono approvate le graduatorie per la stabilizzazione del personale. Si tratta in totale di 229 persone tra medici, personale del comparto sanitario, amministrativo e tecnico: 38 dirigenti medici e 9 tra dirigenti biologi, dirigente psicologo e dirigente fisico. Nel caso dell’area sanitaria del comparto, la più numerosa, invece, sono ben 156 i lavoratori che l’Azienda di viale San Pietro si avvia a stabilizzare. Per l’area tecnico-amministrativa del comparto, infine, l’inserimento è di 26 unità lavorative.

Il direttore generale Antonio D’Urso, con il direttore amministrativo Lorenzo Pescini, il direttore sanitario Nicolò Orrù e il direttore della struttura Risorse umane Chiara Seazzu, ha fatto sapere che la firma dei relativi contratti a tempo indeterminato è prevista entro il 31 dicembre con decorrenza 1° gennaio 2019.

La direzione ha quindi annunciato anche la pubblicazione della delibera, la numero 961, per l’indizione del bando di concorso di 8 operatori socio sanitari.

Una notizia fortemente attesa dai sindacati era poi quella sulle scadenze dei contratti a tempo determinato previste per la fine 2018. La direzione ha fatto sapere che, salvo diversa indicazione della Regione, saranno prorogati sino a giugno 2019 e sarà poi necessario attendere la seconda metà di gennaio per capire se saranno disponibili ulteriori fondi per ulteriori rinnovi dei contratti.

Sulle fasce e sulle produttività le parti si sono accordate per trattare i temi in una successiva riunione che verrà calendarizzata entro la prossima settimana.

In conclusione, poi, la notizia sui buoni pasto. Il direttore generale ha fatto sapere che è stata aggiudicata la gara per la convenzione dei buoni pasto, lotto 8 Sardegna, alla ditta Repas lunch coupon srl. La convenzione sarà attiva a partire dal 21 dicembre e non appena acquistati i buoni pasto saranno distribuiti nel più breve tempo possibile.

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«Una riunione estremamente proficua e positiva.»

Così i direttori generali dell’assessorato regionale della Sanità, Giuseppe Sechi, e dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Sassari, Antonio D’Urso, hanno commentato l’esito dell’incontro che si è svolto questa mattina negli uffici della Regione di via Roma, a Cagliari, nel corso del quale sono state individuate le modalità per creare le necessarie condizioni di avvio e conclusione del percorso per arrivare all’equilibrio del bilancio di previsione dell’Azienda e, di conseguenza, garantire le stabilizzazioni del personale precario così come preannunciato alcune settimane fa. Dirigenti e funzionari dell’Assessorato e dell’AOU si sono confrontati per alcune ore, sino a eliminare ogni ostacolo amministrativo che precluda il raggiungimento dell’obiettivo fissato dall’assessore della Sanità Luigi Arru.