22 November, 2024
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L’ambulatorio chirurgico dell’unità operativa complessa di Oculistica dell’Aou di Sassari si realizzerà con il prezioso contributo dei privati. La gara per l’esecuzione delle opere, che consentiranno di creare ambienti dedicati agli interventi di specialità oculistica quali cataratte e iniezioni intravitreali, è stata aggiudicata nei giorni scorsi. A disposizione ci sono 55mila euro: 30mila su fondi del Servizio edile e impianti dell’Aou e 25mila che arrivano da donazione liberale della famiglia Delogu di Sassari.

La direzione aziendale dell’Aou di Sassari a ottobre scorso aveva avviato uno studio per l’attivazione di un ambulatorio chirurgico dedicato a cataratte e intravitreali, situato al piano terra della seconda stecca bianca negli spazi dedicati appunto all’Oculistica. L’ufficio tecnico dell’azienda di viale San Pietro aveva quindi elaborato un progetto che a marzo di quest’anno l’azienda aveva approvato, dando così il via libero agli uffici per la predisposizione della gara d’appalto. Gara che si è chiusa nei giorni scorsi con l’aggiudicazione alla ditta Iem di Sassari.

Adesso si sta concludendo l’iter amministrativo propedeutico alla consegna dei lavori. Una volta aperto il cantiere, l’impresa avrà 45 giorni di tempo per concludere le opere.

Per la famiglia Delogu la donazione rappresenta un gesto importante. Dopo la morte avvenuta tre anni fa del capofamiglia Angelo, conosciuto e stimato ottico in città, i quattro figli, Giovanni, Giuliano, Elisabetta e Stefano, desideravano poter ricordare il padre in modo particolare. «I nostri genitori ci hanno sempre insegnato l’importanza del dare – afferma Giuliano Delogu – per questo motivo abbiamo pensato che si potesse fare qualcosa che andasse a vantaggio della società. Così, per restare nell’ambito in cui nostro padre ha sempre operato e dopo aver parlato anche con il professor Francesco Boscia, ci siamo orientati verso la clinica di Oculistica».

E così, i fratelli Delogu hanno deciso di donare all’Azienda un’importante somma destinandola alla realizzazione proprio dell’ambulatorio. «Un atto di grande generosità e solidarietà – sottolinea il direttore generale Antonio D’Urso – che avvicina i cittadini alle strutture sanitarie che devono essere sentite come proprie dagli utenti e al loro servizio».

A sottolineare l’importanza del gesto è anche il direttore dell’unità operativa complessa di Oculistica Francesco Boscia. «La realizzazione di questo ambulatorio ci consentirà di rendere più celeri le procedure per le cataratte e le iniezioni intravitreali. Queste ultime sono procedure effettuate per patologie sociali in progressivo aumento, quali la retinopatia diabetica e la maculopatia senile. È prevedibile – aggiunge – un aumento della richiesta di tali trattamenti, e ciò comporta la necessità di una riorganizzazione del lavoro. La nostra struttura attualmente è il quinto centro in Italia per l’erogazione di tali prestazioni. Ogni anno sono oltre 2000 le iniezioni intravitreali realizzate». Con il nuovo ambulatorio i volumi potranno aumentare, riducendo notevolmente i tempi di attesa dei pazienti, soprattutto di quelli che arrivano da fuori città.

La notizia relativa alla chiusura dell’iter della gara d’appalto, infine, arriva in una data particolare per la famiglia Delogu: il 22 maggio, infatti, ricorre la data di nascita del dottor Angelo che oggi avrebbe compiuto 89 anni.

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L’obiettivo è quello di accrescere le condizioni di benessere della mamma, del papà e del neonato, offrendo loro un supporto, sia prima che dopo il parto per sostenere la qualità e la serenità della relazione parentale e il benessere del bambino. È quanto si propone il progetto “Fiocchi in Ospedale” che, grazie alla convenzione siglata tra Aou di Sassari, Save the Children e Uisp Sassari consentirà l’apertura, al piano terra della Clinica di Ginecologia e Ostetricia di viale San Pietro, di un punto di ascolto e di sostegno per i futuri e neo genitori che si trovano ad affrontare problemi come povertà, solitudine, scarsa conoscenza delle pratiche per la cura del neonato.

Il progetto, realizzato da Save the Children, è già attivo in Italia dal 2012 e ha coinvolto nel tempo nove ospedali della penisola: il policlinico di Bari(luglio 2012), quindi il Niguarda ‘Ca Granda di Milano (luglio 2012), il Cardarelli di Napoli (luglio 2013), l’ospedale San Giovanni Addolorata di Roma (marzo 2016), quindi il San Camillo sempre di Roma (gennaio 2017), l’Asst Sacco Fatebenefratelli a Milano (giugno 2017), l’ospedale Madre Giuseppina Vannini a Roma (luglio 2017), l’ospedale Maria Vittoria di Torino (maggio 2017) e il Policlinico di Pescara (febbraio 2018).

La convenzione siglata tra Aou, Save the Children e Uisp Sassari a gennaio 2018 a Sassari rappresenta il primo esempio in Sardegna.

Il progetto è stato presentato questo pomeriggio nei locali della direzione generale dell’Aou di Sassari alla presenza del direttore generale Antonio D’Urso, del procuratore speciale Save the Children Raffaella Milano, della coordinatrice dei progetti per l’associazione non governativa Francesca Romana Marta, del direttore del dipartimento Materno infantile Salvatore Dessole, della coordinatrice ostetrica Fausta Pileri e del presidente Uisp comitato territoriale Sassari Marco Perra.

Il progetto, si legge nella convenzione, si configura come una rete nazionale, destinata a svilupparsi coinvolgendo, tra l’altro, oltre l’azienda ospedaliera e le associazioni anche le Assl, le istituzioni regionali e le realtà del mondo accademico e della ricerca scientifica e sociale.

Le attività del progetto prevedono il rafforzamento delle collaborazioni tra i diversi reparti che intervengono nella presa in carico e cura della mamma e del bambino quindi la facilitazione delle collaborazioni tra le professionalità coinvolte. Tra le altre attività vengono previste la realizzazione della dimissione protetta in casi particolarmente critici, la mediazione culturale, il percorso di rientro a casa con presa in carico dei servizi quindi la messa in rete dei servizi ospedaliero e socio sanitari del territorio. Nella convenzione, inoltre, si prevedono attività come cura e assistenza anche cin visite domiciliari nei mesi successivi al parto da parte degli operatori dello sportello, la formazione dei volontari, la creazione di un network di supporto ai familiari e la prevenzione e contrasto di ogni forma di abuso e violenza sui bambini nei primi 1000 giorni di vita.

Allo sportello, al piano terra della Clinica di Ginecologia e Ostetrica in viale San Pietro, saranno presenti operatrici qualificate di Uisp Sassari. Inoltre, per le attività di cura e colloqui domiciliari potranno essere coinvolti operatori sociali, volontari che verranno formati dal personale Uisp.

La partecipazione alle attività del servizio è libera e gratuita.

Lo sportello sarà aperto il lunedì dalle 14,30 alle 16,30, il martedì dalle 11,30 alle 13,30, il giovedì dalle 11,30 alle 13,30 e il sabato dalle 9 alle 11,30. I cittadini possono contattare gli operatori al numero 3923587214 oppure via mail fiocchi.sassari@uispsassari.it.

All’incontro erano presenti anche il direttore della Clinica di Pediatria Roberto Antonucci, il direttore della Neonatologia Giorgio Olzai, l’assessora comunale alle Politiche sociali Monica Spanedda, l’assessora comunale alle Politiche giovanili Alba Canu, la presidente regionale Uisp Maria Pina Casula quindi la la coordinatrice dello sportello Fiocchi in Ospedale Marianna Delogu e alcuni rappresentanti della commissione Pari opportunità e delle associazioni che collaborano con Uisp.

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Busta paga pesante per il personale del comparto dell’Aou di Sassari che nella foglina del mese di aprile, oltre allo stipendio, si vedrà inserita la voce “produttività”, relativa agli anni 2015, 2014 e 2013. A beneficiarne saranno circa 900 lavoratori del comparto e dipendenti dell’Aou prima dell’incorporazione con il Santissima Annunziata.

A disposizione ci sono circa 3 milioni di euro e rappresentano la prima delle tre tranche dei fondi destinati al comparto che riguardano gli anni dal 2007 al 2015.

A febbraio il collegio sindacale aveva certificato le somme da destinare al settore, dando il via libera alla delibera della direzione aziendale che rimodulava i fondi contrattuali suddivisi tra fondo per il finanziamento delle fasce retributive, delle posizioni organizzative, della parte comune ex indennità di qualificazione professionale e dell’indennità professionale specifica. Quindi ancora fondo per il compenso del lavoro straordinario e fondo della produttività collettiva per il miglioramento dei servizi e per il premio della qualità delle prestazioni individuali.

«Con i primi pagamenti in atto questo mese, stiamo dando corso agli accordi assunti con le organizzazioni sindacali a febbraio scorso – afferma il direttore generale dell’Aou Antonio D’Urso – che hanno rappresentato un risultato straordinario e al quale si è arrivati grazie all’impegno di tutti.»

Con le prossime mensilità saranno erogati i fondi spettanti per gli anni, a ritroso, 2012-2011, quindi quelli dal 2010 al 2007.

Con la terza mensilità in programma saranno versate anche le somme previste per l’attribuzione della progressione economica. In questo caso a beneficiarne saranno 674 dipendenti, già inseriti nella graduatoria stilata dall’Aou nel 2015.

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Una rete regionale per l’insufficienza respiratoria severa che consente di automatizzare il percorso di cure in precedenza affidato a realtà intensive della penisola. Una rete in grado di dare le soluzioni migliori per superare la fase più acuta della malattia, oltre che mettere a disposizione un’equipe specializzata per il posizionamento dell’Ecmo “on site” e avviare la centralizzazione dei casi più gravi. Nata formalmente ieri, con le Rianimazioni dell’Aou di Sassari centro regionale di riferimento, la rete regionale punta alla creazione di un registro delle attività, alla creazione di protocolli condivisi e alla possibile estensione delle attività di assistenza extracorporea ad altre condizioni cliniche.

Ieri mattina, nella sede del Rettorato dell’Università di Sassari, si sono ritrovati gli operatori delle strutture di Anestesia e Rianimazione della Sardegna, da quelle dell’Aou di Sassari a quella di Olbia, quindi Nuoro, Oristano, Carbonia, San Gavino, Ozieri e Alghero e ancora Cagliari, con quelle della Santissima Trinità, del Brotzu, dell’Oncologico e del Marino. Con loro le strutture di Cardiochirurgia dell’Aou di Sassari e della Cardioanestesia del Brotzu di Cagliari.

«Abbiamo avviato un percorso necessario di cambiamento – ha detto l’assessore regionale della Sanità Luigi Arru – perché l’insularità ci obbliga ad avere un servizio sanitario sardo più efficiente. Con l’Ecmo avete creato una rete che consente di condividere le professionalità e raggiungere risultati importanti. Siete la testimonianza concreta di rete in questo momento di cambiamento.»

Un esempio da estendere, anche ad altre specialità come quella Chirurgica, «un’esperienza interessante che dimostra una forte sinergia tra operatori e cooperazione. Dobbiamo abituarci ai lavori di squadra», ha sottolineato il direttore generale di Ats Fulvio Moirano, intervenuto all’incontro con il direttore sanitario Francesco Enrichens.

«Una bella dimostrazione di cooperazione – ha aggiunto il direttore generale dell’Aou di Sassari Antonio D’Urso presente assieme al direttore sanitario Nicolò Orrù – in cui le professionalità lavorano assieme per garantire la migliore risposta che, per un territorio come la Sardegna, è importantissima. Consente di non trasferire i pazienti fuori dall’isola.»

Concetto ribadito anche dal rettore dell’Università di Sassari Massimo Carpinelli che ha sottolineato il fatto che la nascita di questa rete a Sassari nell’Aou, «rappresenta l’esempio di ciò che vorremmo: realtà che fanno servizio al territorio e diventano un punto di riferimento, anche nazionale».

E i numeri illustrati dal direttore del dipartimento di Emergenza e urgenza dell’Aou di Sassari, professor Pier Paolo Terragni, sono il chiaro esempio del lavoro messo in campo da tutti i professionisti delle Rianimazioni isolane.

Da ottobre 2017 a marzo 2018 sono stati 34 i pazienti trattati per insufficienza respiratoria severa nelle due Rianimazioni dell’Aou di Sassari: in media avevano 55 anni, 23 erano uomini mentre 11 erano donne.

Nel 59 per cento dei casi si è trattato di pazienti centralizzati, cioè trasportati a Sassari da altre strutture della regione mentre nel restante 41 per cento si è trattato di pazienti del Sassarese.

Sono stati 24 i pazienti ricoverati per complicanze da influenza e di questi 10 con virus A H1N1, 11 con H1N1 e altri virus, 2 con virus dell’influenza B e 1 solo con virus A e B.

Gli altri 10 pazienti, invece, presentavano altri patogeni che avevano provocato l’insufficienza respiratoria severa.

Nel 26 per cento dei casi presentavano anche una broncopneumopatia cronica ostruttiva, nel 23 obesità e nel 20 per cento dei casi soffrivano d’ipertensione arteriosa.

I pazienti hanno trascorso in media 23 giorni in terapia intensiva. La durata media della ventilazione artificiale è stata di 19 giorni; per 7 pazienti è stato necessario il trattamento Ecmo della durata media di 15 giorni. Per 6 pazienti, poi, a causa di un’insufficienza multiorgano è stata necessaria anche la dialisi renale. Infine, ha fatto notare il professor Terragni, abbiamo riscontrato nei pazienti ricoverati una valida risposta alle cure con un tasso di sopravvivenza superiore a quella prevista.

Un pensiero quindi è andato all’ultimo paziente ricoverato in Ecmo a Sassari poco prima di Pasqua. Il giovane era arrivato alla Rianimazione del Santissima Annunziata in Ecmo direttamente da Cagliari, dove una equipe dell’Aou di viale San Pietro era andata per prelevarlo.

Il paziente è uscito dal trattamento extracorporeo il 6 aprile e – secondo il bollettino medico – «superata la fase più critica, ha ripreso conoscenza e risulta in contatto con familiari e curanti. Nelle prossime 24 ore potrà essere scollegato dalla ventilazione meccanica e riprendere la nutrizione regolarmente. È in atto un ampio programma riabilitativo motorio. Resta comunque in trattamento in area critica fino a stabilizzazione consolidata».

Durante la riunione del tavolo di lavoro in Rettorato, il cardiochirurgo Michele Portoghese ha illustrato l’evoluzione negli anni del trattamento con Ecmo mentre l’epidemiologo e presidente del Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia Paolo Castiglia ha illustrato i dati dell’influenza 2017-2018 e presentato il sito VaccinarsinSardegna.org che sta diventando punto di riferimento per un pubblico vasto di specialisti e cittadini.

Angela Fenu e Davide Piredda, invece, hanno presentato la scheda di contatto con il centro di riferimento regionale mentre Luigi Solinas e Giangiacomo Carta, infine, hanno illustrato le modalità di intervento Ecmo mobile.

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Si è insediato questo pomeriggio il collegio di direzione dell’Aou di Sassari. Una riunione importante quella svolta nei locali della direzione generale perché, da oggi, inizia la sua attività l’organo deputato a supportare la direzione strategica nel perseguimento della missione aziendale e nel governo complessivo dell’Azienda.

«Posso dire che ci sentiamo meno soli – ha esordito il direttore generale Antonio D’Urso durante la riunione – perché l’azienda, che in precedenza non aveva un atto aziendale, da oggi ha un consiglio d’amministrazione che può e deve supportare la direzione».

E questo pomeriggio, attorno al tavolo della sala riunioni della direzione generale, si sono ritrovati appunto, oltre ai vertici aziendali dell’Aou, con il direttore generale che presiede l’organo, anche tutti i direttori dei dipartimenti e il direttore della direzione medica di presidio quindi il direttore Igiene e controllo infezioni ospedaliere.

Per l’occasione, «perché – ha aggiunto il direttore generale – ritengo che in un momento di z garantire la pluralità sia un momento di forza», hanno partecipato anche il direttore della struttura complessa di Farmacia, della struttura complessa delle Professioni sanitarie, i vice direttori del dipartimento del Farmaco e del dipartimento amministrativo e tecnico.

Nel ricordare la composizione del collegio di direzione, il manager ha fatto sapere che è stata pubblicata una deliberazione di rettifica per la nomina dei direttori di dipartimento, a seguito di nota del rettore dell’Università di Sassari. In precedenza, infatti, dall’Università era stato indicato come titolare del dipartimento Tutela delle fragilità un componente che al momento, invece, rivestirà l’incarico “pro tempore”, in attesa dell’effettuazione delle procedure previste dal regolamento Università-Aou di Sassari per l’individuazione dei direttori titolari delle strutture complesse a direzione universitaria.

Il collegio ha quindi approvato all’unanimità il regolamento di oganizzazione e funzionamento. Nove articoli in tutto, che disciplinano la composizione e l’attività di uno dei quattro organi presenti in azienda, oltre al direttore generale, al collegio sindacale e all’organo di indirizzo.

Il direttore generale, infine, ha colto l’occasione per far sapere che sono state indette le votazioni della componente elettiva dell’ultimo collegio di dipartimento, quello delle professioni sanitarie. Ad essere chiamati al voto, il 23 aprile dalle 9 alle 18, sono oltre 1.500 dipendenti del comparto delle professioni sanitarie.

Questa sera alla riunione hanno partecipato: il direttore generale Antonio D’Urso, il direttore sanitario Nicolò Orrù, il direttore amministrativo Lorenzo Pescini, quindi i direttori dei dipartimenti dell’assistenza integrata Francesco Bandiera per quello Medico, Maria Cossu delle Specialità mediche e della riabilitazione, Francesco Bussu Neuroscienze testa collo,Pierfranco Terrosu Cardio toraco vascolare, Stefano Profili Farmaco e diagnostica. Quindi ancora per l’Emergenza urgenza Pierpaolo Terragni, per quello Chirurgico Alberto Porcu, per quello Oncoematologico Gian Vittorio Campus, per quello della Tutela della Salute donna e bambino Salvatore Dessole, per il dipartimento Tutela delle fragilità Stefano Sotgiu. Inoltre, per quello amministrativo e tecnico Chiara Seazzu. Erano presenti anche i direttori della direzione Medica di presidio, Bruno Contu, della struttura complessa di Igiene e controllo delle infezioni ospedaliere Ida Iolanda Mura, della struttura complessa di Farmacia Gabriella Carmelita, della struttura complessa delle Professioni sanitarie Pina Brocchi. E ancora i vice direttori del dipartimento del Farmaco Salvatore Rubino e del dipartimento amministrativo e tecnico Luigi Spanu.

Così come prevede l’atto aziendale il collegio di direzione partecipa al governo delle attività cliniche e, più in generale, a quello strategico dell’Aou assumendone responsabilità collegiale. Partecipa, inoltre, alla pianificazione delle attività, incluse quelle relative alla didattica e alla ricerca nell’ambito dei programmi dell’Università degli Studi di Sassari ed è consultato obbligatoriamente dal direttore generale su tutte le questioni attinenti al governo delle attività cliniche. Quindi ancora, partecipa alla definizione delle soluzioni organizzative per l’attuazione dell’attività libero-professionale intramuraria e concorre allo sviluppo organizzativo e gestionale dell’azienda ospedaliero universitaria di Sassari, con particolare riferimento all’individuazione di indicatori di risultato clinico assistenziale e di efficienza e dei requisiti di appropriatezza e qualità delle prestazioni. Partecipa anche alla valutazione interna dei risultati conseguiti in relazione agli obiettivi prefissati.

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I dipartimenti dell’Aou di Sassari hanno i loro direttori. Sono stati nominati mercoledì con delibera del direttore generale con la quale sono stati nominati anche i vice direttori di dipartimento e i coordinatori di area funzionale dipartimentale. Sempre mercoledì, è stato costituito il collegio di direzione dell’Aou di Sassari.

«Abbiamo creato una squadra di professionisti clinici – afferma il direttore generale Antonio D’Urso – che supporteranno la direzione aziendale nel governo dell’Aou. Un’attività corale e condivisa che, assieme alla professionalità degli attori coinvolti, deve rappresentare e contraddistinguere l’azione della nostra azienda.»

Sono undici i direttori di dipartimento nominati dal direttore generale: dieci quelli dei dipartimenti dell’assistenza integrata e uno del dipartimento amministrativo e tecnico. Per quanto riguarda i primi, cinque sono direzione universitaria e cinque a direzione ospedaliera.

Per quelli a direzione universitaria, il direttore generale Antonio D’Urso ha preso atto della nota del rettore dell’Ateneo turritano Massimo Carpinelli che ha indicato quale direttore del dipartimento Emergenza Urgenza Pierpaolo Terragni, per quello Chirurgico Alberto Porcu, per quello Oncoematologico Gian Vittorio Campus, per quello della Tutela della Salute donna e bambino Salvatore Dessole, per il dipartimento Tutela delle fragilità Stefano Sotgiu.

Per quelli a direzione ospedaliera, il rettore dell’Università di Sassari ha espresso parere favorevole sulle nomine comunicate dal direttore generale. Queste ultime, sulla base del regolamento per l’organizzazione e funzionamento dei dipartimenti, sono state fatte sui candidati in possesso dei requisiti validi. I loro nominativi sono venuti fuori dalle riunioni dei comitati di dipartimento che si sono svolte nei giorni scorsi. Direttore del dipartimento Medico sarà Francesco Bandiera, del dipartimento Specialità mediche e della riabilitazione Maria Cossu, del dipartimento Neuroscienze testa collo Francesco Bussu, del dipartimento Cardio toraco vascolare Pierfranco Terrosu e del dipartimento Farmaco e diagnostica Stefano Profili.

Chiara Seazzu, infine, sarà il direttore del dipartimento amministrativo e tecnico.

Contestuali quindi le nomine dei coordinatori di area funzionale dipartimentale. Per il dipartimento Farmaco e diagnostica saranno Stefano Profili all’area della diagnostica per Immagini e interventistica quindi Salvatore Rubino all’area della diagnostica di laboratorio. Per il dipartimento amministrativo e Tecnico, invece, Chiara Seazzu all’area amministrativa e Luigi Spanu all’area tecnica.

Nominati anche i vice direttori del dipartimento Farmaco e diagnostica, sarà Salvatore Rubino, e del dipartimento amministrativo e tecnico, sarà Luigi Spanu.

Successivamente saranno nominati gli altri vice direttori di dipartimento. Restano ancora da istituire il comitato di dipartimento delle Professioni sanitarie e da nominare il relativo direttore.

L’incarico di direttore di dipartimento ha natura fiduciaria, è triennale, rinnovabile a seguito di valutazione e decade in ogni caso trascorsi 90 giorni dalla cessazione dell’incarico di direttore generale.

È stato costituito, infine, il collegio di direzione, cioè l’organo deputato a supportare la direzione strategica nel perseguimento della missione aziendale e nel governo complessivo dell’azienda.

È formato dal direttore generale che lo presiede, quindi dal direttore sanitario, Nicolò Orrù, e amministrativo, Lorenzo Pescini, dai direttori di dipartimento, dal direttore della direzione Medica di presidio, Bruno Contu, e dal direttore Igiene e controllo delle infezioni ospedaliere Ida Mura. A questi componenti con diritto di voto si affiancano i componenti senza diritto di voto rappresentati dai vice direttore del dipartimento Farmaco e diagnostica e dal vice direttore del dipartimento amministrativo e tecnico, quindi dal direttore della struttura complessa di Farmacia, Gabriella Carmelita, e dal direttore della struttura complessa delle Professioni sanitarie, Pina Brocchi.

 

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Si riuniranno martedì e mercoledì i primi sei comitati di dipartimento, quelli a direzione ospedaliera, che dovranno eleggere i rispettivi direttori di dipartimento. A convocarli, per la prima riunione, è stata la direzione aziendale che incontrerà i rappresentanti dei comitati di dipartimento medico, delle specialità mediche e della riabilitazione, cardio toraco vascolare, farmaco e diagnostica quindi Amministrativo e tecnico.

L’azienda ospedaliero universitaria di Sassari prosegue quindi il suo cammino organizzativo e gestionale tracciato dall’atto aziendale. Nelle scorse settimane infatti, dopo le votazioni dei componenti elettivi dei comitati di dipartimento, la direzione aziendale ha istituito i comitati assieme alle aree di staff della direzione e alle funzioni di direzione sanitaria di presidio. L’elezione dei direttori di dipartimento, allora, chiuderà il cerchio per la formazione dei dipartimenti. Sono dodici quelli previsti in azienda, dieci dell’assistenza integrata – cinque a direzione ospedaliera e cinque a direzione universitaria – uno amministrativo e tecnico e uno delle professioni sanitarie.

«Per la prima volta, in dieci anni dalla sua nascita – afferma il direttore generale dell’Aou Antonio D’Urso – l’azienda inizia ad avere un suo assetto organizzativo. Si tratta di un risultato importante che rappresenta un rinnovamento, anche delle relazioni tra operatori. L’obiettivo è migliorare i servizi per l’utenza e sviluppare senso di squadra e di appartenenza che deve contraddistinguere un’azienda vincente. Dobbiamo dimostrare senso di unità – conclude il manager – perché soltanto così i cittadini si rivolgeranno a noi con maggiore desiderio e fiducia.»

Resta ancora da istituire il comitato del dipartimento delle professioni sanitarie. È in corso, infatti, la procedura di selezione per i dirigenti delle professioni sanitarie e sarà necessario indire nuove elezioni, per estendere il diritto di voto anche passivo a tutto il personale sanitario del comparto.

Il dipartimento è il modello ordinario di gestione dell’Aou di Sassari, creato per assicurare l’esercizio integrato delle attività assistenziali, didattiche e di ricerca. È costituito dall’aggregazione delle strutture complesse (in numero non inferiore a tre ad eccezione del dipartimento delle Professioni), dalle strutture semplici dipartimentali, da strutture semplici articolazioni di struttura complessa e dai programmi intra o interdipartimentali.

Il dipartimento, che svolge un ruolo gestionale e funzionale, è composto da due organi: il comitato di dipartimento e il direttore.

I primi hanno al loro interno componenti di diritto, a esempio i direttori delle strutture complesse, i dirigenti responsabili delle strutture semplici dipartimentali, quindi componenti elettivi, cioè rappresentanti dei dirigenti tra medici ospedalieri e universitari, amministrativi e tecnici, sanitari non medici e personale del comparto.

Il direttore del dipartimento, invece, ha la responsabilità complessiva della gestione del dipartimento. Viene nominato dal direttore generale tra i direttori titolari delle strutture complesse che fanno parte del dipartimento, sulla base di una rosa di candidati presentata dal comitato di dipartimento. Nei dieci dipartimenti ad assistenza integrata il direttore è nominato dal direttore generale di intesa con il rettore. Il direttore di dipartimento, che mantiene la direzione della sua struttura, resta in carica tre anni e può essere riconfermato.

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«L’incontinenza urinaria femminile interessa il 25 per cento delle donne nell’arco della loro vita, aumenta con l’aumentare dell’età e colpisce sino al 60 per cento delle donne in postmenopausa. Una situazione che altera la qualità della vita, con importanti costi per la società per disabilità associate e assenze dal posto di lavoro.»

Lo ha detto Salvatore Dessole, direttore dell’unità operativa complessa di Ginecologia e Ostetricia dell’Aou di Sassari, in apertura del corso sulle patologie del pavimento pelvico femminile, l’incontinenza urinaria femminile e il prolasso degli organi pelvici che si è aperto ieri mattina nell’aula magna della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’ateneo sassarese.

Una patologia che – è stato detto – riguarda la «terza fase della maturità» della donna, cioè dopo i 60 anni. Tra i vari fattori che possono determinare e aumentare il fenomeno, a esempio, vengono elencati il parto naturale che “stressa” la regione pelvica, poi alcuni interventi chirurgici come quello di rimozione dell’utero e, ancora, ereditarietà, malattie neurologiche e il prolasso genitale. «Questa patologia – ha aggiunto Salvatore Dessole – intacca la qualità di vita, mentre noi vorremmo che si invecchiasse sempre di più e bene».

Da qui la necessità di un inquadramento diagnostico-terapeutico della malattia, con i percorsi diagnostici terapeutici assistenziali mirati alla cura dell’incontinenza urinaria femminile e del prolasso degli organi pelvici.

Il corso, organizzato dall’unità operativa complessa di Ginecologia e Ostetricia dell’Aou di Sassari e incentrato sull’aspetto di un’azione multidisciplinare, ha visto alternarsi al tavolo dei relatori medici specialisti in Ginecologia e ostetricia, in Urologia, in Chirurgia generale, in Colon-proctologia. Il confronto scientifico ha visto anche la partecipazione di ostetriche e fisioterapisti.

«L’approccio di questo corso – ha sottolineato il direttore generale dell’Aou Antonio D’Urso – è nuovo e non si concentra sulla malattia in senso stretto ma sul percorso del paziente e vede protagonisti ginecologi, urologi, ostetriche, fisioterapiste e altri professionisti che del pavimento pelvico fanno il centro del loro interesse professionale. Un approccio che ha due effetti: sull’efficacia clinica del trattamento e sull’efficienza, importante in un momento in cui le risorse sono limitate e definite», ha chiuso Antonio D’Urso.

Una patologia invalidante quindi dal punto di vista della vita di relazione, con risvolti psicologici. Una malattia di cui non si conosce ancora l’incidenza, con un range che oscilla tra il 5 e il 65 per cento della popolazione femminile. «Una malattia silenziosa – ha detto Pier Luigi Cherchi, direttore della scuola di specializzazione in Ginecologia e Ostetricia di Sassari – le donne si rifiutano di parlarne ma che, se non curata in tempo, peggiora progressivamente». Dall’incontro è emerso che le donne sono più colpite degli uomini, con una casistica di nove a uno. «Una sitazione dovuta, in parte, al parto vaginale naturale che determina uno sfiancamento del pavimento pelvico, con riflessi su prolassi e incontinenza urinaria», ha aggiunto Pier Luigi Cherchi.

Spesso in molte donne quindi c’è anche un vissuto di solitudine, di tristezza che può sfociare anche in una depressione. «È chiaro che prevenire queste malattie e curarle in tempo – ha detto Alberto Porcu, direttore del dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale dell’Aou – deve essere l’obiettivo di una moderna società che vuole assicurare una vita più lunga e una buona qualità di vita».

Prima dell’inizio dei lavori, durante i quali i maggiori professionisti sardi della materia si sono succeduti al tavolo dei relatori, sono intervenuti anche il preside della Facoltà di Medicina di Sassari Giuseppe Passiu, Maddalena Tedde presidente dell’ordine delle Ostetriche della provincia di Sassari e Olbia-Tempio e Andrea Piana coordinatore del dottorato di ricerca in Scienze Biomediche.

Durante i lavori si è parlato di terapia riabilitativa e medica, dei pro e dei contro dell’approccio chirurgico mininvasivo, alla luce anche dei dati provenienti dalle nuove pubblicazioni scintifiche. Sono state presentate le nuove terapie chirurgiche dell’incontinenza urinaria da sforzo. Sono state discusse, poi, le innovative terapie del prolasso genitale che prevedono l’utilizzo di protesi di ultima generazione biocompatibili, efficaci nella risoluzione del difetto anatomico e funzionale e, al tempo stesso, sicure in mani esperte.

L’incontro si è svolto sotto l’egida della associazione italiana di Uroginecologia (Aiug) e con il patrocinio del dottorato di ricerca in Scienze Biomediche dell’Università di Sassari.

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Le patologie del pavimento pelvico femminile, l’incontinenza urinaria femminile e il prolasso degli organi pelvici, saranno i temi portanti del corso in uroginecologia in programma il 9 marzo nell’aula magna della Facoltà di Medicina e Chirurgia, nel complesso biologico di viale San Pietro. Il corso, organizzato dall’unità operativa complessa di Ginecologia e Ostetricia dell’Aou di Sassari diretta da Salvatore Dessole, punta ad aumentare la “cultura uroginecologica”, con particolare riferimento alle terapie non invasive. All’incontro, che prenderà il via alle ore 9.00, sono stati coinvolti i maggiori esperti uroginecologi della Sardegna. I lavori saranno aperti dai saluti del rettore dell’Università di Sassari Massimo Carpinelli del direttore generale dell’Aou di Sassari Antonio D’Urso.

Un corso multidisciplinare che vedrà alternarsi al tavolo dei relatori medici specialisti in Ginecologia e ostetricia, in Urologia, in Chirurgia generale, in Colon-proctologia. Il confronto scientifico sarà aperto anche a ostetriche e fisioterapisti che evidenzieranno le diverse figure professionali coinvolte nella cura delle disfunzioni del pavimento pelvico.

Due le sessioni previste nell’aula magna, una mattutina e una pomeridiana. Nella mattinata medici ginecologi, ostetriche, chirurghi e fisioterapisti, presenteranno l’inquadramento diagnostico-terapeutico con i percorsi diagnostici terapeutici assistenziali (Pdta o anche ‘care pathway’) dell’incontinenza urinaria femminile e del prolasso degli organi pelvici. Nel pomeriggio i chirurghi uroginecologi mostreranno i video degli interventi chirurgici di cura della dell’incontinenza urinaria e di ricostruzione dei difetti del pavimento pelvico. Sempre nel pomeriggio, ma nell’aula A, sarà presentato il percorso ostetrico di riabilitazione del pavimento pelvico per il trattamento non invasivo delle disfunzioni perineali.

Gli argomenti, inoltre, riguarderanno sia la terapia riabilitativa e medica sia i pro e i contro dell’approccio chirurgico mininvasivo, alla luce anche dei dati provenienti dalle nuove pubblicazioni scintifiche. Saranno presentate le nuove terapie chirurgiche dell’incontinenza urinaria da sforzo. Saranno discusse, poi, le innovative terapie del prolasso genitale che prevedono l’utilizzo di protesi di ultima generazione biocompatibili, efficaci nella risoluzione del difetto anatomico e funzionale e, al tempo stesso, sicure in mani esperte.

L’incontro si svolge sotto l’egida della associazione italiana di Uroginecologia (Aiug) e con il patrocinio del dottorato di ricerca in Scienze Biomediche dell’Università di Sassari.

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«Assumeremo quindici anestesisti attraverso la graduatoria del concorso pubblico che, come Aou, abbiamo chiuso proprio nei giorni scorsi. Questo ci consentirà di venire incontro alle richieste delle nostre chirurgie e ridurre così le liste d’attesa, in particolare per i pazienti oncologici.»

Lo ha detto ieri sera il direttore generale dell’Azienda ospedaliero universitaria Antonio D’Urso, intervenuto durante la riunione della conferenza socio sanitaria provinciale, convocata dall’Ats Sardegna-Assl Sassari nella sala Angioy della provincia di Sassari.

La direzione aziendale dell’Aou, proprio nei giorni scorsi, ha deliberato l’approvazione dei verbali e degli atti della commissione esaminatrice del concorso per tre dirigenti medici anestesisti e rianimatori.

Sono 30 i medici inseriti in graduatoria e risultati idonei alla selezione che si è svolta dal 5 al 7 febbraio scorso. Di questi, quindici saranno quelli che l’azienda di viale San Pietro intende assorbire entro breve.

«Registriamo una carenza di medici di pronto soccorso, cardiologi, radiologi e anestesisti – ha detto Antonio D’Urso – e proprio la mancanza di questi ultimi, spesso, costringe ad allungare le liste d’attesa dei pazienti da operare.»

«Queste assunzioni – ha aggiunto Antonio D’urso – ci consentiranno di potenziare la breast unit. Non solo. L’ingresso di nuovi anestesisti permetterà all’azienda di avviare il progetto di partoanalgesia.»

L’istituzione del servizio di parto in analgesia, che vedrà lavorare assieme un’equipe multidisciplinare, prevede un’integrazione sia all’interno del dipartimento materno infantile che con l’unità operativa di Anestesia e rianimazione. L’attivazione di questo percorso consentirà di ridurre il ricorso al parto cesareo, quando non motivato da esigenze cliniche e di sicurezza della madre e del bambino.

La partoanalgesia, inoltre, fa parte dei progetti che l’azienda attiverà nell’ambito del piano triennale di rientro per il miglioramento della qualità delle cure e l’adeguamento dell’offerta.

Durante la riunione, inoltre, il direttore generale ha sottolineato che l’azienda con i suoi ospedali si inserisce nel territorio e nella situazione storica della città di Sassari e che l’accorpamento era l’unica soluzione pensabile, «ma ancora c’è molto da fare» con investimenti e risorse qualificate. Un accenno quindi alla rete ospedaliera e alla necessità di un “gioco” in sinergia con le strutture territoriali e ospedaliere dell’Ats.

Alla riunione di ieri hanno partecipato anche il direttore generale di Ats Sardegna Fulvio Moirano, il direttore dell’area Assl Sassari Giuseppe Pintor, il presidente della conferenza socio sanitaria e sindaco di Thiesi Gianfranco Soletta quindi numerosi sindaci del territorio.