22 November, 2024
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Per il comparto dell’Aou di Sassari in arrivo i pagamenti delle fasce e della produttività per l’anno 2015. Ieri sera la direzione aziendale, le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl, Uil, Fsi, Nursing up, Nursind e Fials, le rappresentanze della Rsu aziendale hanno siglato l’accordo per l’attribuzione delle progressioni economiche orizzontali.

Dopo la certificazione dei fondi Aou 2007-2015, arrivata nei giorni scorsi da parte del collegio sindacale dell’Aou di Sassari nonché l’accordo sulla liquidazione dei benefici in busta paga, ieri è arrivato un ulteriore e importante risultato per l’Azienda ospedaliero universitaria di Sassari.

A disposizione per questa importante partita c’erano un milione e 139.935 euro. L’accordo siglato ieri al settimo piano dell’ospedale Santissima Annunziata prevede l’attribuzione della progressione economica a 674 dipendenti, già inseriti nella graduatoria stilata dall’Aou nel 2015, per un importo di 530.259 euro. Gli importi saranno erogati ai beneficiari (plesso ospedaliero di viale San Pietro) con la mensilità di giugno mentre gli arretrati dopo la certificazione dei fondi per gli anni 2016, 2017 e 2018.

La restante somma pari a 609.675 confluirà, assieme a quella del fondo disagio, nel fondo produttività e sarà erogata nel mese di aprile.

Le parti, inoltre, hanno concordato di riservare, per il 2018, in presenza di fondo capiente, una parte del fondo fasce per l’attribuzione delle posizioni organizzative e dei coordinamenti. Inoltre, poiché i residui per il 2018 risultano sufficienti, saranno bandite le nuove posizioni orizzontali per gli aventi diritto.

Una volta che saranno certificati anche i fondi per il 2016, le stesse modalità, ove siano confermate le capienze nei fondi, si applicheranno al personale idoneo ex Asl transitato in Aou.

Il direttore generale, infine, si è impegnato a rappresentare al presidente del collegio sindacale dell’Aou la necessità di chiudere la certificazione 2016-2018.

All’incontro, oltre al direttore generale Antonio D’Urso e al direttore amministrativo Lorenzo Pescini, hanno partecipato anche il direttore delle Risorse umane Chiara Seazzu e il direttore delle Professioni sanitarie Pina Brocchi.

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C’è l’accordo tra Aou di Sassari e fornitori di protesi. Nella serata di ieri le ditte hanno accettato il percorso proposto dall’azienda e si sono impegnate ad avviare immediatamente la negoziazione che consentirà di chiudere i debiti ancora in corso. Da questa mattina hanno già preso il via gli incontri con i singoli fornitori.

La riunione svolta ieri nei locali della direzione aziendale aveva l’obiettivo di comunicare il percorso giuridico-amministrativo che l’azienda intende seguire per regolarizzare le situazioni debitorie pregresse, oltre che definire la posizione contrattuale di ciascun fornitore.

L’Azienda ospedaliero universitaria e fornitori protesi e ausili a novembre 2017 si erano lasciati con un impegno, quello di avviare un tavolo di lavoro e formulare una serie di procedure e di percorsi condivisi. Nel frattempo l’Aou di viale San Pietro avrebbe definito nuove precedure operative per la liquidazione delle fatture che devono essere pagate. Alla base quindi un impegno pieno, «perché il rapporto con i fornitori è una priorità aziendale».

A due mesi da quell’incontro, l’Aou di Sassari il primo febbraio di quest’anno ha attivato il progetto che ha come obiettivo la completa definizione dei debiti aziendali “incagliati”. Si tratta di quei debiti che seguiranno un percorso speciale interno all’azienda.

Ed è proprio con questo modello che l’Azienda di viale San Pietro ieri si è presentata ai fornitori. Un modello organizzativo nuovo che permetterà di emettere i provvedimenti di pagamento per le aziende, nel pieno rispetto dell’efficienza e dell’efficacia dell’azione amministrativa.

L’Aou quindi si muoverà su due fronti: da una parte avvierà una serie di percorsi per la gestione degli approvvigionamenti futuri che saranno gestiti dal Servizio Provveditorato, il quale già dalla prossima settimana farà partire le procedure per la gara ponte per le protesi ortopediche e, a seguire, per quelle vascolari. Dall’altra parte, invece, il debito pregresso sarà gestito da un nuovo ufficio, quello appunto dei “debiti incagliati”, che opererà in collaborazione con il direttore del servizio Farmacia.

«Chiediamo alle ditte di collaborare fattivamente – ha detto il direttore generale Antonio D’Urso – supportando, con le informazioni in loro possesso, la ricostruzione del pregresso e sostenendo ancora l’ospedale con le forniture, fino alla definitiva attivazione delle nuove procedure pubbliche.»

Il manager ha ricordato che l’Azienda ha sempre espresso la volontà di risolvere la questione annosa, dal punto di vista della contrattualistica e dei pagamenti. «Abbiamo sempre ritenuto strategico il partenariato con i fornitori – ha ribadito il direttore generale dell’Aou – e da febbraio 2017 abbiamo avviato procedure per evitare possibili fasi di stallo. La nostra Azienda, su una posizione debitoria pregressa di circa 70 milioni di euro, in circa dieci mesi ha liquidato ai fornitori oltre 65 milioni di euro», ha concluso il manager.

«La transazione che sarà proposta dal servizio gestione “debiti incagliati” alla fine di un articolato percorso istruttorio, risulta il miglior strumento operativo a nostra disposizione per chiudere in modo legittimo e rapido le partite ancora aperte», ha aggiunto il direttore amministrativo dell’Aou Lorenzo Pescini.

La riunione di ieri ha anche dimostrato come, in questo periodo, non sia mai venuto meno il dialogo tra aziende fornitrici e Aou. Un’apertura che, già da oggi, consentirà di stabilire un percorso e un cronoprogramma per l’abbattimento delle criticità.

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Il collegio sindacale dell’Aou di Sassari ha certificato i fondi per la contrattazione integrativa del comparto dal 2007 al 2015. Il collegio ha dato il via libera alla recente delibera della direzione aziendale del primo di febbraio che ha rimodulato i fondi contrattuali così suddivisi: fondo per il finanziamento delle fasce retributive, delle posizioni organizzative, della parte comune ex indennità di qualificazione professionale e dell’indennità professionale specifica (3.594.817). Quindi ancora il fondo per il compenso del lavoro straordinario (1.780.418,98) e il fondo della produttività collettiva per il miglioramento dei servizi e per il premio della qualità delle prestazioni individuali (870.551,28). I fondi saranno erogati in tre tranche, tra aprile e giugno: saranno interessati oltre mille dipendenti del comparto.

La notizia della certificazione dei fondi, tanto attesa dal personale del comparto, è stata data ieri sera dal direttore generale Antonio D’Urso alle rappresentanze sindacali, riunite al settimo piano dell’ospedale Santissima Annunziata per discutere, tra i vari punti all’ordine del giorno, proprio quello sui fondi del comparto. Alla riunione erano presenti anche il direttore sanitario Nicolò Orrù e il direttore amministrativo Lorenzo Pescini.

«È un risultato straordinario – ha commentato il manager – che si porta dietro la storia di questa azienda e al quale si è arrivati grazie all’impegno dei direttori degli uffici Risorse umane e Bilancio. Ma è anche merito vostro – ha proseguito Antonio D’Urso rivolgendosi alle rappresentanze sindacali – anche perché i lavoratori dell’Aou di Sassari erano in una situazione di sperequazione rispetto agli altri lavoratori della sanità sarda.»

Il direttore generale ha ricordato, inoltre, anche l’attenzione della stessa direzione aziendale e quella della Regione che, a luglio scorso, aveva indicato le «linee di indirizzo per la determinazione dei fondi contrattuali dell’Azienda ospedaliero universitaria di Sassari». La Regione aveva chiarito il concetto di dotazione organica di riferimento, definito i criteri di incremento dei fondi a seguito di aumento della dotazione organica, quindi ancora la riduzione proporzionale dei fondi in base alla riduzione della dotazione organica e i limiti di spesa per le aziende interessate da operazioni di incorporazione.

Dalla sua costituzione, e sino a ottobre del 2017, l’Azienda non aveva mai avuto un atto aziendale approvato dalla Regione e, pertanto, neppure la conseguente dotazione organica. Questa situazione era stata di ostacolo alla quantificazione dei fondi contrattuali, a causa dell’incertezza sulla base di calcolo. L’incorporazione dell’ospedale civile nel 2016 aveva comportato un’ulteriore problematica che, nel 2017, ha spinto la direzione aziendale e l’assessorato regionale della Sanità a mettere la parola fine all’annosa problematica avviando un percorso condiviso di definizione dei fondi.

L’azienda di viale San Pietro ha quindi affidato a un soggetto terzo l’incarico per la revisione dei fondi contrattuali del personale delle aree della dirigenza e del comparto. Lo studio relativo al comparto per gli anni dal 2007 al 2015 è stato consegnato alla direzione a fine 2017.

A breve, inoltre, dovranno essere deliberati i fondi contrattuali del comparto per gli anni dal 2016 al 2018.

Ieri, infine, è arrivato anche l’accordo sulle modalità di liquidazione dei fondi certificati al personale. Si procederà con tre tranche, la prima ad aprile con l’erogazione dei fondi relativi agli anni 2013-2014, quindi a maggio per gli anni 2011-2012 e, infine, a giugno per gli anni dal 2007 al 2010.

Per il 2015, invece, l’erogazione dei fondi è rimandata a una successiva riunione, già fissata per fine febbraio, durante la quale si parlerà delle progressioni economiche orizzontali.

Alla riunione hanno partecipato il direttore delle Risorse Umane Chiara Seazzu, il direttore delle Professioni sanitarie Pina Brocchi, il direttore del Bilancio Rosa Bellu, degli Affari generali Antonio Solinas quindi i rappresentanti delle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl, Uil, Fsi, Nursing up, Nursind e Fials, nonché delle rappresentanze della Rsu aziendale.

 

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In termini di esiti, cioè di rispondenza delle attività agli indicatori fissati da Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, l’Aou di Sassari fa registrare nel complesso dei buoni risultati. È quanto emerso ieri durante l’incontro-convegno che si è svolto nell’aula magna dell’Università di Sassari e dedicato alla presentazione dei risultati del programma nazionale esiti 2017.

All’attenzione c’erano, per l’Aou di Sassari, una serie di indicatori utili a fornire valutazioni sull’efficacia, la sicurezza, l’efficienza e la qualità delle cure fornite nelle strutture del Santissima Annunziata e delle Cliniche di viale San Pietro. Sotto “esame” le aree cliniche del Cardiocircolatorio, Nervoso, Respiratorio, della Chirurgia generale, della Chirurgia oncologica, della Gravidanza e parto e dell’Osteomuscolare.

In particolare, a destare maggiore attenzione i dati dei parti cesarei primari. Sul programma nazionale 2016, riferito ai dati del 2015, l’Aou mostrava di avere una percentuale del 40,65 per cento contro una media nazionale del 25,11.

I dati presentati ieri mattina, invece, hanno mostrato un miglioramento, con uno spostamento della bilancia del livello di aderenza a standard di qualità da “molto basso” (rosso) del 2015 a “basso” (arancione), con una nuova percentuale per il 2016 del 34,23 per cento, tuttavia ancora distante da quella nazionale pari al 24,52 per cento.

«Per questo motivo l’Azienda, a febbraio 2017, ha adottato un piano di rientro – ha spiegato il direttore generale Antonio D’Urso – che è stato implementato, concentrando il lavoro dei professionisti su due aree: quella dei saperi professionali e quella dei saperi gestionali e organizzativi.»

Questo, intanto, ha consentito di verificare la correttezza della codifica delle schede di dimissione ospedaliera e di correggere alcuni dati, proprio sui parti cesarei. Nella pratica professionale di compilazione delle schede di dimissione ospedaliera è stata introdotta la classificazione di Robson – pratica che consente di suddividere le partorienti in gruppi a diversa complessità assistenziale – quindi è stata implementata la conoscenza di ambito di codifica delle Sdo, anche attraverso l’utilizzo di strumenti informatici di supporto.

«Ancora prima, però, è aumentata la qualità e l’accuratezza nell’indicazione al taglio cesareo – ha detto ancora Antonio D’Urso – che si fa sempre più appropriatamente. Le donne sono state seguite meglio, con maggiore cura e attenzione. Si è scelto inoltre – ha aggiunto il direttore generale – di identificare gli indicatori del Pne con gli obiettivi della contrattazione di budget delle varie strutture dell’azienda. E ancora di implementare la rete con i consultori. Ci resta da avviare la partoanalgesia.»

L’azienda ha avviato una procedura concorsuale, in fase di conclusione, per l’assunzione di tre anestesisti a tempo indeterminato. Il loro inserimento potrà contribuire all’avvio proprio di questa pratica che ancora manca a Sassari.

All’incontro sono intervenuti oltre al direttore generale Antonio D’Urso e all’assessore regionale della Sanità Luigi Arru, anche il rettore dell’Università di Sassari Massimo Carpinelli, il direttore sanitario dell’Aou Nicolò Orrù, il direttore generale dell’assessorato regionale della Sanità, Giuseppe Sechi, gli esperti di Agenas Mario Braga e Alice Basiglini, quindi Federico Argiolas ed Antonello Antonelli del servizio assessorato Sanità della Regione Sardegna, quindi i direttori generali di Ats, Fulvio Moirano, dell’Aou di Cagliari, Giuseppe Sorrentino, dell’Ao Brotzu, Graziella Pintus, e dell’Areus, Giorgio Lenzotti.

Il Programma nazionale esiti è un’attività istituzionale del Servizio sanitario italiano e fornisce valutazioni comparative a livello nazionale sull’efficacia, la sicurezza, l’efficienza e la qualità delle cure prodotte nell’ambito del servizio sanitario nazionale. Il programma, sviluppato da Agenas per conto del ministero della Salute, rappresenta uno strumento operativo a disposizione delle Regioni, delle aziende e degli operatori per il miglioramento delle performance e per l’analisi delle criticità, attraverso attività di verifica della correttezza dei dati.

I risultati dell’edizione 2017 del programma nazionale esiti (Pne) sui dati aggiornati al 2016, sono stati ricavati attraverso l’analisi di 166 indicatori, 67 di esito-processo, 70 volumi di attività e 29 indicatori di ospedalizzazione. Secondo Agenas i risultati «confermano il trend di progressivo miglioramento della qualità dell’assistenza nel nostro Paese, già evidenziato negli anni passati».

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L’aula magna dell’Università di Sassari ospiterà domani la presentazione dei risultati del programma nazionale esiti 2017. Una giornata di studi che vedrà seduti al tavolo dei relatori gli esperti di Agenas (l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali), dell’assessorato regionale della Sanità e i direttori generali delle aziende ospedaliere e sanitarie della Sardegna.

I lavori si apriranno alle 9,30 con i saluti del rettore dell’Università di Sassari Massimo Carpinelli e del sindaco Nicola Sanna. Spetterà all’assessore regionale della Sanità Luigi Arru e al direttore generale dell’assessorato regionale della Sanità, Giuseppe Sechi, presentare la giornata. Sarà invece il direttore sanitario dell’Aou di Sassari, Nicolò Orrù, a dare il via alla prima sessione di lavori. In primo piano i risultati dell’edizione 2017, da una parte le principali evidenza a livello nazionale che saranno introdotte da Mario Braga, coordinatore delle attività Pne AgeNaS, e dall’altra le principali evidenze in Sardegna che saranno esposte da Alice Basiglini, supporto tecnico-scientifico di Pne AgeNaS.

La seconda sessione, incentrata sui risultati del Pne e le azioni a livello regionale sarà moderata da Federico Argiolas, direttore del servizio assessorato Sanità della Regione Sardegna. Le attività regionali del Pne saranno il tema della relazione di Antonello Antonelli del servizio assessorato Sanità della Regione mentre i risultati del Pne e l’esperienza della Aou di Sassari saranno presentati dal direttore generale dall’Aou di Sassari Antonio D’Urso.

Dopo le relazioni spazio alla tavola rotonda “I risultati Pne nel panorama di riordino del Servizio sanitario regionale”, alla quale parteciperanno l’assessore regionale Luigi Arru, il direttore generale dell’assessorato regionale Giuseppe Sechi, quindi i direttori generali di Ats, Fulvio Moirano, dell’Aou di Sassari, Antonio D’Urso, dell’Aou di Cagliari, Giorgio Sorrentino, dell’Ao Brotzu, Graziella Pintus, e dell’Areus, Giorgio Lenzotti.

L’incontro garantirà crediti formativi Ecm al personale sanitario delle aree specialistiche cardiocircolatorie, nervoso, osteo muscolare, gravidanza e parto, chirurgia generale e chirurgia oncologica della sanità pubblica e privata isolana.

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I risultati dell’edizione 2017 del programma nazionale esiti, quindi le rilevanze a livello nazionale e regionale e poi ancora le esperienze dell’Azienda ospedaliero universitaria di Sassari: saranno questi i temi dell’incontro in programma venerdì 26 gennaio a Sassari, nell’aula magna dell’Università di Sassari, in piazza Università. Una giornata di studi che vedrà seduti al tavolo dei relatori gli esperti di Agenas, dell’assessorato regionale della Sanità e i direttori generali delle aziende ospedaliera e sanitarie della Sardegna.

«Il Programma nazionale esiti – affermano da Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali – è un’attività istituzionale del Servizio sanitario italiano e fornisce valutazioni comparative a livello nazionale sull’efficacia, la sicurezza, l’efficienza e la qualità delle cure prodotte nell’ambito del servizio sanitario nazionale». Il programma, sviluppato da Agenas per conto del Ministero della Salute, rappresenta uno strumento operativo a disposizione delle Regioni, delle aziende e degli operatori per il miglioramento delle performance e per l’analisi delle criticità, attraverso attività di verifica della correttezza dei dati.

I risultati dell’edizione 2017 del programma nazionale esiti (Pne) sui dati aggiornati al 2016, sono stati ricavati attraverso l’analisi di 166 indicatori, 67 di esito-processo, 70 volumi di attività e 29 indicatori di ospedalizzazione, e «confermano – fanno sapere da Agenas – il trend di progressivo miglioramento della qualità dell’assistenza nel nostro Paese, già evidenziato negli anni passati».

I lavori si apriranno alle 9,30 con i saluti dell’assessore regionale della Sanità Luigi Arru, del rettore dell’Università di Sassari Massimo Carpinelli e del sindaco Nicola Sanna. Spetterà al direttore generale dell’assessorato regionale della Sanità, Giuseppe Sechi, presentare la giornata e al direttore sanitario dell’Aou di Sassari, Nicolò Orrù, a dare il via alla prima sessione di lavori. In primo piano i risultati dell’edizione 2017, da una parte le principali evidenza a livello nazionale che saranno introdotte da Mario Braga, coordinatore delle attività Pne AgeNaS, e dall’altra le principali evidenze in Sardegna che saranno esposte da Alice Basiglini, supporto tecnico-scientifico di Pne AgeNaS.

La seconda sessione, incentrata sui risultati del Pne e le azioni a livello regionale sarà moderata da Federico Argiolas, direttore del servizio assessorato Sanità della Regione Sardegna. Le attività regionali del Pne saranno il tema della relazione di Antonello Antonelli del servizio assessorato Sanità della Regione mentre i risultati del Pne e l’esperienza della Aou di Sassari saranno presentati dal direttore generale dall’Aou di Sassari Antonio D’Urso.

Dopo le relazioni spazio alla tavola rotonda “I risultati Pne nel panorama di riordino del Servizio sanitario regionale”, alla quale parteciperanno l’assessore regionale Luigi Arru, il direttore generale dell’assessorato regionale Giuseppe Sechi, quindi i direttori generali di Ats, Fulvio Moirano, dell’Aou di Sassari, Antonio D’Urso, dell’Aou di Cagliari, Giorgio Sorrentino, dell’Ao Brotzu, Graziella Pintus, e dell’Areus, Giorgio Lenzotti.

L’incontro garantirà crediti formativi Ecm al personale sanitario delle aree specialistiche cardiocircolatorie, nervoso, osteo muscolare, gravidanza e parto, chirurgia generale e chirurgia oncologica della sanità pubblica e privata isolana.

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«Chiedo al Consiglio di supportare le azioni della direzione generale dell’Aou di Sassari, perché l’azienda possa essere il punto di riferimento del Nord Sardegna e, nella sua attività, fare squadra con Ats e con le altre due aziende ospedaliere della Regione e l’Areus.»

Così il direttore generale dell’Azienda ospedaliero universitaria di Sassari, Antonio D’Urso, si è rivolto ai consiglieri regionali della commissione VI sanità, presieduta da Raimondo Perra, dove era stato convocato in audizione, assieme ai direttori generali di Ats Fulvio Moirano, dell’Azienda ospedaliera Brotzu di Cagliari Graziella Pintus e dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Cagliari Giorgio Sorrentino.

Per il manager dell’Azienda di viale San Pietro è stata l’occasione per fare il punto della situazione sulla sanità sassarese, a circa 16 mesi di distanza dal suo insediamento. Inoltre, l’occasione per chiedere il supporto di giunta e Consiglio nelle scelte della direzione aziendale, per l’attribuzione di risorse che consentano all’Aou di diventare davvero hub del territorio.

«E per fare questo, a esempio, c’è la necessità di avere una nuova emodinamica – ha sottolineato – perché non possiamo rischiare di restare senza, come avvenuto sotto Natale con la rottura del macchinario.»

L’arrivo dei pezzi di ricambio dall’estero e il noleggio di un macchinario di supporto hanno in parte risolto la situazione, ma l’obiettivo al quale l’azienda sta lavorando è l’acquisto di due nuove macchine che avranno un costo totale di 3 milioni di euro.

«Con la nuova rete è fondamentale fare squadra per dare risposte ai cittadini – ha proseguito – e il sistema sardo deve essere il più possibile autosufficiente.»

Il direttore generale ha ricordato la recente approvazione dell’atto aziendale, una delle grandi novità per l’Aou sassarese che, nonostante i suoi dieci anni di vita, ne era ancora sprovvista. «Ed è stato proprio questo atto – ha detto ancora Antonio D’Urso – a riconoscere, in maniera equilibrata, pari dignità alle “famiglie professionali” dei medici ospedalieri e universitari».

Il direttore ha ricordato che, grazie all’atto aziendale che prevede la presenza di dipartimenti, a fine mese andranno a votare circa 2000 dipendenti che dovranno eleggere i componenti elettivi dei comitati di dipartimento, dando vita a «un esercizio democratico straordinario».

In evidenza quindi le difficoltà scaturite dall’accorpamento del Santissima Annunziata nella Aou e le problematiche legate alla questione della carenza del personale, in particolare amministrativo, necessario per la gestione di un enorme presidio ospedaliero con oltre 800 posti letto. Una situazione che ha portato in stallo la macchina della gestione gare che, soltanto di recente e dopo un attento lavoro della direzione, ha ripreso a camminare.

In chiusura, tra le altre cose il direttore ha ricordato che l’Aou nel 2017 è riuscita a certificare i fondi contrattuali del personale comparto e che sono in fase di certificazione quelli del personale amministrativo e medico.

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«Siete i testimoni di una cultura che vuole cambiare e quanto realizzato in questi giorni, grazie al vostro prezioso intervento, è l’esempio di lavoro in rete degli ospedali.»

Così l’assessore regionale della Sanità Luigi Arru si è rivolto agli anestesisti rianimatori dell’Aou di Sassari che, in questi giorni, sono stati impegnati in una serie di interventi con l’utilizzo dell’Ecmo mobile per salvare la vita a pazienti con grave problema respiratorio come complicanza dell’influenza.

Il rappresentante della giunta di Francesco Pigliaru, accompagnato dal direttore generale dell’Aou Antonio D’Urso, dal direttore sanitario Nicolò Orrù, dal direttore della Rianimazione universitaria Pier Paolo Terragni, e con il presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau ed il sindaco Nicola Sanna ha fatto un sopralluogo nella Rianimazione del Santissima Annunziata.

Rivolgendosi al responsabile della Rinamazione ospedaliera, Luigi Solinas, e al coordinatore Alessandro Nasone, ha sottolineato l’alta specialità messa a disposizione dall’ospedale di Sassari per la Sardegna. Uno scambio intelligente di collaborazione tra professionisti della rete ospedaliera isolana che vede mettere in campo strumentazioni di alta tecnologia.

L’assessore Luigi Arru, infine, ha fatto sapere di aver dato disposizione perché le aziende ospedaliere e le aziende sanitarie acquistino l’Ecmo, l’apparecchio per l’ossigenazione del sangue utilizzato in ambito di terapia intensiva. Una scelta dettata dalla necessità di fronteggiare l’aumento del fabbisogno di pazienti da trattare per insufficienza respiratoria acuta grave.

Le Rianimazioni dell’Aou di Sassari sono centro di riferimento regionale per l’insufficienza respiratoria acuta, Cres, e sono inserite nella rete nazionale “Respira”, specializzata nel trattamento delle insufficienze respiratorie acute severe.

 

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È attivo nei nuovi locali da poco più di due mesi e ha, a sua disposizione, spazi ampi, attrezzati e più confortevoli. È il nuovo day hospital oncologico situato al terzo piano della Clinica di Malattie infettive la cui apertura, da subito, ha rappresentato un salto di qualità nell’assistenza dei pazienti, seguiti in precedenza nel vecchio Dh situato nella palazzina di Clinica Medica.
I nuovi spazi sono composti da una sala d’attesa, un’accettazione, tre ambulatori medici, tre sale per la terapia, spogliatoi e bagni, una stanza per la segreteria e un’altra per l’archivio.

Nel Dh sono state installate, inoltre, dieci nuove poltrone per le sedute di chemioterapia. Nuove e confortevoli, le poltrone sono state donate dalle associazioni Mariangela Pinna Onlus, Fidapa e Lions Club Sassari Monte Oro. Ciascuna poltrona ha un costo di circa 4.300 euro. La donazione ha arricchito la dotazione a disposizione della struttura.

Questa mattina la direzione aziendale dell’Aou ha voluto presentare i nuovi locali che «ci consentono di fare un passo avanti nell’assistenza agli utente – ha detto il direttore generale Antonio D’Urso – in linea con la nostra mission che punta a rendere migliore l’esperienza del paziente in ospedale. Questo di oggi è un risultato che abbiamo raggiunto anche con l’aiuto delle associazioni che ci hanno fornito uno stimolo importante». Il manager ha voluto ringraziare anche il direttore della Clinica di Malattie infettive, Sergio Babudieri, che «in un’ottica di squadra ha messo a disposizione questi spazi».

È stato il direttore della struttura di Oncololgia Medica, Antonio Pazzola, a illustrare il progetto del nuovo day hospital e a ricordare il finanziamento con fondi regionali resi disponibili dall’assessore Luigi Arru. Il primo cittadino di Sassari Nicola Sanna ha sottolineato «come questo sia un momento importante perché dà la consapevolezza che l’ospedale non sia un luogo di tristezza. Inoltre è il segno dell’attenzione e dell’impegno corale». Il presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau, ha voluto evidenziare il fatto che i nuovi locali e l’arredo con le nuove poltrone siano «il risultato dell’ottima intesa tra pubblico e privato». L’assessore regionale della Sanità Luigi Arru ha rimarcato il «bell’esempio di sanità. Ci fa capire – ha detto – che in attesa del cambiamento, con la realizzazione del nuovo ospedale, non è possibile restare fermi mentre è importante lavorare per risolvere i problemi esistenti».

All’incontro nei nuovi locali erano presenti anche il direttore sanitario dell’Aou Nicolò Orrù quindi i presidenti delle associazioni che hanno contribuito a donare le nuove poltrone per le chemioterapie: Antonio Contu per Mariangela Pinna Onlus, Ersilia Fiori della Fidapa sezione di Porto Torres e Gavino Terrosu past president del Lions Club Sassari Monteoro. È stato il cappellano delle cliniche don Eugenio Pesenti, infine, a benedire i nuovi locali.
La direzione strategica dell’Aou con l’apertura del nuovo day hospital ha dato il via a una riorganizzazione programmata degli spazi che consentirà, inoltre, di iniziare i lavori anche per la ristrutturazione del Dh oncologico del Santissima Annunziata.

Infatti, al terzo piano della Clinica di Malattie infettive è previsto, in una fase successiva e per il tempo necessario alla ristrutturazione dei locali, anche il trasferimento della struttura situata al primo sottopiano del nosocomio sassarese. Una volta terminati i lavori, i due day hospital oncologici, che fanno capo all’Unità operativa complessa di Oncologia diretta da Antonio Pazzola, saranno trasferiti al Santissima Annunziata. Diventerà, così, un’unica struttura, moderna ed efficiente, in grado di accogliere l’intera attività diurna oncologica e tutto il personale medico e infermieristico attualmente suddiviso nelle due strutture di Dh.

Per la realizzazione delle opere di ristrutturazione l’Aou di Sassari ha ricevuto dalla Regione un finanziamento finalizzato dell’importo di 500mila euro. L’ufficio tecnico dell’azienda di viale San Pietro sta completando il progetto per l’avvio della gara d’appalto.
I lavori prevedono la realizzazione di sei ambulatori medici, una sala Pis, cioè punto di informazione e supporto, un ambulatorio psicologico, quattro sale terapie dove saranno suddivise 14 poltrone per chemioterapie e 6 letti, quindi una sala d’attesa, un archivio e spazi di supporto.

L’unità operativa complessa di Oncologia medica dell’Aou, diretta da Antonio Pazzola, prende in carico ogni anno circa 1200 nuovi pazienti malati di tumore. Il day hospital situato al primo sottopiano del Santissima Annunziata effettua ricoveri diurni e visite ambulatoriali e registra circa 400 prime diagnosi ogni anno alle quali si aggiungono circa 2.500 accessi ambulatoriali, tra visite di controllo, chemioterapie giornaliere endovena e terapie ormonali.

Il day hospital al terzo piano di Malattie infettive effettua ricoveri diurni e visite ambulatoriali e fa registrare circa 450 prime diagnosi ogni anno oltre a circa 1900 accessi ambulatoriali tra visite di controllo, chemioterapie giornaliere endovena e terapie ormonali.

L’Oncologia medica, inoltre, al quarto piano dell’ospedale di via De Nicola ha a che un reparto per le degenze ordinarie (ricoveri ordinari diurni e notturni h24), con 18 posti letto. Sono circa 1.300 i ricoveri annui. Allo stesso piano è presente una sala per le terapie brevi che registra circa 350 prime diagnosi ogni anno e circa 2.250 accessi ambulatoriali tra visite e terapie per tossicità da chemioterapia, visite di follow-up, chemioterapie brevi, biopsie.

L’unità operativa complessa di Oncologia Medica è composta da un direttore, quattro medici che operano nel reparto degenze del Santissima Annunziata, quattro medici presenti nel day hospital al primo sottopiano del Santissima Annunziata, tre medici al day hospital di Malattie infettive. A questo personale si aggiunge una coordinatrice del reparto degenze del Santissima Annunziata, 13 infermieri professionali per il reparto degenze, una coordinatrice per i due day hospital, quindi quattro infermieri per il day hospital del Santissima Annunziata e tre infermieri per il day hospital al terzo piano di Malattie infettive.

La struttura effettua oltre 6mila sedute di terapia all’anno.

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La commissione Sanità del Consiglio regionale presieduta da Raimondo Perra (Cps-Psi) ha approvato le linee di indirizzo per l’avvio dell’Areus, con l’astensione della minoranza e del consigliere del Pds Augusto Cherchi, secondo il quale la stessa commissione non ha potuto incidere concretamente sulle scelte contenute nel documento.